Data 01/07/2008 SPA 31_01 INDICAZIONI di APPROPRIATEZZA TRASFUSIONALE e MSBOS Servizio Trasfusionale Rev. 0 Pag. 1/6 Redazione: Medico ST F.Verlicchi RQ D.Linari Verifica e approvazione: Direttore ST I.Tomasini Resp.CBUS B.Caruso RAQ M.Caroli Autorizzazione:Direttore Sanitario Azienda A.Rossi Indicazioni alla trasfusione di concentrati eritrocitari (CE) ¾ La trasfusione di CE è indicata per aumentare rapidamente l’apporto di O2 ai tessuti, quando la concentrazione di emoglobina è bassa e/o la capacità ossiforetica è ridotta, in presenza di meccanismi di compenso fisiologici inadeguati. ¾ Laddove esista l’indicazione e non sia urgente correggere l’anemia, sono da preferire strategie alternative alla trasfusione, quali l’utilizzo di farmaci emopoietici (ferro, vitamina B12, acido folico, eritropoietina ricombinante) e/o immunosoppressori (nell’anemia emolitica autoimmune). ¾ Orientativamente, nell’adulto, un’unità di CE aumenta l’Hb di 1 g/dL. Nei pazienti pediatrici la trasfusione di 5 mL/kg comporta un incremento dell’Hb di circa 1 g/dL. In caso di rese trasfusionali inferiori all’atteso, si suggerisce di valutare anche l’eventuale presenza di sanguinamento occulto, cause immunologiche primitive o secondarie, splenomegalia. ¾ Dopo ogni trasfusione il paziente deve essere rivalutato, in modo da sospendere la terapia in seguito alla scomparsa dei sintomi o al raggiungimento di adeguato livello di Hb; una possibile eccezione è rappresentata da pazienti in terapia cronica ambulatoriale per i quali, al fine di ridurre il disagio legato a spostamenti troppo frequenti, può essere consentito il raggiungimento di un livello di Hb 1-2 g/dL superiore a quello adeguato. L’indicazione e il grado di urgenza della trasfusione di CE non possono essere definiti solo in base ai valori dell’Hb, ma devono basarsi su una completa valutazione delle condizioni cliniche e del possibile utilizzo dei meccanismi di compenso all’anemia: Tabella I: Parametri clinici da valutare ai fini della trasfusione, in base ai quali il valore soglia di Hb che giustifica la trasfusione di CE può essere più elevato Età Alterata funzionalità cardiaca (cardiopatia ischemica, valvulopatie, scompenso) Segni e sintomi di anemia Alterata funzionalità polmonare (ARDS, BPCO, systemic inhalatory response syndrome) (astenia, angina, dispnea, palpitazioni, sincope) Rapidità della perdita ematica Incremento del consumo di O2 (febbre, dolore, stress, sepsi, sindrome da ischemia-riperfusione-danno traumatico) Entità della perdita ematica Trattamenti farmacologici (farmaci inotropi negativi) Paziente emorragico Classe di emorragia Riduzione volemia (%) mL * I II < 15% 15-30% < 750 750-1500 Indicazione alla trasfusione CE non necessari, se non preesiste anemia CE non necessari, se non preesiste anemia e/o una o più condizioni di cui alla tabella I III 30-40% Probabile necessità di trasfondere CE 1500-2000 IV > 40% Necessaria trasfusione di CE > 2000 * In persona adulta di peso corporeo di 70 kg e con volemia di 5.000 mL. Modificata da: Kennedy MS. Blood transfusion therapy. AABB Press; 1985. Anemia cronica Hb g/dL > 10 8 - 10 <8 Indicazione alla trasfusione CE non necessari, salvo infarto del miocardio e/o scompenso cardiaco CE non necessari, se non coesistono condizioni di cui alla tabella I Probabile necessità di trasfondere CE Data 01/07/2008 SPA 31_01 Servizio Trasfusionale INDICAZIONI di APPROPRIATEZZA TRASFUSIONALE e MSBOS Rev. 0 Pag. 2/6 Redazione: Medico ST F.Verlicchi RQ D.Linari Verifica e approvazione: Direttore ST I.Tomasini Resp.CBUS B.Caruso RAQ M.Caroli Autorizzazione:Direttore Sanitario Azienda A.Rossi Anemia in corso di radio-chemioterapia In pazienti sottoposti a trattamenti con chemioterapia o radioterapia si può suggerire una soglia trasfusionale di 10 