I Bendaggi con finalità terapeutica risalgono ai tempi dei greci e dei romani. Si definisce bendaggio o fasciatura un’applicazione di bende o fasce, sopra una zona traumatizzata per limitare il danno e favorire un’eventuale guarigione. Negli ultimi trenta anni sono state sviluppate varie tecniche di bendaggio elastico e anaelastico, in diverse parti del mondo, ma all’origine dei queste tecniche rimane sempre il concetto base, ovvero della compressione delle varie parti del corpo. Risalgono agli anni settanta le nuove tecniche di taping, ovvero l’applicazione di un nastro adesivo elastico con diversi livelli di tensione che forniva sempre uno stimolo di tipo compressivo in grado di fornire un’assistenza esterna ai muscoli e che trovava applicazione soprattutto in ambiente sportivo. La metodologia del Taping Neuromuscolare, ideato da David Blow nel 2003, è una terapia biomeccanica che utilizza stimoli decompressivi e compressivi per ottenere effetti benefici sul sistema muscoloscheletrico, vascolare, linfatico e neurologico, prefiggendosi scopi clinici e terapeutici. Con l’applicazione di nastri si formano pliche cutanee durante il movimento corporeo che facilitano il drenaggio linfatico, favoriscono la vascolarizzazione sanguigna, riducono il dolore, migliorano il range di movimento muscoloarticolare e la postura. Il Taping è una tecnica non invasiva e non farmacologica, che attraverso l’applicazione di un nastro adesivo ed elastico, con particolari caratteristiche meccanoelastiche offre una stimolazione meccanica in grado di creare spazio tra i tessuti per favorire il metabolismo cellulare, attivare le naturali capacità di guarigione del corpo e normalizzare la propriocezione neuromuscolare. Oltre che per semplici interventi su problematiche muscoloscheletriche, il Taping ha raggiunto importanti risultati nella riabilitazione ortopedica post chirurgica e nella riabilitazione neurologica dell’ictus cerebrale, nel trauma spinale e in altre patologie neurologiche degenerative. Il Taping NeuroMuscolare (NMT, Neuro Muscular Taping) è una tecnica che consiste nell'applicazione di un nastro adesivo elastico (tape) sulla cute, con effetto terapeutico diretto locale e a distanza per via riflessa. La corretta applicazione può ridurre il dolore e facilitare il drenaggio linfatico tramite la formazione di pliche cutanee. I muscoli rappresentano uno dei bersagli più importanti su cui agisce, con effetti indiretti sulla circolazione venosa e linfatica e sulla temperatura corporea. Le caratteristiche fondamentali che lo differenziano da normali tipi di bendaggi, sono sostanzialmente: · utilizzo di un nastro con particolari caratteristiche; · metodo di applicazione; · tecnica di taping definita "decompressiva" e "compressiva". Il nastro è costituito da uno strato di cotone di pochi millimetri di spessore con adesivo acrilico spalmato a onde. La superficie adesiva è protetta da un liner di carta removibile. Il nastro presenta un'elasticità sovrapponibile a quella cutanea, è elastico solo in lunghezza (40% circa) e resistente all'acqua. L'applicazione insieme al movimento del corpo produce micromovimenti del nastro che stimolano i recettori cutanei e quelli degli strati sottostanti, inviando stimoli esterocettivi e propriocettivi a livello del sistema nervoso centrale, che determinano una risposta muscolare riflessa. Il nastro, stimolando la sensibilità esterocettiva, riduce la stasi linfatica ed ematica, migliora la microcircolazione locale e permette l'assorbimento degli eventuali edemi. Infatti, sollevando la cute, dilata gli spazi interstiziali e conseguentemente migliora la circolazione e l'assorbimento dei liquidi e riduce la pressione sottocutanea. Perché ciò avvenga è importante, prima dell'applicazione, ricercare il movimento muscolare e articolare applicando il nastro in modo da determinare micromovimenti locali e provocare la sua azione decompressiva grazie alla formazione di pieghe durante il movimento Il nastro si applica con vari gradi di tensione che dipendono dall'effetto terapeutico desiderato e la sua speciale struttura ondulata aerata permette la traspirazione locale. Utilizzando un nastro elastico capace di fornire un'assistenza esterna ai muscoli, se ne migliora il funzionamento e si stimola la risposta del sistema