DIRER Sabato, 15/12/2012 09:41 Indice dei documenti DIRER Direr Direv Dirigenza E-Governament E-Procurament Pubblica Amministrazione E dal prossimo anno debutta l' invio via Pec Da 'Italia Oggi' del 15/12/2012 - Pagina 31 Catricalà: enti pubblici inadempienti sulla trasparenza Da 'Il Messaggero' del 15/12/2012 - Pagina 14 A Napoli si aggrava la crisi dell' edilizia Da 'Il Sole 24 Ore' del 15/12/2012 - Pagina 21 Crediti certificati, in Gazzetta le istruzioni Da 'Il Sole 24 Ore' del 15/12/2012 - Pagina 28 Nuovo scontro sulle Casse Da 'Il Sole 24 Ore' del 15/12/2012 - Pagina 29 1 3 5 7 9 Normativa Comuni Province, tagli congelati per un anno Da 'La Repubblica' del 15/12/2012 - Pagina 27 E dal prossimo anno debutta l' invio via Pec Da 'Italia Oggi' del 15/12/2012 - Pagina 31 Contributi: domande con il contagocce Da 'Il Sole 24 Ore' del 15/12/2012 - Pagina 21 Ricostruzione a rischio blocco Da 'Il Sole 24 Ore' del 15/12/2012 - Pagina 21 Le agevolazioni sul prelievo si muovono su due corsie Da 'Il Sole 24 Ore' del 15/12/2012 - Pagina 27 Province, tagli congelati per un anno Da 'La Repubblica' del 15/12/2012 - Pagina 27 13 15 17 19 23 27 Normativa Enti Locali E dal prossimo anno debutta l' invio via Pec Da 'Italia Oggi' del 15/12/2012 - Pagina 31 Gli ammortizzatori salgono a 1,7 miliardi 29 Da 'La Stampa' del 15/12/2012 - Pagina 14-15 Rimborsi «facili», accuse alla Regione Da 'Corriere della Sera' del 15/12/2012 - Pagina 3 31 33 Normativa Province Gli ammortizzatori salgono a 1,7 miliardi Da 'La Stampa' del 15/12/2012 - Pagina 14-15 35 Sindacati Sanità nel caos gli ospedali religiosi scendono in piazza Da 'Il Messaggero' del 15/12/2012 - Pagina 49 Bistefani, lunedì scatta lo sciopero Da 'La Stampa' del 15/12/2012 - Pagina 28-29 La carica dei 700 mila allo sbando Da 'Corriere della Sera' del 15/12/2012 - Pagina 2 Pensionati 37 39 41 . Sab 15/12/2012 Italia Oggi Pagina 31 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Sabato 15 Dicembre 2012 Sa 31 È questo l’effetto della pubblicazione da parte dell’Istat dell’indice per l’adeguamento Multe stradali più care del 6% Dal 1° gennaio 2013 scatta l’aggiornamento biennale DI Pagina a cura STEFANO MANZELLI ED ENRICO SANTI on il cenone di Capodanno arriva l’aumento automatico biennale degli importi delle multe stradali di quasi il 6%. È questo l’effetto conseguente alla pubblicazione da parte dell’Istat del dato relativo alla variazione biennale dell’indice Foi rilevato a novembre e reso disponibile il 13 dicembre. Ai sensi dell’art. 195, comma 3, del codice della strada, la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. Prendendo come riferimento tale indice, il ministro della giustizia, di concerto con i ministri dell’economia e delle finanze, e delle infrastrutture e dei trasporti, fissa i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo. Usualmente il decreto ministeriale di dicembre prende come base di riferimento l’indice Foi di novembre. Dunque, sulla base del dato pubblicato dall’Istat il 13 dicembre scorso, dal 1° gennaio 2013 scatterà un aumento del 5,7% degli importi delle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni stradali. Questo incremento risulta essere il più elevato dal 1998 in poi. L’ultimo aggiornamento era stato stabilito dal decreto ministeriale del 22 dicembre 2010, che aveva disposto l’aumento del 2,4% a partire dal 1° gennaio 2011. Con il decreto di prossima emanazione, nel calcolo dei nuovi importi si applicherà la consueta regola dell’arrotondamento all’unità di euro per eccesso se la frazione decimale sarà pari o superiore a 50 centesimi di euro oppure per difetto se sarà inferiore. L’arrotondamento sarà applicato alle sanzioni edittali, ma non agli importi che costituiscono il risultato di operazioni di divisione rispetto ai valori minimi o massimi previsti dal codice della strada, come, per esempio, le somme da iscrivere a ruolo o le somme richieste a titolo di cauzione. Resteranno escluse dall’aggiornamento, non essendo ancora decorsi due anni, le norme che hanno introdotto o modificato le sanzioni con effetto dopo il 1° gennaio 2011. Per esemplificare come cambieranno gli importi rispetto ad alcune infrazioni stradali, con il nuovo anno la sanzione per il divieto di sosta aumenterà da 39 a 41 euro, quella per C $' !!$$$$&$(" %$$&#$"' %$" %$) #$"$$ "!"!" %"!"$ !!0.6/)(,-%5<%703,%()+6%.)/50)3,*%', .)/50()--%3)5),(3,'%()-'%10-60+0 " .10350'0.1-)44,70()--C%1 1%-50A0-53)#(,'6,A1)30/)3,(, 4,'63)99%/0/40++)55,%3,&%440%5)+03,%13)7%-)/5) A'-%443,5)3,0(,%++,6(,'%9,0/)3)990 1,=&%440,/*)3,03)%26)--010450%&%4)(,+%3%()5)3.,/%50 .)(,%/5)3,&%44046--C)-)/'013)99,%,4)/4,%355'0..% -)55%)'0..%()-+4 4.,%355 )()-/,/%/9,%.)/5,0/(,)+,0/%-, >?!@ )0**)35)(073%//01)37)/,3)%1)/%(,)4'-64,0/)%--% 5%9,0/) "/,'% 11%-5%/5) 307,/',%-) #,% ,.,/0 / >)++,0%-%&3,%)/530)/0/0-53)-)03)()- +,03/0 C%1)3563%()--)0**)35)4%3:)**)556%5%,- %--)03) -&%/(0,/5)+3%-);16&&-,'%50%--C-&0/-,/)()--%307,/',% ()-0.6/)(,-%5<46,1035%-,8881307,/',%3',5888 '0.6/)1-%5,3',58883)+,0/)'%-%&3,%,5)8884)37,9,0 '0/53%55,16&&-,',,5 )410/4%&,-)"/,'0()-30')(,.)/50/+/50/,0%37)--, )410/4%&,-)()-30')(,.)/50(,+%3%05544%,64)1 1,/%,&3, %5%(,,/7,0%--%" -,3,+)/5) " $$##""# " l’eccesso di velocità fra 10 e 40 km/h oltre il limite: la sanzione salirà da 159 a 168 euro fra le ore 7 e le ore 22 e da 212 a 224 euro fra le ore 22 e le ore 7. La sanzione per il conducente o passeggero senza cinture di sicurezza passerà da 76 a 80 euro, mentre quella prevista per chi guida usando il telefonino senza auricolare o senza viva voce aumenterà da152 a 161 euro. Una vera doccia fredda per le tasche degli automobilisti sulla quale già da qualche mese hanno posto l’attenzione le associazioni di tutela. Se non arriverà un improbabile determinazione politica di segno contrario non ci saranno eccezioni. L’aumento è alle porte. E dal prossimo anno debutta l’invio via Pec Dal prossimo anno multe stradali spedite tramite Posta elettronica certificata. È questo lo scenario che si prospetta dopo le recenti novità introdotte dal decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 e dalla relativa legge di conversione. Occorrerà comunque attendere alcune norme di dettaglio per l’entrata a pieno regime del sistema. La notificazione dei verbali tramite Pec si fonda teoricamente sull’art. 149-bis del codice di procedura civile, applicabile ai sensi dell’art. 201 del codice della strada. Ma è il dl 179/2012 a dare la svolta introducendo le norme che potranno rivoluzionare dal 2013 le modalità di notificazione delle multe stradali mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata. Infatti, secondo le nuove disposizioni confermate dalla legge di conversione, ogni cittadino ha la facoltà di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale. L’indirizzo verrà inserito nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente-Anpr. Il dl prevede che dal 1° gennaio 2013, tranne i casi in cui la normativa vigente preveda una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dichiarato, senza oneri di spedizione a suo carico. E questo anche ai fini della notificazione delle multe stradali. Occorrerà attendere però l’emanazione di un decreto ministeriale per la definizione delle modalità di comunicazione del domicilio digitale da parte del cittadino e di consultazione dell’Anpr. Secondo le ulteriori novità introdotte dalla legge di conversione del dl 179/2012, in assenza di dichiarazione del domicilio digitale da parte del cittadino le amministrazioni potranno predisporre le comunicazioni come documenti informatici sottoscritti con firma digitale o firma elettronica avanzata, da conservare nei propri archivi, e inviare ai cittadini stessi, per posta ordinaria o raccomandata con avviso di ricevimento, copia analogica di tali documenti sottoscritti con firma autografa sostituita a mezzo stampa predisposta secondo le disposizioni del dlgs 39/1993. Oltre alle predette nuove regole sulla comunicazione con i cittadini via posta elettronica certificata, il dl 179/2012 prevede novità anche per il domicilio digitale delle persone giuridiche. Infatti, è stato esteso alle imprese individuali che si iscrivono al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane l’obbligo di indicare l’indirizzo di posta elettronica certificata, già previsto dal decreto 185/2008 per le imprese in forma societaria. Le imprese individuali attive dovranno depositare il proprio indirizzo di Pec entro il 30 giugno 2013 (scadenza aggiornata dalla legge di conversione del dl 179/2012). Ed entro metà marzo, sulla base degli elenchi di indirizzi di pec costituiti presso il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, sarà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un Indice nazionale Ini-Pec, al quale le pubbliche amministrazioni potranno accedere. In sostanza, dunque, il dl 179/2012 ha posto le basi per rendere obbligatoria nel corso del 2013 la notificazione via pec delle multe stradali alle persone fisiche (solo ai soggetti che hanno dichiarato il domicilio digitale all’anagrafe comunale) e alle persone giuridiche. Per la piena e completa messa a regime si tratta di attendere rispettivamente da un lato il decreto che fisserà le modalità di dichiarazione dell’indirizzo di pec all’anagrafe comunale e da altro lato le comunicazioni della casella di pec da parte delle imprese individuali. In ogni caso, qualora nelle forme di legge sia stato comunicato l’indirizzo di posta elettronica certificata, la notificazione dei verbali per infrazioni stradali dovrà avvenire soltanto per via telematica; l’inosservanza costituirà fonte di responsabilità per il dirigente. 118111108111099111109115109101 Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 1 di 41 Sab 15/12/2012 Italia Oggi Pagina 31 E dal prossimo anno debutta l' invio via Pec Dal prossimo anno multe stradali spedite tramite Posta elettronica certificata. È questo lo scenario che si prospetta dopo le recenti novità introdotte dal decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 e dalla relativa legge di conversione. Occorrerà comunque attendere alcune norme di dettaglio per l' entrata a pieno regime del sistema. La notificazione dei verbali tramite Pec si fonda teoricamente sull' art. 149-bis del codice di procedura civile, applicabile ai sensi dell' art. 201 del codice della strada. Ma è il dl 179/2012 a dare la svolta introducendo le norme che potranno rivoluzionare dal 2013 le modalità di notificazione delle multe stradali mediante l' utilizzo della posta elettronica certificata. Infatti, secondo le nuove disposizioni confermate dalla legge di conversione, ogni cittadino ha la facoltà di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale. L' indirizzo verrà inserito nell' Anagrafe nazionale della popolazione residente-Anpr. Il dl prevede che dal 1° gennaio 2013, tranne i casi in cui la normativa vigente preveda una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dichiarato, senza oneri di spedizione a suo carico. E questo anche ai fini della notificazione delle multe stradali. Occorrerà attendere però l' emanazione di un decreto ministeriale per la definizione delle modalità di comunicazione del domicilio digitale da parte del cittadino e di consultazione dell' Anpr. Secondo le ulteriori novità introdotte dalla legge di conversione del dl 179/2012, in assenza di dichiarazione del domicilio digitale da parte del cittadino le amministrazioni potranno predisporre le comunicazioni come documenti informatici sottoscritti con firma digitale o firma elettronica avanzata, da conservare nei propri archivi, e inviare ai cittadini stessi, per posta ordinaria o raccomandata con avviso di ricevimento, copia analogica di tali documenti sottoscritti con firma autografa sostituita a mezzo stampa predisposta secondo le disposizioni del dlgs 39/1993. Oltre alle predette nuove regole sulla comunicazione con i cittadini via posta elettronica certificata, il dl 179/2012 prevede novità anche per il domicilio digitale delle persone giuridiche. Infatti, è stato esteso alle imprese individuali che si iscrivono al registro delle imprese o all' albo delle imprese artigiane l' obbligo di indicare l' indirizzo di posta elettronica certificata, già previsto Pubblica Amministrazione dal decreto 185/2008 per le imprese in forma societaria. Le imprese individuali attive dovranno depositare il proprio indirizzo di Pec entro il 30 giugno 2013 (scadenza aggiornata dalla legge di conversione del dl 179/2012). Ed entro metà marzo, sulla base degli elenchi di indirizzi di pec costituiti presso il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, sarà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un Indice nazionale Ini-Pec, al quale le pubbliche amministrazioni potranno accedere. In sostanza, dunque, il dl 179/2012 ha posto le basi per rendere obbligatoria nel corso del 2013 la notificazione via pec delle multe stradali alle persone fisiche (solo ai soggetti che hanno dichiarato il domicilio digitale all' anagrafe comunale) e alle persone giuridiche. Per la piena e completa messa a regime si tratta di attendere rispettivamente da un lato il decreto che fisserà le modalità di dichiarazione dell' indirizzo di pec all' anagrafe comunale e da altro lato le comunicazioni della casella di pec da parte delle imprese individuali. In ogni caso, qualora nelle forme di legge sia stato comunicato l' indirizzo di posta elettronica certificata, la notificazione dei verbali per infrazioni stradali dovrà avvenire soltanto per via telematica; l' inosservanza costituirà fonte di responsabilità per il dirigente. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 2 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Messaggero Pagina 14 -MSGR - 20 CITTA - 14 - 15/12/12-N:RCITTA 14 Cronache Sabato 15 Dicembre 2012 www.ilmessaggero.it Scandalo rimborsi in Lombardia oltre 40 indagati c’è anche la Minetti `Formigoni si difende «Da noi non c’è nessun Batman» L’INCHIESTA MILANO Compravano per sé, pagavano i contribuenti. Un nuovo terremoto giudiziario scuote il Pirellone, proprio alla vigilia delle elezioni regionali, dopo lo scioglimento del consiglio travolto dalle inchieste per corruzione e dagli arresti per voto di scambio con i boss della ’ndrangheta. DUE MILIONI DI EURO Questa volta si tratta di peculato e in un sol colpo sono finiti nel registro degli indagati oltre quaranta consiglieri. A ventidue di loro, undici esponenti della Lega e altrettanti del Pdl, è stato consegnato ieri l’invito a comparire e all’inizio della prossima settimana ne partirà una nuova raffica. Tra loro anche Nicole Minetti, che sarà interrogata mercoledì, e Renzo Bossi, i capigruppo in Regione del Pdl Paolo Valentini e il collega del Carroccio Stefano Galli. Tutti accusati di spese dissennate e di una gestione privatistica dei rimborsi della regione. Il totale delle uscite contestate, dal 2008 al 2011, ammonta a due milioni di euro. Ma le cifre indebitamente spese sono destinate ad aumentare, dal momento che l’inchiesta si sta allargando. Ieri mattina gli uomini della gdf si sono presentati nell’ufficio della presidenza del consiglio e hanno notificato un ordine di esibizione ai gruppi dell’opposizione. I finanzieri, in sostanza, vogliono acquisire l’elenco dei rimborsi a Pagati con soldi pubblici CESARE BOSSETTI Consigliere Lega Nord 15mila euro dolci e colazioni in pasticceria favore dei consiglieri di Pd, Sel, Idv, Pensionati e Udc, oltre che ad altri gruppi di minoranza. Compresa la giunta e la presidenza. La richiesta riguarda la documentazione amministrativa e contabile delle diverse direzioni per «spese aventi a oggetto attività di comunicazione, rappresentanza collaborazioni/consulenze o comunque dichiarate utili per l’attività degli uffici». Un nuovo caso Fiorito all’ombra del Pirellone? «Batman non c’è in Lombardia», assicura il governatore Roberto Formigoni. Precisando che «qui le regole sono molto chiare, nette e del tutto diverse da quelle vigenti in altre regioni: credo proprio che i nostri gruppi le abbiamo rispettate fino in fondo». Semmai, aggiunge, suscita stupore che nelle indagini siano coinvolti solo alcuni partiti. Stessa perplessità sollevata da Galli: «Non capisco il motivo, se non che è iniziata la campagna elettorale». Mentre Valentini entra nel dettaglio delle contestazioni: «Per quanto mi riguarda, 118 mila euro di spese di rappresentanza per un capogruppo in cinque anni (e non 190 mila euro) significano 23.600 euro di spese di rappresentanza all’anno. Meno di duemila euro al mese. Nel pieno rispetto delle