L’IMPRESSIONISMO
Perché tante cattedrali?
Claude Monet, Cattedrale di Rouen, 1892-1893
Periodo storico: arte e società
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Siamo alla fine dell’800, in Francia, in un periodo
molto ricco in cui la borghesia è la classe sociale più
importante ed influente.
Parigi è una città molto fiorente, popolatissima,
piena di luci, modernissima; la rivoluzione
industriale ha portato qui grandi frutti.
La fotografia, già esistente da qualche decennio,
prende grande piede.
Contrasta con tale situazione l’arte ufficiale, che è
ancora quella neoclassica!
Un’opera d’arte tipica di questo periodo e
la Parigi di fine ‘800 a confronto
Periodo storico: arte e società
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In opposizione all’arte ufficiale, che si discosta così
tanto dalla società e dalla storia in questo momento,
alcuni artisti cominciano a dipingere ALL’APERTO (en
plein air), portandosi dietro tubetti di colore (appena
inventati) e tavolozza.
Si dipinge ora DAL VERO e non più in studio, andando
contro tutte le regole delle Accademie (ancora
fiorentissime).
Come possiamo definire questo artista, allora?
Quale può essere considerata la funzione dell’arte?
Cosa interessa a questi artisti?
Ecco alcuni dei loro dipinti
Il nuovo artista
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L’interesse principale di questi artisti è lo studio dei colori e della luce,
la cui azione modifica continuamente l’aspetto delle cose e della natura.
Tutto ciò tenendo presente la società ATTUALE, non un mondo antico e
fuori dal tempo!
Ripercorriamo la figura dell’artista finora studiata:
l’artista neoclassico: intellettuale al servizio del potere, cerca il bello
ideale nel mondo classico;
L’artista romantico: è un ribelle che cerca anzitutto di rappresentare i
propri sentimenti, anche se è attento all’attualità, in qualche modo;
L’artista realista: sempre un ribelle, ma interessato solo al mondo delle
cose concrete e alla denuncia sociale;
L’artista impressionista, ribelle nei confronti dell’arte
ufficiale, unisce all’attenzione per la modernità, un nuovo
interesse per il mondo naturale, per la luce e per il nostro
modo di percepirla.
Come lavora?
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Con la propria attrezzatura, all’aperto…
stende direttamente i colori sulla tavola, senza
disegnare prima!
il colore viene steso in una serie di macchie e tocchi,
che, osservati ad una certa distanza, suggeriscono il
movimento e la vibrazione dell’atmosfera.
Il nuovo protagonista del dipinto è il COLORE.
A tutto questo uniamo la conoscenza della
fotografia, che suggerisce inquadrature
rivoluzionarie. Vediamo alcuni esempi:
Edgar Degas, Ballerina con bouquet
sulla scena, 1873-75
Claude Monet, Cattedrale alle prime
ore del mattino, 1893 circa
Camille Pissarro, Boulevard des
Capucins, 1865-70
Inquadratura e fotografia
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Tali inquadrature alludono, tra l’altro, alla
continuazione della scena OLTRE i confini del
quadro.
Ciò che viene rappresentato, quindi, dà ancora
maggiormente l’idea di far parte di QUESTA
realtà.
Quando nasce l’impressionismo?
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Nasce nel 1874
Naturalmente nessun impressionista sarebbe stato
accettato in un’esposizione ufficiale (quelle patrocinate
dall’Accademia)
Così alcuni artisti si ritrovano nello studio del fotografo
Nadar ed espongono lì i loro dipinti per la prima volta.
Sono Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley.
In quell’occasione verranno definiti, con disprezzo,
“impressionisti” perché ritenuti in grado di rappresentare
solo delle banali “impressioni” della realtà.
Quando nasce l’impressionismo?
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A Monet piace molto la definizione (ai rivoluzionari
piace il disprezzo dell’opinione pubblica, di solito!)
tanto che intitola un suo quadro “Impression: soleil
levant”, del 1872.
I temi della loro pittura saranno sempre: la natura,
la città e le sue luci, l’Opèra e le sue ballerine, gli
interni dei caffè.
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