La Citogenetica nella Diagnosi Prenatale Per diagnosi prenatale si intende l’insieme delle indagini strumentali e di laboratorio finalizzate ad individuare determinate patologie su base : genetica infettiva iatrogena Attualmente l’indagine citogenetica per lo studio del cariotipo fetale interessa circa l’80% delle diagnosi prenatali eseguite per evidenziare patologie genetiche. Indicazioni alla diagnosi prenatale Eta’ materna > 35 anni (l'aumento del rischio di aneuploidie cromosomiche correla con l'età materna) Genitori con precedente figlio affetto da aneuploidia (rischio di ricorrenza circa 1%) Genitori eterozigoti per anomalie cromosomiche bilanciate (aumento del rischio di concepimenti sbilanciati) Anamnesi familiare positiva per patologia cromosomica (analisi del cariotipo su sangue del genitore a rischio) Anamnesi familiare positiva per malformazioni congenite Evidenza ecografica di malformazioni fetali (circa il 20% di questi feti è sbilanciato) Alterazioni biochimiche nella madre (aumento dei valori di gonadotropina corionica, riduzione dell'alfafetoproteina e dell'estriolo non coniugato predicono nel Triplo-test il 70% delle gravidanze con feto affetto da trisomia 21; >NT+free-beta hCG+PAPP-A predicono nel Bitest l’80-85% delle gravidanze con feto affetto da trisomia 18 o 21 ) Malattie mendeliane (analisi del DNA su villi coriali) Tecniche di diagnosi prenatale •AMNIOCENTESI (16-18 sett.gestazione) •VILLOCENTESI (11-12 sett.gestazione) •FUNICOLOCENTESI (18 sett.- termine gravidanza) Funicolocentesi Approccio tardivo alla diagnosi prenatale (18 sett.->termine gravidanza) •Fallimento della coltura dopo amniocentesi •Mosaicismi presenti nelle cellule del LA •Mosaicismi confinati alla placenta •Riscontro ecografico di malformazione fetale Cariotipo fetale da cellule di liquido amniotico Materiale esaminato: cellule di liquido amniotico (cellule di desquamazione provenienti da: sacco amniotico, epidermide, mucosa del tubo digerente, del tratto respiratorio e di quello urogenitale). Metodica d’indagine: •in situ: l’analisi avviene per colonie. Migliore valutazione diagnostica in caso di mosaicismo cromosomico o di contaminazione materna. Tempi di coltura più brevi. •in fiasca: si perde l’individualità dei cloni. Maggiore crescita cellulare. Cariotipo fetale da villi coriali Materiale esaminato: cellule del trofoblasto Metodica d’indagine: •coltura diretta: si analizzano le mitosi spontanee presenti nel citotrofoblasto, dopo 48-72 ore dal prelievo. Rapidità. Minore rischio di inquinamento da cellule materne. Attività mitotica e qualità delle metafasi inferiori rispetto alla tecnica della coltura. •coltura a lungo termine: le colture vengono allestite previo trattamento dei villi con enzimi proteolitici per disgregare le cellule del cito e del sinciziotrofoblasto. Contaminazione con cellule di origine materna. CVS Frequenza anomalie cromosomiche in rapporto all’età materna Età materna Anomalie numeriche Trisomia 21 20 anni 1/530 1/1.530 25 anni 1/480 1/1.350 30 anni 1/390 1/900 34 anni 1/244 1/474 35 anni 1/170 1/350 39 anni 1/81 1/146 40 anni 1/60 1/110 45 anni 1/20 1/30 Problemi tecnici ed interpretativi collegati alla diagnosi citogenetica fetale • Fallimento dello sviluppo della coltura cellulare in vitro (<1%) • Crescita in coltura di cellule di origine materna (CCM) • Mosaicismo cromosomico, pseudomosaicismo (anomalie in vitro oppure derivate da tessuti extraembrionali) • Riarrangiamenti strutturali • ESACs (Extra Structurally Abnormal Chromosome) insorti de novo Mosaicismo Presenza in uno stesso individuo di due o più linee cellulari a cariotipo diverso •Livello III (mosaicismo vero) •Livello II (pseudomosaicismo a cellule multiple) •Livello I (pseudomosaicismo a singola cellula) Caratteristiche dei mosaicismi cromosomici Errori postzigotici Variabili nel tipo Variabili nei diversi tessuti Variabili nel tempo Mosaicismo XX/XY •Di solito è uno pseudomosaicismo (CCM in gravidanza 46,XY) •Non documentabile in una gravidanza 46,XX •Il mosaicismo XX/XY, di III livello si associa di solito ad una femmina 46,XX (linea XY vanishing twin) •Importante e dirimente l’analisi ecografica dei genitali esterni Mosaicismo X/XY •In postnatale fenotipo variabile : femmina con fenotipoTurneriano, neonato con