Il “Sistema dei Centri Servizi”
per i distretti produttivi:
integrazione tra politica industriale
e sviluppo sostenibile
Il contesto
• Le strategie di sviluppo dei sistemi produttivi locali devono
continuamente confrontarsi con le trasformazioni prodotte dalla
globalizzazione. Per i distretti industriali ciò implica il passaggio da
uno sviluppo locale circoscritto in un’area territoriale definita, a uno
sviluppo che si articola su più territori o distretti per consolidare o
creare nuove condizioni di competitività. Di fatto una delle
economie esterne che più caratterizzano i distretti, la rete corta della
catena produttiva e del valore, pur mantenendo la sua importanza
non è più sufficiente a difendere la competitività. Da ciò deriva la
necessità di inserirsi in una rete lunga che, mediante le diverse
dimensioni della cooperazione (produzione, tecnologia, istituzioni)
estenda la catena produttiva e del valore, collaborando con altri
spazi territoriali per affrontare le nuove condizioni del mercato
internazionale.
• È questa una sfida che coinvolge tutti i paesi impegnati, come quelli
LatinoAmericani e il Brasile in particolare, nella ricerca di politiche
innovative per lo sviluppo territoriale. Questa strategia mira a
individuando elementi di reciprocità di vocazioni e interessi fra sistemi
produttivi locali, costituiti soprattutto da PMI, che collaborano in una
prospettiva di inserimento competitivo sul mercato internazionale.
2
Come affrontare questa strategia?
•
Vanno identificate le modalità attraverso le quali i diversi sistemi produttivi locali – maturi
o meno – possono fronteggiare insieme le sfide della competitività e dell’innovazione,
costruendo partenariati territoriali internazionali.
• Lo scambio e la capacità di interazione tra i diversi sistemi sarà determinato dalla
capacità di stabilire e consolidare alleanze territoriali in grado di rispondere alle
condizioni economiche della globalizzazione. Generalmente il processo di
“internazionalizzazione”dei sistemi produttivi locali può avere diverse articolazioni:
a) delocalizzazione produttiva;
b) processi di internazionalizzazione guidati da imprese leader, motori del sistema produttivo
locale, le quali aprono la strada a processi più ampi di partecipazione delle PMI del
sistema territoriale, sia nelle aree di origine sia in quelle di destinazione;
c) processi di internazionalizzazione che si sviluppano attraverso organizzazioni intermedie
dei sistemi produttivi locali. In quei sistemi territoriali caratterizzati dalla presenza di
numerose imprese di piccole dimensioni risulta più difficile immaginare un processo
prevalentemente basato sul dinamismo imprenditoriale. In questo caso la strategia punta
nell’internazionalizzare le organizzazioni intermedie dei sistemi territoriali (come nel caso
dei centri tecnologici), che divengono fattori di punta per l’internazionalizzazione dei
sistemi di imprese.
• I centri tecnologici hanno il duplice vantaggio di offrire immediatamente assistenza
tecnica e di attrarre investimenti diretti esteri. L’ “effetto richiamo” dipende molto dalla
qualità e quantità dei servizi organizzati sul territorio (economie esterne) ma anche da
fattori di “eccellenza” quali innovazione, tecnologia, formazione, e dalla possibilità di
disporne in modo rapido ed efficace.
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i centri tecnologici e la politica
industriale
•
In Italia, a partire dai primi anni ’80, si è assistito ad una proliferazione dei centri a
sostegno delle imprese, nati generalmente – su iniziativa pubblica e privata - con
l’obiettivo di offrire una vasta gamma di servizi volti a promuovere lo sviluppo delle PMI.
Oggi su tutto il territorio nazionale operano circa 300 strutture di servizio, di cui 132
dedicate alla tecnologia (IPI, Novembre 2005) prevalentemente concentrate nel CentroNord e nelle aree di tipo distrettuale e quindi dove maggiore è la ricchezza e la vitalità
del tessuto imprenditoriale locale.
