Comunità Educativa
Maria Ferrari
Casa Famiglia
Immacolata Concezione
Casa
Madre-Bambino Via del Palazzo, 21/C – 67020 San Gregorio (L’Aquila)
Tel. 0862.441345 – Fax. 0862.442380 – [email protected]
Cell. 3343335560 - 3319884235
Codice Fiscale e Partita I.V.A. n. 00196430664
Web site www.residenzamariaferrari.it
Indice
1. PRESENTAZIONE....................................................................................................... 2
1.1 Cenni Storici.....................................................................................................……… 3
1.2 Storia della Fondatrice ……………………………………………………………….…… 5
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO……………............................................................... 5
3. INFORMAZIONI GENERALI SULLA STRUTTURA……………………………….…… 6
3.1 La Casa Famiglia……………………………………………………………...…………… 6
3.2 La Comunità Educativa……………………………………………………………………. 6
3.3 La Casa Madre-Bambino ……………………………………………………………........ 7
3.4 Caratteristiche della struttura di accoglienza.............................................................. 7
4. ENTE GESTORE ...................................................................................................
10
5. UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ .........................................................................
10
6. DESTINATARI DEL SERVIZIO .............................................................................
10
7. CRITERI E MODALITÀ DI ACCESSO ................................................................... 11
7.1 Modalità di inserimento nelle strutture di accoglienza ............................................. 11
7.2 Procedure per l’accoglienza……............................................................................ 12
7.3 Presa in carico......................................................................................................
13
7.4 Progetto educativo individualizzato (P.E.I.) …………………………………………….. 14
7.5 Realizzazione e gestione dell’attività di accoglienza ed educativa............................ 15
7.6 Le verifiche………………………………..…………………………………………………16
7.7 Dimissioni………………………………………………..…………………………………..16
7.8 Gestione della lista di attesa…............................................................................... 16
8. ELENCO DEI DOCUMENTI DA PRODURRE PER L’INSERIMENTO ...................... 17
8.1 Documenti personali del ragazzo/a ospite ...…………………………………………... 17
8.2 documenti personali delle donne ospiti ………………………………………………...17
9. IL PERSONALE ............................................................................................ .......... 18
9.1 L’équipe della struttura…………………………………………………….………........... 18
9.2 La responsabile della struttura…………………………………………………..……….. 19
9.3 funzioni e compiti delle figure professionali…………………………….…..….……….. 19
10. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE ..................................... 21
11. I SERVIZI OFFERTI ............................................................................................
21
11.1 Prestazioni alberghiere ......................................................................................
21
11.2 Prestazioni e servizi aggiuntivi inclusi nella retta .................................................. 21
12. GIORNATA TIPO DELL’OSPITE ......................................................................... 21
13. RAPPORTO CON LE FAMIGLIE .......................................................................... 21
14. SISTEMA DI RILEVAZIONE DELLA QUALITÀ PERCEPITA................................ 22
15. RETTA ........................................................................................................... …...... 22
16. CONTATTI E INFORMAZIONI ............................................................................
23
17. REGOLAMENTI ……………………………………………………………………………24
17.1 Regolamento dell’ospite per l’accoglienza e la permanenza presso la Casa
Famiglia “Immacolata Concezione”…………………………………………………………... 24
17.2 Regolamento dell’ospite per l’accoglienza e la permanenza presso la Comunità
Educativa “Maria Ferrari”………………………………………………………….................. 32
17.3 Regolamento per l’accoglienza e la permanenza dell’ospite presso la Casa
Madre-Bambino………………………………………………………………………………… 40
18. MODULISTICA…………………………………………………………………………...... 46
18.1 Dichiarazione di accettazione regolamento……………………………………...……. 46
18.2 Proposta di inserimento………………………………………………………………….. 47
18.3 Accettazione inserimento………………………..…………………………………….. 48
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1. PRESENTAZIONE
La carta dei servizi, prevista dall’art. 13 della L. 328/00, è una garanzia nei confronti dei
destinatari coinvolti nella realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.
La “RESIDENZA MARIA FERRARI Casa Immacolata Concezione delle Suore Zelatrici del
Sacro Cuore Ferrari” è una struttura avente dimensioni e caratteristiche funzionali ed
organizzative orientate al modello relazionale della famiglia. Si distingue in Casa Famiglia
“Immacolata Concezione”, Comunità Educativa “Maria Ferrari” e Casa “Madre-Bambino”.
Garantisce, anche attraverso progetti individualizzati, una conduzione ed un clima
educativamente significativi per l’accoglienza e la protezione dei minori temporaneamente
allontanati dalla casa dei genitori, o anche delle madri che fuggono dalla violenza
domestica. La struttura offre una risposta per poter realizzare, condividendo con
l’operatore psico-sociale e con la magistratura minorile, un programma di intervento che
tenga conto non solo dei bisogni di tutela e protezione del soggetto, ma anche della
necessità di attivare una complessiva valutazione, attraverso il servizio sociale territoriale,
per l’attivazione di risorse familiari e sociali che consentano la restituzione al territorio dei
soggetti in difficoltà.
Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio sarà compiuta per motivi riguardanti
sesso, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socioeconomiche. La struttura, attraverso procedure trasparenti, definisce i criteri di accesso,
nonché il costo dei servizi, tutela e garantisce i diritti inviolabili dei minori contemplati nella
Convenzione Internazionale sui Diritti del fanciullo appartenente alla Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani. Attraverso tutte le sue componenti, la struttura intende
garantire:
-
la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative assicurando il
rispetto dei principi e delle norme sancite dalla legge;
-
la definizione del programma educativo individualizzato (P.E.I.), d’intesa con l’ente
di competenza, più consono alle caratteristiche del/della bambino/a, ragazzo/a nel
rispetto delle finalità tese allo sviluppo personale, alla socializzazione e al
reinserimento nel tessuto sociale e urbano.
Un ruolo fondamentale è rivestito dal rapporto operatori - Enti competenti - famiglia, al fine
della continuità pedagogico-educativa, anche attraverso incontri periodici fra essi. Il
rapporto operatori - Enti competenti - famiglia, si realizza con gli accordi intrapresi dalle
parti al momento dell’inserimento del/della bambino/a, ragazzo/a e con il Decreto del
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Tribunale per i Minori. L’inserimento avviene in seguito all’impegno formale delle parti
coinvolte e dell’assunzione dell’onere finanziario da parte dell’Ente competente. L’attività e
l’organizzazione del servizio si uniforma a criteri di qualità ed efficacia nell’ambito della
funzione psico-socio-educativa.
1.Cenni storici
La struttura, nata nel 1939 a San Gregorio dove le suore Ferrari prendevano in custodia gli
orfani di guerra e che in seguito si è trasformata in educandato, dal 1985, ad opera di Suor
Mirella Del Vecchio, è divenuta Casa di Accoglienza di minori in difficoltà segnalati
dall’autorità giudiziaria. La missione è ispirata al carisma della fondatrice Maria Ferrari,
che diresse nel 1868, su incarico del Vescovo Mons. Filippi, il “Conservatorio per la
protezione delle giovani fanciulle” e, successivamente, nel suo progetto apostolico e
caritativo, si dedicò alla cura dei ragazzi di periferia che non frequentavano le scuole né
potevano essere raggiunti dal clero, degli ammalati, privi di cure e degli adulti senza
formazione cristiana. La missione si è rinnovata ed attualizzata con Suor Mirella Del
Vecchio e le sue consorelle, le quali, con l’ingresso sempre più numeroso di bambini e
ragazzi e spesso delle madri, hanno portato avanti un’attività delicata e difficile, ma di
grande valore umano, caratterizzata dalla dedizione alla cura dei minori, alla loro
educazione morale e sociale.
La Casa “Immacolata Concezione” è nata per accogliere i figli di quelle famiglie in difficoltà
per motivi economici, sociali, di salute o altro, secondo quanto previsto dal Carisma e nel
tempo si è strutturata nel rispetto ed in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti
nella società civile in materia di servizi sociali alla persona. La sua organizzazione,
rispettando quei requisiti di Legge necessari a renderla Casa di Accoglienza, ha ottenuto
regolare autorizzazione dall’Ente Locale a svolgere tale servizio sociale.
Le tipologie di Casa Famiglia e Comunità Educativa hanno risposto all’esigenza di
adeguamento alle normative che prevedevano il superamento degli istituti educativoassistenziali vecchia maniera, per andare verso forme di accoglienza più vicine alla
dimensione di famiglia, capaci di offrire calore, attenzioni e cure personalizzate e di
avvalersi di ogni forma di supporto esterno specialistico e di servizi per rispondere alla
complessità dei bisogni tipici dei bambini/e e ragazzi/e in età evolutiva. All’impegno
continuativo e costante delle suore nell’arco dell’intera giornata, si è aggiunto l’apporto di
figure specialistiche cosicché ogni bambino/a, ragazzo/a può contare su un caregiver
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(prevalentemente impersonato da una religiosa) e da un operatore qualificato incaricato di
occuparsi degli aspetti educativi, psico-relazionali e sociali.
Il primario modello educativo-assistenziale si è rinnovato e sempre maggiormente definito
nel corso degli anni, per meglio corrispondere al complesso impegno morale, etico,
pedagogico, sociale e giuridico.
Dunque nel tempo, il crescente numero di bambini, l’adeguamento alle normative in tema
di minori, i rapporti sempre più impegnativi con le Istituzioni Pubbliche, hanno determinato
l’esigenza di rinnovare ed attualizzare le condizioni strutturali e organizzative, tanto che
nel 1995 è stata inaugurata la nuova struttura che accoglie la Casa Famiglia e la Comunità
Educativa. La Casa Famiglia “Immacolata Concezione” ospita minori dagli 0 ai 5 anni e
dai 6 agli 11 anni, la Comunità educativa “Maria Ferrari” ospita i minori dai 12 ai 18 anni;
questo per far fronte in modo adeguato e professionale ai bisogni specifici emergenti per
le diverse classi di età. Nell’ottobre del 1997 è stata portata a termine la Sala Gioco
annessa alla residenza principale. L’8 agosto 2002 si è ottenuto dall’Ente Locale la
necessaria autorizzazione all’esercizio dell’attività di accoglienza dei minori come previsto
dalle subentrate normative. Nel marzo 2004 si sono avviati i lavori di ristrutturazione della
casa originaria nel cuore del paese che è stata inaugurata nel 2007 e denominata Casa
Madre-Bambino, in quanto nata per accogliere quelle madri con figli che hanno necessità
di sottrarsi a situazioni di sfruttamento, violenza e degrado. Nel 2005, ottenuta
l’autorizzazione per la realizzazione di una struttura polivalente a ridosso dell’area
sportiva, se n’è avviata la messa in opera.
La Casa Famiglia è organizzata in modo che ogni bambino al di sotto dei due anni di età
possa essere ospitato nella stanza di una delle suore che si occupa dei minori. I restanti
bambini vengono suddivisi a seconda dei nuclei familiari di appartenenza o tenendo conto
delle relazioni affettive significative instaurate tra i minori all’interno della Casa.
Interna alla struttura, trova posto la Scuola per l’Infanzia “Baldassarre Nardis” che,
accogliendo anche bambini del territorio, permette ai giovani ospiti della Casa Famiglia di
integrarsi con essi, sviluppando rapporti amicali che travalicano le mura della Residenza
stessa.
Per i più grandi, i corsi di studi vengono seguiti presso le scuole Elementari e Medie di
Paganica (AQ), centro abitato tra i più popolosi del territorio aquilano a pochi chilometri
dalla struttura e, per coloro che nel crescere dovessero permanere, si provvede
all’inserimento presso le scuole secondarie di L’Aquila, prestando notevole attenzione alle
motivate preferenze dei ragazzi.
