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Trieste cronaca
IL PICCOLO DOMENICA 16 SETTEMBRE 2012
Domani alla sissa
Ecco Chomsky
Tutto esaurito
per l’evento
al Rossetti
Alessandro Baraldi (45 anni)
Chiara Daraio (34 anni)
Daniele Piazza (31 anni)
Ester Zito (35 anni)
Michele Rossi (38 anni)
Irene Chirico (18 anni)
Tommaso Occhipinti (36 anni)
Paolo Franceschetti (29 anni)
Paolo Fornasiero (44 anni)
Serena Zacchigna (37 anni)
di Fabio Dorigo
“ItaliaX10”, storie giovani
di scienza rivolta al futuro
“ItaliaX10”. La moltiplicazione
da cui parte la prima edizione
di Trieste Next. Giovedì 20 settembre, al Ridotto del Teatro
Verdi, a partire dalle 17.
“Scienza al futuro” (il sottotitolo). Un’anteprima del Salone
europeo dell’innovazione e della ricerca scientifica che si svolgerà a Trieste dal 28 al 30 settembre.
L’iniziativa “ItaliaX10”, organizzata da Telecom Italia in collaborazione con Nordesteuropa, «dà a dieci giovani brillanti
ricercatori la possibilità di presentare i loro progetti di ricerca» (nell’articolo qui sotto i profili dei ricercatori). Brillanti sicuramente. Giovani anche, sebbene nell’accezione italiana del
termine (due superano i 40 anni e sei sono “over 30”). In Italia
facendo ricerca magari si fa la
fame, ma si invecchia restando
giovani. Si va comunque dai 18
anni di Irene Chirico di Monsummano Terme (Potenza) che
ha inventato la scarpa a recupero energetico Hermes (produce
energia elettrica con lo jogging)
ai 45 anni di Alessandro Baraldi
di Udine che nel laboratorio del
Sincrotone di Trieste studia il
grafene, il più sottile materiale
mai realizzato (un capello spaccato in un milione di volte). Tra
di loro ci sono diversi “cervelli
Trieste Next, giovedì l’anteprima: al Ridotto del Verdi dieci ricercatori “under”
illustreranno al pubblico i progetti con i quali hanno avuto successo
in fuga” (Chiara Daraio di Ancona è una dei 10 migliori giovani
scienziati d’America) e alcuni
di ritorno come Ester Zito, 35
anni, di Napoli che, dopo lunghe esperienze a New York e
Cambridge, si appresta entro il
Tra i protagonisti
anche la triestina
Zacchigna che lavora
all’Icgeb
2012 a rientrare in Italia come
ricercatrice dell’Istituto Telethon Dulbecco di Milano.
È lo spaccato di un paese
schizofrenico che lascia andare
“via” i migliori cervelli per poi
richiamarli in patria a caro prezzo. Un’eccezione? Serena Zacchigna, ricercatrice triestina di
37 anni, che lavora all’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (Icgeb) di Trieste. Profeta in patria. I magnifici 10 ricercatori,
che al Verdi metteranno in scena le loro storie, sono tutti diversi per provenienza geografica, profili biografici e percorsi
professionali. Ma cosa hanno
allora in comune? «I protagonisti di “ItaliaX10” - spiegano gli
organizzatori - hanno in comune il fatto di essere italiani eccellenti, “cervelli” apprezzati anche all’estero dove molti di loro
hanno trascorso lunghi periodi
di formazione o lavoro. Alcuni
hanno deciso di trasformare la
loro idea in un’impresa, tutti
tengono a sottolineare che i successi sono sempre frutto di un
lavoro di squadra».
Un’anteprima perfetta per
Trieste Next. Un ottimo antipasto per il Salone che si aprirà la
settimana successiva. L’incon-
L’incontro pubblico
sarà in live streaming
e aperto al dialogo
tramite twitter
tro “ItaliaX10”, moderato dal direttore del mensile “Le Scienze” Marco Cattaneo, sarà a suo
modo innovativo e non confinato al Ridotto del Verdi. L’evento
verrà trasmesso in live strea-
ming, modalità che permetterà
ai ragazzi di interagire non solo
con il pubblico presente in sala
ma, soprattutto, con chi seguirà
l’evento via internet, sfruttando
la forza comunicativa delle nuove tecnologie e le peculiarità aggregative e partecipative dei social network. Sarà, infatti, possibile “dialogare” con i ricercatori via Twitter attraverso #italiax10 e #triestenext.
Ma non basta. L’appuntamento “ItaliaX10” sarà disponibile in modalità streaming on
demand su telecomitalia.com
fino al 30 settembre 2013. Non è
un refuso. Un anno di tempo
per vederlo e rivederlo. Praticamente fino al Trieste Next numero 2. “Scienza al futuro” appunto.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Noam Chomsky, basta la parola.
Per un linguista la parola è tutto.
Quello che non sono bastati sono invece i posti per ascoltare il
“verbo” dello scienziato americano che arriva domani a Trieste
per ricevere il titolo di PhD in
Neuroscienze cognitive dalla
Scuola internazionale superiore
di studi avanzati (Sissa). In origine doveva essere una conferenza pubblica alla Stazione Marittima. Poi, vista la valanga di adesioni, il Comune si è trovato costretto a spostarla in tutta fretta
prima alla Sala Tripcovich
e poi al Politeama Rossetti.
