Coaching Manageriale Premessa Il Coaching manageriale individuale consente di affrontare le problematiche relative allo sviluppo delle competenze distintive di alcune risorse manageriali. Con tale metodologia si risponde a un’esigenza di sviluppo circoscritta all’acquisizione di alcune capacità di ordine squisitamente comportamentale, nell’arco di un periodo temporale piuttosto circoscritto. I consulenti Ambire hanno compiuto negli ultimi anni numerose esperienze volte allo sviluppo delle competenze distintive attraverso attività di Coaching individuale per importanti realtà aziendali e, separatamente, per circa 800 Dirigenti industriali che hanno scelto individualmente di fotografare la propria situazione professionale con il Bilancio di Competenze, di cui Ambire è leader e accreditata a operare sul territorio nazionale dal sistema Confindustria/Federmanager. I consulenti Ambire sono pertanto molto esperti nell’offrire il proprio supporto alle Aziende nell’impostazione di interventi focalizzati sulle sue specifiche esigenze. Il presente documento intende illustrare i processi, le metodologie, i tempi e i costi relativi all’implementazione di un intervento di Coaching. Schema dell’intervento Fase Attività COMPRENDERE • Diagnosi del Coach, condotta mediante Bilancio di Competenze, analisi di documenti specifici (assessment report, perfomance evaluation, 360’, ecc…), e intervista con gli specialisti aziendali dell’Area Risorse Umane. • Intervista al Responsabile diretto per porre in relazione fa b b i s o g n o fo r m a t i vo e d esigenze di presidio e di sviluppo del business STIMOLARE CONSOLIDARE • Condivisione con il Coachee della • Ciclo di 6 Incontri Individuali diagnosi effettuata dal Coach. • Follow up sui risultati intermedi • Redazione e condivisione del • Redazione di un report conclusivo Personal Development Plan: definizione degli step e delle modalità dell’intervento di coaching per la specifica figura target. • Progettazione delle relativo ai risultati conseguiti • Incontro con il Responsabile diretto e i referenti delle risorse umane per la presentazione e la discussione dei risultati complessivi dell’intervento. situazioni – stimolo. Output Identificazione delle competenze target dell’intervento. Patto formativo tra Coach e Coachee Scheduling del ciclo di incontri di Coaching individuale. Lavoro di sviluppo delle competenze target Report conclusivo Condivisione della diagnosi • • • Il percorso di sviluppo individuale viene progettato ad hoc per ogni singola risorsa nell’ambito di un lavoro propedeutico all’effettuazione dell’intervento che dà luogo ad una vera e propria diagnosi del Coach. La diagnosi del Coach, in merito al fabbisogno di sviluppo del Coachee, viene generalmente effettuata su più fonti: Bilancio di Competenze, documenti disponibili (assessment, performance evaluation, 360’, ecc..), interviste finalizzate a raccogliere le indicazioni del Responsabile, il ruolo target verso cui si vuole far crescere la risorsa, l'autopercezione della risorsa stessa. La diagnosi viene esplicitata nel corso del primo incontro Coach-Coachee, dedicato alla condivisione della diagnosi stessa. Tale risultato è indispensabile per passare alla stesura del Personal Development Plan, che ha l’obiettivo di definire le competenze target, da sviluppare nel corso dell’intervento, e tracciare le principali azioni da intraprendere a tale scopo, fissando un vero e proprio “contratto psicologico” tra Coach e Coachee. Il personal development plan • Il Personal Development Plan focalizza le competenze da sviluppare nel Coachee, le situazioni in cui queste competenze all’interno della realtà l a v o r a t i va t r o va n o o c c a s i o n e d i espressione, il “ritorno dell’investimento” atteso e quindi gli step e lo scheduling degli incontri previsti con il Coach. • E’ il documento di riferimento per il Coach per progettare situazioni-stimolo e attivare, nell’ambito degli incontri individuali, strategie volte alla ristrutturazione dei comportamenti del Coachee, nonché per confrontarsi in corso d’opera rispetto ai progressi compiuti. Il personal development plan Un