Per costringere il Giappone alla resa, gli Stati
Uniti, con il consenso di Russia e Gran Bretagna,
usarono la bomba atomica provocando 200.000
vittime.
6 agosto 1945 - Hiroshima
9 agosto 1945 - Nagasaki
Le nazioni vincitrici vollero creare un nuovo organismo
sovranazionale allo scopo di preservare il mondo da future guerre, il
modello era la Società delle Nazioni, voluta dal presidente
americano Wilson dopo la Prima guerra mondiale.
L’Assemblea generale è formata dai rappresentati di tutti gli Stati
membri, che possono esprimere solo delle “raccomandazioni”, cioè
dei pareri non vincolanti.
Il Consiglio di Sicurezza, può invece prender delle decisioni. Esso è
composto da 15 Paesi di cui 5 permanenti (USA, Francia, Gran
Bretagna, Russia e Cina) e 10 scelti a turno, che restano in carica 2
anni.
Il diritto di veto consente di bloccare con un parere contrario
qualsiasi decisione presa dal Consiglio di Sicurezza. Esso può
essere esercitato solo dai membri permanenti (USA, Francia, Gran
Bretagna, Russia e Cina).
Il Segretario generale è la carica più importante, che svolge
importanti incarichi diplomatici, ma non può prendere decisioni
autonome.
I caschi blu sono i contingenti militari, forniti da tutti i Paesi
membri, impiegati dall’ONU per il mantenimento della pace.
Alla fine della guerra, l’Europa vede
ridotto drasticamente il suo peso
politico-militare.
Tra le 4 potenze vincitrici, la Francia e
la Gran Bretagna hanno un’economia
produttiva al collasso e stanno perdendo
i loro domini coloniali.
URSS e USA risultano invece, sul piano
economico, più forti grazie ad un
potente apparato bellico - industriale.
Nascono due nuove superpotenze.
Già dal 1943 le due potenze cercarono di occupare quanti più
territori potevano tra quelli abbandonati da nazisti e fascisti
allo scopo di estendere la loro area di influenza. USA E URSS
avevano due ordinamenti sociali e politici opposti e due
diverse visioni del mondo.
 Economia di mercato basata sulla
 Collettivizzazione dei mezzi di
libera iniziativa dei privati.
 Libertà individuali.
 Sistema politico democratico che
consente l’alternanza dei partiti al
potere.
produzione e proprietà statale.
 Repressione delle libertà
individuali.
 Sistema politico dittatoriale, senza
alternanza di partiti al potere.
La Germania fu divisa in due: l’Ovest sotto il
controllo di Gran Bretagna, Francia e USA e
l’Est sotto il controllo dell’URSS. Hitler, il
ministro della propaganda Goebbels e il
comandante delle SS Himmler si erano
suicidati mentre 21 nazisti, che non erano
fuggiti in Argentina o Brasile, furono
processati per crimini di guerra in un
tribunale speciale a Norimberga. Fu allora
che tutto il mondo capì cosa era stata la
Shoah.
Dopo la seconda guerra mondiale, la Germania perde molti territori,
soprattutto a favore di Polonia e Unione Sovietica, e viene divisa in due
zone di influenza: l’Est sotto il controllo dell’URSS e l’Ovest controllato da
USA, GB e Francia.
USA, Gran Bretagna e Francia decidono di
unire tutte le zone della Germania da loro
controllate, dando vita alla Repubblica
Federale Tedesca, con capitale Bonn. I
Russi creano a loro volta la Repubblica
Democratica Tedesca con capitale Pankow,
un quartiere di Berlino Est.
Anche Berlino, posta all’interno della zona
sovietica e inizialmente divisa in 4 settori di
occupazione, viene divisa in due: Berlino Est e
Berlino Ovest. Nel 1948 i Russi bloccano tutte
le strade per raggiungere Berlino Ovest, ma gli
Usa creano un ponte aereo per rifornire la
città. Berlino diventa un punto di raccolta per
chi vuole fuggire dal comunismo, perciò, nel
1961,vengono chiusi tutti gli accessi a Berlino
Est e viene alzato un muro, le guardie hanno
l’ordine di sparare a vista su chi cerca di
passare ad Ovest.
28 anni dopo, il muro di
Berlino verrà abbattuto, è
la fine dei regimi
comunisti
Dopo la Seconda guerra mondiale il mondo si
trova diviso in due blocchi contrapposti: USA
e URSS. Inizia la cosiddetta “guerra fredda”:
uno scontro durissimo tra le due
superpotenze, che non viene combattuto con
le armi, ma che consiste in una ostilità
reciproca, in un clima di incomunicabilità e di
tensione continua, dovuta alla paura che lo
scontro possa sfociare in una guerra.
