La marcia dei diritti Testo di Francesco Rinaldi Un-due, un-due, un-due, un-due. È la marcia dei diritti dei bambini. Della Carta dei Diritti dei bambini --- Marsch! Ho aperto un libricino ed ho letto che un bambino da mangiare, non ce l'ha. E c'è chi non ha da bere con il rischio di morire: senza acqua come fa? Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Ho sfogliato bene bene quelle foto di bambine invecchiate dal lavoro. E di quelli senza un tetto e di quelli senza affetto senza un poco di decoro. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Non si può. I diritti sono di tutti l'ha spiegato la maestra c'è una carta scritta apposta per difendere i bambini. Tutti i capi delle nazioni hanno fatto riunioni hanno detto e hanno scritto sui diritti dei bambini Allora perché? Allora perché? Quando gioco al girotondo penso che su questo mondo c'è qualcosa che non va. Che ci sono dei bambini, sulle strade abbandonati senza mamma né papà. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Poi da un'altra parte ancora c'è chi non può andare a scuola. Chi giocattoli non ha. E c'è pure chi si ammala e gli manca quella cura che il suo medico non ha. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Non si può. I diritti sono di tutti ... Allora perchè? C'è un bambino che lavora, chi subisce una tortura. Che è venduto come schiavo. Chi è costretta per le strade già per vendere l'amore da qualcuno assai cattivo. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. C'è chi muore appena nato: non è stato vaccinato. C'è chi cresce malnutrito. C'è chi viene emarginato c'è chi un handicap ha avuto, c'è chi viene malmenato. Ma come fanno, io non ci credo. Non si può fare, io non ci credo. Non si può. I diritti sono di tutti... Con la Carta, il futuro migliore sarà. Un-due, un-due, un-due, un-due E' la marcia dei diritti dei bambini. Della Carta dei Diritti dei bambini. § Protezione da sfruttamenti e violenza § La Dichiarazione di Ginevra del 1924 § La Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959 § Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia Tratto dal sito ufficiale dell’UNICEF Lo sfruttamento dei bambini e degli adolescenti è una realtà complessa ed estesa che trova la sua origine nella povertà, nella discriminazione sessuale, nella mancanza di istruzione, nei conflitti familiari, nelle guerre e altre cause. Di grande importanza è stato l’UNICEF che si è impegnato nella lotta contro tutte le forme di sfruttamento e le violenza esercitate su bambini ed adolescenti, attraverso azioni che promuovono i loro diritti, che coinvolgono le famiglie, le scuole e le comunità locali che lavorano per il benessere dell’infanzia. Alla base dell’UNICEF c’è la Convenzione sui diritti dell’infanzia del 1989, che riconosce ad ogni bambino e adolescente il diritto alla protezione da ogni tipo di abuso, sfruttamento e violenza. All’interno della convenzione ci sono alcuni importanti articoli quali: Art19. gli Stati sono esplicitamente impegnati ad adottare ogni misura legislativa sociale ed educativa per tutelare l’infanzia contro ogni forma di violenza, di oltraggio o brutalità fisiche, di abbandono o maltrattamenti compresa la violenza. Art32. viene riconosciuto il diritto del fanciullo a ricevere protezione dallo sfruttamento economico ed a non essere costretto ad alcun lavoro che metta a rischio la sua salute fisica e mentale. Art34. gli Stati sono obbligati ad adottare tutte le iniziative per prevenire le forme di coinvolgimento dei minori nella prostituzione ed in pratiche sessuali illecite, nonché in spettacoli e materiali di carattere pornografico. Il primo strumento internazionale in assoluto a tutela dei diritti dei bambini è stata la “Convenzione sull’età minima” adottata dalla Conferenza Internazionale del Lavoro nel 1919. A parte questa, la prima significativa attestazione dei diritti del bambino si ha con la Dichiarazione di Ginevra o Dichiarazione dei diritti del bambino del 1924. Tale dichiarazione(che precede la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo), non è ancora concepita come strumento per valorizzare il bambino in quanto titolare, e non solo in quanto destinatario passivo di diritti. Inoltre la Dichiarazione chiama in causa non solo gli Stati ma anche l’umanità intera per garantire protezione ai minori. Dopo lo scioglimento della Società delle Nazioni e la nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e dell’UNICEF, si fa strada il progetto di una Carta dei diritti dei bambini che possa inserire la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, con lo scopo di sottolineare i bisogni specifici. La stesura e l’approvazione di tale Dichiarazione dei diritti dei bambini da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite avviene all’unanimità e senza estensioni il 20 Novembre 1959. Gli intenti sono gli stessi della Dichiarazione di Ginevra. La Dichiarazione consiste in una sorta di “statuto” dei diritti del bambino e contempla un Preambolo, in cui si richiamano La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 e la Dichiarazione sui diritti del fanciullo del 1924. La nuova dichiarazione include una serie di diritti non previsti nella precedente Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: il divieto di ammissione al lavoro per i minori che non abbiano raggiunto un’età minima. il divieto di impiego dei bambini in attività produttive che possano nuocere alla sua salute. il diritto del minore disabile a ricevere cure speciali. La Convenzione sui diritti dell'infanzia rappresenta lo strumento internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia. Contempla l'intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). La Convenzione è stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. L'Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n.176 e ha tutt'oggi 192 Stati, che fanno parte della Convenzione. Di fondamentale importanza è il meccanismo di monitoraggio previsto dall'art. 44: tutti gli Stati sono infatti sottoposti all'obbligo di presentare al Comitato dei Diritti dell'Infanzia un rapporto periodico (a 2 anni dalla ratifica e, in seguito, ogni 5 anni) sull'attuazione, nel loro rispettivo territorio, dei diritti previsti dalla Convenzione. Alcuni articoli della convenzione: Secondo la definizione della Convenzione sono "bambini" gli individui di età inferiore ai 18 anni (art. 1), il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza (art. 3). Tutela il diritto alla vita (art. 6), nonché il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario (art. 24), il diritto di esprimere la propria opinione (art. 12) e ad essere informati (art. 13). I bambini hanno diritto al nome, tramite la registrazione all'anagrafe subito dopo la nascita, nonché alla nazionalità (art.7), hanno il diritto di avere un'istruzione (art. 28 e 29), quello di giocare (art. 31) e quello di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso (art. 34). La Convenzione sollecita i Governi ad impegnarsi per rendere i diritti in essa enunciati prioritari e per assicurarli nella misura massima consentita dalle risorse disponibili.