LUTATIUS CATULUS
Nell’antica Roma il nome greco Μάρκος Πόρκιος Κατων Νεώτερος era stato latinizzato
in Marcus Porcius Cato Nĕōtĕrĭcus.
Il Κάτων greco, di origine egizia, era stato il Κάτωρ del Κατλος o Κάτουλος, cioè il
Captor del Catulus o Catullus, il piccolo Cattus1.
Il Catulus, cioè il gattino, veniva condotto prigioniero in H Ιερουσαλήμ2, la Città Rossa,
dove, esaurita la sua utilità servile, era sottoposto al καταλύω.
Il termine Catulus è composto dalla preposizione greca κατὰ e dal sostantivo ἴουλος
(gattino, catkin), equivalente a Iulus, nome del capostipite della Gens Iulia3.
Ιερουσαλήμ era la città dell’Ελλήσποντος, cioè la città delle Piramidi e degli Obelischi a
punta4.
GRU
Punte L
PONTE
Pontus
SANIS
SANIDOS
gryllus
grillo
γρύλλος
cri cri
cricket
whim
KAMP-ALA
La lettera Elle, in spagnolo Ele, nella lingua greca è la lettera Lambda, nella forma
minuscola , nella forma maiuscola .
Nella forma maiuscola la lettera lambda  rappresentava per un verso le Piramidi e gli
Obelischi, per un altro verso la lunghezza dell’onda ettromagnetica.
Le onde elettromagnetiche erano allegorizzate dal moto ondoso marino  oppure dalle
ali dei predatori del cielo5.
1
Il Catulus o Κάτουλος era conosciuto nell’Impero Ittita come Hattusili.
Varianti del nome sono: Ἱεροσάλημα (Hierosalēma), Ἰερουσαλήμ (Ierousalēm), Ἱερουσαλήμ
(Hierousalēm), Ἰεροσόλυμα (Ierosoluma).
3
Il gattino ἴουλος era messo in croce in aiuola ΟΛΟΞ
Era Y-οὖλος cioè YOY ΟΛΟ solo e senza ovuli in palestra oppure in tiaso gineceo
4
Una città futurista e fŭtūtrix (fŭtŭĕre) che emetteva ponti virtuali fotonici, cioè archi fotovoltaici
magnetosferici, direzionabili e modulabili: il Ponte di Elle che erano le Punte (Puntas, Pontas)
rispetto ai Punti (Puncti) da colpire.
5
Il mare era ἡ θάλασσα ed il sale marino era ὁ ἅλς, forma contratta di θάλασσα, vocabolo in cui
2
l’iniziale  è la scaturigine del moto ondoso .
Dal termine greco deriva il vocabolo inglese salt, equivalente sotto il profilo figurativo a salto, in
spagnolo alza.
La città capace di produrre onde elettromagnetiche era detta Πόλις, in quanto sede dei
Πόλοι: i poli elettromagnetici.
Il Πόντος era il Mare sul quale navigava la vittima Ταῦ messa in nave, Πόνος.
Il Mare era il μᾶρον ῥόος o μᾶρον ῥοῦς cioè il Mar Rosso (Mare Punicus o Marruvium,
in ebraico Aaron).
Il moto ondoso elettromagnetico può essere simboleggiato non solo da una sequenza di
 ma anche da una sequenza di M o N (la lettera greca M deriva dalla doppia elle ).
Il moto ondoso marino veniva metaforizzato da una sequenza di Ali, inframmezzate
dall’Avis6.
Il Mare di Ali, in latino Mare Alarum, era il Mare di Ares, in greco Θάλασσα di Αλες o
Θάλασσα Άρης, in virtù del “rotacismo stellare” -, in spagnolo rotaciòn estrela.
Il Mare (M-are) era la EMME Ara o EMME Area di Mars-Ares per la Marra delle Mariae
(amarrar)7.
Il plurale del termine οἱ ἅλες equivale al latino alae, plurale di ala.
Nella lingua inglese la parola per ala è wing, il cui significato crittato è “win god”, cioè con le ali
rapaci W engineered (ingenium) “I win as a God” e “I win the Gravity”.
6
In semiotica il vocabolo latino AVIS è uguale a AV-I-S
Le ali, cioè le onde, sono unite dal corpo del volatile I
L’onda -$ è il lV-M-EN cioè A-lvmen, la fonte della luminosità, ma è modulabile secondo il
pacchetto MN-MZ.
La Modulatio è il Modus del Motus o la Modalitas Numinis Visibilis aut Invisibilis e come risultato
può dare la Nex-Nox-Nix o la Novitas (alba-meridies-dies-nox-alba).
L’Avis è il Volatile della Vis, della Robur o della Rapacitas.
Il Volatile può essere Avicolus, metafora delle onde ad alta ed altissima frequenza, che predano e
defalcano come un falco (falconeria) oppure può essere savior, onde a bassa e bassissima
fequenza, che rendono savius per il sapio apis apio-apiscor per il rapio e la meccanica.
A parte l’onda elettromagnetica, l’Avis è l’elemento di qualsiasi onda fisica tettonica o vibratio.
La vibratio è un’onda sonora o risonante, sismica.
Esiste poi un’onda levitazionale-gravitazionale, che funziona in base allo schema  e la
sorprendente onda ubiquitosa.
Ubiquitas è la forma sostantivata di ubico e l’aggettivo correlativo è ubiquus.
La sigla U-Bi-Q deriva dallo schema
lincus
lingua
QURAN hic ubi
hic sunt leones
$ unitas leonum
linqua
QOROT sunt
inguen
Obligo e Obliquo cioè lego e sciolgo i legami, i vincoli, i freni inibitori
Il Mare di Ali8 era un Mare di St-Elle Rosse, di talchè H Ιερουσαλήμ era la Città della
Stella Rossa.
βέλος
Bell
ESTRELA (ATA-OO)
st-rL
atar
λιπάω e λείπω
tau
卐O卍
tao
Sul ponte delle navi Ελλήσποντος era immobilizzato l’ἅλς φάος9.
7
La M-area era The Tide of L, cioè The Tidal, parola sovrapponibile al termine spagnolo Tilde, che
alla stessa stregua di un accento circonflesso simboleggia l’onda e la modulazione di frquenza.
Le Mariae erano le M-ariae o M-arianae.
L’area sacrificale apparteneva ai negri, agli arabi ed agli ebrei, per i quali l’onda rapace era la
lamed, la terribile lama  (vedi il termine inglese lame).
8
Era il Mare di Alì o Mare del Caliph, necessario a far navigare la nave dopo la calafatura.
9
L’ἀλέα era la Galea, la Galera del Gallus in Galerum o Γάλα.
Il Gallo era the Jellow, cioè the Jew Low in the Jail per the Jellow-Fish.
Jellow (yellow) significa giallo cioè gelus-albus-ovum (album).
La vittima era quindi candida cioè pallida e bianca, incorrotta e vergine (ale, pale), come il latte
(milk candy in the mill).
Era sottoposta al procedimento espansivo τό ἅλας (αλᾰτος) immobilizzata in κλείς (ἀλέω,
ἅλλομαι e gli altri verbi con tema inrelazione allaκλείς).
Dopo l’εἴλω (chiudere, incastrare) ed il prolungato ἀλέω (πάλλω in παλλάδιον), la vittima si
espandeva fino a diventare πάλλα, una palla (the ball o the bull).
La fase della palla era seguita dalla fase dell’asportazione delle “palle” (gonadi maschili o
femminili).
Tale fase era il Climax dell’Orgia, da un lato l’acme, lo zen o zenith del piacere per il carnefice
(Zeus Numen), dall’altro il culmine del dolore per la vittima in croce, che i Greci divinizzarono come
Παλλάς Αθηνά e gli Arabi in Allah (Akbar).
L’ἁλής in terminato il κύκλος αλᾰτος (σίκλος o σίγλος del σῖγμα o del σίζω) usciva dall’ἄλη in
guisa di ἀλήθεια cioè ἄλη-θεά (calida tèora o meteora).
Siccome il ciclo avveniva nel γῦρος del πῦρ il suo prodotto era definito γαλέη pale (galileo o galil,
gallus lilium cioè solutus, gallego o galego, galo en galera ligato callao en galga).
I Romani definirono Galli le Gentes Aliae della diversio e dell’alienatio degli alumni, che erano i
bambini di razza ariana, gli alii-lu-minus, vittime della calefactio.
Erano variamente appellati alumines, alucitae, lucernae, luminares, lychni, lactes, erano Omini dell’Ignominia, erano filii degli alii-homines (prae-clari dei clari homines nel calidus Kalahari,
vedi verbo calo nella forma infinitiva passiva calari e gli altri verbi con tema –el-,–ol-, -ul- in
relazione alla clavis).
ll Φάος, era per i Romani il Fas che per lunghi secoli era stato vittima del futuere con il
metodo eli-phas o f-elix10 (alìf, alef, aliseo, alfar).
Il risultato della futatio genitiva era il φάεος o φωτός (italiano dialettale meridionale
futtere, italiano fottere e sfottere).
Il Fas con la somministrazione di eNe diveniva Fans del Fari (F-air, F-airy, Eire o Z-aire),
cessata la eNe tornava Infans (regressus ad infantiam).
La procedura era reversibile, per cui si poteva alzare l’ἅλς, ἁλός e di nuovo procurare il
flatus vocis (flatare, fiatare) fino al momento conclusivo del ἁλός (to flare)11.
L’energia eNe e il φαλλός ἅλς, inserito nell’ano (κάτω-ἄνω), provocava l’apertura della
bocca (aper, aperior) della vittima.
L’alumnus era stato l’ἁλόμενος greco, vittima del ἅλλομαι.
Gli alumni erano latini e latinae (pauci lactes) in latrina (spagnolo lata, arabo saladin).
La vittima ālĕs, alitis veniva “alimentata”, come può desumersi dal verbo ălesco, ălescis,
ălescĕre.
Il procedimento era noto in tutto il bacino del Mediterraneo al punto che tutti i popoli eredi della
Tradizione del Lazio Cino-Africano potevano essere considerati Latini, anche se nelle fonti per
popolo Latinus si intende, prima dell’estensione del ius Latinus, il popolo stanziato a ridosso di
Roma (composto soprattutto da popolazioni di origine Volsca).
I Romani per Latium intendevano la Lata Devastatio subita dal popolo ariano (the fair people) nel
 Actium o  Vastum, lo sconfinato impero delle Piramidi (vastare, waste).
I popoli del Latium ed i popoli Latini erano assolutamente invisi ai Romani, che ne fecero enorme
strage.
Latini potevano essere considerati anche i Sardi o Sardegnoli della Sardinia, uno dei popoli
dell’Aleria Nera ed Assassina (galeria).
Tutti i popoli Latini erano popoli Saevi o Sabei cioè cultori e maniaci della Saevitia (assassinio
sadico).
Il nome Sardegnolo descrive sommariamente l’assassinio rituale sadico: Serpens-Ardens (Sardi)
 Ignis in Olla  Colum  Ignĕŏlus (ὅλος).
Il Serpens Ardens era l’equivalente dell’Aries in Arena (ariena/ariera).
Serpens significava σήψ in σιρός o σειρός, cioè Sepsi in Silos (silo, silus, silurus).
Il simbolo $ del Serpente deriva da 5+I, in lettere greche σιρός πέντε e in lettere latine esse
pentas (penis penetralis).
Il silos era usato secondo lo schema σίλλος (strabismo X incrementabile) e in συλλογή
(nell’onomastica Strabo, Στράβων).
10
The Pies Peas (i bisbigli) in the Pass-Over, over the Piss.
The Piss è nella crittografia spagnola la O-rina cioè la O-reina del O-Rey, la Culebra del Rey
Serpiente (la culebra è la culo ebrea cioè ebbra o meglio inebriata ed elettrificata nel yrit, ivritus).
La Orina è il P-el-O, el Bello Oro Piel en el Peine con Pepino injerido, che è el Pene-Pino de la
Pena Electronica (El-ec-trueno).
Nel medioevo franco-bretone il concetto era condensato nei nomi dei Paladini de la Table Ronde,
difensori del Francus (Fr. fractus angelus), come Pipinus Il Breve, Carolus Martellus, Carolus
Magnus, etc.
Pipinus presso gli antichi Egizi era il Faraone Pepi.
11
Bengala o Bangalore in India.
οἰκία
κατοικοΰντες
Come accennato all’inizio, il nome Κάτουλος, latinizzato in Catulus o Catullus, deriva
dalla preposizione greca κατὰ e dall’avverbio κάτω, elementi grammaticali coniati dai
Greci per indicare il movimento schiavistico ariano ascensionale/discensionale
Κατάπερ 
che confluiva nella Κατανη (Catania).
La Κατανη era il luogo di raccolta e di concentramento degli schiavi ed era così chiamato
perché caratterizzato dalla presenza della Scatola Nera, in latino pyxis, pyxidis (pìsside),
in greco θήκη (teca) o κιβωτός (caboto)12, in arabo Ka’ba, cioè Gabbia.
12
Cabotare significa <<Navigazione che si svolge tra i porti di un medesimo stato: navi di piccolo
c., di grande c., a seconda delle distanze che le navi possono percorrere tra due successivi scali;
estens., fare il piccolo c., o anche, comunem., fare il c., navigare lungo la costa>>.
Durante il plurimillenario Impero Egizio cabotare significava compiere la circumnavigazione
planetaria (περίπλους) per raggiungere con le navi cariche di schiavi bianchi i Cabos o Caibos di
Mars, disseminati in tutto l’Orbe.
Il Caibo di Maracaibo era il Caibo del Mar del Khan nelle Americhe.
Il K-han era l’onnipotente Faraone delle Cannae (the Cans of the I-Can, las Cañas).
La navigazione avveniva “de cabo a cabo”, non solo però “along the coast” (costing navigation)
bensì anche “coast to coast”.
Ogni Cabo o Caibo era un sede di un GB, cioè di un G-Brahmā-Altar con il correlativo Πέπλος di
Πηνελόπη, che era la macchina, il telaio, per la Πηνελόπεια (πῆνος πλόος o πλοῦς, pluo, pluere,
polus e pecten, peine).
Per quanto riguarda l’Europa il Caboto o Cabotaje principiava dalle Colonne d’Ercole e giungeva
fino al Cabo de Buena Esperanza (Sud Africa), da dove proseguiva per Gibuti (GB), che all’epoca
era la Somalia.
Da Gibuti il percorso, passando per il Canale di Suez, già scavato dai Faraoni, ma in seguito
rimasto completamente ostruito, tornava nel Mediterraneo: γῦρος βωμός ὥρα (βορός).
L’Africa era il Cinghiale o Aper, cioè Terra dell’Aperior, la Terra del Jabalì o Terra J.
Cabotare, comunque, significava non solo circumnavigare l’intera Africa, da cabo a cabo, bensì
da un lato proseguire fino all’imbuto indiano Y e, da lì, fino al centro della Cina Due (GB), dall’altro
navigare attraverso l’Oceano fino alla Cina Uno o Cabo I, cioè fino ad Atlantide.
Caboto significava Cabo del Ocho, Capo 8 per il Cappotto, κύπη []ὀκτώ.
Il cognome dell’esploratore Giovanni Caboto (1450–1498) derivava verosimilmente
dall’appartenenza della sua Famiglia di origine alla Vera Famiglia della Tradizione Ermetica, della
quale fecero parte anche gli altri esploratori oceanici del XIV-XV.
Essi portavano nomi e cognomi che alludevano al precorso traffico schiavistico di infanti bianchi.
Per esempio il nome Cristoforo Colombo significava “porto al Cristo le colombe”.
Nella variante spagnola, Cristobal Colòn, era invece riferito al Cristo Baal o Diablo delle Colombe
(Palomas en Palomar)
A Roma il nome Cato, Catonis si usava per rammentare il Dominus Africanus dei
Catti, i Captivi, che era stato il Niger o Nigrus della Nigeria Faraonica, cioè il gerente
dell’Energia N.
Ma Cato nel senso di Captor era stato insieme al Niger anche l’Arabus-Numidicus, cioè il
Moslem-Muslim (mos/mus captor), il Teucrus, il Graecus ed ogni altro popolus Hebraeus o
Jus, dedito alla jurisdictio, jurisperitia e, come tale, causidicus.
I Catti era il popolo di Sclavi Clari, composto dalle Fairy Families of The Eire.
Erano visti come dolci mousse, crema da degustare con il moscato o il mosto (Al Muskat)
oppure come dolci (mouse-cat per il mos usus, musus o moses nel murum: the
mushroom).
The Cats Family era costituita dal Cat (Cattus) e dalla Pussy (Passera Passionis)13, che
era la coppia Pussy-Cat, con i cuccioli Kitties (Kitten, Catuli o Catulli), in spagnolo
Cachorros del Ahorro.
Le Familiae di Catti, cioè di Capti o Captivi, facevano capo ai Patres o Patroni.
L’unione delle famiglie di Patres era la Gens, l’unione delle Families era The Clear Clan.
The Fair Families costituivano The Clan e l’insieme dei Clans costituiva The Swansea.
In realtà The Mice erano i Gatti predatori A-Mici e Captores del Mus, The Mouse, che era il
Cattus cioè Captus.
I Romani definirono Catti14 in un dato momento storico il popolo stanziato al di là dagli
agri decumates, fra il Reno e la selva Ercinia, della stessa genìa degli Ermunduri.
Ma per Catti essi intendevano tutta la grande famiglia dei popoli di Gath o Goliath, i
popoli del Munus Durus per l’Eire ed il Reno, epigoni del Re-N o Re-X, il  del ῥεῖν o
PaPe (Papa)15.
Il Cato schiavista era l’uomo della Sylla Factio in Roma cioè del partito creato
per combattere l’Assillo della Sila Brutiorum o Assillo Osco-Volsco, che
imperversava dalla Calabria fino all’Abruzzo, parallelamente all’Assillo ApuloPiceno-Picentino, all’Assillo Etrusco-Ligure.
El Colòn era el Dueño Colòn de la Columna, cioè il Signore del territorio a forma di imbuto
dell’America Centrale.
La parola Colòn, oltre ad essere il nome dell’Impero Maya, era il nome segreto del Cane del Kὅλον, il K-han del τὸ ὅλον, il Faraone di Atlantide.
Egli possedeva l’ὅλον ἁμάρτημα od ὅλοξ, l’apparato delle τὰ ὅλα per il N-κόλος.
13
La Passio era la Passercula del Passer, il passus con la cuspis e l’acus e cioè la Pascua.
Questo era il “passer, deliciae meae puellae” cui allude il poeta Catullus.
14
Χάττοι, Chatti definizione equivalente allo spagnolo Chatos.
Essi sono impersonati da Athos, uno dei Tre Moschettieri, del romanzo di Dumas, che è al tempo
stesso Portos, portatore, e Aramis, mittente e portatore all’ara ramesse delle misses.
15
Bahrein
Era l’uomo sadico della Lutetia (Lutatia), cioè Tatius il Sabinus (Titus
Tatius), il Cato Catavellaunus italico, l’uomo del N-Avis Locum o Locum
Avellani16.
L’atavico capostipite dei Catones era stato il Faraone l’uomo del ricatto sadico.