normative e dei budget regionali». CAMPAGNA INFUOCATA 27mila euro ANGELO GIAMMARIO Consigliere Pdl noleggi auto e taxi 800 euro NICOLE MINETTI Consigliere Pdl aperitivi all’hotel Principe di Savoia 16 euro Mignottocrazia di Paolo Guzzanti RENZO BOSSI Ex consigliere Lega 750 euro Ipad 400 euro cene al ristorante “Giannino” videogiochi, sigarette e Red Bull ANSA-CENTIMETRI Un’inchiesta di questa portata con le elezioni del Pirellone alle porte è come un cerino acceso. I capigruppo dell’opposizione assicurano di aver rispettato la legge, i candidati ne approfittano per un affondo agli avversari. Gabriele Albertini, in forze con il Pdl, definisce i controlli «sacrosanti» e promette trasparenza, Umberto Ambrosoli - in corsa alle primarie del centrosinistra che si svolgono oggi - considera «necessario selezionare per l’attività politica persone che abbiano dato prova di integrità morale», mentre il segretario della Lega Matteo Salvini assicurato che con Roberto Maroni presidente «nessun abuso sarà tollerato». Chiosa Alessandra Kustermann, altra candidata alle primarie: «E’ l’ennesima prova della mancanza di valori che purtroppo si registra all'interno delle istituzioni». C.Gu. ACCUSATA Nello scandalo Lombardia è indagata anche la discussa consigliere regionale Nicole Minetti, che s Il libro «Dolci per 15 mila euro? Macché, ho il diabete» L’INTERVISTA Ci sono anche i 16 euro per «Mignottocrazia» MILANO L'elenco delle spese sospette effettuate da Nicole Minetti, tra il 2010 e il 2012, ammonta a circa 27.000 euro. È quanto emerge dagli atti dell'inchiesta della Procura di Milano sui rimborsi regionali. In particolare, Minetti avrebbe speso oltre 6.000 euro nel 2010, circa 15.000 euro nel 2011 e più di 6.000 euro quest'anno. La consigliera, stando all'elenco delle spese in mano agli inquirenti, avrebbe pagato molte cene, spesso in un ristorante giapponese, e 899 euro per un Iphone nel 2012. L'accusa di peculato per la Minetti, che è stata invitata a comparire in procura il 19 dicembre, riguarda fra l'altro conti in locali di lusso, e l'acquisto del libro Mignottocrazia di Paolo Guzzanti. Particolare che, nei corridoi del Pirellone, ha suscitato qualche ironia. Paolo Guzzanti, autore del libro e deputato del Gruppo misto, ha commentato: «E’ una barzelletta». MILANO Cesare Bossetti, consigliere della Lega di Varese e di Radio Padania, è tra i politici del Pirellone che ieri hanno ricevuto gli avvisi a comparire. «Ma io delle spese di cui si parla non ho visto ancora niente, non so quello che mi viene contestato», premette. Stando al materiale raccolto dalla Finanza, avrebbe un debole per i dolci: nel 2011 ha speso 15 mila euro in pasticceria e gli scontrini gli sono stati regolarmente rimborsati. La sua lista della spesa comprende brioche e cappuccini, un sabato ha riunito al caffè Daverio undici ospiti. La sua è una vera passione per la pasticceria, Bossetti. «Ma figuriamoci se ho speso tutti quei soldi in dolci. Non li posso nemmeno mangiare, sono diabetico. E poi quella cifra non riguarda un solo anno, ma 34 mesi. Non per giustificarmi, ma se mi danno 1.500 euro di rimborso e io sto dentro a questa cifra non vedo qual è il problema. Soprattutto se si tratta di pranzi o cene in cui si parla di politica». Come ci si regola nei rimborsi spese? «Ecco, diciamo che se uno compra tutti i giorni mezzo chilo di pane è fuori luogo, ma quattro pizze ci stanno. Significa che si continua a lavorare mentre si mangia, sempre meglio che invi- tare le persone a pranzo spendendo molto di più. Tra l’altro se chi compra tutti i giorni il pane acquista anche degli affettati, va inteso che si ferma in ufficio e si fa dei panini». Come consiglieri del Pirellone avete molte spese di rappresentanza? «No, non sono moltissime. Mi sono informato proprio un mese fa sulla mia situazione: io ho speso meno della metà dei 18 mila euro all’anno che il gruppo consiliare leghista mette a disposizione. Se si ritiene che i 500-600 euro che spendo all’anno siano troppi va bene, ma allora che si riducano le quote di rimborso. Non penso di aver superato il limite. Non ho ancora speso un euro per i biglietti di auguri di Natale, ho sentito che ad alcuni hanno contestato le spese per i francobolli». Dunque niente eccessi. «Macché. Se io sto parlando con degli amici al bar e decidiamo di continuare il discorso a cena, è ovvio che si continua a parlare di politica». Ma si tratta di amici. «No, è sempre politica. Guardi, la storia mi sembra strana. Perché solo Lega e Pdl e nessuno dell’opposizione?». C.Gu. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Catricalà: enti pubblici inadempienti sulla trasparenza IL RAPPORTO ROMA Pasticcione, reticenti. E talvolta anche bugiarde. Sono passati tre anni dalla riforma Brunetta che impone alla Pubblica amministrazione di trasformare i propri uffici in «case di vetro». Ma quando si tratta di dare conto dei risultati, della gestione economica, dei concorsi e delle assunzioni, il 40% delle amministrazioni centrali (ministeri ed enti pubblici nazionali) è «totalmente o parzialmente inadempiente» agli obblighi di legge in materia di performance, qualità e trasparenza. Mentre il 54% sfugge del tutto alle regole sugli standard di qualità. Insomma, più che case di vetro, spesso le articolazioni dello Stato si comportano come soggetti autoreferen- Pubblica Amministrazione ziali allergici ai controlli. La denuncia piove dal governo. E l’ha lanciata ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, citando l'ultimo rapporto della Civit (la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche). Nel corso del convegno organizzato dalla fondazione LabPa (Laboratorio per la pubblica amministrazione) sulla riforma dei controlli nel settore pubblico, Catricalà ha espresso dubbi sull’efficacia dei controlli interni («mi sembra - ha ironizzato facendo l'esempio del ministero dell'economia e di un eventuale controllo interno sul Ragioniere generale dello Stato - di chiedere a una formica di controllare un elefante»). Tuttavia, il sottosegretario ha sottolineato l’importan- za della figura del supercommissario anticorruzione introdotta dal decreto sviluppo. la corruzione produce un danno di 60 miliardi ai quali si sommano altri 40 dovuti a sprechi e inefficienze. IL SUPERCOMMISSARIO 54% Una personalità (forse un magistrato già impegnato nella lotta alla mafia) che sarà nominata dal governo dopo il voto e che avrà poteri speciali. Compreso quello di dare indirizzi strategici alla Guardia di Finanza. Numeri della Corte dei conti alla mano, SUPERCOMMISSARIO IN ARRIVO PER COMBATTERE CORRUZIONE E SPRECHI CHE COSTANO 100 MILIARDI È la percentuale delle amministrazioni che eludono le regole sugli standard di qualità LA DENUNCIA Il sottosegretario Antonio Catricalà Un cortocircuito da spezzare cambiando anche i sistemi di finanziamento delle Autorità di controllo in quanto, ha sottolineato Catricalà, «questi organismi traggono le risorse dal mercato che regolano e in un Paese come il nostro, dove non mancano dubbi e sospetti, qualche interrogativo si pone inevitabilmente». ]In un messaggio indirizzato ai Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile -TRX IL:15/12/12 promotori del convegno, il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino ha parlato della necessità «che cresca la cultura della legalità» tra gli appartenenti alla Pubblica amministrazione. «I fenomeni di omertà, connivenza e le mancate denunce nei confronti dei casi di corruzione e concussione – ha detto il magistrato – gettano ombre anche sui dipendenti fedeli». Secondo Giampaolino, comunque, la disciplina del fiscal compact, che impone all’Italia equilibrio di bilancio, aiuterà il Paese a mantenere una gestione più rigorosa della cosa pubblica. «La Corte dei conti – ha affermato ancora Giampaolino - auspica un completamento della disciplina dei controlli per poter continuare l’attività di prevenzione». Michele Di Branco 01:04-NOTE:RCITTA Pagina 3 di 41 Sab 15/12/2012 Il Messaggero Pagina 14 Catricalà: enti pubblici inadempienti sulla trasparenza IL RAPPORTO ROMA Pasticcione, reticenti. E talvolta anche bugiarde. Sono passati tre anni dalla riforma Brunetta che impone alla Pubblica amministrazione di trasformare i propri uffici in «case di vetro». Ma quando si tratta di dare conto dei risultati, della gestione economica, dei concorsi e delle assunzioni, il 40% delle amministrazioni centrali (ministeri ed enti pubblici nazionali) è «totalmente o parzialmente inadempiente» agli obblighi di legge in materia di performance, qualità e trasparenza. Mentre il 54% sfugge del tutto alle regole sugli standard di qualità. Insomma, più che case di vetro, spesso le articolazioni dello Stato si comportano come soggetti autoreferenziali allergici ai controlli. La denuncia piove dal governo. E l' ha lanciata ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, citando l' ultimo rapporto della Civit (la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l' integrità delle amministrazioni pubbliche). Nel corso del convegno organizzato dalla fondazione LabPa (Laboratorio per la pubblica amministrazione) sulla riforma dei controlli nel settore pubblico, Catricalà ha espresso dubbi sull' efficacia dei controlli interni («mi sembra - ha ironizzato facendo l' esempio del ministero dell' economia e di un eventuale controllo interno sul Ragioniere generale dello Stato - di chiedere a una formica di controllare un elefante»). Tuttavia, il sottosegretario ha sottolineato l' importanza della figura del supercommissario anticorruzione introdotta dal decreto sviluppo. IL SUPERCOMMISSARIO Una personalità (forse un magistrato già impegnato nella lotta alla mafia) che sarà nominata dal governo dopo il voto e che avrà poteri speciali. Compreso quello di dare indirizzi strategici alla Guardia di Finanza. Numeri della Corte dei conti alla mano, la corruzione produce un danno di 60 miliardi ai quali si sommano altri 40 dovuti a sprechi e inefficienze. 54% È la percentuale delle amministrazioni che eludono le regole sugli standard di qualità Un cortocircuito da spezzare cambiando anche i sistemi di finanziamento delle Autorità di controllo in quanto, ha sottolineato Catricalà, «questi organismi traggono le risorse dal mercato che regolano e in un Paese come il nostro, dove non mancano dubbi e sospetti, qualche interrogativo si pone inevitabilmente». ]In un messaggio indirizzato ai promotori del convegno, il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino ha parlato della necessità «che cresca la cultura della Pubblica Amministrazione legalità» tra gli appartenenti alla Pubblica amministrazione. «I fenomeni di omertà, connivenza e le mancate denunce nei confronti dei casi di corruzione e concussione ? ha detto il magistrato ? gettano ombre anche sui dipendenti fedeli». Secondo Giampaolino, comunque, la disciplina del fiscal compact, che impone all' Italia equilibrio di bilancio, aiuterà il Paese a mantenere una gestione più rigorosa della cosa pubblica. «La Corte dei conti ? ha affermato ancora Giampaolino - auspica un completamento della disciplina dei controlli per poter continuare l' attività di prevenzione». Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 4 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Sabato 15 Dicembre 2012 Pagina 21 www.ilsole24ore.com L’ILVA DI TARANTO INDUSTRIA DELLA DIFESA EUROSTAT Firmato l’accordo sulla Cassa in deroga, ma la Fiom si dissocia Le imprese dell’aerospazio fanno quadrato contro i tagli Crescita zero per i redditi degli agricoltori italiani u pagina 22 u pagina 22 u pagina 23 BUROCRAZIA Il terremoto in Emilia. Da Confindustria critiche al pdl, che la Regione porterà in consiglio mercoledì 19 per l’approvazione Costruzioni Ricostruzione a rischio blocco A Napoli si aggrava la crisi dell’edilizia La corsa a ostacoli delle Pmi Marchesini: «Mancano un quadro di riferimento certo e tempi rapidi per ripartire» di Carlo Andrea Finotto è un evidente scollamento tra le esigenze e i tempidelmondoproduttivoe quelli delle istituzioni. Sembrano questi, sempre più spesso, duemondichecorronoparalleli,e faticano a trovare quelle convergenze – evocate in politica con una figura retorica da Aldo Moro – che in questo contesto sarebberovitaliestrategiche. Dipiù:ilgapdacolmareappare, perassurdo,piùevidenteinunarealtàchenonpuòcertoesserepreso come simbolo di ciò che non funzionainItalia.Siamoonesti,laricostruzione del dopo terremoto in Emilia Romagna dei risultati li ha ottenuti. Con fatica, e anche grazie allavorodelcommissariostraordinario Vasco Errani, ma ne ha ottenuti: dai miliardi stanziati per garantirei contributi ad aziende e famiglie colpite, al recepimento (non immediato e dopo svariate sollecitazioni) di alcune delle esigenze evidenziate con forza dalle imprese–peresempioladerogasugli adempimenti fiscali o l’inserimento delle Pmi che hanno subito danni indiretti tra i beneficiari delle agevolazioni. Insomma, si può scommettere che la gestione del post-sismainEmiliaRomagnanon sarà citata dal New York Times quale esempio negativoda non seguire, come invece è successo all’Aquilaalcunigiornifa. Tuttavia la differenza di passo èlìdavedere:leaziendecherimarcavano mancanze e disguidi nei mesi scorsi, appena comparivano bozzedidecretilacunose,echeoggi alzano la voce contro una legge regionale considerata vaga o controunsistemadiaccessoaicontributi che assomiglia a una corsa a ostali, sono le stesse che in meno di sei mesi hanno ripreso l’attività all’80%, arrangiandosi con tende econtainerdovericrearei laboratori del biomedicale per non perdere le commesse. Sono le stesse che – insieme ai dipendenti – hanno riportato il livello di capacità produttiva al 91%, dopo che era crollata insieme agli stabilimenti a causa delle scosse del 20 e 29 maggio scorsi. Se lanciano l’allarmeinvistadell’approvazionedellaleggelofannoconcognizionedi causa e perché sanno che definire facoltatival’adozionediunqualsiasi Piano in Italia, può significare che quello stesso piano non vedrà mai la luce. O la vedrà con tempi che non si raccordano con quelli delle multinazionali che chiedono rassicurazioni per mantenere le loro filiali a Medolla o Cavezzo. E questo può accadere anche nell’efficienteEmilia Romagna. Ilrischiodislogansuggestivi,come "burocrazia zero" per la ricostruzione, è di creare aspettative adeguate e di causare un effetto boomerangse poinon trovano applicazionepratica. C’ [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA EMILIA ROMAGNA Natascia Ronchetti BOLOGNA La proposta di legge sulla ricostruzione post terremoto della Giunta regionale dell’Emilia Romagnasipreparaadapprodare nell’aula dell’Assemblea legislativa. L’esame del testo approvatodalla commissioneTerritorio inizierà mercoledì prossimo. Ma, almeno per ora, senza l’ok degli industriali. Troppo vago, dicono, l’impianto legislativo messo a punto dal presidente dellaRegioneVascoErraniedalla sua squadra, soprattutto per quantoriguardailPianoperlaricostruzione demandato ai Comuni del cratere. Piano per il quale non sono indicati obblighi. Le amministrazioni, in base al testo di legge, non sono infatti tenute a dotarsi dello strumento chedeve disciplinarelaricostruzione. Né ad attenersi a vincoli di tempo, per quanto riguarda l’approvazione. «In questa fase le imprese hanno bisogno di un quadro di riferimento certo – dice il presidente di Confindustria Emilia-RomagnaMaurizioMarchesini – e di tempi rapidi. Tutte le aziende stanno realizzando gliinterventidimessainsicurezza dei capannoni, ma molte dovranno decidere se dar corso, in occasione dell’adeguamento sismico,adunaveraepropriaricostruzioneintegrale.Questedecisioni sono condizionate non solo dai costi, ma anche dalle procedureamministrativeedaitempiburocratici». Letrattative con la Regione sono in corso, il confronto ancora aperto. E sono molti i punti sui quali si concentrano le critiche degli industriali.Siparte,appunto,dalcontestato articolo 11, quello che riguarda il Piano per la ricostruzione, in base al quale i «Comuni inte- ressatidalsisma sipossonodotare di uno specifico piano, denominato Piano per la ricostruzione». Una facoltà, dunque. MentreConfindustriachiedenonsolo di prevederne l’obbligo (per nonpenalizzareleimpresecollocate in aree sprovviste di questo strumento normativo), ma anche di indicare il termine ultimo entro il quale i Comuni devono dotarsene: entro 90-100 dall’approvazione della legge. «La normativa predisposta – prosegue Maurizio Marchesini – dovrebbe diventare un’occasione straordinaria per sperimentare semplificazioni e