genitali ambigui, maschio sterile •In prenatale, maschi normale •Monitoraggio ecografico •Origine placentare della linea 45,X Trisomia 20 •Di solito è contributo dagli amniociti, ed il feto ha un cariotipo normale •Raramente il mosaicismo causa difetti •Rischio di patologia legato alla aneuploide in >60% delle cellule presenza della linea Mosaicismo per isocromosoma autosomico •Raro •i(12p) associata alla Sindrome di Pallister Killian non presente nel sangue prognosi grave •forme molto rare, a prognosi infausta Riarrangiamenti strutturali Bilanciati: spostamento di parti di un cromosoma su di un altro o all’interno dello stesso, senza modificare il contenuto genomico dell’individuo (es.:traslocazioni, inversioni). Frequenza nella popolazione 1:200 • familiari ( 1% rischio aggiuntivo di patologia) • de novo ( 3-5% rischio aggiuntivo di patologia) Sbilanciati: aumento o perdita di materiale genetico (es.: duplicazioni, delezioni). Frequenza 1:1000 diagnosi prenatali 46,XY,t(3;4)(q24;q34) Traslocazioni de novo Difficoltà a definire se il riarrangiamento sia realmente bilanciato In postnatale la presenza di un fenotipo normale suggericse un’anomalia bilanciata Frequenza: 1/2.000 amniocentesi; 1/9.000 quelle robertsoniane; 1/10.000 le inversioni Meccanismi alla base di un effetto fenotipico: • delezione • duplicazione • rottura di un gene • effetto di posizione Screening rapido delle aneuploidie dei cromosomi •FISH (Fluorescence in situ Hybridization) Materiale esaminato: amniociti non coltivati Tempi di risposta: 48-72 ore dall’arrivo del campione in laboratorio Limiti diagnostici: valutazione parziale e limitata solo ai cromosomi specificatamente ricercati (cromosomi 21,13,18,X,Y). Limiti di affidabilità: materiale da esaminare scarso mosaicismi molto diluiti •QF-PCR (Quantitative Chain Reaction) Fluorescence-Polymerase QF-PCR Estrazione del DNA da amniociti non coltivati Analisi dei microsatelliti (cromosomi 13,18,21,X) ed analisi del gene amelogenina in Xp ed Yp mediante PCR Analisi dei prodotti di PCR per elettroforesi capillare, analisi dei frammenti e calcolo delle aree sottostanti gli amplificati (picchi) Vantaggi: rapidità, meno laboriosa, automatizzabile, meno costosa QF-PCR Trisomia 21 Trisomia 18 FISH (Fluorescence In Situ Hybridization) FISH (Fluorescence in situ Hybridization) • Studio delle traslocazioni genoteche cromosoma specifiche(painting) • Definizione più precisa dei punti di rottura • Individuazione di riarrangiamenti criptici (microdelezioni e/o microduplicazioni, riarrangiamenti subtelomerici) • Precisa definizione sullo status mono o dicentrico delle traslocazioni robertsoniane. • Caratterizzazione di marker sovrannumerari(ESAC) • Identificazione di delezioni causa di sindromi da geni contigui • Origine e struttura dei cromosomi ad anello ESAC in diagnosi prenatale Frequenza 1:2500 Morfologia: ad anello (ring), metacentrico Importante l’analisi dei genitori (familiare vs de novo) Mosaicismo vs aneuploidia omogenea Con satelliti vs senza satelliti 1/3 presentano reperti ecografici patologici (Warburton, Am J Hum Genet 49,995-1013,1991) ESAC Familiari In genere non comportano rischi per il feto ESAC de novo •I dati sui rischi empirici riflettono difetti di campionamento •Non sono disponibili follow-up adeguati dei neonati •Le anomalie diagnosticate sulle gravidanze interrotte riguardano solo i difetti principali •15% per ESAC non satellitati •11% per ESAC satellitati •Sottoclassificazione con bande C, Ag-NOR, Distamicina A/DAPI, FISH ESACs in diagnosi prenatale: approccio diagnostico Prelievo ematico ai genitori per controllo cariotipo Caratterizzazione del marcatore con tecniche di citogenetica molecolare (FISH) ESAC(Extra Structurally Abnormal Chromosome) der 14/22 Ish.alfasat.14/22 + IDENTIFICAZIONE DI RIARRANGIAMENTI DELLE REGIONI SUBTELOMERICHE LSI 1pter; LSI Xpter/Ypter LSI 1qter; LSI Xpter/Ypter CEP X Dalla citogenetica tradizionale alla CGH-Array 1970 Bandeggio standard 1980 Bandeggio ad alta risoluzione 1990 Citogenetica molecolare (FISH) 2002 Array-CGH (aCGH) A-CGH: principi ed applicazioni in ambito diagnostico Agli studenti è stato fornito materiale didattico cartaceo e sono stati consigliati testi specifici dove poter approfondire gli argomenti trattati a lezione.