Dal secondo dopoguerra
Conferenza di Yalta
Febbraio 1945
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Ancora prima della fine
della seconda guerra
mondiale, i
rappresentanti
dell’alleanza antinazista,
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Roosevelt,
Churchill
Stalin
si incontrarono a Yalta per
definire la sistemazione
da dare all’Europa.
Conferenza di pace di Parigi
Luglio-Ottobre 1946
Venne sancita la divisione dell’Europa secondo
l’occupazione militare avvenuta durante la
guerra.
 Così l’Europa orientale, compresi gli Stati
baltici e la Germania orientale, finirono sotto il
controllo dall’Unione Sovietica, divennero cioè
Stati satelliti dell’URSS;
 le nazioni dell’Europa occidentale, liberata
dagli Alleati, divennero degli Stati liberi.
La Germania
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La Germania venne divisa in
due parti:
 a ovest nacque la
Repubblica Federale
Tedesca;
 a est si costituì la
Repubblica Democratica
Tedesca
Il futuro dei vari territori non
fu deciso tanto dalle
trattative, quanto dalle
occupazioni militari: furono
gli eserciti a disegnare i
nuovi confini del mondo.
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Anche Berlino venne divisa in
due parti:
– Berlino est, controllata dai
Sovietici;
– Berlino ovest, formata
dalle tre zone della città
controllate da Americani,
Inglesi e Francesi.
Nasce L’ONU
24 giugno 1945
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Su iniziativa del presidente americano
Roosevelt
Con gli accordi di San Francisco venne
istituita l’Organizzazione delle Nazioni
Unite,
Lo scopo era quello di risolvere le
controversie tra gli Stati per evitare il
rischio di nuove guerre.
Due blocchi contrapposti
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gli Stati Uniti erano un
Paese democratico,
gli Stati Uniti erano una
grande democrazia
caratterizzata da
un’economia di
mercato;
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l’Unione Sovietica era un
Paese dominato da una
dittatura comunista
l’Unione Sovietica,
sottoposta alla dittatura
di Stalin, era un Paese
comunista con
un’economia socialista
basata sul collettivismo,
in cui tutte le proprietà
erano sottoposte al
controllo statale.
La guerra fredda
La scelta di dividere il mondo in zone di influenza
evitò uno scontro diretto tra le due superpotenze
ma aprì una lunga fase chiamata “guerra
fredda”, cioè un conflitto politico-ideologico
che non precipitò mai nello scontro armato tra
USA e URSS. Tra le due potenze si era creato un
equilibrio fondato sul terrore di una guerra
che – per il potenziale delle armi esistenti –
avrebbe distrutto il mondo intero.
NATO
1955 Patto di Varsavia
1949
BIPOLARISMO: La divisione del mondo in due
sfere d’influenza fu all’origine di due alleanze
militari:
 gli Stati Uniti, con la maggior parte dei Paesi
dell’Europa occidentale, firmarono il Patto
Atlantico, la NATO;
 l’Unione Sovietica e i Paesi comunisti
dell’Europa orientale si riunirono nel Patto di
Varsavia.
Momenti di crisi
1950-53 - Guerra di Corea
 1962 - Crisi di Cuba
 1964-75 - Guerra del Vietnam
La guerra fredda ebbe però diversi momenti di crisi
che esplosero in veri e propri conflitti in Corea,a
Cuba e in Vietnam: in queste aree si
fronteggiarono sostenitori del comunismo,
appoggiati dall’URSS, e filoccidentali sostenuti
dagli Stati Uniti.
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Piano Marshall
1948-1952
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Iniziativa del presidente americano Truman
per evitare la diffusione del comunismo,
decise di varare un piano di aiuti economici
ai Paesi europei.
Gli Stati Uniti, però, intervennero anche nella
politica interna dei singoli Stati aiutando i partiti
anticomunisti.
Paesi non allineati
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Gli Stati che non si schieravano
né con gli USA né con l’URSS
vennero detti Paesi non
allineati.
La Svezia e la Svizzera
proseguirono nella loro
tradizionale neutralità.
L’Austria, quando recuperò la
sua indipendenza (1955), si
avvicinò al blocco occidentale,
ma senza entrarvi.
