COLDIRETTI VENETO PERCORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI ETICA E RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE AGRICOLE DON CARLO MARCELLO DALLO STATUTO DELLA COLDIRETTI L’Associazione ispira la propria azione alla storia e ai principi della Scuola Cristiano - sociale. OBIETTIVI COLDIRETTI Art.1 §2: - promozione della persona - ruolo della famiglia - sussidiarietà - solidarietà sociale OBIETTIVI Art. 1 §4: ispirare l’agricoltura a principi di eticità - riguardo alla sicurezza alimentare - alla tutela dell’ambiente e del paesaggio - al lavoro - al rispetto/benessere degli animali - corretta e completa informazione - trasparenza e lealtà OBIETTIVI Art 1 §5 - perseguire politiche di rintracciabilità - trasparenza dei processi produttivi - certificazione della storia, della qualità e dell’origine dei prodotti - tutela del diritto alla informazione e alla scelta consapevole OBIETTIVI Art. 1 §6 promuovere politiche di governo di sviluppo ecosostenibile e durevole del territorio e dell’ambiente. Anche i soci sono corresponsabili L’iscrizione comporta l’accettazione del patto statutario In caso di gravi inadempienze si può essere espulsi dal Consiglio Provinciale Ogni associato deve rispondere personalmente dei danni fatti all’Associazione Presidente Bedoni: Io dico sempre che abbiamo la fortuna di poter fare azioni positive per la società che corrispondono anche al nostro interesse di trarre un giusto profitto dalla nostra attività di imprenditori. Io credo che questa sia la forma più alta di “responsabilità sociale”. LA QUESTIONE ETICA TRASPARE IN MODO MOLTO FORTE ANCHE DALLA PIATTAFORMA COLDIRETTI PER L’ATTUAZIONE DELLA RIGENERAZIONE “Occorre attuare con lucidità, coerenza, determinazione e lungimiranza la riforma della PAC del 2003 con l’obiettivo di utilizzare nel nostro Paese tutti gli strumenti che essa mette a disposizione in maniera innovativa per: Qualificare e riequilibrare la spesa; Premiare i comportamenti virtuosi dell’impresa agricola. DISEQUILIBRIO E SPEREQUAZIONI “Nella prima fascia di premio (0-2.500 €) si colloca l’80% delle aziende le quali assorbono circa il 18% del totale dei pagamenti della PAC. All’altro estremo (oltre 500.000 €) si collocano solo 307 aziende (!) pari allo 0,01% del totale delle aziende le quali assorbono circa il 12% del totale degli aiuti PAC”. ETICHETTATURA E PRODOTTI OGM FREE Dare piena attuazione della legge sulla obbligatorietà dell’indicazione d’origine del prodotto agricolo in etichetta. Tutelare il valore del prodotto e dell’impresa anche attraverso la salvaguardia del territorio da culture geneticamente modificate (no OGM) Il Mondo Secondo Monsanto Monsanto è leader mondiale nella produzione degli Organismi Geneticamete Modificati (OGM) ed è una delle aziende più controverse della storia industriale. Dalla sua fondazione nel 1901, la multinazionale di Saint Louis ha accumulato diversi processi a proprio carico, a causa della tossicità dei prodotti che impone al mercato. Negli anni è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario e utilizzo di false prove. questo pericoloso gigante della biotecnologia si pubblicizza come azienda della "scienza della vita", apparentemente convertita al verbo dello sviluppo sostenibile. Cosa sappiamo veramente degli effetti degli OGM sulla nostra salute? Quali interessi si nascondono dietro la commercializzazione di sementi geneticamente modificate? È almeno dagli anni ‘30 che la società monopolistica del Missouri Monsanto miete vittime. Stranamente, i responsabili politici, per quanto perfettamente informati, non reagiscono. Oggi, questo mostro della “biotecnologia” detiene il 90% degli OGM coltivati nel pianeta. In piena crisi economica e alimentare, dovuta alla crescita dei prezzi dei beni primari, c’è chi naviga nell’oro. È la Monsanto, industria biotech, che esporta felicemente in tutto il mondo il modello di agricoltura transgenica. La multinazionale delle sementi, invisa agli ambientalisti e ai contadini di mezzo mondo, ha dichiarato vendite per 2,6 miliardi di dollari con un incremento del 29% rispetto al 2008. LEGALITA’ E TRASPARENZA! “Ripristinare le condizioni indispensabili volte ad assicurare la legalità dei territori ed assicurare la crescita delle imprese introducendo forti elementi di trasparenza, di pulizia e di moralità”. Responsabilità sociale delle imprese: tema di moda oggi? Tema nuovo nella storia del capitalismo Integrare la ricerca del profitto con l’interesse di tutte le parti coinvolte: clienti, dipendenti, finanziatori e ambiente (Stakeholders - Shareholders) Domande: E’ il profitto il fine ultimo dell’impresa? Può essere conseguito con qualsiasi mezzo? La salvezza dell’impresa è legge suprema? C’è un confine tra lecito e illecito nell’azione dell’uomo d’affari? Dove sta tale confine? Come individuarlo? Fino a che punto è lecito inquinare? Cosa insegna la Dottrina Sociale della Chiesa? L’economia è solo una dimensione della complessa attività umana La soluzione dei problemi richiede anche valori etico-religiosi I meccanismi del libero mercato non possono essere assolutizzati L’impresa