•
Le implicazioni in termini di politica industriale e di contributo allo sviluppo economico
locale di queste esperienze sono generalmente positive, anche se non sempre le
esperienze realizzate hanno prodotto i risultati attesi. Per mantenere un adeguato livello
di efficienza, è necessario che i centri conservino un forte radicamento con il contesto
produttivo di riferimento e con il territorio. In particolare: a) investano in risorse umane
con competenze professionali specialistiche soprattutto nel campo dell’innovazione e
del trasferimento tecnologico; b) stabiliscano legami forti e sistematici con le strutture
universitarie e di ricerca; c) sappiano selezionare le conoscenze scientifiche ed i ritrovati
tecnologici disponibili a livello globale al fine di renderle fruibili da parte delle imprese
operanti nel contesto produttivo locale (dalla ricerca applicata al trasferimento
tecnologico); d) aiutino le piccole imprese ad identificare ed esprimere il proprio bisogno
di servizi nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, che tende spesso a
rimanere implicita. A ben vedere tale difficoltà costituisce una delle ragioni fondamentali
che giustifica il ruolo dei centri in sistemi produttivi caratterizzati da una forte
frammentazione dell’imprenditoria, con una elevata presenza di capacità artigianali.
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Il sistema dei centri tecnologici
delle Marche
• I centri tecnologici nascono nelle Marche come strumenti di
politica industriale volti a favorire i processi di innovazione,
diversificazione e internazionalizzazione del tessuto produttivo
regionale che si articola su quattro macro-distretti industriali
(legno/mobile/arredamento,meccanica/elettr./plastica,
pelli/cuoio/calzature, agro-alimentare).
• Nel corso degli anni i centri sono evoluti fino ad assumere un
ruolo fondamentale in materia di ricerca e certificazione di
qualità, che rappresentano oggi quei fattori strategici che
mantengono elevato il livello di competitività sul mercato
globale dei prodotti del “made in Italy”. Questo ripensamento
e riposizionamento strategico dei centri è avvenuto infatti
proprio alla luce dei cambiamenti di scenario intervenuti nel
corso degli ultimi anni (globalizzazione e crescente
integrazione dei sistemi economici; accelerazione dei processi
di
innovazione
tecnologica;
sviluppo
dell’economia
immateriale e dei servizi dell’ICT; ecc.)
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L’approccio al Brasile
Il “Sistema dei Centri Servizi”, condividendo la
vocazione degli “arrangios produttivos” brasiliani,
mette a disposizione un approccio strategico sui
seguenti fattori critici:
• Qualità
• Innovazione Tecnologica e Ricerca
• Apertura di nuovi mercati
• Formazione Specialistica
• Design
Fattori essenziali per assicurare la competitività
internazionale delle piccole e medie imprese e
quindi il loro successo nell’economia globale.
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La metodologia
Il “Sistema dei Centri Servizi” si occupa di:
• affrontare in modo organico lo sviluppo
dell’imprenditorialità e della managerialità delle
imprese
• sviluppare nuovi prodotti/processi attraverso
investimenti in Tecnologie, Qualità,
Organizzazione/Gestione, Design, Professionalità
delle risorse umane
• sviluppare e organizzare strutture permanenti di
servizi specializzati alle imprese atte ad offrire
continuità, stabilità ed adattabilità alle iniziative
per lo sviluppo economico e industriale locale
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I progetti in corso in Brasile
• Qualità, innovazione tecnologica, formazione
specialistica, design per l’industria del legnomobile dell’Amazzonia
• Ricerca, innovazione tecnologica, qualità e
formazione specialistica per l’industria
meccanica dello Stato di San Paolo
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Qualità, Innovazione Tecnologica,
Formazione Specialistica, Design per
l’industria del legno-mobile dell’Amazzonia
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Il contesto del progetto
Contesto socio-economico complesso, con
rilevanti difficoltà nello sviluppo delle imprese
locali dovute a fattori diversi:
• culturali
• tecnologici
• finanziari
• logistici
ma con forti potenzialità di crescita a livello
nazionale ed internazionale, legate alle immense
risorse naturali (legno) disponibili.
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Fino ad oggi, le imprese del settore si sono
concentrate pressochè esclusivamente sulle fasi
iniziali della lavorazione del legno, dal taglio del
tronco fino al tavolato grezzo. Ciò non ha
consentito la crescita e la diffusione di una
cultura imprenditoriale del legno, come materia
lavorabile con la quale, grazie alle tecnologie,
alla manualità ed alla creatività dell’uomo, è
possibile realizzare prodotti per l’ambiente
domestico, per l’edilizia civile, per l’arte, ecc.
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Tale cultura non è cresciuta nelle imprese, ma
neanche nella società civile, in quanto non
alimentata da un sistema scolastico strutturato in
grado di offrire ai giovani studenti una visione del
settore della lavorazione del legno come un
possibile sbocco professionale nel quale
esprimere le proprie capacità.
