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Lecco, 18/02/2014
Prot. n. 7977
VERBALE DEL CONSIGLIO DI RAPPRESENTANZA DEI SINDACI
N. 3/2014
In data 28 gennaio 2014 alle ore 16:00, si è riunito presso la sede dell’Azienda Ospedaliera di Lecco, via
Eremo 9/11, Lecco, il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, convocato ai sensi ed agli effetti degli art. 2 e
17 del Regolamento Regionale n. 1/1998.
Sono presenti:
- Guido Agostoni
- Felice Baio
- Ivano Donato
Presidente
Vicepresidente
Componente
Risultano assenti:
- Luca Rigamonti
Componente
Sono altresì presenti:
- Elide Codega
- Luigina De Capitani
- Massimo Giupponi
- Ruggero Plebani
- Stefano Faedda
Presidente Assemblea Distrettuale di Bellano
Presidente Assemblea Distrettuale di Lecco
Direttore Sociale ASL
Coordinatore Ufficio dei Piani
Responsabile Ufficio Sindaci (verbalizzante)
Ordine del Giorno
1. Ore 16:00 - 17:00. DGR 740/2013 e 856/2013: aggiornamenti
2. Ore 17:00 - 18:00. Situazione presidi psichiatria (interviene il Dr. Lovisari, Direttore Generale A.O.)
Il Presidente Dr. Agostoni saluta i partecipanti ed apre la seduta, convocata appositamente per un confronto
con le Organizzazioni Sindacali sui due temi all’OdG. Sono presenti per le Organizzazioni Sindacali:
-
Guerrino Donegà
Valerio Colleoni
Giuseppe Redaelli
Marilisa Rotasperti
Italo Bonacina
Valeria Macis
Sergio Pomari
Anna Fumagalli
Marco Paleari
CGIL
CISL
CISL FNP
UIL
UIL FP
CISL FP
CGIL SPI
CISL FNP
CGIL FP
Punto 1) DGR 740/2013 e 856/2013: aggiornamenti
Intervengono per la ASL il Dr. Enzo Turani (Responsabile Servizio Disabili e Valutazione delle Fragilità) e la
Dr.ssa Ornella Bruno (Responsabile Servizio Continuità Assistenziale).
1
Il Presidente ricorda che questo approfondimento è stato concordato con le OO.SS. a seguito dell’incontro
dello scorso 20 dicembre. Nel frattempo la Cabina di Regia ha lavorato all’elaborazione delle modalità di
attuazione delle DGR, anche sulla base di nuove indicazioni regionali, valorizzando il lavoro congiunto di ASL
e Uffici di Piano. Ne è emersa una proposta operativa, ancora in bozza, che viene distribuita ai presenti (v.
allegato al verbale). Propone che tale bozza venga completata con le proposte che emergono in questa
sede, per poi poter avviare gli interventi. Ricorda che gli interventi saranno attivati in via sperimentale, con
la possibilità di modificare procedure e criteri a processo avviato (anche di concerto con le OO.SS.).
Viene quindi illustrata la bozza di documento, a cura del Dr. Turani e di Ruggero Plebani. Si evidenzia come
le modalità operative prevedano, oltre ad una importante integrazione degli interventi in capo alla ASL e ai
Comuni, un forte coinvolgimento dei Servizi Sociali di Base, ed un ruolo attivo da parte dei MMG (si sta
lavorando con la Direzione Sanitaria della ASL affinché questa collaborazione sia effettivamente concreta). Il
tutto, mettendo al centro i bisogni dei cittadini, anche di coloro che ad oggi non accedono ai servizi. Si
prevedono note informative specifiche (per cittadini, comuni, MMG ecc.), per la diffusione delle quali sarà
fondamentale anche la collaborazione delle OO.SS. Per quanto riguarda i criteri di accesso, l’orientamento è
quello di differenziare i contributi in base all’ISEE: per verificarne la compatibilità normativa e per definire i
valori ISEE di riferimento si richiede il contributo delle OO.SS., vista la loro competenza in materia.
La Dr.ssa Bruno aggiunge che anche sulla DGR 856/2013 sarà importante il ruolo della unità di valutazione
multidimensionale, garantendo che anche per problematiche di carattere principalmente sanitario si dia la
giusta attenzione al contesto sociale. È già stata raccolta la disponibilità di alcune strutture sociosanitarie,
per cui anche gli interventi specifici previsti dalla DGR 856/2013 potranno essere avviati a breve.
