Facoltà di Scienze MM.FF.NN
Corso di Laurea in Biotecnologie Agro.Industriali
Esame di bioetica
“MORIRE DOPO HARVARD: definizione
di morte ed etica del trapianto d’organi”
Agnese Lai VR080156
Anno accademico 2009-2010
Roberta Zampieri VR 080002
IL TRATTATO DI HARVARD:
DEFINIZIONE DI MORTE CELEBRALE
5 Agosto 1968 venne pubblicato sul
Journal of the American Medical Association
“A Definition of Irreversible Coma: Report of the Ad Hoc Committee of
the Harvard Medical School to Examine the Definition of Brain Death”
“...il nostro intento primario è quello di definire il coma irreversibile
come un nuovo criterio di morte…”
SCOPO:
• Definire la nozione di morte cerebrale;
• Fornire criteri guida per diagnosticare la morte;
• Diventare il punto di riferimento per legislazioni
internazionali;
• Sancire le basi in materia di trapianti.
LEGISLAZIONE ITALIANA
LEGGE 29 DICEMBRE 1993, n. 578
Norme per l’accertamento e la
certificazione di morte
Il momento centrale ai fini della diagnosi è la
cessazione di tutte le funzioni dell’encefalo
DECRETO 22 AGOSTO 1994, n. 582
del Ministero della Sanità
Regolamento recante le modalità per
l’accertamento e la certificazione di morte
Commissione per valutare la morte
cerebrale:
COLLEGIO DI TRE MEDICI:
• Un medico legale;
• Uno specialista in anestesia e rianimazione;
• Un neurologo.
PROCEDURA PER DIAGNOSTICARE LA MORTE:
• Esaminare il paziente 3 volte per l’intervallo di
tempo prestabilito
6 ore gli adulti
12 ore i bambini
24 ore i neonati
• Ripetere 3 prove
Elettroencefalogramma
Prova dei riflessi del tronco
encefalico
Test di apnea
LEGGE 644/75
“…l’accertamento della morte deve essere
effettuato, […] mediante il rilievo continuo
dell’elettrocardiogramma protratto per non
meno di 20 minuti primi…”
MORTE CEREBRALE
La morte celebrale definisce l’autolisi, la
necrosi asettica degli emisferi cerebrali e
del tronco, cioè la distruzione completa ed
irreversibile di tutto il contenuto della
cavità cranica fino al primo segmento
cervicale.
IL PAZIENTE MORTO CEREBRALMENTE:
•
•
•
•
•
Elettroencefalogramma piatto;
Nessuna risposta al dolore;
Atonia muscolare;
Nessun riflesso dei nervi cranici;
Nessuna respirazione spontanea;
Riflessi spinali spontanei o provocati non
sono rilevanti.
DALLA MORTE CEREBRALE ALLA
DONAZIONE DI ORGANI
In Italia la scelta è regolata dalla LEGGE 91/99 e da un
DECRETO del Ministero della Sanità dell’8 aprile 2000
SILENZIO-ASSENSO
La mancata dichiarazione di volontà è considerata
quale assenso alla donazione.
Prova della volontà è anche
l’iscrizione ad un’associazione
di donatori.
SVILUPPO TECNICHE DI
RIANIMAZIONE
• 1543
• XVIII sec
• XIX sec
• 1929
• Anni ’30-’40
• 1952
• Anni ’60
Soffietti per gonfiare i polmoni di un
animale (Versalio).
serbatoio con soffietti (Daziel).
tecniche di rianimazione per
annegati e pazienti in sala
operatoria.
polmone d’acciao
(Drinker, Mckhann).
largo impiego respiratore.
sacca collegata ad un tubo con
pompaggio manuale (Ibsen).
sviluppo tecniche meccaniche.
PROGRESSI TECNICHE RIANIMATORIE
e
MIGLIORAMENTO SISTEMA SANITARIO
e
POSSIBILI VANTAGGI NEL CAMPO DEI TRAPIANTI
Necessaria nuova definizione di morte
MORTE DELL’ENCEFALO E DEL TRONCO ENCEFALICO
Attraverso ausili esterni è possibile mantenere irrorati gli
organi da espiantare
BUONA POSSIBILITA’ DI RIUSCITA DEL TRAPIANTO
MORTE CARDIO-CIRCOLATORIA
Organi da espiantare non più irrorati di sangue e quindi
danneggiati
SCARSA POSSIBILITA’ DI TRAPIANTO RIUSCITO
INTERROGATIVI ETICI
Un paziente i condizione di “coma depassè” è
considerato morto????
