LE TAPPE DEL PERCORSO PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO “ DIRITTO E… ROVESCIO” cl. IV A ANTEFATTO Osservazione della copertina del quadernone di Flavia che pubblicizza alcune iniziative dell’Unicef a favore del diritto allo studio. 1 Riflessioni sull’importanza del diritto Impegno nei lavori di casa per alcune alla studio e conseguente decisione di settimane per inviare i soldi della impegnarsi perché altri bambini paghetta all’Unicef, per l’acquisto di kit abbiano l’occorrente per studiare. scolastici. 2 Presentazione del progetto “Diritto Visione in grande gruppo del film di e…rovescio” e delle fasi di lavoro. animazione “L’isola degli smemorati” di E. D’Alò con i disegni di Lorenzo Terranera. 3 Ricerca sul vocabolario del significato delle parole: DIRITTO - BAMBINO - INFANZIA CONVENZIONE - Ricerca sul dizionario etimologico del termine BAMBINO. Canzoni “Girotondo” e “La marcia dei diritti”. Analisi dell’aspetto polisemico della parola diritto: a) nella boxe; b) nel lavoro a maglia; c) nel linguaggio geografico; d) nel linguaggio giuridico. Riflessione dei motivi per i quali un bambino è considerato “sciocco”. Poesia “Non trattare i bambini da bambini”. 4 Ipotesi su quali potrebbero essere questi “diritti dei bambini”. Distinzione tra bisogno, diritto e capriccio. Dal bisogno al diritto. Conversazioni. 5 Significato e importanza dei diritti dei bambini per i genitori. 6 Distinzione tra diritto e dovere. Inchiesta in famiglia. 7 Significato di regola. Distinzione tra regola e abitudine; regola e legge. 8 La Convenzione dei diritti dell’infanzia. Esame dei principale articoli della convenzione (semplificati). Assemblea di tutti i bambini del plesso impegnati nel progetto per un confronto. Esempi tratti da situazioni “vicine” al bambino. Conversazione e approfondimento-riflessione con scheda. Letture da: Amnesty International, Il grande libro dei diritti dei bambini, Sonda R. Piumini - E. Bussolanti, Lo zio diritto, 9 Rapporto rispetto dei diritti/ pace. 10 Significato e simbolo dell’Unicef. 11 Esame dell’articolo n. 32 della Convenzione: il lavoro minorile. Giunti. Unicef, Non calpestate i nostri diritti, Il battello a vapore. A. Sarfatti, Chiama il diritto risponde il dovere, Mondatori. Poesia “La pace verrà”. Ricerca su Internet e stesura di un testo collettivo. Lettura (quasi) integrale del libro di D’Adamo, La storia di Iqbal, Salani. Partecipazione alla pittura del murales dell’artista Lorenzo Terranera su Iqbal Masih, nell’androne della scuola. Ricerca di altre informazioni sulla vita di Iqbal Masih. Preparazione del cartellone su Iqbal con testo e disegno. 12 Esame dell’articolo della Costituzione relativo al lavoro minorile. 13 I diritti negati, ovvero i “rovesci”. Ricerca su testi e su internet di informazioni sulla piaga del lavoro minorile. Preparazione del cartellone sul lavoro minorile con testi e disegni. Racconto di Gino e Cecilia Strada “Una questione di diritti”. Canzone “I diritti dei bambini” 14 Conclusione. Poesia “Tanti diritti” di R.Piumini. Stesura di un copione per il percorso da presentare ai genitori della classe. Stesura di un testo individuale. 15 Approfondimento di alcune tematiche trattate con l’aiuto di operatori qualificati. Individuazione dei “problemi aperti”. Partecipazione alla mostra mercato a favore dell’Unicef. Incontro con la responsabile di Casa Betania sui temi dell’affido, dell’adozione e delle case famiglia. 