g/dL, per l’effetto protettivo dell’ipossia sulle neoplasie e per l’aumento della tossicità di alcuni chemioterapici in situazioni di anemia. Talessemia La talassemia richiede, generalmente, una soglia trasfusionale di 9-9,5 g/dL di Hb, allo scopo di garantire un equilibrio tra inibizione dell’eritropoiesi midollare e sovraccarico marziale da terapia trasfusionale Drepanocitosi Nella drepanocitosi, le indicazioni fondamentali alla terapia trasfusionale con CE sono l’anemia e le occlusioni vascolari. La terapia trasfusionale è di norma indicata per valori di Hb < 7 g/dL. In presenza di occlusioni vascolari, lo scopo della terapia trasfusionale è di prevenire o interrompere il processo di falcizzazione intravascolare mediante diluizione o sostituzione delle emazie patologiche circolanti con emazie normali; è improbabile che questi pazienti sviluppino vaso-occlusioni finchè la percentuale di Hb S non supera il 30-40%; l’eritro-exchange è indicato in previsione di interventi chirurgici maggiori, di chirurgia oculistica e per prevenire o trattare crisi vaso-occlusive acute. Anemia emolitica autoimmune Nell’anemia emolitica autoimmune, generalmente, le emazie trasfuse vanno incontro a lisi allo stesso modo di quelle del paziente. La trasfusione può stimolare l’ulteriore produzione di anticorpi. Le indagini per la verifica della compatibilità trasfusionale sono spesso difficoltose o impossibili, per cui vengono assegnate le unità ‘meno incompatibili’: l’infusione deve pertanto essere lenta e attentamente monitorata. Per tutte queste ragioni la trasfusione di EC deve essere riservata ai casi di anemia che metta a rischio la vita del paziente e/o ai pazienti ad alto rischio di eventi ischemici cardiaci o cerebro-vascolari. Pazienti piastrinopenici Nei pazienti piastrinopenici può essere indicata la terapia trasfusionale con CE per mantenere l’Htc intorno al 30% (Hb = 10 g/dL) e ridurre il rischio emorragico. Interventi chirurgici Pazienti in buone condizioni cliniche e con valori di Hb ≥ 10 g/dL raramente richiedono trasfusioni perioperatorie, mentre spesso le richiedono i pazienti con Hb intorno a 7 g/dL. Tuttavia, ogni decisione inerente la trasfusione in ambito chirurgico deve tener conto di altri fattori: tipo di intervento, entità e rapidità delle perdite ematiche, presenza di condizioni cliniche concomitanti (età del paziente, malattie cardiache, respiratorie). In tutti i casi nei quali è prevedibile e/o necessario il ricorso all’uso di sangue allogenico, si suggerisce di richiedere al Servizio Trasfusionale un numero di unità di CE non eccedente l’indicazione MSBOS per quel determinato intervento. Data 01/07/2008 SPA 31_01 Servizio Trasfusionale INDICAZIONI di APPROPRIATEZZA TRASFUSIONALE e MSBOS Rev. 0 Pag. 3/6 Redazione: Medico ST F.Verlicchi RQ D.Linari Chirurgia generale Epatectomia 4 Esofagectomia 4 Esofago-gastrectomia 4 Gastrectomia totale 2 Pancreasectomia 4 Resez. anteriori del retto 2 Resezioni coliche 2 Resez. epatiche segmen. 2 Resezioni estese ileo 4 Resezioni gastriche 2 Resez. retto addom. perin. 2 Splenectomia laparoscopica 2 Surrenalectomia laparoscop. 2 Chirurgia ginecologica Isterectomia con linfadenect. 4 Tumori ovarici invasivi 4 Nel caso in cui il numero di unità trasfusionale. Verifica e approvazione: Direttore ST I.Tomasini Resp.CBUS B.Caruso RAQ M.Caroli Chirurgia cardiovascolare Aneurisma aorta addominale Aneurisma aorta toracica Bypass aorto-coronarico Bypass aorto-femorale Bypass aorto-iliaco Sostituzioni valvolari Vasectomia perif. maggiore 2 10 4 2 2 4 2 Autorizzazione:Direttore Sanitario Azienda A.Rossi Chirurgia toracica Decorticazione pleurica Lobectomia Pneumonectomia Chirurgia urologica Adenomectomia a cielo ap. Cistectomia Nefrolitotomia Prostatectomia radicale Neurochirurgia