innovazioni in termini di procedure in campo edilizio e urbanistico. Invece l’attuale testo è privo di elementi di innovazione e rinvia a un ipotetico Piano per la ricostruzione». Per il presidente degliindustrialiemilianoromagnoli,«dobbiamopurtroppoconstatareancoraunavoltache,difronteapropostedisoluzioniinnovativeinterminidiverasemplificazione, la risposta della burocrazia è di sostanziale chiusura». La questionedeipermessidicostruzione in deroga (il testo di legge così formulato non lascia spazi) IMAGOECONOMICA Presidente. Maurizio Marchesini sta molto a cuore alle imprese, che chiedono procedure capaci di assicurare la massima celerità agli interventi di ricostruzione. Cosache,spieganodaConfindustria, non significa lasciare campo a un Far West ma solo mettere le aziende nelle condizioni di ricostruire o rimettere in sicurezza i capannoni senza troppe lungaggini procedurali. Un temamoltosentitosoprattuttodalle multinazionali presenti con stabilimenti nei territori terremotati, di fronte ai costi di una burocrazia che, nonostante gli sforzi per la semplificazione, per le imprese continua a spesare come un macigno sulla ricostruzione. Tanto che, per Marchesini, se la legge non sarà modificatal’Emilia Romagnacorrerà il rischio di «perdere un’utile occasione per fornire una risposta adeguata alle esigenze delle imprese e dell’economia». Un’altra richiesta degli industriali riguarda il cosiddetto Pua, Piano urbanistico attuativo di origine privata in deroga, per le aree industriali più estese. Una forma alternativa al Piano per la ricostruzione, che permetta di abbattere la burocrazia perle dotazioniurbanistiche accessorie, con un percorso agevolato, anche se con vincoli di tempo, per imprimere rapidità agli interventi. «Questo – dice FrancescoMontanari,responsabile della commissione Semplificazione, urbanistica e territorio di Confindustria – potrebbe stimolare e consentire alle imprese scelte di insediamento o di ricostruzione di nuovi capannoni produttivi, caratterizzate da forti elementi di innovazione funzionale, ambientale ed energetica, oltre che di revisione dei layout aziendali». Senza dover subire eccessive lungaggini temporali e amministrative previste dall’attualequadronormativo in materia. © RIPRODUZIONE RISERVATA/ L’impatto del sisma CAMPANIA Iprincipalicentricolpiti elestimedeidanni direttieindiretti Cavezzo Mirandola Finale Emilia Medolla Cento N © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.106,1 A13 S. Giovanni in Persiceto 1.000 0 10km I danni subiti Tipologia di danno Equilibrio tra danni diretti ed indiretti Tra imprese che hanno subito danni diretti Ha subito danni diretti 68% Ha subito danni indiretti Danni ai fabbricati Danni ai beni strumentali 800 Danni ai beni merce 632 600 550 539 400 94% 53% 200 46% 66% 0 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore Il testo e le contestazioni IL RUOLO DEI COMUNI Piano della ricostruzione IlprogettodileggedellaRegione EmiliaRomagnasulla ricostruzioneprevedelafacoltà periComunicoinvoltidalsismadi dotarsidiunPianodella ricostruzione La critica Pergliindustrialieranecessario prevedereinvecel’obbligodi adozionepernonpenalizzarele impresedeicomunichenon adotterannoquestospecifico strumento Contributi:domandeconilcontagocce BOLOGNA Unaproceduratropporigidae prescrittiva,ma anchei costi elevati, frenano la presentazione delle domande di accesso ai contributi a fondo perduto per la ricostruzione, i sei miliardi disponibili dal prossimo gennaio stanziati dalle legge sulla spending review. Le richieste arrivano ai Comuni del cratere e negli uffici della Regione con il contagocce: fino ad ora, nella sola area del Modenese,ne sonostate presentate appena poche decine. A de- nunciare le difficoltà sono le stesse imprese. Un allarme confermato dall’Ordine degli ingegneri di Modena. «Il percorso di indagine e analisi che portaallaperiziagiurata –spiega il presidente dell’Ordine, INGEGNERI PERPLESSI Gambuzzi (presidente Ordine di Modena): «Il percorso di indagine e analisi per la perizia può richiedere anche diversi mesi» Augusto Gambuzzi – può richiedere alcuni mesi, minimo due. Le difficoltà, soprattutto inpresenzadi stabilimentiproduttivi di grande estensione, sono molte. Gli spazi di interpretazione della normativa sono ampi e lasciano margine alla discrezionalità di chi esamina le pratiche. Senza contare che non tutti i casi si adattano alla normativa che è stata messa a punto, con una procedura estremamente prescrittiva». Cosa che, aggiunge Gambuzzi, «dilata notevolmente i tempi e fa lievitare i costi». Per le associazioni di categoria è proprio il capitolo delle spese – per la parte tecnica e per quella amministrativa – a scoraggiare molte aziende, in particolare quelle che hanno subito danni contenuti. «Di fronte a un danno elevato – osserva Claudia Zagni, responsabile della divisione Politiche finanziarie della Cna della città emiliana – costi entro e non oltre il 10% sono sostenibili. Ma di fronte a danniche non superano i40-50 milaeuro i costifissi rappresenta- Mercati globali. Il rapporto della Fondazione Res Export, la Sicilia non decolla ASSISTENTE DI DIREZIONE Le competenze relazionali, organizzative e manageriali per eccellere in un ruolo sempre più richiesto SICILIA Milano, dal 22 febbraio al 25 maggio 2013 3 a edizione Nino Amadore In collaborazione con: PALERMO SHORT MASTER Formazione dinamica per le professioni più richieste dal mercato FORMULA PART TIME: 7 WEEKEND IN AULA + DISTANCE LEARNING È inclusa una sessione di Personal Branding e Self-Reputation On line Seguici su: Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi Milano, via Monte Rosa, 91 Roma, piazza dell’Indipendenza, 23 b/c Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008 Pubblica Amministrazione Na. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.200 EMILIA ROMAGNA Modena IL FATTORE TEMPO Ci sono punti di forza che leimprese sicilianedevonocogliere per far crescere l’export oggi fermo a un misero tre per cento sul totale nazionale. E i punti di forza, in quella che il rapporto della Fondazione Res presieduta da Carlo Trigilia presentato ieri, sono almeno due: «I fattori naturali (suolo e clima) e il saper fare anti- co»comehadettolostessoTrigilia. Elementi che servono a definirel’internazionalizzazione leggera (Dall’isola al mondo. L’internazionalizzazione leggerainSicilia»èiltitolodella ricerca) che trova origine nella manifattura radicata nei territori, nell’elevata diffusioneterritorialeenell’elevatonumero di imprese locali. I numeri della ricerca, coordinata dal direttore della Fondazione Pierfrancesco Asso, indicano che la Sicilia deve fare ancora parecchia strada: su un valore complessivo di circa 10 miliardi dell’Isola, al net- to delle esportazionipetrolifere che coprono i due terzi del totale, le esportazioni non oil incidono solo per poco più di tre miliardi. Quali sono oggi le condizioni? L’internazionalizzazione leggera ha «bassa incidenza sull’export complessivo (8%) ma alta sull’export non oil (28%)», dicono i ricercatori, ma soprattutto «elevato dinamismo:trail2001 eil 2011la crescita è stata del 40 per cento». Per quanto riguarda la tipologia delle imprese, l’internazionalizzazione leggera coinvolgeaziendedipiccoledimensio- NAPOLI La crisi dell’edilizia colpisce la Campania di più rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno.Perso, dal2008a oggi,il 20% degli occupati, mentre il tasso di disoccupazione giovanilesuperail44%. Ildatoriporta l’occupazione agli inizi degli anni 90. A Napoli, nello stesso periodo, sono stati persi 7mila posti di lavoro (dai 22mila si è scesi a meno di 15mila a metà 2012).Leimpresesonoinginocchio,anche perchè continuano a subire ritardi nei pagamenti dapartedellapubblicaamministrazione, talvolta fino al tempo record di 40 o 50 mesi. Un quadrosconfortantequellodelineato ieri in occasione dell’Assemblea dei costruttori di Napoli, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, Maurizio Maddaloni, presidente della Cameradi commercio.E Paolo Buzzetti,presidentedell'Associazione nazionale dei costruttori a cui è toccato inquadrare i problemicampaniinunacornice nazionale molto critica, non risparmiando note dure nei confronti della politica governativaedeuropeadel rigoreattuata nell’ultimo anno. «Il detonatore del processo sta nei tagli ai finanziamenti – per Rudy Girardi, presidente dei costruttori di Napoli –: da un lato meno risorse pubbliche in investimenti, dall’altro un accesso al credito sempre più faticoso». Per i costruttori partenopei«l’impegnodellaregione c’è stato, ma in un tempo troppolungo».Nonèstatopossibile in Campania «interveniresui ritardi nei pagamentialle imprese. Molte di esse rischiano di fallire per credito». Da qui la richiesta al governatore di «una formula intermedia di garanzia dei crediti». Leimpresedicostruzioninapoletane ripongono ora grandi attesesull’utilizzodeifondieuropei. «Un miliardo e mezzo per i 19 "Grandi Progetti"». A cuiCaldorohareplicatoannunciando investimenti dal 2013 per 7 miliardi. Per Napoli, «un anno è passato e anche più dall’insediamento della giunta de Magistris – ricorda Girardi –, ancora un anno di emergenze. Ora, evitato il dissesto, ai progetti – dice – è necessario farseguireunastagionedidecisioniediattidirisolutivi,suBagnoli e Napoli Est, i Pua e molto altro». Impegni confermati dal sindaco de Magistris. Danni ai Danni Danni Danni fabbricati ai beni ai beni indiretti strumentali merce x 1.000 PERMESSI IN DEROGA Non è prevista scadenza Laleggeregionalenonfissala scadenzaentrolaqualeiComuni possonoadottareilPianoper disciplinarelaricostruzionedel dopoterremoto Servono tempi certi PerConfindustriaènecessario invececheilPianovengaadottato entrotremesidall’approvazione dellaleggepergarantiretempi certialleimpresechedevono pianificareinvestimentie interventi Non previsti percorsi agevolati Laleggeregionale,cosìcomeè concepita,nonprevedeal momentolapossibilitàdi usufruiredipermessidi costruzioneinderoga. Serve il Pua Unaltroaspettocontestatodagli industrialichechiedono procedurecelerie,perlearee industrialipiùampie,il cosiddettoPua,Pianourbanistico attuativocheprevedepercorsi agevolati no un deterrente. Molte aziende stanno seriamente valutando la convenienza della domanda di accesso ai contributi». Le imprese hanno diritto al rimborso dell’80% del danno subito, percentuale che scende al 50% per quanto riguarda lescorte e le delocalizzazioni. I tempi non sono strettissimi visto che la scadenza per la presentazione delle richieste è fissata alla fine di maggio del 2013. Ma le poche domande presentate fino ad ora riguardanoprevalentementemacchinari e scorte. Segno che tutto procedea rilentosul fronte della ricostruzione degli stabilimenti. «Spesso – aggiunge Gambuzzi–ci troviamodavan- ti a casi che richiedono di assecondare la normativa. E ci sono problemi anche con il sistema telematico messo a punto dallaRegioneperla trasmissione online delle domande». Se molto dipende, come osservano le imprese, anche dal singolo funzionario chiamato a esaminare le pratiche, resta il fatto che sembra davvero lontano il traguardo, indicato dalla Regione, di creare nei comunidelcratereun’areaaburocrazia zero. «Nonostante gli sforzi fatti – dice Zagni – l’obiettivo non è stato raggiunto. Si continua invece sulla strada dei vincoli e dei paletti». Procedure rigide. Poche decine le richieste di accedere alle risorse a fondo perduto www.formazione.ilsole24ore.com Servizio Clienti Tel. 02 5660.1887 - Fax 02 7004.8601 [email protected] Media della stima dei danni tra chi ha subito danni indiretti Dati in migliaia di euro Ferrara A22 Carpi Vera Viola Il valore dei danni Bondeno Novi di Modena niefatturatibassi:il47%hameno di 10 addetti e il 43% tra 10 e 50 addetti, il 53% ha un fatturato inferiore a 2,5 milioni l’anno. mahannounacapacitàimprenditorialebasata suelevatilivellidi istruzione e sanno costruire relazioni dirette con importatori e imprese esterne grazie a fiere e contatti personali. In questocontesto«cisonosettori che nel tempo sono andati avanti e altri che invece arretrano» spiega Asso. Va avanti il vino mentre arretra la chimica. Crescono i marmi, la frutta, le conserve e il pesce. E possono crescere ancora: puntando su questo Confindustria Sicilia, ha raccontato il vicepresidente Nino Salerno,ha avviato unprogettoperrafforzarelafiliera agroindustriale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 5 di 41 Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Costruzioni CAMPANIA. A Napoli si aggrava la crisi dell' edilizia Vera Viola NAPOLI La crisi dell' edilizia colpisce la Campania di più rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno. Perso, dal 2008 a oggi, il 20% degli occupati, mentre il tasso di disoccupazione giovanile supera il 44%. Il dato riporta l' occupazione agli inizi degli anni 90. A Napoli, nello stesso periodo, sono stati persi 7mila posti di lavoro (dai 22mila si è scesi a meno di 15mila a metà 2012). Le imprese sono in ginocchio, anche perchè continuano a subire ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, talvolta fino al tempo record di 40 o 50 mesi. Un quadro sconfortante quello delineato ieri in occasione dell' Assemblea dei costruttori di Napoli, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di commercio. E Paolo Buzzetti, presidente dell' Associazione nazionale dei costruttori a cui è toccato inquadrare i problemi campani in una cornice nazionale molto critica, non risparmiando note dure nei confronti della politica governativa ed europea del rigore attuata nell' ultimo anno. «Il detonatore del processo sta nei tagli ai finanziamenti - per Rudy Girardi, presidente dei costruttori di Napoli -: da un lato meno risorse pubbliche in investimenti, dall' altro un accesso al credito sempre più faticoso». Per i costruttori partenopei «l' impegno della regione c' è stato, ma in un tempo troppo lungo». Non è stato possibile in Campania «intervenire sui ritardi nei pagamenti alle imprese. Molte di esse rischiano di fallire per credito». Da qui la richiesta al governatore di «una formula intermedia di garanzia dei crediti». Le imprese di costruzioni napoletane ripongono ora grandi attese sull' utilizzo dei fondi europei. «Un miliardo e mezzo per i 19 "Grandi Progetti"». A cui Caldoro ha replicato annunciando investimenti dal 2013 per 7 miliardi. Per Napoli, «un anno è passato e anche più dall' insediamento della giunta de Magistris - ricorda Girardi -, ancora un anno di emergenze. Ora, evitato il dissesto, ai progetti - dice - è necessario far seguire una stagione di decisioni e di atti di risolutivi, su Bagnoli e Napoli Est, i Pua e molto altro». Impegni confermati dal sindaco de Magistris. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 6 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 28 Il Sole 24 Ore Sabato 15 Dicembre 2012 - N. 346 28 Norme e tributi Dichiarazioni 2013. L’agenzia delle Entrate ha diffuso le bozze dei «770» ordinario e semplificato Lavoro. Penalizzati apprendisti e tempo determinato Scudo, il «bollo» si recupera Contratti più onerosi con il debutto dell’Aspi L’intermediario può compensare in F24 quanto versato in eccesso Antonino Cannioto Giuseppe Maccarone Gianfranco Ferranti Gli intermediari che hanno versato in eccesso l’imposta di bollo speciale e straordinaria sulle attività finanziarie in regime di riservatezza per effetto dello "scudo fiscale" possono utilizzare l’eccedenza in compensazione esponendola nel modelloF24.Ilchiarimentoèstato fornitonella bozza delmodello770ordinario,mediantel’inserimento di un apposito prospettonel quadro SX, nel quale vanno indicati, oltre all’importo di tali imposte, anche quello dei versamenti effettuati in eccesso, del credito utilizzato a scomputo e dell’eventuale ulteriore credito che può essere recuperato effettuando la compensazione. La circolare n. 29/E del 2012 non aveva, invece, affrontato tale questione. Gli intermediari (banche, Sim, Sgr, fiduciarie, agenti di cambio, Poste, assicurazioni eccetera) devono innanzitutto indicare i versamenti delle imposteeffettuati nel2012 nella sezione V del modello ST, specificando l’ammontare complessivo L’ALTRA PREVISIONE In caso di incapienza del cliente l’indicazione troverà spazio nel quadro «SO» dell’imposta di bollo applicata e l’importo dei versamenti effettuati in eccesso rispetto al dovuto. In caso di mancato o tardivo versamento nella circolare 29/E era stata riconosciuta la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso.Anchetaleipotesièstata tenuta presente nel modello, prevedendo che vada barrata la casella posta nella colonna 5 del prospetto; nella precedente colonna 3 vanno, altresì, indicati gli interessi versati. L’intermediario era tenuto a prelevare le imposte in esame dai conti segretati e da quelli comunque riconducibili al soggetto che ha effettuato l’emersione. In caso di conti intestati anche a soggetti diversi era necessaria l’autorizzazione al prelevamento della provvista. Qualora tali conti non fossero risultati capientilaprovvistaavrebbedovuto essere fornita dal contribuente, anche mediante l’autorizzazione al prelievo da un conto ordinariodetenuto presso altro intermediario o il versamento sul contosegretatodella sommanecessaria (senza il venir meno del regime di riservatezza). Nei casi di incapienza e di mancata fornitura della provvi- SPECIALEONLINE IN RETE Le bozze dei modelli per le dichiarazioni SonodisponibilisulsitodelSole 24Orelebozzedeimodelliche sonostaterilasciateinquesti giornidall’agenziadelle Entrate.Allabozzadel730edi Unicodedicatoaglientinon commercialisisonoaggiunti, infatti,iprospettidelmodello 770ordinarioesemplificato.In questomodoèpossibileiniziare afamiliarizzareconle dichiarazionidelprossimoanno www.ilsole24ore.com sta l’intermediario è obbligato a segnalare tale situazione all’agenzia delle Entrate. Nei confronti dei contribuenti l’imposta viene poi riscossa mediante iscrizionearuolo,conrelativiinteressi e sanzioni pari all’importo non versato. Tale segnalazione va effettuata nel quadro SO dello stesso modello, indicando nel punto 13 il codice "S" e nel punto 16 l’ammontare «dell’intera posizione del contribuente, anche qualora la disponibilità dei conti o la fornitura della provvista non siano sufficienti per il versamento integrale dell’imposta dovuta». L’Agenzia ha, quindi, recepito l’indicazione fornita da Assofiduciaria nella circolare COM 064 del 9 luglio 2012. Nel successivo punto 18 vanno poi indicate le imposte non applicate e non versate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le regole da seguire. Da riportare le indicazioni sugli associati Il prospetto semplificato registra il bonus produttività Ornella Lacqua Alessandro Rota Porta Il quadro dei modelli di dichiarazione 2013 si sta completando con la pubblicazione delle bozze. Ieri è stata la volta dei modelli 770 Ordinario e Semplificato riferiti all’anno d’imposta 2012, disponibili sul sito delle Entrate e nei quali trovano evidenza le ultime disposizioni come la tassazione dei redditi di natura finanziaria e dei redditi di lavoro relativi alla prima occupazione. Vi sono anche istruzioni per i contri- buenti che hanno subito situazioniriconosciutedi grave disagio. Per entrambi i modelli gli importi presenti nella parte riservata all’indicazione dei dati fiscali, rispetto agli scorsi anni, vanno esposti in euro mediante arrotondamento alla secondacifra decimale. Il 770 Semplificato presenta peraltro le stesse novità del modello Cud 2013, contenute nella bozza rilasciata lo scorso 14 dicembre. Nella Parte B (punti 123 e 124) trova posto la maggiore deduzione a favore dei lavoratori di prima occupazione, per i contributi versati utilizzando il plafond accumulato nel corso dei primi 5anni di partecipazione alle forme di previdenza. Per i redditi derivanti da lavoro dipendente prestato, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, all’estero in zone di frontiera e in Paesi limitrofi da soggetti residenti nel territorio dello Stato, nel punto 1 della parte B si esporranno i compensi al netto della quota esente di euro 6.700, di cui dovrà essere data indicazione nelle annotazioni con il codice AE. Nell’annotazione CB (punto 2 Parte B), utilizzata lo scorso anno per riportare l’acconto di imposta ridotto, dovrà essere indicato l’importo dei sussidi occasionali, delle erogazioni liberali e dei benefici di qualsiasi genere dei datori di lavoro secondo quanto previsto dalla G. U. 130 del 6 giugno 2012 e dalla legge 122 del 1˚agosto 2012. Nei punti da 251 a 255 (Parte B) trovano evidenza gli importi relativi alle componenti accessoriedella retribuzione per l’incremento della produttività del lavoro che fruiscono del regime agevolato (prorogato dal Dpcm del 23 marzo 2012), nel limitedi2.500 eurolordi:l’agevolazione è riservata ai lavoratori dipendenti del privato con red- diti di lavoro dipendente, nel 2011, non superiori a 30.000 euro. Nei "Dati assicurativi Inail" devono essere inclusi gli associati in partecipazione, mentre nella parte D (assistenza fiscale) trovano posto l’imposta sostitutivadell’Irpefsulle locazioni e il contributo aggiuntivo di solidarietà del 3 per cento. Quanto al modello Ordinario nel quadro SG, dovranno essereindicatii contrattidiassicurazione sulla vita o di capitalizzazione per i quali è stata applicata la ritenuta (Dl 138/2011). Infine, a seguito della unificazione delle aliquote dei redditi finanziari, nel quadro SI gli utili da partecipazionesarannodaindicare con riferimento alla data d’incasso, non rilevando la data di delibera dei dividendi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ainastri di partenza l’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi). Con la circolare 140/2012 diffusa ieri, l’Inps affronta gli aspetti contributivi della nuova assicurazione introdotta dalla "riforma Fornero". In alcuni casi, l’esordio dell’Aspicomporterà un aumento deicostiaziendali.Lacontribuzione Aspi interesserà, infatti, gli apprendisti , per i quali, dal prossimo anno, il costo del lavoro (anche se non per tutti) subirà un incremento dell’1,61 per cento. Sul punto, va osservato che l’assicurazione non è sgravabile per le piccole imprese che beneficiano dell’azzeramento triennale della contribuzione previsto dalla legge 183/2011 in relazione alle assunzioni effettuate nel periodo 2012-2016. L’aumento dell’1,61%, tuttavia, non coinvolgerà né gli apprendisti assunti dalle liste di mobilità, né tutte quelle assunzioni agevolate per cui il legislatore richiama la contribuzione per l’apprendistato. In tutti questi casi, infatti, la quota datoriale da versare rimane fissata nel 10 per cento. Più salato anche il costo dei contratti a tempo determinato in essere al 1˚gennaio 2013. Per questa tipologia, infatti, oltre alla contribuzione ordinaria (1,61% al netto dell’eventuale riduzione) è dovuta ancheun’aliquota aggiuntivanella misura di 1,40 per cento. Sono tuttavia previste delle eccezioni:l’ulteriorecontributo,infatti, non si applicherà ai lavoratori assunti in sostituzione, agli apprendisti e ad alcune categoriedi lavoratori stagionali. Alfinediincentivarelestabilizzazioni,siprevedelarestituzione della quota aggiuntiva (per un massimo di 6 mesi) nei casi di trasformazione a tempo indeterminato del contratto a termine o, comunque, di stabilizzazione dei lavoratori purché intervenuta entro 6 mesi dalla fine del rapporto a tempo determinato. In questo caso, tuttavia, opera una riduzione corrispondente ai mesi che intercorrono tra la scadenza del rapporto a tempo determinato e la stabilizzazione. Destinata a sostituire le diverse forme di tutela oggi esistenti, l’Aspi riguarderà, dal prossimo 1˚gennaio, tutti i lavoratori dipendenti del settore privato (ad eccezione degli agricoli) e tutelerà gli eventi di disoccupazione involontaria riguardanti anche alcuni soggetti fino a oggi esclusi dal sistema ordinario di sostegno al reddito. Fatto salvo quanto già visto per i contratti a termine, il finanziamento dell’Aspi prevede un contributo pari all’1,61%, che comprende la percentuale In dettaglio 01 | LA NORMA L’assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) è stata introdotta dalla legge 92/2012 che ha riformato il mercato del lavoro, ed è destinata a sostituire i sussidi di disoccupazione e mobilità 02 | LO STRUMENTO L’Aspi riguarderà i dipendenti privati, inclusi anche apprendisti e soci di cooperative nonché i dipendenti pubblici con contratto a termine. È prevista anche una mini-Aspi in sostituzione della disoccupazione a requisiti ridotti (0,30%)destinabileai Fondiinterprofessionali. In questi casi ilcostodellavororestainvariato in quanto viene mantenuta la contribuzione oggi in essere per la disoccupazione. Va, tuttavia, osservato che sull’aliquota base (1,31%) potranno trovare applicazione le riduzioni del cuneo contributivo (leggi 388/2000 e 266/2005), nonché le misure compensative a sostegno degli onerisopportatidaidatoridilavoro per il versamento di quotediTfralleformepensionistiche complementari ovvero al fondo di tesoreria Inps. È prevista una graduale applicazione per la nuova contribuzioneAspidovuta conriferimento ai lavoratori precedentemente esclusi dal contributo perladisoccupazione.L’allineamento progressivo – che si completeràin un lustro–è, tuttavia,subordinatoadue necessarie condizioni: l’impossibilitàdiavvalersidelcuneocontributivo in quanto esaurito e l’emanazionediundecreto ministeriale.Inattesadelladefinizione di tale provvedimento, l’Inps consente già ai datori di lavoro interessati, di versarein misura contratta. Per agevolare le aziende, la circolare in commentocontieneunutileallegato esemplificativo. Un’altra novità è costituita dall’introduzione di un contributo sulle interruzioni dei rapporti di lavoro da versare all’Inps, esclusivamente per i contratti a tempo indeterminato. In merito ai criteri di determinazione del contributo e alle modalità di versamento dello stesso, l’Inps, tuttavia, si riserva di fornire successive indicazioni presumibilmente perché, a seguito di un emendamentoallalegge distabilità ora all’esame del Parlamento, i criteri impositivi potrebbero essere modificati. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagamenti della Pa Previdenza. In questo caso non si applica l’adeguamento alla speranza di vita Crediti certificati, in Gazzetta le istruzioni Quarant’anni di contributi bastano per la salvaguardia Sono state pubblicate sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 291 del 14 dicembre le circolari del Mef del 27 novembre, n. 35 e 36, sulle «modalità di certificazione del credito, anche in forma telematica, di somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti» da parte delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali (Circ. 35) e da parte delle regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale (Circ. 36). Tra le previsioni dei due provvedimenti, le modalità di utilizzo della piattaforma elettronicaperla gestionetelematicadelrilasciodellecertificazioni relative ai crediti non prescritti, e il cronoprogramma mensile che le amministrazioni interessate devono predisporre per una «efficiente programmazione dei pagamenti». Quantoagliimpegni iscrittinel rendicontopatrimoniale degli enti debitori (residui passivi perenti), il termine di pagamento da indicare sulla certificazionedeveesserepari a 12 mesi dalla data di presentazione dell’istanza. Nel caso delle amministrazioni statali,inoltre«nonsono ammessi pagamenti anticipati di oltre trenta giorni rispetto alladataindicata nellacertificazione, né pagamenti posticipati rispetto a tale data». In relazione poi alle modalità della richiesta di cassa per le somme iscritte in bilancio, l’amministrazione deve comunicarla immediatamente per poter effettuare il pagamento. Per i pagamenti superiori ai10milaeuro,le amministrazioni devono procedere a una verifica preliminare del credito con natura «prettamente ricognitiva». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pubblica Amministrazione Arturo Rossi I soggetti destinatari della cosiddetta salvaguardia, che accedono alla pensione con40anni dicontributi, indipendentemente dall’età anagrafica,restanoesclusidall’applicazione delle norme relativeall’adeguamento agli incrementi della speranza di vita. Lohaprecisatol’Inpsconmessaggio 20600/2012, con il quale vengono forniti ulteriori chiarimentisull’interpretazione delle norme in materia di salvaguardia dei requisiti di accesso e di regime delle decorrenze previste dalla riforma previdenziale, anche alla luce delle indicazioni contenute nellanota 29/2012 del ministero del Lavoro. Proprio tale nota conferma l’applicazione dell’adeguamento della speranza di vita (Dl 78/2010) ai lavoratori collocati in mobilità. Ma tale previsione esclude dalla salvaguardia alcuni lavoratori che rientrano nella tutela prevista dall’articolo 24 del Dl 216/2011. NOTIZIE In breve CASSAZIONE Assegno ridotto se l’«ex» è in affitto L’assegno di mantenimento all’ex moglie può subire una riduzione se il marito separato è costretto a pagare un affitto per il nuovo alloggio dopo aver lasciato la casa coniugale. Lo si evince da una sentenza con cui la prima sezione civile della Cassazione ha confermato una sentenza della Corte d’appello di Palermo del 2008, con cui era stato notevolmente ridotto (da 671 euro a 250 euro) il mensile pagato dal marito separato alla ex moglie Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile A questo riguardo l’Inps segnala che il ministero sta studiando una soluzione ad hoc. Più in generale l’Inps fa rilevareche,sullamateria pensionistica durante l’anno 2011, si sono succedute diverse norme di cui si dovrà tener conto per la salvaguardia. In maniera specifica, dal 2014 è previsto che venga gradualmente innalzatoil requisitoanagrafico di 60 anni richiesto per la pensione di vecchiaia per le donne con il conseguente aumento di un mese dal 2014, di ulteriori due mesi dal 2015, di ulteriori tre mesi dal 2016, di ulteriori quattro mesi dal 2017, di ulteriori cinque mesi dal 2018, di ulteriori sei mesi dal 2019 e per ogni anno successivo fino al 2025, e di ulteriori tre mesi dal gennaio 2026. A tali lavoratrici continua ad applicarsi la finestra mobile. Ancheperla pensionedianzianitàvisonodegliincrementi. Infatti, coloro che maturano nell’anno 2012 il requisito contributivo di 40 anni per il dirittoal pensionamentoindipendentementedall’età, accedonoallapensioneconilposticipo di 1 mese, che sarà pari a duemesi percoloro che maturano i requisiti nel 2013 e a tre mesi per coloro che maturano i requisiti dal 2014. Infine, è da sottolineare che dal 1˚gennaio 2013 al 31 dicembre 2015, i soggetti per i quali continuano a trovare applicazione le disposizioni in materiadirequisiti per il diritto alla pensione vigenti prima dell’entrata in vigore del Dl 201/2011, possono conseguire tale diritto se in possesso di un’anzianitàcontributivadialmeno 35 anni e, se lavoratori dipendenti pubblici e privati, diun’etàanagrafica minima di 61 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 97,3 e, se lavoratori autonomi iscritti all’Inps, di un’età anagrafica minima di 62 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,3. ENTI LOCALI l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari ha organizzato un convegno dal titolo "Anaci spiega la riforma: le ultime novità dall’Europa". I lavori si tengono oggi a Milano a partire dalle ore 9.30 presso Ata hotel Executive, via Don Luigi Sturzo 45. Delrio: «Più tutela da Tributi Italia» Uninterventodellegislatore finalizzatoallatuteladeicirca130 Comunicoinvolti,loromalgrado, nellavicendadiTributiItalia.La richiestaècontenutainuna letteracheilpresidentedell’Anci GrazianoDelriohainviatoal ministrodell’Economia,Vittorio Grillirelativamenteaimancati riversamentidiincassitributari affidatiinconcessioneallasocietà oggettodiproceduraconcorsuale pressoilTribunalediRoma. RIFORMA Condominio, convegno Anaci Per approfondire e discutere la recente riforma condominiale approvata in Senato il 20 novembre scorso, © RIPRODUZIONE RISERVATA PENSIONI L’Inps cresce su Facebook L’Inps consolida la sua presenza sui social network con l’apertura – dopo quelle su riscatto della laurea, buoni lavoro e lavoro domestico – di una nuova pagina Facebook "Pensioni: sistema contributivo" dedicata al sistema contributivo. Aperto anche un proprio canale tematico su YouTube. Pagina 7 di 41 Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 28 Pagamenti della Pa. Crediti certificati, in Gazzetta le istruzioni Sono state pubblicate sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 291 del 14 dicembre le circolari del Mef del 27 novembre, n. 35 e 36, sulle «modalità di certificazione del credito, anche in forma telematica, di somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti» da parte delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali (Circ. 35) e da parte delle regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale (Circ. 36). Tra le previsioni dei due provvedimenti, le modalità di utilizzo della piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni relative ai crediti non prescritti, e il cronoprogramma mensile che le amministrazioni interessate devono predisporre per una «efficiente programmazione dei pagamenti». Quanto agli impegni iscritti nel rendiconto patrimoniale degli enti debitori (residui passivi perenti), il termine di pagamento da indicare sulla certificazione deve essere pari a 12 mesi dalla data di presentazione dell' istanza. Nel caso delle amministrazioni statali, inoltre «non sono ammessi pagamenti anticipati di oltre trenta giorni rispetto alla data indicata nella certificazione, né pagamenti posticipati rispetto a tale data». In relazione poi alle modalità della richiesta di cassa per le somme iscritte in bilancio, l' amministrazione deve comunicarla immediatamente per poter effettuare il pagamento. Per i pagamenti superiori ai 10mila euro, le amministrazioni devono procedere a una verifica preliminare del credito con natura «prettamente ricognitiva». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 8 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Il Sole 24 Ore Sabato 15 Dicembre 2012 - N. 346 Norme e tributi 29 Professionisti. Il Ddl di stabilità potrebbe rendere più «incisiva» l’inclusione nell’elenco dell’Istat Scuola. Le regole per il 17 e 18 dicembre Nuovo scontro sulle Casse Dalunedìil concorsone: «precettate» 2.520 aule L’Adepp: la finalità è bloccare le possibilità di ricorso degli enti Francesco Nariello Vitaliano D’Angerio Federica Micardi Nel disegno di legge sulla stabilità nuovo intervento a sorpresa sulle Casse dei professionisti. E anche questa volta, a sucsitare il disappunto dei vertici degli enti di previdenza privati, è un emendamento dell’ultima ora. L’intenzionedellanuova"norma" è quella di impedire agli entipresentinell’elencodell’Istituto nazionale di statistica di poter ricorrere in Cassazione contro la recente sentenza del Consiglio di Stato. Prevede infatti come si legge nella relazione illustrativa allegata - «la competenza inderogabile del Tar del Lazio per tutte le controversie chehannoperoggettola ricogni- LA POSTA IN GIOCO Il legislatore fa riferimento ai soggetti presenti nella lista dell’Istituto per le regole di contenimento della spesa nella Pa zioneoperatadall’Istatdelle amministrazioni pubbliche». Autori dell’emendamento sonoiduerelatoridellaleggedistabilità: Paolo Tancredi (Pdl) e Giovanni Legnini (Pd). A segnalare il provvedimento "ammazza processi" un comunicato dell’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privati, che ha espresso sconcerto e contrarietà sul metodo e sul merito. «Ancora una volta - afferma il presidente Adepp, Andrea Camporese – assistiamo ad un’attività legislativa che tende a comprimere fortemente la sfera dell’autonomia sancita dalle leggi di privatizzazione». E, aggiunge: «Si arriva addirittura a fissare la competenza giurisdizionale esclusiva di Tar e Consiglio di Stato». L’Adepp, nel caso in cui l’emendamento dovesse passare, intende comunque ricorrere in Cassazione:«saranno gli stessi giudici della Suprema corte a stabilire se sono o meno competenti su queste materie». Stessa presa di posizione arriva dalla Fondazione Enpam, la Cassa di previdenza dei medici, la prima per patrimonio e per numero di iscritti. «Questo emendamento – sottolinea il presidente Enpam Alberto Oliveti – rischia di cancellare la certezza del dritto e la credibilità dell’Italia. Voglio vedere chi vorrà ancora investire in un paese che usa le leggi per fare il gioco delle tre carte». Curiosoilfattocheilpresidente dell’Istat Enrico Giovannini, inCommissionebilancioallaCamera il 4 dicembre scorso, avesse diffidato il legislatore dall’utilizzare l’elenco Istat «come una lista di tipo amministrativo suscettibile di essere impugnata giudizialmente da tutti quei soggetticheassumonodinondovervi essere inseriti». Il motivo? Un sostanziale snaturamento dell’attività di classificazione statistica svolta dall’Istat. L’essere inserite nell’elenco ha comportato per le Casse private negli ultimi anni una serie di limitazioni. Da ultimo la scure dellaspendingreviewchesièabbattuta anche sugli enti previdenziali e che richiede loro dei tagli alle spese (del 5% 2012 e del 10% nel 2013) che non andranno adarricchirele pensionideiprofessionisti ma dovranno essere versati allo Stato. L’Adepp, peraltro, ha già impugnato il provvedimento sulla spending review davanti al Tar doveintendesollevarel’eccezione di incostituzionalità. Il ricorso ad un emendamento per forzare la gestione degli enti di previdenza privati non è una novità. Di recente ne è stato presentatounoaldecretosviluppo, poi bloccato, che obbligava le Casse al vendere sotto costo il patrimonio immobiliare. «Se il problema è drenare risorsedaunsoggettoprivato–polemizza Camporese – lo si faccia allalucedelsoleenonconemendamenti notturni che si commentano da soli». © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda ELENCO ISTAT Illegislatoreassumela classificazionefattadall’Istat cometerminediriferimentoper ilcontrollodellaspesapubblica. L’Istat,nelfarel’elencoutilizza laclassificazioneela metodologiacomunitariaper fornireallaCommissione europeaidatinecessari all’Eurostat,ilsistemastatistico europeo.Perrientrare nell’elenco"europeo",cheviene aggiornatoannualmenteviene richiestaladuplicecondizione di«esserecontrollatee finanziateinprevalenzada amministrazionipubbliche» LA SENTENZA DEL TAR L’Adepp,haimpugnatol’elenco Istat2011pubblicatosulla GazzettaUfficiale228del30 settembre2011(l’ultimoelenco aggiornatoèstatopubblicato sullaGazzettaUfficiale227del 28settembre2012).EilTargli hadatoragione. IlTarharilevatochesiha «finanziamentoprevalente» quandoiricavinonriesconoa coprireil50%deicosti,equesto nonèilcasodelleCassedei professionisti,chesi mantengonoinequilibrioconi versamenticontributividei propriiscritti IL CONSIGLIO DI STATO LaVIsezionedelConsigliodi Statoconlasentenza6014 depositatail28novembreha sancitocheleCassedi previdenzadeiprofessionisti restanonell’elencoIstatdelle amministrazionipubbliche inseritenelcontoeconomico consolidatodelloStato. Vengonoquindiribaltatele decisionidelTardelLazio.Peril ConsigliodiStatoleCassehanno un’organizzazioneprivatama questononincidesullaloro naturadientipubblicidata,per esempio,l’obbligatorietàdella contribuzione Dopo il commissariamento. L’Unione: il ministero doveva decidere Giovanicommercialisti contro via Arenula Andrea Gagliardi ROMA Il sindacato dei giovani commercialisti censura la scelta del Guardasigilli Paola Severino di commissariareilconsiglionazionale dell’ordine e di indire nuove elezioni il 20 febbraio. Ma soprattutto rivolge un appello ai leader delle due liste in campo, il presidente uscente Claudio Siciliotti e lo sfidante Gerardo Longobardi, a «fare unpassoindietro,perconsentirela presentazione di «una lista unica», archiviando le contrapposizioni. «L’epilogo dell’estenuante vicenda elettorale è stata una sconfitta si legge in una nota della giunta dell’Unionenazionale giovanidottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) - per tutti i commercialisti,senzaombradidubbio, maancheperilministerodellaGiustizia. Pur nella consapevolezza della complessità della vicenda (sul tavolo le contestazioni per il trasferimento da Paola ad Aosta di Giorgio Sganga e il conteggio dei voti degli Ordini di Bari e Enna, ndr), l’Unione aveva chiesto al ministerodisvolgereilsuoruoloedecidere senza tentennamenti ulteriori. Il ministero ha impiegato invece molto tempo per arrivare alla fine alla più facile delle conclusio- LE PROPOSTE Servono un passo indietro di Siciliotti e Longobardi e il varo di una lista unica Dall’Ungdcec anche la richiesta di una fiscalità meno pesante ni». La ripetizione delle elezioni delle controverse votazioni dello scorso 15 ottobre, appunto. «Come sindacato non abbiamo preso posizione nella scorsa campagnaelettorale-ricorda Eleonora Di Vona, presidente dell’Ungdcec -maciaspettavamo una proclama- zione da parte del ministro, per uscire da questo intollerabile impasse». Il sindacato dei giovani commercialisti ora cambia strategia. «Di qui al 20 febbraio non faremo più da spettatori», assicura Di Vona. L’obiettivo è una «lista unica»,ossia«unasintesi»traglischieramenti che si sono finora «sterilmente scontrati», aprendosi «ancheall’esterno».Unasintesidifficiledatrovareseiprotagonistirestano gli stessi. Di qui l’appello ai candidatipresidentiSiciliotti eLongobardi («ma anche a Giorgio Sganga») a «fare un passo indietro». La prese di posizione dell’Undgcec è arrivata a margine di un forum organizzato a Roma «LiberaItalia: alcune proposte per un Paese più competitivo». Un’occasione per ribadire la necessità di ridurre la pressione fiscale su imprese e professionisti. E per illustrare un pacchetto di misure, tra le quali: una "gold list" dei contribuenti virtuosi, da premiare con agevolazioni tributarie. Incentivi a favore della concentrazione di imprese. La costituzionalizzazione dello statuto del contribuente. Un tetto al numero degli incarichi nei collegi sindacali. © RIPRODUZIONE RISERVATA Niente carta, test eseguiti esclusivamente su computer e risultati in tempo reale per ogni candidato. Così si svolgeranno, il 17 e 18 dicembre, le prove preselettivedelconcorsoper assumere 11.542 docenti. Ieri il ministero dell’Istruzione ha pubblicatotuttiinumerisulprimopasso della maxi-procedura per il reclutamento di insegnanti, rimarcando «l’esito positivo delle fasi preparatorie» svolte negliscorsigiornisuauleedispositivi informatici che saranno utilizzati per la prova. Nel dettaglio, per la preselezione sono state "precettate" e testate 2.520 aule, alle quali se ne aggiungono altre 224 di "ri- I NUMERI Per 11.542 posti disponibili i candidati alla prova preliminare sono 321.210 Oltre la metà della domanda proviene dal Mezzogiorno serva", per eventuali imprevisti, e per ammettere i candidati "sub judice" riconosciuti dal Tar (a ieri, secondo fonti del Miur, circa 700). Le sessioni saranno quattro al giorno (la prima alle 9, l’ultima alle 17.30) e, per ciascuna di esse, saranno impiegati 49.385 computer (più 2.949 di riserva). Tutto si svolgerà in forma digitale. Ciascun candidato avrà a disposizione una postazioneinformatica,allaqualepotràaccederetramiteipropridatianagrafici e il codice fiscale. E, alla fine dei 50 minuti a disposizione per rispondere ai 50 quesiti a risposta multipla messi insieme dal software appositamente in- Scioglimento per 8.500 cooperative Marco Bellinazzo MILANO Il ministero dello Sviluppo economico completa l’operazione contro le cooperative "fantasma", cancellandone dall’albo circa 8.500 che non depositano il bilancio da oltre cinque anni. Nella primavera del 2011, durante la prima fase di sfoltimento degli elenchi delle società mutualistiche, ne erano già state sciolte circa 15mila che nonpresentavano il rendiconto da almeno 10 anni. Allora furono poche decine i casi di società che, pur non depositando il bilancio, si sono rivelate intestatarie di immobili o addirittura ancora attive. In questa seconda fase, invece, secondo i tecnici ministeriali, situazioni di questo tipo potrebbero essere più frequenti. Le Regioni coinvolte nel taglio sono 16: tutte quelle a statuto ordinario più la Sardegna. La quotapiù numerosadi cooperative "silenti" risiede nel Lazio (1.640),inLombardianerisultano1553,inCampania1265,inPie- LA PROCEDURA I creditori possono chiedere la nomina di un commissario liquidatore entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso in «Gazzetta» monte 909, in Calabria 673 e in Veneto 414. Nella maggior parte dei casi si tratta di coop abbandonate dai soci, ma non si escludonofenomenidi"immersione" nell’economia illegale. Finoalloscorso annoper scovare società cooperative "fantasma" o irregolari, le autorità divigilanzaerano costrettea intervenire singolarmente. La campagna di scioglimenti d’ufficio su vasta scala è stata resa possibile dalla legge Sviluppo del 2009. La legge n. 99 (articolo 10, comma 13) ha soppresso, in effetti, le parole «entro il 31 dicembre 2004» dall’articolo 223-septiesdecies delledisposizioni per l’attuazione del codi- ce civile riformulato nel 2003 con la riforma del diritto societario. Questa norma stabiliva che fossero sciolti, senza nomina del liquidatore, gli enti cooperativi che non avevano depositatoi bilanci diesercizio da oltre cinque anni, facendo riferimento alla data del 31 dicembre 2004. Con l’eliminazione del termine temporale il meccanismo dello scioglimento d’ufficio è stato dilatato. I decreti di scioglimento saranno emanati dal ministero dello Sviluppo economico nelle prossime settimane in ordine alfabetico e per Regione e saranno preceduti da comunicazioni pubblicate nella Gaz- zetta Ufficiale. La data della pubblicazione delle comunicazioni non è irrilevante. Creditori e altri interessati possono chiedere al ministero la nomina di un commissario liquidatore entro il termine di 30 giorni, decorso il quale, in assenza di contestazioni, il conservatore nel registro delle imprese dovrà semplicemente cancellare la società mutualistica. Senza opposizione allo scioglimento d’ufficio, quindi, i beni immobili eventualmente intestati alla cooperativa saranno acquisiti nel patrimonio pubblico o venduti all’asta. Chi fosse interessato, perciò, dovràscrivere all’indirizzo:Ministerodellosviluppoeconomico, Dipartimento per l’impresa el’internazionalizzazione,Direzione generale delle Pmi e gli enti cooperativi, Divisione IV, viale Boston n. 25 - 00144 Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA Da gennaio 2013 Iscrizioni alle prime classi solo online ROMA Le iscrizioni alle prime classi di primaria, medie e superiori viaggeranno esclusivamente online. È questa la novitàcontenutanellacircolaresulle iscrizioni all’anno scolastico 2013/2014 che sarà pubblicata oggidalministerodell’Istruzione. I modelli cartacei resterannoinpiedisolo perleiscrizioni alla scuola dell’infanzia. Le famigliepotrannoiscrivereipropri ragazzi a partire dal 21 gennaio 2013, e fino al 28 febbraio 2013. Alla scuola dell’infanzia si potranno iscrivere gli allievi che compiano tre anni entro il 31 dicembre 2013 (o comunque nonoltreil30aprile2014);mentre alla primaria gli studenti che compiano sei anni entro il 31 dicembre 2013 (o entro il 30 aprile 2014). Per procedere all’iscrizione online bisognerà scegliere la scuola sul portale «Scuola in Chiaro» e inviare la domanda attraverso il sistema «Iscrizionionline», raggiungibiledal sito del Miur. Il sistema avviserà viaemailintemporealedell’avvenutaregistrazione.Laprocedura online potrà essere utilizzata anche per le iscrizioni alle scuole paritarie. Cl.T. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il piano per il futuro. Pronto lo schema di decreto Selezioni biennali su base regionale Claudio Tucci Sviluppo economico. Società che non depositano il bilancio da oltre 5 anni stallato - potrà visualizzare il risultato conseguito direttamente sullo schermo. Chi supera il test passa alla prova scritta, il cuicalendariosarà pubblicatoil 15 gennaio in Gazzetta Ufficiale. Icandidatialleprovedipreselezionesono321.210,mentrelerichieste complessive per posti e cattedre sono state 501.287: è possibile infatti concorrere per piùclassidi concorso, purchèin unasola regione. Considerando gli ordini di scuola, le domande si distribuiscono in modo omogeneo, con la secondaria superiore in testa (27,2%), seguita da elementari (26,6%), infanzia (26,2%) e medie (20%). Più di metà delle domande (164.827) vengonodal Sud, prima la Campania (56.773). Maggiori probabilità di successo, a guardare il rapportorichiesteinviate/cattedre bandite, vanno a che aspira a un posto nella scuola primaria oallacattedradiitalianoallemedie e superiori. Per quanto riguarda i compensi del personale coinvolto nell’assistenza alle prove, il Miur ha reso noto che la somma stanziata è di circa 200 euro al giorno per aula: 25 euro l’ora a persona (se si considerano due insegnanti nelle 4 ore aggiuntive al normale orario di lavoro). Ilcosto totale del mega-concorsoinvece «è inferioreal milione di euro, totalmente assorbito dai compensi del personale». A criticare le qualità dei quesiti proposti per la preselezione sono i sindacati. «I test - afferma Domenico Pantaleo, numerounodellaFlcCgil-nonservono a valutare le reali capacità dei concorrenti. Hanno poco a che vedere con competenza ed esperienze didattiche. E sembrano più una lotteria». ROMA Concorsi con cadenza biennale,eda svolgerein ambito regionale. A cui potranno partecipareancheigiovaniabilitati con i Tfa (i tirocini annuali partiti quest’anno). Ma si potrà presentare domanda (rigorosamente online) in una sola regione e per una unica proceduraconcorsualefraquelleattivate. Vale a dire, un candidatodocente in possesso di titoli di accessoperla scuoladell’infanzia, per la primaria, e per una classe di concorso della secondariadiprimo grado,dovràscegliere e potrà partecipare a una sola delle selezioni indette. Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha inviato al Cnpi lo schema di decreto che, utilizzando la delega Fioroni,riscriveleregolesulreclutamentodeidocentinellascuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Il Cnpi dovrà pronunciarsi entro il 20 dicembre (ma è molto probabile che non ci riuscirà), poi lo schema di decreto dovrà essere esaminato dal Consiglio di Stato e ottenere il via libera da parte delle commissioni parlamentari, e quindi considerata la fine della Legislatura (e l’imminente scioglimento delle Camere) «è quasi scontato che la sorte del provvedimento sarà legata alle scelte del nuovo Esecutivo e del nuovo Parlamento», ha evidenziato il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna. Tuttavia, le nuove norme (13 articoli in tutto - che completano il riordino della formazione iniziale varato da Mariastella Gelmini nel2010) prevede, alfine di evitare nuovo precariato, che le selezioni possano essere indette solo su posti «vacanti e disponibili», mandando quindi definitivamente in soffitta la possibilità di indire concorsi "a zero cattedre"; e si stabilisce che la graduatoria concorsuale (regionale) cessi la sua validità alloscaderedelbiennio(oall’attodiassunzionedell’ultimovincitore). Ciò significa, pertanto, che l’eventuale "idoneità" conseguitaal concorso, senon conduce all’assunzione, non dà più titolo per accedere alle graduatoriepermanenti(doveoggistazionano circa 160mila precari). Lenuovedisposizioniprevedono poi come il mancato superamento della selezione non consenta la partecipazione alla selezione indetta nel biennio successivo per lo stesso posto o classe di concorso. Si potrà però partecipare (avendone i titoli) alle restanti classi. Mentre la scrematura alle prove di selezioni sarà più ferrea: sarà ammesso a sostenere gli scritti un numero di candidati pare a tre volte il numero dei posti messi a concorso per ciascuna procedura. All’orale si valuterà anche la capacità di progettazionedidattica;ei titolivalutabilipotrannosoloessere quelli dichiarati nella domanda di ammissione (che dovrà contenere il curriculum vitae del candidato). © RIPRODUZIONE RISERVATA CONDOMINIO - LA NUOVA GUIDA PER AMMINISTRATORI E CONDOMINI TUTTE LE NOVITÀ DELLA RIFORMA Una guida pratica ed essenziale per conoscere le nuove regole del condominio e della sua amministrazione. Soluzioni e casi pratici per risolvere tutte le problematiche condominiali. 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L' intenzione della nuova "norma" è quella di impedire agli enti presenti nell' elenco dell' Istituto nazionale di statistica di poter ricorrere in Cassazione contro la recente sentenza del Consiglio di Stato. Prevede infatti - come si legge nella relazione illustrativa allegata - «la competenza inderogabile del Tar del Lazio per tutte le controversie che hanno per oggetto la ricognizione operata dall' Istat delle amministrazioni pubbliche». Autori dell' emendamento sono i due relatori della legge di stabilità: Paolo Tancredi (Pdl) e Giovanni Legnini (Pd). A segnalare il provvedimento "ammazza processi" un comunicato dell' Adepp, l' associazione degli enti di previdenza privati, che ha espresso sconcerto e contrarietà sul metodo e sul merito. «Ancora una volta - afferma il presidente Adepp, Andrea Camporese - assistiamo ad un' attività legislativa che tende a comprimere fortemente la sfera dell' autonomia sancita dalle leggi di privatizzazione». E, aggiunge: «Si arriva addirittura a fissare la competenza giurisdizionale esclusiva di Tar e Consiglio di Stato». L' Adepp, nel caso in cui l' emendamento dovesse passare, intende comunque ricorrere in Cassazione: «saranno gli stessi giudici della Suprema corte a stabilire se sono o meno competenti su queste materie». Stessa presa di posizione arriva dalla Fondazione Enpam, la Cassa di previdenza dei medici, la prima per patrimonio e per numero di iscritti. «Questo emendamento - sottolinea il presidente Enpam Alberto Oliveti - rischia di cancellare la certezza del dritto e la credibilità dell' Italia. Voglio vedere chi vorrà ancora investire in un paese che usa le leggi per fare il gioco delle tre carte». Curioso il fatto che il presidente dell' Istat Enrico Giovannini, in Commissione bilancio alla Camera il 4 dicembre scorso, avesse diffidato il legislatore dall' utilizzare l' elenco Istat «come una lista di tipo amministrativo suscettibile di essere impugnata giudizialmente da tutti quei soggetti che assumono di non dovervi essere inseriti». Il motivo? Pubblica Amministrazione Un sostanziale snaturamento dell' attività di classificazione statistica svolta dal l' Istat. L' essere inserite nell' elenco ha comportato per le Casse private negli ultimi anni una serie di limitazioni. Da ultimo la scure della spending review che si è abbattuta anche sugli enti previdenziali e che richiede loro dei tagli alle spese (del 5% 2012 e del 10% nel 2013) che non andranno ad arricchire le pensioni dei professionisti ma dovranno essere versati allo Stato. L' Adepp, peraltro, ha già impugnato il provvedimento sulla spending review davanti al Tar dove intende sollevare l' eccezione di incostituzionalità. Il ricorso ad un emendamento per forzare la gestione degli enti di previdenza privati non è una novità. Di recente ne è stato presentato uno al decreto sviluppo, poi bloccato, che obbligava le Casse al vendere sotto costo il patrimonio immobiliare. «Se il problema è drenare risorse da un soggetto privato - polemizza Camporese - lo si faccia alla luce del sole e non con emendamenti notturni che si commentano da soli». © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda ELENCO ISTAT Il legislatore assume la classificazione fatta dall' Istat come termine di riferimento per il controllo della spesa pubblica. L' Istat, nel fare l' elenco utilizza la classificazione e la metodologia comunitaria per fornire alla Commissione europea i dati necessari all' Eurostat, il sistema statistico europeo. Per rientrare nell' elenco "europeo", che viene aggiornato annualmente viene richiesta la duplice condizione di «essere controllate e finanziate in prevalenza da amministrazioni pubbliche» LA SENTENZA DEL TAR L' Adepp, ha impugnato l' elenco Istat 2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 228 del 30 settembre 2011 (l' ultimo elenco aggiornato è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 227 del 28 settembre 2012). E il Tar gli ha dato ragione. Il Tar ha rilevato che si ha «finanziamento prevalente» quando i ricavi non riescono a coprire il 50% dei costi, e questo non è il caso delle Casse dei professionisti, che si mantengono in equilibrio con i versamenti contributivi dei propri iscritti IL CONSIGLIO DI STATO La VI sezione del Consiglio di Stato con la sentenza 6014 depositata il 28 novembre ha sancito che le Casse di previdenza dei professionisti restano nell' elenco Istat Pagina 10 di 41 Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 29 delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato dello Stato. Vengono quindi ribaltate le decisioni del Tar del Lazio. Per il Consiglio di Stato le Casse hanno un' organizzazione privata ma questo non incide sulla loro natura di enti pubblici data, per esempio, l' obbligatorietà della contribuzione. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 11 di 41 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 12 di 41 . Sab 15/12/2012 la Repubblica SABATO 15 DICEMBRE 2012 La Repubblica Pagina 27 @ ECONOMIA PER SAPERNE DI PIÙ www.senato.it www.tesoro.it ■ 27 Province, tagli congelati per un anno Ammortizzatori rifinanziati: 1,7 miliardi. Sanità, caccia ai “fannulloni” ROBERTO PETRINI I punti Province Riforma congelata per tutto il 2013: le Province continueranno ad operare con le vecchie prerogative. Spetterà al prossimo governo mettere a punto un nuovo intervento di riordino Ammortizzatori Le risorse per la cassa integrazione in deroga salgono a 1,7 miliardi per il 2013, somma più che doppia rispetto al testo della Legge di stabilità approvato alla Camera Tarsu Nel 2013 la tassa sui rifiuti si pagherà in quattro rate, a gennaio, aprile, luglio e ottobre, compreso il conguaglio. Dal 2014 sarà possibile versarla in un’unica soluzione ROMA — Maratona finale per la legge di Stabilità 2013, l’ultima della legislatura. Un provvedimento che cresce di ora in ora per farsi carico delle partite ancora aperte e dei provvedimenti che non potranno arrivare al traguardo prima dello scioglimento delle Camere: l’approvazione in Commissione slitta a lunedì e nell’aula di Palazzo Madama si arriverà probabilmente martedì 18. In prima fila tra i testi “recuperati” il tormentato testo di riduzione e accorpamento delle Province: un articolo della legge di Stabilità congela la riforma per un anno, in sostanza per l’intero 2013, e blocca riordino e spacchettamento delle funzioni. Le Province dunque potranno continuare ad operare con la normativa in vigore prima del tentativo di riforma e spetterà al nuovo governo valutare il tenore del nuovo intervento. Risolta anche la questione delle elezioni, in quanto le Province sono già enti di secondo livello e i vertici dovrebbero essere eletti dai Comuni: in attesa della riforma le 6-7 Province per le quali sono previste le urne in primavera saranno commissariate. L’altro nodo risolto è quello della cassa integrazione in deroga. «Abbiamo raggiunto un risultato importante», spiega il relatore Giovanni Legnini del Pd. Le risorse per gli am- mortizzatori sociali sono arrivate a 1,7 miliardi nel 2013, più del doppio di quanto era riuscita a recuperare la Camera. Sempre riguardo al lavoro dipendente una norma elimina la trattenuta del 2,5 per cento del Tfr degli statali: la norma era stata introdotta dal governo Berlusconi e bocciata dalla Corte costituzionale. Per ora sono stati messi in bilancio 67 milioni per integrare il Tfr di coloro che stanno per lasciare il lavoro ma nei prossimi anni il problema si ripresenterà e si parla di un costo complessivo di 1,6 miliardi. La partita della legge di Stabilità tuttavia non è finita: nelle prossime ore arriveranno anche le modifiche al patto di Stabilità dei Comuni (che per ora incassano, con la nuova norma, il gettito completo dell’Imu pari a circa 8 miliardi), resta aperto il tema dell’Università e dei non autosufficienti. Aperta anche la questione della sanità con gli ospedali ormai a corto di risorse e che minacciano di ridurre le prestazioni: per ora, su esplicita richiesta di Mr. Forbici Enrico Bondi, è stata inserita una norma in Finanziaria che prevede verifiche sul personale sanitario che in quanto inidoneo è stato destinato a funzioni di minor aggravio. É in arrivo anche la proroga degli sfratti, mentre si conferma la cosiddetta rottamazione dei ruoli fino a 2.000 euro Maratona finale per la legge di Stabilità, martedì in aula al Senato. Imu tutta ai Comuni antecedenti l’anno 2000: la norma si aggiunge a quella volta a sanare le “cartelle pazze” e che consente ai contribuenti investiti dal fenomeno una interlocuzione paritaria e più rapida con l’amministrazione finanziaria. Infine ancora modifiche alla Tobin tax, depotenziata dalla riduzione della base imponibile al mercato azionario: i derivati, che sono sottoposti ad un bollo a cifra fissa e non proporzionale, pagheranno 200 euro su un contratto dal valore sottostante di un milione di euro (non più come nella prima versione 100 euro). © RIPRODUZIONE RISERVATA I punti Tobin tax La tassa sulle transazioni in derivati partirà da un minimo di 25 centesimi per contratti fino a 2.500 euro. Su quelli superiori al milione l’aliquota viene raddoppiata: da 100 a 200 euro Tfr Eliminata la trattenuta del 2,5% sul trattamento di fine rapporto dei lavoratori statali. Introdotta dal governo Berlusconi, era stata bocciata dalla Corte costituzionale Imu Dal 2013 l’imposta sugli immobili andrà tutta ai Comuni. Dovrebbero così incassare circa 7,6 miliardi di euro in un biennio, più le risorse del Fondo di solidarietà Fannulloni Ricongiungimenti Una “verifica straordianaria” sui lavoratori della sanità giudicati non idonei e assegnati a compiti meno gravosi. La condurrà il prossimo anno l’Inps, di concerto con il ministero Ricongiungimento della pensione gratuito per chi è passato all’Inps entro luglio 2010. Per gli altri, sarà senza oneri solo il cumulo dei contributi per il trattamento di vecchiaia Il caso MICHELE BOCCI UN PROVVEDIMENTO di poche righe per dare il via a un maxi controllo che riguarderà almeno 50mila dipendenti del sistema sanitario nazionale, tra infermieri e oss, cioè gli ex ausiliari. La norma ribattezzata cerca-fannulloni chiede alle Asl e all’Inps di verificare le condizioni di chi è stato riconosciuto “inidoneo alla sua attività” per motivi di salute e per questo è stato spostato a mansioni meno pesanti. Secondo le stime del ministero, che è stato interpellato dai senatori firmatari dell’emendamento, si tratta di circa il 10-15% dei 350mila infermieri e 100mila oss che lavorano negli ospedali pubblici italiani. Il ministro alla Salute Renato Balduzzi parla di verifiche da fare «con buonsenso, responsabilità e saggezza» e di nessuna caccia al furbetto. Alla base del provvedimento ci sarebbero anche varie segnalazioni di Asl e ospedali riguardo a certificazioni sospette di medici del lavoro. La richiesta di cambiare mansioni, magari spostarsi Normativa Comuni Nel mirino infermieri e portantini “inidonei” arrivano 50 mila verifiche straordinarie da un reparto pesante a un ambulatorio oppure di saltare i turni di notte, è abbastanza diffusa nel mondo degli infermieri. L’impiego è spesso duro e con il tempo ci sono persone che per motivi fisici non Balduzzi si affida a Inps e alle Asl: “Controlli con buonsenso e responsabilità” sono più in grado di assicurare come prima l’assistenza ai pazienti, ad esempio perché non possono sollevare pesi. Ci sono poi ragioni più legate allo stress alla base dei trasferimenti. Reparti come le rianimazioni, le chirurgie di alta specialità, i pronto soccorso, sono as- 350 mila 10-15% 80 mila INFERMIERI INIDONEI PRECARI In tutto il sistema sanitario nazionale pubblico sono impiegati 350 mila infermieri, a cui si aggiungono 100 mila Oss ovvero ex ausiliari Circa il 10-15% dei lavoratori infermieri sono stati certificati dai medici legali inidonei, esentati dalle mansioni più usuranti e trasferiti altrove Secondo l’Ipasvi gli infermieri precari nel Ssn sono oltre 80 mila, utilizzando contratti di collaborazione non adatti al tipo di mansione sai usuranti e infatti sono quelli che più spesso hanno difficoltà a reperire personale. Talvolta il cambiamento è solo temporaneo. Al ministero ritengono che alla fine solo per una parte ridotta degli oltre 50mila controllati verranno trovate certificazioni non veritiere. In quel caso è previsto che le aziende sanitarie e ospedaliere ricollochino il dipendente nelle sue mansioni iniziali. Alla base dell’emendamento c’è il tentativo di sfruttare al meglio la forza lavoro di un sistema sanitario pubblico che sta vivendo il suo momento più difficile a causa delle riduzioni dei fondi destinati alla sanità. La crisi di finanziamento colpisce duramente le Regioni e alcune di queste sono costrette a spendere anche per prendere lavoratori precari, magari da cooperative, necessari a coprire i turni nei reparti più pesanti. Recu- Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile perare infermieri e oss da dentro il sistema significherebbe quindi anche risparmiare. La presidente di Ipasvi, che raccoglie i Collegi degli infermieri (cioè gli “Ordini” di questi professionisti), Annalisa Silvestro, è abbastanza innervosita dal provvedimento. «Un intervento per verificare la regolarità delle certificazioni dovrebbe far parte della normalità. Che controllino pure, e se trovano casi di scorrettezza li riportino alla normalità — spiega — Detto questo evitiamo di parlare di fannulloni e usare logiche stereotipate. Verifichino ma non mortifichino le centinaia di migliaia di professionisti sanitari». Silvestro introduce anche un altro tema. «Dobbiamo ricordarci che gli operatori non si autocertificano la non idoneità, lo fa il medico legale. Quindi il discorso non riguarda solo gli infermieri ma tutto il sistema. E