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Strategia
Accrescere la catena del valore delle produzioni
locali di legno in un quadro di sostenibilità
ambientale, estendendole alle fasi di
trasformazione sia in semilavorato con
destinazione di mercato su scala mondiale, sia in
prodotti mobilieri, con destinazione prioritaria di
mercato al Brasile e più in generale al Centro e
Sud America.
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Direttrici di azione
• Promuovere e sostenere, in un’ottica sistemica,
lo sviluppo (tecnologico, produttivo,
commerciale, organizzativo-gestionale) delle
imprese del settore legno-arredamento della
regione amazzonica, tenendo peraltro conto
delle differenziazioni e delle specifiche
condizioni di partenza della zona di Manaus
rispetto a quella di Belém;
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Direttrici di azione
• Effettuare interventi di tipo strutturale che
attivino e rinforzino i fattori endogeni di
sviluppo, in modo da assicurare continuità al
processo di crescita economica, culturale,
sociale al di là del completamento
dell’intervento;
• Coinvolgere tutti i soggetti rilevanti del sistema
socio-economico ed istituzionale del territorio,
sulla base della condivisione degli obiettivi e
delle strategie per il loro perseguimento
all’interno di una visione della evoluzione a
medio-lungo termine del territorio stesso.
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Linee di intervento
• Affrontare in modo organico lo sviluppo
dell’imprenditorialità e della managerialità
delle imprese del settore legno-arredo;
• Differenziare le azioni fra l’area di Manaus (ove
l’obiettivo di fondo è la creazione di
un’industria locale di semilavorato) e quella di
Belém (ove l’obiettivo di fondo è il
rafforzamento dell’industria locale di prodotti
per arredamento), all’interno di una filiera che
parte dalla risorsa-legno dell’Amazzonia e
include i produttori di macchine e di sistemi di
lavorazione dell’area di San Paolo;
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Linee di intervento
• Costituire strutture permanenti di servizi
specializzati alle imprese (Centri Tecnologici
per la Qualità e l’Innovazione), diversificate per
l’area di Manaus e per quella di Belém, le quali
diano continuità, stabilità ed adattabilità alle
iniziative a supporto dello sviluppo economico
e industriale locale.
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Proposta progettuale
Si articola su un insieme di linee progettuali fra
loro interrelate e sinergiche in una logica di
sistema; tali linee sono:
• Tecnologia
• Qualità
• Organizzazione/Gestione aziendale
• Professionalità delle risorse umane
• Design
• Imprenditorialità
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Proposta progettuale
affiancate da una linea progettuale dedicata a:
• Contesto sociale/Sostenibilità.
Ciascuna linea progettuale si articola a sua volta
in una serie di azioni, che variamente distribuite
nel tempo culmineranno nella realizzazione di
strutture permanenti (Centri Tecnologici per la
Qualità e l’Innovazione) dedicate a dare
continuità all’azione di sostegno dello sviluppo del
sistema produttivo del legno-arredamento
dell’Amazzonia.
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Beneficiari diretti e indiretti
Pianificazione dei tempi
• Sistema imprenditoriale locale con particolare
riferimento alle piccole imprese della filiera
legno-arredo dell’Amazzonia
• Amministrazioni pubbliche locali
• Sistema educativo a livello di scuola superiore e
universitario
• PMI italiane della filiera legno-arredo
L’attività progettuale inizia nel mese di
ottobre 2006.
La durata del progetto è di 48 mesi.
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Ricerca, Innovazione Tecnologica, Qualità
e Formazione Specialistica per l’industria
meccanica dello Stato di San Paolo
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Il contesto del progetto
Interessante processo guidato da alcune imprese
leader (brand internazionali) nei settori
automotive ed elettrodomestico che fungono da
motore del sistema produttivo locale ed
inducono processi di produzione
tecnologicamente complessi.
La domanda di parti e componenti, spesso non
completamente soddisfatta attraverso le imprese
del sistema territoriale locale, si rivolge altrove
(fornitori stranieri).
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Il contesto del progetto
Necessità di proiettare le imprese meccaniche
locali in reti lunghe di relazioni (cooperazione
ultralocale) al fine di estendere la catena
produttiva e del valore per affrontare le nuove
condizioni del mercato internazionale.
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• Imprese della meccanica sono il 15% del settore
industria, nella cui scala occupano il 2° posto.
