cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:15 Pagina 47 4 Anatomia chirurgica CAPITOLO Vito D’Andrea, Matteo De Stefano, Enrico De Antoni Anatomia chirurgica della tiroide La ghiandola tiroide è un organo della regione anteriore del collo, situato nella metà inferiore, sotto e sui lati del laringe, davanti e sui lati della trachea e dell’esofago, tra le due arterie carotidi comuni. Essa è costituita da due lobi laterali, destro e sinistro, da un istmo che li unisce e, nella maggior parte dei casi, da un lobo piramidale, che è un prolungamento sottile che parte in alto dall’istmo, più frequentemente al congiungimento con il lobo sinistro, e raggiunge, poggiandosi sul laringe, l’osso ioide. Vista sul piano frontale, la tiroide ha la forma di una farfalla, vista sul piano trasversale ha la forma di un ferro di cavallo, a convessità anteriore e concavità posteriore, che circonda la trachea e l’esofago. Ognuno dei due lobi laterali misura, normalmente e mediamente, 5-6 cm di altezza, 2 cm di larghezza e 2 cm di spessore. Più frequentemente, il lobo destro prevale sul sinistro. L’istmo misura, normalmente e mediamente, 1 cm di altezza, 2 cm di larghezza e 0,7 cm di spessore. Normalmente e mediamente, la tiroide pesa, nell’adulto, 20 g. La capsula propria della tiroide è costituita di tessuto connettivo e avvolge tut- ta la tiroide, prolungandosi in profondità mediante sepimenti connettivali che la uniscono intimamente alla ghiandola. Lo spazio peritiroideo è uno spazio di tessuto connettivo lasso interposto tra la capsula propria della tiroide e la fascia peritiroidea. La fascia peritiroidea è costituita da lamine connettivali parallele e sovrapposte che si spostano in maniera solidale con la tiroide. È una discendenza dell’aponeurosi cervicale media. Medialmente si continua con la fascia peritiroidea controlaterale. Il legamento di Berry è un ispessimento della fascia peritiroidea, nel suo tratto postero-mediale, aderente alla capsula propria della tiroide. Lateralmente si continua con la guaina carotidea. Contiene al suo interno il tratto cervicale del nervo ricorrente, i rami delle arterie tiroidee e le paratiroidi. Il legamento di Gruber è un ispessimento della fascia peritiroidea, nel suo tratto posteriore, teso tra la tiroide e l’asse laringo-tracheale. Lo spazio sovragiugulare di Gruber è compreso tra i due foglietti dell’aponeurosi cervicale superficiale e contiene tessuto linfatico e adiposo oltre a un’anastomosi tra le vene giugulari anteriori, le quali perforano la fascia cervicale superficiale subito sopra al giugulo per confluire nella vena succlavia. 47 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:15 Pagina 48 Il carcinoma differenziato della tiroide La fascia cervicale superficiale in alto si inserisce alla mandibola, aderisce all’osso ioide, riveste dapprima i muscoli sternocleidomastoidei, quindi i muscoli trapezi per terminare sui processi spinosi delle vertebre cervicali. La fascia cervicale media si inserisce in alto all’osso ioide e in basso ai margini laterale e posteriore dello stretto toracico superiore, si riunisce dietro al muscolo omoioideo e si fonde con il foglietto posteriore dell’aponeurosi cervicale superficiale. Riveste i muscoli sottoioidei: anteriormente il muscolo più superficiale è il muscolo sternoioideo, che si inserisce, in alto, all’osso ioide, in basso allo sterno e alla clavicola, posteriormente allo spazio di Gruber. Più profondamente decorrono i muscoli sternotiroideo e tireoioideo, che convergono sulla linea mediana lasciando tra di essi la linea alba cervicale. Per quanto riguarda i lobi laterali, l’apice è affusolato, rivolto supero-posteriormente. È situato a livello della cartilagine tiroidea e precisamente della sua parte inferiore e posteriore. Prende rapporto con i rami dell’arteria tiroidea superiore e con le vene tiroidee superiori. All’esterno della faccia laterale dei lobi della tiroide si trova la guaina peritiroidea, costituita da più lamine vascolari di tessuto fibroso che si espandono sulla superficie della tiroide e che derivano dai rami delle arterie tiroidee. All’esterno della guaina peritiroidea si trova uno strato di tessuto cellulare lasso, contenente alcuni linfonodi. Subito dopo si trova l’aponeurosi cervicale media, quindi i muscoli rivestiti dalle proprie fasce, e precisamente il muscolo sternotiroideo, lo sternoioideo, l’omoioideo e lo sternocleidomastoideo. Ancora più esternamente si trovano l’aponeurosi cervicale superficiale, il tessuto connettivo sottocutaneo e la cute. 48 La faccia mediale del lobo tiroideo è concava e prende rapporti con le cartilagini cricoidea e tiroidea e con la trachea; più profondamente con il faringe e l’esofago. Questi rapporti rendono la tiroide solidale con l’asse laringo-tracheale e con il condotto faringo-esofageo, pertanto la tiroide segue queste strutture anatomiche nei movimenti di deglutizione. La faccia posteriore è in contatto con la guaina perivascolare e, attraverso quest’ultima, con l’arteria carotide comune, la vena giugulare e il nervo vago. La base del lobo tiroideo è rivolta inferiormente o infero-medialmente, è convessa ed è situata a 1.5 cm, nel bambino, a 2 cm, nell’adulto, dall’incisura giugulare dello sterno, a livello del 5° o 6° anello tracheale. Con il capo esteso, la base del