Egli - e chi per lui - ricattava le sue vittime con la prospettiva della morte
orrenda del capio in căpistērĭum con capistrum.
Ricatto significa capio cioè caput ăpĭo alla T, che è la☥, la croce Tao, per il
re-capto: tiro e mollo, lascio e riprendo, libero e ricatturo (retro capto).
Ma il ricatto era anche tenere la victima res in ano recto capta, con il
capitolium elettrico inserito (caput O-leo, cioè O-λευκός, O-λύκος, detto anche
pileum o petasus).
L’operazione del c-apio era l’operazione del cappio al collo, accompagnata
dall’apposizione della cuppula (cupola, cappello o elmetto) sulla testa della
vittima, bloccata in tegumen e armata in persona (cassis, galea o galera)17.
La Capitatio era la Poena Capitalis, ideata nella Căpĭtăl o Căpĭtăle
Cyrenaică (caput italiae)
Il Cato era odiatissimo perché la vittima dei suoi ricatti era il Catulus, il
gattino dagli occhi chiari.
Una volta catturato the Cat veniva messo “bare in the bare”, cioè nudo nella
bara per il trattamento pesante (The Heavy Grave).
Nella situazione “bare” il Catulus, the Kitten, era giustiziato – killed mediante The Kit of The Kilt18.
16
Avello, āvellis, avelli, avulsum, āvellĕre.
Con il termine Abellana o Avellana i Romani intendevano la Potentia Nucis della Basis Licata o
Basilisco.
Rimane traccia dell’antica potentia catavellauna nel nome del Comune di Avigliano in provincia di
Potenza, una delle principali città italiche dell’piccolo avis in avello o navello.
Navelli, in provincia di L’Aquila
17
La cassis – la classis clipeata - nella Iudaea era gestita dagli ebrei chassidim di Caifa o Caifas;
gr. 'Iώσηπος ὁ Kαϊάϕας, lat. Ioseph Caiphas, italianizzato in cafasso o capasso, che significa capo
del Chassidimo di Haifa.
La Umma ebraica era il Sinedrin.
Tra I Romani il nome Atteius Capito della Gens Sextia fu coniato per esprimere l’ostilità verso la
poena capitalis di stampo giudeo ed islamico.
18
La vittima era bare in the spiral of the S-nake.
Il carnefice era Άποφις cioè l’uomo dell’ἀπο-φυσάω ed era Apepi del πέττω (πέσσω)
Άποφις era Ra che, dopo aver immobilizzato la vittima, l’aptus, la crocifiggeva apud cioè
dappresso (fīgo, fīgis, fixi, fixum, fīgĕre et ăpiscor ăpiscĕris, aptus sum, ăpisci).
La macchina poteva funzionare manualmente o in maniera automatica
sull’automa (the kitty, the kitten is quitted).
Permetteva all’aguzzino sĕquestĕr (securis eques) di nutrire la vittima (secus
equus securatus in secure) e di urgerla con tecniche sadiche fino alla purga
(urgentia usque ad purgationem: urgĕo, urges, ursi, urgēre e purgo, purgas,
purgavi, purgatum, purgāre)19.
L’esecuzione poteva procedere anche per lunghi giorni, settimane o mesi fino
alla quies (the quite quiet).
La vittima subiva, come detto altrove, The Kit (la guitarra quitadora o el
Quito), The Knit, The Knee, The Knob.
Il luogo delle bare era Parisium o Barisium (Paris, Bari, Sibari).
Lutatius Catulus, cioè Cato, era per i Romani il nemico principale da
combattere.
Infatti l’Homo Lutatius era il Tutor della Tutela del Pupillus che, dopo un
determinato periodo di pesante schiavitù, era messo in tazza, dove sarebbe
diventato Tatius vale a dire escremento (Tata, Tatiana).
Il pupillus-catulus, incastrato in tazza, era sottoposto alla Lux Theta (Zeta,
Zed) con il Titus in Anus (digitum= G TTYS in O e quindi POUS oppure TIT
cioè Eψιλόν).
+=
 E  (drake) $(nake)
Φαλλός Ενέργεια Σήψ (σηπός)
Come tale era titus-tatius e in tal situazione rimaneva fino alla satiĕtas o
satūritas (satur, satullus da satis)20 nelle mani del sadico Sator.
19
Nell’antica Roma gli equites erano stati creati in contrapposizione agli Equi cioè agli Italici Egizi.
I senatores in contrapposizione agli Italici Sinaitici o Sinenses Sinae.
Con l’estendersi delle conquiste territoriali oltre mare (outremer) le due classi, unitamente alle
legioni, si contrapposero ai Persiani, Persae (per Cinam), ai Sinai del Zinale o Cignale (Legio X
Fretensis), ai Singari di Singar (Zingari Sikh in Dacia).
Non riuscirono nel progetto velleitario di distruggere i popoli buda-pest e hanoy, quelli del pester
ed annoy.
20
TT o TIT che sono The Big Tits o The Big Boobs with The Dick for the Tremble.
La Satura Lanx del Sator era la Olla cioè la Pente-Olla, la pentola o scatola
elettro-nucleare ($-Cat of The Yellow Cake).
Per gli Italici la Tutela era la Mater Matuta con i suoi Matutini in Tuta
(tutata, tata, tanga, tatanka) per i tela (plurale di telum).
In Tuta finiva anche il Tatus o Tatius, che rimaneva tutatus, in attesa
(Esperia) della Saevitia sui suoi Familiares (foemina e famuli).
La cosa era voluta per provocare il Furor del Pater, cioè la pazzia, fino
all’Apathiă o Amentia21.
Egli era messo di fronte allo spettacolo “teatrale farsesco” della sua Spasa sposa e familia tuta cioè tutta – expansa, sparsa et farsa in fascis (Pharsalia).
Lo spettacolo era chiamato anche luxuria (Luxor), luxus, pompa magna
(Pompeii), magnificentia, sumptuositas etc.
I cognomina gentilizi Aspasius e Vespasia erano stati creati per ricordare la
Aspasia, i Caseoli della Spasa (familia aperta) trafitti e gonfiati nell’aves
spatium (aia o arena) e, nel caso in cui l’esecuzione fosse di lunga durata,
portati nel vespaio (nido od ovile) per il rinvio della bomba (pompa) magna
finale22.
21
Πάθη fino all’apatia ed alla abulìa al centro della βουλῆ
La Spasa perché la vittima veniva expansa (part. pass. di expandĕre).
Di qui il nome Hispania, divenuto il nome geografico España, che sarebbe il nome di
tutta l’Eurasia in His pain o in S-pain-hard cioè spanata e in dolore panico (span).
22
H IS
IHS
Una delle sigle con le quali veniva designato The Hades of the Dog era OGDOADE, in
greco 
La sigla può essere interpretata come ὀκτώ, la seconda parte  come
Αδης, "Αιδης, Αἵδας.
Le letterecomeᾤαcioèὀδούς ὠδῖνος ᾠῶν (dolor dei pares e loro parti, in
arabo Doha).
Le letterecome Γῆς ὠδίς (dolore globale o dolore dei globi od obitus)
La parola pazzia, come d’altronde la parola passione, deriva dagli elemtni
linguistici πάθος, πάτος e πάσχω (Pass Key o Ankh).
Significa dolore per il passaggio attraverso il corpo di una lama, di un oggetto
appuntito, con o senza calore, con o sostanza irritante o velenosa, oppure di
un raggio acuto che provoca labor: ἡ ἀκτίς, ἀκτῖνος.
La Pascua di Christus, a parte la classica crocefissione con i chiodi, era lo
Squalo (laticlavius) del πᾶς, πᾶσα, πᾶν in cui ὅλος γένος o πάμπαν
(pater/mater/pampini), cioè σύμπασαν, summa familiaris, era ξυνός in οἶκος.
Ξυνός significa σύν in Ξ III per l’ἅπασαν
I Romani la chiamavano Tibur (tiburòn), perché nata in Thebae di Tiberias
(Tverya, o Ṭabariyyah), lungo il Tiberis di Tiberius, cioè il Nilus del Pharao
(il Tiberius Romanus era l’anti-faraone, il nemico giurato dei negri, degli arabi,
degli ebrei e di tutti i popoli passionali sottomessi all’Imperium).
I nomi Vespasius, Vespasia erano critogrammi che significavano <<AVrum est
passus>> cioè è impazzito per l’<<A-ves-passus>> ed il Vespasia-Anus.
L’aves passio e l’aves passus era la tragedia delle oves e degli ovini che
subivano l’eviratio in castro (castrum).
OGDOADH
ANFITEATRO
Oath
H =EE
CAPUT
CAPITOLINI
SATURNUS
Y
GOA
GOD
DOG
DOCK
DECK
DOGE
DOCEO
Saturnus con tre anelli è il Satur in triplice cinta.
Chanukah è Chan e Kunah (cannae et cuna) per l’abrasio di ἀβράξας o ἀβράσαξ,
l’arconte dell’Ogdoade (in Italia A-Brutium cioè A-Brutus dell’Aprutinus Abrasus).
Gli ovini erano i pampini nel castellum (castello o cestello), casa-stella, casatollo, casa-strillo (stridulum).
Dopo la castratio si procedeva al passus o processio in vagina per la
Compassio
Θ cioè 
con le ova e gli aves davanti all’avis passus (pazzo) cioè il Pathos A-Vis23,
senza forza, estenutato, reso tenia-vermiglione.
I Pampini cioè i bambini formavano il πάμπαν, il corteo di Baccus, tutti in
panico e in poena per il pinus in ano, l’amputatio del penis (panic pain pine
amputation) e l’e-piratio (e-fire) in attesa della Pompa Magna nell’ὀμφαλός
(πῶμα-φαλλός) fino alla Bomba Magna.
Il Pampinārium era il πάμπαν con il Pampinātor Pampināceus (l’uomo del
pan pinus acheus) ed il Pampinus Pampinātus (pam-pinnatus o Penatis,
Penne)
Il Pampinārius era il recinto del Pampinus Arius et Ari-anus.
Il Pampinātor era altresì il Piscator (piscis captor) con la sua Piscaria
Piscium in Piscina (nella toponomastica abruzzese Pescara), il luogo dove i
Pampini erano pescati, pisciati (to piss), resi putti e sputati (πῡτίζω), quindi spezzati (pes e piscia en la cara, PHS scare).
Si utilizzava la Piscatrix, uno strumento che bruciava e mutilava i genitali
(nella topnomastica abruzzese Atri).
Occorre osservare che il nome dell’antico Re dei Sabini Tatius presenta la
stessa radice etimologica delle parole tazza e tassa (tax)24.
Catulus (Catullus) significa κάτω (ἐς) ὕλη cioè che porta Iulus alla ὕλη
κέλλα dell’Ule-ma.
Il κάτω si realizzava attraverso la Cala (Calais)25.
23
In spagnolo Pato (Jesus, Yesus o Yeso).
Per gli Indiani era il Calicut di Madras.
Per gli antichi Egizi era la Maat (The Mad, la Macta).
25
Nei Caraibi era la Cala del Rhum, ma la Cala avveniva anche in Cina.
I Greci la chiamarono κατὰ ταυ vale a dire Catay.
Discensio degli schiavi ed Ascensio degli schiavisti era κατὰ ταo-o cioè il κατ, perché
le due o-micron sono le due palle cinesi che, unite, danno origine alla -mega.
La ταυ è la lettera che rappresenta la svastica 卐 o 卍 del cadere (ῥαίνω) delle τἄ, le
τ-ἄλφα, le τ-αυ-ῥᾶ in Yoo (Torah), la trappola del cinico cane (Sina-Y dell’Aurum).
24
È lì che passavano i καλοί καλαί (i bei Galli, the Gauls) per raggiungere i
luoghi dove diventano τά καλά
Prese in trappola e senza via di scampo erano messe successivamente nel Tao, la
Tavola del Serpente: S-Tabula.
GAOL
TAVOL
ῥάζω o ῥύζω
Nella S-tabula della morte i loro genitali, dopo il sadismo prolungato, venivano recisi e
cadevano nell’imbuto
τἄ-υ-
τἄ oo
Y_
Talio oo
Y è l’imbuto e la chela del granchio, la I è lo stelo della Y
Y è il simbolo del saliscendi di schiavisti e schiavi (ἡ ἀλφή) e del saliscendi sodomitico:
 
(nella toponomastica italiana Alife)
Y è simbolo di Yesus in croce e dell’amputazione degli arti, mentre oo è il simbolo delle
gònadi, dei pertugi e degli altri orifizi (ω)
Talio, Talionis Italorum
ἀλφή
ITA (italus)
TAVO
Cadore
Vitula
Vitellus
Vitalis
tau-o vola ovula
La Cina, l’India e l’Indocina viste sulla carta geografica possono sembrare un Big Cat, cioè
un Pig ed un Cat (The Pigeon) oppure una Vitula (Vitella).
Il Faraone africano penetra la Vitula che indietreggia ma può anche mettersi in piedi,
permettere alla Vitula (Europa) di passare sotto le sue gambe e di penetrarla proprio sotto
gli occhi della Madre Russia.
Lo schema geografico è lo schema del traffico schiavistico Ovest-Est (A-Est-W-Est) e dello
scambio schiavistico tra Africa e Indocina.
La Vitula (la Vacca Sacra) era la dea della Vittoria e del giubilo che ne consegue.
Iulus (Iulius), da cui deriva l’aggettivo giulivo e la perifrasi oca giuliva, era:
Y LVX
YoY LVX
BABY in the BAB
YOLK in the YORK
Il popolo Sabino, Sabeo, Sabello, Sabatio26 era uno dei nomi della grande
etnia Sannita o Sunnita (Sabra) al tempo della civiltà delle Piramidi Egizie, era
uno dei poli della taxatio e della vexatio.
Essi ricattavano i popoli nordici e una volta ottenuto il riscatto o tributo di
vergini - θάλασσα - le mettevano nella tazza (tax), the bee cell, e le
vessavano fino a ridurle vax (Vacche di Bacco).
Le parole latine Tax (Tassa) e Taxatio (Tassazione), oltre a significare
imposizione del tributus da parte della Res Publica per l’introito nell’Aerarium27,
significavano
26
τἄ in 
θά , cioè Σχίσμα di Σχίζα (Pesquisa di Giza).
Il nome latino deriva da Sab e da Sabra, Tzabar Intabarrato.
Sabellum è il nome che discende dal Bellum Sociale, che is concluse con la disfatta degli Italici.
I Romani fondarono Anguillara Sabatia, Sabaudia e le città Sabine della Sabina.
27
Incaricati della riscossione erano i Publicani, esattori delle imposte.
Publicanus significa canis del pubis et publicus anus dell’aerarium cioè dell’aer, aeris (Eire) in aes.
Il Pubblicano era l’incaricato dell’esecuzione pubblica della “familia aria”, i cui componenti venivano
legati, arsi in asse e nelle casse (chase of the cash for the annul in the suit-case).
Le Casse (Cassia) e le Cassette (Casilina) erano le Casse Erosive o Casse di Eros o Ηρωδιάς
(Herodiade).
La parola latina AES, lega di bronzo, è un acrostico che significa aer, ae-romi, ae-nea, freschi
aromi, in ares-eros (AERS), da cui ARS, ARTIS (arte del broncear, Arte dell’abbronzatura cioè
della Tintura dei Bambini Tigne con la Tigna (teñir).
Disposizione coassiale o retiaria con Aeneus Aenatus et Aeratus.
Orti italiani: Ortona, Ortucchio, Orte
Orti romani o sallustiani per la Salus Rei Publicae (Mucca d’Europa) dai Crespi, Mori, Moreschi,
Marocchini, Saraceni, uomini del CRIS PHS o CRIS PINUS, S-alii del Sal-Gemma (Martirio di San
Crispino o di Gesù Bambino).
Bronzo è il Rius Bronte (brontolone ed imbronciato) di Alfa-ES da Bonn  Vindobona  Enna 
Nablus  Numidia cioè Bongo e di là è il rius Bonzo.
I Greci chiamavano l’Aerarium ταμεῖον, vocabolo composto da τα e μείων.
Il termine μείων può essere interpretato come ἐμόν ὠόν e, al plurale, τά ἐμὰ ᾠὰ.
Il pronome personale, terza pesona singola, ἐμός è una variante linguistica di ἕμος.
Τό ἕμος era non solo il sangue, sanguis, sanguinis o cruor, cruoris, bensì l’esecuzione capitale in
Crux-Hora cioè in Heimat o in Home (αἷμα εἷμα).
Λαέρτης, Laertes, figlio di Arcīsius e padre di Odysseus, Re di Ithaca era Ares o Mars, Faraone
dell’Arte Carbonara su Arcisius mediante l’Arco Fotovoltaico o Numen.
La vittima del Nume era N-arcisius, cioè il ἄνθος Θάλλω dai petali bianchi ed il talamo giallo
avvizzito ed appassito: Νάρκισσος Νεκρός (i Romani vendicarono il Talio – θάλλω - di Antius
Restius, vittima Lac, Lactis, nel Latium e la Antlĭa/Antologia per ἀκτίς o -actius).
TAX
ACTIO
ACTIUS
ἀκτίς
AS
AES
AER
ARS
ASSIS
ἀκτῖνος
rau
radium
TAXIS
SS = M = 5+5 = X
SS = LV cioè 55 che significa VL cioè ULLUS
Le vittime erano annullate, nullificate, annichilite.
Le vittime Ullus et Ulla, cioè Uliae, Yliae o Iuliae, diventavano Tullus Helius
Nullus (Tullius, Tullia, Tulliani) mediante l’applicazione della THN LUX -Tensio
o Ten-Sion -- Numen e Lumen
I Romani Iulii o Tullii furono tutti Tulli Hostilii, desiderosi di tollere gli Hostiles
delle Hostiae.
Tra di loro si annoveravano i Tyramnes Teramnates, le Aquilae Piscatricis, i
Teatini Teatis, numani e numidi, pompeiani, marsicani, tarquini, romeni e
indiani, neroni et sini, popoli dell A-Tollo et Satollo, della Atella /Anatella/ o
Tholos di Ptolemaico di Bartholomeos (Orange e Nutella).
La Grande Britannia era la Tazza dei Gatti, la Tax dei Catti per catturare i
Captivi, il luogo principale per la taxatio28 necessaria ad alimentare il
vectigal e il lectigal.
I Flores dell’Hortus erano stati Vermes nell’Heremus dell’Heres, Hermae (ἑρμῆς) nell’eremo
(ἔρημος) ermetico di Hermes.
L’Heres era il Dominus della Haeresis degli Haeresiarches (αἵρεσις άρχης), l’Heres de las
Hermosas (herem o harem delle ariae in ariete, ἄρην, ἄρρην o rammed hares).
Gli hermosos erano vermes formosi, cioè gusanos fermosos in fermosura o in hermosura.
La Hermosa Fermo-usura era Formosa Sinae o Guiza Aegyptiaca o Helminto (w-hell mean-t he).
2828282828
Da taxatio deriva il vocabolo italiano tacchino, che in inglese è turkey, in
spagnolo gallo-pavo.