Aneurismectomia cerebrale Meningioma Tumore cerebrale prim./sec. 3 2 3 2 4 2 4 Chirurgia ortopedica 2 Artrodesi colonna 2 2 Protesi anca 3 2 Protesi ginocchio 2 Protesi gomito 2 Protesi spalla 2 Reimpianto protesi 4 previsto sia ritenuto insufficiente, va specificato il motivo sulla richiesta Terapia trasfusionale in neonatologia Nel neonato il valore soglia di Hb è più elevato che nell’adulto (10 g/dL) ed ancora più alto (12-13 g/dL) nelle prime 24 ore di vita o in presenza di insufficienza cardiaca o respiratoria. Le dosi di emazie generalmente raccomandate sono di 5–20 mL/kg. Preparazioni speciali di globuli rossi - Indicazioni Emazie leucodeplete (filtrate): ¾ Indicazioni consolidate: 1. Prevenzione della reazione trasfusionale febbrile non emolitica (FNHTR) indotta dalla presenza di anticorpi anti-leucocitari in: - pazienti con ricorrenti FNHTR; - pazienti che necessitano di supporto trasfusionale di lunga durata. 2. Riduzione dell’incidenza di infezioni da CMV in: - pazienti CMV-negativi con deficit immunitari congeniti o acquisiti; - riceventi CMV-negativi di TMO da donatore CMV-negativo; - donne in gravidanza, indipendentemente dallo stato sierologico verso il CMV, in considerazione del possibile effetto immunomodulante della trasfusione (riattivazione del CMV). 3. Riduzione del rischio di rigetto in candidati al trapianto di cellule staminali emopoietiche. 4. Prevenzione della refrattarietà alla trasfusione piastrinica. 5. Trasfusioni in neonati e in pazienti pediatrici fino ad 1 anno di età. ¾ Indicazioni possibili. 1. Candidati al trapianto renale: l’utilizzo di emazie leucodeplete consente di prevenire l’alloimmunizzazione HLA ed il rischio di trasmissione del CMV. Emazie irradiate: 1. 2. 3. 4. 5. Pazienti sottoposti a trapianto allogenico o autologo, per almeno 2 anni dopo il trapianto Pazienti in età pediatrica sottoposti a chemioterapia Pazienti con sindromi da immunodeficienza congenita Pazienti con aplasia midollare Pazienti con leucemia acuta o linfomi Data 01/07/2008 SPA 31_01 Servizio Trasfusionale INDICAZIONI di APPROPRIATEZZA TRASFUSIONALE e MSBOS Rev. 0 Pag. 4/6 Redazione: Medico ST F.Verlicchi RQ D.Linari 6. 7. 8. 9. 10. Verifica e approvazione: Direttore ST I.Tomasini Resp.CBUS B.Caruso RAQ M.Caroli Autorizzazione:Direttore Sanitario Azienda A.Rossi Pazienti trattati con Fludarabina (anche dopo il termine del trattamento) Donazioni dedicate Neonati con peso < 1500 g o età gestazionale < 31 settimane Neonati sottoposti a trasfusione intrauterina Exsanguino-trasfusione Emazie lavate: 1. Pazienti con deficit di IgA 2. Prevenzione di reazioni allergiche non sensibili agli antistaminici 3. Reazioni febbrili post-trasfusionali, presenti anche con impiego di emazie leucodeplete Indicazioni alla trasfusione di plasma fresco ¾ La trasfusione di plasma trova principale indicazione per la correzione di deficit di fattori della coagulazione, per i quali non si dispone del concentrato specifico, in pazienti con sanguinamento in atto o in preparazione a pratiche invasive. ¾ La dose consigliata è di 10-15 ml/Kg/die. Dosi più elevate possono essere indicate in caso di sanguinamenti massivi. ¾ Dopo ogni trasfusione il paziente deve essere rivalutato in modo da sospendere la terapia in seguito alla scomparsa del sanguinamento o alla normalizzazione dei test emocoagulativi. ¾ Controindicazioni assolute all’utilizzo di PFC sono il deficit congenito di IgA e la documentata intolleranza verso il plasma o suoi componenti. ¾ Controindicazioni relative sono rappresentate da scompenso cardiaco e edema polmonare. Paziente emorragico o in preparazione a pratiche invasive Trasfusione indicata in presenza di valori di PT o aPTT (espressi come rapporto paziente/controllo) ≥ 1,5 nell’impossibilità di correggere deficit di