Società dell’Informazione
Ottobre 2004
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Società dell’informazione
RIVOLUZIONE INFORMATICA:
da una società industriale
a una società dell’informazione
TESTI “CLASSICI” A RIGUARDO:
1976
L’INFORMATISATION DE LA SOCIETE
Nora – Minc
Rapporto a Valery Giscard d’estaing
1983
THE THIRD WAVE
Toffler
1984
MEGATRENDS
John Naisbitt
Le considerazioni riportate nelle prossime 4 slides sono
relative agli anni ’80 e per lo più riferite alla realtà statunitense,
ma sono da ritenere valide anche per il resto del mondo
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Società dell’informazione
Società industrialeSocietà dell’informazione
(cont. 1)
GLI INIZI
L’avvio della società dell’informazione risale al 1956-1957:
•per la prima volta nella storia americana, i “COLLETTI
BIANCHI” che occupavano posizioni di lavoro tecniche,
direttive e impiegatizie, SUPERAVANO NEL NUMERO I
“COLLETTI BLU”;
•LANCIO DELLO SPUTNICK: la sua importanza non è tanto
nell’aver dato inizio all’era spaziale, ma nell’aver introdotto
l’epoca delle comunicazioni planetarie via satellite;
•si cominciò a parlare di SOCIETA’ “POSTINDUSTRIALE”
(Daniel Bell), BASATA SUI SERVIZI.
La stragrande maggioranza dei lavoratori del settore servizi si
occupava in realtà di CREARE, ELABORARE E DISTRIBUIRE
INFORMAZIONI (dal 17% del 1950 al 60% attuale).
Secondo Birch (Mit) SOLO IL 13% della forza lavoro E’
IMPEGNATA IN OPERAZIONI CONNESSE CON LA
PRODUZIONE
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Società industrialeSocietà dell’informazione
(cont. 2)
DIFFERENZIAZIONE
- SOCIETA’ INDUSTRIALE
(basata sul lavoro)
materie prime

fabbrica  prodotti finiti  consumatori

energia
- SOCIETA’ INFORMATICA
(basata sulla conoscenza)
dati

computer  informazioni  consumatori

tecnologia informatica
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Società industrialeSocietà dell’informazione (cont. 3)
CARATTERISTICHE DELLA TRASFORMAZIONE
 Le categorie di occupati più numerose:
SOCIETA’ AGRICOLA CONTADINO
SOCIETA’ INDUSTRIALE  OPERAIO
SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE  IMPIEGATO
•I contadini alla fine dell’800 erano più di 1/3 della forza lavoro,
oggi sono il 3%
•I PROFESSIONAL sono tutti lavoratori dell’informazione: nel
loro lavoro la CONOSCENZA è l’INGREDIENTE PRINCIPALE;
erano l’11% della forza lavoro nel ’60, nel 1979 erano già il
16%
 Nella società industriale la risorsa strategica è il capitale
Nella nostra società la risorsa strategica è l’informazione
•Oggi produciamo informazioni in massa proprio come ieri
producevano le automobili in massa
Va rivisto il concetto marxista del plusvalore, affiancando a
quello prodotto dal lavoro, l’altro creato dalla conoscenza e
dall’informazione
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Società dell’informazione
Società industrialeSocietà dell’informazione (cont. 4)
CARATTERISTICHE DELLA TRASFORMAZIONE (cont.)
 La trasformazione da società industriale in società
dell’informazione
è
stata
senz’altro
ALTRETTANTO
PROFONDA che la trasformazione da società agricola in
società industriale.
Mentre la trasformazione da società agricola in società
industriale ha richiesto UN INTERO SECOLO, la
trasformazione
da
società
industriale
in
società
dell’informazione ha richiesto SOLTANTO DUE DECENNI.
Nel periodo agricolo, l’orientamento verso il tempo era rivolto
al PASSATO. I contadini imparavano dal passato come
seminare, come mietere e come immagazzinare.
In una società industriale l’orientamento verso il tempo è verso
l’OGGI. Prendetelo e fatelo subito.
Nella nostra società l’atteggiamento verso il tempo è verso il
FUTURO. Oggi dobbiamo imparare dal presente il modo con
cui anticipare il futuro.
