Il polmone visto dal Radiologo Anatomia Radiologica Clinica Andrea Veltri Università degli Studi di Torino A.O.U. San Luigi Gonzaga, Orbassano ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE Le metodiche di imaging utilizzate nello studio del torace sono: RX TRADIZIONALE TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA RISONANZA MAGNETICA ECOGRAFIA ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE ECOGRAFIA ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE ECOGRAFIA ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE • PARETE TORACICA, DIAFRAMMA • PLEURA E POLMONI • ILI (VASI E BRONCHI) • MEDIASTINO • CUORE ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE • PARETE TORACICA, DIAFRAMMA • PLEURA E POLMONI • ILI (VASI E BRONCHI) • MEDIASTINO • CUORE PARETE TORACICA • Cute/grasso • Muscoli • Scheletro PARETE TORACICA • Cute/grasso • Muscoli • Scheletro PARETE TORACICA • Cute/grasso • Muscoli • Scheletro SCHELETRO • Coste • Sterno • Clavicola • Colonna Decorso circolare “simmetrico” Le prime 7 coste si uniscono tramite la cartilagine costale allo sterno L’VIII, IX e X costa si connettono anteriormente alla cartilagine della costa sovrastante formando una linea arcuata SCHELETRO • Coste • Sterno • Clavicola • Colonna Ombra della clavicola SCHELETRO • Coste • Sterno • Clavicola • Colonna DIAFRAMMA Struttura muscolo-tendinea che separa la cavita’ toracica da quella addominale Nella quasi totalità dei casi si proietta all’incrocio tra l ’ estremo anteriore della VI costa e il tratto posteriore della X costa Escursione inspiratoria di 35 mm Falaschi et Al. (2000) in Manuale di Radiologia Toracica DIAFRAMMA Nel 90% la cupola dx è piu’ craniale rispetto alla controlaterale Frecce: recessi cardio-frenici Recessi costo-frenici laterali Lennon EA, Br J Radiol 38:937,1965 DIAFRAMMA Il profilo inferiore non è visibile se non in presenza di pneumoperitoneo Segno della silhouette di Felson Segno della bolla gastrica ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE • PARETE TORACICA, DIAFRAMMA • PLEURA E POLMONI • ILI (VASI E BRONCHI) • MEDIASTINO • CUORE PLEURA La pleura è difficilmente visualizzabile lungo la periferia essendo lo spessore combinato (foglietto parietale + foglietto viscerale) di soli 0.2 mm Lungo la superficie polmonare puo ’ avere un decorso lineare, oppure ondulato a livello degli spazi intercostali Può esser visibile (il foglietto viscerale) in presenza di pneumotorace PLEURA Le scissure sono invaginazioni della pleura all’interno del polmone Talvolta è riconoscibile il “piede della scissura” Kuniaki Hayashi RadioGraphics 2001; 21:861–874 PLEURA -La piccola scissura è l’unica riconoscibile anche in PA/AP (45% dei casi) -Le scissure maggiori decorrono all’incirca parallele alla proiezione della VI costa -La grande scissura sin ha un decorso più verticale per la presenza del cuore Scissura minore Scissure maggiori Scissure accessorie PLEURA Scissure accessorie 1-2% della popolazione generale (0,4% delle radiografie del torace) Scissura azygos PLEURA PLEURA POLMONI LOBI E SEGMENTI POLMONARI Lobi: 3 a dx e 2 a sx Segmenti: da 2 a 5 segmenti per ogni lobo Netter: Atlante di Anatomia Umana POLMONI LOBI E SEGMENTI POLMONARI POLMONI LOBI E SEGMENTI POLMONARI La separazione del polmone in lobi avviene secondo piani complessi Nel