lobo tiroideo si allontana di 1-2 cm, risultando distante 3-4 cm dall’incisura giugulare. Immediatamente al di sotto della base del lobo tiroideo decorrono il ramo inferiore dell’arteria tiroidea inferiore e le vene tiroidee inferiori. I margini si suddividono in margine anteriore, postero-laterale e postero-mediale. Il margine postero-mediale del lobo tiroideo raggiunge l’esofago, passando tra l’arteria carotide comune e il condotto laringo-tracheale. Prende rapporti con l’arteria tiroidea inferiore, con il nervo ricorrente e con i linfonodi peri-ricorrenziali. Il lobo laterale della tiroide presenta un’estensione denominata lobo di Zuckerkandl, considerato un importante punto di repere per l’identificazione del nervo laringeo inferiore e le paratiroidi superiori. All’esterno della faccia anteriore dell’istmo si trovano, procedendo dalla profondità verso la superficie, i muscoli sottoioidei (mancanti sulla linea mediana), l’aponeurosi cervicale media, l’aponeurosi cervicale superficiale, il tessuto connettivo sottocutaneo e, infine, la cute. cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:15 Pagina 49 Anatomia chirurgica La faccia posteriore dell’istmo è concava e prende rapporti con la trachea (primi due anelli) e con la cartilagine cricoide (incostantemente). Tra l’istmo della tiroide e la trachea decorrono piccoli vasi sanguigni (vene e arteriole). Il margine superiore raggiunge la cartilagine cricoidea, in età pediatrica, mentre con l’avanzare dell’età scende un poco, corrispondendo al primo anello tracheale. Dal margine superiore dell’istmo origina il lobo piramidale, che si continua in alto fino al margine superiore della cartilagine tiroidea o al margine inferiore dell’osso ioide. Il margine inferiore dista 3 cm dall’incisura giugulare dello sterno (capo di soggetto adulto, non esteso) e 2 cm nel bambino. Il livello corrisponde al secondo anello tracheale. L’arteria tiroidea superiore origina dall’arteria carotide esterna, di cui è il primo ramo collaterale, al di sotto del muscolo sternocleidomastoideo, a livello della biforcazione dell’arteria carotide comune o più in basso. Si dirige con decorso orizzontale in avanti e medialmente e poi in basso, verso il lobo della tiroide. Nel suo decorso, passa al di sotto del ventre posteriore del muscolo omoioideo, sotto i muscoli sternoioideo e sternotiroideo, incrocia il nervo laringeo superiore e prende rapporto medialmente con la faringe e il laringe. Dà origine ai seguenti rami collaterali: l’arteria sottoioidea, l’arteria sternocleidomastoidea, l’arteria laringea superiore, l’arteria cricotiroidea. I suoi rami terminali sono tre: mediale, laterale e posteriore. Essi irrorano i lobi della tiroide e si anastomizzano tra di loro e con i rami dell’arteria tiroidea inferiore. L’arteria tiroidea inferiore origina dal tronco arterioso tireocervicale, che a sua volta nasce dall’arteria succlavia in prossimità dell’origine dell’arteria vertebrale. Essa sale in alto fino a raggiungere la cartilagine cricoide, 2 cm al di sotto del tubercolo carotideo, passando davanti al margine mediale del muscolo scaleno anteriore. A questo livello, cambia direzione e da verticale diventa orizzontale, decorrendo posteriormente al fascio vascolo-nervoso del collo e anteriormente ai vasi vertebrali. Infine risale nuovamente fino a raggiungere il lobo laterale della tiroide, dove termina dividendosi nei seguenti rami: 1) ramo superiore, che sale lungo il margine posteriore della tiroide e si anastomizza con il ramo superiore dell’arteria tiroidea superiore; 2) ramo inferiore, che scende lungo il margine inferiore della tiroide e si anastomizza con il ramo inferiore dell’arteria tiroidea inferiore controlaterale; 3) ramo profondo, che si dirige verso la faccia profonda della tiroide. I rami collaterali dell’arteria tiroidea inferiore sono: l’arteria laringea inferiore, i rami faringei, esofagei e tracheali. L’arteria tiroidea inferiore sinistra è assente nell’1-6% dei casi 14. Uno studio delle variazioni anatomiche dell’arteria tiroidea inferiore nei differenti gruppi etnici dell’uomo è stato effettuato da Toni et al 17. L’arteria tiroidea inferiore è risultata più spesso assente negli asiatici orientali che nei caucasici. Essa è meno costante dell’arteria tiroidea superiore tanto nei caucasici quanto negli asiatici orientali. Per di più, l’arteria tiroidea inferiore è risultata più costante a destra che a sinistra in entrambi i gruppi etnici. Infine, l’arteria tiroidea inferiore è risultata più costante negli asiatici orientali maschi rispetto alle femmine. 