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La Casa Madre-Bambino accoglie i nuclei in fuga dalla violenza quotidiana. Gli obiettivi
della struttura sono di riabilitazione socio-economica della donna e di recupero della
dimensione dell’infanzia per i minori, badando, contemporaneamente, al rafforzamento
dell’empowerment di entrambi come singoli e come famiglia, in collaborazione con gli enti
invianti e i Centri Antiviolenza regionali ed extraregionali.
1.1 Storia della Fondatrice
La missione è ispirata al carisma della fondatrice Maria Ferrari. Ella ha diretto il
“Conservatorio per la protezione delle giovani fanciulle” nel 1868 su incarico del Vescovo
Mons. Filippi che le riconosceva la Carità quale virtù fondamentale.
Maria Ferrari, successivamente, nel suo progetto apostolico e caritativo, si è presa cura
dei ragazzi di periferia che non frequentavano le scuole e non potevano essere raggiunti
dal clero, degli ammalati privi di cure e degli adulti senza formazione cristiana. Ciò
avveniva a l’Aquila, nel 1871, quando Maria Ferrari, dopo la morte della madre, andò a
vivere nell’edificio di proprietà della famiglia in via dei Muriccioli.
Da quel giorno le consorelle, per rendere sempre attuale il Suo messaggio e la Sua
iniziativa, accompagnate da spirito di rinnovamento, sono state sempre attente ai bisogni
del proprio tempo e della gente dando risposte concrete e hanno costruito una rete di
rapporti con il territorio e con tutte quelle componenti sensibili a condividerne le finalità.
Hanno creduto che le persone costituiscano una risorsa fondamentale e per questo si
sono messe al servizio soprattutto di tutti coloro che oggi sono in difficoltà e hanno
bisogno, ma che saranno le “risorse umane” del futuro: i nostri bambini e bambine,
ragazze e ragazzi. L’espressione “risorsa umana” per le Suore Zelatrici del Sacro Cuore
Ferrari, acquista uno specifico significato riferendosi al valore dell’individuo colto nella sua
specificità ed unicità, allo sviluppo della sua personalità che va rispettata e fatta crescere
perché possa esprimere al meglio tutti i suoi doni.
2. Normative di riferimento




Legge 184 del 1983
Legge 328 del 2000
Legge 149 del 2001
Legge Regionale 14 febbraio 1989, N°15
5
3. Informazioni generali sulla struttura
La struttura di accoglienza “Casa Immacolata Concezione delle Suore Zelatrici del Sacro
Cuore Ferrari” è a carattere residenziale, finalizzata alla promozione umana e spirituale
dei minori ospiti conformemente al Carisma della Fondatrice Maria Ferrari, dove, oltre a
prestazioni di carattere ricettivo, vengono assicurati interventi di carattere ricreativo, psicoeducativo, sociale ed assistenziale.
La “Casa Famiglia” per minori dagli 0 agli 11 anni, la “Comunità Educativa” per preadolescenti ed adolescenti dai 12 ai 18 anni e la “Casa Madre-Bambino” hanno
l’autorizzazione comunale provvisoria n°5 del 22 marzo 2007 per l’esercizio di attività di
erogazione di servizi alla persona rilasciata dal Comune dell’Aquila.
La struttura nel suo complesso è organizzata in spazi differenziati per rispondere ai
bisogni delle diverse età degli ospiti, ai loro ritmi di vita, alla necessità di riferimenti fisici
stabili, all’esigenza di diversificazione individuale e di gruppo. Gli spazi sono distinti in
collettivi e privati, secondo la destinazione, quindi camere per i residenti, distinte dagli
spazi ricreativi-culturali, laboratoriali e dalla sala mensa.
3.1 La Casa Famiglia
La Casa Famiglia “Immacolata Concezione” ospita minori dagli 0 ai 5 anni e dai 6 agli 11
anni ed è organizzata in modo che ogni bambino al di sotto dei due anni di età possa
essere ospitato nella stanza di una delle suore che si occupa dei minori.
I restanti bambini vengono suddivisi a seconda dei nuclei familiari di appartenenza o
tenendo conto delle relazioni affettive significative instaurate tra i minori.
Le camere a due-tre letti, per un totale di dieci posti, hanno il bagno interno e sono
collocate al primo piano dell’immobile principale, sullo stesso livello vi è uno spazio
dedicato alle attività sanitarie ed amministrative mentre al piano terra è la situata la
cucina, la sala da pranzo e gli spazi comuni dedicati alle attività ludico-ricreative,
educative e scolastiche.
3.2 La Comunità Educativa
La Comunità educativa “Maria Ferrari” per pre-adolescenti e adolescenti, ospita i minori
dai 12 ai 18 anni, è una struttura che utilizza la residenzialità temporanea e di breve/medio
termine a fini educativi e assistenziali, in situazioni nelle quali si rende indispensabile il
momentaneo allontanamento del/della ragazzo/a dal contesto socio-familiare.
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La Comunità è collocata nell’immobile principale ed è organizzata su due livelli. Al primo
piano si trovano le camere a due-tre letti con bagno interno per un totale di 10 posti, uno
spazio dedicato alle attività sanitarie ed amministrative, mentre al piano terra vi è la
cucina, la sala da pranzo e spazi comuni dedicati alle attività ludico-ricreative, educative e
scolastiche.
La struttura è dotata anche di un ampio parco esterno attrezzato per attività
occupazionali, ludico-ricreative e relax con recinzione di sicurezza, a cui è annesso un
complesso destinato a palestra, sala giochi, teatro e sala convegni.
3.3 La Casa Madre-Bambino
La Casa Madre-Bambino accoglie i nuclei in fuga dalla violenza quotidiana. Gli obiettivi
della struttura sono di riabilitazione socio-economica della donna e di recupero della
dimensione dell’infanzia per i minori.
E’ collocata in un immobile nei pressi della struttura principale dalla quale è indipendente.
Al piano terra è situata una sala gioco per i bambini, un salottino, la sala da pranzo, la sala
incontri-riunioni, la cucina ed i bagni di servizio. Al piano superiore sono situate le camere
con bagno interno ed un cucinino. La struttura è in grado di ospitare fino a sei nuclei
familiari.
3.4 Caratteristiche della struttura comunitaria di accoglienza
La struttura comunitaria è intesa come ambiente organizzato di vita, caratterizzato da un
clima di relazioni significative, in grado di garantire tutela ed assistenza, sostegno alla
relazione madre-figlio e accompagnamento verso una autonomia sociale, lavorativa,
economica ed abitativa della donna e del nucleo. Un tale clima permette agli ospiti la
manifestazione di comportamenti differenziati ed autonomi e la realizzazione di progetti
articolati ed individualizzati riguardanti l'organizzazione della vita di ognuno, orientati
verso:
* la valorizzazione delle potenzialità di ciascun ospite;
* l'acquisizione di elementi di sempre maggiore autonomia;
* l'ampliamento delle possibilità relazionali dei minori;
* l'interazione attiva con il contesto del territorio.
La vita comunitaria è intesa dunque, come una opportunità utile ad accompagnare, in
chiave evolutiva, il percorso dei suoi ospiti piccoli e grandi, un "ambiente di vita" dove
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quotidianità ed attività si integrano e dove la relazione quotidiana permette la
manifestazione e la cura di comportamenti diversificati ed autonomi, nel quadro di progetti
che investono la vita reale dei suoi ospiti.
Il clima "familiare", senza simulare la famiglia, ripropone esperienze di appartenenza e
separazione, di autonomia ed unione in grado di sostenere affettivamente e materialmente
il percorso di crescita dell'identità personale di ognuno.
L’impostazione della Casa Famiglia e della Comunità Educativa, intende rispondere, in
generale, a quel bisogno di tipo sociale, strettamente connesso ad esigenze educative:
accogliere dei bambini e dei ragazzi in difficoltà visto che non hanno potuto trovare un
contesto familiare equilibrato in grado di tutelare la loro crescita.
Le esperienze vissute da un bambino nei suoi primi anni di vita costituiscono una base
affettiva/cognitiva/relazionale/espressiva che condiziona inevitabilmente la costruzione
della sua personalità, per questo il progetto di vita comunitaria è teso:

alla cura dei ritmi di vita dei bambini. Il rispetto dei tempi coglie due aspetti
fondamentali: uno di tipo organizzativo ed uno legato ai bisogni originali dei
bambini.
Sul primo versante ciò comporta la strutturazione di giornate-tipo fondate sulla
consapevolezza di leggi biologiche quali l'alternanza (tra momenti di attività più intense e
momenti di attività più calme, tra situazioni più individualizzate e altre di gruppo, ecc.); sul
secondo versante si tratta di valorizzare, come più volte sottolineato, le originali
individualità ed i bisogni specifici di ciascun bambino.
In questo senso, complessivamente, la priorità per il rispetto dei ritmi di vita assume il
preciso significato di organizzare l'intervento educativo non a partire da astratte "esigenze
di servizio", ma al contrario in base alla centralità dei bisogni dei minori stessi. La cura
della vita quotidiana: il riposo, i pasti, l'alimentazione, l’igiene personale, la cura del
corredo dei bambini rappresentano per i bambini un punto di riferimento per acquisire
nuove autonomie, per sperimentare le proprie conoscenze, per migliorare o acquisire
capacità motorie e relazionali. Cura della quotidianità significa anche lavorare per la
costruzione di un "sistema comune di riferimento" fatto di piccole norme, di abitudini, di
legami fondati sul rispetto, sul coinvolgimento cosciente dei ragazzi, ma anche sulla
comprensione "naturale" della necessità di una serena vita in comune.
I punti di riferimento fondamentali per raggiungere tali obiettivi sono:

La qualità della relazione globale tra le figure educative di riferimento ed il
bambino/ragazzo basata sull'ascolto ed il rispetto per sopperire alle carenze di base
8
(affettive, relazionali, cognitive), prevenire l'emergere di angosce e comportamenti
negativi interiorizzati e attivare quei "cambiamenti", significativi per il soggetto, sul
piano delle relazioni, delle abilità sociali, della personalità e dell'equilibrio affettivo;

la definizione di percorsi educativi individualizzati con articolati interventi mirati alle
specifiche esigenze degli ospiti, in equilibrio con la realtà della vita comunitaria e la
rete dei servizi esistente;

la co-progettazione con i ragazzi, che vanno coinvolti in un processo di progressiva
consapevolezza degli obiettivi da perseguire per il loro stesso benessere;

l’azione di affiancamento alla scuola e agli altri servizi in un progetto di crescita del
bambino/ragazzo.
Rispetto alla scuola:
-
fornendo un adeguato supporto sia sul piano degli apprendimenti e delle
motivazioni che su quello delle relazioni con l'istituzione stessa;
-
attivando uno specifico collegamento con la scuola: sia per coinvolgere gli
insegnanti in un progetto educativo comune, sia per aiutare i minori nella loro
riuscita "sociale". E' molto importante evitare frustrazioni (senso di inadeguatezza,
di inferiorità) e atteggiamenti quasi fatalistici nei bambini (oltre che negli adulti): il
supporto scolastico, pur nelle sue contraddizioni, rappresenta comunque un
passaggio da non sottovalutare. La ricerca dunque di una "normalità" scolastica
non evidentemente finalizzata ad un puro discorso di "produttività", ma alla
ricostruzione dell' “immagine di sé", della propria autorappresentazione e della
percezione della propria immagine da parte del "mondo esterno".
Rispetto agli altri servizi del territorio (realtà associative, opportunità di attività,
ecc.):
-
continua azione di verifica dei livelli di accessibilità alle risorse, della qualità dei
servizi offerti, favorendo il coinvolgimento di queste realtà in un progetto più
specifico e significativo per l'utente;

praticare all'interno ed all'esterno della struttura d'accoglienza
attività che
favoriscano lo sviluppo globale delle potenzialità espressive dei bambini, attraverso
una dinamica progettuale che tenga conto dei loro desideri, delle loro possibilità
reali, ma che propongano anche nuove esperienze e scoperte;

favorire, mantenere e sollecitare, laddove possibile, un collegamento con le famiglie
d'origine o di destinazione dei bambini ospitati attraverso un coerente lavoro di rete
in particolare con i servizi sociali affidatari.