radiogramma frontale si ha sovrapposizione dei lobi polmonari POLMONI RX TORACE POLMONI LOBI E SEGMENTI POLMONARI POLMONI LOBI E SEGMENTI POLMONARI POLMONI LOBI E SEGMENTI POLMONARI POLMONI LOBI E SEGMENTI POLMONARI La “trama” polmonare è la risultante della somma della trasparenza dell’aria contenuta nel polmone e della opacità delle componenti bronchioalveolari, interstiziali, ma soprattutto del sangue contenuto nella rete vascolare POLMONI PARENCHIMA Fava et Al. in Manuale di Radiologia Toracica POLMONI PARENCHIMA Su un fondo di diffusa iperdiafania legato al contenuto aereo del polmone si esalta per contrasto la relativa opacità dei vasi del circolo funzionale. I bronchi al contrario si possono ritenere formazioni radiotrasparenti essendo la loro densità determinata prevalentemente dal contenuto aereo Fava et Al. in Manuale di Radiologia Toracica POLMONI PARENCHIMA Nei radiogrammi standard, i vasi sono identificabili come entità singola sino ad un diametro di 0,7-0,6 mm; al di sotto di tale diametro la loro identità viene meno, perdendosi nel già ricordato “fondo” polmonare. Fava et Al. in Manuale di Radiologia Toracica POLMONI RETE CAPILLARE POLMONARE Nell’alternanza inspirioespirio il calibro dei capillari (ed il loro grado di replezione) varia Fava et Al. in Manuale di Radiologia Toracica POLMONI Variazione della trasparenza di fondo legata a cambiamenti della ventilazione e della perfusione PROIEZIONE DI HESSEN POLMONI INSPIRIO ESPIRIO ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE • PARETE TORACICA, DIAFRAMMA • PLEURA E POLMONI • ILI (VASI E BRONCHI) • MEDIASTINO • CUORE ILI (VASI E BRONCHI) ILI (VASI E BRONCHI) Vascolarizzazione Caratteristiche delle vene: Caratteristiche delle arterie: decorso piu’ trasversale decorso parallelo a quello bronchiale Il calibro dei vasi arteriosi e venosi dei “corni” inferiori èdicotomica maggiore convergono in maniera monopodica suddivisione di quello dei “corni” superiori ILI (VASI E BRONCHI) Ili polmonari L’ilo del polmone è caratterizzato da diverse componenti sia vascolari che bronchiali, tra le quali protagonista assoluta è la componente arteriosa ILI (VASI E BRONCHI) Ili polmonari L’ilo sin si colloca in sede più craniale rispetto al controlaterale I bronchi decorrono appaiati alle arterie, con calibro sovrapponibile ILI (VASI E BRONCHI) Ilo polmonare dx -In proiezione proiezione laterale frontale èlavisibile parte superiore ’ilo è costituita -In nel 95% dell la parete poseriore dal del truncus bronco principale anterior e dx dalla e del vena bronco polmonare intermedio superiore -Nel -Il tratto 50%inferiore è visibile è costituito l’origine del dal bronco ramo discendente lobare superiore dell’arteria polmonare Angolo ilare ILI (VASI E BRONCHI) Ilo polmonare sx L-In ’arteria polmonare sx decorre cranialmente broncodel principale proiezione laterale è visibile nel 80% la rispetto porzionealdistale bronco sx ed al bronco lobaredel superiore, dando superiore origine a piccoli rami per il lobo principale sx /origine bronco lobare superiore -Tale immagine si riconosce con maggior chiarezza ed è situata ad un Discende posteriormente lateralmente al bronco lobare inferiore livello inferiore rispetto aequella controlaterale ILI (VASI E BRONCHI) ILI (VASI E BRONCHI) ILI (VASI E BRONCHI) ILI (VASI E BRONCHI) ILI (VASI E BRONCHI) ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE • PARETE TORACICA, DIAFRAMMA • PLEURA E POLMONI • ILI (VASI E BRONCHI) • MEDIASTINO • CUORE MEDIASTINO Il mediastino viene definito come quella porzione di torace delimitata: cranialmente dall’apertura superiore della gabbia toracica caudalmente dal diaframma anteriormente dallo sterno posteriormente dalla colonna dorsale lateralmente dalla pleura parietale (detta appunto mediastinica) MEDIASTINO • COMPARTIMENTO ANTERIORE • COMPARTIMENTO MEDIO • COMPARTIMENTO POSTERIORE MEDIASTINO COMPARTIMENTO ANTERIORE Limite anteriore: Sterno Limite posteriore: Pericardio / Aorta / V.Brachiocefalici MEDIASTINO COMPARTIMENTO ANTERIORE Linea di giunzione anteriore Linea retrosternale Repere visualizzabile nel 20%-50% Decorre lungo il corpo sternale per circa 6-8 cm Proto AV Crit Rev Diagn Imaging 1983; 19:111 MEDIASTINO COMPARTIMENTO ANTERIORE Linea di giunzione anteriore Linea retrosternale Spessore massimo di 7 mm Si continua con la linea apicale anteriore Sussman AR Clinical Radiology 65 (2010) 155-166 MEDIASTINO COMPARTIMENTO MEDIO Limite anteriore: Mediastino anteriore Limite posteriore: Margine posteriore di trachea e bronchi MEDIASTINO COMPARTIMENTO MEDIO Banda paratracheale Linea paracavale Linea retrocavale Finestra aorto-polmonare Linea aorto-polmonare Linea dell’arteria succlavia sx MEDIASTINO COMPARTIMENTO MEDIO Banda paratracheale Repere visualizzabile nel 83-94% Spessore 1-4 mm Linea paracavale MEDIASTINO COMPARTIMENTO POSTERIORE Limite anteriore: Trachea e pericardio Limite posteriore: Rachide MEDIASTINO COMPARTIMENTO POSTERIORE Linee paraesofagee (recesso azygos-esofageo) Linea di giunzione posteriore Linea para-aortica Linea para-spinale MEDIASTINO COMPARTIMENTO POSTERIORE Linee paraesofagee (recesso azygos-esofageo) -Spazio esteso postero-lateralmente all’esofago e anteriormente alla colonna -Interfaccia con il lobo polmonare inferiore dx Gibbs JM RadioGraphics 2007; 27: 33-48 MEDIASTINO COMPARTIMENTO POSTERIORE Linea di giunzione posteriore -Accollamento dei lobi polmonari superiori dietro l’esofago -si arresta in prossimità dell’aorta Gibbs JM RadioGraphics 2007; 27: 33-48 MEDIASTINO RX TRADIZIONALE Mantiene un ruolo importante in quanto l’identificazione della patologia mediastinica è affidata in prima istanza alla radiografia del torace. Il giudizio di normalità presuppone una perfetta conoscenza delle linee mediastiniche. Tale conoscenza risulta oggi meno fondamentale per la diffusione delle moderne tecniche tomografiche digitali, la cui elevata risoluzione anatomica favorisce la dimostrabilità delle interfacce mediastino-polmonari. MEDIASTINO TC È considerato, solitamente, l’esame di secondo livello, dopo il radiogramma standard. Le immagini assiali eliminano il problema relativo alla sovrapposizione proiettiva dei tessuti a densità simile. Le indicazioni a questo esame sono: -caratterizzare lesioni sospettate o diagnosticate sul radiogramma standard; -valutare il mediastino in pazienti con sospetto clinico e radiogramma standard negativo. MEDIASTINO RM Presenta indicazioni limitate rispetto alla TC. Da molti utilizzata come indagine di terzo livello (“problem solving tool” degli autori anglosassoni). In casi selezionati si dimostra superiore alla TC: -lesioni vascolari; -studio