Titolo progetto
Villa G
Descrizione progetto
Villa unifamiliare sulle rive del Lago di Lugano
Luogo
Sorengo, Lugano (Svizzera)
Committente
Privato
Equipe di progetto
Architettura: SCAPE
Strutture e consulenza direzione lavori: Ing. Lorenzo Medici
Impianti: Ing. Mauro Gavazzini
Impresa: Dado srl
Paesaggio: Letizia Carpi
Incarico
Completo (progetto e direzione lavori)
Cronologia
2013-2014 (consegna: 09/ 2014)
Dati progetto
Superfici utili: 340m2 più spazi esterni
Budget
2.150.000 €
Crediti Foto
Francesco Mattuzzi
Crediti Immagini
Marco Tripodi
Testo
La casa unifamiliare G a Sorengo, comune limitrofo a Lugano nel Ticino, fa parte della
categoria case di villa che Palladio contrappone alle case di città. Il lotto, una fascia di terra
stretta e lunga in forte pendenza, sorge su un territorio collinare e confina sui lati corti con una
strada privata ed una altra proprietà e sui lati lunghi con un terreno in via dei edificazione ed
un bosco vincolato. Per godere di una bella vista sulle montagne e in parte sul lago, è
necessario alzarsi di 3 metri. Dal piano di campagna si può invece godere della presenza del
bosco che ospita al suo interno un roccolo disabitato.
La casa G è una casa che Inaki Abalos definirebbe del pragmatismo. L’articolazione degli
spazi è stata dettata dalle richieste molto puntuali del cliente, come quella di sviluppare tutti gli
ambienti vissuti su di un piano solo, il piano terra, e di posizionare al secondo livello solo una
stanza per lo svago, la zona ospiti ed un solarium con una vasca riscaldata. La casa non è né
troppo grande né troppo piccola. In essa c’è lo spazio a sufficienza a finché ciascun membro
della famiglia possa condurre una vita autonoma.
La pianta è un alternarsi di spazi liberi e vetrati e di volumi pieni ospitanti le zone tecniche e di
servizio e le stanze più raccolte come lo studio. Dall’ingresso, posizionato a poco più di 2
metri di altezza della strada, un lungo corridoio attraversa tutto il piano principale dilatandosi
verso il soggiorno, la zona pranzo. La casa è un sistema e ciò si riflette negli spazi.
L’impianto cosi pensato permette a tutti gli ambienti di aprirsi verso il bosco: l’architettura
diventa un filtro ambientale. Un patio centrale amplifica ulteriormente il rapporto fra interno ed
esterno.
I volumi, costituiti da setti portanti, sono di altezze diverse ed emergono al livello superiore
costruendo un paesaggio artificiale contrapposto al paesaggio naturale delle montagne.
La scelta dei materiali utilizzati è volutamente ristretta; i volumi sono in cemento chiaro trattato
con vernici riflettenti in modo da impreziosirlo e proteggerlo. Al loro interno l’isolante è rivestito
di gesso bianco. Le sistemazioni esterne sono state eseguite con pietra locale. Le partiture
opache in alluminio degli infissi, partecipano alla contemporaneità del progetto.
Un cenno particolare va al processo di realizzazione. Il metodo pragmatista lega tecnica e
natura. Qui la tecnica si fonde con l’artigianalità Svizzera. Il lattoniere permette di risolvere
con raffinatezza i dettagli legati al gocciolare dell’acqua. Le casserature, grazie ad un sistema
studiato ad hoc per la casa, nascondono i segni delle cerniere in modo da non compromettere
l’estetica delle pareti in cemento e costruiscono una fuga di pochi centimetri che permette di
incassare il pavimento in parquet senza dover ricorrere a battiscopa.
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