nervoso ai differenti fattori strutturali, biochimici, emozionali ed energetici. FUNZIONI BASE DEL TAPING NEUROMUSCOLARE Agendo su cute, muscoli, sistema venoso, sistema linfatico e articolazioni, si raggiungono sei principali obiettivi: · alleviare il dolore; · normalizzare la tensione muscolare; · rimuovere la congestione venosa e linfatica; · migliorare la vascolarizzazione sanguigna; · correggere l'allineamento articolare; · migliorare l'assetto posturale. Conseguentemente, agisce a diversi livelli: · sensitivo - stimolazione dei recettori cutanei, muscolari e articolari; - controllo dello stimolo doloroso; · muscolare - ripristino del giusto tono muscolare; - riduzione della fatica muscolare; - aumento della contrazione muscolare; - riduzione dell'eccessiva distensione di un muscolo; - riduzione dell'eccessiva contrazione muscolare; · linfatico e sanguigno - riduzione della flogosi locale; - aumento della circolazione sanguigna; - miglioramento del drenaggio linfatico; · articolare - stabilizzazione a livello fasciale; - aumento del range of motion (ROM); - riduzione del dolore. Il nastro utilizzato per il trattamento può essere applicato per più giorni, non contiene alcun principio attivo e può essere usato su bambini, adulti, anziani. Le applicazioni possono ridurre i tempi di recupero e aumentare i livelli di forma fisica. Nel trattamento di patologie ortopedico-sportive, si presta a migliorare le seguenti condizioni: · muscolari: elongazioni, distrazioni, fasciti (plantare, tibiale anteriore), sovraccarico funzionale (muscoli quadricipite femorale, ischiocrurali - semimembranoso, semitendinoso, bicipite femorale adduttori della coscia, gemelli, tibiali anteriore e posteriore, quadrato dei lombi), contratture muscolari antalgiche in corso di lombalgie, cervicalgie; · tendinee: tendiniti inserzionali, peritendiniti, tendinosi; · articolari: traumi distorsivi, traumi contusivi, borsiti. L'applicazione del Taping NeuroMuscolare con tecnica eccentrica produce uno stimolo di allungamento a livello sia cutaneo sia sottocutaneo. Questo stimolo aumenta l'elasticità della cute e ripristina una normale estensione del muscolo e del tendine, ossia esercita un'azione decompressiva. Tale azione, sommandosi all'azione delle pliche cutanee sulle articolazioni e sui percorsi muscolari e tendinei, accentua l'estensione del tessuto muscolare, della fascia connettivale e della cute, riducendone la congestione e normalizzando la loro risposta e il loro funzionamento. Uno stimolo in decompressione aumenta gli spazi interstiziali e riduce la compressione cutanea e sottocutanea normalizzando il flusso sanguigno e linfatico. L'applicazione del Taping NeuroMuscolare con tecnica concentrica, invece, produce uno stimolo di accorciamento sia a livello cutaneo sia sotto cutaneo, creando un'azione compressiva. Tale stimolo aumenta la contrazione della cute, dei muscoli e dei tendini, ma riduce il flusso sanguigno e linfatico. La cute ha uno spessore differente secondo il genere, il tipo etnico di appartenenza, le regioni del corpo e il grado di sollecitazione meccanica che riceve. Il suo spessore può variare da 0,5 a 2 mm, ma in alcune aree può raggiungere i 4-5 mm. In generale è più sottile nelle superfici flessorie rispetto a quelle estensorie. È più spessa nel maschio e nelle aree dorsolaterali (testa, collo, tronco) e tende ad assottigliarsi in direzione ventrale (addome, inguine, estremità distali degli arti). Si presenta più spessa (4 mm) nella regione cervicale posteriore, nella palma delle mani e nella pianta dei piedi. È sottilissima (0,5 mm) quella delle palpebre, del prepuzio e delle piccole labbra e del meato acustico esterno. La pelle ha una buona elasticità e un alto grado di distensibilità e resistenza: una striscia di 3 x 100 mm sopporta fino a 10 kg, potendosi allungare fino del 50%. L'elasticità cutanea non è però uguale in tutte le parti corporee. È maggiore nelle aree estensorie (convesse) di un'articolazione, come per esempio nella zona anteriore del ginocchio o posteriore del gomito, mentre elasticità minore si ha ai lati e posteriormente all'articolazione stessa. Nonostante la notevole resistenza e la buona elasticità, un'eccessiva e prolungata distensione della pelle, a causa di gravidanza o cambiamenti di peso, può