10 - 24 SETTEMBRE Sul salotti di poltroncine bianche in una scenografia straordinaria. Si sono svolte una serie tavole rotonde che hanno trattato argomenti importanti: “le innovazioni rivoluzionarie”. “La rivoluzione in HCV: sulla strada dell’eradicazione e della sostenibilità”, “Dalla letteratura all’esperienza clinica”, “La consapevolezza della persona, prima e dopo la cura” e “Modelli integrati per lo screening”. «Lo stabilimento di Campoverde è un nostro fiore pagina 23 IL GIORNALE DEL LAZIO 2015 all’occhiello - ha detto l’AD di Abbvie Fabio Greco -, dal 1963 produciamo e continuiamo ad espandere la nostra gamma di prodotti. Ha un grande impatto sul territorio, ma non solo per chi ci lavora direttamente, bensì anche per tutto l’indotto che viene creato. Tocchiamo quasi 10mila famiglie». All’evento è stata invitata presente alla tavola rotonda (11.00-13.00) moderata dalla collega Nicoletta Carbone di Radio 24, che conduce, insie- me a Debora Rosciani, la fortunata trasmissione di salute ed economia “Cuore e Denari”, a cui hanno partecipato i massimi esperti italiani: prof. Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico Istituto Nazionale per le Malattie infettive Lazzaro Spallanzani IRCCS Roma, prof. Francesco Saverio Mennini, università degli studi di Roma “Tor Vergata”, prof. Alfredo Alberti, università degli studi di Padova, prof Massimo Andreoni, università di Roma “Tor Vergata”, prof. Antonio Chirianni, università degli Studi di Napoli, prof.ssa Carmelina Loguercio, Seconda Università degli studi di Napoli, prof. Nicola Caporaso, università degli Studi di Napoli, prof. Antonio Gasbarrini, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. «Gli studi ci dicono che le nuove terapie hanno percentuali di efficacia enormemen- te più alta del passato - ha detto il prof. Antonio Craxì -. In Italia c’è una grossa fetta di persone che è delusa dal sistema, che non si fa più seguire e che non si cura più. Serve un maggiore impegno anche da parte dei media». Ha alzato l’attenzione sulla pericolosità dell’epatite C il professor Massimo Andreoni: «Chi gestisce la sanità lo fa a compartimenti stagni, vanno bene i tagli, ma si devono fare in favore del beneficio degli interventi. Esistono delle terapie più redditizie di altre. L’epatite C è uno di quei settori dove conviene investire, drena altissime risorse e l’efficacia di queste nuove terapie ci da risultati immediati». Sulla sostenibilità delle nuove terapie si è speso il professor Francesco Saverio Mennini: «Il costo dell’Epatite C era di oltre 1 miliardo di euro. Dal 2020 l’utilizza dei nuovi farmaci si raggiungerà un pareggio tra spesa e risparmio». «Un futuro senza epatite non solo è auspicabile, ma deve essere un obiettivo condiviso da tutti gli stakeholders e diventare un orgoglio nazionale - ha detto Ivan Gardini, presidente dell’associazione EpaC Onlus -. Deve tuttavia prevalere il pragmatismo. Noi dobbiamo ora concentrarci sui pazienti già diagnosticati ed eleggibili a un trattamento antivirale ed offrire la terapia a tutti secondo una logica di gravità di malattia». Il futuro sembra quindi essere più roseo per i pazienti affetti da epatite C. Lo sforzo di case farmaceutiche come Abbvie è fondamentale affinché la ricerca possa dare frutti e migliorare la qualità della vita dei pazienti. I benefici sono anche per il Sistema sanitario nazionale che può contare su terapie più efficaci. Foto di Gianfranco Compagno