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Società dell’informazione
BELL 1973
“I maggiori incrementi di produttività realizzati nell’economia industriale
sono venuti dalle applicazioni della tecnologia industriale all’economia
agricola”
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John Naisbitt
High Tech High Touch
Technology and our Search for Meaning - 2000
I SINTOMI DELL’INTOSSICAZIONE DA ALTA
TECNOLOGIA
 Ricerchiamo la soluzione già pronta in tutti i campi, dalla religione alla
nutrizione
 Temiamo e veneriamo la tecnologia
 Non sappiamo distinguere tra l’originale e l’imitazione
 Accettiamo la violenza come un fatto normale
 Amiamo la tecnologia come se fosse un giocattolo
 Viviamo la nostra vita in modo distante e distratto
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Nicolas Negroponte
Beeing Digital
(Essere digitali - 1995)
DIGITALIZZAZIONE
 Il passaggio dagli atomi ai bit è irreversibile e inarrestabile
 Il bit è il più piccolo elemento atomico del DNA dell’informazione
 Qualunque informazione (scritta, parlata, cantata, fotografata, filmata)
può essere trasformata in una sequenza di bit
 Va di pari passo con la convergenza detta delle 4 C:
– Computer
– Communication
– Content
– Consumer
 Non è una novità, ma oggi l’innovazione tecnologica sa sfruttarne le
enormi potenzialità
Società dell’informazione
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Oggi si parla di convergenza anche (1)
•
industriale :
le 4 C
•
di servizio:
la convergenza vale solo relativamente ai servizi e
mercati
•
tecnologica:
solo un mutuo supporto fra le tecnologie
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Oggi si parla di convergenza anche (2)
•
nella communications (internet, telecom, telefono, video on IP)
•
nel fisso/mobile
•
fra broadcast (da uno a tanti) e unicast (da uno a uno)
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Società dell’informazione
Nicolas Negroponte
Beeing Digital
(Essere digitali - 1995)
DIGITALIZZAZIONE
 E’ stato un cammino lungo: come quel tale che il 1° gennaio si accontentava
di una paga di 10 lire al giorno purchè si raddoppiasse ogni giorno:
– al 31 gennaio: 10 miliardi (ma se fosse stato febbraio solo 1.3
miliardi)
 Ci stiamo avvicinando a questi ultimi tre giorni per quanto riguarda lo
sviluppo dell’elaborazione e delle telecomunicazioni digitali
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CONSEGUENZE DELLA DIGITALIZZAZIONE
La digitalizzazione ha un tremendo impatto sul modo di pensare
(Negroponte - IBM Systems Journal - vol. 39)
• Nessuna idea è pazzesca
“La nostra ditta va a gonfie vele, perché cambiare”.
Il peggior nemico è il successo.
Il “buon senso” è quello che è, cioè comune a tutti.
Oggi si tende ad apprezzare di più il pensiero contro-intuitivo e le
idee in libertà.
• Rischiare è positivo.
Una delle ragioni di successo, negli USA, è che là non si considera
l’avvio di una nuova impresa quasi come una forma di
disoccupazione.
Le grosse aziende non assumono tutti i laureati che vorrebbero, ma
ne sponsorizzano e finanziano le attività.
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Società dell’informazione
CONSEGUENZE DELLA DIGITALIZZAZIONE
(cont. 1)
L’umanità è globale
I bambini di oggi cresceranno, grazie ad Internet, con una visione del
mondo e dei problemi molto più vasta rispetto alla maggiore parte di
noi.
Per loro il pianeta è un luogo unitario e una risorsa preziosa che va
condivisa.
Si parla di “mosca elettronica” e di dispositivi SMART DAST (pulviscolo di
microcomputer) che mandano informazioni a un sistema centrale.
Tecnologie MEMS (Micro Electrical - Mechanical System) dispositivi
realizzati in scala microscopica su uno stesso substrato di Silicio
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Società dell’informazione
L’ERA DELL’ACCESSO
(Jeremy Rifkin, 2000)
Nell’economia moderna, proprietà privata è sinonimo di mercato (da spazio
fisico a processo di compravendita di beni) ed è elemento pervasivo nella
vita
Oggi alcune fondamenta della società moderna cominciano a sgretolarsi.
I mercati cedono il passo alle reti e la proprietà è sostituita dall’accesso: lo
scambio sul mercato dei titoli di proprietà fra venditori e compratori non è più
il fulcro della vita economica.
Il fornitore mantiene la proprietà del bene ma la cede in uso temporaneo
all’utente (client/server) a fronte del pagamento di una tariffa, di un
abbonamento, di una tassa di iscrizione.
La proprietà privata non scompare, ma non viene scambiata.
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L’ERA DELL’ACCESSO (cont. 1)
 La proprietà del bene fisico tende ad essere considerata un costo,
piuttosto che un patrimonio.
 Le imprese vendono immobili, riducono le scorte, noleggiano
attrezzature produttive, terziarizzano.