The Turkey era il Tour of the Turks (Turan, Tyran) per il rastrellamento dei Galli o
Polli da portare ad Ur-K (Orcus) o U-r-UK, Lata Urbs Clavium (Latium) o The MonKey-Town.
Il gallo, il tacchino, l’agnello, la vacca sono metafore delle vittime umane macellate
ritualmente come animali.
La vittima veniva distrutta lentamente nella Machina Columna o Columen del Mel
(Columella).
I sadici amavano festinare lente fino al culmen dell’orgasmo (festina lente, vale).
Ogni elemento della Colonna Greca rappresenta una parte della Machina.
Le olive OO venivano intaccate, staccate ed abbacchiate nell abaco o abbaco mediante
il TYR-OO-KEY - una specie di tronchese munita di fili Il termine abacus deriva dal greco ἄβαξ (ἄ-βάξις cioè ammutolito per le mutilazioni,
βασκας, small duck greenish-blue in colour cinnam,on teal ).
La Machina era la Kaba-Baka dell Abba (Karabak), the Abbey of the Abbot, la Gabbia o
la Foemina (Phoebum intaminare, intra o intus minare et minuere, dal greco ἐντός
μνᾶ).
La Machina era la Navis Tyrrhenia per straziare e bruciare il corpo della vittima
(Tyrrhenia perché tirante, urente, tornante e otturante: T-rahens, T-urens, T-ornans e
T-urens e, in tal senso, croce turanica, toranica e t-ira[n]nica).
Era un carro da tiro con ruote, rocchetti e rotelle: il Carrus di Tyrus, Tarsus e
Damascus, The Car for the K-Arson o, semplicemente, The Charriot.
L’Ars Gallica consisteva nella Demolitio o Immolatio del Gallus Horatius nella Mola o
Molinus.
Il Gallus Horatius era Horo Solare, fatto entrare nella H-D-O-O-R della H-D-O-M-E
(Ratio Radialis).
Il biondochiomato, bardato in forma di persona, veniva clavatus in clave
(immobilizzato) per permettere al tiranno la tractio, l’uratio e la torsio penis et
ovorum (torquere nel torculum o torcular).
Era altresi obturatus in O-culo (ano) fino al momento in cui la troclea operava la
truncatio structurarum, che lasciava il Truncus o la Troas -Structa.
Per Truncus Viduae (Tronco della Vedova nel linguaggio massonico) si intendeva l’insieme dei
corpi mutilati, privi di rami, esposti alla vista (video) delle radices arbori, cioè dei parentes
genitales (gentiles), prima che si procedesse su questi ultimi cominciando dalla mater, obbligata ad
assistere alla castratio del pater
Le OO erano non solo le gonadi maschili o femminili (OvO), ma anche gli altri orificii
O-culari, come la bucca, privata dei denti, gli Oculi, che venivano accecati.
Le OO erano inoltre i fori fatti per infilzamento (orifizi, fora o foramina o minareto),
che potevano essere o-micron oppure O-mega.
Le aures della vittima non erano intaccate perché era d’uopo auscultare i canti
dell’aureola.
Gli Egizi, e dopo di loro i Greci e gli Etruschi, erano famosi nell’antichità perchè Orfici
ed Eleusini, cioè erano in grado di far morire la vittima in ElE-Y-S (Eleusi) o LYS e di
richiamarla in vita (Ἀρσινόη cioe Ars del coma e del risveglio, Ars Navis cioè arte della
navigazione tra la vita e la morte).
Morphĕus (Μορϕεύς) significa mortus reus nel fel felleus (fecula feculenta) o mortus
beatus (boeota) et foetens, pronto per il vehis in foedere (keus, keleus), mentre
Orfeus significa ortus peius, in quanto una volta risvegliato era portato nuovamente
dall-orto in pegma agonis, fino alla Mors Ultima o Bomba (μὴ ὀρθός - Ἀρσινόη).
Nell’Annonaria, cioe nelle edicole dell Aedes Carbonis gestite dall Aedilis, si poteva
rimanere, con l’unum in ano (anulus anularis), per periodi lunghissimi: unum annum
oppure una munna (one moon).
Questa era la Unna o la S-unna Samnita o Somnium del Munus Publicum in Officio
(annus  sunna), di remotissima origine afro-cina, ma passata tra gli Unni o Ungari
dell’Angaria: la Grande Turchia o Ucraina (Tour Turanico o Toranico per la Tortura).
Il termine arabo Sunna deriva dal cinese Hun equivalente al latino Unus.
La sua genesi rimonta al periodo della Unio o Unitas dei Faraoni Indocinegri, la
Unas di Assuan.
La parola raba Aswān significa ἀστήρ-ναῦς (nawsa) oppure εἰς ὕες (σύες), ma i
sues erano in realtà i suaves (ad suaves o contra suaves, against the Anser Swan).
La lega aveva come scopo la persecuzione spietata dello Swan nelle Navi del Tempio
The Swan era il νέος o la νέα nella ναῦς del ναός.
La persecuzione schiavistica si concludeva con la disumana ANKH.
Essa assunse differenti nomi a seconda delle regioni geografiche dove era oggetto di
culto (Cultus Celtarum, Celtic Cult).
- Ankara
- Magyar
- Angola
- Guinea
- Guyana
- Uruguay
- Congo
il nome geografico Congo deriva dal greco K-ὄγκος, mentre la parola Jungla deriva
dal verbo latino Jungo, a sua volta derivante dalla sintesi Ίος-ὄγκος.
Il Congo era anticamente l’Egitto e l’intera Africa, il continente negro dove si
uccidevano in massa The Jingle Bells (Jews in Angle, Body in Hell).
Un altro nome dell’Africa era Angola, il cui significato può essere reso volgarmente
come “inculare” (anguli aperti per anculāre).
L’icona emblematica dell’Angola cioè The Angle è
T-ANK
fungus defunctio
fungor
ὄγκος
hongo en bongo
hongo en congo
a
nihongo misawa hikojo
La lingua dell’angelus (evangelista) è nell’angulus della κάρα κεφαλή o κάρα γωνία.
La familia (unguis, ungulus o ungula) è stata ungulata nell’inguen (inguini) ed è γόνυ
γυναικός, goniometro aperto (El Reloj de la Re-Locura, The Watch, The Mirror, la
Hora).
Nello iugerum, sub iugo e sub iudice, la vittima è solo Unguen Pingue, iunctus ai fili
dello YOY (J-ungla, Jangle o Jingle Bells), lincato alla sorgente elettromagnetica
(Lictor).
È Languens con la Lingua Lingens et Ligurriens, l’Inguen Ingens et Incensum, le
Ungues Aduncae, la Gula in Ungula (la Lynx).
L’Unguis è nella crittografia spagnola Guisante Unico, nella toponomastica africana
una Ban-Gui-Nea del Negro Gongolante (ἀναγελάω), nella toponomastica cinese un
Kyin (Jin), cioè una Caina (gyina) Bang.
La capitale della Turchia Ankara ricorda l’Egitto dei Faraoni e la loro Area ANKH per
l’A-Ra-Rat (derattizzazione).
L’Egitto era Megara del Mahdi, cioè la Mega Area della Mattanza.
Le radici linguistiche ANK e ANG, UNK e UNG vanno considerate congiuntamente a
ARK ed URK.
Si ritrovano nei toponimi Angola, Ankara, Ungaria, luoghi dove si praticava
l’Angaria.
Angaria significava angariare, to angle the angel-aire (The Fair People in The Angle).
Durante il plurimillenario Impero Faraonico dire Ankara, Ungaria, Turchia e
Ukraina era la medesima cosa.
Erano tutte Mega-Aree UKR o U-KRK-U, gestite dagli Ugro-Finnici, cioè Teucri o Ugri,
lontani antenati dei moderni Turks.
La loro Vogue era la medesima dei Volsci o Volsinii italici e per questo motivo erano
chiamati anche Voguli del Volga.
L’U-KR-U era il YO ΧΡΗΣΤOΣ riservato ai γάλατα.
Οἱ ἀγαθοί χρηστοί erano messi in the CREST (Christus) per the X-REST (Cristo del
Cairo o The Elk).
DOUBLE CREST
TWO TWO
THE S-PAIN
Doble Poland
KRK Island
KRHSTOS
DYO KR-KR
UKRU
URKU
URUK
KURU
QURAN
CURIA
PHS o RES
Nelle aree sacrificali affluivano i Munera (Dona Danaa), Uniati per la Union in Onion
(Unites States in Armarica), cioè per essere aggregati al Grex (Gregari di Gregorius).
Quivi si teneva la [De]Functio Eucaristica (Εὐχαριστία) del Soldus Solidus et Solutus
in Solarium (The Sell of the Sold o El Sueldo Solido y Suelto).
Per l’Εὐχαριστία si usava il Carro Infernale o Carro del Fuoco.
La Μηχανή Φ-εύ-κάρα mangiava l’ostia candida, comprese le ossa, la fondeva ed
infine faceva fuoco (The D-ewil Charriot of the Dew o El Carro del Fuego).
Cagionava la κρᾶσις (crassum) della κάρα e del σῶμα (siccitas, carestia, carentia,
carsitas, sickness), il crastum-castrum e sprigionava il razzo finale (φεύγω di ῥᾶ,
fuga del fuoco) dall’A-razzo (the Hare, the Hair, the FH-air Harassed and razed by
the razor-back)
FAIR-HAIR
KASA
KASTR
KESTR
KISTR
F+H =
F
E
KRK
KRAST
KREST
KRIST
IR=Ir
IS=Is
DEW
ϕαραών
The Onion era la Cipolla Esplosiva.
Cipolla, in spagnolo cebolla, in inglese Onion, deriva dal latino Caepulla o
Caepula, diminutivo di Caepa.
La Caepa era la κάπη per il κάπτω.
Dopo il πάρος ed il πηρός riduceva la vittima ὦχρος in ἧπαρ, ἧπατος cioè in πάθη o
la vittima Cor in iecur, iecoris (Oca in Patè d’Oca).
Era lo Jecur, cioè Ie-Currus o lo Yákṛt (Ya-chart), la Casa-Puta o Pent[as]olla per
la Familia di Caepa, Caepus et Caepulae inceppati Cippo (Jakarta Jay).
Puta era la Dea che presiedeva alla potatura delle piante.
Per i Romani il periodo del dominio indocinegro era stato l’Era della Calumnia.
Nell’etica la calumnia significa lanciare strali o saette contro una vittima che si sa
innocente, cioè che non ha arrecato nocumento, per ferirne la moralità in un dato
contesto sociale.
La Morale era formata dai Sales Amoris Romae, Saliti ex Alis, era l’Amor Latus
ex Alis, l’Amor Alatus, che era rimasto Latens nel Latium tra gli Alieni (Amor del
Carmen Saliaris).
Era l’Orio dalla Cum-iunctio e governava l’Hortus Romanus (Comunio, Comunitas)
dall’Orior al Commorior.
Il cum è il συν e la iunctio è il γάμος (The Game of the Bodies).
Dal συν γάμος era nato l’ἐμός ἁλς (ἁλός).
L’aggettivo possessivo ἐμός deriva da αἱμάτιον, massa sferica ematica, ovum,
destinato a diventare o-binus (ovinus) con l’innesto del masculus (in serta).
Qoppa
Ϙ
Sampi
,
EMASCULO
EVIRO
EMIRO
Eμός era il Nostrum Genus, il γένος γυναικεῖος, il δῆμος ἁμός o ἄμμος vale a dire
di C-Amhose, l’αἷμα immolato collettivamente e sincronicamente ἦμος in εἷμα (τὰ
ἡμετέρα) (Our Hour).
Durante l’era della Latitatio nelle Latebrae del Latium Ebrium la calumnia era
molto di più del semplice ferire l’Honor Socialis di un Civis Romanus innocente.
Significava ferire, senza uccidere, la mente ed il corpo dell’innocens captivus
incatenato nel calamus calamitosus (calamistrum), in modo tale da procrastinarne
l’atroce sofferenza.
A Roma per giustiziare gli uomini dell’Ebrietas Egypcia, Hebraea, Berbera-Musulmana
et Graeca si usava la Damnatio Memoriae per contrappasso alla barbarie
Μνημοσύνη, che consisteva nel δαμάζειν ἐν μνήμη cioè ἐν μνᾶ μηχανή l’ἐμός
μῶσα
La Mosa era ἡ Μάτηρ ὠός, ἡ ἐμή Οὐσία, cioè l’Europa Nostra Mater, Nostrum Esse,
con Mossus, Mosellei et Moselleae nel Molossus: μάσσω o μάττω ed ἐμέω dell’
ἐμός, ἄ-γονος in ἀγονία, protagonista dell’agone col molosso (Mossad/Mossul).
Il calamus era la N-avis cioè il -ὀρνις degli Aves, trafitture, punture e saette
elettromagnetiche (Cornix o Cornwall).
Il termine catavellaunus, contratto in catalaunus (catalàn), è aggettivo
sostantivato del nome della macchina Catella.
La macchina era appellata variamente, con neologismi di origine greca e
mediorientale: Caccabus, Caccabulus, Cacaturius, Cacabella oppure Latrina, Pitale,
Cabbala, Caballus, Equus, etc. (da căco, căcas, cacavi, cacatum, căcāre, κακός )
Catella era una sincrasia della preposizione greca κατὰ e di avis.
L’Avis era l’A[rum]Visus nella Cla-Vis cioè nella Navis Roboris, la macchina dove
l’avena, il biondo cereale, veniva avulso (āvello, āvellis, avelli avulsum, āvellĕre).
Era una macchina complessa dotata di catene e catenelle (catellae), cavi elettrici per
saettare (avis), ruote e rocchetti (rotae della Sacra Rota), tiranti ed aghi.
Le catellae ed i catelli erano altresì i cagnolini (schiavetti) che giungevano a caterve
(a catinelle).
Dal vocabolo avis derivano i verbi ăvĕo, ăves, ăvēre (desiderare, bramare) e
hăbĕo, hăbes, habui, habitum, hăbēre (avere, possedere).
L’habitum catalaunus dell’habere sclavos per la Clavis era il κακόν ἔθος dei
popoli mediterranei.
In Italia meridionale l’esecrabile mania era detta Avella o Abella o Atella.
Ma i Catalauni o Catavellauni, nome abbreviato in Alani, avevano al tempo di
Roma il controllo dell’intera Europa e persino della Russia, dove imperversavano in
cerca di vittime da dilaniare (lănĭo, lănĭas, laniavi, laniatum, lănĭāre).
L’Europa era la Laniger ed i popoli invasori Laniones (lanieri).
Gran parte di loro fu sottomessa e schiavizzata dai Romani in forma di plebs
populica, il populus dei Romani.
La schiavizzazione si estese, purtroppo solo parzialmente, ai Laniones archetipici, che
erano stati i Faraoni Nigeriani ed i Faraoni Toranici/Turanici (Giudei e Turco-Iranici),
tutti Lanam Gerentes di Agni ed Agnae (in Estremo Oriente erano i Sanal Cinesi ed i
Naru Indonegri).
Sebbene confliggenti tra loro i Laniones costituivano una Unio o Unitas, retta dal
principio del Munus Communis, consistente nel giustiziare gli schiavi mediante il
Κῶμα/Κῦμα nel Munus Munitus (The Devour of the Whore, The Jamm of the HamMoon, Amun, in spagnolo Jamòn).
In tal senso i popoli invasori erano un’unica Communio o Comunitas dedita al
Dilectus Criminalis.
L’Unione fu chiamata dagli Ariani dell’Est Europeo Unja o anche Uniyat per la Polis
Russa (Poland), mentre dai Latini fu appellata Catalunya, Catalonha o Cataluña
Hispanica per la Poli-$-Pain (Hispania o Spain).
Il principio inderogabile che accomunava i popoli invasori era quello della Depredatio
e del Terminatio degli schiavi nel Cardo Arianus (Terminus).
I Massoni inglesi lo definirono The Landmark, cioè The Market of the Marks in MaryLand (Eurasia e America del Nord).
I Marchi (in Italia marchiani, marchigiani o anche marchesi) erano gli schiavi ariani,
marcati e cardati (tessuti e tinti) in Παιδεία (il Cardo-Decumanus era la Key-Hard
cioè The Car for the M-ark, The Chart o The Card cioè il Papyrus).
Gli Alani erano i popoli dell’idea malvagia dell’Europa Alae et Anus (alejada, lejana)
e Dilaniata (Barcelona del Bargello o Barbagallo), dell’Europa Al-Pina in Al-Pinus
(pinna in pinnus e pinnaculus), dell’Europa Poena in Poenis, dell’Europa Pugnax in
Pugnus Puniorum (puncta e pruina), dell’Europa Caelanus (Caelum in Anus o
Caelamen in N-Avis-Cella).
I Foederati o Socii Italici, i nemici iniziali di Roma, avevano lavorato come servi,
analogamente agli slavi, ai greci, agli arabi ed agli ebrei, pro Dominio Domini e pro
Domo Suo (Suus, suis) cioè per il rifornimento della -Home del Faraone e delle loro
Domus di Suaves (Suebi, Svevi), da godere nei Sucida Suovetaurilia (Servitus
Serborum pro Serpente).
Gli Italici, lungamente combattuti fino alla definitiva sconfitta del Bellum Sociale,
erano Osco-Volsci, Apuli-Piceni, Marsi–Brutii, tutti Messapici nel senso di Missi
Dominicales (μεσσίας, masīḥ, mashīaḥ di Χριστός the ).
Dopo la caduta dell’Impero Solare si erano messi in proprio nella gestione del mercato
schiavistico ariano (The Market of the Marks).
I Marsi erano gli A-Mici dell’Ars di Ares sugli Arii.
I Brutii erano della Radix Beryta o Ti-beryta, dediti al Bey-Root: to Buy for the T-ruth
cioè per il Beta Ritus, Rito di Bubastis o di Memphis e Misraim (in arabo biʾr e in
ebraico be'er, be'erot).
Berito di Berenice divento sotto Roma Colonia Iulia Augusta Felix Berytus.
I Messapici erano i Messi del Messia per la Missio Evangelica.
Avevano per secoli, ed anzi per millenni, impunemente praticato la Calumnia del Reus
con Cavillatio e Calami (reificazione o colpevolizzazione).
Gli Apuli ed i confinanti Napoletani, allo stesso modo dei Filistei di Nablus, erano
cacciatori di Pollini da ridurre Apuliae cioè Spoglie Mortali.
Il Delictus Innocentis era il Discrimen cioè lo Scisma (σχίζω) o Crinalis del Quirinus.
I Quirites erano stati i Curetes del Cor (Quran) e del X-ritus, i secessionisti o
scismatici dell’Aventinus, che era la piccola victima vix (avellus/avella,
novellus/novella).
In quanto tali erano stati emarginati come Proletarii Ierofantes.
I Gatti erano gli uomini del ricatto del popolo di Gath, l’innumerevole popolo
di Goliath ed erano avvinti dal giuramento Oath of G-ades o Gate of The
Hades /GADU29.
Per i Greci era la Tazza era la Fons Bonorum et Bonarum (Vindobona,
Bonna), la Κρήνη, Πηγή o Πιγή Αγάϑων per l᾿Αγάπη della Καλογαθια
(Convivium)30.
