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Caserta
Scienza
martedì 28 giugno 2005
Il numero uno nel campo della Spettrometria di Massa sarà oggi insignito dell’onorificenza all’Università cattolica del Sacro Cuore
A Malorni medaglia d’oro per la Scienza
Nato a Raviscanina, l’insigne luminare è dirigente del Cnr e membro della Società Chimica Italiana
ANNA GIORDANO
E’ il numero uno nel campo della Spettrometria di
Massa, tecnica analitica tra le più avanzate nella ricerca biochimica, biologica e medica post-genomica: Antonio
Malorni. Un primato che divide soltanto con un altro
numero uno oltreoceano, lo scienziato italo-americano
Richard Caprioli, che lo scorso 17 giugno 2005 è stato
insignito della Laurea Honoris Causa dall’Università di
Caserta nel Teatro di Corte di Palazzo Reale. Ma è anche
figlio genuino di Terra di Lavoro. Nato a Raviscanina, dove
ha frequentato le scuole elementari e medie, Antonio
Malorni ha studiato presso il liceo scientifico “A. Diaz” di
Caserta e si è laureato all’Università “Federico II” di
Napoli. Oggi sarà insignito di un’altissima onorificenza, la
medaglia d’oro ‘Fabrizio Bruner’, con la seguente motivazione: “Al prof. Antonio Malorni, tra i fondatori della
Scuola Napoletana e pioniere delle applicazioni della
Spettrometria di Massa allo studio di peptidi e proteine,
quale solenne riconoscimento per gli importanti risultati
scientifici raggiunti e per l’elevato contributo da lui fornito
allo sviluppo e alla diffusione della disciplina in Italia, nonché alla trasformazione del Gruppo di Spettrometria di
Massa della Società Chimica Italiana in Divisione, compiuto durante la sua presidenza”. La medaglia gli sarà consegnata a Roma, presso l’Università Cattolica del Sacro
Cuore, durante la cerimonia di inaugurazione del Congresso
internazionale “Massa 2005”.
Socio della Società Chimica Italiana (Sci), Malorni è
stato tra i fondatori del Gruppo di Spettrometria di Massa
(Gsm), trasformato in Divisione di Spettrometria di Massa
(Dsm) durante la sua presidenza. Già nel luglio 1992 era
stato insignito a Milano della Medaglia d’oro Dsm/Sci con
la seguente motivazione: “Per l'impegno e la competenza
dedicati alla promozione di attività culturali per lo sviluppo
della Dsm/Sci”.
Malorni ha ricoperto importanti funzioni e svolto delicati incarichi. Basta ricordare che è stato perito dell'Ufficio
Istruzione del Tribunale di Roma (1985-1987) per svolgere
indagini chimiche sui reperti del DC9 precipitato il
27/6/1980 al largo di Ustica al fine di accertare la presenza
di residui di esplosivi. Sempre su richiesta della magistratura ha svolto altri importanti incarichi peritali, relativi a procedimenti di grande interesse giudiziario, in cui risultava
Richard Caprioli e Antonio Malorni
fondamentale, ai fini di giustizia, la ricerca di sostanze a
livello di tracce in matrici di notevole complessità. Una vita
dedicata alla scienza, a partire dal 1968. In quell’anno, per
iniziativa del professore Alessandro Ballio, attualmente
Accademico dei Lincei, la comunità scientifica napoletana,
senza alcuna tradizione culturale nel campo della chimica
ionica gassosa e della spettrometria di massa, fu dotata del
suo primo spettrometro di massa, il doppio fuoco Aei
MS902. L’assenza di una tradizione scientifica nel settore
della Spettrometria di Massa determinò in Antonio Malorni,
che per le sue capacità veniva scelto tra i giovani laureati di
quell’anno per occuparsi del nuovo laboratorio, una doppia
funzione: una positiva, quella di poter svolgere un incarico
prestigioso, consistente nel programmare ex-novo le ricerche nel settore e nell’organizzare direttamente il proprio
lavoro senza subire il peso e la tradizione di una Scuola
preesistente, ed una negativa, quella di dover partire da zero
con tutte le difficoltà conseguenti.