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Il rapporto con i Servizi Sociali di riferimento, con le istanze del Tribunale ecc. è prioritario
per l'insieme del lavoro della struttura ospitante allo scopo di costruire un sistema di
informazioni adatto e qualificato, in grado di coinvolgere tutti gli operatori nell'elaborazione,
nell'attuazione e nella verifica dei progetti dapprima ipotizzati e poi messi in atto. Ne
consegue che la struttura comunitaria si configura come luogo, spazio-tempo di protezione
e di tutela del/della bambino/a, ragazzo/a sia che si tratti di un progetto di affidamento
temporaneo per un rientro nel nucleo familiare di origine, che di un progetto di adozione.
4. Ente gestore
L’Ente Gestore è l’Istituto Suore Zelatrici del Sacro Cuore “Ferrari”, istituto religioso
femminile di diritto pontificio. Le strutture attualmente gestite sono:
1. Scuola per l’Infanzia “Baldassarre Nardis”;
2. Casa Famiglia “Immacolata Concezione;
3. Comunità Educativa “Maria Ferrari”;
4. Casa Madre-Bambino.
5. Ubicazione e accessibilità
La struttura è situata in S.Gregorio, frazione del Comune di L’Aquila, in via del Palazzo n.
21/C e fa riferimento all’ambito territoriale della A.S.L. n.1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila,
Distretto sanitario di L’Aquila.
La sua collocazione nella frazione di S. Gregorio la vede ben integrata nel contesto sociale
e facilmente accessibile anche con i mezzi pubblici.
6. Destinatari del servizio
La Casa Famiglia può accogliere bambini/e dagli 0 ai 5 anni e dai 6 agli 11 anni.
La Comunità Educativa può accogliere pre-adolescenti e adolescenti, ragazzi e ragazze,
di norma tra i 12 e i 18 anni, con eventuale possibilità di prosecuzione sino ai 21 anni
(prosieguo amministrativo) sulla base di specifici bisogni sociali.
Potranno essere accolti bambini/e e ragazzi/e che presentano una delle seguenti
condizioni:
1. necessità di individuare una diversa collocazione abitativa per grave disagio sociofamiliare;
2. decreto del T.M. di allontanamento dal contesto familiare per inadeguatezza e disagio.
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La Casa Madre-Bambino accoglie gestanti, mamme con bambini o anche donne sole, che
vivono una situazione di disagio e di difficoltà dentro e fuori la famiglia, nonché i nuclei in
fuga dalla violenza quotidiana, per la realizzazione di progetti educativi individualizzati,
volti alla promozione della maturità umana, affettiva, relazionale e genitoriale e inoltre di
un’adeguata autonomia individuale, lavorativa ed economica. Gli obiettivi della struttura
sono di riabilitazione socio-economica della donna e di recupero della dimensione
dell’infanzia
per
la
prole,
badando,
contemporaneamente,
al
rafforzamento
dell’empowerment di entrambi come singoli e come famiglia in collaborazione con gli enti
invianti e i Centri Antiviolenza regionali ed extraregionali.
7. Criteri e modalità di accesso
7.1 Modalità di inserimento nelle strutture di accoglienza
Due differenti modalità di inserimento vengono contemplate: inserimenti programmati dal
Servizio sociale o inserimenti in emergenza.
Inserimento programmato:
Il servizio sociale professionale del territorio predispone un progetto nel quale si prevede
l’allontanamento del/della bambino/a ragazzo/a dalla famiglia d’origine e un suo
inserimento, o l’inserimento del nucleo madre/bambino, nella Residenza, basandosi su:
- decreti emessi dall’Autorità Giudiziaria minorile;
- intervento della Pubblica autorità ex Art. 403;
- consenso espresso dagli esercenti la potestà genitoriale;
-percorso condiviso e concordato con il Servizio Sociale (nel caso di nucleo
madre/bambino).
La proposta d’inserimento viene formulata attraverso la compilazione dell’apposito modulo
e, al momento dell’ammissione, le informazioni verranno perfezionate e completate da una
relazione a cura dell’Assistente Sociale responsabile del caso, contenente gli elementi di
contesto (storia sociale, situazione familiare attuale e pregressa, caratteristiche del nucleo
familiare, caratteristiche e bisogni del/della bambino/a, ragazzo/a, motivo dell’inserimento,
tempi previsti per l’inserimento e regolamentazione dei rapporti con altre figure/esterno,
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bisogni identificati e obiettivi dell’inserimento, prima indicazione sul percorso di sostegno
alla famiglia); nel caso in cui il/la bambino/a, ragazzo/a risultasse in carico anche al
Servizio di Neuropsichiatria Infantile o Psicologia Clinica, la relazione verrà integrata dal
profilo psicologico o dalla diagnosi funzionale a cura dell’Azienda A.S.L; nel caso in cui un
membro del nucleo da inserire risultasse in carico anche ad altri Servizi (Psicologia
Clinica, Sert, Csm) sarà cura del servizio inviante fornire le opportune informazioni alla
struttura. In questa fase i dati identificativi del bambino/a, ragazzo/a o del nucleo saranno
indicati, per motivi di privacy, con le iniziali del nome e del cognome. Nei casi in cui il
progetto d’intervento preveda una collaborazione da parte della Residenza nella
realizzazione di percorsi sanitari e riabilitativi, il Servizio inviante predisporrà un’adeguata
documentazione da allegare al progetto d’inserimento.
La Residenza, in base ad una propria valutazione delle risorse da impegnare
nell’accoglienza del/della bambino/a, ragazzo/a o del nucleo, in ordine alle disponibilità di
posti e alla compatibilità/clima relazionale presente all’interno della struttura, si riserva di
decidere l’adesione al progetto di accoglienza.
A fronte della disponibilità di massima da parte della Residenza si strutturerà un incontro
tra l’équipe della struttura e l’Assistente Sociale inviante.
Invio in emergenza:
Invii in emergenza al di fuori della prassi stabilita, per particolari e motivate situazioni, per
minori di età inferiore ad anni 6 e per particolari e motivate situazioni di tutela della donna
e del figlio ragazzo/a, sono concordati di volta in volta con la Residenza che, contattata, al
momento si rende disponibile.
Sarà cura del Servizio formulare richiesta scritta con relativo impegno di spesa (anche
tramite fax) e fornire verbalmente le prime indispensabili informazioni e indicazioni, cui
dovrà seguire, entro un massimo di 15 giorni dall’ingresso del bambino/a, ragazzo/a o del
nucleo, una proposta formale di inserimento a cura dell’Assistente Sociale responsabile
del caso (vedi ingresso programmato).
7.2 Procedure per l’accoglienza
 È previsto un incontro preliminare tra l’Assistente Sociale responsabile del caso, il futuro
ospite e la sua famiglia (se necessario/opportuno) e la Residenza, durante il quale
vengono esplicitati gli obiettivi dell’accoglienza;
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 Presentazione/descrizione della Residenza (casa-famiglia, comunità educativa, casa
madre-bambino) da parte dei componenti l’équipe: nel corso dell’incontro verrà presentata
la struttura e la sua organizzazione, i vincoli e le risorse, gli strumenti offerti, le
caratteristiche e le specificità della Residenza, il regolamento interno;
 Al momento dell’inserimento andrà consegnata formalmente alla Residenza la
documentazione personale del/della bambino/a, ragazzo/a o del nucleo madre -bambino,
riassunta in un elenco controfirmato dalle parti, così specificata: certificati anagrafici ed
eventuale permesso di soggiorno, certificazioni sanitarie e attestazione di condizioni di
salute compatibili con la vita comunitaria rilasciata dall’A.S.L o dal Servizio di Pediatria ( il
cui rilascio deve intendersi recente), eventuali decreti emessi dal T.M. (di cui alcune parti
potranno essere omesse in riferimento a contenuti di particolare delicatezza), documenti
scolastici e numero di codice fiscale. In tale occasione verrà fissata la prima data di
incontro tra servizio ed équipe per la condivisione del progetto educativo individualizzato.
 L’inserimento sarà caratterizzato da un primo “periodo di prova” superato il quale, per
quanto concerne l’inserimento del nucleo madre-bambino, avverrà la sottoscrizione da
parte della donna del regolamento della struttura (inteso come patto condiviso finalizzato
alla convivenza), con la compilazione dell’apposito modulo.
7.3 Presa in carico
Il progetto di vita viene elaborato nella sua forma completa entro due-tre mesi dall’ingresso
dell’ospite, nella formulazione condivisa e sottoscritta dal Servizio Sociale Territoriale
competente. Da quel momento gli operatori della struttura si impegnano a:
-
aiutare il soggetto a cogliere il senso dell’esperienza che sta vivendo all’interno
della Residenza, mirata ad assicurargli una situazione stabile e serena, in una
prospettiva evolutiva;
-
curarne l’integrazione nel nuovo contesto sociale di riferimento aiutandolo a
strutturare relazioni positive con gli altri ospiti e con i coetanei, nonché con gli adulti
della Residenza;
-
sollecitare l’acquisizione delle autonomie e la cura nella gestione della persona e
delle cose;
-
promuovere e sostenere l’autostima;
-
supportare
l’integrazione
in
ambito
scolastico,
formativo,
lavorativo
ed
extrascolastico;
13
-
gestire il rapporto degli ospiti con la famiglia, nonché le forme e i tempi degli incontri
con questa, in accordo con i servizi sociali e sanitari competenti, e in conformità con
quanto eventualmente disposto dal Tribunale per i ragazzo/anni.
La Residenza predispone una relazione di verifica del progetto educativo individualizzato
che viene inviata al Servizio Sociale Territoriale competente responsabile del progetto
quadro, secondo le seguenti scadenze:
 almeno semestralmente, nonché in sede di dimissione del soggetto ospite;
 in qualsiasi momento su richiesta dei servizi territoriali medesimi.
La regolamentazione dei rapporti tra il/la bambino/a, ragazzo/a e la sua famiglia sarà
definita di volta in volta in accordo con il Servizio Sociale inviante e terrà conto di eventuali
prescrizioni dell’Autorità Giudiziaria.
7.4 Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.)
Sulla base del progetto quadro definito dal Servizio Sociale Territoriale, strumento
operativo che comprende le scelte fondamentali d’intervento sulla famiglia d’origine per il
bambino/a o ragazzo/a e per la donna nel caso d’inserimento di madre con figli, il progetto
sul bambino/a ragazzo/a verrà ulteriormente approfondito e dettagliato all’interno del
progetto educativo individualizzato (P.E.I.) o educativo-psicologico.
 Nella casa
madre-bambino la progettualità di sostegno al/alla bambino/a viene
ricompresa nel progetto di vita della madre, qualora non esista un decreto del Tribunale
per i ragazzo/anni, caso nel quale è redatto per il bambino un progetto educativo
individualizzato. La struttura provvederà inoltre ad inviare gli aggiornamenti rispetto alle
verifiche concordate, con cadenza semestrale o a seconda degli accordi intercorsi e della
durata del progetto, e ogni qualvolta si ravvisi la necessità di ridefinire/riprogettare
l’intervento educativo individuale.
 La relazione con l’ospite della Residenza è orientata dal progetto educativo
individualizzato, che viene elaborato, nella sua forma completa, entro 2 mesi dall’ingresso.