49 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:15 Pagina 50 Il carcinoma differenziato della tiroide Superiormente, a 2 cm dal tubercolo carotideo, l’arteria tiroidea inferiore prende rapporti con l’aponeurosi prevertebrale e quindi con l’arteria e le vene vertebrali, con il tronco del simpatico, che l’arteria incrocia passando davanti o dietro o tra i rami del tronco nervoso, oppure con il ganglio cervicale medio del simpatico. Inferiormente, l’arteria tiroidea inferiore prende rapporti con il nervo laringeo inferiore o ricorrente; quest’ultimo può passare davanti o dietro all’arteria. A destra il nervo ricorrente passa più frequentemente davanti all’arteria, mentre a sinistra passa più spesso dietro all’arteria. L’arteria tiroidea ima (di Neubauer) è un’arteria incostante, può sostituire l’arteria tiroidea inferiore o coesistere con essa. Il suo calibro è minore rispetto a quello dell’arteria tiroidea inferiore, a meno che quest’ultima non sia sostituita dall’arteria tiroidea ima, nel qual caso può avere lo stesso calibro. L’arteria tiroidea ima origina dall’arteria anonima o dall’arco dell’aorta, risale lungo la faccia anteriore della trachea e raggiunge la tiroide. La vena tiroidea superiore segue il decorso dell’arteria tiroidea superiore, originando dalla parte superiore del lobo laterale della tiroide. Essa incrocia l’arteria carotide comune, si anastomizza con la vena omonima controlaterale e con le altre vene tiroidee, si dirige quindi lateralmente verso l’alto e si immette nella vena giugulare interna, o direttamente o per mezzo del tronco tireolinguofacciale. Nella vena tiroidea superiore confluiscono la vena sternocleidomastoidea, la vena laringea superiore e la vena cricotiroidea. La vena tiroidea media origina dalla parte inferiore del lobo laterale della tiroide, si dirige trasversalmente, incrociando la faccia anteriore dell’arteria carotide comune, raggiunge la vena giugulare inter- 50 na, nella quale si immette poco al di sotto della cartilagine tiroidea. Le vene tiroidee inferiori sono due o tre per lato, originano dalla base dei lobi della tiroide, discendono posteriormente ai muscoli sternotiroidei, si anastomizzano tra di loro e frequentemente costituiscono davanti alla trachea il plesso tiroideo inferiore, che si forma per l’anastomosi delle vene tiroidee inferiori con le vene esofagee, tracheali e laringea posteriore. Le vene tiroidee inferiori sono prive di valvole e sono avvolte da guaine perivenose, derivanti dall’aponeurosi cervicale media. Si raccolgono in due o tre tronchi venosi che confluiscono nelle vene brachiocefaliche, più spesso in quella di sinistra, e raramente nelle vene giugulari interne. La vena tiroidea inferiore destra può anche immettersi nella confluenza delle vene brachiocefaliche. La vena tiroidea ima è incostante, impari e mediana e si immette nella vena brachiocefalica sinistra. Per i rapporti che la tiroide assume con i nervi laringei, descriviamo anche l’anatomia dei nervi laringei superiore e inferiore. Il nervo laringeo superiore è un nervo misto, sensitivo e motorio. Origina dal ganglio inferiore del vago, ma riceve anche un contingente di fibre nervose dal ganglio superiore del vago. Esso discende sul lato della faringe, inferiormente ai nervi linguale, glossofaringeo e ipoglosso. Rispetto all’arteria carotide interna il nervo è posto dapprima posteriormente, poi medialmente. Giunto in corrispondenza del grande corno dell’osso ioide, si divide in una branca interna e una esterna (Fig. 1). La branca interna perfora la membrana tiroidea e giunge all’altezza del seno piriforme del laringe, dove si divide ancora in una branca superiore e una inferiore. cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:15 Pagina 51 Anatomia chirurgica Fig. 1 Lo schema mostra i rapporti della branca esterna del nervo laringeo superiore con l’arteria tiroidea superiore e i rapporti del nervo laringeo inferiore con l’arco dell’aorta La branca superiore decorre in senso orizzontale e innerva la mucosa di faringe, epiglottide, vallecula e vestibolo laringeo. La branca inferiore discende sul margine mediale del seno piriforme prendendo rapporti, lateralmente, con i muscoli sottoioidei, l’aponeurosi cervicale media e l’arteria tiroidea superiore e, medialmente, con i muscoli costrittore medio e superiore del faringe. Fornisce rami sensitivi alla mucosa della piega epiglottica e della regione aritenoidea posteriore e rami motori terminali al muscolo cricotiroideo e al muscolo costrittore inferiore del faringe. La branca esterna è di minore entità rispetto alla branca interna, decorre profondamente al muscolo sternocleidomastoideo, incrocia in basso l’arteria tiroidea superiore e fornisce rami ai muscoli cricotiroideo e costrittore inferiore del faringe. Cernea et al. 2 hanno proposto una classificazione anatomo-chirurgica della branca esterna del nervo laringeo superiore, al fine di identificare il decorso ad alto rischio. Nel 20% dei casi, la branca esterna incrocia il peduncolo vascolare superiore al di sotto dell’apice del polo superiore della tiroide, configurando una situazione ad alto rischio, classificata del tipo 2b. In altre casistiche, le configurazioni a rischio della branca esterna del nervo laringeo superiore hanno un’incidenza compresa tra il 15% e il 68%. L’anatomia topografica della branca esterna del nervo laringeo superiore in relazione all’arteria tiroidea superiore è stata studiata da Seven et al. 13 in 54 lobi tiroidei. La classificazione adottata è stata quella di Cernea et al 2. Il tipo 1 di disposizione è stato riscontrato nel 51,8% dei lobi, il tipo 2a nel 37,1% e il tipo 2b nell’11,1%. Il nervo laringeo inferiore o ricorrente origina dal tratto toracico del nervo vago, risalendo dal mediastino al laringe e circondando, a destra, l’arteria succlavia destra, a sinistra l’arco dell’aorta (Fig. 1). È un nervo esclusivamente motorio e innerva, con i suoi rami, i muscoli ariepiglottico, aritenoideo trasverso, cricoaritenoidei laterale e posteriore, tiroaritenoideo posteriore. In