16 Pubblicizzazione del lavoro. Incontro con i giovani operatori dell’associazione “Mato Grosso”. Mostra dei lavori nel plesso. Invio di disegni e riflessioni alla mostra di Casa Betania e pubblicazione sul giornale “Di tutti i colori”. Invio di materiali al sito scolastico. La marcia dei diritti Dallo spettacolo "Hanno ragione i bambini" - Testo e musiche di Francesco Rinaldi - Paoline Editoriale Audiovisivi, Roma, 2000 Un-due, un-due, un-due, un-due. È la marcia dei diritti dei bambini. Della Carta dei Diritti dei bambini… Marsch! Ho aperto un libricino e ho letto che un bambino da mangiare non ce l’ha. E c’è chi non ha da bere con il rischio di morire: senza acqua come fa? Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Ho sfogliato bene bene quelle foto di bambine invecchiate dal lavoro. E di quelli senza un tetto e di quelli senza affetto senza un poco di decoro. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Non si può. I diritti sono di tutti, l’ha spiegato la maestra c’è una carta scritta apposta per difendere i bambini. Tutti i capi delle nazioni hanno fatto le riunioni: hanno detto e hanno scritto sui diritti dei bambini Allora perché? Allora perché? Quando gioco al girotondo, penso che su questo mondo c’è qualcosa che non va. Che ci sono dei bambini, sulle strade abbandonati senza mamma né papà. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Poi da un’altra parte ancora c’è chi non può andare a scuola. Chi giocattoli non ha. E c’è pure chi si ammala e gli manca quella cura che il suo medico non ha. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Non si può. I diritti sono di tutti, l’ha spiegato la maestra c’è una carta scritta apposta per difendere i bambini. Tutti i capi delle nazioni hanno fatto le riunioni: hanno detto e hanno scritto sui diritti dei bambini. Allora perché? Allora perché? Allora perché? C’è un bambino che lavora, chi subisce una tortura. Chi è venduto come schiavo. Chi è costretta per le strade già per vendere l’amore da qualcuno assai cattivo. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. C’è chi muore appena nato: non è stato vaccinato. C’è chi cresce malnutrito. C’è chi viene emarginato, c’è chi un handicap ha avuto. C’è chi viene malmenato. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Non si può. I diritti sono di tutti, l’ha spiegato la maestra c’è una Carta scritta apposta per difendere i bambini. Tutti i capi delle nazioni hanno fatto le riunioni: hanno detto e hanno scritto sui diritti dei bambini Con la Carta, il futuro migliore sarà. Un-due, un-due, un-due, un-due. È la marcia dei diritti dei bambini. Della Carta dei Diritti dei bambini. 137° Circolo didattico di Roma Plesso Forte Braschi-Iqbal Masih Progetto “DIRITTO E… ROVESCIO” a.s. 2009/10 Copione del “percorso” effettuato con i genitori il 20/4/’10 MATTIA VALE FRANC. M EDDY LAURA ALESSIA LISA BEA ALESSIO ILARIA CLASSE IV A - Ins.ti LIPPI NADIA e SCARDELLA ELENA (AL PIANO TERRA) - Ciao a tutti. Benvenuti. Vi abbiamo invitato perché oggi vogliamo farvi vedere e illustrare il lavoro che abbiamo fatto per celebrare il ventesimo anniversario della Convenzione internazionale sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il 20 novembre scorso tutti i bambini della nostra scuola si sono riuniti in assemblea per parlare di …DIRITTI. Ci siamo confrontati e ciascuno di noi ha espresso la propria opinione: sono venute fuori tante cose interessanti. Da quel momento ha avuto inizio un percorso di conoscenza, di riflessione, di lavoro che si concluderà con la mostra mercato di solidarietà. Le maestre hanno scelto la data del 20 novembre per iniziare l’attività perché il 20 novembre 1989 l’Assemblea dell’ONU (Organizzazione Nazioni Unite) approvò la Convenzione che in seguito venne accettata dai governi dei vari Paesi. Sarebbe bello se il 20 novembre fosse un giorno di festa e di gioia per tutti. Ai bambini viene riconosciuta dignità e diritti al pari degli adulti. La Convenzione sui diritti dell’infanzia è scritta in un linguaggio poco comprensibile per noi, quindi abbiamo dovuto lavorare su un testo semplificato. Gli