e il mercato vanno orientati al bene comune Il profitto non è l’unico regolatore della vita dell’azienda Tutto ciò presuppone una domanda: Quale idea di uomo abbiamo in mente? La visione antropologica incide pesantemente sul rapporto tra etica e organizzazione produttiva. L’ispirazione cristiana orienta anche l’attività economica ad una profonda attenzione alla persona umana e, in particolare, alle fasce sociali più deboli. Oggi l’impresa “economicamente eccellente” deve essere anche “socialmente capace” “Ai capitalisti del XXI secolo non basta essere bravi negli affari; devono sentirsi accettati dalla società civile. All’impresa viene oggi chiesto ciò che un tempo sarebbe stato impossibile: giustificarsi!” (S. Zamagni) Co²: da 275 parti per milione, prima della Rivoluzione Industriale, a 1999 315 negli anni 50, a 368 nel La calotta artica si è assottiglata del 42% Con questo ritmo si avrebbe un innalzamento dei mari di 100 metri entro il 2100. Le foreste originarie sono sono oggi più che dimezzate Il 30% delle foreste tropicali è già stato distrutto a causa del mercato del legno. Ogni decennio viene deforestata un’area grande quattro volte l’Italia. Il 50% di tutte le specie viventi abita nelle foreste tropicali Una specie di pianta tropicale su 10 contiene sostanze attive per la salute e contro il cancro. Risorse che sono perdute ancora prima di essere conosciute e valorizzate. La deforestazione, e la conseguente erosione, stanno abbassando il livello delle riserve idriche mondiali Ogni giorno vengono riversati nei fiumi 2 milioni di tonnellate di rifiuti industriali Per ogni litro d’acqua utilizzato, ce ne sono almeno otto avvelenati La pesca, nell’ultimo mezzo, secolo è cresciuta di 5 volte… II 27% della barriera corallina oceanica è andato perduto, il 60% è colpito dal fenomeno dello sbiancamento Quale mondo vogliamo? Che clima avremo domani? Il “buco” nell’ozono E quale agricoltura? IERI Materia + manodopera = costo prodotto OGGI Materia + manodopera + costo ambientale = Costo prodotto IL FUTURO DAVANTI A NOI IL PROTOCOLLO DI KYOTO I “ CARBON CREDIT ” L’evoluzione del mercato: Un tempo un prodotto, per essere venduto, doveva solo essere - presente Poi le esigenze sono progressivamente cambiate, e il prodotto ha dovuto essere - buono - bello - sano OGGI DEVE ESSERE ANCHE - ETICO: ecocompatibile ecosostenibile equosolidale La “Convenzione-quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici”, approvata a New York il 9 maggio 1992, costituisce il primo trattato internazionale riferito specificamente ai cambiamenti climatici. Lo strumento attuativo della Convenzione è il Protocollo di Kyoto, che stabilisce per i Paesi industrializzati e per i Paesi con economie in transizione obiettivi di riduzione delle emissioni di 6 gas-serra. Il Protocollo di Kyoto impegna i Paesi industrializzati e quelli ad economie in transizione (i Paesi dell’est europeo) a ridurre complessivamente del 5,2% nel periodo 2008-2012 le principali emissioni, causate dall’uomo, di gas capaci di alterare l’effetto serra naturale del nostro pianeta. I 6 gas serra sono: L’anidride carbonica (CO²) Il metano (CH4) Il protossido di azoto (N²0) Gli idroflorocarburi (HFC) I perfluorocarburi (PFC) L’safluoruro di zolfo (SF6) Il cammino dell’Italia Per l’Italia è stato stabilito che entro il 2008 – 2012 il nostro Paese riduca le proprie emissioni nella misura del 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Fino ad ora però… pochi passi in avanti! Nel 2007, a Bali, si è tenuta la 13^ Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici. Dopo 13 giorni - tra gli oltre diecimila delegati - si è raggiunto un accordo tra “lacrime, scoppi d’ira e negoziati estenuanti”. Verso il “Kyoto 2” Con l’arrivo di Obama gli Stati Uniti hanno fatto del cambiamento climatico una priorità. Il 30 novembre 2009 i governi del mondo si riuniranno a Copenaghen per la quindicesima Conferenza delle Nazioni sul clima. Sarà il più grande vertice sul cambiamento climatico di sempre. Nel frattempo, per dare il suo contributo, Coldiretti propone: Di mettere a coltura un milione di ettari di colture energetiche attraverso la fissazione di un obbligo per i produttori di carburanti di immissione in consumo di biocarburanti in misura pari al 5% dei carburanti diesel e della benzina… Promuovere investimenti in conto capitale per l’installazione di officine elettriche per le imprese agricole da pannelli fotovoltaici, centrali a biomassa e biogas per una potenza nominale fino a 20 Kw Riconoscere certificati verdi all’energia prodotta da biomasse agricole, riducendo il taglio dei certificati stessi da 50 MW a 10 MW. Incentivare forme di etichettatura volontaria sui prodotti alimentari contenente l’indicazione della quantità di CO² prodotta durante le fasi di produzione e trasporto, fino al punto di distribuzione finale. La Coldiretti, puntando alla sua rigenerazione ha colto nel segno: tocca a tutti i quadri dirigenti dirigenti farla diventare realtà, coinvolgendo i soci e convincendoli ad affrontare il rischio d’impresa, con la mente non più rivolta al passato ma … al futuro! Grazie!