fattori specifici (deficit multipli o assenza di concentrati specifici, es. deficit fattore V). Coagulazione intravascolare disseminata Trasfusione indicata solo in presenza di CID acuta e sanguinamento in atto o in preparazione a pratiche invasive indifferibili, in associazione alla correzione della causa scatenante. Associare crioprecipitato in caso di ipofibrinogenemia (fibrinogeno < 1 g/L). Correzione dell’effetto di antagonisti della vitamina K Trasfusione indicata in presenza di emorragia intracranica o maggiore, o in preparazione a pratiche invasive indifferibili, se non è disponibile il complesso protrombinico, che costituisce la prima scelta terapeutica. Sanguinamento microvascolare dopo trasfusione massiva Trasfusione indicata per la correzione del sanguinamento microvascolare in pazienti sottoposti a trasfusione massiva (> di 1 volume ematico). Interventi di cardiochirurgia Trasfusione indicata in caso di severa emorragia post-operatoria, in assenza di cause chirurgiche, qualora il quadro clinico non consenta di attendere l’esito dei tests emocoagulativi. Angioedema ereditario da deficit dell’inattivatore della C1 esterasi Trasfusione indicata in mancanza del plasmaderivato specifico. Indicazioni alla trasfusione di crioprecipitato Data 01/07/2008 SPA 31_01 Servizio Trasfusionale INDICAZIONI di APPROPRIATEZZA TRASFUSIONALE e MSBOS Rev. 0 Pag. 5/6 Redazione: Medico ST F.Verlicchi RQ D.Linari Verifica e approvazione: Direttore ST I.Tomasini Resp.CBUS B.Caruso RAQ M.Caroli Autorizzazione:Direttore Sanitario Azienda A.Rossi ¾ La trasfusione di crioprecipitato trova principale indicazione per la correzione di deficit qualitativi o quantitativi di fibrinogeno. ¾ La dose consigliata è di 1 unità/10 Kg/die. ¾ In caso di deficit quantitativo dopo ogni trasfusione il paziente deve essere rivalutato in modo da sospendere la terapia in seguito al raggiungimento di livelli di fibrinogeno > 100 mg/dL normalizzazione dei test emocoagulativi. Ipofibrinogenemia / disfibrinogenemia Trasfusione indicata per fibrinogeno < 100 mg/dL o disfibrinogenemia documentata Indicazioni alla trasfusione di plasma privo di crioprecipitato (criosupernatante) ¾ La trasfusione di crioprecipitato trova principale indicazione per la correzione di deficit di ADAMTS13 evitando la contemporanea somministrazione di fattore Von Willebrand ad alto peso molecolare. Porpora Trombotica Trombocitopenica o S. Uremico - emolitica Indicato come soluzione di rimpiazzo in corso di plasma-exchange. Indicazioni alla trasfusione di concentrati piastrinici (CP) ¾ La trasfusione di piastrine è indicata per la profilassi e la terapia delle emorragie1, nei pazienti affetti da piastrinopenia o da deficit funzionali, primitivi o secondari, delle piastrine ¾ E’ controindicata nelle piastrinopenie da eparina, nella porpora trombotica trombocitopenica e altre microangiopatie (HUS, HELLP), salvo la presenza di emorragia a rischio per la vita del paziente. Profilassi in piastrinopenie da ridotta produzione midollare Nei pazienti con piastrinopenia iporigenerativa l’indicazione alla trasfusione piastrinica è consolidata e di sicura efficacia come intervento terapeutico. L’utilizzo a scopo profilattico è possibile, talora inevitabile, per piastrinopenie molto spinte. In questi casi la soglia trasfusionale attualmente raccomandata è di 10.000 PLT/μL nei pazienti clinicamente stabili cioè in assenza di tutte le seguenti condizioni cliniche, ciascuna delle quali può giustificare l’aumento della soglia a 20.000/ μL: febbre > 38,5 °C sindrome settica aspergillosi invasiva terapia con amfotericina B disordini plasmatici della coagulazione cefalea importante alterazioni/modificazioni dello stato di coscienza deficit neurologici alterazioni visus emorragie minori recenti rapido calo