pratica, innerva 51 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:15 Pagina 52 Il carcinoma differenziato della tiroide tutti i muscoli del laringe a eccezione del cricotiroideo. Uno dei suoi rami terminali costituisce, insieme a un ramo discendente del nervo laringeo superiore, l’anastomosi di Galeno, situata dietro al muscolo cricoaritenoideo posteriore. A destra, il nervo ricorrente, dopo aver circondato l’arteria succlavia destra, ri- Fig. 2 52 Diversa modalità di rapporto del nervo ricorrente con l’arteria tiroidea inferiore sale verso il margine laterale della trachea, posteriormente all’arteria carotide comune, raggiunge il lobo laterale della tiroide, passa davanti o dietro all’arteria tiroidea inferiore, supera la cartilagine cricoide e si divide nei suoi rami terminali (Fig. 2). Eccezionalmente, in assenza dell’arteria tiroidea inferiore il nervo cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:15 Pagina 53 Anatomia chirurgica ricorrente assume gli stessi rapporti con i rami terminali di divisione dell’arteria tiroidea superiore (Fig. 3). A sinistra, il nervo ricorrente, dopo aver circondato l’arco dell’aorta, risale anteriormente lungo il margine sinistro della trachea. I due nervi ricorrenti ascendono nel solco posto tra la trachea e l’esofago, attraversano l’articolazione cricotiroidea tra muscolo costrittore inferiore del faringe e lobo laterale della tiroide ed entrano nel laringe in tronco unico o con due o più rami terminali di divisione (Fig. 4). Shindo et al. 15 hanno studiato il decorso del nervo ricorrente in questo tratto più Fig. 3 Rapporti del nervo ricorrente con i rami dell’arteria tiroidea superiore in caso di assenza della tiroidea inferiore distale, ritenendo che la ricerca del nervo a questo livello sia più sicura ed efficace. In totale, hanno studiato 278 nervi ricorrenti in 190 pazienti sottoposti a tiroidectomia o paratiroidectomia. In particolare, hanno determinato l’angolo formato dal decorso del nervo rispetto a una linea parallela al solco tracheoesofageo e hanno trovato che il 78% dei nervi ricorrenti destri devia di 15-45°, mentre il 77% dei nervi ricorrenti sinistri devia di 0-30°. Questi Autori ritengono che la ricerca del nervo ricorrente nel tratto più distale offra minori probabilità di interrompere l’irrorazione sanguigna alle paratiroidi inferiori, minore variabilità del nervo a questo livello e necessità di esporre un tratto più breve del nervo. I rami del nervo ricorrente sono rami laringei, esofagei, tracheali, tiroidei e cardiaci. Le differenze razziali possono tradursi in variazioni anatomiche. Per esempio, nei cinesi 18 è stata studiata l’anatomia chirurgica del nervo ricorrente (120 dissezioni anatomiche). Il nervo ricorrente destro è stato trovato nel solco tracheoesofageo nel 78% dei casi, il sinistro nel 91%. Entrambi i nervi ricorrenti sono stati trovati posteriormente e a destra dell’arteria tiroidea inferiore nell’80% dei casi. La maggior parte dei nervi ricorrenti è stata trovata in un raggio di 3 mm dal legamento di Berry e il punto d’ingresso in laringe è stato trovato a 8 mm al di sotto e anteriormente al corno inferiore della cartilagine tiroidea. I rapporti tra il nervo ricorrente e l’arteria tiroidea inferiore sono stati studiati da Yalexin 20 in 100 dissezioni anatomiche. L’Autore ha osservato 20 differenti configurazioni. A destra, il nervo è stato trovato più spesso davanti all’arteria, mentre a sinistra è stato trovato più frequentemente dietro ai due rami dell’arteria. 53 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 54 Il carcinoma differenziato della tiroide Fig. 4 Diverse modalità di divisione extralaringea del ricorrente Anche Yin et al. 21 hanno studiato, in 199 pazienti sottoposti a tiroidectomia totale o lobectomia tiroidea, i rapporti tra il nervo ricorrente e l’arteria tiroidea inferiore e li hanno classificati in due tipi di relazione: sicura oppure a rischio, a seconda della maggiore o minore probabi- 54 lità con cui il nervo ricorrente possa essere leso durante l’intervento. In 117 nervi ricorrenti destri, la “relazione sicura” è stata trovata nell’84,6% dei casi, la “relazione rischiosa” nel 15,4%. In 82 nervi ricorrenti sinistri, la “relazione sicura” è stata trovata nel 92,7% dei casi, la “rela- cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 55 Anatomia chirurgica zione rischiosa” nel 7,3%. In conclusione, la “relazione rischiosa” tra il nervo ricorrente e l’arteria tiroidea inferiore è risultata più frequente a destra che a sinistra. Page et al. 10 hanno studiato l’anatomia chirurgica del nervo ricorrente per definire i rapporti con l’arteria tiroidea inferiore, l’esistenza di rami extralaringei del nervo e il calibro del nervo. Essi hanno studiato 251 pazienti, 201 donne e 50 uomini, sottoposti a tiroidectomia totale o lobectomia tiroidea, in un arco di tempo di 30 mesi. A destra, il nervo è risultato più superficiale dell’arteria nel 70% delle donne e nel 51% degli uomini, si divideva in più rami nel 24% delle donne e nel 22% degli uomini e appariva inusualmente sottile nel 14% delle donne e nel 5% degli uomini. A sinistra, il nervo è risultato più superficiale dell’arteria nell’87% delle donne e nel 95% degli uomini, si divideva in più rami nel 15% delle donne e nel 14% degli uomini e appariva sottile