determinare parziali fratture della maglia trimensionale delle fibre connettivali del derma, che possono manifestarsi in antiestetiche cicatrici interne, le ben note smagliature. La pelle, come si è detto, non è uniformemente distensibile ed elastica, cioè la sua tensione sia a riposo sia in movimento non è uguale in tutte le direzioni. Dipende dall'organizzazione delle fibre collagene ed elastiche del derma ed è maggiore in una direzione e minore in quella a essa perpendicolare. Le fibre elastiche, in particolare, non sono completamente rilasciate, ma in tensione, e questa tensione è orientata diversamente nelle diverse regioni corporee, dove esistono traiettorie lungo le quali la tensione è maggiore e perpendicolarmente a queste la tensione è minore. Di conseguenza, una ferita rotondeggiante tende a deformarsi diventando ovale. Da tutto ciò deriva che alla superficie del corpo si possono disegnare linee di minor elasticità e deformabilità della cute, le linee di tensione o di clivaggio, o linee di Langer, dal nome dell'anatomo-patologo austriaco che agli inizi dell'Ottocento le individuò. Un chirurgo normalmente tiene conto di questo perchè le incisioni devono essere orientate, per quanto possibile, lungo l'asse di maggiore tensione per prevenire la formazione di cicatrici deturpanti e garantire buoni esiti estetici, riducendo la tensione sulla ferita al momento in cui viene suturata. L'applicazione di un nastro adesivo elastico sulla cute deve tener conto delle traiettorie elastiche cutanee, cioè delle linee di Langer, generalmente seguendo un decorso perpendicolare a esse per sfruttare la direzione di maggior elasticità cutanea in modo da accentuare le pliche cutanee. Tuttavia le linee di Langer da sole non offrono sufficienti informazioni per l'applicazione del nastro. Infatti la tecnica del Taping interessa anche altre strutture oltre la pelle, creando una decompressione della struttura cutanea e dell'immediato sottocute. La cute, pur aderendo ai piani profondi per mezzo dell'ipoderma, essendo elastica e deformabile presenta una certa mobilità che ne permette il sollevamento in pliche e contribuisce a mantenere l'asse articolare e facilita i movimenti limitandone l'escursione. In alcune regioni del corpo, la struttura del derma e dell'ipoderma conferisce una forte aderenza della cute ai piani sottostanti e impedisce il sollevamento in pliche: le aree dove non è possibile "dare un pizzicotto" sono il margine anteriore della tibia, la cresta iliaca, la regione inguinale, la regione sacrale, la spalla in corrispondenza dell'acromion, il cuoio capelluto, la pianta del piede e il palmo della mano. Le pieghe da movimento dipendono dalla contrazione muscolare e sono perpendicolari alla direzione delle fibre muscolari sottostanti. Con l'età si accentuano per il persistere della sollecitazione meccanica e diventano più profonde e permanenti, come le "linee" del palmo della mano. Solchi profondi sono caratteristici della cute glabra, delle ginocchia e dei gomiti. Le rughe o pieghe senili sono solchi permanenti della cute di profondità variabile dovute alla perdita di elasticità della cute con l'invecchiamento. LINEE DI MAGGIORE ELASTICITÀ CUTANEA Oltre alle linee di Langer, esistono altre mappe di elasticità cutanea, per esempio le linee Kraissl, che riguardano soprattutto il viso, e che differiscono da quelle di Langer perché sono state definite su individui viventi e non su cadaveri. Sono però soprattutto le linee di maggior elasticità cutanea, e non quelle di minore elasticità, a interessare la tecnica del Taping NeuroMuscolare in quanto proprio seguendo la maggiore elasticità cutanea si può creare, accentuando le pliche, decompressione a livello cutaneo e sottocutaneo. Per una corretta applicazione del Taping NeuroMuscolare è fondamentale che i nastri seguano le linee di maggiore elasticità cutanea. Le linee di maggiore elasticità cutanea si basano sullo studio del corpo in movimento e sulla dinamicità della coordinazione del movimento stesso. Per ottenere il maggiore effetto terapeutico si devono seguire queste linee nell'applicazione delle tecniche decompressive e compressive, tranne in caso di alcune applicazioni correttive articolari. In linea generale la direzione della elasticità cutanea segue il decorso delle