ATTIVITA’ “ LILT “ IN SENOLOGIA La LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) opera a Prato dal 1987. Svolge il suo ruolo nella Prevenzione dei Tumori. In particolare i campi di interesse sono la prevenzione primaria, la prevenzione secondaria, l’assistenza infermieristica domiciliare ai malati oncologici. La prevenzione primaria consiste nel ridurre l’esposizione ai fattori di rischio per diminuire le probabilità di insorgenza di un tumore maligno. La prevenzione secondaria corrisponde alla diagnosi precoce e cioè alla individuazione della neoplasia quando questa è ancora in fase iniziale e quindi presenta un alto grado di curabilità. Nell’ambito della Senologia la LILT si avvale di specialisti esperti e nella diagnostica ecografica con impiego di un ecografo di recente acquisizione particolarmenre adatto allo studio della mammella. L’ecografia mammaria è particolarmente indicata nella diagnostica senologica di donne giovani e come ausilio diagnostico integrativo alla mammografia. Nel 2009 sono state eseguite nella sede LILT 2139 ecografie del seno e la richiesta di esame senologico con ecografia integrata risulta in continuo incremento. Quando necessario la LILT predispone ulteriori indagini fra cui la mammografia, la risonanza magnetica nucleare, la citologia o l’ agobiopsia presso i Centri di riferimento. LA PREVENZIONE DEI TUMORI DELLA MAMMELLA Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente come incidenza e mortalità nel sesso femminile. In Italia si registrano oltre 40.000 nuovi casi ogni anno. La probabilità di contrarre la neoplasia cresce progressivamente con l’età. Dai dati raccolti dai Registri Tumori presenti sul nostro territorio sappiamo che, sebbene negli anni si sia registrata una riduzione della mortalità, l’incidenza del tumore al seno è in aumento, anche per effetto del crescente invecchiamento della popolazione femminile italiana. Fattori di rischio sono la familiarità, l’obesità (Il rischio associato ad eccesso di peso è paragonabile a quello dovuto alla familiarità. L’obesità addominale è quella più incriminata ed è un fattore di rischio anche per il tumore dell’endometrio), l’uso eccessivo di estrogeni e l’abitudine al fumo. L’80% dei tumori colpisce donne sopra i 50 anni. Il 20% delle pazienti con carcinoma della mammella presenta anamnesi familiare positiva. Una particolare attenzione nella prevenzione oncologica dovrà pertanto essere rivolta ai soggetti con storia familiare positiva. La riduzione della mortalità osservata nell’ultimo decennio è da attribuire in gran parte ai programmi di screening, ai frequenti controlli periodici spontanei, alla esecuzione di interventi chirurgici quando la neoplasia è scoperta ancora in fase iniziale. Negli stadi iniziali il tumore non provoca alcun disturbo nè sintomatologia dolorosa e di conseguenza la sua rilevazione è affidata solo ai programmi di screening. Il dolore al seno quando presente è infatti generalmente provocato dalle variazioni ormonali del ciclo mestruale. Le linee guida internazionali prevedono uno screening organizzato con la esecuzione di una mammografia ogni due anni fra i 50 ed i 69 anni. E’ stato dimostrato infatti come un tale programma è in grado di ridurre del 35% le probabilità di morte per carcinoma mammario. Nei programmi di screening organizzati le donne, dall’età di 50 anni, ricevono a domicilio una lettera di invito da parte della Asl di appartenenza per l’esecuzione dell’esame. Nelle donne particolarmente a rischio sono tuttavia indicati uno o più controlli annuali spontanei. Mentre oltre i 50 anni la mammografia rappresenta l’esame diagnostico per eccellenza, nei soggetti giovani è particolarmente indicata l’ecografia del seno. Le indagini in età più giovane non sono previste dal Sistema Sanitario Nazionale e vengono attuate solo come misura volontaria. Per i soggetti che decidano di sottoporsi a controlli periodici sono indicate, a tutte le età, l’autopalpazione del seno, la visita senologica e l’ecografia mammaria. L’AUTOPALPAZIONE DEL SENO L’autopalpazione del seno può dimostrarsi utile per scoprire per tempo alterazioni della mammella che richiedono un controllo medico specialistico. La donna deve abituarsi ad osservare e palpare il proprio seno regolarmente ponendosi davanti ad uno specchio. Può in tal modo avvertire la presenza di un nodulo mammario patologico, scoprire un’anomala secrezione del capezzolo o una modificazione della sua forma. L’autopalpazione del seno dovrebbe essere eseguita almeno una volta al mese e sempre qualche giorno dopo il ciclo mestruale quando il seno è meno turgido e sensibile (vedi opuscolo “Autopalpazione del seno”). LA VISITA SENOLOGICA È un esame che viene