nell’11% delle donne e nel 2,5% degli uomini. Jauregui et al. 6 hanno studiato i rapporti del nervo ricorrente con l’arteria tiroidea inferiore in 55 cadaveri adulti. A destra, il nervo passava dietro all’arteria nel 54,5% dei casi, davanti nel 38,1%, tra i rami terminali dell’arteria nel 7,2%. A sinistra, il nervo passava dietro all’arteria nel 67,2% dei casi, davanti nel 27,2%, tra i rami terminali nel 5,4%. Il nervo ricorrente destro è risultato più anteriore e laterale del sinistro e ciò spiegherebbe il più elevato indice di lesione del nervo da questo lato. A destra, il nervo laringeo inferiore circonda l’arteria succlavia destra (ricorrente) e risale fino a raggiungere la tiroide e il laringe. L’arteria succlavia destra origina normalmente dal tronco anonimo o brachio-cefalico. Se manca il tronco anonimo, a causa di un’anomalia di sviluppo embriologico, l’arteria succlavia destra origina distalmente dall’arco dell’aorta. In tal caso, il nervo laringeo inferiore destro, originatosi dal nervo vago, passa dietro all’arteria carotide comune destra e raggiunge direttamente il laringe, senza ricorrere. Tale anomalia arteriosa può essere diagnosticata pre-operatoriamente mediante l’Eco-doppler duplex scanner: la mancanza del tronco arterioso anonimo e l’origine dell’arteria succlavia destra direttamente dall’arco dell’aorta si associano al nervo laringeo inferiore che non ricorre 3. Il decorso del nervo laringeo inferiore non ricorrente può essere discendente, parallelo all’arteria tiroidea superiore, ascendente, parallelo all’arteria tiroidea inferiore o, molto raramente, ad ansa, circondando il tronco dell’arteria tiroidea inferiore (Fig. 5). Gli studi sull’incidenza del nervo laringeo inferiore che non ricorre sono numerosi: Sciume et al. 12 riportano lo 0,76% d’incidenza su 263 esposizioni di nervo laringeo inferiore destro in 5 anni; Sparta et al. 16 riportano lo 0,72% in 299 interventi di tiroidectomia totale o parziale; Li et al. 7 riferiscono un’incidenza dello 0,56% su 719 nervi laringei inferiori. Anatomia chirurgica delle paratiroidi Le paratiroidi sono ghiandole endocrine situate sulla faccia postero-laterale della tiroide. In più dell’80% dei soggetti, le paratiroidi sono 4, superiore destra, superiore sinistra, inferiore destra e inferiore sinistra. In meno del 20% dei soggetti, le paratiroidi sono più di 4 o, raramente, meno di 4 (Fig. 6). 55 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 56 Il carcinoma differenziato della tiroide 56 Fig. 5 Diverse modalità di rapporto del ricorrente destro che non “ricorre” con l’arteria tiroidea inferiore Fig. 6 Posizione delle paratiroidi superiori e inferiori secondo Alveryd. Sedi di 1405 paratiroidi superiori e inferiori dei due lati osservate in 354 autopsie (schema secondo A. Alveryd, modificato da G. Di Matteo, 1970) cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 57 Anatomia chirurgica Le paratiroidi sovranumerarie sono frequentemente associate con un lobulo di tessuto timico 19 in virtù della comune origine embriologica con il timo. Due paratiroidi possono essere quasi fuse tra di loro e prendono il nome di paratiroidi “combacianti”, da non confondersi con la ghiandola bilobulata, che non ha alcun piano di clivaggio e che spesso presenta una capsula intatta. Le paratiroidi accessorie possono essere intratiroidee o mediastiniche, in particolare paratracheali e intra- o paratimiche. Le paratiroidi ectopiche possono localizzarsi al di sopra dell’arteria tiroidea superiore o nel pericardio, in prossimità dei grossi vasi. La paratiroide intratiroidea è dovuta all’intrappolamento dell’abbozzo della paratiroide IV (P4) tra i due abbozzi, mediano e laterale, della tiroide, prima della loro fusione. Per questa ragione, il più delle volte è localizzata nel polo superiore della tiroide. Una vera paratiroide intratiroidea è circondata dalla tiroide su tutti e quattro i lati 19. Harach e Vujanic 4 hanno studiato la frequenza della paratiroide intratiroidea in 58 feti umani e l’hanno trovata in 12 (20,7%). Secondo questi Autori, la paratiroide intratiroidea non è un’evenienza così rara. Ogni paratiroide ha una lunghezza di 3-6 mm, una larghezza di 2-4 mm, uno spessore di 0,5-1 mm. Il peso è compreso tra 20 mg e 50 mg ed è maggiore negli uomini adulti tra i 20 e i 30 anni e minore nelle donne e negli anziani. La consistenza è soffice e flessibile, minore di quella della tiroide, e di conseguenza la paratiroide assume forme differenti secondo la pressione esercitata dalle strutture adiacenti. Questa consistenza soffice è utile per differenziare la paratiroide dal nodulo tiroideo e dal linfonodo, essendo questi ultimi entrambi compatti ed elastici. La paratiroide normale è anelastica e assume differenti forme e sagome. Quando essa è sottocapsulare, è piatta e sembra una frittella o una foglia. Quando è cricotiroidea o intratimica, essa assume una forma ovale o sferica, come una goccia d’acqua. Il colore è giallo-bruno (color camoscio), ma vira caratteristicamente verso il grigio-rossastro dopo manipolazione. Frequentemente la paratiroide è circondata da tessuto adiposo di colore giallo. La paratiroide superiore origina dalla quarta tasca branchiale e per questo motivo è definita P4; fa la sua comparsa all’inizio del secondo mese di vita embrionale. Essa è più