-o Fisica (Fisica teoriqa).- Rearjone psendopoldre fra atomi di idrogeno.Nota di E, MeloneNe(,)presenratadal Socio o. M. ConnlNo. Termini anornali con entrambi gli elettroni eccitati sor:o da lungo tempo conosciutiin'atomi con due elettroni di valenzalnotiamo in larticolare i seguenti,che sono in parte ben noti in numerosielementi neutri o ionízzatt:2p2p !P,,,, 2p 2p'D, 2p 2p'S. Formalmente arralogo a questiultimi brrebbe,secondouna r'ecenteinterpretazione(t,il termiue X della niolecoladi idrogeno, a cui spettérebbeprecisamentela configurazione (z pa)^Zg. Ma I'analogia non sussistenei riguardi energeticiI mentre infatti negli atomi Ia frequenzadella riga zp 2p->rs 2p è dello stesso ordinedi grandezzadellafrequenzar J 2 p+ r s 2 s, al contrarioiltermine X è relativamenteprofondo,poco più alto del termine norir:ale r so z po 'In con cui dà intense combinazioninell'ultra-rosso, ma il secondoa sua volta ' è.assaipirl elevatodello stato fondamentale(r so)a'Eg (ca. rz volt.); sorge di qua la difficoltadi giustificarein via teoricala anornraleposizioúeeqergetica di detto termine anomalo e la sua stessaesisrenza.A tale difficoltà weizel 'ha cercato di owiare con, una valutazioneproblematica,fÒndatasu dubbie analogie; noi abbianroaffrontato direttamentela questione,e i nosti celcoli seribrano confermarela presunzionedi Weizel che esistaun ternline profondo (zp")l'Xg, benchèla distanzateoricadi equilibrio dei nuclei si accordi meglio con il ternrine K (secondo\Meizelzpo lpo'Eg).che con il termine X. Risulta peialrro che la'qualifica di stato con due elertroni eccitati è puramente formale, e in realtàla designazionedei tèrmini mediante gli stàti dei singoli elettroni, se E$ovaalla loro numerazionee al riconoscimentodi quei caratteri di sin:metria che non sono turbati dall'interazione,non permette d* sola di trarre conclusioni attendibili sulla forma effettivadelle *utofunzionil le cose stannoqui ben diversamente'chenel caso di carnpi centrali,dove è in generalepossibileastiarre dall'inrerdipendenza ilei movimenti degli elettroni (polarizztzione),senzaperder di rista l'essenziale. Il termine (zp") "Xg di cui ci dobbiamooccuparesi può pensare come parzialmeile costituito dall'unione^H+ + H-, il che non significa che sia un composto polare, poichè per I'uguaglianzadei costiruentiil momento elettrico cambia segno coa frequenzaelevata(frequenzadi scanrbio) (r) Nell*seduta del4 gennaio r93r. (z) W. Werzer,qZeimchr. f. Phys.>, 65, 456,rg1oì -59in questosensoparliamo di .orrrporropseudoe non è quindi osserr-abile; polare. Tutto ciò vale soltantoin una rozzl e per una descri^pprassimazione è necessario zione pitr accurata,benchèancora lssai schematica,. considerare la reazioneH+'+ H- insiemeconl'altra H + H che fu da sole esaminata da Heitler e London('); limitandociallora ai termini pwi chene risultano $oviamo: r) lo statofondamentale(r so)"tEg in secondaapprossimazione rispetto al n:etodo di Heitler e London; z) lo stato anomalo(zpo)"'8g. da H + H, il secondoprevalentemenre Il primo deriva prevalentemente da H+ + H-. r. Se si divide lo spaàodelle configuraz\oniin quatrro.regioni aa, ab, ba, bb, secondoche ciascunodegli elettroni è più vicino al nucleo a o al nucieo ú, e si prescindeper un momento ci:rll'interazione,Ie quattro possibilità sono egualmenterappresentatenello sato (zpo)*Eg ma l'irurofunzione è, ad es., positivain aa e bb, negativanegli altri due casi; I'interazione accrescela probabilita di trovare il sistema di aa e úú e diminuisce quella di trovarlo ín ah e úa. Si riconosce facilmente questo comportamento anormale osservandoche lo stato (z pc) "Eg deve essereortogonale allo stato fondamentale,e in questo,come la riconosciutaapplicabilitadel metodo di Heitler e London lascia presumere,sono rappresentatiin modo preponderante, per nuclei sufficientementelontani, Ie regioni ab e ba; possiamo appartienea (zpo)"'Ig quindi ritenere che con qualche approssimazione l'autofunzione di H- + H+ simmetrizzatanei nuclei; che tale approssimazione sia peraltro insuficiente s'immagina facilmente se si osserva che in tal'rnodo le superficienodali vanno interamenteperdute. Questericompaiono se si include nel calcoio di perturbazionel'unione H + H di iue atorni neutri. Indicando con 0r, € Yr. le autofunzioni elettroniche di