Il Presidente degli USA Truman, si rese conto che,
nell’Europa Occidentale, distrutta e al collasso economico,
le classi più povere avrebbero potuto guardare con
simpatia all’URSS, determinando la vittoria politica dei
partiti comunisti e socialisti e mettendo a rischio la stabilità
del nuovo ordine mondiale. Così nel 1948 fu attuato un
progetto di aiuti economici per finanziare la ricostruzione
dei paesi Europei, il cosiddetto il PIANO MARSHALL, del
Segretario di Stato George Marshall. L’offerta fu rivolta
anche ai Paesi del blocco sovietico, l’unico ad accettare fu
la Iugoslavia. Per garantire la sicurezza militare dei Paesi del
blocco occidentale fu firmato il 4 aprile 1949 il PATTO
ATLANTICO, che diede origine alla NATO, un’organizzazione
militare guidata dagli USA, alla quale l’Italia aderì nel 1951.
La risposta di Stalin fu immediata, l’URSS impose dei regimi comunisti,
strettamente legati a Mosca, in tutti i Paesi liberati dall’Armata rossa. Già nel
1947 Stalin istituì il COMINFORM, l’ufficio di informazione dei partiti
comunisti aperto a tutti. Nel 1949 venne creato il COMECON, il consiglio di
assistenza economica, per coordinare l’economia degli Stati comunisti e, di
fatto, renderla subalterna a quella dell’URSS. Dopo la morte di Stalin,
avvenuta il 1 marzo 1953, sul piano militare fu creata, nel 1955,
un’organizzazione simile alla NATO detta PATTO DI VARSAVIA.
Il maresciallo Josif Broz, detto Tito organizzò la
resistenza antifascista in Iugoslavia, guidando un
esercito popolare di 500.000 uomini. Dopo la guerra
instaurò un regime politico socialista, difendendo la
sovranità e l’indipendenza del Paese anche contro
Stalin, che lo fece espellere dal COMINFORM.
Dal 1948 la Iugoslavia fu emarginata dal blocco
orientale e Tito divenne il leader dei Paesi non
industrializzati, che cercavano di uscire dalla
povertà senza sottomettersi alle due superpotenze.
Nel 1955 a Bandung in Indonesia si tenne una
conferenza afro-asiatica in cui 29 Paesi decisero di
opporsi alla divisione del mondo in due
schieramenti, proclamando i principi di nonallineamento e cooperazione tra i Paesi del Terzo
mondo, cioè estranei ai due blocchi, più tardi
l’espressione è passata ad indicare i Paesi
sottosviluppati.
L’Italia si era arresa agli Anglo-Americani il 3
settembre 1943, in seguito aveva
combattuto i tedeschi con reparti militari e
formazioni partigiane, perciò non ebbe un
trattato di pace molto severo. Tuttavia,
dovette pagare riparazioni di guerra ad
Albania, Grecia, Etiopia, Unione Sovietica e
consegnare una parte della flotta. Perse,
inoltre, le colonie in Africa e i territori
ottenuti dopo la Prima guerra mondiale,
dovette infatti cedere alla Iugoslavia l’Istria e
vari comuni delle province di Trieste e
Gorizia. Ci fu quindi un esodo di circa
350.000 italiani che vivevano in quelle zone,
che non vollero sottomettersi al regime
comunista iugoslavo ostile nei loro confronti.
Gli slavi tra il 1943 e il 45 uccisero moltissimi
italiani gettandoli nelle foibe.
Tra il 1943 e il 1945, nei due anni di occupazione
iugoslava dell’Istria e di Trieste, le milizie slave
operarono una forte repressione nei confronti
degli italiani. Migliaia di italiani morirono nei
campi di prigionia o mediante esecuzioni
sommarie, circa 10.000, furono gettati vivi nelle
foibe, legati insieme con il filo di ferro. Questa
sorte non toccò solo ai fascisti ma anche a comuni
cittadini, la cui unica colpa era quella di essere
italiani, compresi i partigiani, che non accettavano
le direttive iugoslave. Questo eccidio, una sorta di
pulizia etnica, nasceva come reazione
all’oppressione fascista ed aveva lo scopo di
annettere quei territori alla Iugoslavia comunista.
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Il secondo dopoguerra e la guerra fredda