Esso viene definito dopo la fase di prima accoglienza, nella quale si attua un’attenta
osservazione del disagio o disturbo del bambino/a o ragazzo/a, del suo vissuto, delle sue
modalità di relazione e nella quale si acquisiscono tutte le informazioni utili per svolgere il
ruolo educativo. Il progetto educativo individualizzato viene definito e realizzato dalla
Residenza, in stretto raccordo con gli operatori dei servizi territoriali, ed è commisurato ai
tempi di permanenza previsti nel progetto quadro definito dai servizi. La prima fase
dell’inserimento è caratterizzata da attività osservativa da parte della Residenza, svolta a
14
partire dagli elementi già conosciuti, con particolare attenzione alle specifiche aree di
bisogno e finalizzata ad una maggiore conoscenza, necessaria ad orientare il progetto
educativo individualizzato nel contesto residenziale. Il primo periodo osservativo sarà
ricompreso: in 2 mesi nel caso del/della bambino/a, ragazzo/a inserito in Casa Famiglia o
in Comunità Educativa; in un tempo variabile da 1 a 2 mesi per il nucleo ospite della Casa
Madre-Bambino. Entro i primi due mesi dall’inserimento è previsto un incontro di
restituzione reciproca delle osservazioni tra Residenza e Servizio Sociale inviante che, se
lo riterrà opportuno, potrà prevedere la presenza di altre figure sanitarie (Psicologo,
Neuropsichiatra, ecc.) e legali che hanno in carico il caso.
7.5 Realizzazione e Gestione dell’attività di accoglienza ed educativa
La Residenza in un’ottica di sostegno e tutela del percorso del/della bambino/a, ragazzo/a,
nucleo, nonché di promozione dell’autonomia della persona e, sulla base delle proprie
caratteristiche/peculiarità, si impegna formalmente a perseguire con mezzi, strumenti e
risorse idonei la realizzazione degli obiettivi enunciati nel progetto educativo/individuale
aderendo alle seguenti buone prassi:
 Dichiarazione di accettazione inserimento;
 sono previsti incontri di verifica tra il Servizio sociale nella figura dell’Assistente Sociale,
la Comunità e l’adulto /il bambino/a, ragazzo/a, con le cadenze:
-
previste dal progetto educativo/individuale;
-
almeno quadrimestrali;
-
dettate da situazioni di necessità, valutate congiuntamente;
-
se necessario, con maggior frequenza nel periodo dell’inserimento/dimissione;
 il servizio sociale mette a disposizione consulenza ed aiuto, o delega – previa
autorizzazione – direttamente la Residenza a perseguire i percorsi di presa in carico per le
problematiche di tipo sanitario/specialistico (afferenti all’area psicologica,
neuropsichiatrica, psicoterapica) con la priorità sui percorsi all’interno dei servizi pubblici;
 nella gestione del progetto persegue uno stretto raccordo tra il Servizio Sociale e la
Residenza. Nello specifico:
-
la Residenza dovrà essere informata rispetto ad eventi e situazioni significative che
abbiano ricadute sul percorso delineato (obiettivi, tempi, eventuali accordi intercorsi
o decisioni assunte dall’assistente sociale nel corso di incontri con l’adulto accolto o
con la famiglia del bambino/a, ragazzo/a);
15
-
il Servizio Sociale dovrà essere informato di ogni significativo evento/accadimento
che pregiudichi, modifichi o comunque influisca sul progetto individuale;
 La Residenza si impegna a comunicare tempestivamente (anche via Fax o posta
elettronica) ogni significativo evento/accadimento riferito al/alla bambino/a, ragazzo/a,
nucleo (fughe- ricoveri -incidenti- ecc.), indirizzando la comunicazione all’Ufficio sede del
servizio Sociale ed in particolare all’Assistente Sociale referente e alle Forze dell’Ordine
nel caso di fuga/allontanamento senza autorizzazione.
7.6 Le verifiche
Il metodo di lavoro privilegiato è il lavoro d’équipe e, più in generale, il lavoro di gruppo,
pertanto le verifiche e le forme di valutazione collettive saranno quindi curate al fine di
permettere realmente di intervenire a misura dei bisogni di ogni ospite.
Gli strumenti che verranno utilizzati sono:
1. le osservazioni sul campo;
2. le riunioni d’équipe (curate dal coordinatore interno all’équipe stessa);
3. le riunioni coi referenti dei Servizi di riferimento del caso;
4. le riunioni di supervisione.
7.7 Dimissioni
La dimissione può avvenire in ordine alle seguenti tipologie:
 Programmata: sulla base di quanto previsto dal progetto e, ove possibile, condivisa con
la comunità;
 per incompatibilità con la struttura: il servizio, valutata e accolta l’incompatibilità,
formalizzata con comunicazione scritta da parte della Residenza, predispone un nuovo
percorso per il caso, da realizzarsi entro il termine di 2 mesi;
 in emergenza: a fronte di situazioni gravi e di pericolo per l’incolumità della donna e
del/della bambino/a. ragazzo/a o degli altri ospiti il servizio inviante, nel limite dei 2/3
giorni, dovrà trovare altre e più tutelanti situazioni.
7.8 Gestione della lista di attesa
In caso di capienza completa della struttura è previsto il ricorso alla lista di attesa
nominativa con i seguenti criteri:
data della proposta scritta di inserimento inoltrata dal servizio referente;
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 compatibilità in ordine all’età e al profilo psico-sociale del soggetto con il sistema
relazionale interno;
 valutazione di eventuali priorità di ordine psico-sociale, in collaborazione con il servizio
inviante.
8. Elenco dei documenti da produrre per l’inserimento
8.1 Documenti personali dell’ospite
Il/la bambino/a, ragazzo/a al momento del suo inserimento deve essere in possesso della
seguente documentazione:
Documentazione sanitaria
1. certificato plurimo con vaccinazioni obbligatorie;
2. certificato di sana e robusta costituzione dichiarante l’idoneità alla vita comunitaria e
dichiarazione esenzione da malattie infettive in atto;
3. scheda del medico curante con notizie anamnestiche principali;
4. certificato di assistenza medica secondo le leggi vigenti.
Certificati anagrafici
1. certificato di nascita;
2. stato di famiglia;
3. foglio di soggiorno per i minori non italiani;
4. copia del codice fiscale;
Certificati scolastici
Certificati religiosi (se esistenti)
8.2 Documenti personali delle donne ospiti
Le madri al momento del loro inserimento nella Casa devono essere in possesso della
seguente documentazione:
Documentazione sanitaria
1. certificato di sana e robusta costituzione dichiarante l’idoneità alla vita comunitaria e
dichiarazione esenzione da malattie infettive in atto;
2. certificato di assistenza medica secondo le leggi vigenti.
Certificati anagrafici
1. certificato di nascita;
2. stato di famiglia;
3. foglio di soggiorno per le donne non italiane;
17
4. copia del codice fiscale.
9. Il Personale
Al personale religioso che gestisce la Residenza e garantisce una continuativa presenza
qualificata 24 ore su 24 è affiancata un’équipe laica che comprende: coordinatoresupervisore, psicologi-educatori, assistente sociale.
9.1 L’équipe della struttura
L’équipe, scelta per rispondere in modo totale alle esigenze delle donne, dei bambini e
degli adolescenti:
1. coadiuva il personale religioso nell’accoglienza delle donne, dei bambini e dei
ragazzi al loro ingresso;
2. stila un P.E.I. per ogni ospite della Comunità che viene condiviso con gli operatori
del territorio in vista di una chiara definizione di obiettivi comuni;
3. struttura gli interventi socio-psico-educativi e ludici in base ai bisogni emersi dal
P.E.I.;
4. mantiene, come affiancamento alla Direttrice, Suor Mirella Del Vecchio, i contatti
con il Tribunale per i Minorenni d’Abruzzo e gli Assistenti Sociali del territorio;
5. gestisce una rete di interscambio con le figure sanitarie ed educative che si
occupano dei bambini e ragazzi in struttura;
6. ove disposto dalle autorità competenti, mantiene la rete con le famiglie di origine dei
bambini e ragazzi;
7. assiste agli incontri protetti dei bambini e ragazzi con i familiari, ove disposti dalle
autorità competenti, in ambienti appositamente dedicati;
8. organizza momenti formativi per gli operatori della Residenza e del Territorio.
9. Le figure professionali che operano nella struttura collaborano in modo coordinato e
integrato al fine di garantire all’ospite un’adeguata assistenza, secondo il
programma individualizzato.
L’équipe della Residenza, inoltre, potrà in ogni momento avvalersi della collaborazione di
altre figure professionali.
18
9.2 La Responsabile della Residenza
La Responsabile della Residenza, Suor Mirella Del Vecchio, o altra persona da essa
delegata, ha il compito di sovrintendere, coordinare e dirigere l’organizzazione delle attività
di ospitalità. Sono compiti del Responsabile:
-
svolgere le funzioni di raccordo con i Servizi Integrati di Assistenza Sociale, le
organizzazioni del Terzo Settore, i Servizi Socio-Sanitari;
-
autorizzare le ammissioni, le dimissioni dei minori ospiti dalla struttura e, comunque,
determinare nei casi previsti dal presente Regolamento la cessazione della
ospitalità presso la Residenza;
-
controllare il regolare espletamento dei servizi che vengono effettuati all’interno
dalla struttura;
-
assicurare il rispetto del Regolamento da parte dei minori ospiti e delle madri e del
personale della struttura;
-
determinare e aggiornare periodicamente l’importo della retta ed eventuali altri oneri
per i servizi di ospitalità;
Il Responsabile ha facoltà di accedere ai locali in qualsiasi momento lo ritenga
indispensabile.
Il ruolo dell’équipe psico-socio-educativa e degli operatori, prevede la finalità di garantire ai
minori la possibilità di continuare a progredire nel loro autonomo processo di sviluppo
psico-fisico, in un ambiente ricco e stimolante dal punto di vista affettivo e relazionale,
strutturato come dimensione familiare capace di sostenere lo sviluppo delle singole
personalità.
9.3 Funzioni e compiti delle singole figure professionali
Ass.Soc. Maria Luisa Sciarretta
1. Profilo sociale
2. aggiornamento cartelle
3. rapporti familiari
4. rapporti Tribunale
5. aggiornamento
schede
Procura
Minori
6. relazioni
di
aggiornamento
concordate in équipe
7. partecipazione équipe
19
8. partecipazione
all’unità
di
valutazione per la stesura del Piano
Educativo Individualizzato
9. attività di tutoraggio ai tirocinanti
Psicologi-educatori:
1. Profilo psico-educativo
Domenico Capogrossi
2. accompagnamento educativo
Marco Menghini
3. attività
Roberto Ladislao Bonanni
di
sostegno
psicologico
personalizzato o di gruppo
4. partecipazione équipe
5. partecipazione
all’unità
di
valutazione per la stesura del Piano
Educativo Individualizzato
6. accompagnamento presso strutture
e servizi
7. attività di tutoraggio ai tirocinanti
Operatori professionali per l’infanzia:
1. Profilo educativo
(personale religioso qualificato)
2. accompagnamento educativo
Suor Eugenia
3. attività
Suor Simplicia
personalizzato o di gruppo
Suor Teresita
4. partecipazione équipe
Suor Donavina
di
sostegno
5. partecipazione
psicologico
all’unità
di
valutazione per la stesura del Piano
educativo Personalizzato
6. accompagnamento presso strutture
e servizi
Personale religioso
1. cura della persona
2. cura degli ambienti
3. partecipazione équipe
Consulente psicoterapeuta:Marina Scipione
1. Supervisione attività e operatori
2. coordinamento
gruppi
di
lavoro:
interni,interdisciplinari,
interistituzionali
20
10. Formazione e aggiornamento del personale
È curata la formazione e l’aggiornamento di tutto il personale attraverso momenti formativi
interni ed esterni, programmati e valutati sulla base del bisogno formativo rilevato nelle
diverse strutture.
