Strumenti per l’osservazione del gioco
l’importanza del gioco nella prima infanzia
• Nel nido le attività che vengono
progettate e svolte dagli educatori
assumono la forma del gioco,
inteso nella sua accezione più
ampia di attività che lascia spazio
alla libera manifestazione degli
aspetti creativi.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 68
• gli spazi del nido devono offrire […]
possibilità di gioco ricche e molteplici;
• nelle sue molteplici manifestazioni,
favorisce la crescita, l'affermazione di
sé, la fiducia negli altri, la curiosità, il
desiderio incessante di esplorare, la
creatività;
• gli spazi devono perciò
necessariamente prevedere possibilità
di gioco diverse, di movimento, di
concentrazione, di socializzazione, di
libera esplorazione.
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’importanza del gioco nella prima infanzia
• Nella prima infanzia i bambini occupano gran
parte del tempo giocando ed esplorando oggetti;
• queste attività ricoprono un’importanza notevole
in funzione dello sviluppo futuro:
– promuovono l’integrazione di strategie
necessarie per l’interazione con la realtà
circostante;
– nel corso dello sviluppo, si osserva la
presenza di tutta una sequenza di atti di gioco
sempre più sofisticati, che corrisponde al
raggiungimento di particolari tappe rilevabili in
altri aspetti dello sviluppo cognitivo, quali la
capacità di soluzione di problemi.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 68
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’importanza del gioco nella prima infanzia
•
Durante i primi mesi di vita (fino a 18) si
assiste ad uno spostamento:
a. da una attività orientata agli oggetti, di tipo
indifferenziato (portare alla bocca o sbattere un
singolo oggetto alla volta),
b. a comportamenti esplorativi adeguati alle
caratteristiche funzionali dei singoli oggetti e volti ad
estrarre informazioni pertinenti (scuotere un
sonaglio o pigiare tasti di un telefono),
c. a attività mediante le quali i bambini mettono in
relazione due o più oggetti in maniera appropriata
(mettere il coperchio ad una pentola o inserire un
elemento di gioco ad incastri nel foro appropriato)
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 68,69
• fino a 4 mesi. Giochi di manipolazione,
prensione, per trarre piacere dal sentire
il proprio corpo come funziona, per
conoscere il proprio corpo; giochi per il
controllo della realtà: gestendo i propri
movimenti muscolari egli si sente
padrone del suo corpo ma anche, in
qualche modo, del mondo.
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http://www.psychologica.it/articoli-da-consultare/gioco-simbolico/
• 4-12 mesi. Gioco con gli oggetti per
esplorare le loro proprietà
(manipolazione cibo e cucchiaino,
dare e prendere, lanciare e far
raccogliere, controllare movimenti con
oggetti, ripetere e prevedere
sequenze ad es. prevedere la
relazione causa-effetto).
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http://www.psychologica.it/articoli-da-consultare/gioco-simbolico/
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’importanza del gioco nella prima infanzia
• Solo in un periodo successivo si riscontra
l’utilizzo simbolico e decontestualizzato
degli oggetti, indirizzato,
– in un primo momento, ad un unico oggetto
(utilizzare un recipiente come cappello),
– per poi implicare l’uso di più oggetti
contemporaneamente (spingere un animaletto
di stoffa sopra una tavoletta, […] facendo finta
che stia andando in macchina).
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 69
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’importanza del gioco nella prima infanzia
• In questo periodo si assiste ad almeno tre
fasi:
– la fase di decentramento: consiste nella
capacità di uscire dalla prospettiva
personale e di mettersi nei panni degli
altri. Il bambino nel gioco di finzione
assume dei ruoli fittizi che sono in
relazione con i personaggi o le
situazioni in coerenza con il contesto del
gioco.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 69
– la fase di decontestualizzazione: gli oggetti, le
situazioni e le persone vengono estratte dal
contesto e collocate in una cornice
immaginaria. Il bambino è cioè capace di
creare analogie indipendenti dalla situazione
concreta esterna; cioè di pensare e
comportarsi in modo sempre più
indipendente dalle caratteristiche della realtà
percepita; il gioco di finzione assume sempre
maggiore indipendenza dal supporto
ambientale;
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– la fase di integrazione: si riferisce alla
capacità, del bambino, di connettere eventi,
situazioni e strutture complesse. Il bambino è
cioè capace di combinare fra loro un numero
elevato di elementi. Emergono attività di gioco
organizzate, che articolano sempre più
elementi in modo sempre più coerente (è
importante allestire altri ambienti per far agire
altri ruoli, per stimolare altre azioni, eventi
conosciuti o contesti immaginari).