fibre della muscolatura superficiale ma non è sempre così, come per esempio nel caso dei muscoli romboidi e del muscolo massetere. L'elasticità della cute corrisponde ai movimenti intorno all'articolazione. Taglio del nastro La forma del nastro dipende dalla zona da trattare e dal tipo di applicazione. La lunghezza del nastro deve essere uguale a quella del muscolo da trattare più alcuni centimetri di base o ancoraggio iniziale e alcuni centimetri di coda o ancoraggio finale. Si deve prestare attenzione a non invadere con gli ancoraggi il percorso di un altro muscolo, il percorso linfatico o vascolare o la chiusura articolare della zona ascellare, inguinale o clavicolare, la zona sternocleidomastoidea e quella del muscolo trapezio. Gli ancoraggi, anche se correttamente applicati senza imprimere alcuna tensione, possono, se troppo estesi, causare un'eccessiva compressione. Ecco di seguito alcuni tagli utilizzati. TECNICA DECOMPRESSIVA In questa tecnica il nastro viene applicato senza tensione sulla cute in posizione di allungamento. Volendo applicare tale tecnica, per esempio, al muscolo deltoide, si deve tendere la pelle al di sopra del muscolo stesso. L'ancoraggio del nastro, in posizione neutra, deve essere distale all'inserzione del muscolo. Posizionare una banda del nastro sulle fibre anteriori del muscolo deltoide (parte clavicolare) e l'altra sulle fibre posteriori (parte spinale). Le code del nastro finiscono all'origine del muscolo. Durante la flessione e l'estensione del muscolo si notano le pliche cutanee che vengono accentuate dalla presenza del nastro. Queste pieghe producono lo stimolo in decompressione. TECNICA COMPRESSIVA In questa tecnica il nastro viene applicato sulla cute sopra il muscolo in leggera contrazione isometrica. La tensione del nastro può variare tra lo zero e il 25%: in genere viene applicata tensione nel caso di muscoli con un lungo ventre muscolare (per esempio il muscolo bicipite brachiale). Se si vuole agire sempre sul muscolo deltoide, ma con tecnica compressiva, si deve contrarre il muscolo per accorciare la pelle. L'anco-raggio del nastro, in posizione neutra, deve essere distale all' inserzione del muscolo. Posizionare una banda del nastro con 0% di tensione sulle fibre anteriori del muscolo deltoide e l'altra sulle fibre posteriori. Le code del nastro finiscono all'origine del muscolo. Durante la flessione e l'estensione del muscolo si noti la mancanza di pliche cutanee e il nastro teso. Il nastro teso e compatto produce lo stimolo in compressione. la tecnica compressiva non deve essere utilizzata sui muscoli intorno al collo che hanno un collegamento con la colonna vertebrale, per esempio i muscoli trapezio, spinali eccetera. CONCETTI BASE DELLA TECNICA DI CORREZIONE Impiegando la tecnica decompressiva e compressiva si può sfruttare l'elasticità del nastro per ottenere diversi tipi di stimolo con obiettivi di correzione. I principali ambiti di intervento sono i seguenti: 1. muscolare; 2. legamenti/tendini; 3. articolare decompressivo; 4. articolare compressivo; 5. linfatico; 6. per creare decompressione; 7. funzionale. Controindicazioni Il Taping NeuroMuscolare è una tecnica poco invasiva e non farmacologica che non provoca reazioni avverse, a parte una possibile irritazione cutanea, ma solo in soggetti particolarmente sensibili. Comunque una buona qualità della massa adesiva in cui non sia presente alcol può ridurre notevolmente anche questo problema. Il nastro va applicato sempre da personale competente. Infatti una applicazione non corretta, dovuta alla mancata conoscenza della tecnica o a una diagnosi non accurata, può aumentare i sintomi del soggetto; mentre un'applicazione corretta fa sì che i sintomi, quali dolore, immobilità, migliorino rapidamente. Il nastro utilizzato non è uno strumento sterile di conseguenza non può essere applicato sopra o vicino a zone infette. Il Taping NeuroMuscolare migliora la vascolarizzazione e il drenaggio linfatico di conseguenza può essere controindicato nelle seguenti patologie: - trombosi acuta; - carcinoma e metastasi; - flebite; - congestione acuta diabetica; - infezione in atto; - trauma acuto da lesione grave muscolare e tendinite; - immediato postoperatorio; - ferite, infezioni o ulcerazioni cutanee; - edema da insufficienza cardiaca.