11. I Servizi offerti
11.1 Prestazioni alberghiere
Alloggio in camera singola o doppia con servizi igienici interni;
assistenza diurna e notturna;
pasti e diete: è previsto un menù giornaliero con possibilità di variazione; su prescrizione
specialistica vengono garantite diete speciali.
La qualità viene costantemente monitorata.
11.2 Prestazioni e servizi aggiuntivi inclusi nella retta
Soggiorno estivo;
beni personali (abbigliamento, ecc.);
tutto ciò che è stabilito dalle normative vigenti.
12. Giornata tipo dell’ospite
Nell’ambito della Residenza la giornata degli ospiti è articolata e modulata secondo i
progetti individualizzati di ognuno.
Ogni ospite adulto viene coinvolto quotidianamente, insieme agli operatori, nella gestione
della casa e nella cura degli spazi personali.
La frequenza scolastica o di attività lavorative costituisce l’impegno giornaliero prioritario di
ognuno.
I tempi di relax e di riposo si intercalano nella giornata.
Nella giornata si svolgeranno in modo programmato e semi-strutturato le attività sociali,
scolastiche, individuali e di gruppo.
13. Rapporto con le famiglie
Le visite di parenti e amici presso la Residenza sono permesse nei modi e negli orari
stabiliti dall’èquipe interna e comunque nel rispetto delle disposizione delle Autorità
competenti. Le visite non devono coincidere con gli orari dei pasti o altri momenti di vita
21
comunitaria. Amici e parenti si intratterranno per visite brevi nella zona soggiorno con un
contegno rispettoso della natura e delle esigenze della Casa. Non sono comunque
ammesse visite nelle camere. Eventuali inviti a pranzo di parenti o amici, devono sempre
essere preventivamente autorizzati.
14. Sistema di rilevazione della qualità percepita da familiari e operatori
Nell’ambito del sistema di qualità della nostra organizzazione è prevista la rilevazione del
grado di soddisfazione percepito dagli operatori dei servizi invianti e degli operatori interni,
attraverso la somministrazione di questionari appositamente predisposti.
Tale attività di monitoraggio è fondamentale per raccogliere informazioni utili al continuo
miglioramento dei servizi offerti agli utenti, anche attraverso l’attivazione di azioni
migliorative delle criticità emerse.
15. Retta
A fronte dei servizi, delle attività e delle prestazioni sopra indicate è richiesto un contributo
economico al Servizio Sociale o all’Ente che provvede al pagamento. Tale contributo è
stabilito all’atto della stipula della Convenzione in retta giornaliera e subisce nel tempo gli
adeguamenti in funzione degli aumenti del costo della vita.
La retta giornaliera è da intendersi forfettariamente relativa a tutte le spese di
mantenimento quotidiane e ordinarie, coerenti con la vita della Residenza, compresi
materiali ludici ed educativi, beni personali ed eventuali farmaci necessari in caso di
normali malattie.
Nell’eventualità si rendessero necessarie altre spese straordinarie in relazione ad
avvenimenti non coerenti con la vita della Residenza, non programmate né previste, o
interventi, terapie e/o trattamenti specialistici, protesi, attrezzi speciali, spese legali, ecc.,
queste spese potranno essere anticipate previa autorizzazione del Servizio Sociale o Ente
inviante e corrispettivo rimborso a fronte di note giustificative.
Le indicazioni nella presente Carta si applicano fino a quando non intervengono, in
materia, disposizioni modificative o contrarie contenute nei contratti collettivi o in norme di
legge.
22
16. Contatti e Informazioni
Tel. 0862.441345 - Fax. 0862.442380
Cell. 3343335560 - 3319884235
Mail: [email protected]
PEC: [email protected]
Web site: www.residenzamariaferrari.it
23
17. Regolamenti
17.1 Regolamento dell’ospite per l’accoglienza e la permanenza presso
la Casa Famiglia “Immacolata Concezione”
Il progetto di vita viene elaborato nella sua forma completa e sottoscritto dal Servizio
Sociale Territoriale competente entro due mesi dall’ingresso del/della giovane.
La Casa Famiglia predispone una relazione di verifica del progetto educativo
individualizzato (P.E.I.) che viene inviata al Servizio Sociale Territoriale competente
responsabile del progetto quadro, secondo le seguenti scadenze:

almeno semestralmente, nonché in sede di dimissione del/della bambino/a,
ragazzo/a;

in qualsiasi momento su richiesta dei servizi territoriali medesimi.
Art. 1: Ammissione
L'inserimento è proposto dal Servizio Sociale competente per territorio, attraverso un
previo contatto con la Casa Famiglia per verificare se esistono le condizioni idonee per
l'accoglienza del/della bambino/a.
L’ammissione nella Casa avviene a seguito di regolare domanda redatta sull’apposito
modulo “Domanda di Ammissione”.
Al momento del suo inserimento nella Casa Famiglia il/la bambino/a deve essere in
possesso della seguente documentazione:
Relazione del servizio sociale richiedente;
Lettera di affidamento da parte dell'ente che predispone l'ammissione;
Documentazione sanitaria:
1. certificato plurimo con vaccinazioni obbligatorie;
2. certificato di sana e robusta costituzione dichiarante l'idoneità alla vita comunitaria e
dichiarazione esenzione da malattie infettive in atto;
3. scheda del medico curante con notizie anamnestiche principali;
4. certificato di assistenza medica secondo le leggi vigenti;
5. eventuali diagnosi mediche specialistiche;
24
Certificati anagrafici:
1. certificato di nascita;
2. stato di famiglia;
3. foglio di soggiorno per i minori non italiani;
4. copia del codice fiscale;
Certificati scolastici;
Certificati religiosi, se esistenti.
L'ammissione del/della bambino/a viene valutata e decisa dalla responsabile della
struttura in collaborazione con l'équipe psico-socio-educativa. Verificata l’opportunità per
l’inserimento del/della bambino/a, l’accoglienza viene gestita dall’équipe che accompagna
il/la bambino/a nella delicata fase di inserimento, rispettandone tempi e bisogni.
Il percorso di adattamento viene monitorato dall’équipe della Casa Famiglia, in rete con
l’inviante e con eventuali altri servizi coinvolti. Alla fine del periodo di prima accoglienza (2
mesi), viene richiesto un incontro con il Servizio Sociale inviante per un aggiornamento
atto a calibrare e programmare il progetto educativo individualizzato (P.E.I.).
Art. 2: Vita all’interno della Casa Famiglia
Lo stile di vita della Casa Famiglia cerca di riproporre, sia nei tempi che nei modi, quello di
una famiglia ed ha cura di rendere al/alla bambino/a meno traumatico possibile il distacco
dal proprio ambiente di vita. Gli orari che scandiscono il ritmo della giornata sono
determinati dall'esigenza di coniugare le attività e i bisogni di ogni bambino/a con quelle
della Casa nel suo insieme. Si cerca di equilibrare il tempo per lo studio e quello per le
attività extrascolastiche, entrambe importanti per un sano sviluppo psico-fisico. La Casa
inoltre incoraggia la partecipazione del/della bambino/a ad attività sportive personalizzate
ed alle iniziative catechistiche, formative e ricreative proposte dalla parrocchia in cui essa
è inserita e comunque nel rispetto delle proprie prerogative personali e culturali.
Gli orari di una giornata tipo durante il periodo scolastico sono i seguenti:
-
7.00 sveglia;
-
dalle 7.15 alle 7.45 colazione;
-
dalle 7.30 alle 7.50 partenza per la scuola con il pulmino o i mezzi pubblici;
25
-
dalle 16.30 alle 17.00 rientro in casa dall’asilo e dalla scuola;
-
dalle 17.00 alle 18.30 attività extrascolastica personalizzata;
-
dalle 17.00 alle 17.30 disponibilità di merenda personalizzata;
-
dalle 17.30 alle 18.30 studio individuale monitorato e supportato dall’operatore
dedicato;
-
dalle 17.30 attività varie (cineforum, lettura, gioco individuale e di gruppo, relax,
uscite programmate);
-
dalle 18.40 alle 19.00 cena;
-
20.30 doccia e igiene personale;
-
21.30 riposo in camera.
Gli orari di una giornata tipo durante il sabato, la domenica, le festività e il periodo estivo
sono i seguenti:
-
8.30 sveglia;
-
dalle 8.45 alle 9.15 colazione;
-
dalle 9.30 alle 11.30 attività varie (partecipazione alle attività parrocchiali,
svolgimento compiti scolastici, cineforum, lettura, gioco individuale e di gruppo,
relax, uscite programmate);
-
dalle 12.00 alle 12.30 pranzo;
-
dalle 13.30 alle 15.00 riposo;
-
dalle 15.00 alle 18.30 attività varie (svolgimento compiti scolastici, cineforum,
lettura, gioco individuale e di gruppo, relax, uscite programmate);
-
dalle 15.30 alle 17.00 disponibilità di merenda personalizzata;
-
dalle 19.00 alle 19.30 cena;
-
21.00 doccia e igiene personale;
-
22.00 riposo in camera;
Nel periodo estivo infine la Comunità organizza un soggiorno di vacanza.
Art. 3: Regole per la vita in Casa Famiglia
Regole per i minori da 0 a 8 anni:
26
IL CARTELLONE DELLE REGOLE
MANGIARE
‐MANGIO A TAVOLA CON TUTTI GLI ALTRI ‐PORTO IL PIATTO SPORCO SUL CARRELLO E PULISCO DOVE MANGIO ‐LA MERENDA È NEL MIO SACCHETTO IN SALA PRANZO ‐DEVO TENERE BENE I LIBRI E I QUADERNI ‐TORNATO DA SCUOLA DEVO FARE I COMPITI CON UN EDUCATORE O CON I TIROCINANTI, POI POSSO GIOCARE SCUOLA
‐NON URLO ‐NON PICCHIO ‐NON DICO LE PAROLACCIE ‐I GIOCHI SONO DI TUTTI E DEVO TRATTARLI BENE E GIOCARE CON GLI ALTRI ‐PRIMA DI MANGIARE MI LAVO LE MANI ‐DOPO MANGIATO MI LAVO I DENTI ‐FACCIO LA DOCCIA TUTTE LE SERE FIRMA ________________ IMPRONTA COMPORTARSI
BENE
LAVARSI
27
Regole per i minori da 8 a 11 anni:
REGOLE DI CONVIVENZA DURANTE I PASTI
-
-
Dopo essermi servito la colazione, lascerò pulito il
mio posto e porterò le stoviglie sull’apposito
carrello;
mi verrà fornita la merenda per la scuola; potrò
decidere con le suore il contenuto;
dopo il pranzo ordinerò e preparerò la sala da
pranzo per la cena;
potrò trovare la merenda nel mio sacchetto in sala
da pranzo;
dovrò essere presente in sala da pranzo all’orario
della cena. Prima di mangiare mi laverò le mani;
REGOLE DI RISPETTO
-
Ho il diritto di utilizzare gli spazi assegnati alla mia età o comunità di appartenenza e l’obbligo
di non invadere quelli degli altri;
dovrò parlare in modo educato senza offendere nessuno;
se non rispetterò le regole della casa famiglia e non avrò un buon comportamento nessuna
attività potrà essere iniziata.
28
LA SCUOLA
-
Ho il diritto/dovere di frequentare la scuola. Non posso
decidere da solo di non andare;
tratterò bene il materiale scolastico che mi verrà
dato e che verrà segnato in un quaderno;
devo far vedere le comunicazioni che manda la scuola;
tornato da scuola devo controllare i compiti
e poi una volta finiti giocare;
sarò aiutato nello studio da un operatore
sino a quando non riuscirò a studiare
bene da solo.