Valerio Colleoni premette che occorre valutare attentamente i criteri ISEE, per consentire di gestire
adeguatamente le risorse disponibili. Entrando nel merito, ricorda l’importanza di sostenere le famiglie che
sostengono i costi di un’assistente familiare, per esempio con la corresponsione del buono sociale.
Guerrino Donegà esprime apprezzamento per la collaborazione tra ASL e Comuni e per il coinvolgimento
delle OO.SS., sottolineando come in altri territori non vi sia questo livello di integrazione. Nel merito, ritiene
condivisibile l’idea di applicare l’ISEE, valorizzando la progressività dei contenuti. Concorda sulla necessità di
sostenere le famiglie con assistenti familiari. Propone inoltre di approfondire le modalità di informazione
all’utenza, in modo da garantire la massima capillarità. Sul ruolo di accompagnamento di SSB e MMG, ricorda
l’importanza di prevedere anche un ritorno informativo degli esiti della valutazione.
Si apre una breve discussione sul ruolo degli MMG: le OO.SS. auspicano che il loro coinvolgimento avvenga
sulla base di una reciproca collaborazione, senza prevedere risorse specifiche a compensazione delle
prestazioni svolte, e soprattutto senza che possa rappresentare un costo per i cittadini.
Marilisa Rotasperti condivide il giudizio sul metodo adottato e ribadisce l’importanza di informare
adeguatamente i cittadini. Auspica che nelle fasi di valutazione si tenga conto della rete familiare, ed invita
ad attuare procedure burocratiche snelle, che consentano di rendere servizi realmente efficienti ai cittadini.
Chiede inoltre chiarimenti sulla differenziazione dei contributi tra cittadini che già usufruiscono dei servizi e
gli altri (Ruggero Plebani chiarisce che si è inteso valorizzare l’investimento che la comunità già ha fatto sugli
utenti esistenti, per cui la differenza di trattamento intende tutelare chi ad oggi non accede ai servizi).
Sergio Pomari apprezza, oltre al metodo di lavoro adottato, anche il fatto che venga data attenzione ai
bisogni emergenti. Esprime alcune osservazioni: innanzitutto, occorre uniformare meglio sul territorio
l’operatività dei CeAD distrettuali; inoltre occorre valutare attentamente le soglie ISEE, tenendo conto delle
diverse situazioni familiari e facendo attenzione alle modalità di cumulo dei benefici delle misure B1 e B2 (in
ogni caso è positivo che venga adottato un criterio ISEE univoco a livello provinciale); infine, propone di
prevedere servizi più flessibili di assistenza familiare (a ore o a giorni), per rispondere alle famiglie che
esprimono necessità di sollievo dalla propria attività di caregiver familiare.
Italo Bonacina invita a tenere conto dell’impatto che questi interventi avranno sulle strutture, in particolare le
RSA, richiedendo sforzi organizzativi importanti in un momento di generale difficoltà per il settore.
In conclusione, le OO.SS. concordano sull’impianto generale della proposta e chiedono che, nella sua
elaborazione finale, si tenga conto delle osservazioni emerse oggi. Per la definizione dei criteri ISEE,
ritengono opportuno un approfondimento tramite i propri CAF, e si riservano di far pervenire una proposta
concreta in tempi brevi.
Il Dr. Giupponi ricorda che il prossimo 7 febbraio la ASL dovrà aggiornare la Regione sullo stato di
avanzamento dei lavori, per cui è opportuno che per quella data sia stato definito tutto.
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Il Presidente conclude: preso atto delle osservazioni emerse, si procederà ad integrare le procedure
operative e ad elaborare le necessarie note informative, per poi – previo confronto nel prossimo CDR,
avviare gli interventi. Ricorda ancora come gli interventi dovranno essere di carattere sperimentale e quindi
rivedibili, anche nel breve termine.
Il CDR esprime parere positivo sulla proposta di attuazione di interventi, come da bozza presentata oggi,
dando mandato alla cabina di regia – di concerto con le OO.SS. – di completarla con i criteri ISEE ed altri
eventuali dettagli da definire. La proposta finale sarà valutata dal CDR del prossimo 4 febbraio, per poi
avviare gli interventi. CDR, ASL e Organizzazioni Sindacali esprimono apprezzamento per la metodologia di
lavoro adottata, caratterizzata da una forte integrazione, spirito collaborativo e condivisone di intenti da
parte di tutte le parti coinvolte.