Αγάπη significava ἄγα-πηγή dell’ἀγᾰθός cioè ἀγωγή (ἀγω-ἄγη).
Καλογαθια significava per l’ἐγώ τύραννος trasformare l’ἀγᾰθός in τό κακόν
cioè in κἀγαθος mediante καίω e ἄγω, gli ἁγαθοί in τά κακά cioè in
κἀγαθοί.
L’Εγώ, tiranno assoluto, era Ἄκτωρ dell’ἄγω sull’ἀγός, dell’ἀγάζω sull’ἀγᾰθός
o ἀγασός in ἄγαμαι, dello ἰάζω (ἰωνίζω) e dello ἰάομαι su Ἰάσων, Ἴασος,
Ἰασώ, Ἰησώ, Ἰησοῦς: Jesus cioè The Jeese.
In ἀγών, cioè nell’agmen (amen), l’ἀγωνιστής procedeva alla competizione
impari, cioè all’agonismo dell’agonia.
Il verbo greco che descrive sinteticamente la gara è εὕω od εὐάζω, che
significa evado vasa aevorum/aevarum (evasio dell’aevum di Heva), lĕvo vasa
laevorum/laevarum (laevitas, aetas di Heva): εὔας-εὐαί31.
29
Gades cioè Cadiz.
Agadez o, anche, Agadès, è un comune urbano del Niger facente parte del
dipartimento di Tchirozerine e capoluogo della regione omonima.
Si trova nel Sahara ed è la capitale del Aïr, una delle tradizionali federazioni Tuareg.
Air equivale ad Fair Eire.
30
Spring for the Pigs (πιγή).
Il termine Pig era per il popolo Indocinegro un vanto perché lo intepretavano come
Big rispetto ai Piccoli d’Israele, che erano di razza ariana.
Il vocabolo greco πηγή è affine per significato allo spagnolo pegar e pagar, mentre
κρήνη è simile a cranio, carne e criniera (elettromagnetica), nonché a crane (spring),
cairn.
31
Evilish e devilish, cioè Wish, Αἰσία ὄρνις dell’Ἀσία (deseo asiatico de asar el ave en
horno).
U
E
εὖ
ῥώψ
L’ammontare, il montante di Ζωοί/Ζωαί costituiva l’Ὄρος ’Ἄθως (Ἀθόω
“Ἄθωος, Ἄθων), il Monte d’Oro, lo Zoo dello Ζωτικός Αζος o Αοζος
(Montuhotep o, anche, Mar d’Azov)32.
32
La Zorra y El Zorro (The Sore Sorrow) erano las azules azoradas, azuradas y
azotadas in azoto (nella toponomastica Azores, Sora, Sorrento etc.).
L’Azoto era l’ A-ζωτικός l’elemento in cui la vittima veniva azotada, cioè resa forma
di vita larvale (worm in the warmth).
L’Azoto era la vittima Azoto, cioè azotada, nel Gasdotto Cilindrico
QF
D-ὀκτώ
οὖς
ὠτός
cioè Gaza nel Gaz-Ductus.
Il Gadotto era ἡ ὁ Γαστήρ, γαστρός (castrum) τῶν ἀστέρων (astrum), la macchina
basata sulla re-actio del reus e dei suoi reatini, messo in condizione di res
immobilis.
Il reus veniva rĕctus, rŏtātus, ratus, ructātus fino al reatus e al letum ().
Questo era il dilectus per il linctus in linter (electus dilectus delictus derelictum in
deliquium).
La macchina era gestita dal Rector, Retor ed Orator ed il ῥηκτός (ῥήτορος) era la
“vittima reazionaria”.
Era munita di aghi e di raggi elettromagnetici (rad-/rag-, ῥήγ-νυμι), di reagenti
chimici (Khemi, Quimica) e dell’assis per l’as, che era il ragazzo per la ragazza.
La ragazza era la ῥαγάς (ῥαγάδος) che, per effetto della penetrazione, da ῥάξ
diventava ῥώξ ῥωγός, cioè ragade (’ărăcŏs/ărăcĭa).
La macchina era un’ἀράχνη.
Quando doeveva essere usato da un lato vi era il Dux, dall’altro il Ductus (Sclavus),
che veniva incastrato nel Gaz-Dotto dove veniva condotto e ridotto cioè redatto.
Era il Lac (lactis) nel Latium o Actium, meta finale del λαός-ἀκτίς, il ληίς
il λαίς (λαίδος) λαός, il laido popolo laotiano famoso per la Os.
Il Laos o Lahore era non solo l’Indo-Cina ma anche l’Africa e l’America.
Lahore significa Labor Orum nell’Hora del Tempus (Roma) cum osso
(Rama)33.
Sinonimo di Laos era Gaza, G-Iaza o Gizadi 'Ιάσων, la Plaza temutissima
soprattutto per l’A-plazo Sin Fin (Sine Fine cioè Sinn Féin o Allah Akbar).
(place, palace) del Πλάσσω o Πλήσσω (plexus).
I Greci del periodo minoico/miceneo e del periodo classico furono Argonauti,
cioè cercatori di Velli d’Oro, capelli d’oro, gli ὀρό[ς]παῖδες biondochiomati ἐΰῥῶπες (oropelli però orpelli).
Nell’allegorismo zoomorfo essi erano Vituli o Vitellini, in realtà Novellae Vitae
per la Vitis, Parvuli per arvas, Pauculi per acum, Pauli per aulam (paullisper)34.
Nel moderno slang africanista Gaza (Giza) è celebrata in maniera cifrata
attraverso The Jazz Song of the Son, Soul in Gospel.
The Soul è il Sol ed il suo lamento.
In Estremo Oriente il Soul è il Seul (Korea, Formosa, Cam-Bode) in Singapor.
Il Sol è The Sun and His Sons put in Hong Kong for The Rhytmic Song of the
Blues, cioè The Blue Sons (puta, putra, budda, burma, cam-bode etc.).
Il Gasdotto era l’Oviductus, cioè la Casa dell’Ovinus, the Duck Oviduct riservato
alla vittima Dutch/Deutsch.
Nella lingua spagnola sarebbe stato El Oviducto del S-huevo, lo Svevus Suavis
trasformato in Sucio Sueco.
La radice duk- deriva dall’ideogramma 
In seguito fu definito dagli anglosassoni Gazebo, Casa del Κα[κά]Σηπός
(Summerhouse cioè Σήψ).
33
λάω, λάζομαι, λακτίζω
34
The Screw of the Shrew (Shred), El Tornillo del Ornillo, The Porn of the Born cioè
Borneo (l’intero Estremo Oriente).
SS
LV
VL
55 o SS
6
Six
Sex
9
G
Αστάρτη
START
H
Monetatio
d
M-HONEY
MOON
ὠόν
Saturnia
Tellus
XW
Cupidus
QPD
Qu'ran D
ALLAH
ELLAS
AKBAR
BARKA
Polo
Cricket
Saturnus
Bee cell
Aveja
Hexagon
Golf
Hockey
Baseboll, Football, Volleyball, Basketball
Rugby
Ξ
ξ
FURIUS CAMILLUS
L’anima di Roma fu personificata da nel personaggio eroico Marcus Furius
Camillus (Livio V, 10; VI, 4, Plutarco, Camillo, Polibio II, 18, Eutropio
Breviarium ab Urbe condita I, 20).
Egli è il Romanus furibondo contro i popoli del Camellus o Carmelus.
Il Camellus era Gamla, la Gamma o la G-Umma di Europa (vedi Gamla in
Uppsala nello schema geografico).
Nella crittografia anglosassone Gamla è Jym (Jim), nella lingua italiana, invece,
Gamla equivale a Camorra, termine di origini preromane, derivante dall’ebraico
Gomor35.
35
La Camorra era la criminalità della Umma, cioè la Summa organizzata dei popoli dell’Islam o di
Iside, guidata dalla mania ossessiva-compulsiva del Cammello..
Il Ca-Mel era la Camera per il Mel (Melior).
Il Mel era l’Homo Arius/Arianus condannato a diventare Cammărus (gambero arrosto).
In spagnolo la Camera attrezzata sarebbe la Cama-Hora per ottenere il Camaron o Cameroon..
Nella (camera) hora l’oro ora et labora in situazione “silentium oris et pedum”.
L’Hora Camita della Calamitas era la Clavis Amoris di Roma (ῥώομαι), locuzione contratta in
Clamor, a causa del καίω e del susseguente κλαίω.
Il crittogramma Clamor è analogo all’altro crittogramma Clangor.
Clangor significa clam(ans) angelus languens nella lanx, che era la clavis àncora per anculāre o
clangĕre gli Angli.
La Clavis-Lanx fu chiamata dagli Scozzesi The Clan (Scottish Gaelic Clann, Old Irish Cland).
Il termine è imparentato etimologicamente con Χλαμύς, il Paludamentum romano, cioè il
dispositivo παρὰ ludum (παιδίων λύω cioè ἡ δήλησις, τό δέλεαρ cioè the delight for to delete,
in latino delere, dēlinquĕre).
La Mafia era la Societas del Semaforo dei Colori.
Il Semaforo era lo strumento per la necrosi (νέκρωσις) dei viridescenti fiori bianchi e gialli, che
diventavano prima rose purpuree e quindi neri carboni. .
Nell’antica Grecia il μαφόριον o μαφόρτης era il peplus per il ricinus, cioè il πῦρ κενός della
vittima in pallium o palliolum, che era un vestimento sofisticato.
Nel Φόρον (Forum) si teneva l’ὠμοφόριον σῶματος per ottenere il σῶμα-σῆμα, il corpo
semantico o significativo.
A tal fine si procedeva al σημαίνεῖν ἐν τῇ ἱερᾷ, la vittima sacra immobilizzata nel φᾶρος, il sagum
telorum o μανδύλιον (mandīl).
ὠμοφόριον
φορέω φόρος ὅμοι᾽
ὄμνυμι
crudus
OMO
FORO
ὠμός
μῖλαξ
σμῖλαξ
ὁμός
Omen
Osmen
νουμμίον
Numen
Lumen
NL
cruel-grue
ὦμος
φορέω
φύρω
φυράω
undressed
OrO
omero
ῥέω
f rooV
f rouV
φονός
ὁμαλός
o-malum
La lettera w rappresenta le gonadi maschili o femminili, l'ano e la vagina
Gli ὅμοι᾽ erano disposti nel semaforo all'interno della cavea per l'Omos Eros o Comune Amore
Per i Cinesi era l'OM, per gli Ebrei era l'AMOS
Crux Patens
πάθος
Patos
εἶδον-ἰδέα
ὁράω
ὀρεύς ,οὐρεύς
OXO
OJO
Indocinegro
8
8
O-CULI
Reatus
Una volta bloccata nel Sacro-Santo, il semaforo ubicato all’interno del Sancta Sanctorum, subiva
il σήψ-δράκων-σαῦρος-ἑρπετόν- ὄφις fino alla -Νίκη o The Sionist Snake: Ἶρις o INRI.
La vittima doveva manere nella mansio, membrum virile mansuetum, serpens septicus (The Mane
of the Manor, Le Criniere de la Maison, Crines de la Melena).
La permansio dialis dell’odalis poteva durare un dies (ἥμερος ἡμέρα) oppure per mane, una
Septi-mane (Semana Santa) o anche più.
Nell’antico Egitto la Permansio in Σήψ (Seth) si spinse probabilmente anche oltre, fino al
Centanarius (Saeculum Siccitatis dei Centauri) o, addirittura, fino al Millennium (Sicca Militia
Militum).
Il Maneo dei Manes si concludeva con la Pascua del Jubilaeus o Epifanìa (Miraculum Stupens o
Stupor).
I Σήματα (i Semiti) del Φαραών erano il Φάρυγξ, il Farrum (W-heat) o l’Orzo tostato (Barley),
mirabilia et audibilia nel Forum Romanum (φόρος φέρω φορέω φαράω φαρόω φάρος e
φῶς-φάος ἀείρω, ἄροσις τό ἄρον).
I Romani odiavano il sadico sagum e fu per loro un dies felix espugnare la mediorientale,
cannibalistica Sagunto cioè la medesima Hispania panarabica.
La Ndrangheta era anticamente il Dragone, il Draco Tragoediae et Dramatis Cerealium..
La parola drago ha lo stesso etimo di range e racket, di strage e tragedia, del verbo spagnolo
traigo e del termine trigo, ma soprattutto dei vocaboli italiani ragazzo, razzo, ragade e cazzo.
Infatti vittima delle spire del Drago, Δράκων, erano i ragazzi ra-ἁγαθοί o le ragazze ra-ἀγαθαί,
cioè The Fairies, The Fair Children, giustiziati collettivamente secondo lo schema δράγμα/
δραχμή o schema manipolare, nella scaena del teatro dai boia (the boys cow-ard)
Manipolus significa poli elettrici alle mani cioè alle dita.
La radice δράκ- o δραχ- contiene in sé gli etimi dei termini su menzionati ed inoltre è alla base
della genesi del verbo trăho, trăhis, traxi, tractum, trăhĕre.
τό δράκος(δέρκομαι)
I Ragazzi e le Ragazze appartenevano alla Razza del Razzo, in quanto la loro esecuzione
capitale avveniva con il radium e si concludeva con il razzo (silurati).
La Raza de la Raiz del Rais era la Stirps dell’Exstirpatio della Radix (organi genitali).
Tra gli antichi Greci La Razza era l’ὁμόφυλος, cioè la genìa degli schiavi “legati” dal filo (φίλος)
comune (ὁμός) alle radici (ρίζα) e disposti in Ρίζα cioè in Pizza, cioè in circolo, in Pozza, cioè
nella fossa, ed in piazza, cioè in luogo pubblico..
L’aggettivo greco φίλος significa amico, cioè persona legata da un filo ad altra persona cara (feel,
feeling).
Nella variante φίλιος significa discendente dalla Φ di Ἴλιος o Ἴουλος prigioniero in ὕλη, in latino
Iulius (schiavo dell’Ulema, friulano, cioè frictum iulus anus , in spagnolo fulano,in arabo fulan).
Raìs significa Ra e Isis ed è sinonimo di Rajà o Ra Aisha (ῥαιδ- e ῥᾴδιος, ῥαίω e ῥαίζω).
La parola inglese race nasce in riferimento a the race of the children in the cilynder, dove
permaneva con the piston nell’ano.
Essi erano sottoposti al r-aid cioè ai rays of the hades e al ram (ῥ-Αιδης o ῥ-Αδης).
Il cilindro era lo strumento per l’atroce morte troiana, capace di sparare the final rocket.
I Romani attribuirono il nome di manipulus ad uno specifico reparto dell’exercitus destinato a
combattere gli eserciti del Dragone.
Per esempio, quando le Legioni Romane invasero la Britannia combatterono e distrussero i Siluri,
che, contrariamente a quanto comunemente creduto, non erano un popolo anglo-normanno, bensì
l’antico popolo conquistatore dell’Isola, di origini iraniche (missi del messia e uomini dei misiles).
La Sacra Corona Unita, in sigla SCU, è il crimine organizzato pugliese che vanta velleitarie
pretese di unificazione delle altre organizzazioni criminali medridionali sotto l’egida della Scuola del
Sacro Cuore e del Sangue Prezioso di Cristo (Μουσεῖον, Σχολή)..
Cristo, come già più volte spiegato, era il Gallo Romano, cioè il Normanno Solare, in Cina
conosciuto come Sun, e il Sacer Cruor del Cor Cruens è il suo Cuore sanguinante.
La parola latina cruor è composta da:
- cor, cordis, cioè cuore
- ru- radice di sostantivi ed aggettivi che esprimono l’idea di rosso e di sangue, ma anche del
sostantivo aurum
- ur- radice del verbo urare, cioè bruciare,
- or- radice del verbo orior, che esprime il concetto del sorgere del Sole Giallo e della Luminosità
- ro corrispondente alla lettera greca ρ iniziale del verbo ρέω, che significa correre, fluire,
passare.
Il cor, cordis, essendo l’organo della vita, la pompa che fa correre il sangue, è
all’origine del movimento (correre) e, prima ancora, della corrente sanguigna.
In greco il vocabolo che corrisponde a cor è καρδία, composto da κάρρον e διὰ,
vocabolo relazionabile a χορδή, che singifica chorda.
Esso esprime, dal punto di vista grafologico, l’idea del movimento del corpo umano e
rimanda al concetto di ordo neuralis (νευρᾶ cioè N αὔρα).
Nel contesto in argomento i termini sono da riferire alla macchina cinese AuraChakra, la stessa macchina usavata dagli antichi Egizi per il Rito di Σέραπις
(Σάραπις o Σοράπις).
Era il Rito Massonico Primitivo, che gli ebrei chiamarono Rito di Memphis e Misraim.
Primitivo sia nel senso di primigenio e perfetto (Rito di Perfezione) sia nel senso di
orrendo per THe-Oro-Angel (-ὀρός-ἄγγελος: Orangism or Masonry).
La macchina era caratterizzata dal ῥαφίς, ῥαφίδος, cioè dall’ago, e dal σειρός o
σιρός che era il tubo o silos.
Veniva chiamata anche μύλη, in latino mola, cioè mulino e, in inglese, mull o mill,
perché trasformava le vittime in muli, cioè le evirava.
Le vittime erano ariane e tra di loro erano prediletti i bambini: The Milk.
La mola veniva usata ritualmente e la sua procedura di impiego fu appellata dai
Massoni inglesi Emulation Rite.
Il mulo, creatura equina sterile, è il risultato dell’accoppiamento di asino e cavalla.
Nell’allegoria l’asinus è l’assassino (hashashin) dell’asse con la vittima saxus per il
sexus (as, assis, aes, aeris e aer, aeris).
In spagnolo l’asino è l’asno o il burro (Buraq Al Aqsa) è la vittima è la caballa
(Europeana).
L’uomo che utilizzava la macchina era ὁ Σήρ, Σηρός (The Sir).
Tutti i popoli detentori ed utilizzatori della macchina erano Σῆρες, in latino Seres,
appellativo rimasto in capo ai Siriani, in latino Syri.
Erano fondamentalmente indocinegri, famigerati per la loro serietas (sĕro, sĕras,
seravi, seratum, sĕrāre; sĕro, sĕris, sevi, satum, sĕrĕre, sĕrĕre; sĕro, sĕris, serui,
sertum, sĕrĕre).
La macchina-tunnel fu paragonata ad un bossolo con il baco da seta secernente fili
serici: i fili erano i fili per straziare la vittima (ciclo della lana compresa la tintura) ed i
fili fantasmagorici (tesla energy).
Le vittime in bossolo erano i Serici Serafici Serafini (Σηρικός).
Esse erano ridotte in silk-worms (warmth), tramontavano e risorgevano fino alla
carbonizzazione finale (sole giallo, sole rosso, sole nero).
La vittima χάιος, immobilizzata nella macchina tetrale, farsesca (Farsi) o faraonica
(Pharaoh), finiva in un χάος allucinante (χαόω, χάω, contratto in χῶ).
Nel teatro latino la scaena teatralis si svolgeva con l’exordium, πρόλογος o
προοίμιον, cioè l’ingresso in scena degli actores, quindi si aveva la recitatio o
ραψωδία, che proseguiva fino all’epilogum, ἐπίλογος, o exodus.