piccola, più interna e più profonda della paratiroide inferiore ed è situata quasi sempre nella metà superiore della faccia postero-laterale della tiroide, tra la guaina peritiroidea e la capsula propria della tiroide, a livello del margine inferiore della cartilagine cricoide, sotto al muscolo costrittore inferiore del faringe, supero-posteriormente al nervo ricorrente. La comune origine della paratiroide superiore con il lobo laterale della tiroide spiega la ragione della localizzazione della ghiandola nella metà superiore della faccia postero-laterale della tiroide, o dietro al polo superiore o a livello della giunzione cricotiroidea. Raramente, la paratiroide superiore (P4) può andare a situarsi nel polo inferiore della tiroide e in questo caso risulta spesso sospesa per mezzo di un lungo e tenace peduncolo vascolare derivante dall’arteria tiroidea inferiore e dalla vena tiroidea laterale in corrispondenza della giunzione cricotiroidea. Proprio l’origine del peduncolo vascolare consente di svelare l’identità della paratiroide (P4). Wang 19 ha studiato la posizione delle paratiroidi superiori in 160 dissezioni 57 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 58 Il carcinoma differenziato della tiroide autoptiche e su 312 ghiandole paratiroidee superiori esaminate ne ha trovate 241 (77%) situate posteriormente alla giunzione cricotiroidea e in stretto rapporto con il nervo ricorrente. In massima parte, le ghiandole sono risultate avvolte dal tessuto adiposo e sospese mediante un breve peduncolo. Su 312 paratiroidi superiori, 68 (22%) erano stipate dietro al polo superiore della tiroide e sottocapsulari. Per esporle, è indispensabile incidere la capsula della tiroide. Un sottile peduncolo vascolare derivante dalla tiroide penetra nella paratiroide. La notevole mobilità della paratiroide è la caratteristica che consente di distinguerla da un nodulo tiroideo. Soltanto 3 paratiroidi superiori (1%) sono state ritrovate dietro alla giunzione faringo-esafagea, sulla linea mediana, racchiuse in un lobulo di tessuto adiposo 19. La paratiroide superiore ha la propria arteria, non trascurabile come invece farebbero pensare le ridotte dimensioni della ghiandola, che penetra all’interno a livello dell’ilo, situato sulla faccia profonda dell’organo. L’arteria della paratiroide superiore origina, in ordine di frequenza, dall’arteria tiroidea superiore o, nel 45% dei soggetti, dal tratto anastomotico di collegamento tra la tiroidea inferiore e la tiroidea superiore 9. Su 92 paratiroidi studiate, 57 (62%) hanno un’arteria unica, 26 (28%) ne hanno due e 9 (10%) ne hanno tre o più 9. La paratiroide inferiore è un poco più grande, più esterna e più superficiale della superiore, fa la sua comparsa all’inizio del secondo mese di vita embrionale, origina dalla terza tasca branchiale (P3) e discende con il timo per fermarsi sulla metà inferiore della faccia postero-laterale del lobo della tiroide. Non raramente la paratiroide inferiore può seguire il timo fin nel mediastino 58 anteriore-superiore, prendendo rapporti con esso. La comune origine con il timo rende ragione della localizzazione della paratiroide inferiore, che il più delle volte si va a situare sulla faccia postero-laterale del polo inferiore della tiroide, ma quasi nella metà dei casi si va a indovare nel corno timico superiore all’ingresso toracico. Raramente la paratiroide inferiore può seguire il timo fino nel mediastino oppure, al contrario, fermarsi in alto nel collo come conseguenza di un arresto precoce di sviluppo. In generale, una paratiroide situata in alto nel collo è una paratiroide superiore (P4) e una situata in basso nel collo è una paratiroide inferiore (P3). Tuttavia, una paratiroide inferiore (P3) può rimanere in alto nel collo a causa della mancata discesa insieme al timo e soltanto la scoperta di un’isola di tessuto timico in stretta associazione con essa ne può svelare l’origine dalla terza tasca branchiale (P3). Wang 19 ha studiato la posizione delle paratiroidi inferiori e, su un totale di 312, in 131 casi (42%) esse sono state trovate sulla superficie anteriore o posterolaterale del polo inferiore della tiroide, coperte dai vasi sanguigni o dalle pieghe della tiroide, avvolte in un cuscinetto di tessuto adiposo che ne facilita il riconoscimento da parte del chirurgo. Nella regione cervicale inferiore sono state trovate 122 paratiroidi (P3) (39%), all’interno del corno timico superiore, che si estende dal polo inferiore della tiroide al timo mediastinico. Sei paratiroidi P3 (2%) sono state scoperte all’interno del timo mediastinico, da 3 a 4 cm al di sotto dell’incisura sternale. Sono state scoperte lateralmente al polo inferiore della tiroide 47 P3 (15%), quasi tutte sospese mediante i peduncoli vascolari e avvolte in un lobulo di tessuto adiposo. cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 59 Anatomia chirurgica Tre P3 (1%) erano in posizione ectopica in corrispondenza della biforcazione carotidea e 2-3 cm lateralmente al polo superiore della tiroide. Tre P3 (1%) erano pure in posizione ectopica, in prossimità della guaina carotidea a 2-3 cm di distanza dal punto di mezzo della tiroide. Le 6 paratiroidi inferiori ectopiche erano associate a un piccolo cuscinetto di residuo timico. L’arteria della paratiroide inferiore, anch’essa di