La perfusione polmonare • • • • • • anatomia vascolare del polmone pressioni intra ed extravascolari resistenze vascolari polmonari distribuzione del flusso sanguigno vasocostrizione ipossica altre funzioni del polmone Anatomia vascolare del polmone L'arteria polmonare principale riceve il sangue venoso misto pompato dal ventricolo destro. L'arteria polmonare si dirama accompagnando i bronchi verso i centri dei lobuli secondari fino ai bronchioli terminali. Successivamente dà origine al letto capillare nelle pareti degli alveoli. Il sangue ossigenato viene poi raccolto nel letto capillare delle piccole vene polmonari che decorrono tra i lobuli per poi riunirsi formando le 4 vene polmonari che drenano nell'atrio sinistro (vedi anatomia). torna sopra Pressioni intra ed extravascolari Le pressioni nel circolo polmonare sono assai più basse di quelle presenti nel circolo sistemico: la pressione media nell'arteria polmonare è di circa 15 mmHg (6 volte inferiore a quella dell'aorta), con una pressione sistolica e diastolica di 25 e 8 mmHg rispettivamente. Le pareti dell'arteria polmonare, che dunque non deve sopportare pressioni elevate, sono molto sottili e contengono poca muscolatura liscia, al contrario della parete dell'aorta e delle arterie del circolo sistemico che dovendo sopportare una pressione maggiorecontengono un'abbondante muscolatura liscia. Pressione intorno ai vasi sanguigni polmonari I capillari polmonari sono virtualmente circondati da gas e subiscono la pressione esterna collassandosi o distendendosi. La pressione esterna ai capillari è vicina alla pressione alveolare. La differenza di pressione tra interno ed esterno dei vasi è chiamata pressione trasmurale. Diverso è il discorso relativo alla pressione circostante arterie e vene polmonari: risulta normalmente minore rispetto alla pressione alveolare dal momento che quando il polmone si espande questi vengono mantenuti aperti dalla trazione radiale del parenchima polmonare elastico che li circonda. Quando il polmone si espande, pertanto, sia le arterie sia le vene aumentano di calibro. Il comportamento dei capillari e quello degli altri vasi è tanto diverso che si parla di "vasi alveolari" e "vasi extra-alveolari". Il calibro dei vasi alveolari (capillari e vasi leggermente maggiori agli angoli degli alveoli) è determinato dalla relazione tra la pressione alveolare e la pressione al loro interno. Il calibro dei vasi extra-alveolari (arterie e vene decorrenti all'interno del parenchima polmonare) è invece notevolmente influenzato dal volume del polmone. torna sopra Resistenza vascolare polmonare In un sistema di vasi sanguigni la resistenza è esprimibile come: R = (P di ingresso - P di uscita) / flusso sanguigno La differenza di pressione nel sistema polmonare è piuttosto ridotta (dall'arteria polmonare all'atrio sinistro è infatti solo di circa 10 mmHg), pari a circa 1/10 della ∆P riscontrabile nel circolo sistemico. Il flusso sanguigno è di circa 6 l/min. La resistenza nel circolo polmonare è dunque piuttosto ridotta (pari a circa 1.7 mmHg). Quando la P all'interno del circolo polmonare aumenta la R della circolazione polmonare è in grado di diminuire ulteriormente grazie a due meccanismi: • • reclutamento dei capillari polmonari: normalmente alcuni capillari sono chiusi o pervi ma privi di flusso. Quando la pressione aumenta anche questi vasi cominciano a condurre sangue. distensione dei capillari polmonari: a pressioni vascolari più elevate avviente una distensione dei singoli segmenti capillari. La resistenza è poi influenzata dal volume polmonare: • • i vasi extra-alveolari aumentano di calibro quando il polmone si espande e, pertanto, la loro resistenza è bassa a grandi volumi polmonari. Quando invece il polmone ha un volume ridotto essi si restringono grazie alla componente elastica e muscolare della loro parete. i capillari intra-alveolari hanno sono regolati dalla P transmurale (differenza tra la P interna e la P esterna al vaso): se la pressione alveolare sale in confronto a quella capillare i vasi tendono ad essere spremuti e la resistenza aumenta. La muscolatura liscia dei vasi extra-alveolari contraendosi è in grado di incrementare la P vascolare. Determinati farmaci come la serotonina, l'istamina, la noradrenalina hanno un effetto constrittore sui vasi del polmone. Acetilcolina e isoproterenolo sono invece in grado di rilassare la muscolatura della