Partendo da queste basi scientifiche Antonio Malorni ha
successivamente promosso lo sviluppo ed effettuato ricerche sia di tipo fondamentale/metodologico sia di tipo applicativo, privilegiando il settore della scienza delle proteine e,
recentemente, quello del Dna, settori che attualmente trovano lo sbocco naturale nello sviluppo della proteomica e
della genomica funzionale. Parallelmente ha promosso lo
sviluppo di ricerche di tipo applicativo anche nel settore
della caratterizzazione su base molecolare di alimenti tipici,
definendo aspetti peculiari di composizione di materie
prime e di prodotti trasformati e intervenendo nel settore
dello studio delle correlazioni tra alimentazione e salute, in
un’ottica di valutazione degli effetti protettivi indotti dalla
dieta mediterranea
Nel 1999 il Cisema “Centro Internazionale di Servizi di
Spettrometria di Massa ”, in forza di un decreto del
Presidente del Cnr, professore Lucio Bianco, fu trasferito
da Napoli ad Avellino presso l’Istituto di Scienze
dell’Alimentazione. Così, il professore Malorni in anticipo
sui tempi aveva avuto in pratica l’intuizione del valore del
concetto di sussidiarietà proponendo e realizzando azioni
concertate per coinvolgere in maniera sinergica enti diversi
per la realizzazione di un “attrattore” di Spettrometria di
Massa, prima locale e poi europeo, a disposizione di tutti i
ricercatori. Nel 1994 Malorni elaborava un nuovo progetto
per elevare ad un livello più alto la qualità media dei laboratori di Spettrometria di Massa operanti nel Mezzogiorno
d’Italia e nacque così la “Rete di Spettrometria di Massa”
(Resma) per la promozione di strutture di ricerca e di servizio per interventi nei settori delle scienze chimiche, agroalimentari, biologiche, biotecnologiche, per i beni culturali
e nel settore della formazione”. Attualmente il professore
Malorni, dirigente di Ricerca del Cnr è proiettato nella progettazione e nel coordinamento di attività di cooperazione
internazionale, specialmente con i Paesi dell’area del
Mediterraneo, per: promuovere la progettazione e l’attuazione di programmi di ricerca scientifica e tecnologica con
l’obiettivo di contribuire, oltre all’avanzamento delle conoscenze, allo sviluppo della pace e della solidarietà tra gli
uomini e tra i popoli; creare occasioni di confronto e di collaborazione tra soggetti di vario tipo per aumentare la capacità di comprendere, in maniera sempre più dettagliata a
livello molecolare e sopra-molecolare, la Natura, l’Uomo
stesso ed i prodotti della sua attività creativa; proporre programmi ed iniziative d’ogni genere, dirette a favorire la promozione della Ricerca e la diffusione della Cultura scientifica.
MEDAGLIA D’ORO ‘FABRIZIO BRUNER’
E’ stato fondatore della Scuola napoletana
e pioniere della ricerca su peptidi e proteine
Il Consiglio direttivo della
Divisione di Spettrometria di
Massa della Società Chimica
Italiana, nella riunione tenutasi il
6 maggio scorso a Roma, ha
deciso all’unanimità di assegnare la medaglia d’oro “Fabrizio
Bruner” per l’anno 2005 al professore Antonio Malorni con la
seguente motivazione: “Al prof
Antonio Malorni, tra i fondatori
della Scuola Napoletana e pioniere delle applicazioni della
spettrometria di massa allo studio di peptidi e proteine, quale
solenne riconoscimento per gli
importanti risultati scientifici
raggiunti e per l’elevato contributo da lui fornito allo sviluppo e
alla diffusione della disciplina in
Italia, nonché alla trasformazione del Gruppo di Spettrometria
di Massa della Società Chimica
Italiana in Divisione, compiuto
durante la sua presidenza”.
La medaglia verrà consegnata al
professore Antonio Malorni
durante cerimonia di inaugurazione del congresso internazionale “Massa 2005”, che si terrà a
Roma da oggi al 1° luglio presso
l’Università Cattolica del S.
Cuore – Policlinico Gemelli. Nel
1968 per iniziativa del professore Alessandro Ballio, attualmente Accademico dei Lincei, la
comunità scientifica napoletana,
senza alcuna tradizione culturale
nel campo della chimica ionica
gassosa e della spettrometria di
massa, fu dotata del suo primo
spettrometro di massa, il doppio
fuoco AEI MS902. L’assenza di
una tradizione scientifica nel settore della Spettrometria di Massa
ebbe su Antonio Malorni, per le
sue capacità sperimentali scelto
tra i giovani laureati di quell’anno per occuparsi del nuovo laboratorio, una doppia funzione: una
positiva, quella di poter svolgere
un incarico prestigioso, consistente nel programmare ex-novo
le ricerche nel settore e nell’organizzare direttamente il proprio
lavoro, senza subire il peso e la
tradizione di una Scuola pre-esistente, ed una negativa, quella di
dover partire da zero con tutte le
difficoltà conseguenti. Stimolato
dal professore Ballio ed affiancato dal suo assistente Gennaro
Marino, Malorni iniziò a coltivare l’utopia della spettrometria di
massa di peptidi e proteine, nonché di altre molecole di interesse
biologico, difficilmente caratterizzabili a quell’epoca, diventando il punto di riferimento di un
gruppo di ricercatori, tra cui
Francesco Addeo ed Augusto
Parente.
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Caserta - Ufficio Stampa