un certo rilievo in confronto ai pochi millimetri delle dimensioni della ghiandola, origina quasi sempre da un ramo dell’arteria tiroidea inferiore e penetra all’interno attraverso l’ilo, situato sulla faccia profonda. Le vene accompagnano le arterie paratiroidee e confluiscono nel plesso venoso peritiroideo, i linfatici drenano nei linfatici della tiroide e i nervi derivano dal nervo ricorrente e dai plessi nervosi tracheale e faringeo. Linfonodi del collo e drenaggio linfatico Il drenaggio linfatico della tiroide è tale che la disseminazione metastatica può avvenire dai due lati, anche per lesioni francamente unilaterali. Intorno ai follicoli tiroidei, infatti, esiste una fitta trama linfatica che si collega ampiamente a una complessa rete pericapsulare. La tiroide deve essere pertanto considerata, ai fini del drenaggio linfatico, come una sola compagine anatomica, come del resto si dimostra sul piano embriogenetico, permeata e circondata da un’unica rete linfatica. Da questa rete si originano i collettori che confluiscono nei vari linfonodi distrettuali. C’è dunque ampia possibilità di comunicazione linfatica nell’ambito del parenchima tiroideo, sufficiente a spiegare la disseminazione intraparenchimale precoce dei tumori. Inoltre, anche se in condizioni di assoluta normalità il drenaggio linfatico sembra svolgersi secondo le regole della provenienza distrettuale, nelle condizioni patologiche di dissesto della rete linfatica intraparenchimale e pericapsulare è sufficiente ad alterare il normale flusso direzionale. Campana e De Antoni lo hanno dimostrato con la tireolinfografia 1, nella quale l’introduzione del contrasto in uno dei due lobi comporta, quasi di regola, l’opacizzazione di alcune stazioni linfonodali controlaterali. In caso di tumori si produce in definitiva una varia e non prevedibile ripetizione metastatica linfonodale, con localizzazioni che possono anche essere controlaterali rispetto alla neoplasia. Dalla rete linfatica pericapsulare prendono origine i collettori che si portano alle stazioni linfatiche primarie. Esse sono le catene ricorrenziali, il linfonodo sopraistmico (delfico), i linfonodi pre-atlantoidei, le catene giugulari, i linfonodi pre-tracheali (dell’omento tireo-timico), le catene cervicali trasverse. Da questi linfocentri i collettori postnodali raggiungono stazioni secondarie rappresentate dai linfonodi retromastoidei, parotidei e sottomascellari, da quelli adiacenti all’accessorio spinale, dai mediastinici profondi (Fig. 7). Classificazione delle logge anatomiche del collo Le stazioni linfatiche cervicali del collo sono suddivise in sei compartimenti. 59 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 60 Il carcinoma differenziato della tiroide Fig. 8 Fig. 7 Schema del drenaggio linfatico della ghiandola tiroide Livelli e sottolivelli linfonodali, limiti anatomo-chirurgici Anatomia topografica dei compartimenti del collo Compartimento I = regione sopraioidea Il drenaggio linfatico della tiroide corrisponde al compartimento centrale (VI) e ai compartimenti II, III e IV (catene giugulo-carotidee) 5, 8, 11. Il drenaggio al compartimento V (triangolo posteriore) può verificarsi soltanto secondariamente. Il livello I corrisponde ai linfocentri sottomandibolari e sottomentonieri; i livelli II, III e IV ai linfonodi giugulari prossimali, medi e distali; il livello V ai linfonodi del triangolo posteriore; il livello VI o compartimento centrale corrisponde ai linfonodi paratracheali, pretracheali, peritiroidei e precricoidei o linfonodo delfico (Fig. 8). 60 La regione sopraioidea è compresa tra il margine inferiore della mandibola, i margini anteriori dei muscoli sternocleidomastoidei e un piano orizzontale che passa per il corpo dell’osso ioide. I linfonodi della regione sopraioidea sono una decina e si dividono in: 1) linfonodi laterali o sottomandibolari: sono 6-8 linfonodi preghiandolari e sotto o retroghiandolari, situati nella loggia sottomandibolare; 2) linfonodi mediani o sopraioidei: sono 23 linfonodi situati tra i ventri anteriori dei muscoli digastrici. cap_04_DeAntoni 13-09-2006 9:45 Pagina 61 Anatomia chirurgica Il compartimento I è suddiviso in I A, i cui limiti sono i ventri anteriori dei muscoli digastrici e l’osso ioide, comprendente i linfonodi del triangolo sottomentoniero, e I B, comprendente i linfonodi del triangolo sottomandibolare. Nel tessuto connettivo cellulo-adiposo che circonda i vasi profondi del collo sono contenuti i linfonodi della catena giugulo-carotidea, disposti in tre compartimenti, dal II al IV. Compartimento II = catena giugulo-carotidea superiore Il compartimento II si estende dalla base del cranio al margine inferiore dell’osso ioide e comprende i linfonodi della catena giugulo-carotidea superiore. Il margine anteriore del compartimento II è costituito dal muscolo stiloioideo, mentre il margine posteriore è costituito dal margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo. Il compartimento II è suddiviso in II A e II B dal nervo accessorio spinale: 1) il II A è situato davanti e al di sotto della vena giugulare interna; 2) il II B è situato al di sopra e dietro al nervo accessorio spinale. Compartimento III = catena giugulo-carotidea media Il compartimento III si estende dall’osso ioide, superiormente, al margine inferiore della cartilagine