articoli sono tanti, sarebbe troppo lungo leggerli, è meglio parlare dei diritti che trattano. Le parole-chiave sono: UGUAGLIANZA, SALUTE, ISTRUZIONE, GIOCO E TEMPO LIBERO, IDENTITÀ, PARTECIPAZIONE, DISABILITÀ, MINORANZE, PROTEZIONE, NUTRIZIONE. Dal 20 novembre ogni classe si è impegnata sul tema dei diritti dei bambini seguendo percorsi diversi. Alla fine del lavoro ci siamo riuniti insieme, di nuovo, per mettere in comune le varie esperienze ed esprimere il nostro pensiero e il nostro impegno presente e futuro sul rispetto dei diritti. Su questo albero sono sintetizzati i diritti dei bambini. I diritti nascono dai bisogni: il bisogno di acqua e cibo, il bisogno di casa e famiglia, il bisogno di salute e cure mediche, il bisogno di avere amici, il bisogno di identità e uguaglianza, il bisogno di istruzione e gioco, il bisogno di esprimersi liberamente. Qui potete vedere il murale dipinto dall’artista Lorenzo Terranera. Illustra il diritto all’istruzione e condanna lo sfruttamento e il lavoro minorile. La storia di Iqbal Masih ci ha fatto riflettere sulle ingiustizie e ci ha talmente appassionato che abbiamo deciso di approfondire l’articolo 32 della Convenzione. Adesso andremo in giro a vedere i lavori delle altre classi, alcuni bambini ci racconteranno quali articoli hanno approfondito e quali attività hanno svolto. Alla fine di questo percorso ci soffermeremo sul nostro lavoro e lo arricchiremo di canzoni e poesie adatte all’argomento. Continuiamo il viaggio al primo piano. (AL I PIANO) - La parola pigotta, in dialetto lombardo, significa bambola di pezza. Le pigotte sono il simbolo della solidarietà e il simbolo dell’Unicef (il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia). Vengono vendute per aiutare, con il ricavato, i bambini ad affrontare tante malattie. ALESSIO MARTY FLAVIO BEA SUSANNA GIORDY LEJLA ANDREA D. PAOLO ANDREA D. FLAVIA FRANC. A. I bambini della II A hanno lavorato sull’articolo n. 1, il diritto dei diritti, cioè fino a che età si è considerati bambini e sull’articolo n. 2, il diritto all’uguaglianza. Lì potete vedere i loro cartelloni colorati. La II B ha approfondito l’articolo n. 7 sul diritto al nome e alla nazionalità, poi hanno parlato della storia di Iqbal. Su quella parete potete vedere i bei lavori che hanno realizzato. Adesso saliremo al terzo piano ad ammirare i lavori prodotti dai ragazzi di quinta. Anche qui alcuni bambini ci diranno brevemente su quali articoli hanno lavorato e cosa hanno prodotto. (AL III PIANO) - La V A ha lavorato su diversi aspetti dei diritti dei bambini. Ha affrontato in modo particolare il diritto alla famiglia e quindi il tema delle adozioni. Lo psicopedagogista polacco Janusz Korczac (pr. Ianus Corzac) si è occupato dei bambini abbandonati, ha lavorato negli orfanotrofi. La V B ha lavorato su tutti i diritti, ma approfondito in maniera particolare il diritto alla salute e il diritto al lavoro. A questo punto possiamo scendere al nostro piano, il secondo, per vedere i lavori dei ragazzi di terza e della IV B. Per ultimi…DULCIS IN FUNDO direbbero i latini, vi faremo vedere i nostri. Vi piaceranno sicuramente! (AL II PIANO) - I bambini della III A hanno letto la biografia di Iqbal Masih, come noi, poi hanno affrontato la piaga del lavoro minorile. Il loro cartellone si trova vicino alla porta della loro aula. La III B ha preparato molti cartelloni. Sono partiti dalla storia di due bambini, dalla loro vita e i loro problemi per capire meglio cosa sono i diritti; poi hanno fatto un lavoro sulle pigotte. La IV B dopo un lavoro sui diritti si è soffermata su alcuni di essi. Il sesto, che è il diritto alla vita; il diciannovesimo, il diritto alla protezione da qualsiasi forma di violenza; il ventottesimo, il diritto all’istruzione. Il nostro lavoro è iniziato dopo aver visto il film “L’isola degli smemorati”del regista Enzo D’Alò, con i disegni di Lorenzo Terranera. Abbiamo coinvolto anche voi genitori facendovi due domande “Cosa è un diritto?” “Cosa pensi dei diritti dei bambini?”