del conteggio piastrinico GB > 75.000 Profilassi chirurgica ¾ Interventi di chirurgia maggiore o manovre invasive quali rachicentesi, anestesia epidurale, biopsia epatica, endoscopia con biopsia, posizionamento di catetere venoso centrale (CVC): si suggerisce di portare la conta piastrinica sopra 50.000/μL ¾ Interventi chirurgici in sedi critiche, in oculistica e neurochirurgia: si suggerisce una soglia trasfusionale di 100.000/μL. Paziente chirurgico con sanguinamento in atto Data 01/07/2008 SPA 31_01 Servizio Trasfusionale INDICAZIONI di APPROPRIATEZZA TRASFUSIONALE e MSBOS Rev. 0 Pag. 6/6 Redazione: Medico ST F.Verlicchi RQ D.Linari Verifica e approvazione: Direttore ST I.Tomasini Resp.CBUS B.Caruso RAQ M.Caroli Autorizzazione:Direttore Sanitario Azienda A.Rossi Il paziente chirurgico con sanguinamento in atto richiede usualmente la trasfusione di CP se la conta è < 50.000/μL e raramente la richiede se la conta è > 100.000/μL. Trasfusioni massive Durante le trasfusioni massive, quando siano trasfusi globuli rossi concentrati per un volume approssimativamente doppio di quello ematico, è atteso un valore di PLT di 50.000/μL; si suggerisce quindi una soglia trasfusionale di 75.000/μL in quei pazienti con emorragia in atto, per garantire loro un margine di sicurezza e impedire che le piastrine scendano sotto le 50.000/μL, soglia critica per l’emostasi. Una conta piastrinica più elevata è stata raccomandata per i pazienti con politraumi subiti in incidenti con elevata velocità o con lesioni che interessano il sistema nervoso centrale. Circolazione extra-corporea Si raccomanda di riservare la trasfusione piastrinica a pazienti che, a fine intervento, presentano un’emorragia non correlabile a cause chirurgiche o ad altre coagulopatie. La conta piastrinica non è indicativa in questi casi, in quanto si tratta di pazienti con alterazioni funzionali piastriniche secondarie, e la decisione di trasfondere CP deve essere guidata dal criterio clinico (sanguinamento microvascolare ed eccessiva anemizzazione post-chirurgica) CID acuta Non c’è consenso sulla conta piastrinica target, ma in presenza di emorragia importante, può essere ragionevole mantenerla intorno alle 50.000/μL. Deficit funzionali piastrinici Trasfusione indicata in pazienti emorragici o candidati ad intervento chirurgico con piastrinopatia accertata o presunta, dopo correzione di eventuali fattori concomitanti (es. farmaci) e se terapie alternative (es. DDAVP in Glanzmann) inappropriate o inefficaci. Piastrinopenia autoimmune Trasfusione indicata per piastrine < 20.000/μL, in presenza di severa emorragia, in associazione a terapia farmacologica (steroidi, immunoglobuline). Trombocitopenia neonatale alloimmune Indicata trasfusione con CP di donatori privi dell’antigene in causa (eventualmente della madre; in questo caso, lavate e irradiate e risospese in plasma ABO compatibile con il neonato). La soglia piastrinica suggerita per la trasfusione è di 30.000/μL. Terapia trasfusionale in neonatologia La profilassi con CP, in assenza di clinica emorragica, può essere considerata per valori di piastrine < 30.000/μL. La trasfusione di CP per valori di piastrine fra 30.000 e 50.000/μL può essere considerata in caso di: • neonati con peso alla nascita ≤ 1.000 g nella prima settimana di vita; • pregressa emorragia cerebrale intraventricolare/intraparenchimale (48 - 72 h); • coagulopatia concomitante; • neonato critico (con sepsi o pressione arteriosa fluttuante); • in corso di procedura invasiva Per valori tra 50.000 e 100.000/μL la trasfusione con CP è indicata in neonati con sanguinamento in atto. Preparazioni speciali di piastrine - Indicazioni Le indicazioni all’uso di concentrati piastrinici lavati e irradiati sono le stesse dei corrispondenti preparati eritrocitari.