Ma, nonostante il capiente
teatro, molti
sono rimasti
fuori. Noam
Chomsky è
uno scienziato di fama internazionale Noam Chomsky
ed è considera- domani in città
to il fondatore
della linguistica moderna grazie
alle sue teorie scientifiche rivoluzionarie. È anche un intellettuale di spicco e ha avuto un peso rilevante sull’opinione pubblica
statunitense e mondiale su temi
politici, sociali ed economici.
Nell’occasione del conferimento del titolo di PhD honoris causa in Neuroscienze, lo scienziato
terrà oggi una lectio magistralis
dal titolo “The minimalist program and language acquisition”
nell’aula magna della Sissa. Subito dopo Chomsky terrà anche
un intervento pubblico dal titolo “The Emerging World Order:
its roots, our legacy” (Il nuovo
ordine mondiale: le sue radici, la
nostra eredità). L’evento avrà
luogo al Politeama Rossetti alle
17.30. La conferenza sarà tradotta simultaneamente in italiano.
L’ideazione dell’evento è della
Sissa, che insieme al Comune e
all’Università di Trieste ha organizzato anche la conferenza cittadina.
I PROFILI
Dai nano-Lego alla scarpa che genera elettricità
Un impianto di depurazione dell’acqua inserito dall’Onu al top delle idee per la sostenibilità
1. Il più vecchio è Alessandro
Baraldi, 45 anni, originario di
Udine e responsabile del Laboratorio di Scienza delle Superfici
al Sincrotone Elettra di Trieste. Il
suo lavoro si concentra soprattutto sullo studio del grafene, il
più sottile materiale mai sintetizzato (un milione di volte più sottile di un capello, con elettroni
100 volte più resistenti dell’acciaio), scoperto nel 2004 dai premi Nobel per la Fisica Geim e
Novoselov.
2. La più giovane è Irene Chirico, appena 18 anni, di Monsummano Terme (PT), di certo
una promessa della scienza. È in
procinto di cominciare Ingegneria, ma ha già meritato l’Attestato d’Onore di Alfiere della Repubblica per aver inventato, insieme a tre compagne di liceo, la
scarpa a recupero energetico
Hermes, nata dall’idea di recuperare l’energia che si libera facendo jogging.
3. Chiara Daraio, 34 anni di
Ancona, è invece un ingegnere
aeronautico. Riconosciuta tra i
migliori 10 giovani scienziati
d’America, nel 2006 entra al California Institute of Technology.
Nelle sue ricerche progetta e sviluppa nuovi materiali per il controllo del suono.
4. C’è poi il 44enne Paolo Fornasiero, dal 2006 professore associato di Chimica generale e
inorganica all’Università triestina. Il suo progetto di ricerca,
pubblicato su Science, sfrutta
l’approccio delle costruzioni
“Lego”: vengono assemblate innovative nanoarchitetture utilizzando “mattoncini” dalle dimensioni infinitesimali.
5. Il padovano Paolo Franceschetti, 29 anni, dottorando in
Scienze Ambientali all’Università Ca’ Foscari, è la mente del progetto Solwa (SOLarWAter), un
piccolo impianto di depurazio-
ne e desalinizzazione dell’acqua
che funziona a energia solare.
L’Onu ha inserito la sua invenzione tra le dieci migliori idee sostenibili per lo sviluppo del pianeta.
6. C’è anche chi ha trasformato un’idea in un’impresa. È il caso di Tommaso Occhipinti, vicentino, 36 anni, ingegnere delle
telecomunicazioni che dopo
aver partecipato a numerosi progetti dell’Agenzia Spaziale Europea, è diventato responsabile di
Adaptica, start up che progetta e
produce specchi deformabili.
7. Ma è anche il caso di Daniele Piazza, 31enne di Lodi, dottorato in ingegneria elettronica
all’Università Drexel di Philadelphia, fondatore e direttore generale di Adant, società che sviluppa e commercializza sistemi
d’antenna “intelligenti” riconfigurabili.
8. È impegnato attualmente
nello sviluppo di un progetto di
“micro-rete residenziale intelligente”, il ferrarese Michele Rossi, 38 anni, che ha lavorato al
Center for Wireless Communications dell’Università della California.
9. Si rivolge al settore farmaceutico l’attenzione di Serena
Zacchigna, triestina di 37 anni
che lavora all’Icgeb di Trieste. Il
progetto che la impegna, miCARE, ha come obiettivo lo sviluppo di farmaci biotecnologici in
grado di agire in caso di infarto
del miocardio.
10. È un “cervello” che si appresta a rientrare in Italia Ester
Zito, 35 anni, di Napoli, da tempo impegnata nelle ricerche su
una rara malattia metabolica.
Dopo lunghe esperienze a New
York e Cambridge, a fine 2012
come ricercatrice dell’Istituto
Telethon Dulbecco andrà a guidare il proprio team all’Istituto
“Mario Negri” di Milano.
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