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il caso più interessante fu la
Iugoslavia di Tito
La Iugoslavia era uno Stato
comunista guidato dal
presidente Tito.
Quest’ultimo difese la libertà
del suo Paese ed entrò in duro
contrasto con Mosca (1947).
Stalin tentò in tutti i modi di
impedire l’indipendenza
iugoslava, ma non ottenne
altro che una completa rottura
dei rapporti tra i due Paesi.
Le foibe
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L’Istria è stata per secoli una terra
di incontro, e purtroppo anche di
scontro, tra Slavi e Italiani.
Col passare dei secoli, così, l’Istria
fu abitata soprattutto da Italiani
lungo le coste e prevalentemente
da Slavi nell’interno.
I governi italiani cercarono di
“italianizzare” con la forza gli
Slavi. Le violenze divennero
sistematiche durante il fascismo.
Dopo l’8 settembre 1943, l’Istria si
trovò abbandonata a se stessa. I
partigiani iugoslavi ne
approfittarono per prendere il
potere.
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I governi che nacquero regolarono
immediatamente i conti con gli
esponenti locali del fascismo. Ma
in molti casi vennero arrestate e
giustiziate persone che avevano la
sola colpa di essere italiane. I
cadaveri venivano buttati in
voragini naturali, le foibe.
Tra settembre e ottobre 1943,
circa 500-700 Italiani fecero
questa fine.
Il progetto dei comunisti iugoslavi
Finita la guerra, l’eliminazione degli Italiani in Istria
non fu determinata solo dall’odio etnico.
Decisivo fu piuttosto il progetto dei comunisti
iugoslavi che intendevano:
 annettere alla Iugoslavia l’intera Venezia Giulia,
fino al fiume Isonzo;
 estendere il più possibile verso occidente il
regime comunista.
1956
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Rapporto Kruscev e invasione
dell’Ungheria
Il rapporto presentato al XX Congresso del PCUS
dal presidente Kruscev, che denunciò i crimini
commessi da Stalin, aprì una speranza di
libertà,
subito cancellata dall’invasione dell’Ungheria,
che intendeva uscire dal Patto di Varsavia.
Solo negli anni Sessanta, grazie all’impegno del
presidente americano Kennedy e al pontificato di
Giovanni XXIII, si aprì una fase di distensione
fra le due superpotenze.
1945-1973
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- I trent’anni gloriosi
Dopo la guerra, l’economia mondiale conobbe
una fase di forte crescita: i trent’anni gloriosi.
Per i Paesi sconfitti durante la guerra si parlò di
“miracolo economico”.
Negli anni Settanta, però, a causa delle tensioni
con il mondo arabo, il prezzo del petrolio salì
moltissimo e generò una crisi economica
mondiale che durò fino al 1993.
25 aprile 1945
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Liberazione
Terminato il dominio nazifascista, gli
Italiani tornarono a essere liberi ma
dovettero affrontare la ricostruzione
materiale e morale del Paese.
2 giugno 1946
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Referendum istituzionale
Prima di tutto furono chiamati a scegliere con un
referendum la forma istituzionale da dare allo
Stato: repubblica o monarchia. Gli Italiani
scelsero la repubblica.
Si votò anche per formare l’Assemblea
Costituente, cioè un Parlamento con il compito
di elaborare la Costituzione repubblicana
dell’Italia.
In queste elezioni votarono per la prima volta
anche le donne.
1° gennaio 1948
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Entra in vigore la Costituzione
repubblicana
L’elaborazione della Costituzione fu
terminata nel dicembre del 1947 ed entrò
in vigore subito dopo. Il primo presidente
della Repubblica fu Enrico De Nicola.
L’Assemblea costituente
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Si trattava di un Parlamento che doveva scrivere il testo
della nuova Costituzione dello Stato.
Nella Costituente erano presenti tutte le forze politiche
antifasciste, rappresentate in ben quindici partiti. I più
forti erano i partiti di massa:
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la Democrazia cristiana, che fu il partito più votato (35,1%),
il Partito socialista (20,7%) e
il Partito comunista (18,9%).
Il Partito d’Azione ottenne solo l’1,5% dei voti ed entrò in
una crisi che in breve lo portò allo scioglimento.
Nel dicembre del 1947 venne approvata la nuova
Costituzione repubblicana
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