cricoide. Il margine anteriore del compartimento III è costituito dal muscolo sternotiroideo, mentre il margine posteriore è costituito dal margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo. Compartimento IV = catena giugulo-carotidea inferiore Il compartimento IV si estende dal margine inferiore della cartilagine cricoide alla clavicola. Il limite anteriore è rappresentato dal muscolo sternotiroideo e il limite posteriore dal margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo. Compartimento V = regione sopraclavicolare Sotto alla cute e al tessuto connettivo sottocutaneo, dopo aver avvolto il muscolo sternocleidomastoideo, si continua l’aponeurosi cervicale superficiale, che inferiormente si fissa al margine superiore della clavicola, medialmente è attraversata dalla vena giugulare esterna e posteriormente si sdoppia per avvolgere il muscolo trapezio. Sotto all’aponeurosi cervicale superficiale, si trova il muscolo omoioideo, che suddivide il triangolo sopraclavicolare in un triangolo superiore, più grande, denominato triangolo omotrapeziano, delimitato dai muscoli omoioideo, trapezio e sternocleidomastoideo e attraversato dai rami nervosi del plesso cervicale, e un triangolo inferiore, denominato triangolo omoclaveare, che sta tra l’omoioideo, lo sternocleidomastoideo e la clavicola e corrisponde al fascio vascolo-nervoso del collo. Il muscolo omoioideo è avvolto dall’aponeurosi cervicale media, che in basso si inserisce sul margine posteriore della clavicola e costituisce le guaine delle vene giugulari e succlavia. L’aponeurosi cervicale media è attraversata, nel triangolo omoclaveare, dalla vena giugulare esterna, che è circondata da 4-5 linfonodi, immersi nel tessuto connettivo cellu- 61 cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 62 Il carcinoma differenziato della tiroide lo-adiposo, dai quali partono i linfatici che perforano l’aponeurosi cervicale media e raggiungono i linfonodi profondi. La loggia sopraclavicolare è simile a una piramide triangolare ad apice superiore e base inferiore, con tre margini: 1) margine anteriore = margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo; 2) margine posteriore = margine anteriore del muscolo trapezio; 3) margine mediale = processi trasversi delle vertebre cervicali. Apice = concorrenza dei muscoli elevatore della scapola, splenio, sternocleidomastoideo e trapezio. Base = triangolo con tre lati, anteriore, mediale e posteriore. Il lato anteriore corrisponde alla clavicola, il lato mediale a una linea che va dal muscolo sternocleidomastoideo al processo trasverso di C7, il lato posteriore al margine superiore della scapola. Parete laterale = la metà superiore è costituita da: cute, connettivo sottocutaneo, platisma, aponeurosi cervicale superficiale. La metà inferiore è costituita da: cute, connettivo sottocutaneo, platisma, aponeurosi cervicale superficiale, muscolo omoioideo e aponeurosi cervicale media. Parete mediale = è costituita dal muscolo scaleno anteriore. Parete posteriore = in alto è costituita dai muscoli splenio ed elevatore della scapola, in basso dal muscolo scaleno posteriore. Vasi e nervi della loggia sopraclavicolare sono circondati da uno strato di tessuto cellulo-adiposo contenente numerosi linfonodi. Questo tessuto cellulo-adiposo si trova sopra al muscolo omoioideo, tra l’aponeurosi cervicale superficiale e i muscoli 62 splenio, elevatore della scapola e scaleni. Inoltre, si trova tra l’aponeurosi cervicale superficiale e media e intorno alla vena giugulare esterna. Il tessuto celluloadiposo della loggia sopraclavicolare è in continuazione, inferiormente e medialmente con quello del mediastino, inferiormente e lateralmente con quello dell’ascella, medialmente con quello della regione sternocleidomastoidea. Il compartimento V si estende dall’apice della convergenza dei muscoli sternocleidomastoideo e trapezio, superiormente, alla clavicola, inferiormente. Il limite anteriore è dato dal margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo e il limite posteriore dal margine anteriore del muscolo trapezio. Il compartimento V è suddiviso in V A, superiore, e V B, inferiore, separati da un piano passante per il margine inferiore della cartilagine cricoide. Il V A contiene i linfonodi correlati al nervo accessorio spinale, mentre il V B contiene i linfonodi sopraclavicolari e cervicali trasversi. Compartimento VI = compartimento centrale Il compartimento VI è formato da due triangoli compresi tra l’osso ioide, in alto, i margini laterali della trachea, all’interno, la guaina carotidea, indietro, e il margine superiore del tronco venoso anonimo, in basso. Il tessuto cellulo-linfatico si prolunga in basso nel mediastino anteriore-superiore. I linfonodi di questo compartimento sono localizzati nella doccia tracheoesofagea (linfonodi paratracheali), davanti alla trachea (linfonodi pretracheali), intorno alla ghiandola tiroide (linfonodi peritiroidei) e sulla membrana cricotiroidea (linfonodo Delfico o precricoideo). cap_04_DeAntoni 12-09-2006 18:16 Pagina 63 Anatomia chirurgica Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. Campana FP, De Antoni E. La linfografia normale e patologica. Torino: Minerva Medica, 1976. Cernea CR, Ferraz AR, Furlani J, et al. 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