La vittima calata nella macchina della tortura era il deus ex machina.
Ma nello spectaculum della tragedia sadica le fasi teatrali erano le fasi della tortura
pirica.
Il πρόλογος era l’operazione preliminare per propiziare il dischiudersi delle parole,
cioè degli orificii, l’ἐπίλογος era l’approdo della tortura consistente nell’apertura delle
parole infiammate ed in particolare della bocca rivolta verso l’alto: GOD-DOG (to
flick).
La vittima contemplante, a bocca aperta e mutila, era la ἡ θεά per il θεάω/θεάομαι,
prima della fase ultima della μετέωρα.
L’atroce tortura comportava l’exordium mentis, cioè il disordine mentale della victima
imenea che sarebbe aumentato fino all’exodus mentis (parossismo) e all’immensa
dementia (confusio, perturbatio o tumultuatio).
La vittima diventava atra in T cioè Tetra.
Da hymen (῾Υμήν) deriva la parola mensa, cioè S-aula (triclinium) dell’hymen (Saurum).
Era questa la sala attrezzata con il desco (discus, desk, deck), dove la vittima veniva
torturata e sbranata (banchetto del convivio dei commensali).
La dementia era la vittima demens (mens-demens), mentre l’immensitas
corrispondeva all’orgasmo sadico del carnifex e alla dementia dell’ hymen (feriae
hymenaĕae).
La macchina cinese cinetica fu definita dai Greci κάρρον-ἅρμα, essendo il mezzo
dal quale si otteneva la Κρέας Μέλας, cioè la Caro Nigra, the Meal of the Apple.
In Cina il Carro era la Karma e la vittima il Karman.
La macchina-tiranna o macchina-tirante era la Μηχανή della Κρᾶσις (The Crash) per
il τυραννεύω ed il κεράννυμι.
Gli arabi la chiamavano Mecca Medina, gli ittiti Khattushash.
Τεῦκρος per il τεύχω τυγχάνω ἰχθύς, la Τύχη, il Fato inevitabile dei Dori.
Essi venivano condotti prigionieri – tugged - alla Sclavitus in attesa della Machina The Tug-Boat.
Il Gestore della Tug-Boat era The Abbot ed i suoi collaboratori erano The Tugs (to
tug).
The Machine era The Tungsten: il ταῦ dell’ὄγκος στένωσις cioè ὄγκος e στενός
dell’ᾤα dell’υἱός (Kakau o Kakaos).
The Abbot era il Butcher of the Abbey e the Bey of the Buy (bye-bye).
Era il Bottaio (βοσκός) della Botte (βοῦς) delle βόταναι (βόσκω).
Le βόταναι provenivano dalla Bota, cioè dalla Puta d’Italia o Puta del Tay, ed erano
portate schiave alla Medi-Cina Ermetica passando dalla Parthia per la Media.
Abbot Abbad
La famigerata Macchina era in grado di trafiggere la vittima, di iniettare liquidi irritanti
o nocivi, come il yellow cake, di troncare gli arti (the arms), di surriscaldare la vittima
fino a provocargli ustioni, di penetrarla nell’ano con un asse elettrico, di divorarla
lentamente fino al Bang (Bangalore, Bankok, Bengala o Anglo-Saxon Bang).
L’agopuntura sadica e la lenta prolungata iniezione di un mix a base di yellow cake,
unitamente all’impiego modulato della corrente elettromagnetica e delle sevizie
sessuali, mandava la vittima dentro l’ὑστέρα in κίνησις φρήν, chinesi-frenetica o
isterismo (Macchina di Santiago).
Il verbo inglese to mengle, che significa to mix, deriva dai termini cinesi meng e
mekong, discesi da una radice comune al latino medium, al greco μέσον.
La radice linguistica staminale è me- addizionata da gruppi consonantici descrittivi del
ciclo culminante nel MIX: -ts, -cs (palindromi).
Essa ha dato origine ai verbi mettere e mescolare, che, nella lingua inglese, sono
confluiti nel verbo to meet da interpretarsi in relazione a meeting e melting pot.
Il melting pot era la Meta metafisica e trascendente raggiunta dal Sadico attraverso il
Medium (vedi μεταξύ/μετοξύ, elemento grammaticale composto dalle preposizioni
μετὰ e ξύν, con i correlativi verbi composti).
Il Me[ko]ng cinese era The Mixer Angle, l’Angolo del Meccanico, la Mecca, per la
μάχη dell’ὄγκος (The Cabinet).
Gli Angoli erano ubicati in tutto il dominio indocinegro (dal Mexico caraibico alla
Meṣwā‛ egizia – Messenia - fino alla Misawa nipponica).
La vittima della feroce persecuzione meccanica – MIX - si ritrova nel nome della città
di Metz, l’antica Mediomatrix romana.
I Cinesi erano conosciuti nell’antichità anche come popolo Ming e popolo dell’Hong
Gong, come popolo Hồ Chí Minh, perchè utilizzatori di camini e ciminiere per
l’olocausto (pueblo de las chimeneas), come popolo Han o Hannan in riferimento
all’esecuzione capitale anale (ἀνὰ), come popolo Yuan o Yunnan in relazione alla
“unificazione” o “solidificazione”.
Il sostantivo inglese Young, nella forma Yang, deriva dall’acrostico YOY, matrice
anche del sostantivo Joy.
Il suo significato crittografico sarebbe “angel hanged in the angle-ranch” (The B-Ankle, il Bancale, The Ankh, vedi a tal riguardo il progetto di riedizione dell’ANKH cifrato
nell’ANC, sigla dell’Africa National Congress in cui si riconosce il Pa[i]nafricanist).
La macchina meccanica, il rito e tutto ciò che ruotava intorno ad essa fu all’origine dei
nomi e dei toponimi greci.
I Greci, infatti, sin dal periodo proto-storico minoico-miceneo, servivano il Faraone
Cinese ed il Faraone Africano.
L’Egitto era l’Isola di Κρής Κρῆτες, dove era prodotta la Κρέας (creatio criaturae), era
la χώρα delle κόρη, κόρα, κουρή (equivalente alla Vergine Korea in Cina).
Il vocabolo greco κίνησις deriva da κύων, canis, da cui deriva anche Canna.
I Cinesi erano, insieme agli Inidiani ed agli Africani, i peggiori Cani per la vergine
κουρή, che era meccanicamente cannibalizzata.
Caduto l’Impero Indocinegro o Koreano l’orrore fu portato avanti dai popoli isiaci del
Quran (Islam).
I Romani tentarono di risolvere definitivamente la questione cannibalistica.
In un primo momento riuscirono nell’intento distruggendo Carthago, città emblematica
del Carrus Isiacus, ma non riuscirono a conseguire il medesimo successo contro i
Parti, contro i quali subirono la famosa sconfitta di Carrae, forse propiziata dal solito
tradimento ebraico.
Bisogna, infatti, ricordare che gli Ebrei o Giudei facevano parte dello “schieramento
coreano” o “isiaco” del Tempio Nero Carbonico.
Nelle primitive istituzioni romane la Curia era l’espressione dell’odio per la Cura
Quranica.
Nella lingua latina dagli etimi kre- e kra- nacquero i termini res (rei), ritus, rectus,
retis, carrus e currus, nonché la locuzione cursus honorum, che era il percorso o
traversata navale in θάλασσα sul πόντος (pons), verso la morte finale, procurata dal
Pontifex Maximus coadiuvato dai suoi Consules (apex maximum dell’orgia od
orgasmus).
L’honus magistratus era in Roma il contrario della τιμή greca, che era l’auctoritas
sul “popolo dei timidi”, legata al timor reverentialis (terror) per l’onus (ὄνος) in nuce
(νοῦς) cum pilo, filo et telum electricum (ἧλος), che faceva veleggiare il nauta navita
montato nella navis (ναῦς) εἰς τόν πόνον, τήν νόησῐν, τήν φρόνησῐν e la finale
ἀπονία.
La vittoria finale del criminator (δικαστής) era l’epilogus exodusque mentis della
vittima: nativitas et gnosis (in spagnolo navidad).
L’Epilogus era The Finland (finis-end) che prevedeva Fine of the Hands e Fine of
the Langue.
Giunti alla End of The Lunch (finis convivii) si aveva The Launch, il lancio della
lancea o silurus.
La sigla SCU della Sacra Corona Unita, volutamente oscura, può essere altresì
interpretata come Σωτήρ Χριστός Υἱός nella Κύπη del Σήψ.
La Corona era l’elmetto posto sul caput della vittima (helmet for the hell-meeting), ed
era una corona di spine invisibili che penetravano nel cranio, fino all’incendio finale
(The Sun o The Moon).
La Statua della Libertà a New York rappresenta la vittima coronata di spine con la
testa che frigge ed è il simbolo della liberazione del popolo anglosassone dalla
schiavitù.
La parola freedom è composta da fry, derivante dal greco φ-ῥέω, da cui origina
anche fire, e da dome, che è the helm e the home.
Il freon era uno dei nomi del mix.
Nei riti massonici il segreto è ricordato nel Rito Primito Scozzese di Heredom e
Kilwinning.
Gli strani vocaboli alludono alla Dome dell’Eros Solare, sede di produzione del
kilowatt w (ῥέω, ῥῆον ῥόος ῥοῦς).
The winning era ottenuta grazie all’engine (female machine), che era The KIT (in
spagnolo Quito).
The Kit era the Kilt of the Killer for the play of the Chillies (in spagnolo Chile).
È stato assunto a simbolo dell’identità nazionale scozzese (Plaid of the Pleasure in
Hades o Tartan).
Si trattava di una vittoria ingegnerizzata (acribia, meticolosità sadica) sul corpo e sulla
mente della vittima (in ingenium).
La terminazione –ing del gerundio inglese deriva dal latino ingenium, parola che
esprime l’idea di generazione della novità (generare, genuinum, ingenerare,
ingenuum).
La forma gerundiva esprime l’azione in fieri.
Il gruppo consonantico –ng, che nelle lingue romanze è –nd, deriva dal simbolismo
greco che è ilsionismo rotacizzante in fieri.
L’ND era la περίϕρασις passiva per giungere alla ϕράσις per mezzo dell’opera del
particeps praesens.
Il gerundio aveva quindi in rigine valore passivante rispetto al participio presente.
La vittima era durante la schiavitù da gerire e girare, messa nel giro e messa a giro la
gerenda veniva girata dal gerens, il praeses praesens (Egira, Γῦρος o Praesepe).
Una volta gestita e lavorata, la vittima era portata in processione o in circumitio per la
circonlocuzione speculare con le altre vittime in ϕράσις (in spagnolo cercanìa).
Il vocabolo latino ingenium deriva da in genus.
Il genus, generis è the mine for the mining, the ming mind, meant to generate. Il
verbo inglese generate deriva dal latino generare, che significa genuare cioè γένος
novare.
Nella cripto-geografia l’idea dell’Europa matrice e fattrice è nascosta nei nomi di città
Metz (Mediomatrix), Genoa, Geneve, Berna (caberna), Novara e in tanti altri
amenissimi toponimi europei, tra i quali Vindobona e Visoko (visus o-culum).
Il concetto di generatio implica il concetto di Ianua, Anus e I ova (I-o-vis I-ovialis).
Grazie al Ming il sadico ed astuto cinese otteneva the Win-Ning.
Egli era Kilwinning cioè the Killer-Win-Ning, colui che aveva ottenuto the Win-Ninja.
The Win-Ninja era the Winning su Jan vale a dire su Yuan.
Yuan era l’Europa [L]Oca delle εὖ ῥῶπες ΑΝΟΟI (Y-ἄνα, ἄνω, ἀνύω ἄνυσις, ἀνέω,
ἀνάζω, ἀνάσσω, νάω e ἄνοος), anatre destinate ad Hanoy (The Annoy of the
Hannover).
L’Europa bianca fu definita anche Pekin e la vittoria su di essa fu detta The Winnipeg
cioè The Winning in Pek o in Peg.
Dalla variante Pakin deriva il nome del Pakistan, anticamera dell’Indocina, per dove
passava il Peculium di schiavi bianchi, che erano Pek o Peg per l’Ural, in greco
λύρα, in latino lyra o anche Lupa, assumendo la lettera  nella forma maiuscola
come lettera P dell’alfabeto latino.
Il cinico Cinese Pechinese (KYN-PEK o PEKYN) era il Κύων Πηγνύς (vedi i
vocaboli greci discendenti dalla radice  o 
In spagnolo sarebbe El Perro-Pez con las Cañas, cioè il feroce Tiburòn, El PerroChino del Ceñir (ciño, signo, pingo y tiño en tina es decir singo al Chino cinto en

cintura: Tintura del Tonto Songo o El Cinico Cinco
).
Il Tiburòn è The Shark, il Pesce Cane, lo Squalo, munito di affilatissime e
penetranti canne (zanne).
Nella lingua latina era il Piscis Canis della PA-SCUA cioè del Πάσχω ᾤα, la Pascua
Hebraea.
I Romani lo appellarono Tibur o Tiber di Tiberiade (arabo Ṭabariyya, ebraico
Tevarya), da cui lo spagnolo Tiburòn: il Piscis Picis (pix, picis cioè pece).
Una delle incarnazioni storiche del Tiburòn, seguita alla caduta dell’Impero Egizio, fu
Carthago, per la quale i Romani avevano erroneamente previsto la Piscatio di Cannae,
successivamente realizzata Zama-e (nella penisola d’Italia preromana la Zama
aegyptiaca era stata la trappola Pavos o Pavia).
I Greci diedero al feroce Ţepeş (Thebes) il nome di Θῆβαι o Ἀθῆναι, acrostici del
Tabù e toponimi dei luoghi del Tabù.
Il Tabù consisteva nel seviziare la vittima (nel Tabor, Tambor, Tamburo o Taberna)
fino ad ottenere il Tizzone o T-Zion.
A tale scopo la vittima Θεά era immobilizzata in assi dal Dio Assassino: τιθέναι in
ἄξονες.
L’immobilizzazione gli permetteva di poter osservare (E-miro) la Dea ed essere
osservato (E-mirato), secondo la logica sado-maso: Θεάω  Θεάομαι.
Questo era The Mirror, Τὸ Κάτοπτρον o lo Speculum.
L’aguzzino ebbro procedeva con il τάξος, la taxatio, usando il ταχύς-ἀκτίς per
l’ἀκέομαι e l’ἀχέω (acus radians).
Attizzava la vittima Ἴασος (Iasus, Iesus) insieme a tutta la sua Ασις o Ἀσία nella Θἴασις, fino a trasformarlo in τιθας/τιθός (τιθασός).
Il polli satolli e arsi erano il Θίασος era la Spelta, the Spelt, cioè la casa-familia
ariana, la Κάσις, incassata nella κάσα e immobilizzata nel κάσσος, sottoposta al
καυσόω fino all’ottenimento del τό κάος, καυτόν, καυστόν, καυστικόν (χάιος in
χάος cioè Caius).
Colà bloccata, la τιθας (arabo aziza, spagnolo sucia, bantu suajili) veniva seviziata
con il ΛΙΘΟΣ (λιϑίασις o λίς del λιτός λισσός, the little soft mouth).
La spica cerealis (picenus, picena, picentinae e picentini) incassata tra gli asses della
macchina - as in culo (Ausculum) - veniva speculata dallo spectator/auscultator
fino allo stupor o stupefactio, cioè fino all’apertura della bocca, degli occhi e dell’ano
(Orfismo e Morfismo).
Il tīty̆rus, cioè titus e tyrus, determinava negli Aurei Horaei lo Hiatus delle Ores e
lo Hiatus delle Ossa.
Dopo una lunga spes (nel senso dello spagnolo espera) si verificava la Spelunca
(ἄντρον) e l’Horarium Horarum della Familia Horatia.
L’anus era seviziato con il titus o palus mentre lo specillum era usato per il titillus
durante lo specĕre (τό σπήλαιον).
Il Peculium era sistemato in Specus (lacus acorum), dove Arietes e Pecores erano
obbligati ad assistere alla spaccatura dell’Anus degli Agni (angeli) in Specus
(caverna spaccata) e della vagina delle Agnae che da Specula era spalancata in
Spelunca (Spanatura degli I-Spani in Panìa o Hispania).
I piccoli Ovini erano i Pecuscula, cioè piccole pesche da spaccare o piccoli pesci da
tagliare.
Sul peculium era usata la spaera armillare, la spaerita sui Pecuscula.
Lo speculator “si specchiava” negli occhi delle vittime pecores del peculium:
specus (adulto) e specula (infanti).
Erano Pecores dei Pecorali (Pec-Urales) nel senso fatto palese dai termini pecora e
pecura cioè p[ascuum]iecur, p[ascuum]iecoris o παῖς dell’ἧπαρ, ἧπατος (Paris, Bari,
Sibari, Berito del Pathos, del Pato o del Pactum).
Dopo lo Scelus (σκέλος), cioè la scelleratezza dello S[tructio]Caelum (Constructio,
Instructio, Destructio), la schola (σχολή di σκελετοί, corpus siccorum o siccitas) era
parcheggiata nello scolium per lo scolum (σχολάζω-ἀσχολέω).
Τό σκολιόν era l’Intestinus, la Interior Pars delle Interiora, il Sancta Sanctorum, cioè
il Ventris dei Ventres Ventilantes (V-antrum Foraneum, la Cueva de las Entrañas del
Extraño)
  ascensio
 V discensio
Gli scholares o alumni erano χωλός (mutili, scoliosi).
La Scuola del Cholera era composta da N-χόλος e N-χολή con i N-κολωνοί.
Il Coleroso N-χόλος era Νικαόμενος o Νικώμενος del Νικάτωρ immobilizzato in
κάος-κόλλα (caracol) o χάος (caos), κακός in κάκη o καχεξία.
Lo Scholarus Sol In-victus era, dopo il Dies Natalis del Parthus Liberator, Vincens
cioè Victoriosus in Censum (incensus incessanter in incensio).
Il κῆνσος era la Scansìa della Colonia (Koln o Cavum del Colum) dove la Mercanzìa
Scandinava cioè Columen, Columna e Columellae colavano mel, in realtà fiele e
bile.
I Romani assunsero praenomina, cognomina e nomina che alludevano alle nefandezze
perpetrate sugli Europei dall’Islam, a partire dall’Impero Isiaco fino all’ascesa da un
lato dell’Albania o Albalonga Touranica, dall’altro del Neo-Palladismo Greco e del NeoLirismo Illirco.
Per esempio Caius Marcus o Marcius Aurelius alludeva al pauper puer Cholerosus
Iracundus et Irascibilis, cholera colleroso o collerico e -ouranico (Market of the
Freirish Marks o Fisher Market).
Lo scholarus liberalis, prima di essere liberatus, cioè libatus in I-beria (celtiberus),
quindi livellatus in libellum, era μαθητής, cioè studiava matematica-aritmetica,
geometria, musica e astronomia (quadrivius, artes reales), nonchè grammatica,
retorica e dialettica (trivius, artes sermocinales).