. Con le risposte abbiamo realizzato un cartellone. Ci sono sembrate tutte importanti e molto interessanti. All. - LA PAROLA AI GENITORI Poi abbiamo cercato sul vocabolario il significato di alcune parole: DIRITTO CONVENZIONE - INFANZIA - BAMBINO.- Abbiamo sintetizzato, in modo simpatico, il lavoro sul cartellone. “Diritto” è una parola polisemica, ha almeno 5 significati diversi: può significare una norma, una posizione, una direzione, un tipo di pugno e un punto a maglia. Noi abbiamo preso in considerazione il primo significato. Sul dizionario etimologico abbiamo cercato l’origine della parola BAMBINO. Ci siamo rimasti molto male e poi ci siamo arrabbiati quando abbiamo visto che la parola BAMBINO deriva da bambo che significa “SCIOCCO”. I bambini non sono sciocchi, non hanno vissuto molto perciò sono INESPERTI. MARTY ILARIA La poesia “TANTI DIRITTI” ci dice che vicino a un diritto c’è purtroppo un “rovescio”, cioè un mancato rispetto di quel diritto. Per ogni bambino fortunato ce ne sono molti che non lo sono per niente. Noi, oggi, vogliamo dar voce a questi bambini. All. TESTO POESIA VALENTINA-SUSANNA-LEJLA Ma chi sono i bambini? Ne parla la poesia “NON TRATTARE I BAMBINI DA BAMBINI”. All. - TESTO POESIA MARTINA-MATTIA (Racconto di Gino e Cecilia Strada “Una questione di diritti”). All. - TESTO RACCONTO GIORDY FLAVIO ANDREA M. LISA PAOLO SUSANNA BEA ALESSIO LAURA-PAOLO-EDOARDO-ANDREA M.-ALESSIA-FRANCESCO M.-BEATRICEGIORDANA-FLAVIO-RACHELE-FRANCESCO A.-FLAVIA Abbiamo scoperto che all’inizio del secolo scorso, il 900, i bambini non avevano diritti; in questo secolo i nostri diritti sono riconosciuti e protetti, anche se in tutto il mondo i bambini continuano ad essere sfruttati, uccisi, dimenticati. Questo succede soprattutto nei Paesi più poveri e nelle zone di guerra. Ma l’infanzia è troppo spesso negata anche nei Paesi ricchi. Ancora in tanti Stati i bambini non hanno diritti e sono considerati proprietà dei loro genitori. Eppure qualcuno ha detto che l’infanzia è l’unica età della vita in cui i diritti devono superare i doveri! Sì, l’infanzia è l’unica età della vita in cui i diritti devono superare i doveri!! L’articolo 32 della Convenzione dice che gli Stati devono proteggere i minori da qualunque tipo di lavoro che sia pericoloso per la salute o per lo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale; inoltre gli Stati devono controllare che il lavoro non impedisca a questi bambini di avere un’educazione. L’articolo 32 è quello su cui ci siamo soffermati di più. I bambini devono poter frequentare la scuola e studiare: è previsto dalla legge che non si possa lavorare prima dei 15 anni. In Italia sono 400 mila i bambini tra gli 11 e i 14 anni che lavorano, nonostante sia vietato dalla legge; molti di essi sono coinvolti in attività criminose. I bambini sfruttati nel mondo sono circa 250 milioni. Il 61% vive in Asia, il 32% in Africa, il 17% in America Latina. Passano il tempo lavorando per aiutare la famiglia. Non hanno tempo libero né per giocare né per imparare. Ci sono bambini che vanno a setacciare le discariche in cerca di rifiuti riciclabili, altri che tessono tappeti con le loro mani agili, altri ancora che confezionano vestiti. Lavorano nelle miniere, nelle fonderie, nelle officine, nelle fornaci per fare mattoni. Molte bambine svolgono lavori domestici. I loro genitori per la grande povertà sono costretti a venderli a persone prive di scrupoli. Questi bambini lavoratori vengono sfruttati fino allo sfinimento. Molti sono denutriti e hanno delle