 Alleanze strategiche, anziché vendita di beni, per condividere utili e/o
ricavi.
 Oggi è il capitale intellettuale la forza dominante.
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CAPITALE INTELLETTUALE
•
Sono le conoscenze, le idee, i concetti, le immagini, le esperienze, le
informazioni.
Non può essere oggetto di scambio, ma ne viene autorizzato l’uso.
•
Dal controllo sullo scambio dei beni (fisici) al controllo sulle condizioni e
sui termini che vincolano l’accesso (al capitale intellettuale).
•
Non più vendita di beni con garanzia e assistenza gratuita; piuttosto il
contrario.
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CARATTERISTICHE DELLA CULTURA
DELL’ACCESSO
•
Cultura del nanosecondo
•
L’unica costante è il cambiamento (produzioni personalizzate,
continue innovazioni, ciclo di vita dei prodotti sempre più breve).
•
Il passaggio alla cultura dell’accesso comporterà anche profondi
cambiamenti nel modo di governare.
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TRASFORMAZIONE DEL SISTEMA
CAPITALISTICO
• Tendenza di lungo periodo a sostituire beni e servizi prodotti industrialmente
con lo scambio di “esperienze culturali” (viaggi e turismo globale, parchi e città
a tema, centri specializzati per il divertimento e il benessere, moda e
ristorazione, sport professionistico, musica, cinema, televisione, mondo
virtuale del ciberspazio e intrattenimento elettronico).
• Dalla mercificazione del lavoro, alla mercificazione del divertimento.
• I vecchi giganti dell’industria e del commercio cedono il passo ai nuovi colossi
del capitalismo culturale.
Questi spingono la sfera culturale nel dominio di quella economica.
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TRASFORMAZIONE DEL SISTEMA
CAPITALISTICO (cont. 2)
• Entro la fine del XXI secolo solo il 5% dei lavoratori farà funzionare i
settori produttivi tradizionali.Gli altri nelle attività culturali.
• La strada è verso un mondo in cui ogni attività, al di fuori del ristretto
ambito familiare, è una esperienza a pagamento.
• Nell’economia di mercato matura, lo scambio è un fenomeno che si
svolge in particolari momenti; nell’economia ipercapitalistica quasi tutto
il nostro tempo è mercificato.
• Ma quando l’intera vita è un’esperienza a pagamento, la cultura si
atrofizza e muore.
• La deregulation delle funzioni e dei servizi pubblici è stata un imperativo
(vinto!) della fine del trascorso millennio.
Oggi l’economia ha rivolto la propria attenzione sull’ultima sfera
dell’attività umana rimasta indipendente: la cultura.
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Società dell’informazione
SCONTRO FRA CULTURA ED ECONOMIA
• Le reti elettroniche che consentono l’accesso ad un numero sempre
crescente di esperienze sono controllate da un numero limitato di potenti
multinazionali dei media.
• Non esiste nella storia alcun precedente di un potere così vasto sulle
comunicazioni umane.
I gatekeepers determinano le condizioni e i termini in base ai quali
miliardi di persone potranno interagire nell’epoca prossima ventura.
• Si configurano conseguenze devastanti per la civiltà del futuro: la sfera
economica è sempre stata derivata da quella culturale che ha, a sua volta,
sempre determinato norme di comportamento condivise.
Ma ora?
• Ripristinare un equilibrio fra il dominio della cultura e quello dell’economia
sarà la questione cruciale del nuovo secolo.
Ad esem,pio come preservare e stimolare le diversità.
.
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UN NUOVO MODELLO DI PERSONA
• Gli uomini del XXI secolo percepiscono se stessi come nodi integrati in
una rete di interessi condivisi, e non più come agenti autonomi di un
mondo darwiniano in competizione per la sopravvivenza.
• Il computer ha la stessa importanza che ha avuto il torchio di stampa
nella costruzione della conoscenza umana negli ultimi cinque secoli.
• Il divario economico e sociale fra i popoli cresce inesorabilmente.
Mentre un quinto dell’umanità sta migrando verso il ciberspazio, il resto non
ha il necessario per campare (più di metà della popolazione mondiale non
ha mai usato il telefono).
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Società dell’informazione
UN NUOVO MODELLO DI PERSONA cont. 1
•
Ma se il divario fra chi ha e chi non ha è ampio, sarà ancora più
grande quello fra chi è connesso e chi non lo è.
•
L’accesso sembra essere diventato il passaggio obbligato per il
progresso e per la soddisfazione personale.
