GIUGNO 2015 INTERVISTA AL PRESIDENTE MAURO EVANGELISTI L’esperienza di Gas and Heat pioniera nell’intera Europa U na realtà importante, specializzata e di grande esperienza è quella della Gas and Heat tra Livorno e Pisa. Ecco l’intervista al suo presidente ingegner Mauro Evangelisti. La vostra azienda opera da anni sul Canale dei Navicelli con tecnologie costantemente all’avanguardia. Quali sono i punti di forza del vostro know how in particolare a fronte dell’utilizzazione dei gas liquefatti come combustibile navale? Il punto di forza di Gas and Heat è rappresentato dall’esperienza che deriva da oltre 35 anni nel settore del gas. I primi serbatoi sono stati costruiti nei primi anni 80 dalle Officine San Marco, progenitore di fatto di Gas and Heat, per conto dei Cantiere Navale F.lli Luigi Orlando. Le due navi gasiere da 5000 m3 adibite al trasporto di etilene: Capo Amaranto e Capo Argento (temperatura di trasporto -104°). Da allora Gas and Heat può vanta- re una lista di referenze per la costruzione di serbatoi ed impianti del carico di navi gasiere per il trasporto di gas liquefatto a bordo di navi uniche in Italia e in Europa. Anche di recente si è parlato della necessità di creare in Mediterraneo una rete di stazioni di stoccaggio e rifornimento del GNL. Esistono vostri progetti in questo senso, maturi di immediata applicazione? Il 2025 è alle porte e la necessità di creare infrastrutture nel Mediterraneo comincia ad essere un’esigenza inderogabile. Esistono alcuni progetti in Italia e in Spagna, ed in particolare il progetto in cui la nostra società sta lavorando da circa 2 anni è un progetto concreto per il Mediterraneo. Nel 2014, Gas and Heat e un partner pa- 11 Mauro Evangelisti ritetico (CPL Concordia), hanno dato vita ad HIGAS srl, società che ha intrapreso l’iter autorizzativo per la costruzione del primo deposito costiero nel porto di Oristano, deposito dalla capacità di 9.000 m3. Di questo progetto Gas and Heat ha già GIUGNO 2015 ultimato la progettazione di base e sta lavorando alla progettazione esecutiva. Questo impianto è costituito da 6 serbatoi criogenici, progettati con tecnologie e combinazione di materiali all’avanguardia che hanno reso di fatto il design dei serbatoi un’innovazione nel mondo dello stoccaggio di fluidi criogenici e che, nei mesi scorsi, ci ha permesso di depositarne il brevetto “sistema di contenimento per fluidi criogenici” (nds). L’attuale costo internazionale del GNL, legato a quello del petrolio e derivati, ha frenato molti investimenti sul campo, considerati assai costosi, anche se le leggi dell’UE stanno spingendo per una quota sempre maggiore del gas liquefatto partendo dalle motivazioni ambientali. Ritiene che i costi dei depositi costieri che sono uno dei vostri core business, possano a breve diventare competitivi? La diminuzione intervenuta nel costo del petrolio ha ridotto in modo significativo il differenziale di prezzo fra combustibili tradizionali e GNL. Tale differenziale è uno dei driver fon- damentali per le scelte di convenienza economica per gli investimenti sulla catena di distribuzione del GNL. Il GNL invece è indiscutibilmente “competitivo” con i combustibili fossili tradizionali e dal punto di vista ambientale. Pertanto la competitività sarà funzione delle scelte di politica ambientale (restrizione alle emissioni delle sostanze nocive in atmosfera con il Nord Europa) e dalle effettive dinamiche dei prezzi del combustibile. L’utilizzo del GNL come carburante navale è già assai avanzato in Nord Europa (Baltico) mentre risulta ancora sperimentale nel Mediterraneo, che pure è un mare estremamente delicato dal punto di vista ambientale. Sono solo le diverse leggi alla base di questo gap? Sicuramente la normativa più stringente obbliga ad interventi strutturali sull’inquinamento navale, per rispettarla si preferisce senza alcun dubbio la scelta del GNL. Auspicabile è che la politica industria- 12 le dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, favorisca ulteriormente la scelta del GNL, attraverso un quadro fiscale (accise) chiaro e determinato almeno per i prossimi 5 o 10 anni. Si sta parlando molto dell’utilizzo del terminale offshore OLT davanti a Livorno come possibile punto di rifornimento di bettoline specializzate per trasferire il GNL alle stazioni a terra o addirittura come punto di rifornimento delle navi. Dal punto di vista della vostra esperienza, sono soluzioni valide, economiche ed auspicabili? Le soluzioni sono sicuramente valide ed auspicabili ed in grado di stabilire un sistema efficace per l’utilizzo del GNL a Livorno. L’economicità di tali soluzioni deve necessariamente essere vista in un’ottica di prospettiva e non di singolo business o iniziativa. Può sicuramente diventare un anello fondamentale della catena di distribuzione del GNL, ma per funzionare ha bisogno/necessità degli altri anelli, per creare una catena. A.F.