malformazioni perché chi li fa lavorare pensa solo ai soldi e non si preoccupa né della loro salute né della loro istruzione. La Convenzione dice che i governi devono adottare leggi che indichino da che età i bambini possono lavorare, per quante ore e quanto devono essere pagati. In realtà molto spesso questo non avviene. Per fortuna ci sono delle associazioni che proteggono i bambini sfruttati e che si battono per i loro diritti. RACHELE LAURA FRANC M. FRANCESCO. A. Iqbal Masih è un simbolo di speranza per tutti i bambini vittime di schiavitù e sfruttamento. Nacque in Pakistan nel 1983 da una famiglia povera. All’età di 4 anni fu costretto a lavorare in una fabbrica e per alcuni anni dovette annodare molti tappeti preziosi. All’età di dieci anni si ribellò alla schiavitù. Lottando riuscì ad ottenere la libertà e da quel giorno si dedicò a liberare dei bambini pakistani dalla schiavitù. Voleva studiare da avvocato per poter diffondere le proprie idee, ma non potette farlo perché la mafia dei tappeti, nel 1995, lo uccise con un colpo di pistola. Le sue idee continuano a vivere. Come abbiamo detto anche prima l’Unicef è un’organizzazione molto importante che tutela i bambini: vuole migliorare le loro condizioni di vita e promuovere i loro diritti. Promuove la pace e la sicurezza. Aiuta anche le mamme. Riceve solamente i soldi delle donazioni dei cittadini, delle aziende e di alcuni governi. La nostra classe ha dato già un contributo all’Unicef in occasione del nostro progetto di Natale. Ve lo ricordate? All. LETTERA ANDREA M.-FLAVIA-VALENTINA-ALESSIA-EDOARDO-GIORDANA Quest’anno il ricavato della mostra mercato di solidarietà sarà donato all’Unicef. Abbiamo parlato più di una volta di pace. Ma cosa c’entra la pace con il rispetto dei diritti dei bambini? Ce lo spiega la poesia “LA PACE VERRÀ”. All. - TESTO POESIA ANDREA D.-ALESSIO-LISA Ci è sembrato importante completare ed arricchire il lavoro sui diritti con alcune canzoni molto belle. La prima si intitola “LA MARCIA DEI DIRITTI”. LEJLA All. - TESTO CANZONE -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------La seconda canzone si intitola “GIROTONDO”. All. - TESTO CANZONE Adesso è la volta di una canzone che ha un doppio titolo: “BATTI 5 - 4/4 DI SILENZIO” che parla del lavoro minorile. RACHELE ILARIA VALENTINA All. - TESTO CANZONE -----------------------------------------------------------------------------------------------La canzone “GOCCIA DOPO GOCCIA” che abbiamo imparato l’anno scorso ci fa capire quanto sia importante anche il più piccolo contributo di ciascuno per migliorare il mondo. All. - TESTO CANZONE Il testo della canzone “I DIRITTI DEI BAMBINI” è stato scritto dai bambini di una delle prime scuole a tempo pieno d’Italia, quella di Grottarossa, probabilmente negli anni’80. È passato tanto tempo, adesso è introvabile! È divertente, ma fa pensare… Le parole sono semplici… la canzone non lo è per niente. Questo è il nostro finale. All. 11 - TESTO CANZONE Il nostro percorso sui diritti è terminato. Abbiamo voluto condividere con le persone più care quello che abbiamo imparato. Adesso ci sentiamo degli “ATTIVISTI DEI DIRITTI DEI BAMBINI” e intendiamo impegnarci insieme a voi perché il mondo sia davvero un luogo bello e giusto per tutti. Se dovessimo dimenticare che oltre ai diritti abbiamo dei DOVERI, per favore…ricordatecelo! GOCCIA DOPO GOCCIA E. Di Stefano - G. Fasano Cos'è una goccia d'acqua, se pensi al mare, un seme piccolino di un melograno, un filo d'erba verde in un grande prato... Una goccia di rugiada, che cos'è? Il passo di un bambino, una nota sola, un segno sopra un rigo, una parola? Qualcuno dice"un niente", ma non è vero perchè, lo sai perchè, lo sai perchè? Goccia dopo goccia nasce un fiume, un passo dopo l'altro si va lontano, una