Septem artes liberales
from "Hortus deliciarum" by Herrad von Landsberg (about 1180)
Herrad von Landsberg
Le sette arti liberali di Seth o Σήψ erano “τὰ παθήματα μαθήματα”.
La Schola (Scolta o Scorta) per i Giudei era Ashkelon o Ashqelon, per gli arabi
ʿAsqalān o Al-qalat (Alcalà).
Era una Scorta di Baccalà o Stoccafissi.
Lo Stoccafisso era the Fixed Stock-Holm, cioè l’Homo Stoccatus et Fixus dopo i
Bacchanalia (Stoccaggio di Stoccarda e di Stoccolma).
La radice linguistica k-au o k-ay è all’origine del verbo spagnoli causar e asar, verbi
caustici da relazionare con i termini tizon e tizona (τιθας/τιθός), ma la T-zona è
anche la Zona Pubica, l’Ubi del P cioè il Λόγος dei Πυρά del ΠΥΡ-εω (Πυρεύς).
Uncle ΤΘΜ
Θῆβαι
Κρής
κρῆσις
κρᾶσις
᾿ΑΘῆναι
Πυρεύς
Πειραιεύς
AI
ΘΗN
ΘHB
Κρῆτες
Fire-Proof Vessel
τίθημι
κράζω
τέμνω
κεράννυμι
πυρόω
κάστωρ
pollens castrum
obiettivo del flusso modulare elettromagnetico e dell’ars pirica (artificium, artĭo,
artis, artivi, artīre, arsio, in inglese arson).
Il piromane aumentava, αὔξω, e diminuiva, ταπεινόω (μειόω, κολούω), l’intensità
della ρεῦμα, provocando il λείβειν e l’αιαζειν della vittima: αἰαῖ del παχύς δέρμα.
In Cina era il Ma[y]o-Taipei sulla vittima Mosa/Mosella bloccata in Formosa (la
Forma)
Le θέαι - in Cina le Tay – erano le αἷ cioè le ἄλφα messe in λύσις nella salina o
salamoia, che era la ἁλμυρίς (ἁλμυρίδος) delle ἅλες (ἅλς, ἁλός) elettromagnetiche
(the Salts of the Tremble).
Le ἁλαί αληθινές (ἁλή, ἀλαθεία, ἀλάθεα, ἀλαθής, ἀληθεία, ἀληθείη) erano collocate e
conservate nel σαῦλος o σ-ἅλς-λυδός, la Sala o Aula dell’ἁλής o ἅλις (ἁλίδος) cioè
la Salamoia (Sala Morte).
La Sala-Morte (Sala Mohar o Moher) era in Egitto la Alhambra (Ambalagi), the
Chamber of the Amber-Ember, la Chambre du Ambre, la Camera del Gambero, la
Camara de las Hambrientas Hembras Camarones (Cameroon).
In Asia erano the true, genuine, thin Aleutine Curilii crowded and massed togheter,
plentiful, in the s-wine cellar or in the plant of vegetables.
Il PEKYN il Πυρεύς Κύων era il genitivo del Κυνός, il sacrificato clavatus et unicus,
unificato in solido e mummificato in munus (mum) o munusculum (mummy), nel
caso di infanti, mediante la κλείς, κλειδός (κλείς οὑνός o κλείς ὄνος).
Le vittime del sacrificio erano chiamati anche munnus e munna, mungus e munga,
muccus e mucca, appellativi dai quali discende il termine inglese moon.
La κλ-εἶς era il Pesce Cinetico Cinese, il Pesce Cane o Squalo attraverso le cui
fauci passava (passus, pascua) la vittima, finendo tranciata nel nulla: κήλη.
La vittima εὖ immobilizzata in ναῦς era la νέα in νεῦσις, dove dopo un determinato
periodo di tempo (ἀεί) era neutralizzata in sostanza, ipostasi neutra.
Il termine εὖ va interpretato come εἶς/ἐύς  εἰς  μία  ἕν.
L’ἕν era il neuter, l’ἐνεργούμενος divenuto inerte per effetto dell’ἐν ἔργον (nemo,
nihil, nichil, nihilum).
La personificazione mitologica delle τά νέα neutralizzate era Aeneas o Αἰνείας, il
καινός (pollo) e la καινή (caina), sconfitti e bruciati (καίω).
L’annichilimento defintivo della vittima era preceduto dall’ovatio, cioè dall’esultanza
per la castrazione, al grido εὐάς εὐαί, in latino evoè cioè eva evocavi:
LEVIS
Da ovatio deriva la parola ovatta (o-w-actuare), che in spagnolo è algodòn e in
inglese cotton (cotto in otto oo).
Da Pek o Peg è derivato il sostantivo inglese Pig e l’aggettivo Big.
Nella cripto-geografia anglosassone l’Indocina è the Big Pig.
Pekin è parola composta dalle radici linguisitiche:
- Pen, che esprime l’idea di penetrazione e di pena
- Kun, che esprime l’idea di foro
Entrambi i monosillabi possono essere sintetizzati nei sememi
P
K=X=Q
P in Q
TyBet
Al pha be tum Gra ecum
Alfa Bet
God House
Il primo dà origine ai vocaboli greci che pertengono alla masticazione del cibo ed alla
sua digestione: bolo, chimo, chilo (Χυλός, Χυμός Χέω, Χάω etc.).
Il secondo genera i vocaboli strettamente attinenti alla frantumazione mediante
scissione dell’unità.
Nell’antichità pagana il cibus, la vittima e, in special modo, la piccola vittima veniva a
lungo gerita nell’arte culinaria, assaportata e degustata, quindi mangiata e digerita.
Le Pandectae erano le vittime sottoposto alla Δίκη (nell’inglese volgare dick), al
Dicasterium di Pan (Δικαστήριον Πάν), gerite e digerite: digesta.
CAVITAS
ROTA
IN FINEM
CAVITAS
UNUS
KUN
XUN
VECTOR
CUM-VEHO
D
τρεις
τ - ῥεῖ
wos
won
wa
3r e
Il morfema Kun corrisponde al Cum latino, che è il Circulus Perfectus, l’Unitas in
cui l’Unus è Cum, cioè posto all’interno della Cavitas (I-unus).
I Greci avevano reso il concetto nel morfema σύν, passato nella lingua inglese a
designare il Sole, che era il σ[ύν] ὅλος o ταῦ.
L’Unus è in se ipse immobilitas et fissitas ma nello zero acquisisce motus grazie
all’ovum, la O vis della rotatio, dando luogo al movimentum.
Nello zero esso si moltiplica in una rotazione infinita bi-direzionale e reversibile.
L’uno nello zero in virtù del movimento   forma la ruota quadripartita della
positivitas.
Ciò significa che l’Unus può Ir, muoversi nella bi-dimensione: 
La Di-Mensio o Dominius è così la somma di duo minus  e 
I Romani rimproveravano alla Comunitas Umma (Musulmana) di essere stati
Fures et Furiae sui Fructi Fortunae cioè sui Filii della Foemina Europa.
L’Europa era la Dea Fortuna bendata dagli U-Manes (Disumani).
Significa F-Orta-Una cioè Foemina Recta Sed[es] Anularis.
Il minus , cioè the Men, penetra la
Positivitas
I-mina,
cioè la
I-men,
la
I-ota,
e produce la
+ nell’ovum fecondato
)
L’Ovum è the Woman, the Womb with Man, the Foe-Mine, cioè la Foemina Fertilis.
La somma (σῶμα) di Min e Max (Men e Mas) è il Plus o Πολύς.
La sommatoria di Plus è l’insieme di Πολλοί (Poli Eoni) che costituiscono il Πῦρ Λευκός
del Κόσμος.
Tuttavia per ottenere la Tri-Di-Mensio o Expansio, il Fructus dell’Unio in Unus o
Volumen, The Sferic Woman, la Σφαῖρα, τό τέρος, il macrocosmo, e τά τέρα, i
microcosmi (compresa la Terra), è necessaria la Orogenesi, όρος γένεσις od ὁρισμός
causata dal τορέω, τορνεύω, τόρος o τορεύς (.
Dimensio è Duo o Duus Minus, cioè Diminutio, Diminutus Ens, rispetto all’Inmensitas,
cioè Infinita-M-Ens (Mansio della Mens Iens).
ὁρισμός volge l’uno in due e il due in tre
il Tre maschile nel Tre Femminile, cioè il Sex Biunivoco è la Sfera o Sexus
Il numero sex in greco è EΞ cioè EX, imprimendo il moto rotatorio
si ha ildellaῥώξ (creatio del rex, κρέας del ῥέος).
sull’EΞ cioè EΞ
La creatio è l’EX-itus eNe (SN Essentia degli Esseni)
Il sex è expansio et volumen ed è Gravitas et Levitas (Gravidanza)
III
3
sr
3
Ξ
3
3
vvoman
ovo man
ovo main
Mater N
Piroma-N
Il Volumen è la Volta del Volvere del V minus  o Volus (DVM LVMEN).
E’ il Vult Focum cioè la Σφαῖρα dell’ (vŏlo, vŏlas, volavi, volatum, vŏlāre, volvo,
volvis, volvi, volutum, volvĕre e volo, vis, volui, velle).
Il Triduus Tridimensionale è 3+2=5, 3x2=6, cioè 6+5=II che si volge in + per il
τορέω (The Tree of The Three-D or Thread).
Il Volumen è nell’allegoria antropomorfica il Volo Volubilis, il Voltum, la Vis dell’Avis: la
Bomba sotto l’ὀμφαλός.
The WOMAN è the OWO-MAN, the WOMB cioè the WHOM-E BOMB (WHO e WHOM).
L’Europa era la Mulier Muliebris cioè la Mulier dell’Ebrietas dei Mulinari
della Μύλη, la γυνή-γόνυ e ὀρθή-γωνία, cioè Ortogonale all’Agonìa del τό
ὀρθο-γώνιον (il Rectangulus dell’Angelus).
Per Foemina - the foe-mine - si intendeva la Μνᾶ di Φόβος.
Per Europa si intendeva il γένος εὖ-ῥώψ destinato dalla Sorte inesorabile
all’εὐάζω εὐάς.
L’Europa era l’ovīle dell’ovulazione per l’ovatio.
Ovazione significava Felicitas dei Leviti in vista del “levare ova” (coxă).
Gli ovini (piccole uova) finivano nell’Actium delle Ova (ovatio), il Latus Latium
del Latte (lac, lactis).
Actium, in greco Άκτιο, significava ἡ ἀκτίς, ἀκτῖνος, mentre Latium signifca
condotto schiavo, latus, a ἀκτίς.
L’Europa era l’Hortus che produceva Fructi, era il Giardino dell’Eden, il
Paradiso Terrestre, dove crescevano abbondanti frutti melliflui, la Saturnia
Tellus, “magna parens frugum” (Paradoxum).
Essi erano i Furta per la Fruticatio cioè il Focus Rutilus nel Forum
Romanum o φόρος nel φώς/φάος (fruta para la frotaciòn, la fogosa
rotaciòn)36.
L’Europa era Ὄρθη, la Grande Madre Θεσσαλία, Κυβέλη o ῾Εκάβη, costretta
a depositare i propri figli nelle Culle o Rectanguli (Cunae o Cunabula di
Cuneus).
36
The foe-mine with miners, the boat with mariners, the straight street with heights and
weights
The miners or mariners were the righteous men o recht Mensch der Immens Reich (Sacrum
Romanum Imperium).
La bandiera britannica calata nella mappa crittata descrive l’angolo curvo che
compie Europa Angela per finire ortogonale nell’Ortogonìa dell’Angola
d’Africa (Angora), ma più in generale nell’Ἀνάγκη Indocinegra.
L’Europa che si solleva (ὀρθός) e cade sul Fallo di Giza (The Fall) è l’Orsa
Minore, mentre la madre Russia è l’Ursa Maior che cerca di afferrarla per
poterla salvare, entrambe sgambettate dal Cane Indo-Cinese, che è la
medesima Europa e la medesima Russia nell’Egira o Giro (in due cadono).
I toponimi italiani Cortona, Orte, Ortona, Ortona dei Marsi, Ortucchio,
Orta (Caserta), Ortisei, Ortigya ed i toponimi greci derivanti da Ὄρθη
(Tessaglia) rimandano a Riga in Estonia.
Riga è la riga retta e perpendicolare dell’Ortodossia PHX (Grex) per la
sodomizzazione della Vergine Europa37.
37
L’Europa prima Green Grass, erba verde, viridescente, viene trasformata, attraverso The
Graze, in Gross Grease, cioè in Jeese for the Goose.
La parola inglese Goose significa Gozo de El, godimento sadico, spietato ed efferato di
Helios.
Si sostanziava soprattutto nell’ἀλλήλων, l’esecuzione sadica speculare.
Ad ogni ἄλλος (gallus alienus) il suo ἧλος con l’-ἰός nell’ἕλος e l’ἔλεος/ἐλεός.
La collettività di λαιοί/λαιαί in situazione E-λαιά era l’Ελαία o Ἑλεία, l’Ελλάς.
Per gli arabi era Allah Akbar cioè τά ἀλλά in βαρύς-κήλη (EWES o DEWES in the W-HELL o
EWIL).
Al termine de El Gozo Griego la Puta in Cruz (Crux) diventava Pudriciòn o Putrefacciòn,
in indiano Putra, in greco Πέτρα, in latino Petra.
La parola Petra può essere considerata come la forma femminile di Pater, Peter o Petrus, sì
che Petra et Petrus (Sanctus et Sancta) erano ἑταῖρος ed ἑταίρα (gli eterei) atri in aethra,
(αἴϑρα e αἰϑήρ), cioè tetri e tetragoni nel tetralix (τετραγονία del τετράς cioè tetra agonìa).
PTH ater - πέτρα
L’ape elladica o ellenica era ἡ ἄπιος λευκή, il pirus piricus o lapis electrus (Apis), che,
raggiunto lo stadio carbonico, passava ad essere Lapis Niger o Lupus Niger (nel senso di
Λύπη Νεκρά).
Il Lapis Niger fu assunto come pietra fondativa, come ragione di esistere di Roma.
La procedura sadica ebrea prevedeva che la Petra Aetheria diventasse dapprima Πέτρα
Παχύς καί Γλῶσσα, cioè Petra G-rossa et Lingua Foras, ed infine Lapis Niger.
Il Pater e la Patera con tutta la Patarìa venivano disfatte, patefactae, in patratus ((the
spat o the larval oyster).
Il carnefice delle Paterae (Patos o Papere) era il Pater Petrus (Padre di Pietra), che
riguardato come Pastor era il G-Rex o Graecus Rex cioè Aggregator, Congregator,
Segregator et Disgregator degli Ovini in Κρής o Κρέας.
Gli Ovini erano i Gregari del Gregge di Pecore, cioè Ovum, Ova ed Ovini o Agni, così chiamati
soprattutto per la emasculatio (gònadi ed ovaie).
L’Οἶς (οἰός) ridotto in Κρής (Creta) divenne uno dei nomi originari dell’Ellas (la Κρής era the
Cash M-Honey in Crash cioè the Creeping Crawl Ash, the Greece).
Dato che la Κρής era per i Romani il Grex, il nome dell’Ellade fu mutato in Graecia
(̕Ακαρνανία Κρέως, Acarnania Carnis).
La sodomizzazione vera e propria, a parte la violenza sessuale, avveniva
mediante il Perpendiculum, che era il Πῦρ-Πῆνος--Κήλη ἐς ἆτον (ἄατος o
ἄητος, ἄημι).
La caduta a piombo (tergiversatio o reversio) è tracciata dalla rotazione della
gamba italiana lungo la traiettoria Barletta  Letto Palena  Roma 
Piombino  Gorizia  Podgorica.
Per evitare l’Africa l’Eur (Europa e Russia, Εὖ ἐρυθρός) volano via verso le
Americhe, la Russia sotto forma di un’Aquila e l’Europa sotto forma del
Cavallino Mustang Canadese, ma vengono abbattute con le unghie dal Maiale
Hun inalberatosi: è “la caida de la maya maja en el cayo incayo”38.
La Gens Hortensia di Roma rappresentava la stessa Europa Rebellis e Recalcitrans alla
Necessitas del Fatum Hortensium, che significava fructi et vegetales citrici recalefacti
nei Calx degli Horti Salutis (The Alk o The Elk).
38
La parola unghia, in spagnolo uña, in latino ungula, così come uncino e mancino derivano
dal latino unus con l’aggiunta della lettera K ruotata di 90°
Tra i Cinesi ed i Cino-Peruviani rimane di Eur la testa e la gamba italiana
spezzata (Australia e New Zealand).
In ogni caso, da questa situazione Russia ed Europa, unite in Eur, riescono a
liberarsi e a tornare all’Heimat cioè all’Eu-Mater.
Nel versante asiatico l’Eur giunge dopo il Giro Muslim (Egira), sotto forma di
Big Pig, Sus Maior o Maiale Maya (l’Indo-Cina).
Se si cambia angolo visuale, ponendosi ad est, il Maiale Indocino appare come
la pancia della Russia, distesa in avanti con il “braccio scandinavo” ed il
“braccio turco”.
Nella pancia della Russia c’è l’Europa, il Feto, destinato ad essere partorito o
abortito per la gioia degli Indocinesi (che lo mangiano e digeriscono).
La Russia Madre è la stessa ’Εὖ-ῥώψ che partorisce ’Εὖ-ῥῶπες.
È la Bulga, Bulgaria, o la βύρσα, la Borsa di Bag- (Baku, Bankok etc.).
K
HORA
XORA
KOREA
KOREA
KOROS
P
unguis
ungula
X 10
Nella crittografia latina l’unicus è la una clavis corrispondente al greco κλείς, parola
composta da κλείω e εἶς.
La κλείς (clavis) era il X-ἰός, la crocefissione elettromagnetica.
Per mezzo dell’ὄνυξ, ὄνυχος, l’uña unda in nuce (Nuke of Catalunya) si otteneva l’ὄγκος ed
il Κίς (the worm weevil o beetle).
Nella crittografia cinese è Hun-K e, per esteso, Hun-Pe-K-Hin.
Sempre da hun derivano i toponimi Ungaria, Ankara, Shanga[r]i[a] ed altri, attribuiti al
zone angarìa o ANKH.
ANK e UNK, così come ANG e UNG sono etimi accomunati da una comune discendenza.
La lettera A nel contesto dell’onda può essere considerata equivalente alla V (the snake, the
dracon).
Unite danno AV che è il simbolo dell’ORO, dal latino AURUM.
L’aurum era l’αὔρα in λύρα (lyra) λαύρα, ma, per traslazione di significato, passò a
designare la Vittima d’Oro dei popoli indocinegri, che era considerata Sakra.
Collocata nella N era S-ank-ra (Ankara).
Dal tema ank deriva angle, da sankr deriva anger e hunger, parole da interpretarsi in
relazione al vocabolo spagnolo sangre e ai termini latini acer, sacer, sacellum (dissecratio del
sacer sanguis in sacello).
L’Oro in the Cage diventava G-old o Age[d] fino ad essere trasformato in Caga, nel senso del
greco Κακός.
Così ragionando la Russia gestante può sprofondare “a rebour” in IndoCina, anche senza passare per il Giro Muslim (Egira).