del mediastino posteriore (tumori neurogenici); -diagnosi differenziale tra tessuto fibroso e recidiva di neoplasia (es. linfomi). ANATOMIA RADIOLOGICA DEL TORACE • PARETE TORACICA, DIAFRAMMA • PLEURA E POLMONI • ILI (VASI E BRONCHI) • MEDIASTINO • CUORE CUORE ..forma ellittica con asse maggiore dall’alto in basso e da destra a sinistra diretto CUORE PROIEZIONE FRONTALE Profilo dx: 2 archi A. Superiore: VCS (aorta asc. in età senile) A. Inferiore: atrio destro Profilo sin: 3 archi A. Superiore: arco aortico A. Medio: a. polmonare, auricola sin, camera di deflusso del ventricolo destro A. Inferiore: ventricolo sinistro CUORE PROIEZIONE LATERALE Profilo anteriore: Aorta ascendente Infudibolo della polmonare Camera di afflusso del ventricolo destro Profilo posteriore Atrio sinistro Ventricolo sinistro ATRIO DESTRO • Nella proiezione P-A si identifica nella convessita’ del profilo inferiore della silhouette cardiaca • In proiezione L-L si può immaginare il suo profilo grazie al riconoscimento della vena cava inferiore ATRIO DESTRO VENTRICOLO DESTRO • In proiezione P-A non partecipa alla formazione del profilo cardiaco • Al contrario in priezione L-L occupa lo spazio chiaro retrosternale a livello della sua meta’ inferiore VENTRICOLO DESTRO VENTRICOLO DESTRO ATRIO SINISTRO -L’auricola è l’unica porzione dell’atrio che puo’ contribuire a formare il profilo sx del cuore tra arteria polmonare e ventricolo sx -Nel soggetto normale questa regione presenta un aspetto concavo -A dx si puo’ notare immagine di doppio contorno In proiezione L-L forma il margine postero-superiore dell’imagine cardiaca ATRIO SINISTRO VENTRICOLO SINISTRO • E’ situato a sx e posteriormente rispetto al ventricolo dx • In proiezione P-A forma il profilo sx dell’immagine cardiaca mentre in proizione L-L forma la meta’ inferiore del profilo posteriore Triangolo della vena cava inferiore VENTRICOLO SINISTRO VOLUMETRIA CARDIACA 3 possibilità: • valutazione soggettiva • indice cardio-toracico • volume cardiaco relativo INDICE CARDIO-TORACICO È un numero dettato dal rapporto tra diametro trasverso del cuore e larghezza della gabbia toracica in proiezione P-A all ’ altezza dei seni costofrenici. Indice cardiotoracico- ICT=a+b/c+d Valori normali<0.5 CUORE Il quadro radiologico del ca broncogeno varia in rapporto alla sede ed alle modalità di diffusione della lesione TUMORI CENTRALI: Tra bronco principale e bronchi segmentari • accrescimento endobronchiale • accrescimento transbronchiale TUMORI PERIFERICI: Distalmente ai bronchi segmentari notevole variabilità anatomo-radiologica dovuta alle modalità di diffusione intraparenchimale NODULO POLMONARE ISOLATO The Fleischner Society glossary of terms for thoracic imaging defines a nodule as…. Si definisce radiologicamente NODULO POLMONARE SOLITARIO (NPS) una opacità polmonare di diametro inferiore a 3 cm circondata da parenchima non associata ad atelettasia o ad adenopatie. (Si stima una incidenza di un NPS ogni 500 Rx del torace, nel 90% dei casi quale reperto occasionale) 82 82 NODULO POLMONARE ISOLATO La diagnosi differenziale del NPS include: • neoplasie benigne (amartocondromi) • neoplasie maligne (primitive 2/3, secondarie 1/3) • lesioni infettive (focolai bp, granulomi, cicatrici) • lesioni infiammatorie (BOOP, noduli reumatoidi) • lesioni vascolari (MAV, vasi anomali) • lesioni traumatiche (ematomi) • lesioni congenite (broncoceli, cisti) 83 83 ITER DIAGNOSTICO VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI MALIGNITA’ (condizioni generali, fumo o altre esposizioni, neoplasie, morfologia e densità del nodulo, etc.) RICERCA DI PRECEDENTE DOCUMENTAZIONE RX ULTERIORI INDAGINI DIAGNOSTICHE (broncoscopia, TC, PET, agobiopsia) 84 84 CRITERI DI VALUTAZIONE RX E TC SEDE E FORMA DIMENSIONI MARGINI CALCIFICAZIONI DENSITA’ ACCRESCIMENTO ENHANCEMENT 85 85 NODULO POLMONARE ISOLATO SEDE/FORMA: poligonali ovoidali e subpleurici= benigni DIMENSIONI: Benigni → in 80% < 2 cm Maligni → in 42% < 2 cm Maligni → in 18% < 1 cm MARGINI: irregolari, spiculati = maligni > 85% lobulati = indeterminati lisci = spesso benigni Usuda K et al. Cancer 1994;74:22392244 86 86 MARGINI: irregolari, spiculati = maligni > 85% lobulati = indeterminati lisci = spesso benigni Margini spiculati Lesioni maligne (++ primarie) … ma anche in lesioni benigne (TBC) 87 87 MARGINI: irregolari, spiculati = maligni > 85% lobulati = indeterminati lisci = spesso benigni Margini lobulati Lesioni maligne (+secondarie) … ma anche nel 24% delle lesioni benigne (amartomi) 88 88 MARGINI: irregolari, spiculati = maligni > 85% lobulati = indeterminati lisci = spesso benigni Margini lisci Lesioni benigne … ma anche nel 21% delle lesioni maligne 89 89 CALCIFICAZIONI DIFFUSE CENTRALI Benignità (granulomi) LAMINARI POPCORN Benignità (amartocondromi) PUNTIFORMI ECCETRICHE Malignità AMORFE 90 90 CALCIFICAZIONI 91 91 CALCIFICAZIONI 92 92 CALCIFICAZIONI 93 93 NODULO POLMONARE ISOLATO DENSITA’ Cistica Adiposa Vetro smerigliato Mista Solida 94 94 NODULO POLMONARE ISOLATO DENSITA’ Secondarietà polmonare da carcinoma dell'ovaio ASPETTO CISTICO 95 95 TESSUTO ADIPOSO AMARTOMA 96 96 NODULO POLMONARE ISOLATO DENSITA’ La corretta identificazione dei noduli parzialmente solidi sono richieste scansioni TC a strato sottile (spessore < 3 mm) per distinguere la componente solida da quella a vetro smerigliato 1 mm 5 mm Hansell DM, Bankier AA, MacMahon H, et al. Fleischner Society: glossary of terms for thoracic imaging. Radiology 2008;246:697–722. Godoy MC, Naidich DP. Subsolid pulmonary nodules and the spectrum of peripheral adenocarcinomas of the lung: recommended interim guidelines for assessment and management. Radiology 2009;253:606–622. 97 97 CORRELAZIONE MORFOLOGIA/PROGNOSI Lo scopo è selezionare adeguatamente i pazienti da sottoporre a resezione limitata sulla base della morfologia HRCT Tipo Descrizione Radiologica 1 Puro GGO puro 2 Semiconsolidazione Aumento della densità parenchimale intermedia omogenea che non oscura i vasi 3 Halo Parte solida meno del 50% circondata da un’area di GGO 4 Misto Parte solida meno del 50% con broncogramma aereo e GGO 5 con GGO Nodulo solido con GGO meno del 50% 6 senza GGO Nodulo solido Ann Thoracic Surg 2006;81:413-20 98 98 99 99 100 100 101 101 IPERPLASIA ADENOMATOSA ATIPICA • • • • • Condizione pre-neoplastica, spesso associata all’ adenocarcinoma periferico Nodulo rotondeggiante, singolo o multiplo, con densità GG pura (non solido), localizzato in genere nei lobi superiori Piccole dimensioni (in genere < 1 cm; non > 2 cm) Causa frequente di sovradiagnosi. Rappresenta > 20% dei noduli non-solidi periferici dimostrati dalla TC. Reperto