H- rispettivamente intorno al nucleo d e intoriro al nucleo ú, e con g o r|l l'autbfunzione dell'atorno neutro a o b, si possonocostruire come combinazione delle configurazioniH- + H+, H+ + H-, H + H (quest'ultimadoppiapèr risonanzadegli elettroni) due autofunzioni pari appartenential sistema dei singoletti: (') Degli altri due stati ct'e derivano delle stesseconfigurazioni ed hanno simmetria differente non ci occupiamo; essi sono lo stato dispari dei tripletti t sa z !c:Io, instabilee già consideratoda Heitlei e London e, con qualche approssimazione,lo .stato r J6 2 ?6'Eo che appartiene ai singoletti ma è anch'esso dispari. Gli stati J,t e )a dati da (r) non sono òrtogonali, ma lo risulstato fondamentele(I ro)"'Eg e lo stato anomalo (zp"),'\,devono (r) r&. Hunen e F, LoltooN, <Zeitschr,f, Phys.r>,44,4rt, tg27, .- Ío per la determitare da loro combinazioni ortogonali. L',eguazionesecolrre nazione degli autovalori si scrive: (2 ) z M-z Q E L o + L , -(r+ R)E l I" +I,-(r+S )E | " M-ze E se le autofunzionisono reali: essendor' i Io: ir ,*"H g,ù, dt I,: l+r *,Hgi{ "dt , G) .D,, dr I t,: .1t,"" t Y,,dt : J r, J'4,, ' j M: I D,.dc tiq,ù"H( ^ \ o: Jr,*,Q,,dt I s: J * , ù, p, * , dt IlJ n : iú,,v,"d. neutri .Se si assumecome zero dell'energiacu9llarades', degli atomi H come perturbazione; la difierenzadelle energie sep-aratisi può .riguardare *H + H figura .ilot* outotalmente come perturbrzione ai H+ + É" guandoHèapplicatoa@,roaVrr' * ! î .t- (') parte àègli int"gr"ii G) ,i trovano in Heitler e London e Su". per gli altri-dobbiamo procurarci una espressioneapprosgrura(r); 'ali,tare non è esatíi*"r* di'O',. Questa'autofunzione,che descrivelo ione H-' elettronìca all'*ffir:itàr è che legato 1xmenteconosciuta,ma il suo aùtovalore, aurc1i(t); varî da clell,idrogeno,è stato calcol*to con estrema precisione ad un si riduce la valutazionedegii integrali (3) poiclrè H luesto .I*ptfi.* con una certa dp.r^ror. finito. Come espressione11 9'" possiamoassumere. dai singoli niprorri*n"ione il prodotìo (D, ig, di due autof*nzionidipendenti è allora, energia, rninìma ei.ttroni; Ia soluzione migliore, nel senso della casoè no$ro nel che c.,rle è noto, quella forniia dai metodo di Harthree, con grandeapprossimazione: *,: ',u-;i) * (u-"""i--r- (l) W. Herrlen e F" LoNooN,loc' cit' (a) Y. Sucruna,<Zcitschr.f' Phys'o' 1t, 484t t9z7' 624' l17,8rs,rgzg;E A' Hvr'Lsnees'\ví'6o' ìli H. rrror, oZeitJr. f. Phys.r,, r91o; P. Srlnopuanosrr,i.vi,65,8o6' l93o' *6rper @,, ma benchèsia possibileesegtiretuÎti i calcolicon è analoganrente ouestaùtofunzione, la complicazioneè eccessivaè abbiamopreferito l'espressione Pitr semPlice . tr r r Or : C e - *" " G). che è statausata da Hylleraasnella sua teorìa dell'idrite di litio solida @,, e il ntodo convenzion*led'intenapprossinrata L'uso dell'antofunzione differenti: valori M due per fornisce @," H dere tut:,1g, {, H (D,,dt e lvl : J o," H q, Ù.dt . che è pitr semplicee forse pirl Abbiarnopreferito la prima espressione al calcolo,il ContrOllonon ci è prestir non si esatta,ma come la seconda piir il alto degli autovaloridi (z) stato possibile,salvo che in casi liniiti. che appartienea (zpo)r,Xg divienemir:imo a una distanzachernalesi accor.l"'ion la.listanzàdequilibrio del termineX (circa 2 À. in luogo di r,35), ma l'energiarisulto allora di 7.5 volt al di sopradi quella degliatomi neutri circa ziall cm-r sotto il limite separatie nello stato fonrlamentale,'cioè per il termine X: 22ooo cm-') e questo normaletliH, (sperinrentalmeute risultato g ancÈe troppo fàvorevole, poichè per il metodo seguito era da aspettlrsiun valofe notevolmenteminore del vero. Benchènon possiamo .u.lud.t. in modo assoluto che f irrterpretazionedi Weizel sia falsa e che il termine (2po) " Xg , certamentestabilee relativamenteprofondo, nott sia il termine X mr, o il termirre I(, o altro termine non írncoraossefvato' della posizionedi equisi iruò forse attribuire l'errore nella determinazione librio e il risultato tfoppo favorevole tlel calcolo dell'energiaall'uso di una autofunzionepoco corfetta per H-; una valutazionequantitativa è difficil.e' tende a produrre errori nel ma sembracerto che quella approssimazione sensostessodelle divergenzeconstata:efra calcolo ed esperienza. (r) E. .\. HvtreRars, cZeitschr.f. Phys'>,67,77t, rg1o.