La lotta contro le eresie e i rapporti con l’Impero Corso di Storia della Chiesa I Lezione 2 La predicazione degli Apostoli Discorso di Pietro il giorno di Pentecoste Discorso di Paolo nell’areopago di Atene Testimonianza e vita degli Apostoli Esposizione teologica e filosofica La predicazione di San Paolo L’epistola gommatica Le due Lettere ai Tessalonicesi Approfondimento teologico e dottrinale del mistero di Cristo Conferma di Pietro e degli Apostoli La gnosi Raggruppamento di molte dottrine eretiche Caratteri comuni: trascendenza assoluta, dualismo, caduta, disprezzo del corpo, tecnica di salvezza, elitismo Simon Mago, Marcione e Valentino Ofiti, cainiti, ecc… Manicheismo S. Ireneo di Lione Discepolo di San Policarpo, discepolo di San Giovanni Evangelista Adversus haereses Desiderio di far uscire il cristianesimo dalla condizione di religio illicita Primato del vescovo di Roma Origene (185-253) Uno dei primi teologi del Didaskaleion di Alessandria (Panteno e Clemente) Incontro con la filosofia greca (Platone in particolare): uso della ragione non in conflitto con la fede Alcune sue esagerazioni personali e dottrinali (preesistenza dell’anima e apokatastasis) Il rapporto tra Chiesa e Stato Editto di restituzione nel 313 a Milano I cristiani sono circa il 15%, soprattutto in città; il nome pagani ha origine da pagus (villaggio di poche case) In Occidente il sovrano è soprattutto un magistrato che deve applicare le leggi e Dio è protettore dello Stato In Oriente invece il sovrano è equiparato agli dei Conflitto tra auctoritas e potestas Tendenza a far coincidere l’Impero con la Chiesa con sottomissione dei vescovi all’Imperatore La crisi ariana Ario, presbitero originario della Libia, formato alla scuola di Luciano d’Antiochia, a partire dal 318 ad Alessandria comincia ad esporre una nuova concezione di Cristo: “creato dal nulla, un tempo non era, ha libero arbitrio” Condannato dal vescovo Alessandro, ed espulso da Alessandria Ario ricorre ad Eusebio di Nicomedia ed Eusebio di Cesarea, che cercano di farlo tornare ad Alessandria Alessandro informa il papa Silvestro Interviene Costantino per rimettere pace e, su consiglio di Osio di Cordova, convoca un concilio ecumenico a Nicea nel 325, dove viene proclamato che il Figlio “è della stessa sostanza del Padre” Sant’Atanasio Atanasio, a Nicea è stato il principale difensore dell’ortodossia e diventa vescovo di Alessandria nel 328 Accusato di ribellione viene esiliato a Treviri nel 335, ma alla morte di Costantino nel 337 viene riabilitato da suo figlio Costantino II In Oriente però l’imperatore Costanzo è ariano e, attraverso vari concili manovrati, si oppone ad Atanasio che deve fuggire più volte A Costantino II, nel 340, succede il fratello Costante, ucciso nel 350 da un usurpatore, ucciso a suavolta da Costanzo nel 353 Giuliano succede a Costanzo nel 360 e si dichiara pagano e restauratore dei culti pagani Il suo tentativo fallisce; gli succedono Valentiniano I e Valente (ariano) I Padri Cappadoci e il Concilio di Costantinopoli In Oriente Basilio di Cesarea, Gregorio Nazianzeno e Gregorio di Nissa, dotati di grandi capacità speculative e anche di doti politiche, finalmente riuscirono a far trionfare l’ortodossia. Valente, nel 378, fu rovinosamente sconfitto dai Goti ad Adrianopoli, in Tracia, perdendo un gruppo di legioni Il nuovo imperatore Teodosio per qualche anno riuscì a riunire le due parti dell’impero e nel 381 convocò un nuovo concilio a Costantinopoli, che confermò il credo di Nicea con l’aggiunta della parte riguardante lo Spirito Santo, che “procede dal Padre, è Signore e dà la vita”. Sant’Ambrogio A Milano nel 374 succede al vescovo ariano Assenzio, succeduto a Dionigi, esiliato da Costanzo nel 355 Si oppone all’imperatrice ariana Giustina che voleva sottrargli due chiese per darle agli ariani Esercita anche la sua autorità nei confronti di Teodosio (non lo ammette nel presbiterio e gli impone una penitenza per una strage a Tessalonica) Si oppone a Simmaco che voleva ripristinare l’altare della dea Vittoria nel senato romano Battezza Sant’Agostino nel 387 San Girolamo Dalmata, studiò letteratura latina a Roma, poi andò a Treviri, quindi ad Antiochia di Siria, dove incontrò il movimento monastico Dopo alcuni anni fu chiamato a Roma dal papa Damaso che gli affidò la revisione stilistica della traduzione dei Salmi e del nuovo Testamento in latino Dopo la morte del papa tornò in Palestina, dove si dedicò alla traduzione in latino di tutta la Bibbia direttamente dal testo ebraico Padri della Chiesa in Oriente San Basilio di Cesarea: – Le regole morali – L’Asceticon – Trattati, omelie e lettere San Gregorio di Nazianzio: – I Discorsi, le Lettere San Gregorio di Nissa: – Sull’anima e la resurrezione – Scritti teologici ed esegetici San Giovanni Crisostomo: – Trattati (sul sacerdozio), omelie (sui vangeli), catechesi e lettere – Difesa dell’autonomia della chiesa dall’impero Sant’Agostino In seguito al saccheggio di Roma del 410 fatto dai Visigoti, i cristiani sono accusati di aver causato la mancanza di protezione da parte degli dei alla città Agostino scrive il trattato De Civitate Dei: – Dio non premia, né castiga subito in terra – L’Impero romano, per un disegno della Provvidenza, ha favorito lo sviluppo del cristianesimo – I cristiani vivificano l’Impero con la preghiera e le opere – Dio ricava il bene anche dal male – La decadenza dell’Impero è dovuta al peccato Il concilio di Efeso Crisi latente tra Alessandria ed Antiochia Nestorio è contrario all’appellativo di Madre di Dio per Maria Cirillo sottopone la questione al Papa Teodosio II convoca un concilio ad Efeso nel 431 Maria è proclamata Madre di Dio in quanto madre della persona di Cristo (Uomo e Dio) Il concilio di Calcedonia Il movimento monastico in Oriente; Antonio e Pacomio; la regola basiliana Una tesi devota di Eutiche (l’umanità di Gesù è assorbita dalla sua divinità) diviene causa di controversia teologica Dioscoro, vescovo di Alessandria, la sostiene contro Flaviano, vescovo di Costantinopoli Si convoca un concilio ad Efeso, sconfessato in seguito dal papa Leone Magno, poiché non viene preso in considerazione il “Tomo a Flaviano” in cui si prospetta la soluzione Gli imperatori Marciano e Pulcheria vollero un nuovo concilio a Calcedonia nel quale si accettò il Tomo a Flaviano, ma si votò un canone in cui si equiparava Roma a Costantinopoli