occasionale nel 5% degli interventi per cb Crescita lentissima (può restare stabile per > 1,5 anni, follow-up?) Colby 1998 Travis 2005 Vazquez 2000 Mori 2001 Koga 2002 Nakahara 2001 Kawakami 2001 Gotway 2004 Naidich 2005 Park 2006 102 102 103 103 ADENOCARCINOMA IN SITU (AIS) • • • Lesione non invasiva, inferiore ai 3 cm, singola o multipla, a crescita molto lenta (corrispondente al BAC nella classificazione precedente). Il sottotipo non mucinoso si presenta tipicamente come un nodulo con aspetto a vetro smerigliato puro, ad attenuazione leggermente maggiore rispetto all‘IAA Può manifestarsi anche come nodulo parzialmente solido o solido; può essere "bubble like". 104 104 105 105 ADENOCARCINOMA IN SITU (AIS) MUCINOSO • Il sottotipo mucinoso appare come nodulo solido o come area di consolidamento. 106 106 107 107 ADENOCARCINOMA MINIMAMENTE INVASIVO (MIA) • • nodulo parzialmente solido, con componente predominante a vetro smerigliato e con una componente centrale solida inferiore ai 5 mm Il sottotipo mucinoso può presentarsi come nodulo solido o parzialmente solido 108 108 109 109 NODULO POLMONARE ACCRESCIMENTO La completa stabilità dimensionale di un NP per almeno due anni è considerato segno affidabile di benignità, anche se alcune lesioni ben differenziate possono avere tempo di raddoppiamento maggiore (valutazione volumetrica con TC) 110 110 Rx basale Cortesia G.Cortese dopo 6 mesi dopo 8 mesi 111 111 Nodulo stabile Nodulo in accrescimento 112 112 CAD & NODULO POLMONARE Giugno 2007 MONITORAGGIO Ottobre 2007 TR = 30-500 gg per noduli solidi maligni TR > 500 gg VPN 98% Gentile concessione AR.Larici Università Cattolica Roma Revel MP, AJR 2006; 187: 135 113 113 ENHANCEMENT Swensen (Radiology 2000 )- cut off 15 UH (sens 98%, spec 58%) Nodule > 5mm Relatively spherical Homogeneous, no necrosis, fat or calcification No motion or beam hardening artifacts Swensen et al. Radiology 2000;241:73 114 114 ENHANCEMENT • • • Swensen (Radiology 2000 )- cut off 15 UH (sens 98%, spec 58%) Swensen et al. Radiology 2000;241:73 Jeong (Rdiology 2005)- cutoff 25 UH wash-in and 5-31 washout spec 90% Choi (Korean J Radiol 2008 ) - CAD system -Peak enhancement 82 HU -Net enhancement 44 HU - Washout 15 HU Jeong Radiology 2005;237:675-683 115 115 • La PET può ridurre ma non eliminare i numerosissimi falsi positivi e le biopsie non necessarie • La sensibilità della PET per lesioni < 7 mm o per tumori di basso grado o non solidi (BAC, carcinoidi…) è bassa. In lavori recenti, tutti i BAC risultano falsamente negativi (>30% dei falsi negativi nei NSCC riscontrati allo screening con TC) • Se la TC dimostra un nodulo che poi si rivela PET negativo, è comunque consigliabile almeno un follow up Sozzi 2003 Pastorino 2003 Lindell 2005 116 116 NODULO POLMONARE ISOLATO Conclusion • In the differentiation of benign versus malignant solitary pulmonary nodules nowadays new imaging features have to be added. We especially have to look for the presence of areas of ground-glass opacity, air bronchograms or cavities and the three-dimensional ratios of a lesion. • With the increasingly important role of PET-CT, we have to be aware of the accuracy of PET-CT and we should have an idea about the prevalence of infectious and non-infectious granulomatous disease in the area that we practice. 117 117 118 118 119 119