REGOLE DI IGIENE E CURA DELLA PROPRIA PERSONA
-
Sarò responsabile dell’ordine della mia stanza e dei miei vestiti. Dovrò riordinare il letto prima
di uscire la mattina;
dovrò mettere al ritorno da scuola zaini e giubbotti negli armadietti e non lasciare le mie cose in
giro;
- sarò responsabile dei libri e dei giochi che
utilizzerò;
- mi laverò le mani prima di mangiare e i denti
dopo aver finito;
- mi laverò il viso sia la mattina che la sera;
- mi farò la doccia la sera prima di andare a letto;
- non sprecherò i saponi.
FIRMA
29
Art. 4: Attività extrascolastiche esterne
-
La struttura concorderà con il servizio sociale la possibilità e le modalità per garantire il
servizio;
-
le attività extrascolastiche saranno svolte in funzione di un adeguato impegno
comportamentale e scolastico del/della bambino/a.
Art. 5: Visite
I familiari dei bambini e i loro amici possono far visita e comunicare telefonicamente con gli
stessi, secondo le modalità più rispettose della situazione di ciascun bambino/a e negli orari
indicati dal P.E.I., in modo che vengano rispettati: il decreto del Tribunale per i Ragazzo/anni,
gli impegni di ciascuno e la vita del gruppo nel suo insieme. Le visite avvengono una volta la
settimana e non devono coincidere con gli orari dei pasti o con altri momenti di vita
comunitaria. Amici e parenti si intratterranno per visite brevi (la durata massima è di un’ora e
mezza) nella zona soggiorno con un contegno rispettoso della natura e delle esigenze della
Residenza. Non sono comunque ammesse visite nelle camere. Eventuali uscite con parenti o
amici, devono sempre essere preventivamente autorizzati dall’autorità competente (Tribunale
per i Ragazzo/anni e Servizio Sociale).
Art. 6: Rientri in famiglia
Qualora non sia stato disposto diversamente dall'autorità competente e in armonia con il
progetto educativo individualizzato, è necessario un periodico rientro del bambino/a in
famiglia concordato con il Servizio Sociale affidatario.
Art. 7: Reclami
I reclami possono essere presentati in forma orale, scritta, telefonica, via fax e devono
contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.
I reclami orali e telefonici debbono, successivamente, essere sottoscritti.
I reclami anonimi non sono presi in considerazione.
Il Responsabile della struttura, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponde,
in forma scritta e con celerità, attivandosi per rimuovere le cause che hanno generato il
reclamo.
Anche il/la bambino/a ospite ha diritto al reclamo. Esso potrà essere esplicitato in forma
scritta o orale all’operatore o alla suora di riferimento. Il reclamo verrà preso in
considerazione, ne verrà valutata la fondatezza e, soltanto successivamente, l’équipe si
30
occuperà di rimuoverne le cause affinché la struttura diventi sempre più efficiente e venga
mantenuto un sano equilibrio all’interno della Casa Famiglia.
Art. 8: Rapporti con il territorio
La Casa Famiglia sviluppa rapporti organici con il territorio, dialogando con tutte le risorse
locali disponibili: ecclesiali e civili, istituzionali, sociali e del volontariato.
La Casa è fortemente coinvolta e motivata all’apertura della struttura all’esterno, ad esempio,
attraverso rapporti con la Parrocchia di quartiere o con altre realtà istituzionali presenti sul
territorio.
Art. 9: Gestione emergenze
In caso di emergenza clinica il Responsabile comunica tempestivamente ai parenti, ovvero al
tutore, lo stato di bisogno e, se le condizioni di salute lo richiedono, provvede personalmente
a chiamare l’intervento del Pronto Soccorso 118.
In caso di incendio, o di altre calamità naturali, è predisposto un piano di evacuazione
secondo il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3
agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Art. 10: Modalità di dimissione
La permanenza del/della bambino/a nella Casa Famiglia si conclude secondo le seguenti
modalità: nel momento in cui si è delineata in modo chiaro la situazione della famiglia di
origine e gli organi competenti, Tribunale per i Minori e/o Servizi Sociali, hanno definito il
progetto futuro del/della bambino/a: rientro in famiglia, affido familiare o adozione. Il/la
bambino/a viene adeguatamente preparato/a al distacco ed al rientro nel contesto di vita
originario o in altro nuovo. L'eventuale affido etero-familiare viene accuratamente
programmato, preparato e sostenuto con l'apporto qualificato di tutte le persone che hanno
un ruolo psico-socio-educativo nei confronti del/della bambino/a.
31
17.2 Regolamento dell’ospite per l’accoglienza dell’ospite presso la
Comunità Educativa “Maria Ferrari”
Il progetto di vita viene elaborato nella sua forma completa e sottoscritto dal Servizio Sociale
Territoriale competente entro due mesi dall’ingresso del/della giovane.
La Comunità predispone una relazione di verifica del progetto educativo individualizzato
(P.E.I.) che viene inviata al Servizio Sociale Territoriale competente responsabile del
progetto quadro, secondo le seguenti scadenze:

almeno semestralmente, nonché in sede di dimissione del/della ragazzo/a;

in qualsiasi momento su richiesta dei servizi territoriali medesimi.
Art. 1: Ammissione
L'inserimento è proposto dal Servizio Sociale competente per territorio, attraverso un previo
contatto con la Comunità Educativa per verificare se esistono le condizioni idonee per
l'accoglienza del/della ragazzo/a.
L’ammissione nella Casa avviene a seguito di regolare domanda redatta sull’apposito
modulo “Domanda di Ammissione”.
Al momento del suo inserimento nella Comunità Educativa il ragazzo/a deve essere in
possesso della seguente documentazione:
Relazione del servizio sociale richiedente;
Lettera di affidamento da parte dell'ente che predispone l'ammissione;
Documentazione sanitaria:
1. certificato plurimo con vaccinazioni obbligatorie;
2. certificato di sana e robusta costituzione dichiarante l'idoneità alla vita comunitaria e
dichiarazione esenzione da malattie infettive in atto;
3. scheda del medico curante con notizie anamnestiche principali;
4. certificato di assistenza medica secondo le leggi vigenti;
5. eventuali diagnosi mediche specialistiche;
Certificati anagrafici:
1. certificato di nascita;
2. stato di famiglia;
3. foglio di soggiorno per i minori non italiani;
32
4. copia del codice fiscale;
Certificati scolastici;
Certificati religiosi, se esistenti.
L'ammissione del/della ragazzo/a viene valutata e decisa dalla responsabile della struttura in
collaborazione con l'équipe psico-socio-educativa. Verificata l’opportunità per l’inserimento
del/della ragazzo/a, l’accoglienza viene gestita dall’équipe che accompagna il/la giovane
nella delicata fase di inserimento, rispettandone tempi e bisogni.
Il percorso di adattamento viene monitorato dall’équipe della Comunità Educativa, in rete con
l’inviante e con eventuali altri servizi coinvolti. Alla fine del periodo di prima accoglienza (2
mesi), viene richiesto un incontro con il Servizio Sociale inviante per un aggiornamento atto a
calibrare e programmare il progetto educativo individualizzato (P.E.I.).
Art. 2: Vita all’interno della Comunità Educativa
Lo stile di vita della Comunità Educativa cerca di riproporre, sia nei tempi che nei modi,
quello di una famiglia ed ha cura di rendere al/alla ragazzo/a meno traumatico possibile il
distacco dal proprio ambiente di vita. Gli orari che scandiscono il ritmo della giornata sono
determinati dall'esigenza di coniugare le attività e i bisogni di ogni ragazzo/a con quelle della
Comunità nel suo insieme. Si cerca di equilibrare il tempo per lo studio e quello per le attività
extrascolastiche, entrambe importanti per un sano sviluppo psico-fisico. La Comunità inoltre,
ove condiviso con il Servizio Sociale, incoraggia la partecipazione del/della ragazzo/a ad
attività sportive personalizzate ed alle iniziative catechistiche, formative e ricreative proposte
dalla parrocchia in cui essa è inserita e comunque nel rispetto delle proprie prerogative
personali e culturali.
Gli orari di una giornata tipo durante il periodo scolastico sono i seguenti:
-
7.00 sveglia;
-
dalle 7.15 alle 7.45 colazione;
-
dalle 7.30 alle 7.50 partenza per la scuola con il pulmino o i mezzi pubblici;
-
dalle 13.15 alle 14,40 rientro in casa dalla scuola e pranzo;
-
dalle 15.00 alle 17.30 studio individuale monitorato e supportato dall’operatore
dedicato;
-
dalle 15.30 alle 17.00 disponibilità di merenda personalizzata;
33
-
dalle 17.00 attività varie (attività extrascolastiche personalizzate, cineforum, gruppi di
discussione, lettura, gioco individuale e di gruppo, utilizzo pc, relax, uscite
programmate);
-
dalle 18.40 alle 19.00 cena;
-
20.30 doccia e igiene personale;
-
21.30 riposo in camera.
Gli orari di una giornata tipo durante la domenica, le festività e il periodo estivo sono i
seguenti:
-
8.30 sveglia;
-
dalle 8.45 alle 9.15 colazione;
-
dalle 9.30 alle 11.30 attività varie (partecipazione alle attività parrocchiali, svolgimento
compiti scolastici, cineforum, gruppi di discussione, lettura, gioco individuale e di
gruppo, utilizzo pc, relax, uscite programmate);
-
dalle 12.00 alle 12.30 pranzo;
-
dalle 13.30 alle 15.00 riposo;
-
dalle 15.00 alle 18.30 attività varie (svolgimento compiti scolastici, attività
extrascolastiche personalizzate, cineforum, gruppi di discussione, lettura, gioco
individuale e di gruppo, utilizzo pc, relax, uscite programmate);
-
dalle 15.30 alle 17.00 disponibilità di merenda personalizzata;
-
dalle 19.00 alle 19.30 cena;
-
21.00 doccia e igiene personale;
-
22.00 riposo in camera;
Nel periodo estivo infine la Comunità organizza un soggiorno di vacanza.
Art. 3: Regole per la vita comunitaria
Regole di rispetto:
-
I ragazzi hanno il diritto di utilizzare gli spazi loro assegnati e l’obbligo di non invadere quelli
non opportuni alla propria fascia di età o comunità di appartenenza;
34
-
I ragazzi dovranno essere accorti a non utilizzare un linguaggio inadeguato. La Residenza è
abitata da bambini, ragazzi, personale religioso e laico; ognuno di loro ha diritto al rispetto
della propria persona. Eventuali comportamenti inadeguati o scorretti verranno sanzionati;
-
la struttura si prefigge come compito principale quello di accompagnare il/la ragazzo/a al
rispetto di sé e degli altri. In assenza di ciò nessun progetto individuale extra scolastico potrà
essere avviato.
-
I parenti e/o i tutori debbono mantenere lo stesso comportamento.
Regole di convivenza durante i pasti:
-
Dopo essersi serviti la colazione, ogni ragazzo/a si curerà di lasciare pulito il proprio posto e
di portare le stoviglie sull’apposito carrello;
-
al/alla ragazzo/a verrà fornita la merenda per la scuola; sarà possibile concordarne
anticipatamente il contenuto;
-
al ritorno dalla scuola il pranzo verrà servito con le modalità previste dalla Residenza. Il/la
ragazzo/a dovrà occuparsi di ordinare e preparare la sala da pranzo per il pasto successivo;
-
la Residenza provvederà a procurare dei sacchetti singoli e personalizzati nei quali verrà
riposta la merenda che potrà essere consumata a discrezione dalle 15.30 alle 17.00;
-
durante gli orari dei pasti i ragazzi dovranno essere presenti nella sala da pranzo; qualora
il/la ragazzo/a decidesse di sua spontanea volontà di non usufruire del pasto, dovrà
comunque accomodarsi a tavola con i compagni e rispettare i turni di pulizia scritti sulla
tabella precedentemente concordata.