È dignitoso lasciare attaccato il respiratore durante
l’espianto degli organi dal donatore????
HANS JONAS (1903-1993)
Protagonista del dibattito
etico-filosofico
A riguardo scrisse “Agaist
the Stream”
Pubblicato nel 1974.
Gia nel 1968 anticipò il tema
dei trapianti ad un
convegno a Boston:
“aspetti etici sulla
sperimentazione su
soggetti umani”
MORIRE DOPO HARVARD
Jonas pose l’attenzione su due
problematiche:
1. Quando smettere le cure.
2. Quando prelevare gli organi.
IL SUCCO DELLA CRITICA DI JONAS
CONSISTE IN:
• visto che non abbiamo l’assoluta certezza del momento preciso della
morte il prelievo d’organi da un donatore non risulterebbe lecito:
potrebbe esserci in lui ancora un residuo di vita; sarebbe vivisezione.
•La sola morta dell’encefalo, per Jonas, non coincide con la morte
dell’intero organismo: la nuova definizione di morte non è corretta.
•Non c’era bisogno di ridefinire la morte bensì occorreva definire con
precisione il dovere del medico di staccare la spina e lasciar morire
dignitosamente un paziente senza prolungare le cure per un secondo
scopo.
•Prelevare gli organi durante lo stato di “vita simulata” è lesivo della
dignità dell’uomo
CONTROCORRENTE
Secondo Jonas, il rapporto di Harvard palesa due
motivi pratici
“…liberare pazienti, congiunti e risorse mediche dal
peso di un coma indefinitivamente protratto ed evitare
controversie sul reperimento di organi per trapianti…”
ACCUSA
Ostacolare i medici per salvare vite umane.
RISPOSTA
“… naturalmente mi riconosco
colpevole…”
ACCUSA
Ribattere a precisi fatti scientifici con vaghe
considerazioni filosofiche.
RISPOSTA
“…la mia è un’argomentazione in cui
si tratta si vaghezza, e cioè della
vaghezza di una condizione…”
ACCUSA
Disconoscere la differenza tra morte dell’
“organismo come tutto” e morte di “tutto
l’organismo”.
RISPOSTA
“…quest’obiezione la voglio
esaminare punto per punto…”
A.
Jonas intende la morte dell’ “organismo
come tutto”, singole parti di un corpo
possono continuare a funzionare a
prescindere dalla vita dell’organismo,
questo non è valido per respirazione e
circolazione perché mantengono in vita
l’intero organismo anche senza il controllo
del sistema nervoso centrale, in uno stato
vegetativo.
B.
Mette in luce un errore nella definizione di
morte cerebrale,inquanto “irreversibile” può
riferirsi alla funzione stessa o alla sua
spontaneità.
Altrimenti la riattivazione del cervello grazie
ad ausili esterni potrebbe far resuscitare i
morti.
C.
La nuova definizione di morte non è
necessaria, ma è necessario una
revisione sul dovere del medico di
prolungare lo stato vegetativo.
D.
Harvard ha offerto una definizione di “coma
irreversibile” per risolvere una questione
legale.
Jonas ha paura di come la scienza potrebbe
approfittare di un corpo in “vita simulata”.
“…abbiamo la cooperazione “attiva” di un organismo
funzionante che è stato dichiarato morto e per ciò non
può subire danno […] vantaggi del donatore vivo senza
gli svantaggi imposti dai suoi diritti e interessi…”
E.
Non si conosce con sicurezza la linea di
confine tra vita e morte quindi gli interventi di
espianto potrebbero chiamarsi vivisezione.
Due osservazioni filosofiche:
1. Dualismo corpo-cervello.
2. Negare la morte ad un individuo è un
rifiuto della pietà.
POSCRITTO DEL DICEMBRE 1976
5 Dicembre 1976 : New York Times “Ragazza,tenuta in
“vita” grazie alla respirazione artificiale viene dichiarata
morta”.
POSCRITTO DEL 1985
•Situazione vent’anni dopo il rapporto di Harvard.
•Via alternativa all’espianto di organi dopo aver staccato il
respiratore.
•Uomo schiavo della tecnologia.
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