Per molti possiede una potenza evocativa pari a quella che in
passato ha avuto la visione democratica.
•
Quindi un potente strumento concettuale per riformulare una visione
del mondo e la metafora più efficace della nuova era.
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LA SOCIETA’ IN RETE
Manuel Castells
Ha due cattedre a Berkeley: Professor of Sociology e Professor of City &
Regional Planning.
Nel ‘62 fu costretto ad abbandonare Barcellona e a rifugiarsi a Parigi per
sfuggire alla repressione franchista. Laurea e Phd alla Sorbona. Nel ‘67
iniziò la carriera di sociologo insegnando prima a Nanterre e poi alla Ecole
des Hautes Etudes di Parigi, dove ha lavorato in stretto rapporto con Alain
Touraine.
Dal ‘79 è docente a Berkeley.
“La nascita della società in rete” è il primo volume della trilogia “L’Età
dell’informazione”.
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LA SOCIETA’ IN RETE (cont. 1)
Sintesi
La rivoluzione della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, e
la trasformazione sociale che l’accompagna, è un momento di discontinuità
epocale nella modalità di sviluppo delle società umane. L’esperienza del
tempo viene alterata, lo spazio riorientato e riorganizzato dalla logica dei
flussi della società in rete, la società comunica e consuma mediante la
rete in base a processi che diffondono istantaneamente simboli e
conoscenze. Il tutto modifica in profondità le espressioni culturali e cambia
radicalmente le forme del potere politico e della mobilitazione sociale.
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LA SOCIETA’ IN RETE (cont. 2)
Sintesi
Nella società in rete, a sua volta popolata da imprese a rete con lavoro
in rete e con networking e networkers dappertutto, il dominio delle
nuove èlite globali si esercita attraverso il controllo e la gestione delle
catene di valore creato e accumulato intorno alle reti di informazione,
finanza e produzione. Esse connettono e disconnettono in tempo reale
intere aree geografiche e categorie sociali, determinando esclusioni e
disuguaglianze diffuse.
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LA SOCIETA’ IN RETE (cont. 3)
Commenti
•
“Adam Smith ha spiegato come funziona il capitalismo e Karl Marx perché
non funziona. Ora Manuel Castells “cattura” le relazioni economiche e
sociali dell’Età dell’Informazione”
The Wall Street Journal
•
“Manuel Castells è il pensatore che meglio ha congiunto il mondo della
teoria sociale con Silicon Valley. Castells è il primo filosofo significativo del
cyberspazio”
The Economist
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Società dell’informazione
LA SOCIETA’ IN RETE (cont. 4)
Commenti
•
“Procuratevi la trilogia di Manuel Castells (…) leggerla è un dovere”.
Wired
•
“Castells viene paragonato ai due giganti intellettuali del XIX secolo,
Weber e Marx”.
The Guardian
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Società dell’informazione
DIGITAL DIVIDE
(o divisione digitale o frattura digitale)
Indica la differenza di opportunità sperimentata da chi dispone di un
accesso limitato alla tecnologia, in particolare internet e chi invece non
ha tale limitazione
•
•
•
•
Cause:
culturali (es. appartenenza a una comunità che proibisce o limita
l’accesso alla tecnologia)
inabilità fisiche (difficoltà nell’uso delle tecnologie)
economiche
di alfabetizzazione
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DIGITAL DIVIDE (cont. 1)
In definitiva un solco fra:
• individui
• famiglie
• strati sociali
• gruppi etnici e linguistici
• classi di età
• fasce di reddito
• livelli di educazione
• zone rurali e urbane
• aree economiche e geopolitiche
• interi continenti
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DIGITAL DIVIDE (cont.2)
Il termine venne usato per la prima volta nel 1995 nel rapporto della
National Telecommunication and Information Administration “A Survey
of the Have nots in Rural and Urban America”
Miti errati:
1. Fornire un PC e l’accesso a tutti basta per eliminare il gap
2. L’unico digital divide è tra chi “ha” e chi “non ha”
3. La realizzazione dell’infrastruttura per la comunicazione è il fattore più
importante per attrarre gli investimenti in una determinata area
4. L’e-government permette di superare il digital divide
5. Se il digital divide non viene superato, i progetti di e-government sono
destinati all’insuccesso.
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DIGITAL DIVIDE (cont.3)
Il quarto rapporto della NTIA si intitola “Towards Digital Inclusion”. Segna
la percezione che il “digital divide” possa creare opportunità di valore per
tutti e diventare quindi un fattore di integrazione positiva per le persone
fino ad oggi escluse dai processi innovativi.
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