Regole di igiene e cura della propria persona

Igiene personale:
Imparando ad avere cura della propria persona il/la ragazzo/a dovrà:
-
lavarsi accuratamente i denti dopo ogni pasto;
35
-
lavarsi il viso sia la mattina che la sera, in particolare le ragazze dovranno struccarsi e i
ragazzi curare la propria barba;
-
farsi la doccia almeno una volta al giorno (preferibilmente prima di mettersi al letto);
-
indossare abbigliamento adeguato (pigiama) prima di mettersi al letto;
-
utilizzare i detergenti in modo adeguato al fine di evitare inutili sprechi;
-
lavarsi le mani prima di ogni pasto;
Il fumo nuoce gravemente alla salute.
È severamente vietato fumare al di sotto dei 18 anni.
Tutti colori che hanno compiuto 18 anni e non riescono a farne a meno potranno fumare
esclusivamente nell’apposito spazio esterno attrezzato.
I mozziconi di sigarette dovranno essere esclusivamente gettati nell’apposito cestino.

Stanze e ambienti comuni:
-
il/la ragazzo/a sarà responsabile dell’ordine della propria stanza e dei propri indumenti. Dovrà
riordinare il letto prima di uscire la mattina e depositare i panni sporchi dove indicato dal
personale della Comunità Educativa;
-
negli ambienti comuni non potranno essere depositati indumenti personali (scarpe, tute etc.);
il/la ragazzo/a ospite può usufruire degli spazi comuni lasciando agli altri lo stesso diritto e
impegnandosi nel mantenere le stanze in ordine;
-
è vietato l’uso di apparecchiature diverse da quelle in dotazione nella stanza;
-
sono comunque vietati comportamenti, in relazione all’uso dei predetti strumenti, che
possano procurare disturbo o pericolo o danno per gli stessi ospiti e/o collettività;
-
è vietato l’utilizzo di cibi in camera;
-
il/la ragazzo/a ospite deve rispettare il riposo diurno e notturno degli altri residenti;
-
non è consentito portare nella Casa animali di alcun tipo;
36
-
zaini e giubbotti dovranno essere svuotati e i libri riposti nei personali armadietti in modo tale
da garantirne l’integrità;
-
i ragazzi saranno responsabili del materiale ludico/didattico messo a loro disposizione;
Art. 4: Scuola
-
I ragazzi hanno il diritto/dovere di frequentare le lezioni nei giorni e negli orari previsti; non
sono consentite assenze o ritardi non concordati prima con la struttura;
-
I ragazzi si prenderanno cura in modo adeguato del materiale fornito loro per conseguire una
corretta e funzionale istruzione;
-
La Residenza avrà l’obbligo di annotare in un apposito registro il materiale fornito nel tempo
ad ogni ragazzo/a;
-
Il/la ragazzo/a è tenuto/a a riportare prima dell’inizio dello studio eventuali comunicazioni
della scuola di appartenenza;
-
Gli orari di studio di medie e superiori sono dalle 15.00 alle 17.30; in tali orari non sarà
consentito l’utilizzo di strumenti multimediali (computer, musica, televisione ecc.);
-
Ogni ragazzo/a sarà supportato/a nello studio da un operatore di riferimento sino al
conseguimento di una sufficiente autonomia stabilita dai positivi risultati scolastici;
Art. 5: Attività extrascolastiche esterne
-
i ragazzi capaci di un’adeguata autonomia (così come scritto e concordato nel PEI) avranno
la possibilità di usufruire dei mezzi pubblici. In caso contrario la struttura concorderà con il
servizio sociale le modalità per garantire il servizio;
-
le attività extrascolastiche saranno svolte in funzione di un adeguato impegno
comportamentale e scolastico del/della ragazzo/a;
-
le uscite con gli amici saranno possibili per i minori di 14 anni solo con la presenza di un
adulto di riferimento o in un ambiente adeguato per la Residenza. Per i maggiori di 14 anni e
sempre compatibilmente con quanto stabilito nel P.E.I., le uscite dovranno essere
anticipatamente concordate per ciò che riguarda orari e luoghi;
37
-
le richieste di uscita potranno essere accettate esclusivamente previo accordo con il/la
ragazzo/a di essere in possesso di cellulare funzionante (carico di batteria e credito).
Art. 6: Visite al/alla ragazzo/a
I familiari dei minori e i loro amici possono far visita e comunicare telefonicamente con gli
stessi, secondo le modalità più rispettose della situazione di ciascun ragazzo/a e negli orari
indicati dal PEI, in modo che vengano rispettati: il decreto del Tribunale per i Ragazzo/anni,
gli impegni di ciascuno e la vita del gruppo nel suo insieme. Le visite avvengono una volta la
settimana e non devono coincidere con gli orari dei pasti o con altri momenti di vita
comunitaria. Amici e parenti si intratterranno per visite brevi (la durata massima è di un’ora e
mezza) nella zona soggiorno con un contegno rispettoso della natura e delle esigenze della
Residenza. Non sono comunque ammesse visite nelle camere. Eventuali uscite con parenti o
amici, devono sempre essere preventivamente autorizzati dall’autorità competente (Tribunale
per i Ragazzo/anni e Servizio Sociale).
Art. 7: Rientri in famiglia
Qualora non sia stato disposto diversamente dall'autorità competente e in armonia con il
progetto educativo individualizzato, è necessario un periodico rientro del/della ragazzo/a in
famiglia concordato con il Servizio Sociale affidatario.
Art. 8: Reclami
I reclami possono essere presentati in forma orale, scritta, telefonica, via fax e devono
contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.
I reclami orali e telefonici debbono, successivamente, essere sottoscritti.
I reclami anonimi non sono presi in considerazione.
Il Responsabile della struttura, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponde,
in forma scritta e con celerità, attivandosi per rimuovere le cause che hanno generato il
reclamo.
Anche il/la ragazzo/a ospite ha diritto al reclamo. Esso potrà essere esplicitato in forma
scritta o orale all’operatore o alla suora di riferimento. Il reclamo verrà preso in
considerazione, ne verrà valutata la fondatezza e, soltanto successivamente, l’équipe si
occuperà di rimuoverne le cause affinché la struttura diventi sempre più efficiente e venga
mantenuto un sano equilibrio all’interno della Comunità.
Art. 9: Rapporti con il territorio
38
La Comunità Educativa sviluppa rapporti organici con il territorio, dialogando con tutte le
risorse locali disponibili: ecclesiali e civili, istituzionali, sociali e del volontariato.
La Comunità è fortemente coinvolta e motivata all’apertura della struttura all’esterno, ad
esempio, attraverso rapporti con la Parrocchia di quartiere o con altre realtà istituzionali
presenti sul territorio.
Art. 10: Gestione emergenze
In caso di emergenza clinica il Responsabile comunica tempestivamente ai parenti, ovvero al
tutore, lo stato di bisogno e, se le condizioni di salute lo richiedono, provvede personalmente
a chiamare l’intervento del Pronto Soccorso 118.
In caso di incendio, o di altre calamità naturali, è predisposto un piano di evacuazione
secondo il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3
agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Art. 11: Modalità di dimissione
La permanenza del/della ragazzo/a nella Comunità Educativa, fino al compimento del
diciottesimo anno di età o con deroga dei Servizi Sociali fino al compimento del ventunesimo
anno di età, si conclude secondo le seguenti modalità:
Nel momento in cui si è delineata in modo chiaro la situazione della famiglia di origine e gli
organi competenti, Tribunale per i Minori e/o Servizi Sociali, hanno definito il progetto futuro
del/della ragazzo/a: rientro in famiglia, affido familiare o adozione. Il/la ragazzo/a viene
adeguatamente preparato/a al distacco ed al rientro nel contesto di vita originario o in altro
nuovo. L'eventuale affido etero-familiare viene accuratamente programmato, preparato e
sostenuto con l'apporto qualificato di tutte le persone che hanno un ruolo psico-socioeducativo nei confronti del/della ragazzo/a.
39
17.3 Regolamento dell’ospite per l’accoglienza e la permanenza in Casa
Madre-Bambino
Premessa
La Casa Madre-Bambino accoglie gestanti, Mamme con bambini o anche donne sole, che
vivono una situazione di disagio e di difficoltà dentro e fuori la famiglia, nonché i nuclei in
fuga dalla violenza quotidiana, per la realizzazione di progetti educativi individualizzati
condivisi con i Servizi Sociali. Gli obiettivi della struttura sono di riabilitazione socioeconomica della donna e di recupero della dimensione dell’infanzia per i minori, badando,
contemporaneamente, al rafforzamento dell’empowerment di entrambi come singoli e come
famiglia, il tutto in collaborazione con gli enti invianti e i Centri Antiviolenza regionali ed
extraregionali.
Il soggiorno presso la Casa è temporaneo e varia a seconda del progetto educativo
convenuto tra l’Ente inviante, la Direzione della struttura e la Donna che chiede di essere
ospitata.
Preliminare ad ogni ipotesi di ingresso, è la dimostrazione che non sussistono
motivazioni sanitarie contrarie all’accoglimento. È perciò richiesta una documentazione
sanitaria generale sullo stato di salute della Donna e dei suoi bambini, comprendente tutti gli
accertamenti indicati nella apposita scheda.
Oltre a ciò, all’Aspirante Ospite, prima dell’eventuale ingresso in Casa, è richiesto un
colloquio di chiarimento e di impegno reciproco, volto a verificare la sussistenza di adeguate
motivazioni personali e soprattutto del desiderio di impegnarsi con se stessa, con gli
Operatori e con l’intera Struttura.
Nel corso del colloquio saranno perciò approfonditi i più significativi aspetti del “Progetto
Educativo Individuale” e saranno adeguatamente illustrate le “Regole di funzionamento della
Casa”.
“Progetto” e “Regole” che l’Aspirante Ospite si impegnerà a seguire e a rispettare
scrupolosamente, cosciente del fatto che in caso contrario, essendo venute meno le
motivazioni dell’accoglienza, l’ospitalità presso la Casa dovrà essere interrotta.
Art. 1: L’impegno dell’ospite
L’Ospite deve in ogni momento dimostrare la volontà e l’impegno al raggiungimento degli
obiettivi convenuti, attraverso la puntuale realizzazione del Progetto Educativo Individuale,
40
il costante rispetto delle Regole della Casa e la attiva partecipazione alla vita della
Comunità.
Art. 2: Il nostro aiuto
In questa sua fatica, l’Ospite troverà riferimento e sostegno da ogni operatore della Casa,
ricordando però sempre che nessuno di questi deve o può sostituirla negli impegni e negli
adempimenti previsti dal Progetto Educativo Individuale e dalle Regole della Casa.
Art. 3: La Camera
L’assegnazione delle camere e dei bagni è affidata all’ équipe degli operatori. Le Ospiti
dovranno quotidianamente avere cura degli spazi, degli arredi e delle suppellettili
assegnate. Non è ammesso spostare mobili, arredi o altre dotazioni da una stanza
all’altra senza la preventiva autorizzazione della Direzione, così come non è ovviamente
ammesso sottrarre o danneggiare ciò che è di proprietà della Casa. Non è altresì
ammesso introdurre nella camera elettrodomestici, arredi, suppellettili di proprietà
personale (es. computer), senza la preventiva valutazione ed autorizzazione della
Direzione. La responsabile della Casa controlla periodicamente l’igiene e l’ordine degli
ambienti, verificando altresì eventuali ammanchi o danni arrecati. In tal caso l’Ospite è
tenuta a risarcire il relativo costo.
Art. 4: Le tue dotazioni d’uso
Tutto ciò che viene fornito al momento dell’ingresso nella Casa (biancheria casa,
passeggino, seggiolone, ecc..) è affidato in uso e custodia personale alla Donna che lo ha
ricevuto. Esso dovrà perciò essere restituito al momento delle dimissioni. Le cose
danneggiate o non riconsegnate dovranno essere rimborsate.