esempio della struttura del piano di miglioramento. Piano di miglioramento personale Piano di miglioramento personale Piano di miglioramento personale Piano di miglioramento personale Quarta parte: Il feedback di un testimone Prima parte: Cosa voglio migliorare Seconda parte: Quale obiettivo voglio raggiungere Terza parte: Come lo raggiungerò Fra le aree di miglioramento si sceglie quella sulla quale la persona ha più interesse a migliorare e sulla quale ha maggiori possibilità di miglioramento sul breve termine. Si definisce l’obiettivo che si vuole ragionevolmente raggiungere, indicando nei dettagli i comportamenti che si vogliono allenare. Si individua la prossima situazione di lavoro in si potrà verificare sul campo il miglioramento e si individuano una serie di occasioni intermedie per allenarla. 1 2 3 Si individua eventualmente una persona autorevole che osservi la persona sul campo e possa dare feedback sui miglioramenti raggiunti 4 Il coaching step by step 1. Rispetto a ciascuna competenza target, nel primo incontro il Coach crea una situazione relazionale che induca il Coachee a esprimere il suo comportamento abituale. A conclusione dell’azione gli fa prendere consapevolezza del proprio stile di comportamento e lo supporta nell’individuare strade per la “correzione” del comportamento. 2. Nel secondo step il Coach ricrea situazioni analoghe, per permettere al Coachee di prendere consapevolezza del proprio stile comportamentale durante l’azione e indurre un’attenzione vigile che permetta la focalizzazione di comportamenti alternativi prima dell’azione. 3. Un terzo step verifica, nel setting del Coaching, se il Coachee sia maturo per sperimentare un nuovo comportamento nelle situazioni critiche e acquisisce la capacità di contenere l'emissione spontanea del proprio vecchio stile di comportamento e di automonitorare i progressi compiuti. 4. Lo step successivo è mirato a fornire stimoli per il trasferimento delle strategie comportamentali alternative dal Coaching al contesto lavorativo, ricercando opportunità di mantenersi in allenamento sui comportamenti recentemente sviluppati in situazioni potenzialmente gratificanti, anche off the job, inducendo il Coachee a osservare l’efficacia del suo nuovo stile. 5. L’ultimo step del processo d’apprendimento è finalizzato al follow-up rispetto alle difficoltà e ai progressi compiuti “sul campo” dal Coachee, nel tentativo di mettere in atto strategie di comportamento alternative ed è mirato a consolidare e ampliare i comportamenti di successo sperimentati. 6. Nell’incontro conclusivo si consuntivano i progressi compiuti, valutando il livello di effettivo conseguimento del Personal Development Plan stabilito all’inizio del ciclo d’incontri. Le regole del gioco • • • • Gli incontri – preferibilmente 6 – che compongono ciascun ciclo di Coaching individuale vengono programmati a una distanza minima, l’uno dall’altro, di 2 settimane. Questo tempo è di fondamentale importanza perché serve al Coachee per sedimentare e rielaborare le esperienze svolte durante ciascuna sessione; lavoro fondamentale per il processo di acquisizione dei nuovi stili di comportamento su cui si focalizza l’intero intervento. Al termine di ciascuna sessione il Coach invia al Coachee un documento che gli permette di compiere un’analisi del lavoro svolto, da condividere e commentare nell’incontro successivo, con l’obiettivo di monitorare e valorizzare i progressi conseguiti nel laborioso processo di acquisizione del nuovo stile di comportamento. Inoltre ciascun intervallo viene valorizzato mediante l’assegnazione di compiti specifici: generalmente la redazione di un’analisi di avvenimenti concreti correlati all’esercizio, nell’attività quotidiana, delle competenze target del processo di Coaching. La documentazione prodotta viene quindi utilizzata come punto di partenza per il lavoro degli incontri successivi. Durante l’intera durata del progetto, il Coach resta peraltro costantemente a disposizione del Coachee per essere consultato in merito al lavoro svolto, per esaminare i problemi o le riflessioni che la risorsa intende sottoporre alla sua attenzione.