• Specializzazioni produttive:
– meccanica non macchinari: strutture
metalliche, stampi, componentistica
meccanica;
– macchinari ed attrezzature: macchine utensili,
compressori, mezzi di trasporto (automotive,
navi e aerei) e suoi componenti;
elettrodomestici; macchine agricole;
– gomma e plastica: articoli in gomma e plastica
(componenti della precedente
specializzazione).
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Strategia
Accrescere la catena del valore delle produzioni
locali, anche attraverso la creazione di stabili
rapporti di collaborazione con imprese italiane, in
un quadro di sostenibilità ambientale, al fine di
aumentare la massa critica in termini di fatturato,
specializzazione produttiva ed attenzione
organizzativa e gestionale capaci di proiettarle su
mercati più ampi ed ambizioni, diretti o indiretti (le
grandi imprese produttrici di beni destinati al
mercato), presenti nello Stato di San Paolo o negli
altri stati dell’America Latina.
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Direttrici di azione
• Promuovere e sostenere, in un’ottica sistemica,
lo sviluppo (tecnologico, produttivo,
commerciale, organizzativo-gestionale) delle
imprese del settore meccanico (allargato) dello
Stato di San Paolo.
• Effettuare interventi di tipo strutturale che
attivino e rinforzino i fattori endogeni di
sviluppo, in modo da assicurare continuità al
processo di crescita economica, culturale,
sociale al di là del completamento
dell’intervento.
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Direttrici di azione
• Coinvolgere tutti i soggetti rilevanti del sistema
socio-economico ed istituzionale del territorio,
sulla base della condivisione degli obiettivi e
delle strategie per il loro perseguimento
all’interno di una visione della evoluzione a
medio-lungo termine del territorio stesso.
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Linee di intervento
• Affrontare in modo organico lo sviluppo
dell’imprenditorialità e della managerialità delle
imprese del settore meccanico (allargato) che
punta su tre principali categorie (imprese
integrate; imprese specializzate; PMI con base
tecnologica), agendo prioritariamente con
specifiche iniziative.
• Costituire una struttura permanente di servizi
specializzati alle imprese (Centro Tecnologico per
la Qualità e l’Innovazione) capace di tradurre la
ricerca di base in ricerca applicata ed
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Linee di intervento
in sviluppo pre-competitivo, fornendo in modo
rapido ed efficace servizi innovativi su
specifiche tematiche e tecnologie al fine di
garantire efficaci iniziative a supporto dello
sviluppo economico e industriale locale
• Il Centro opererà come un “traduttore
tecnologico” su duplice livello e tra diversi
attori: tra le grandi imprese specializzate con
forti necessità tecnologiche e la fitta rete di PMI
autogene o straniere ivi localizzate; tra la
ricerca di base sviluppata in ambito
universitario e la domanda tecnologica
espressa dalle imprese
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Proposta progettuale
Le aree di intervento:
• Innovazione Tecnologica, Ingegnerizzazione e
Design
• Ricerca e Sviluppo
• Qualità
• Organizzazione/Gestione aziendale
• Professionalità delle risorse umane
• Internazionalizzazione
• Contesto sociale/Sostenibilità ambientale
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Proposta progettuale
Il Centro fungerà da soggetto referente per
fornire risposte in tempi rapidi ed a costi contenuti
sulla base dei seguenti fattori:
• possibilità di attingere in modo rapido ed
efficace alle fonti della ricerca di base
• possibilità di utilizzare strumentazioni ed
attrezzature di laboratorio già presenti sul
territorio
• possibilità di dotarsi delle strumentazioni non
presenti o presenti in modo inadeguato
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Proposta progettuale
• presenza al suo interno di elevate capacità
tecnologiche espresse dallo staff del centro
capace di elaborare risposte tecniche
immediatamente utilizzabili
• capacità di relazionarsi con le istituzioni
locali/nazionali al fine di promuovere specifici
programmi di intervento a sostegno della
diffusione della ricerca e dell’innovazione
tecnologica presso le PMI dello Stato
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Beneficiari diretti e indiretti
Pianificazione dei tempi
• Piccole, medie e grandi imprese della
meccanica dello Stato di San Paolo
• Amministrazioni pubbliche locali
• Sistema locale per la Ricerca, lo Sviluppo
Tecnologico e la Formazione Specialistica
• PMI italiane della sub-fornitura meccanica,
elettrica ed elettronica; macchine strumentali;
stampi e stampaggio; macchine agricole;
illuminotecnica, banchi frigo, ecc.
L’attività progettuale avrà inizio nel luglio 2006.
La durata del progetto è di 30 mesi.
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