L’espressione francese “a rebour” proviene dal latino reversus (reverto) che
significa a ritroso, all’indietro.
Immaginando di ruotare dalla parte opposta la Ragazza Russa protesa in
avanti, cioè ad retro-bi-hora, essa offrirà la sua pancia, cioè la sua prole
europea, sia ai Cinesi sia agli Africani.
Se dopo aver ruotato per 180° si rimette in piedi, ruotando di 90°, sarà
costretta a cedere la sua prole all’Africa Botswana-Tanganika, in situazione di
Reb[el] in Hour39 o S-mooth S-mouth: Snake in the Mouth (Nike).
39
T-reb, Tre BI
Reb ele-os, reb ἧλος ἁλός, cioè pal-os, pallidus cum palum et pallae in ore (Pelide, Peleus,
Pelina Peligna, Eleia, Leuca e Elios).
Rebeld o rebelde è the rebel o el rebelde che è held in the w-hell  per il Delta ica del Lacus:
immissario-emissario o estuario
Commissari del commers
oro
ursus
bear
orthos
Reb-urs us è re tro ὀρϑός re-βαθύς ureus eri tros ri tros i a eri trea D
retro = rew O tr-ana-s (trans, terans) D
the rs, the race of the race for the erase,
οὗ-robur, no-force butterfly, no force butter fry
ORTOGONIA
ORTODOSSIA
verso l’Oriente Eterno dei Massoni
Ρεβεκκα
ἀνάσιλλος
with bristling brushed hair
Aquila retro becco
Bekaa
Ba
Ka
Achab
L’espressione avverbiale “a rebour” descrive il movimento del gambero, che
nel letto del (torrido) torrente va avanti e indietro 
GAMMARUS
γάμμα
γάμμα ῥέω
ῥόος ῥοῦς
CHAMBER
CAMARONES AUSTRALES 
CHAMBRE
CAMEROON
CAMMARUS
G
OYSTER
CAM-HORA
OSTER
AUSTRA
REB OUR
HOUR
OUR
Con il termine Reburrus i Romani intendevano riferirsi al Burro Latte (Burae),
Butyrum Uratum (Burla), the Milk Butter in Fly, cioè in Fry, la Mantequilla, cioè
el Humano in Tequilla40, the Rabbit, figlio del Reb e della Rab, in Abbey sotto
the Bites dell’Abbot Berber e dei suoi Barbars.
The Rabbits erano detti Irenei.
Ireneus significa Neus o Novus che va (ire) alla Cura (Quranica).
Una volta in Cura era Cireneus e Pireneus in Y-ῥεῖν (Y-radium per la Uratio,
irradiare ed irradere).
Nella cripto-geografia a rebour è l’Ouroboros, l’Oureb od Horeb biblico, cioè il
Monte Sinai, il Monte Sion, il Monte Erebo o Monte Ebreo41
¿?
Punctus inter rogans
Kundalini
Ouroboros
HOUR OUR
L’Οὐροβόρος è l’Ερεβος o Erĕbus, il Rebus che corre biunivoco orizzontalmente
e verticalmente (the aura-bear).
L’ Οὐροβόρος è il rev-orsus (reversus), il ῥέωὁ-ρέω dell’ὤψ
L’ ὀρϑός-γωνία chiamata ὀρϑοδοξία dai Cristiani Graeci era l’ ἀγωνία ευ-αυ o
εὔας dell’Europa Reverenda et Reversa.
40
Tequila Bum Bum.
Robo de Oro, l’Oro degli Ebrei cioè i loro Lingotti erano gli Ariani allungati, lincati al rotore
(ὀκτώ), rotti, strangolati in gozzo ed ingozzati, con la lingua estratta, cioè inghiottitoi.
41
L’Oro-Πᾶς e l’Oro-Πᾶσα lentamente e lungamente trafitti in croce nell’O-ῥόοςΠᾶν (pain, penis, pena), l’Urens Sus dell’Ursus Pater (Aeolico παῖς πάσχω).
Esprimendo il concetto nelle lingue moderne l’Europa era l’Eau dans le Porc, la
Suave Suisa Sucia en El Cerdo (El Cardo o El Cayo Ardor - Torrejòn de Ardoz),
The Water in the Pork42, il Π[ῦρ]Ὅρκος.
Nel dialetto italico lu pork, lu puork o lu purkcorrisponde a Λευκός Πῦρ Κ[αίω]
42
The white candy (hostia candida) wet and watered in the Porch or The Cabinet, till the Ate
(Hades): Ater, Atra, Atrum.
The Hatred Hate.
L’Europa in tutta la sua estensione eurasiatica era il territorio dell’εὑρίσκω,
era Κρέουσα cioè Οὐσία Κρέατος.
Nello schema geografico Κατάνη (κάτω-ἄνω βάλλω)43, conosciuto dai
Romani come Cannae o Caballus, dagli Ebrei come Kabala, dagli Arabi come
Kerbala, Qatar o Qattara (Κατάρ), dai Cinesi come Khan-Khun (Cancùn) o
43
Κατανέω, Κατάνομαι.
Khon-Khen, l’Europa Herula o Herrenvolk è destinata a diventare ἐρυθρός
(rossa, red, roja o Τροία).
Il vocabolo greco Ἐ-ρυ-Θ-ρός (analogo per significato ad Eritrea) deriva dalla
stringa ἐ-ρύειν--ῥόος.
Designava l’Οὐροβόρος, in latino, Ureus, la macchina infernale utilizzata al
tempo delle Piramidi per compiere orribili arance meccaniche: μηχανή μαχῆς.
I Romani resero il vocabolo Οὐροβόρος in Robur e la particella negativa Οὐ
(OY) in OVUM (obsessio, annichilimento sessuale).
Gli Arabi definirono Mecca Medina la terrificante macchina della “negazione
dinamica” (μή-δύναμις )44.
44
Μάχομαι (Macomer) μαχάω (Macau), συμμαχέω.
Gli anglosassoni traducono il verbo μάχομαι con il verbo to struggle, che significa to destroy
(struo e destruo), ma la radice linguistica mak- era in principio usata per significare la
distruzione per stroncamento (truncatio) e struggimento (deliquium) del leone ruggente[c]rampante al centro della crapula.
I Leoni, l’insieme di schiavi, erano messi allo squaglio (to put in the struggle) o
struggimento, cosicchè ciascuno soffriva per il proprio dolore fisico e ciascuno per lo
spettacolo degli altri Leoni e Leoncini in struggimento (Leòn y Castilla cioè leòn en castillo).
Nel mondo greco la crapula era la κραιπάλη (ῥιπή), concetto che nella lingua inglese
suonerebbe come <<Cry ray, rape in the trap, ripped pale, ball of crap!>>.
In latino l’esecuzione aberrante era detta lenocinio ed il carnefice leno (lenonis), sinonimo di
mezzano (medio anus) e ruffiano (russeus anus).
Nella commedia latina il mezzano era boccus, nome che i Romani utilizzarono per chiamare
sarcasticamente alcuni Reges Numidi della genìa C-hannibal, famigerata per essere il
Canis-Lupus ghiotto di Agni et Agnae da cannibalizzare.
Cannibale significa Canna Balatus.
I Numidi nordafricani, dal Marocco all’Egitto, dalla Palestina alla Siria, erano Musulmani, feroci
epigoni del χάν βέλος - χάν βηλός (Τό Χάνος).
In Roma i toponimi Cannae e Carthago riassumevano lo schema dell’Egira ISIS (isiacoislamica) di epoca faraonica, ma rimandavano anche alla lontana Sina (Cina).
Il Gyrus partiva dal Bellum Unum, il Phallus Priapeus (ϕαλλός) per giungere a Cannae,
nome dato dai Romani all’Europa Falisca, perché somigliante, sulla carta geografica, ad una
ragazza reclinata in avanti, in posizione erotica con le sue cannae (tubi) rispetto al Phallus
Enormis.
Le Cannae sono la Bucca Hispanica, la Vagina Ostria e l’Anus Noricus.
Il Phallus sarebbe il Bellum -unum, il Bel Dio Unico, per il Bellum Donum, il Bel Dono:
donatio muliebris europea.
Il Phallus, Belllum Unum, è in Campus Alarum (Kampala) ed è il Poenis Punicus con le
Pallae (Baal, Belzebù, Belos) per La Bella Balans et Belans (Le Bell, The Bell in the W-Hell o
Buel in Kitz-Buhel).
Le Cannae erano le Ores Eroticas dell’Europa Orobina che diventavano Cannoni, ma erano
anche le Canne, vale a dire le [Aves]Zanne, della Bellua Sina, il Canis-Sus Guangzhou
(Cantão, odierna Canton).
La Sina era il Bellum Duo rispetto al Bellum Unum.
Il binomio bi-runico Unum/Duo di Ostria Vindobona (Bonn) è Bonum/Bona (in spagnolo
Buenas di Bueno/Buena, in romeno Banato di Buna/Bano, in tedesco Bon di Bund/Bond), ma
va completato nel trinomio Unus, Duo, Tres

o o
oo oo

oo

o o
εἶς, δύο e -εἰς per il Bellum Ileum di Troia Bellatrix Tri-anum (Adriana)

Il Bellum erotico di Adriana era fallace, Falla-X, cioè fatale, era un Bellum sì muliebre ma
nel senso orrifico di immolatio ebria (μύλη o mola hebraica).
Il Bellum Troianum fu crittato dai Romani conquistatori nel toponimo dell’antica colonia
abruzzese Peltuinum, ubicata nei pressi della Rotula d’Italia.
Con la sigla Pe-lt-uinum essi intendevano riferirsi il tratto di territorio Binum del Vinum o
Bivius del Sanguis dei Suebi Sues

Andava da Pescara a Roma, cioè dalla regione dei Peligni (Pe) alla regione dei Latini (lt), e da
T-ca ac-T a istcaactis (Penis Galacticus)
Occorre tener presente che la Croce Rossa con il braccio verticale passante per l’Italia era solo
una delle tante Croci che conducevano le vittime sacrificali al macello della Mecca Egizia.
La croce può essere completata con ulteriori bracci trasversali fino a formare una scala ma può
essere anche trasformata in una scala a due costole.
Altre scale possono essere disegnate servendosi della toponomastica europea.
Latvia o Letuvio
Latium Via
P-eesti
Buda-Pesti
Vilnius
Villa Novitiarum
Lituo
Peltuinum significa Bellum della Belua, il Bellum Orobicus per antonomasia
Fu coniato per rammentare il Bellum Impar dell’Europa Bella e come auspicio di vittoria sul
Pessumus S-erpens e la sua Spes (S.P.Q.R.  SPOR  Roma Spes Supra Populum
Quiritium cioè Umma Qu’Ran del Crops  κ-eu-rops  κᾴω-εὖ-ῥώψ).
Il Bellum Vile era stato The Spelt War o The Belarus War against The Spices (Au-Spicae
o Aromatica).
The Spelt era la S-Pelta cioè la Pellis Ulta dal Serpente (tinctura della tinca in tina).
La Pellis del Granus - l’Agnus Grandis Anus per il Πέλτα-Hasta - era spicata mentre veniva
tenuto “in tina” e “in spe” (espera, esperanza) per essere spremuto e torchiato fino alla
produzione del dulce vinum o mustum: the most moisture (vendemmia e vinificazione).
Il Serpens-Ultor (Peltasta) utilizzava il Σήψ-πέλτα (πέλτη), il Serpens-Pelta o Serpens-Ultor,
sui Pulchri in Sepulchro (Jesus the Jeese) fino ad ottenere i Sepulti.
I Sepulti erano le Spoliae Opimae, cioè Operes Infimae (ϕίμωσις), la cui preparazione risaliva ai
Faraoni Keopi o Kopti (κάπτω, κόπτω e κύπτω dell’Αἴγυπτος).
Erano appellate anche Apuliae [N]Apulae.
Nella toponomastica brutia tracce della barbara prassi si conservano nei toponimi Spoltore,
Santa Maria Imbaro, Opi (da relazionare a Pisa, Pistoia etc.).
Il Pallidus Palladius, veniva posto, impalato, nel mezzo dei Numines o Numeri Hebraei (dai
Romani tacciati come Ignominiosi, al pari degli arabi, per l’uso spietato dell’Ingnis Communis
nell’O-men dei Praenomina, Nomina e Cognomina di Roma, cioè adulti, bambini e adolescenti,
adgnatio, praegnatio, cognatio, affinitas, familia, gens, tribus, natio).
Costoro procedevano a “perire” i Perenniservi di Perenna secondo la logica, circense e
speculare, del Circum Peltuinum.
Peltuino era, in sintesi, il Perimetro Sadico, il Perielio o Perigeo, o, volendo ricorrere ad una
locuzione in lingua spagnola, il Peri El Tu Binar.
Il rito palliato prevedeva il per-ire per ellipsem (p-ele-t-binum) dell’electrifer in pallium su
puellae et puelli electrini, con il palum T (pinus) fino alla pigiatura del vinum.
Le ellissi sono gli organi sessuali dei gameti e le ores (os, oris) che danno accesso a tubi et
tubicines (compresi gli occhie e le orecchie), mentre corni et cornicines sono aghi, stiletti e
chele (pins e pincers) dell’armamentario sadico.
Il Pelta Vinum o Pelta V in Unum è l’Ellipsis intesa come  Κάσις della Κρᾶσις per la
Κρέας.
I Tiranni (Tyran, Tyrrenus, Turan, Toran, Teran, Tyrus) fomentavano l’ira (Iran) e la rabbia
(Arabia) delle vittime, impossibilitate a divincolarsi, usando a lungo la tecnica sadica del “tira e
molla” fino al climax o apex della destructio e del coma (vegetal vigilis et immobilis).
Utilizzavano a tale scopo:
- l’hasta princeps (palo pilano)
- le hastae pili (aghi)
- le hastae triariae (τρίχες ἀρειοπαγίτης, fili per l’ἀέριος-ἄρειος del paggio in πάγη/πηγή).
Lentamente e sadicamente ottenevano il Peltuinum, la Pellis T Vinum elidendo la pelle della
vittima, cioè struggendola con trafitture e intagli.
L’Elixus (lisus in elix o in ellipsis) emetteva l’Elisir, non solo sangue ma anche altri liquidi
organici insieme al fumo che esalava (spuma cioè sanguis e fumus).
La vittima mastice nel masculus (mastio), trafitta dalle hastae, tenuta dalle cheles, percorsa
dalla trias, triadis o triduus (pascualis, capitolinus, adrianeus o traianeus) diventava come
un astice arrostito in astuccio.
Il Triduo o Tridente era τρεῖς-A-ῥέᾶ- Aer di Ares
La radice hast-, composta dalla lettera greca H e da ἄστυ, si rinviene in asa, casa, cassa,
caja, elementi linguistici che, combinati con teca, lasciano intendere il significato di azteca, e
combinati con hinchar spiegano il significato di incas.
Nella lingua anglosassone la radice hast- si ritrova in fasten, toast, shat, heat, hat, seat, eat,
ate, hate, hatred, ma soprattutto in Sad e Hades, termini riassuntivi dell’idea sadica di S-hellfish, Lobster-pot, Oyster dell’Austria Ariana.
Questo era il misticismo o mistero divino, cioè the mixture of mist and moisture.
La Puella Eius, cioè Pellis, si preferiva metterla previamente in cinta: Placet Placentam.
Placenta significa con Palatium (pantex lata).
Veniva immobilizzata nella πλάξ (πλακός), cioè nella placca, per il piacere del πλακοῦς
(πλακοῦντος) cioè il piacere di estrarre dal pubes il pupillus o la pupilla con il suo laqueus
(cordone ombelicale).
Per liberare (λιβάζω, λείβω, λείπω) i liberi ingenui et cereales (Liber, Libera e Ceres) gli Equi
Iudaei (populi Iudices et Hebraei) usavano non solo e non tanto la semplice tecnica manuale,
quanto la tecnica dell’Hippocampus.
L’Ιππος o Λυσιππος nel Campus era l’Aequus o Caballus nel Campus (the Ranch o the
Ring).
Il Campus per eccellenza era stato l’Egitto di Kampala, lo Y-Ganglium (Uganda e Ruanda).
Il Caballus era una macchina elettromeccanica.
Nell’allegoria sadica era lo Stallone per la Puledra o Giumenta e il Toro per la Vitula.
In realtà la Jumenta e la Puledra erano la stessa macchina letale con le giunture e le pulegge
ed era altresì l’insieme di Hymenaĕi.
Altri nomi della macchina erano Eucharistia ed Eucalyptus dal greco Εὖ-Καλυψώ
(καλύπτω).
L’avverbio εὖ, che nella lingua letteraria significa bene, è in realtà il crittogramma del flusso
elettromagnetico w (w), cioè il καλός, il καίω-ἁλός o καίω-ἧλος, che produce il calore κάλη,
καλήτης o κήλη, κηλήτης sulla vittima κέλωρ (κέλωρος): Cultus Celtarum o Kelt of Kent[ucky].
Dalla radice greca λύ- di λύπη e λυπέω è derivato il verbo latino lubeo cioè luo (lŭo, lŭis, lui,
lŭĕre), dalla radice λί- di λίπος è derivato il verbo libo e la forma difettiva lubet, i sostantivi
lubido (libido), liber e libertas (λίπτομαι sono ansioso di libare, libidine).
Il liber cerealis è il lubricus purpureus (il lombrico vermiglione) liberato dalla bucca della
vittima, previamente stuprata (illibata) e poi bloccata nel librum (the book cioè la buca).
La vocaleY (upsilon) e la vocale I (iota) convergono nella lettera ψ di καλυψώ, avvolgo,
copro.
Nel verbo καλύπτω la ψ è sostituita dal gruppo consonantico πτ tuttavia può essere anche
surrogata dall’altro gruppo consonantico (calipso)
Estrapolando il termine ἁλός, variante dorica di ἧλος (ἅλς, ἁλός) rimane κύπτω
κύπτω
Αἴ
Αἴγυπτος
PT, pi-tau, esprime il concetto di pictura e peto di puta (put in the pit the pet for the bites and
the bits, the piety o lo shin-bet)
PS, pi-sigma, esprime il concetto di pisar, pistare, passare
PB, pi-beta, esprime il concetto di Pubes, che è l’Ubi o Tubi quindi lo Shin-Bet, la Bàita
dell’Asbetta
La libido o lubido o, per dirla in termini geografici, la Libia era l’ebrietas delle popolazioni ebree
per lo schiavismo, la violenza sessuale e la crocefissione sadica, elettro-magneto-chimica degli
Ariani d’Europa (Alchimia o Quimica di Khemi).
L’Hebraeus era l’Imperator del Iubere Iubam, del Iussus Iesu: “lubet Iubere iubam
liberos”.
Liber e Libera erano sempre Cereales o Flavi (the blond crop) ed erano appellati, a seconda del
locus iustitiae, Jussuf, Joseph, Joseba (Koseba), Ιώσηπος (ἰός-σήψ).
Flavius Josephus, cioè Jesus, The Jeese, Ius et Phas, cioè Iustitiatus et Pharsus, fu il motivo
della Guerra Felix mossa da Roma alla Iudaea, coronata dalla famosa vittoria della Iudaea
Captoria Capta.