parola appena e nasce una canzone, da un "ciao" detto per caso, un'amicizia nuova; e se una voce sola si sente poco, insieme a tante altre diventa un coro e ognuno può cantare, anche se è stonato; dal niente nasce niente, questo sì. Non è importante se non siamo grandi come le montagne, come le montagne; quello che conta è stare tutti insieme per aiutare chi non ce la fa, per aiutare chi non ce la fa. Goccia dopo goccia nasce un fiume e mille fili d'erba fanno un prato, una parola sola ed ecco una canzone, da un "ciao" detto per caso un'amicizia ancora. Un passo dopo l'altro si va lontano, arriva fino a dieci poi sai contare, un grattacielo immenso comincia da un mattone dal niente nasce niente, questo sì. Non è importante se non siamo grandi come le montagne, come le montagne; quello che conta è stare tutti insieme per aiutare chi non ce la fa. Non è importante se non siamo grandi come le montagne, come le montagne; quello che conta è stare tutti insieme dal niente nasce niente, questo sì. Dal niente nasce niente, tutto qui! Siamo tutti insieme, questo sì. Dal niente nasce niente, tutto qui! “Ogni bimbo ha diritto…” Questo in classe hanno scritto i compagni di scuola. È una musica nuova e per questo vogliamo… Una casa dove abitar, un cane tutto per me e tanti tanti amici che possano giocar. Due calci ad un pallon, mangiare pop corn e fare degli scherzi alla gente che non ci va e brontola se c’è confusione. (2 volte) “Ogni bimbo ha diritto…” Sui quaderni abbiam scritto e in un gran girotondo, noi bambini del mondo, tutti insieme chiediamo… Una scuola dove imparar a vivere e ad amar ed una calligrafia bella o brutta che sia. La testa per pensar, la bocca per parlar. Chiamare un buon dottore, avere le medicine e la mamma vicino a me se ho la febbre. Andare in bicicletta, magari col papà, svegliarsi un po’ più tardi se a scuola non si va ed un regalo da Babbo Natale. Una casa dove abitar Un cane tutto per me… (continua) All. 9 - Batti cinque (4-4 di silenzio).wma All. 7 - La marcia dei diritti.mp3 PREPARIAMOCI ALLA MOSTRA MERCATO DI SOLIDARIETÀ PER NOI SOLIDARIETÀ È… …stare vicino nelle difficoltà. …non pensare solo a sé. …regalare tutto quello che serve ai bambini meno fortunati. …conoscersi e aiutarsi. …un girotondo con i bambini del mondo. …volersi bene e aiutarsi. …adottare un bambino a distanza. …tenersi per mano nelle difficoltà. …aiutare chi ha bisogno. …tenersi per mano anche da lontano. …amicizia, aiuto e pace. …dare una famiglia e il necessario per vivere a tutti i bambini. …stare vicini quando ci sono problemi e difficoltà. …aiutare i bambini nella crescita. …donare pace e amore a tutti. …aiutare chi non ha niente. Che cosa significa UNICEF? Di che cosa si occupa? Qual è il significato del suo logo? Semplifichiamo le informazioni raccolte. L’UNICEF (United Nations Children’s Fund) è una organizzazione che protegge i bambini e fa rispettare i loro diritti sia in tempo di pace sia in tempo di guerra, presso i governi e le comunità. L’UNICEF si impegna a garantire uguali diritti a donne e bambini in tutto il mondo. L’UNICEF utilizza i soldi donati dai cittadini, in modo spontaneo. L’UNICEF assicura ai bambini tutto ciò che serve loro a vivere: l’assistenza medica il cibo l’istruzione l’acqua la protezione da ogni forma di violenza e di sfruttamento. L’UNICEF ITALIA raccoglie i soldi per realizzare i progetti e fa conoscere i diritti dei bambini nel nostro Paese. Che cosa ti ha lasciato l’esperienza sui diritti dei bambini? Conversazione del 23 e 26/4/10 Beatrice: Mi ha lasciato l’impegno di far diventare un diritto quello che adesso è un rovescio per alcuni bambini; per es. non dobbiamo farli lavorare. Rachele: Non sono la stessa di prima perché adesso so tante cose sui diritti. Giordana: Questo lavoro