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Strumenti per l’osservazione del gioco
l’importanza del gioco nella prima infanzia
• Di conseguenza l’attività esplorativa e, più
in generale, il comportamento di gioco
assumono un ruolo centrale nella
valutazione dello sviluppo, soprattutto in
fasi precoci, quando le limitazioni
linguistiche e concettuali proprie dei
bambini non permettono di considerare
affidabili altri strumenti di valutazione
basati sull’espressione verbale.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 69
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’osservazione del gioco
• L’osservazione del gioco dovrebbe essere
condotta in modo individualizzato, proponendo
vari tipi di giocattoli al bambino ed osservandone
l’utilizzo spontaneo o su imitazione;
• le strategie sviluppate al fine di poter valutare il
comportamento di gioco con oggetti sono
raggruppabili i due categorie:
– gioco ‘spontaneo’
– gioco ‘suggerito’
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 70
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’osservazione del gioco
Occorre sfatare […] un falso mito radicato ma
non fondato.
• Anche se il gioco in questa fase della vita è
prevalentemente spontaneo, è opportuno
evitare di cadere nell’errore di pensare che
tutto si risolve lasciando permanentemente il
bambino in tale sua spontaneità.
• Sarà opportuno partire dalle cose che il
bambino sa fare bene e fa volentieri per
arrivare via via a suggerire anche ciò che non
sa ancora fare molto bene, non ha ancora
ben scoperto ma è abbastanza pronto per
cimentarvisi.
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’osservazione del gioco
• Occorre anche eventualmente sfatare la
situazione opposta, caratterizzata da chi è
propenso a vedere solamente momenti di
gioco guidato dall’adulto.
• In questo caso è necessario che vengano
rispettati i tempi individuali di ognuno per
le esplorazioni e le scoperte, così come
per le ripetizioni, le acquisizioni di
automatismi e per il piacere del fare.
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’osservazione del gioco
• Non si tratta di lasciare i bambini soli
ad arrangiarsi con i loro giochi, così
come non possiamo pensare di
strutturare tutte le loro attività;
• si tratta semplicemente di prendersi
carico di questi momenti finalizzandoli
a momenti di osservazione attenta.
• L’osservazione è lo strumento
privilegiato per raccogliere dal
bambino stesso ciò che potrebbe
essere suggerito ed indicato.
http://www.universitadeibambini.it/documenti/modello_educativo.pdf
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’osservazione del gioco
• All’interno della prima categoria (gioco
spontaneo) vengono individuate due strategie, in
base all’ambiente più o meno naturale o
strutturato:
– naturalistica: prevede l’osservazione del bambino in
un ambiente familiare, mentre gioca con i propri
giocattoli, ignaro di essere osservato;
– strutturata: prevede che l’osservazione venga
condotta in una situazione appositamente predisposta
e che al bambino vengano presentate particolari serie
di oggetti.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 70
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’osservazione del gioco
• Vantaggi dell’approccio naturalistico:
– permette di verificare quale sia l’effettivo
comportamento che il bambino
abitualmente manifesta nel suo ambiente
quotidiano;
– questo tipo di informazione diventa
particolarmente importante nel momento in
cui è necessario progettare programmi
educativi e di intervento mirato per singoli
soggetti o per gruppi di bambini.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 71
Strumenti per l’osservazione del gioco
l’osservazione del gioco
• Vantaggi dell’approccio strutturato:
– limitare la probabilità che le differenze di
osservazione da bambino a bambino possano
dipendere dal contesto (ad es. il numero e/o la qualità
degli oggetti disponibili) invece che da caratteristiche
di sviluppo proprie di ciascun bambino;
– un ambiente accuratamente predisposto può essere
particolarmente utile per favorire il manifestarsi di atti
di gioco maggiormente elaborati in bambini che
raramente possono usufruire di materiale
particolarmente stimolante.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 71
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco spontaneo
L’osservazione del comportamento
di gioco libero, sia naturalistico
che strutturato, può essere
condotto con procedure differenti:
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 71
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco spontaneo
Rubenstein e Howes (naturalistico):
•
•
•
bambini 8-30 mesi;
l’osservatore deve evitare sia di stimolare il bambino al gioco che introdurre
e proporre nuovi giocattoli in alternativa al materiale utilizzato
spontaneamente dal bambino;
ogni atto del gioco viene classificato sulla base di una scala a 5 livelli, di
complessità crescente, che può essere utile nell’osservazione di bambini di
età compresa tra gli otto e i trenta mesi:
– contatto orale (ad es. portare l’oggetto alla bocca),
– contatto tattile passivo (ad es. tenere in mano l’oggetto),
– manipolazione attiva (ad es. scuotere l’oggetto),
– sfruttamento delle proprietà tipiche di un oggetto (ad es. far suonare un
campanello),
– gioco creativo o immaginativo (ad es. far finta che un bastoncino sia un
cucchiaio).