Punto 2) Situazione presidi psichiatria
Intervengono per l’Azienda Ospedaliera: Dr. Mauro Lovisari (Direttore Generale), Dr. Roberto Pinardi
(Direttore Amministrativo), Dr. Antonio Lora (Direttore DSM).
Intervengono per l’ASL: Dott. Enzo Lucchini (Direttore Generale), Dott. Antonio Gattinoni (Direttore
Sanitario), Dott. Fabrizio Limonta (Direttore Dipartimento PAC), Dott. Gianlorenzo Scaccabarozzi (Direttore
Dipartimento Interaziendale Fragilità).
Il Presidente passa la parola al Dr. Lovisari per un aggiornamento, dopo i recenti confronti in CDR e le
osservazioni poste dalle OO.SS.
Il Dr. Lovisari relaziona innanzitutto sul trasloco del CRA al presidio di Bellano, che non ha presentato
problematiche particolari per gli ospiti del centro. Nel frattempo, si è lavorato alla ricerca di una soluzione
definitiva, e ad una soluzione per il CPS. Sono state prese in considerazione alcune possibili alternative, sia
ipotizzando una struttura unica per CPS e CRA, sia soluzioni separate. Elenca quindi una serie di possibili
soluzioni (agli atti), che sono risultate però non percorribili in quanto troppo costose e/o con tempi di
realizzazione troppo lunghi (la provvisorietà della collocazione del CRA e lo sfratto sul CPS impongono invece
soluzioni di pronta realizzazione).
Allo stato attuale, premettendo che la ricerca di ulteriori soluzioni è ancora aperta, le soluzioni percorribili
sono le seguenti:

Per il CRA, potrebbe essere utilizzata la palazzina che ad oggi ospita il Laser (in prossimità
dell’Ospedale Manzoni). I lavori di adeguamento richiederebbero un impegno economico sostenibile
(circa €500.000) e una tempistica breve (circa 6 mesi); pur essendo contigua all’Ospedale, è una
realtà separata, inserita in un contesto abitativo, e si può ipotizzare di ampliare l’area giardino. È un
ipotesi su cui si attende ancora il parere del Comune di Lecco, proprietario dell’immobile.

Per CPS e Centro Diurno, si ipotizza una collocazione nell’attuale sede dello STER, nel momento in
cui i servizi saranno trasferiti (insieme ad ARPA e ALER) in via Marco d’Oggiono (attuale campus
universitario). Anche in questo caso i lavori di adeguamento sarebbero contenuti (circa €800.000), e
la tempistica non eccessiva (al massimo un anno e mezzo).
Marilisa Rotasperti suggerisce di prendere in considerazione la sede di Via Tubi. Anche il Presidente
Agostoni, ricordando di averla suggerita in più occasioni, invita a tenere in considerazione l’ipotesi,
eventualmente prevedendo di collocare il Distretto ASL presso l’attuale sede STER (anziché il CPS).
Il Dr. Lovisari spiega che la soluzione di Via Tubi avrebbe messo in difficoltà i servizi ASL. Il Dr. Lucchini, a
sua volta precisa che la ASL non ha alcuna preclusione ad eventuali spostamenti del Distretto, a condizione
che la nuova collocazione sia adatta ai servizi da erogare (in tal senso, ad una prima analisi l’attuale sede
STER risulterebbe sottodimensionata). Occorre inoltre verificare in modo approfondito se la sede di via Tubi
abbia i requisiti per poter ospitare il CPS. In ogni caso si riserva di valutare ogni proposta.
Guerrino Donegà e Valerio Colleoni, pur riconoscendo la difficoltà di individuare una sede idonea (soprattutto
dati i tempi ristretti), sottolineano come la proposta del CRA presenti delle criticità, dovute alla contiguità con
l’Ospedale. Si riservano quindi di valutare la proposta più approfonditamente per poi esprimere osservazioni.
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Il Dr. Lora e il Dr. Lovisari ricordano come la situazione dei vari presidi, soprattutto per quanto riguarda il
CPS, sia insostenibile e vada risolta con la massima urgenza. Invitano a tenere sempre in considerazione
questo fattore determinatne, nella valutazione delle proposte oggi avanzate.
Il Presidente Agostoni ringrazia i partecipanti per il contributo alla discussione.
La riunione si chiude alle ore 18:00.
Il verbalizzante
f.to Stefano Faedda
Il Presidente
f.to Guido Agostoni
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