mi ha trasmesso la speranza che si possa fare molto per i bambini. Martina: Possiamo fare in modo che abbiano il necessario. Adesso so cosa voglio fare da grande: voglio andare in giro nel mondo a portare il mio aiuto. Valentina: È stato triste sapere che molti bambini sono costretti a lavorare. Andrea D.: Mi dà fastidio che dopo 20 anni dall’approvazione sui Diritti dell’infanzia ci sia ancora qualcuno che non la fa rispettare. Io sono un bambino molto fortunato e non ho fatto niente per ottenere quello che ho, hanno fatto tutto i miei genitori. Flavio: Sono fortunato perché ho i genitori, da mangiare, vado a scuola, mentre in Asia ci sono bambini che lavorano. Laura: Prima pensavo che tutto quello che ho fosse naturale e che tutti avessero le stesse cose. Ilaria: Mi è dispiaciuto sapere che ci sono tanti bambini che soffrono e che non hanno niente da mangiare, vorrei aiutarli. Sto già facendo qualcosa. Flavia: Prima non capivo cosa fossero i diritti e i doveri e non capivo neppure perché c’erano bambini per strada. Adesso quanto sono importanti i diritti. Apprezzo quello che ho, anche se è poco. Lisa: Non credevo di poter aiutare gli altri. Prima pensavo che un privilegio fosse avere una casa con piscina, ora so che è anche molto meno. Mi accontento di quello che ho. Edoardo M.: Mi impegnerò a non sprecare le cose. Da grande farò il cuoco, andrò in giro per il mondo per lavoro e ne approfitterò per aiutare gli altri. Alessio: Ogni anno si potrebbe dare un contributo, anche una piccola donazione che, insieme alle altre, diventa tanto, come dice la canzone “Goccia dopo goccia”. Penso che si dovrebbero costruire delle scuole completamente gratuite dove chi è povero non dovrebbe nemmeno pagare la mensa. Mattia: Con questo lavoro ho imparato canzoni e poesie e mi ritengo fortunato perché non devo lavorare. È vero che dovremmo impegnarci almeno a non sprecare e a chiedere di più. Francesco M.: Sono felice e fortunato perchè ho tutto: cibo, scuola, famiglia. Tante persone si occupano di me. Paolo: Sicuramente ho allargato le mie conoscenze sui diritti. Sono contento di aver capito quanto sono fortunato, prima non lo pensavo proprio. Francesco A.: Ho capito che i diritti non bastano, devono essere rispettati. Anch’io voglio aiutare gli altri. Lejla: Vorrei andare ad aiutare i bambini che ne hanno bisogno. Mi fa star male sapere che qualcuno non ha il papà o il cibo o l’acqua. Alessia: Io, in India, vedevo tanti bambini che vivevano per strada e nessuno mi spiegava perché. Se ti allontani, in India, ti prendono e non torni più a casa. Susanna: Anch’io adesso mi sento fortunata perché rispetto a tanti bambini ho di più. Anche se vorrei un cane, ma… non è possibile. Dovremmo continuare a fare delle donazioni e quello che abbiamo fatto quest’anno. Andrea M.: Anch’io prima non sapevo cosa fosse un diritto. Pensavo che lavare i vetri delle auto fosse un lavoro, papà dice che i soldi che diamo sono quasi un’elemosina. PROBLEMI APERTI Al termine del lavoro relativo al percorso sui diritti dei bambini riflettiamo sugli argomenti che ci piacerebbe approfondire e su nuove piste di lavoro. PROBLEMI APERTI Al termine del lavoro relativo al percorso sui diritti dei bambini riflettiamo sugli argomenti che ci piacerebbe approfondire e su nuove piste di lavoro. STUDIARE ALTRE FORME DI SFRUTTAMENTO CONOSCERE MEGLIO I LUOGHI IN CUI I DIRITTI NON SONO RISPETTATI APPROFONDIRE ALTRI ARTICOLI DELLA CONVENZIONE CONOSCERE COSA SUCCEDE NEL MONDO AI BAMBINI APPROFONDIRE IL TEMA DEL LAVORO MINORILE SAPERNE DI PIU’ SUL PERCORSO DELLE DONAZIONI AFFRONTARE ANCHE LO SFRUTTAMENTO DEGLI ADULTI INFORMRSI SULL’ALIMENTA ZIONE DEI BAMBINI NEL MONDO APPROFONDIRE IL LAVORO MINORILE IN ITALIA CONFRONTARE I DIVERSI MODI DI VIVERE DEI BAMBINI NEL MONDO