effettuato da uno specialista esperto in senologia con l’intento di riscontrare l’eventuale presenza di segni clinici sospetti e meritevoli di ulteriori indagini. Durante la visita viene valutato il rischio specifico della paziente e, in base a questo, il percorso diagnostico più idoneo. LA MAMMOGRAFIA La mammografia è ancor oggi l’esame fondamentale per la diagnosi di tumori mammari di piccole dimensioni ed ancora non palpabili. Questo esame radiografico viene eseguito regolarmente ogni due anni dai 50 anni in poi facendo parte dei programmi di screening organizzati dal Sistema Sanitario Nazionale. Si deve comunque ricorrere all’esame, in qualsiasi età, quando si sospetta una neoplasia. La dose di raggi X impiegata è infatti molto bassa con rischio trascurabile rispetto ai vantaggi di una diagnosi precoce. L’uso della tecnica digitale inoltre ha migliorato molto la qualità dell’esame rispetto al passato e ha ridotto l’esposizione ai raggi X. L’esame viene attuato facendo appoggiare le mammelle , una per volta, su di un piano dove vengono leggeremente compresse e radiografate sui piani orizzontale e verticale. Per ridurre il senso di fastidio causato dalla compressione può essere impiegato un apposito cuscino protettivo (Mammopad) che non interferisce con il risultato dell’esame. L’ECOGRAFIA MAMMARIA L’ecografia trova una particolare indicazione nelle donne giovani in quanto è in grado di studiare accuratamente le mammelle dense della donna in giovane età ed al di sotto dei 50 anni. L’esame non viene impiegato come indagine di screening organizzato, ma è di solito consigliato in presenza di fattori di rischio in soggetti giovani e sempre, come integrazione alla mammografia, a donne sintomatiche. Con questo esame è possibile distinguere un nodulo solido da una cisti a contenuto fluido. L’uso combinato del colordoppler, inoltre, aggiunge importanti informazioni in presenza di un nodulo solido. L’ecografia mammaria può essere attuata una volta all’anno insieme alla visita senologica o ogni qual volta esiste un sospetto clinico. L’indagine permette la diagnosi di forme tumorali centimetriche. L’ecografia mammaria rappresenta anche un prezioso complemento diagnostico della mammografia dopo i 50 anni in quanto può permettere la diagnosi di lesioni nodulari di piccolo volume mal interpretabili o non visualizzaibili con la mammografia. L’ecografo in dotazione alla LILT, dotato di tecnologia Zone Sonography, è in grado di catturare un’enorme quantità di echi riflessi (10 volte di più) e più velocemente degli ecografi tradizionali, ottimizzare automaticamente i dati, migliorare il contrasto e la differenziazione dei tessuti. Il risultato è una rappresentazione rapida e nitida dell’immagine ultrasonica tanto che, anche nella paziente più difficile, è possibile evidenziare reperti di scarsa rilevazione con la diagnostica ecografica convenzionale. RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE La Risonanza Magnetica è un esame che viene impiegato a giudizio del radiologo o dello specialista, ad integrazione della mammografia e dell’ecografia ma non come indagine di primo livello. CITOLOGIA MAMMARIA ED AGOBIOPSIA Qualora vi sia un sospetto clinico o radiologico di un tumore al seno, la conferma diagnostica si ottiene esclusivamente attraverso prelievi di cellule o di tessuto del nodulo o dell’area in cui sia stata riscontrata una lesione. Le modalità con cui possono essere eseguiti tali prelievi sono rappresentate dall’agoaspirato e dall’agobiopsia: • Agoaspirato: mediante un ago sottile, simile a quello utilizzato nelle comuni iniezioni, si prelevano, sotto guida ecografica, cellule che consentono di eseguire un esame citologico, per una valutazione di eventuali anomalie . • Agobiopsia è una procedura che utilizza un ago più grosso e viene eseguita in anestesia locale. La quantità di tessuto prelevato dipende dallo strumento utilizzato. Lo strumento più noto “ mammotome” consente di prelevare diversi campioni di tessuto con una singola introduzione di ago. Rispetto al più semplice agoaspirato, le tecniche di agobiopsia permettono l’esecuzione di un esame istologico del tessuto asportato e una diagnosi più completa. I MARKERS TUMORALI I marcatori tumorali sono sostanze che circolano nel sangue prodotte direttamente dal tumore o sintetizzate dall’organismo in presenza di una neoplasia. I Markers (antigene carboidrato 15-3 (CA 15-3) e l’antigene carcino-embrionario (CEA) non sono utili come esami di screening, in quanto hanno una bassa sensibilità, mentre assumono importanza nella malattia conclamata, per controllarne l’andamento e la risposta alle terapie A cura della “Direzione Sanitaria LILT” Prato, 14 ottobre 2010