Misure di velocità di onde acustiche in elementi in calcestruzzo armato M. De Bonis, R. Ditommaso, A. Masi, M. Mucciarelli, M. Vona DiSGG, Università degli Studi della Basilicata, Potenza OBIETTIVI DEL LAVORO • Definire una nuova metodologia di prova non distruttiva per una valutazione della variabilità delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo in situ • Verificare l’affidabilità e l’attendibilità del metodo, anche grazie al confronto con un metodo consolidato e modelli teorici INQUADRAMENTO DELLA PROBLEMATICA Le metodologie esistenti di indagine in situ sono di tipo: • Buona affidabilità • Distruttivo • Danno strutturale • Elevato costo di esecuzione • Limitata estendibilità delle prove • Moderata affidabilità • Assenza di danno strutturale • Non Distruttivo • Minor costo di esecuzione • Possibilità di maggiore diffusione DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA DI PROVA Metodo sonico Misure della velocità di propagazione di onde acustiche all’interno di elementi in calcestruzzo armato Semplicità esecutiva Costo minimo di esecuzione Rapidità esecutiva Danno strutturale nullo – non strutturale minimo Semplice procedura di elaborazione dei dati CAMPO DI INDAGINE • Sette pilastri estratti da un edificio in corso di demolizione, caratterizzati da: • Calcestruzzo di bassa qualità • Assenza di caratteristiche sismo-resistenti • Copriferro di scarso spessore • Un pilastro in opera, in reali condizioni di posizione e di carico, con calcestruzzo di buona qualità DESCRIZIONE DELLA MODALITÀ DI PROVA • Fissare i velocimetri nell’elemento a distanze progressive (0.25, 0.5, 1, 1.5 m) • Sollecitare l’elemento in un punto con una forzante impulsiva d=1m d = 0.25 m • Memorizzare in un unico centro di raccolta dati le tracce dei segnali generati SEGNALI REALI Velocità 5 5 x 10 x 10 1 3 2 0.5 Primo Primo arrivo arrivo primo secondo segnale segnale 1 m/s 0 0 -1 -0.5 -2 -3 -1 Primo picco primo segnale Primo picco secondo segnale -4 0.0945 0.1 0.095 0.0955 0.12 0.096 0.14 0.0965 s 0.16 0.097 0.0975 0.18 0.098 0.2 0.0985 RISULTATI MISURE Distribuzione di velocità nel pilastro in dall'edificio opera Distribuzione di velocità nel pilastro estratto 3500 3500 Velocità calcolata (m/s) Velocità calcolata (m/s) 3000 3000 2500 2500 Battuta inf. battuta sx 2000 2000 Battuta sup. battuta dx Media media 1500 1500 1000 1000 500 500 00 0.25 0.25 0.5 0.5 0.75 1 0.75 Distanza Velocimetri Distanza Velocimetri(m) (m) 1.25 1 1.5 1.25 1.75 MODELLAZIONE NUMERICA Punto di battuta Punti di misura 1° strato 2° strato 3° strato MODELLO COMSOL A STRATI MODELLAZIONE NUMERICA – Propagazione impulso VISUALIZZAZIONE RISULTATI NUMERICI Distribuzione delle velocità nel modello Velocità calcolata (m/s) 2500 2000 1500 1000 500 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 Distanze tra i punti (m) 0.7 0.8 0.9 1 1.1 CONFRONTO CON VELOCITÀ ULTRASONICA Velocità nostro esperimento (m/s) 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 Velocità ultrasonica (m/s) • Equazione retta y = 1.1065 x – 1582.7 • Coefficiente di correlazione R = 0.88 • Test di Fischer confidenza pari al 90 % RELAZIONE VELOCITÀ - FREQUENZA 4000 Velocità di Fase (m/s) 3500 3000 Velocità statica 2500 Velocità nostro esperimento 2000 Velocità ultrasonica 1500 1000 1 10 100 1000 Frequenza (Hz) 10000 100000 CONCLUSIONI • La metodologia proposta si colloca nell’ambito dei metodi non distruttivi essendo caratterizzata dall’arrecare un danno minimo agli elementi non strutturali • Negli elementi esaminati, si osserva una variazione della velocità di propagazione dell’onda al variare della distanza tra i ricevitori • Ciò mette in evidenza l’eterogeneità dell’elemento legata alla presenza di più strati dalle diverse caratteristiche meccaniche passando dalla superficie al nucleo interno CONCLUSIONI • Nel modello numerico presentato, si osserva, in accordo con i risultati sperimentali, una variazione di velocità al variare della distanza tra i punti di misura • E’ stato effettuato un confronto con le velocità ottenute tramite metodo ultrasonico per trasparenza ed è stato possibile dedurre l’esistenza di una buona correlazione tra le due serie di valori SVILUPPI FUTURI • Approfondimento e perfezionamento del metodo presentato, dal punto di vista della modalità di prova e dell’installazione dei sensori • Sviluppo di ulteriori modelli numerici in grado di avvicinarsi quanto più possibile alle condizioni reali • Stabilire ulteriori correlazioni con i risultati di altre prove • In questo modo, con una minima invasività nell’elemento, sarà possibile contribuire all’ottenimento di una stima sufficientemente rappresentativa e affidabile della resistenza a compressione del calcestruzzo in situ Grazie