circolazione polmonare. torna sopra Distribuzione del flusso sanguigno Nel polmone in posizione eretta il flusso sanguigno è maggiore alla base e dimunisce progressivamente verso l'apice. La distribuzione del flusso è influenzata dai cambiamenti di postura e del lavoro muscolare; la distribuzione del flusso risente infatti della forza di gravità essendo maggiore nelle posizioni declivi: in posizione eretta il flusso sarà allora maggiore alle basi polmonari (parte più declive), mentre in posizione ortostatica sarà maggiore nelle parti dorsali (declivi se il paziente è supino). In corso di lavoro muscolare moderato il flusso aumenta sia nelle regioni superiori sia in quelle inferiori riducendo la differenza dell'entità del flusso tra le diverse zone. La diversa distribuzione del flusso è dovuta alla differenza di pressione idrostatica dentro i vasi sanguigni (maggiore nelle zone declivi del polmone e minore in quelle elevate). Si può schematicamente dividere il polmone in 3 zone: zona 1: Campi superiori. PA > Pa > Pv In questa zona la Pa (P arteriosa polmonare) è minore della PA (P alveoare) e i capillari compressi non permettono alcun flusso nel loro lume. Normalmente questa zona non si manifesta in un polmone normale dal momento che la pressione arteriora polmonare è normalmente sufficiente a portare il sangue nelle zone più elevate, può invece manifestarsi se la pressione arteriosa si riduce (ad esempio negli stati di shock o di bassa gittata del ventricolo sinistro) o se la P alveolare sale (ad esempio nel corso di una ventilazione a pressione positiva). Questa "zona" rappresenta una parte di polmone ventilata ma non perfusa, definita con il termine di "spazio morto alveolare" perchè non partecipa agli scambi gassosi. zona 2: Campi medi. Pa > PA > Pv La pressione arteriosa aumenta per effetto idrostatico ed eccede la pressione alveolare. La pressione venosa è minore. Il flusso è in questo caso determinato dalla differenza tra la pressione arteriosa e quella alveolare (la pressione venosa non ha influenza sul flusso a meno che non superi la pressione alveolare). zona 3: Campi declivi (inferiori). Pa > Pv > PA La pressione venosa è superiore alla pressione alveolare e il flusso è determinato dal gradiente tra la pressione artero-venosa (come normalmente si verifica nel circolo sistemico). torna sopra Vasocostrizione ipossica Quando la PO2 del gas alveolare (non del gas arterioso!) diminuisce si verifica una contrazione della muscolatura liscia delle arteriole della regione ipossica. Si tratta di un meccanismo indipendente da connessioni nervose centrali (avviene anche nel polmone isolato) non meglio chiarito. E' probabile che l'ipossia determini il rilascio di sostanze vasocostrittrici da parte delle cellule del tessuto perivascolare. La vasocostrizione ha l'effetto di allontanare il flusso sanguigno dalle regioni ipossiche, e riequilibrare un eventuale sbilanciamento del rapporto ventilo/perfusorio (elimina le unità alveolari con rapporto V/Q < 1). torna sopra Altre funzioni del polmone Oltre a permettere lo scambio gassoso il polmone svolge altre importanti funzioni: • • • può funzionare come serbatoio di sangue dal momento che i vasi del polmone possono essere più o meno perfusio a seconda del loro grado di reclutamento e distensione. Quando un soggetto passa dalla posizione seduta a quella supina parte del sangue raccolto nelle gambe fluisce e viene mantenuto nel polmone. agisce come filtro del sangue: piccoli emboli circolanti vengono rimossi prima che possano raggiungere il cervello o altri organi vitali. ha importanti funzioni metaboliche: o è in grado di sintetizzare fosfolipidi come la dipalmitoil-fosfatidil-colina, importante componente del surfattante. o importante anche la sintesi proteica (collagene, elastina...), di mucopolisaccaridi (componenti del muco bronchiale) o è in grado di attivare biologicamente l'angiotensina I trasformandola in angiotensina II (potente vasocostrittore): sulla superficie delle cellule endoteliali capillari si trova infatti un enzima chiamato "ACE" (angiotensin converting enzime) in grado di trasformare l'angiotensina I in II. o può inattivare completamente la bradichinina, la serotonina, in parte la noradrenalina e altre sostanze vasoattive. o è in grado di sintetizzare immunoglobuline di tipo A (IgA) nel muco torna sopra < unità didattica precedente (U1c) unità didattica successiva (U1e) >