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 71
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco spontaneo
•
Morgan, Harmon, Benner (strutturato)
– indirizzata a bambini dagli 8 ai 24 mesi, prevede l’osservazione
di 40 minuti di gioco libero in presenza di un set standardizzato
di giocattoli;
– ogni 20 secondi, l’osservatore ha il compito di registrare il più
alto livello di gioco osservato, sulla base di 6 categorie divise in
3 livelli:
a. esplorazione passiva
1. sguardo all’oggetto,
2. contatto minimo con l’oggetto,
3. esplorazione orale dell’oggetto,
b. gioco attivo
1. esplorazione manuale attiva dell’oggetto,
c. gioco di livello elevato
1. utilizzo convenzionale dell’oggetto,
2. gioco di finzione.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 72
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco suggerito
• In alternativa all’osservazione, di tipo non intrusivo, del
comportamento del gioco libero, esistono procedure di
valutazione dell’abilità di gioco mirate a stimolare il
bambino alla produzione del livello massimo di gioco di
cui è capace;
• in genere, tali procedure si basano su strategie di
“modellamento” che prevedono la dimostrazione pratica
di atti di gioco via via più sofisticati e/o la descrizione
verbale degli stessi;
• lo sperimentatore, cioè, suggerisce al bambino un tipo di
gioco di norma di livello più alto rispetto a quello che il
bambino ha dimostrato di saper effettuare
spontaneamente.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 73,74
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco suggerito
• Rientra in questa categoria di strategie
valutative quella ideata da Watson e Fischer allo
scopo di esaminare l’abilità di decentramento
manifestata dai bambini mediante il gioco di
finzione;
• La procedura si articola in 4 fasi:
–
–
–
–
familiarizzazione
modellamento
gioco
richiesta
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 74
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco suggerito
• familiarizzazione: 3 minuti nei quali il
bambino è libero di esplorare la serie di
giocattoli messa a sua disposizione;
• modellamento: successivamente
l’esaminatore da una dimostrazione di una
serie di atti di finzione (ad es. bere,
mangiare, lavare) indirizzati ad agenti
differenti (ad es. a se stesso, ad una
bambola, ad un pezzo di legno);
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 74
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco suggerito
• gioco: 8 minuti nei quali il bambino viene
lasciato libero di giocare liberamente;
• richiesta: la procedura si conclude con la
fase di richiesta, in cui l’esaminatore cerca
di incoraggiare il bambino ad imitare gli
specifici atti di gioco precedentemente
mostratigli.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 74
Strumenti per l’osservazione del gioco
il gioco suggerito
• Tutti gli atti di finzione prodotti dal bambino
vengono, quindi, classificati sia in funzione del
tipo di azione (ad es. mangiare, bere, lavare)
che del tipo di agente, classificati dagli autori in:
– il sé (ad es. fare finta di bere; lo schema di bere é in origine applicato a una
tazza colma di bevanda ma alla fine anche una tazza vuota susciterà il
medesimo schema);
– l’agente passivo esterno (ad es. trascinare la bambola sui suoi piedi come per
farla camminare; gli oggetti esterni sono dei contenitori per le proprie azioni
sensomotorie; sono recipienti passivi, oggetti dell'azione del bambino);
– il sostituto passivo esterno (gli schemi del bambino diventano più astratti e più
distaccati dalle proprie azioni sensomotorie; ad es. adagiare un blocco di legno
su un guanciale; il sostituto è passivo);
– l’agente attivo esterno (ad es. adagiare la bambola su un guanciale.).
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 74
Strumenti per l’osservazione del gioco
• Sia le procedure di osservazione basate sul gioco libero
sia quelle basate sul gioco suggerito presentano
“vantaggi” e “svantaggi”
– la semplice metodologia delle osservazioni del gioco
libero (magari anche naturalistico) lo rende di facile
attuazione, come pure permette di minimizzare
l’influenza che l’osservatore può avere sul
comportamento di gioco del bambino;
– d’altro canto la decisione di utilizzare strategie più
strutturate, tipiche del gioco suggerito, con fasi di
‘modellamento’, nasce dalla convinzione che i giochi di
finzione di basso livello osservabili durante il gioco
libero non siano rappresentativi delle effettive abilità
possedute dai bambini.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 75
Strumenti per l’osservazione del gioco
Sicuramente solo una valutazione del
comportamento di gioco di tipo
multidimensionale, che includa sia
differenti procedure che diversi ambienti
osservativi e vari schemi di classificazione,
può favorire una più profonda e completa
comprensione del ‘funzionamento’ del
bambino.
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Laura D’Odorico Rosalinda Cassibba, Osservare per educare, Carocci, 2006, pag. 75
• Decentramento. il bambino produce degli atti di finzione
rivolti alla realtà esterna piuttosto che a se stesso; tiene
sempre più in considerazione i punti di vista diversi dal
proprio; utilizzo dell'oggetto come essere animato: il
bambolotto diventa un bambino che ha anche un proprio
pensiero, il bambino interpreta i suoi punti di vista ma anche
quelli del bambolotto che gli dice di fare qualcosa, quindi il
bambino risponde, oppure dice o fa fare qualcosa al
bambolotto; spesso prima usa il fratellino o il compagno più
piccolo oppure fa finta di avere un bambino in braccio e di
portarlo in giro e di riversare su questo bambino ipotetico
pensieri, sentimenti;
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http://www.infantiae.org/svalsihp.asp
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