LA POSIZIONE SUL JOBS ACT La legge delega sul JOBS ACT e i primi due decreti attuativi accolgono purtroppo solo in parte gli emendamenti proposti dalla CISL. Potevamo scegliere la strada più semplice e accontentarci di dare un giudizio negativo e lasciare che il Governo facesse ciò che voleva. Noi della CISL, come sempre, abbiamo scelto la strada più difficile ma più responsabile: incalzare il Governo con emendamenti e proposte alternative che, in alcuni casi, ha impedito anche derive ideologiche lontane dalla realtà LICENZIAMENTI DISCIPLINARI: mantenere la proporzionalità tra infrazione e sanzione e il riferimento ai casi disciplinati dai contratti nazionali. LICENZIAMENTI COLLETTIVI: ribadire la centralità della contrattazione ripristinando il diritto al reintegro. APPALTI: mantenimento delle tutele in essere al momento del passaggio. AMMORTIZZATORI SOCIALI: Vanno estesi a tutti i settori e a tutte le imprese (indipendentemente dal numero dei dipendenti) estendendo a tutti la Nuova Assicurazione Sociale Per l'Impiego (NASPI) che è stata portata a 24 mesi e non deve diminuire la sua durata (come previsto dal 2017). TIPOLOGIE CONTRATTUALI: vanno ridotte perchè portano precarietà eliminando la possibilità di assunzione al ribasso per le aziende come false partite iva, associate in partecipazione, co.co.co. Etc... Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito al proliferare di riforme nel mercato del lavoro. Nessuna di queste riforme ha prodotto un solo posto di lavoro in più. La CISL continua a richiamare il Governo ad intervenire con misure anticicliche che possano rilanciare il tessuto economico ed industriale dell'intero Paese. Vanno stimolati i consumi e gli investimenti per migliorare la competitività delle imprese, e per questo serve un nuovo Patto tra le forze responsabili del Paese, dal governo alle parti sociali. S.i.p. Via San Valentino, 30 Pordenone