Art. 5: Gli effetti personali
Gli oggetti personali, inclusa biancheria da lavare e stirare, devono essere conservati
nella propria camera. La struttura non risponde di fronte a smarrimenti o sottrazioni di
oggetti personali. Gli oggetti di valore e i soldi possono essere depositati presso la
Direzione.
41
Art. 6: I tuoi bambini
La custodia e la responsabilità dei bambini sono compito esclusivo e costante delle
relative mamme. Momenti di custodia diversi possono essere contemplati dal progetto
educativo dell’Ospite, dalle iniziative comuni intraprese dalla Direzione della Casa o da
occasionali specifiche autorizzazioni rilasciate dagli Operatori, previa valutazione della
validità della richiesta presentata dalla madre.
Art. 7: La vita Comunitaria
Per una convivenza proficua e serena, devono essere rispettate le esigenze delle altre
Ospiti, dei loro Figli, della Casa e di quanti vi prestano servizio. È perciò necessario fare
uso di un atteggiamento e di un linguaggio attenti e rispettosi, avere cura dell’igiene
personale e di quella dei propri bambini, vestire decorosamente.
I momenti di vita comunitaria non sono facoltativi ma obbligatori. Ogni donna deve
partecipare ai pasti, alle riunioni, agli incontri, alle iniziative della comunità, offrendo il
proprio contributo in spirito di condivisione e rispetto reciproco. Le assenze o i ritardi non
sono pertanto ammessi e, se inevitabili, devono essere concordati con l’équipe psicosocio-educativa.
Devono essere in particolare rispettati i seguenti orari:
8,00 sveglia (Festivi 8,30)
8,30 colazione (Festivi 9,00)
12,30 pranzo
19,30 cena
23,00 riposo
Art. 8: La gestione della casa
Come in ogni famiglia la gestione della Casa costituisce impegno di tutti i suoi
componenti. È pertanto compito delle Ospiti assicurare il normale svolgimento di tutte le
attività comuni necessarie al buon funzionamento quotidiano della Casa: pulizie, ordine
degli spazi, lavaggio della biancheria comune, cucina, ecc.. Queste attività sono
organizzate con appositi turni predisposti dagli operatori.
La preparazione dei pasti per l’intera comunità è a carico dell’Ospite in turno,
eventualmente coadiuvata dall’operatore in servizio. Il pasto dei bambini è a carico delle
42
rispettive madri. Gli acquisti di generi alimentari sono disposti dalla figura incaricata. Tutti
sono tenuti ad evitare inutili sprechi.
Art. 9: Il ruolo degli operatori
Il Direttore della Casa e gli operatori laici e non, “coordinano” i vari settori,
“sovrintendono”
all’espletamento
delle
diverse
attività,
“controllano”
il
puntuale
assolvimento degli impegni assunti da ciascuna Ospite, integrando il doveroso sostegno
morale, psicologico ed educativo con altrettanto doverosa, serena ma intransigente
determinazione.
I
tirocinanti
affiancano
gli
operatori
della
struttura
secondo
l’organizzazione ed i programmi stabiliti, aiutano, ma non sostituiscono le Ospiti nello
svolgimento dei loro propri compiti.
Art. 10: I divieti
È assolutamente vietato introdurre nella casa alcolici e sostanze stupefacenti, nonché
fumare all’interno dei locali. Il telefono della Casa può essere utilizzato esclusivamente
dagli Operatori. In via generale, il telefono cellulare di proprietà dell’ospite, qualora le
condizioni generali della Casa, le situazioni soggettive ed i programmi educativi delle
Ospiti lo consentano, la Direzione può consentire il mantenimento dell’apparecchio
individuale, ma con obbligo assoluto di spegnimento nei momenti di vita comunitaria
(pasti, riunioni, incontri, ecc…) e dopo le ore 23,00.
Art. 11: Le visite
Le visite di parenti ed amici presso la Casa, sono permesse nei modi e negli orari
stabiliti dall’équipe interna e comunque nel rispetto delle disposizioni delle Autorità
competenti e del Progetto Educativo Individuale. Le visite non devono coincidere con gli
orari dei pasti o altri momenti di vita comunitaria. Amici e parenti si intratterranno per
visite brevi nella zona soggiorno con un contegno rispettoso della natura e delle esigenze
della Casa. Non sono comunque ammesse visite nelle camere. Eventuali inviti a pranzo
di parenti o amici, devono sempre essere preventivamente autorizzati.
Art. 12: Le uscite
Tutte le uscite dalla Casa che avvengono nel corso della giornata, quando estranee al
programma giornaliero dell’Ospite, devono essere preventivamente comunicate e
motivate all’operatore presente. Per le uscite dopo cena, le Ospiti sono tenute ad
43
osservare i giorni e gli orari stabiliti, con rientro comunque entro le ore 23. Salvo casi del
tutto eccezionali, preventivamente autorizzati dalla Direzione, non sono consentiti
pernottamenti fuori Casa.
Art. 13: La partecipazione alla spesa
Le donne lavoratrici partecipano alle spese di gestione della Casa, versando
mensilmente una quota pari al 10% dello stipendio per retribuzioni fino a 500 €, e pari al
15% per retribuzioni superiori. L’importo della contribuzione effettivamente versata, sarà
defalcata dalla fatturazione nei confronti dell’Ente inviante, relativa al mese successivo.
Art. 14: Il “programma giornaliero” dell’ospite
L’Ospite dovrà impegnarsi per rispettare gli impegni assunti con l’accettazione del
progetto educativo individuale nonché impegnarsi a saper vivere in una comunità
complessa, rispettando tutti gli obblighi, i divieti e i tempi previsti dal Regolamento e dalla
organizzazione della Casa. Tutto ciò comporta uno sforzo quotidiano che, con il sostegno
anche rigoroso degli operatori, accompagnerà la donna a conquistarsi condizioni
soddisfacenti di autonomia e serenità per se ed i suoi figli.
Per fare ciò dovrà innanzitutto abituarsi a programmare ed organizzare la sua giornata
e quella dei suoi bambini, ottemperando a tutti gli impegni che la riguardano e gestendo in
modo attento il Tempo a disposizione.
Per queste ragioni andrai a compilare quotidianamente un “Programma della giornata”,
in ciò aiutata e guidata dall’ operatore incaricato che, il giorno successivo, verificherà se,
dove e perché il Programma non è stato rispettato. Nel tempo questo metodo si rivelerà
prezioso per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Art. 15: Incontri
L’ospite parteciperà ad incontri periodici con gli operatori della casa nonché agli Incontri di
Gruppo con tutte le altre Ospiti Per verificare come stanno andando il Progetto Educativo, la
partecipazione alla gestione della Casa, i rapporti con le altre Ospiti ed i loro Bambini, con gli
operatori e più in generale per condividere opinioni e ricevere sostegno, indicazioni e
suggerimenti.
44
Art. 16: Contravvenire agli impegni
L’Ospite che non si adegua alla vita comunitaria, che è sleale, che contraddice i principi
ispiratori della Casa, che contravviene al presente Regolamento (es.: appropriarsi di cose
altrui, usare violenza verbale o fisica, mancare di rispetto nei confronti degli operatori o
delle altre Ospiti, non rientrare negli orari stabiliti, far entrare in casa persone senza
permesso, sfuggire ai turni di servizio, ecc.) sarà formalmente richiamata dalla Direzione,
con annotazione sulla scheda individuale e potrà subire sanzioni quali turni di lavoro
supplementari, il divieto di uscita serale, ecc. Se persiste nel proprio atteggiamento, o
comunque nei casi più gravi, potrà essere immediatamente allontanata dalla Casa.
45
DICHIARAZIONE DI ACCETTAZIONE
(dichiarazione dell’ospite)
Io sottoscritta _________________________________________ dichiaro di avere
letto attentamente, di avere valutato e compreso e quindi di accettare, impegnandomi a
rispettarlo pienamente, il Regolamento per la permanenza presso la Casa “Madre-Bambino” ,
cosciente del fatto che in caso di inadempienza potranno essere adottate sanzioni, ivi
compresa la immediata espulsione dalla casa “Madre-Bambino”.
data _________________ __________________________ firma
(dichiarazione dell’operatore dell’accoglienza)
DICHIARAZIONE DELL’ OPERATORE
Io/a
sottoscritto/a
______________________________
dichiaro
di
avere
dettagliatamente illustrato all’Aspirante Ospite Signora ______________________________
sia gli “Obiettivi Educativi” che la riguardano che, in particolare, il “Regolamento interno della
casa madre-Bambino”, in tutti i suoi articoli, nel corso di un apposito incontro tenutosi presso
in data _________________ dalle ore __________ alle ore _________ nella stessa sede.
firma di conferma dell’Aspirante Ospite
________________________________ __________________________
firma dell’Operatore
________________________________ __________________________
firma eventuali testimoni
46
Proposta di inserimento
L’assistente Sociale, dott.ssa…………………………………………………………………..
titolare del caso, per il Comune di……………………………………………………………
propone
l’inserimento del/della ragazzo/a……………………………………....nato/a
il……………………….
a ………………………………………….residente……………………….. …………
appartenente al nucleo familiare costituito da:
padre……………………………………… attività ………………..
domicilio………………………………….. telefono
madre……………………… ……………. attività ………………..
domicilio………………………………….. telefono
Fratelli
1) …………………………………………….
2) …………………………………………….
3) …………………………………………….
Frequenza scolastica:
grado di istruzione:…………………………………………………….
scuola……………………………………………………………………
Natura dell’inserimento: AFFIDAMENTO…………..COLLOCAMENTO….
Disposto da…………………………… con decreto/delibera
N°………………………….del…………………………..(allegata alla presente)
Indica
Quali obiettivi da perseguire a breve termine:
1)famiglia ……………………………………………………………….............................................
…………………………………………………………………………………………………………….
2)scuola ………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………….
3)attività ………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………….
4)tempi e modi di verifica
dell’inserimento …………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………….
5)progettazione del Pei…………………………………………………………………………………
Si impegna
nel mantenere uno stretto raccordo tra il servizio sociale e la comunità, in particolare ad
informare la stessa rispetto ad eventi e situazioni significative che abbiano ricadute sul
percorso delineato (obiettivi, tempi, eventuali accordi intercorsi o decisioni assunte
dall’assistente sociale o da altri referenti istituzionali
Data……………………………………………………. firma………………………………
47
Documento accettazione inserimento
La Casa Famiglia / Comunità Educativa, nella persona del suo legale
rappresentante,……………………………………………………….
SI IMPEGNA
1) a rispettare le condizioni previste nel dispositivo di inserimento, nella sua attuale
formulazione e nelle sue eventuali modificazioni che verranno portate a conoscenza.
2) ad accogliere presso di sé il/la ragazzo/a………………………………………………………..
nato/a a …………………………………………................. provvedere al suo mantenimento,
alla sua cura, educazione ed istruzione, tenendo conto delle indicazioni e del le prescrizioni
stabilite nel dispositivo di inserimento;
3) ad assicurare un’attenta osservazione dell’evoluzione fisica e psichica del ragazzo/a e
riferirne periodicamente agli operatori del servizio sociale di………………………………...
4) a provvedere a far fornire le prestazioni mediche giudicate necessarie, dandone
immediata comunicazione al servizio sociale in termini preventivi se possibile, qualora siano
indette da modificazioni rilevanti dello stato di salute del ragazzo/a al fine di ottenere
l’autorizzazione dell’esercente la potestà parentale.
5) ad informare il servizio sociale di ogni significativo evento/accadimento che pregiudichi,
modifichi o comunque influisca sul progetto individuato.
La somma dovuta dal Comune di ………………………. ………..a titolo di retta è così
quantificata……………………………………………………………...
DATA ………………………
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