Nelle intenzioni dei Romani la Guerra di Pharsalia doveva concludersi con la disfatta totale
dell’Islam e lo stabile dominio sulla Pannonia e la Romania, tuttavia il medesimo successo
militare non arrise ai Romani nella Guerra contro i Pharsi della Parthia (Iran).
Infatti le conquiste romane andarono oltre la TYRANA TYRKA o TYRKANIA, infrangendosi contro
la TYRANA di TERAN o IRAN.
Il vero IRAN, la vera ARABIA, la vera  (UR o Οὐρανία) e la vera TYRANA era stato l’Egitto dei
Faraoni, l’Ara-βία, l’Ara-T-uran e l’Ara-K-uran.
Gli abitanti di tali aree erano chiamati dai Romani Quirites, Curetes o anche Latini.
L’Egitto era stato B-ARBER-ESH o B-ERBER-ESH cioè BERESHIT (Berytus) e da qui partiva il
TOUR (Egira).
Esh è una degenerazione linguistica del greco εἰς H mentre Eish lo è dal greco εἰς X
Significava uscita Exit da X l’area della Piramide per raggiungere la Banca dei Denarii o Danarii
(Extra, Externum, Exterior).
Da un lato si passava per TUNIS cioè TY[RIN]IS, dall’altro per TY[RKAN]IS, che riforniva di
schiavi anche TERAN, dove arrivava il TYR IRAN IS o Tour Ouranos, all’epoca dell’Impero
Egizio.
Tour Isis o Isos
Y

C’era poi l’uscita esh che conduceva ad Est, Estremo Oriente, da Berbera in Somalia partiva il
percorso nautico verso l’India Soman, Saman e la Cina Sampan.
In Europa l’uscita ad Est era Eesti verso Buda-Pesti.
Il Tour Europeo scendeva da Taur o Thor (Turris) e passava per Taurinus, Torano, Gioia Tauro,
da dove proseguiva via mare verso la Tunisia o la Turchia.
In Spagna passava per Torrejòn de Ardoz.
In Illiria passava per Tourana (Tyrana).
Il Phallus era la Gioia del Taurus sul Taurinus, Gioiello, in Tau, prelevato dalla Terra Aurum,
Oropa (Europa).
La radice esch- o esk- è nel verbo inglese to ask.
Il verbo presuppone the answer.
In origine the answer era l’answan egizio (assuan) cioè l’anser della lingua latina, sicchè to ask
the answer significava petere anserem, domandare the swan con bocca aperta, el pato
(pathos) boca bierta.
Domandare significa Δύο mandare, inviare, cioè chiedere di mandare la vittima divina per
il comando e la divisione, lo σχίζειν, che si sublimava nella divina apertura delle Ores o Stupor
Mundi.
II V
Ores
Tubi
Y
X
La radice ask- è presente nel vocabolo greco ἀσκός, otre, dal quale è derivato il termine
spagnolo asco, nonché il verbo esconder analogo al verbo italiano nascondere.
È poi presente nei vocaboli scala (scale, escalera), esca, lisca, pesce, pescatore e vasca
(basca, basket).
Anche nella toponomastica spesso ricorre come in Ascona, l’antica Ashkelon, Ashqelon o
ʿAsqalān
Il significato della radice si comprende meglio tenendo presente il verbo greco πάσχειν,
passare, attraversare.
Il verbo to ask implica il concetto di passaggio di parole, the words, tra interlocutori calati in
un determinato paesaggio, che è l’ambiente di passaggio, the world.
VERBUM MUTUUM
ORDO
p=P
P-ASS KEY ANO S-WORD
P-ASS MOUTH
PASSUS
MONTIS
P-ASS MOUNT
MVTVS  MATVS o M-YATO
LOGOS
PIEL
TXT
MOS
OS, ORES
SUMMA
OMOS
swma
TEZ
W-AVES
PASSUS ANUS
MONS
 ~ 
Il paesaggio è il cum textus, dove il dialogo viene tessuto, the landscape cioè the L Ang, the L
Angle (langa) dove si passa, to escape, alla ricerca del cape (capo della canzone).
Il dialogo è passarsi o scagliarsi le parole παραβάλλειν ἇλλοι ἅλοι o ἧλοι, una guerra di tesi
e antitesi in vista di una sintesi.
Nel dialogo o discorso schiavistico si tratta di scambio di ἇλλοι παῖδες per l’ἧλος (Elohì di
Samaria, Sumer, Soman o Saman).
I παῖδες furono chiamati in una grande varietà di modi.
Erano comunque fanciulli o angeli angli, ἄγγελοι, nel senso di ἀνά Γ-ἇλλοι e Γ-αλλαί (Galli,
Gens Alia, Genus Alius) per il γαλλάζω dello ἱεροϕάντης nell’Ἔλλοψ Ἑλληνικός (γάλακτᾰ),
per l’ἄνω dell’ἄναξ.
Erano Ἑλλός ed Ἑλλάς, cioè light skinned, yellows, in jail: ἄγκος o καθέδρα.
ἄγκος
AGKOS
Γ
Gula
Gola
Koala
Lampur
ANK-ARA
In quanto vittime dell’ἄνω erano ἄνοοι (άνους, cioè privati del νοῦς, inebetiti, ma anche
ἄνοος, cioè anus et os).
Nel traffico schiavistico il Passus o la Pascua partiva da Scone  Guascone  Ascalona  ἡ
Αἶσα ἀεί- il μηνίσκος (el asco) in ἀσκός (asqueroso) con le articolazioni spezzate (ὦχρος in
otre ὄτερος ὄτρα).
La parola μηνίσκος, corrisponde all’italiano menisco, ma va interpretata in seno estensivo
come articolazione, giuntura estroflessa degli arti o anche come luna muliebre, γυνή,
γυναικός, dorico γυνά , boeotico βανά.
Μηνίσκος è un diminutivo di μείς, mese lunare, ma è anche un acrostico che significa εἶμι εἰς
M-εἷς (M-unus, Moon), vado verso il μύ-ἐσσία (ὠσία od οὐσία) o M-es, cioè la Sina, la M-Ens
Inmens, per essere Μῦς.
La preposizione di moto a luogo εἰς va letta unitamente al numerale εἶς  μία  ἕν la cui
sequenza esprime il passaggio dalla persona individua all’ ἕν-εὖ cioè allo status neuter.
Il verbo del disfacimento era ἕννυμι ed il suo futuro indicativo ἕσσω esprimeva l’idea dell’ εἰς
verso l’N-Y, il Numen (ἐννέω, ἐννεάζω, ἐννέα, ἐννεός  ἐν Ὑμήν).
Il nome dell’antica Gens Ennia a Roma ricordava proprio l’ἕννυμι dei Greci e della Magna
Grecia (Enna), conosciuto in Britannia come Enya (Quintus Ennius tria corda habere sese
dicebat, quod loqui Graece et Osce et Latine sciret).
Per Cina si intendeva non solo la Sina ma l’intero sistema tirannico sinaitico o sionista (Sino).
Nel Greek–English Lexicon Liddle-Scott la sillaba μύ è definita: <<a muttering sound made
with the lips, μῦ λαλεῖν to mutter, to imitate the sound of sobbing, μὺ μῦ, μὺ μῦ, or rather
μυμῦ, μυμῦ>.
Era uno dei versi onomatopeici usato dagli aguzzini indocinegri per deridere la vittima, in
seguito divenuto appannaggio dei Greci.
Il μῦ λαλεῖν era l’odiosa prassi del sadico di mormorare (murmur, to talk, chat, prattle) nelle
orecchie della vittima incastrata nel μύλη (χαλκῆ μυῖα).
Un’interpretazione storico-geografica dell’acrostico Peltuinum può fornire un’altra tipologia di
informazioni.
Se le due consonanti elle-ti di Peltuinum si leggono come LT, cioè Latina, e come lT, cioè
Italia, ne consegue che Peltuinum è il nome in codice dell’Italia Latina del Tui-Unum cioè
dell’Unus-Duo-Tres del Triangulus Piramide (Tree Fire in the Angle  Buttock).
Angle
Tree

Digitum-Uncinus
$DT
Se Peltuinum viene letto come “per-ltu-tui-numines” si ottiene la frase “per latium
latinum, tui numines”, da cui si evince la profonda ostilità dei Romani sia verso il Samnium
italico sia verso la Sunna isiaca (nordafricana e mediorientale).
Infatti, la frase significa che i nemici di Roma, prima della sua espansione militare, dominavano
in Italia, definita Latium Latinum in quanto dipendenza del Latium Latinum NumidicoCartaginese.
La Numidia dei Numines, il Latium, era stata sede del Palatium di Helius (Heliopoli) e Caput
Mundi (Capitolium), mentre la Palestina era stata sede del Palatinum (Phalastinum), cioè
sede decentrata del Palatium Aegyptii.
Nel momento in cui la Palestina cadde nelle mani dei Romani, Gerusalemme fu ribattezzata
Aelia Capitolina (Iudaeorum) per rimarcare l’antico, odioso ruolo delle popolazioni ebree ivi
stanziate.
I Numines Numidi (arabi, cristiani ed ebrei) erano stati Philistei, amici di Dio, e Tutores
dell’Italia Peltuina (Belluina) per la “scottante” questione di Mater Matuta.
Essi vennero considerati Tui rispetto all’Italico Phalerio-Falisco, cioè Tui Divi, Tuae Divinitates,
Tui Protectores et Amici (i Filistei sono l’odierno Partito di Dio, Hizbollah ed Hamas).
Erano odiati dai Romani perché per millenni, in veste di Tullii (fero, fers, tuli, latum, ferre e
tollo, tollis, sustuli, sublatum, tollere) avevano fatto la Spola 
GHO

tra l’O-landa e l’H-landa, tra la Γῆ di Ορος e la Γῆ di λιος (dall’Europa Polonia per Pola in
Illiria, Spoleto in Italia, Santa Pola in Spagna).
Alchimia-portale
Notre Dame-Parigi
La Terra ΓH era The Nether Land, the Land of the [Br]ethern Annihilation, per mezzo del
N-ἧλος o N-φίλος (eNe-Hilo o eNe-Filo o eNe-Kilo).
Utilizzando l’Ενέργεια ἧλος o ἇλος si poteva causare il Nihil o Nilus, cioè neutralizzare gli
Adelfi, su microscala o macroscala.
Il nome Olanda significa Ola-Unda, scritto Holanda oppure Holland, con l’anteposizione
dell’H, significa H-all-end, H-all the land cioè H-eart-H.
L’Egitto era l’Unde dell’Ola-Unda od Ola-Undecim (undo, undas, undavi, undatum, undāre),
la Hola (11=H) Ondulatoria (anche nel senso di Ondeo y Hundimiento de la Ondìa Oblea,
che era la Iblea-Ibrea, la Obrera Esclava).
Tornando ai mezzani, satireggiati dai Romani nella loro Comoedia, per la questione del “cum
edere nationem infantilem”, occorre rammentare anche macchus, pappus, dossenus,
graeculus.
Essi rispecchiano altrettante popolazioni straniere ostili (extraneae et hostiles), tutte
accomunate dalla prassi della Medietas e, come tali, Mediae, cioè aduse alla Mactatio e alla
Mădulsa (madefacere) degli schiavi, nonchè alla Mediatio per il Mahdi di Medina ed i Mahdi
vassalli.
La Medietas è ricordata dal motto latino <<in medio stat virtus>>.
La virtus è il pyrtus, il πῦρ δύο [] generato dalla ME Dinamo (Μήδεια) chein medio
stat, tra le gambe (intra hastas δυναμικός), nella virtù sessuale procreativa o dinamica
(the twin fire in the middle).
È la ύναμις del Dynastes Dymas per Dymantis in Crux con le Crures in Cruor (il Diamante
Cristallino che viene volto in xrhstos, crosta, o Kreas di Kres)
pyrtus
myrtus
cyrtus
syrtus
YO
δύω
δύναμαι
ἀμίς
ἀμνός
ἀμνισός
I nomi dei famosi commediografi latini Plautus e Terentius (τερέω, τείρω) alludono alla figura
del Pluto del Latium, il lautus, laetus, plaudens plutocrate della virtus (devastatio) su teneri
et tenerae trasformati in virides e quindi soluti (salus et salvatio dei liberi tabidi et effusi).
Πλούτων era il cane nero ed infernale indocinegro (Λύπη), signore del Λαός o Λᾶας, il popolo
innumerevole, il Πλῆθος di πολλοί τέρενες καί τέρειναι in ἀρετή per l’ἔπος (ἶψ, ἶπος) del
πόλος (polarizzazione in stato di arresto con sevizie sessuali, amputazioni, eritropoiesi e
necrotizzazione).
Costoro, insieme ai loro genitores (familiae et gentes), formavano la Plebs: erano Populici per
la Laus, Populares per l’Ars di Ares (People of the Pope in the Hard Pipes).
L’ἀρετή degli Italici era il Reatus o l’Aries (Reate, Arretium, T[r]eate, Teramnis), identico al
Tyrus del Tyrrenus (Torah Turanica o Tarra Araba).
Sempre rimanendo in materia di mactatio edonistica mette conto citare il nome latino
Simmachus.
Il nome fu tratto dal verbo συμμαχέω ed alludeva alla giustizia sommaria della “simmia o
simia achea”, compiuta coram populo, la scimitarra della umma.
Tuttavia il nome Simmachus può anche essere interpretato come σιμός ἀχαιός del μάχομαι
μαχάω (Macaco africano o Macau cinese).
Il σιμός, nel linguaggio evangelico Simon Pietro, era l’uomo del sīmāre acheus (sīmo,
sīmas, simavi, simatum, sīmāre): summam summorum sīmāre.
La Summa Achea con il suo Pontifex Maximus era l’organizzazione che combatteva Roma.
I nemici di Roma erano la Somma di Scimmie, Τό Σῶμα, o La Scimmia sic et simpliciter.
Tra le organizzazioni più agguerrite della Scimmia c’erano i Cristiani, che furono duramente
perseguitati, insieme agli ebrei e agli arabi.
I Cristiani, come d’altronde gli altri “leghisti”, erano simoniaci, cioè dediti al $-μύλη, homines
milesii del μήλη kai σμίλη (mill & smile).
La loro ragione d’esistere era: <<Mull in the mill the milk and smile!>>
The milk era la vittima semita, the mil-green and mil-grain in mil-k-rain into the mill (The Mull
of Michael).
L’accusa di simonia, a distanza di secoli dalla presa del potere da parte dei Cristiani, fu
rinnovellata contro il Papato dalla Riforma protestante, ma questa volta chi attaccava il
Pontificato era l’antico sionismo europeo.
Le popolazioni della Scimmia erano Simul, simili, e Insimul, uniti, contro il nemico comune,
benchè ovviamente tra loro spesso in lite.
Amavano simulare, imitare nel senso di mimetizzare, immolare ed emulare l’ariano e volevano
a tutti i costi ripristinare il $-μόνος degli antichi Σιμοί Αἴγυπτοι (Pristina Kosovo).
L’insieme, la comunità dei massoni o muratori egizi era il σιμός del $-μόνος che era il μόνος (Demonio).
La Summa dei Σιμοί era guidata ed ispirata dall’idea del σύν simare o consummare l’ὄνος.
Caduto il plurisecolare Impero Egizio, la Simonia passò ad essere presso i popoli musulmani la
Sunna della Umma.
In origine il Σιμός della Νίκη, il Simoniaco, era l’Aegyptius Sommitatis et in Sommitate, lo
Ierofans trionfante sull’Infans (ἀκμή ὄργίων o ἡ ὀργιάς).
A proposito di Umma e Summa può essere citato il termine spagnolo zumo strettamente
correlato a sumo e al termine inglese zoom.
Ma l’Οὐροβόρος era un termine onnicomprensivo che designava il “σύστημα
Ὦρος” nella sua totalità.
Da una parte sintetizzava lo schema planetario del traffico schiavistico,
dall’altra designava l’arma per l’intimidazione ed il ricatto globale.
Esso deriva dalle pratiche simoniache e sumeriche della consumptio e della sumptio (sūmo,
sūmis, sumpsi, sumptum, sūmĕre), tenute durante i fastosi bacchanalia sumptuaria.
Può considerarsi composto dai termini sangre y humòr, che erompevano dalla vittima
῞Ηϕαιστος-Vulcanus, oramai pesta (Paestum) o pisada (Pisa, Pisaurum): Peseta y Pesos de
Pyzarro.
Zoom, in realtà, è un crittogramma in cui la lettera Z può ruotare e le lettere oom possono
essere ricombinate in omos, homo, humus, tutti termini che i Buddisti sintetizzano in Oṃ
L’Humus, nel latino letterario terra fertile ed umida, era il risultato dell’inumazione
(inhumatio) compiuta dal Sacerdos Numen et Pompeus sui Pompilii fino alla Bomba o
Explosio.
Nella lingua greca l’Humus è l’Y-mus in H, il topo nel τόπος dell’Aestas per una determinata
Aetas.
Il topo è Aurea Aer in Aere, in Aestas, in Stupor (stopped in anubis) ed in Exstasis Aestuaria
per la gioia dei Sacerdotes Serpentes Heliopolitani.
Il topo è AEN-EAS in AES, le Enneadi sono la comunità di topi, Τά Νέα, in ῎Αρης ῎Ερως Σήψ
(AEΣ).
μῦς
MVS
MVRIS
HVMVS
SVMMA
MVRUM
SVM OF M-HONEY
EUROPA
eu-r ὄφις
eu-r ἄσια
r-eu-r
s-eu-s
Q
P
ropa, rope, corda Εὖρος
raza
αἶρα
antiorario Q terra
orario P seul (sol)
au
σωλήν
σωλῆνος
T-aira
Tarra
rs
eu
αὐλός
σαῦλος
σαῦρος σαύρα
sr
L’Οὐροβόρος incontra ad Oriente Seul e ad Occidente Huron
L’Europa ἘρυΘρός era il -Y-τέρος-νόμος cioè il Δευτερονόμιο dei Numeri,
Nummi o Numi Erotici in Esodo per il CA-YTER (καυτήρ, cauterio), il Τέμενος
o Τέραμνον per Τέρην e Τέρεινα (tiernos terneros y terneras o suaves agni
et agna).
Era l’Eurasia cioè il ῥέειν (fluire) dell’’εὖ-ῥῶπες hacia la asa (Lhasa).
ἄριοι
Ἀσία
ἀρία
HACIA
Re-Becca Battock
Greenland in Orge (Norge)
Norway
HACIA
KASA
εὖ-ῥώψ
ῥῶπες
P
FQ
O
P o
q
GALLINA
GALLUS
wa
M
a
r
a
E

q
SCREW
TORNILLO
G
La sigla Pop/qoq significa Populus Musarum, Musivus o Mosaicus “par Le
Coque” (Coxa).
The Jews erano The Yellows Haired Fairies for The Fire: the Jewelry of the
Jewry.
The Jewels erano messi into The Europe cioè in The Rope-Lngerie (Ropa),
fixed and fit, cioè vegetables: Fitness in the Pit.
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LUTATIUS CATULUS Nell`antica Roma il nome greco Μάρκος