comunque chi viene adibito a mansioni meno pesanti svolge comunque un lavoro importantissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 13 di 41 Sab 15/12/2012 La Repubblica Pagina 27 Province, tagli congelati per un anno Ammortizzatori rifinanziati: 1,7 miliardi. Sanità, caccia ai "fannulloni" Maratona finale per la legge di Stabilità, martedì in aula al Senato. Imu tutta ai Comuni. ROMA - Maratona finale per la legge di Stabilità 2013, l´ultima della legislatura. Un provvedimento che cresce di ora in ora per farsi carico delle partite ancora aperte e dei provvedimenti che non potranno arrivare al traguardo prima dello scioglimento delle Camere: l´approvazione in Commissione slitta a lunedì e nell´aula di Palazzo Madama si arriverà probabilmente martedì 18. In prima fila tra i testi "recuperati" il tormentato testo di riduzione e accorpamento delle Province: un articolo della legge di Stabilità congela la riforma per un anno, in sostanza per l´intero 2013, e blocca riordino e spacchettamento delle funzioni. Le Province dunque potranno continuare ad operare con la normativa in vigore prima del tentativo di riforma e spetterà al nuovo governo valutare il tenore del nuovo intervento. Risolta anche la questione delle elezioni, in quanto le Province sono già enti di secondo livello e i vertici dovrebbero essere eletti dai Comuni: in attesa della riforma le 6-7 Province per le quali sono previste le urne in primavera saranno commissariate. L´altro nodo risolto è quello della cassa integrazione in deroga. «Abbiamo raggiunto un risultato importante», spiega il relatore Giovanni Legnini del Pd. Le risorse per gli ammortizzatori sociali sono arrivate a 1,7 miliardi nel 2013, più del doppio di quanto era riuscita a recuperare la Camera. Sempre riguardo al lavoro dipendente una norma elimina la trattenuta del 2,5 per cento del Tfr degli statali: la norma era stata introdotta dal governo Berlusconi e bocciata dalla Corte costituzionale. Per ora sono stati messi in bilancio 6-7 milioni per integrare il Tfr di coloro che stanno per lasciare il lavoro ma nei prossimi anni il problema si ripresenterà e si parla di un costo complessivo di 1,6 miliardi. La partita della legge di Stabilità tuttavia non è finita: nelle prossime ore arriveranno anche le modifiche al patto di Stabilità dei Comuni (che per ora incassano, con la nuova norma, il gettito completo dell´Imu pari a circa 8 miliardi), resta aperto il tema dell´Università e dei non autosufficienti. Aperta anche la questione della sanità con gli ospedali ormai a corto di risorse e che minacciano di ridurre le prestazioni: per ora, su esplicita richiesta di Mr. Forbici Enrico Bondi, è stata inserita una norma in Finanziaria che prevede verifiche sul personale sanitario che in quanto inidoneo è stato destinato a funzioni di minor Normativa Comuni aggravio. É in arrivo anche la proroga degli sfratti, mentre si conferma la cosiddetta rottamazione dei ruoli fino a 2.000 euro antecedenti l´anno 2000: la norma si aggiunge a quella volta a sanare le "cartelle pazze" e che consente ai contribuenti investiti dal fenomeno una interlocuzione paritaria e più rapida con l´amministrazione finanziaria. Infine ancora modifiche alla Tobin tax, depotenziata dalla riduzione della base imponibile al mercato azionario: i derivati, che sono sottoposti ad un bollo a cifra fissa e non proporzionale, pagheranno 200 euro su un contratto dal valore sottostante di un milione di euro (non più come nella prima versione 100 euro). Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 14 di 41 . Sab 15/12/2012 Italia Oggi Pagina 31 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Sabato 15 Dicembre 2012 Sa 31 È questo l’effetto della pubblicazione da parte dell’Istat dell’indice per l’adeguamento Multe stradali più care del 6% Dal 1° gennaio 2013 scatta l’aggiornamento biennale DI Pagina a cura STEFANO MANZELLI ED ENRICO SANTI on il cenone di Capodanno arriva l’aumento automatico biennale degli importi delle multe stradali di quasi il 6%. È questo l’effetto conseguente alla pubblicazione da parte dell’Istat del dato relativo alla variazione biennale dell’indice Foi rilevato a novembre e reso disponibile il 13 dicembre. Ai sensi dell’art. 195, comma 3, del codice della strada, la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. Prendendo come riferimento tale indice, il ministro della giustizia, di concerto con i ministri dell’economia e delle finanze, e delle infrastrutture e dei trasporti, fissa i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo. Usualmente il decreto ministeriale di dicembre prende come base di riferimento l’indice Foi di novembre. Dunque, sulla base del dato pubblicato dall’Istat il 13 dicembre scorso, dal 1° gennaio 2013 scatterà un aumento del 5,7% degli importi delle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni stradali. Questo incremento risulta essere il più elevato dal 1998 in poi. L’ultimo aggiornamento era stato stabilito dal decreto ministeriale del 22 dicembre 2010, che aveva disposto l’aumento del 2,4% a partire dal 1° gennaio 2011. Con il decreto di prossima emanazione, nel calcolo dei nuovi importi si applicherà la consueta regola dell’arrotondamento all’unità di euro per eccesso se la frazione decimale sarà pari o superiore a 50 centesimi di euro oppure per difetto se sarà inferiore. L’arrotondamento sarà applicato alle sanzioni edittali, ma non agli importi che costituiscono il risultato di operazioni di divisione rispetto ai valori minimi o massimi previsti dal codice della strada, come, per esempio, le somme da iscrivere a ruolo o le somme richieste a titolo di cauzione. Resteranno escluse dall’aggiornamento, non essendo ancora decorsi due anni, le norme che hanno introdotto o modificato le sanzioni con effetto dopo il 1° gennaio 2011. Per esemplificare come cambieranno gli importi rispetto ad alcune infrazioni stradali, con il nuovo anno la sanzione per il divieto di sosta aumenterà da 39 a 41 euro, quella per C $' !!$$$$&$(" %$$&#$"' %$" %$) #$"$$ "!"!" %"!"$ !!0.6/)(,-%5<%703,%()+6%.)/50)3,*%', .)/50()--%3)5),(3,'%()-'%10-60+0 " .10350'0.1-)44,70()--C%1 1%-50A0-53)#(,'6,A1)30/)3,(, 4,'63)99%/0/40++)55,%3,&%440%5)+03,%13)7%-)/5) A'-%443,5)3,0(,%++,6(,'%9,0/)3)990 1,=&%440,/*)3,03)%26)--010450%&%4)(,+%3%()5)3.,/%50 .)(,%/5)3,&%44046--C)-)/'013)99,%,4)/4,%355'0..% -)55%)'0..%()-+4 4.,%355 )()-/,/%/9,%.)/5,0/(,)+,0/%-, >?!@ )0**)35)(073%//01)37)/,3)%1)/%(,)4'-64,0/)%--% 5%9,0/) "/,'% 11%-5%/5) 307,/',%-) #,% ,.,/0 / >)++,0%-%&3,%)/530)/0/0-53)-)03)()- +,03/0 C%1)3563%()--)0**)35)4%3:)**)556%5%,- %--)03) -&%/(0,/5)+3%-);16&&-,'%50%--C-&0/-,/)()--%307,/',% ()-0.6/)(,-%5<46,1035%-,8881307,/',%3',5888 '0.6/)1-%5,3',58883)+,0/)'%-%&3,%,5)8884)37,9,0 '0/53%55,16&&-,',,5 )410/4%&,-)"/,'0()-30')(,.)/50/+/50/,0%37)--, )410/4%&,-)()-30')(,.)/50(,+%3%05544%,64)1 1,/%,&3, %5%(,,/7,0%--%" -,3,+)/5) " $$##""# " l’eccesso di velocità fra 10 e 40 km/h oltre il limite: la sanzione salirà da 159 a 168 euro fra le ore 7 e le ore 22 e da 212 a 224 euro fra le ore 22 e le ore 7. La sanzione per il conducente o passeggero senza cinture di sicurezza passerà da 76 a 80 euro, mentre quella prevista per chi guida usando il telefonino senza auricolare o senza viva voce aumenterà da152 a 161 euro. Una vera doccia fredda per le tasche degli automobilisti sulla quale già da qualche mese hanno posto l’attenzione le associazioni di tutela. Se non arriverà un improbabile determinazione politica di segno contrario non ci saranno eccezioni. L’aumento è alle porte. E dal prossimo anno debutta l’invio via Pec Dal prossimo anno multe stradali spedite tramite Posta elettronica certificata. È questo lo scenario che si prospetta dopo le recenti novità introdotte dal decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 e dalla relativa legge di conversione. Occorrerà comunque attendere alcune norme di dettaglio per l’entrata a pieno regime del sistema. La notificazione dei verbali tramite Pec si fonda teoricamente sull’art. 149-bis del codice di procedura civile, applicabile ai sensi dell’art. 201 del codice della strada. Ma è il dl 179/2012 a dare la svolta introducendo le norme che potranno rivoluzionare dal 2013 le modalità di notificazione delle multe stradali mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata. Infatti, secondo le nuove disposizioni confermate dalla legge di conversione, ogni cittadino ha la facoltà di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale. L’indirizzo verrà inserito nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente-Anpr. Il dl prevede che dal 1° gennaio 2013, tranne i casi in cui la normativa vigente preveda una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dichiarato, senza oneri di spedizione a suo carico. E questo anche ai fini della notificazione delle multe stradali. Occorrerà attendere però l’emanazione di un decreto ministeriale per la definizione delle modalità di comunicazione del domicilio digitale da parte del cittadino e di consultazione dell’Anpr. Secondo le ulteriori novità introdotte dalla legge di conversione del dl 179/2012, in assenza di dichiarazione del domicilio digitale da parte del cittadino le amministrazioni potranno predisporre le comunicazioni come documenti informatici sottoscritti con firma digitale o firma elettronica avanzata, da conservare nei propri archivi, e inviare ai cittadini stessi, per posta ordinaria o raccomandata con avviso di ricevimento, copia analogica di tali documenti sottoscritti con firma autografa sostituita a mezzo stampa predisposta secondo le disposizioni del dlgs 39/1993. Oltre alle predette nuove regole sulla comunicazione con i cittadini via posta elettronica certificata, il dl 179/2012 prevede novità anche per il domicilio digitale delle persone giuridiche. Infatti, è stato esteso alle imprese individuali che si iscrivono al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane l’obbligo di indicare l’indirizzo di posta elettronica certificata, già previsto dal decreto 185/2008 per le imprese in forma societaria. Le imprese individuali attive dovranno depositare il proprio indirizzo di Pec entro il 30 giugno 2013 (scadenza aggiornata dalla legge di conversione del dl 179/2012). Ed entro metà marzo, sulla base degli elenchi di indirizzi di pec costituiti presso il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, sarà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un Indice nazionale Ini-Pec, al quale le pubbliche amministrazioni potranno accedere. In sostanza, dunque, il dl 179/2012 ha posto le basi per rendere obbligatoria nel corso del 2013 la notificazione via pec delle multe stradali alle persone fisiche (solo ai soggetti che hanno dichiarato il domicilio digitale all’anagrafe comunale) e alle persone giuridiche. Per la piena e completa messa a regime si tratta di attendere rispettivamente da un lato il decreto che fisserà le modalità di dichiarazione dell’indirizzo di pec all’anagrafe comunale e da altro lato le comunicazioni della casella di pec da parte delle imprese individuali. In ogni caso, qualora nelle forme di legge sia stato comunicato l’indirizzo di posta elettronica certificata, la notificazione dei verbali per infrazioni stradali dovrà avvenire soltanto per via telematica; l’inosservanza costituirà fonte di responsabilità per il dirigente. 118111108111099111109115109101 Normativa Comuni Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 15 di 41 Sab 15/12/2012 Italia Oggi Pagina 31 E dal prossimo anno debutta l' invio via Pec Dal prossimo anno multe stradali spedite tramite Posta elettronica certificata. È questo lo scenario che si prospetta dopo le recenti novità introdotte dal decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 e dalla relativa legge di conversione. Occorrerà comunque attendere alcune norme di dettaglio per l' entrata a pieno regime del sistema. La notificazione dei verbali tramite Pec si fonda teoricamente sull' art. 149-bis del codice di procedura civile, applicabile ai sensi dell' art. 201 del codice della strada. Ma è il dl 179/2012 a dare la svolta introducendo le norme che potranno rivoluzionare dal 2013 le modalità di notificazione delle multe stradali mediante l' utilizzo della posta elettronica certificata. Infatti, secondo le nuove disposizioni confermate dalla legge di conversione, ogni cittadino ha la facoltà di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale. L' indirizzo verrà inserito nell' Anagrafe nazionale della popolazione residente-Anpr. Il dl prevede che dal 1° gennaio 2013, tranne i casi in cui la normativa vigente preveda una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dichiarato, senza oneri di spedizione a suo carico. E questo anche ai fini della notificazione delle multe stradali. Occorrerà attendere però l' emanazione di un decreto ministeriale per la definizione delle modalità di comunicazione del domicilio digitale da parte del cittadino e di consultazione dell' Anpr. Secondo le ulteriori novità introdotte dalla legge di conversione del dl 179/2012, in assenza di dichiarazione del domicilio digitale da parte del cittadino le amministrazioni potranno predisporre le comunicazioni come documenti informatici sottoscritti con firma digitale o firma elettronica avanzata, da conservare nei propri archivi, e inviare ai cittadini stessi, per posta ordinaria o raccomandata con avviso di ricevimento, copia analogica di tali documenti sottoscritti con firma autografa sostituita a mezzo stampa predisposta secondo le disposizioni del dlgs 39/1993. Oltre alle predette nuove regole sulla comunicazione con i cittadini via posta elettronica certificata, il dl 179/2012 prevede novità anche per il domicilio digitale delle persone giuridiche. Infatti, è stato esteso alle imprese individuali che si iscrivono al registro delle imprese o all' albo delle imprese artigiane l' obbligo di indicare l' indirizzo di posta elettronica certificata, già previsto Normativa Comuni dal decreto 185/2008 per le imprese in forma societaria. Le imprese individuali attive dovranno depositare il proprio indirizzo di Pec entro il 30 giugno 2013 (scadenza aggiornata dalla legge di conversione del dl 179/2012). Ed entro metà marzo, sulla base degli elenchi di indirizzi di pec costituiti presso il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, sarà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un Indice nazionale Ini-Pec, al quale le pubbliche amministrazioni potranno accedere. In sostanza, dunque, il dl 179/2012 ha posto le basi per rendere obbligatoria nel corso del 2013 la notificazione via pec delle multe stradali alle persone fisiche (solo ai soggetti che hanno dichiarato il domicilio digitale all' anagrafe comunale) e alle persone giuridiche. Per la piena e completa messa a regime si tratta di attendere rispettivamente da un lato il decreto che fisserà le modalità di dichiarazione dell' indirizzo di pec all' anagrafe comunale e da altro lato le comunicazioni della casella di pec da parte delle imprese individuali. In ogni caso, qualora nelle forme di legge sia stato comunicato l' indirizzo di posta elettronica certificata, la notificazione dei verbali per infrazioni stradali dovrà avvenire soltanto per via telematica; l' inosservanza costituirà fonte di responsabilità per il dirigente. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 16 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Sabato 15 Dicembre 2012 Pagina 21 www.ilsole24ore.com L’ILVA DI TARANTO INDUSTRIA DELLA DIFESA EUROSTAT Firmato l’accordo sulla Cassa in deroga, ma la Fiom si dissocia Le imprese dell’aerospazio fanno quadrato contro i tagli Crescita zero per i redditi degli agricoltori italiani u pagina 22 u pagina 22 u pagina 23 BUROCRAZIA Il terremoto in Emilia. Da Confindustria critiche al pdl, che la Regione porterà in consiglio mercoledì 19 per l’approvazione Costruzioni Ricostruzione a rischio blocco A Napoli si aggrava la crisi dell’edilizia La corsa a ostacoli delle Pmi Marchesini: «Mancano un quadro di riferimento certo e tempi rapidi per ripartire» di Carlo Andrea Finotto è un evidente scollamento tra le esigenze e i tempidelmondoproduttivoe quelli delle istituzioni. Sembrano questi, sempre più spesso, duemondichecorronoparalleli,e faticano a trovare quelle convergenze – evocate in politica con una figura retorica da Aldo Moro – che in questo contesto sarebberovitaliestrategiche. Dipiù:ilgapdacolmareappare, perassurdo,piùevidenteinunarealtàchenonpuòcertoesserepreso come simbolo di ciò che non funzionainItalia.Siamoonesti,laricostruzione del dopo terremoto in Emilia Romagna dei risultati li ha ottenuti. Con fatica, e anche grazie allavorodelcommissariostraordinario Vasco Errani, ma ne ha ottenuti: dai miliardi stanziati per garantirei contributi ad aziende e famiglie colpite, al recepimento (non immediato e dopo svariate sollecitazioni) di alcune delle esigenze evidenziate con forza dalle imprese–peresempioladerogasugli adempimenti fiscali o l’inserimento delle Pmi che hanno subito danni indiretti tra i beneficiari delle agevolazioni. Insomma, si può scommettere che la gestione del post-sismainEmiliaRomagnanon sarà citata dal New York Times quale esempio negativoda non seguire, come invece è successo all’Aquilaalcunigiornifa. Tuttavia la differenza di passo èlìdavedere:leaziendecherimarcavano mancanze e disguidi nei mesi scorsi, appena comparivano bozzedidecretilacunose,echeoggi alzano la voce contro una legge regionale considerata vaga o controunsistemadiaccessoaicontributi che assomiglia a una corsa a ostali, sono le stesse che in meno di sei mesi hanno ripreso l’attività all’80%, arrangiandosi con tende econtainerdovericrearei laboratori del biomedicale per non perdere le commesse. Sono le stesse che – insieme ai dipendenti – hanno riportato il livello di capacità produttiva al 91%, dopo che era crollata insieme agli stabilimenti a causa delle scosse del 20 e 29 maggio scorsi. Se lanciano l’allarmeinvistadell’approvazionedellaleggelofannoconcognizionedi causa e perché sanno che definire facoltatival’adozionediunqualsiasi Piano in Italia, può significare che quello stesso piano non vedrà mai la luce. O la vedrà con tempi che non si raccordano con quelli delle multinazionali che chiedono rassicurazioni per mantenere le loro filiali a Medolla o Cavezzo. E questo può accadere anche nell’efficienteEmilia Romagna. Ilrischiodislogansuggestivi,come "burocrazia zero" per la ricostruzione, è di creare aspettative adeguate e di causare un effetto boomerangse poinon trovano applicazionepratica. C’ [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA EMILIA ROMAGNA Natascia Ronchetti BOLOGNA La proposta di legge sulla ricostruzione post terremoto della Giunta regionale dell’Emilia Romagnasipreparaadapprodare nell’aula dell’Assemblea legislativa. L’esame del testo approvatodalla commissioneTerritorio inizierà mercoledì prossimo. Ma, almeno per ora, senza l’ok degli industriali. Troppo vago, dicono, l’impianto legislativo messo a punto dal presidente dellaRegioneVascoErraniedalla sua squadra, soprattutto per quantoriguardailPianoperlaricostruzione demandato ai Comuni del cratere. Piano per il quale non sono indicati obblighi. Le amministrazioni, in base al testo di legge, non sono infatti tenute a dotarsi dello strumento chedeve disciplinarelaricostruzione. Né ad attenersi a vincoli di tempo, per quanto riguarda l’approvazione. «In questa fase le imprese hanno bisogno di un quadro di riferimento certo – dice il presidente di Confindustria Emilia-RomagnaMaurizioMarchesini – e di tempi rapidi. Tutte le aziende stanno realizzando gliinterventidimessainsicurezza dei capannoni, ma molte dovranno decidere se dar corso, in occasione dell’adeguamento sismico,adunaveraepropriaricostruzioneintegrale.Questedecisioni sono condizionate non solo dai costi, ma anche dalle procedureamministrativeedaitempiburocratici». Letrattative con la Regione sono in corso, il confronto ancora aperto. E sono molti i punti sui quali si concentrano le critiche degli industriali.Siparte,appunto,dalcontestato articolo 11, quello che riguarda il Piano per la ricostruzione, in base al quale i «Comuni inte- ressatidalsisma sipossonodotare di uno specifico piano, denominato Piano per la ricostruzione». Una facoltà, dunque. MentreConfindustriachiedenonsolo di prevederne l’obbligo (per nonpenalizzareleimpresecollocate in aree sprovviste di questo strumento normativo), ma anche di indicare il termine ultimo entro il quale i Comuni devono dotarsene: entro 90-100 dall’approvazione della legge. «La normativa predisposta – prosegue Maurizio Marchesini – dovrebbe diventare un’occasione straordinaria per sperimentare semplificazioni e innovazioni in termini di procedure in campo edilizio e urbanistico. Invece l’attuale testo è privo di elementi di innovazione e rinvia a un ipotetico Piano per la ricostruzione». Per il presidente degliindustrialiemilianoromagnoli,«dobbiamopurtroppoconstatareancoraunavoltache,difronteapropostedisoluzioniinnovativeinterminidiverasemplificazione, la risposta della burocrazia è di sostanziale chiusura». La questionedeipermessidicostruzione in deroga (il testo di legge così formulato non lascia spazi) IMAGOECONOMICA Presidente. Maurizio Marchesini sta molto a cuore alle imprese, che chiedono procedure capaci di assicurare la massima celerità agli interventi di ricostruzione. Cosache,spieganodaConfindustria, non significa lasciare campo a un Far West ma solo mettere le aziende nelle condizioni di ricostruire o rimettere in sicurezza i capannoni senza troppe lungaggini procedurali. Un temamoltosentitosoprattuttodalle multinazionali presenti con stabilimenti nei territori terremotati, di fronte ai costi di una burocrazia che, nonostante gli sforzi per la semplificazione, per le imprese continua a spesare come un macigno sulla ricostruzione. Tanto che, per Marchesini, se la legge non sarà modificatal’Emilia Romagnacorrerà il rischio di «perdere un’utile occasione per fornire una risposta adeguata alle esigenze delle imprese e dell’economia». Un’altra richiesta degli industriali riguarda il cosiddetto Pua, Piano urbanistico attuativo di origine privata in deroga, per le aree industriali più estese. Una forma alternativa al Piano per la ricostruzione, che permetta di abbattere la burocrazia perle dotazioniurbanistiche accessorie, con un percorso agevolato, anche se con vincoli di tempo, per imprimere rapidità agli interventi. «Questo – dice FrancescoMontanari,responsabile della commissione Semplificazione, urbanistica e territorio di Confindustria – potrebbe stimolare e consentire alle imprese scelte di insediamento o di ricostruzione di nuovi capannoni produttivi, caratterizzate da forti elementi di innovazione funzionale, ambientale ed energetica, oltre che di revisione dei layout aziendali». Senza dover subire eccessive lungaggini temporali e amministrative previste dall’attualequadronormativo in materia. © RIPRODUZIONE RISERVATA/ L’impatto del sisma CAMPANIA Iprincipalicentricolpiti elestimedeidanni direttieindiretti Cavezzo Mirandola Finale Emilia Medolla Cento N © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.106,1 A13 S. Giovanni in Persiceto 1.000 0 10km I danni subiti Tipologia di danno Equilibrio tra danni diretti ed indiretti Tra imprese che hanno subito danni diretti Ha subito danni diretti 68% Ha subito danni indiretti Danni ai fabbricati Danni ai beni strumentali 800 Danni ai beni merce 632 600 550 539 400 94% 53% 200 46% 66% 0 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore Il testo e le contestazioni IL RUOLO DEI COMUNI Piano della ricostruzione IlprogettodileggedellaRegione EmiliaRomagnasulla ricostruzioneprevedelafacoltà periComunicoinvoltidalsismadi dotarsidiunPianodella ricostruzione La critica Pergliindustrialieranecessario prevedereinvecel’obbligodi adozionepernonpenalizzarele impresedeicomunichenon adotterannoquestospecifico strumento Contributi:domandeconilcontagocce BOLOGNA Unaproceduratropporigidae prescrittiva,ma anchei costi elevati, frenano la presentazione delle domande di accesso ai contributi a fondo perduto per la ricostruzione, i sei miliardi disponibili dal prossimo gennaio stanziati dalle legge sulla spending review. Le richieste arrivano ai Comuni del cratere e negli uffici della Regione con il contagocce: fino ad ora, nella sola area del Modenese,ne sonostate presentate appena poche decine. A de- nunciare le difficoltà sono le stesse imprese. Un allarme confermato dall’Ordine degli ingegneri di Modena. «Il percorso di indagine e analisi che portaallaperiziagiurata –spiega il presidente dell’Ordine, INGEGNERI PERPLESSI Gambuzzi (presidente Ordine di Modena): «Il percorso di indagine e analisi per la perizia può richiedere anche diversi mesi» Augusto Gambuzzi – può richiedere alcuni mesi, minimo due. Le difficoltà, soprattutto inpresenzadi stabilimentiproduttivi di grande estensione, sono molte. Gli spazi di interpretazione della normativa sono ampi e lasciano margine alla discrezionalità di chi esamina le pratiche. Senza contare che non tutti i casi si adattano alla normativa che è stata messa a punto, con una procedura estremamente prescrittiva». Cosa che, aggiunge Gambuzzi, «dilata notevolmente i tempi e fa lievitare i costi». Per le associazioni di categoria è proprio il capitolo delle spese – per la parte tecnica e per quella amministrativa – a scoraggiare molte aziende, in particolare quelle che hanno subito danni contenuti. «Di fronte a un danno elevato – osserva Claudia Zagni, responsabile della divisione Politiche finanziarie della Cna della città emiliana – costi entro e non oltre il 10% sono sostenibili. Ma di fronte a danniche non superano i40-50 milaeuro i costifissi rappresenta- Mercati globali. Il rapporto della Fondazione Res Export, la Sicilia non decolla ASSISTENTE DI DIREZIONE Le competenze relazionali, organizzative e manageriali per eccellere in un ruolo sempre più richiesto SICILIA Milano, dal 22 febbraio al 25 maggio 2013 3 a edizione Nino Amadore In collaborazione con: PALERMO SHORT MASTER Formazione dinamica per le professioni più richieste dal mercato FORMULA PART TIME: 7 WEEKEND IN AULA + DISTANCE LEARNING È inclusa una sessione di Personal Branding e Self-Reputation On line Seguici su: Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi Milano, via Monte Rosa, 91 Roma, piazza dell’Indipendenza, 23 b/c Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008 Normativa Comuni Na. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.200 EMILIA ROMAGNA Modena IL FATTORE TEMPO Ci sono punti di forza che leimprese sicilianedevonocogliere per far crescere l’export oggi fermo a un misero tre per cento sul totale nazionale. E i punti di forza, in quella che il rapporto della Fondazione Res presieduta da Carlo Trigilia presentato ieri, sono almeno due: «I fattori naturali (suolo e clima) e il saper fare anti- co»comehadettolostessoTrigilia. Elementi che servono a definirel’internazionalizzazione leggera (Dall’isola al mondo. L’internazionalizzazione leggerainSicilia»èiltitolodella ricerca) che trova origine nella manifattura radicata nei territori, nell’elevata diffusioneterritorialeenell’elevatonumero di imprese locali. I numeri della ricerca, coordinata dal direttore della Fondazione Pierfrancesco Asso, indicano che la Sicilia deve fare ancora parecchia strada: su un valore complessivo di circa 10 miliardi dell’Isola, al net- to delle esportazionipetrolifere che coprono i due terzi del totale, le esportazioni non oil incidono solo per poco più di tre miliardi. Quali sono oggi le condizioni? L’internazionalizzazione leggera ha «bassa incidenza sull’export complessivo (8%) ma alta sull’export non oil (28%)», dicono i ricercatori, ma soprattutto «elevato dinamismo:trail2001 eil 2011la crescita è stata del 40 per cento». Per quanto riguarda la tipologia delle imprese, l’internazionalizzazione leggera coinvolgeaziendedipiccoledimensio- NAPOLI La crisi dell’edilizia colpisce la Campania di più rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno.Perso, dal2008a oggi,il 20% degli occupati, mentre il tasso di disoccupazione giovanilesuperail44%. Ildatoriporta l’occupazione agli inizi degli anni 90. A Napoli, nello stesso periodo, sono stati persi 7mila posti di lavoro (dai 22mila si è scesi a meno di 15mila a metà 2012).Leimpresesonoinginocchio,anche perchè continuano a subire ritardi nei pagamenti dapartedellapubblicaamministrazione, talvolta fino al tempo record di 40 o 50 mesi. Un quadrosconfortantequellodelineato ieri in occasione dell’Assemblea dei costruttori di Napoli, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, Maurizio Maddaloni, presidente della Cameradi commercio.E Paolo Buzzetti,presidentedell'Associazione nazionale dei costruttori a cui è toccato inquadrare i problemicampaniinunacornice nazionale molto critica, non risparmiando note dure nei confronti della politica governativaedeuropeadel rigoreattuata nell’ultimo anno. «Il detonatore del processo sta nei tagli ai finanziamenti – per Rudy Girardi, presidente dei costruttori di Napoli –: da un lato meno risorse pubbliche in investimenti, dall’altro un accesso al credito sempre più faticoso». Per i costruttori partenopei«l’impegnodellaregione c’è stato, ma in un tempo troppolungo».Nonèstatopossibile in Campania «interveniresui ritardi nei pagamentialle imprese. Molte di esse rischiano di fallire per credito». Da qui la richiesta al governatore di «una formula intermedia di garanzia dei crediti». Leimpresedicostruzioninapoletane ripongono ora grandi attesesull’utilizzodeifondieuropei. «Un miliardo e mezzo per i 19 "Grandi Progetti"». A cuiCaldorohareplicatoannunciando investimenti dal 2013 per 7 miliardi. Per Napoli, «un anno è passato e anche più dall’insediamento della giunta de Magistris – ricorda Girardi –, ancora un anno di emergenze. Ora, evitato il dissesto, ai progetti – dice – è necessario farseguireunastagionedidecisioniediattidirisolutivi,suBagnoli e Napoli Est, i Pua e molto altro». Impegni confermati dal sindaco de Magistris. Danni ai Danni Danni Danni fabbricati ai beni ai beni indiretti strumentali merce x 1.000 PERMESSI IN DEROGA Non è prevista scadenza Laleggeregionalenonfissala scadenzaentrolaqualeiComuni possonoadottareilPianoper disciplinarelaricostruzionedel dopoterremoto Servono tempi certi PerConfindustriaènecessario invececheilPianovengaadottato entrotremesidall’approvazione dellaleggepergarantiretempi certialleimpresechedevono pianificareinvestimentie interventi Non previsti percorsi agevolati Laleggeregionale,cosìcomeè concepita,nonprevedeal momentolapossibilitàdi usufruiredipermessidi costruzioneinderoga. Serve il Pua Unaltroaspettocontestatodagli industrialichechiedono procedurecelerie,perlearee industrialipiùampie,il cosiddettoPua,Pianourbanistico attuativocheprevedepercorsi agevolati no un deterrente. Molte aziende stanno seriamente valutando la convenienza della domanda di accesso ai contributi». Le imprese hanno diritto al rimborso dell’80% del danno subito, percentuale che scende al 50% per quanto riguarda lescorte e le delocalizzazioni. I tempi non sono strettissimi visto che la scadenza per la presentazione delle richieste è fissata alla fine di maggio del 2013. Ma le poche domande presentate fino ad ora riguardanoprevalentementemacchinari e scorte. Segno che tutto procedea rilentosul fronte della ricostruzione degli stabilimenti. «Spesso – aggiunge Gambuzzi–ci troviamodavan- ti a casi che richiedono di assecondare la normativa. E ci sono problemi anche con il sistema telematico messo a punto dallaRegioneperla trasmissione online delle domande». Se molto dipende, come osservano le imprese, anche dal singolo funzionario chiamato a esaminare le pratiche, resta il fatto che sembra davvero lontano il traguardo, indicato dalla Regione, di creare nei comunidelcratereun’areaaburocrazia zero. «Nonostante gli sforzi fatti – dice Zagni – l’obiettivo non è stato raggiunto. Si continua invece sulla strada dei vincoli e dei paletti». Procedure rigide. Poche decine le richieste di accedere alle risorse a fondo perduto www.formazione.ilsole24ore.com Servizio Clienti Tel. 02 5660.1887 - Fax 02 7004.8601 [email protected] Media della stima dei danni tra chi ha subito danni indiretti Dati in migliaia di euro Ferrara A22 Carpi Vera Viola Il valore dei danni Bondeno Novi di Modena niefatturatibassi:il47%hameno di 10 addetti e il 43% tra 10 e 50 addetti, il 53% ha un fatturato inferiore a 2,5 milioni l’anno. mahannounacapacitàimprenditorialebasata suelevatilivellidi istruzione e sanno costruire relazioni dirette con importatori e imprese esterne grazie a fiere e contatti personali. In questocontesto«cisonosettori che nel tempo sono andati avanti e altri che invece arretrano» spiega Asso. Va avanti il vino mentre arretra la chimica. Crescono i marmi, la frutta, le conserve e il pesce. E possono crescere ancora: puntando su questo Confindustria Sicilia, ha raccontato il vicepresidente Nino Salerno,ha avviato unprogettoperrafforzarelafiliera agroindustriale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 17 di 41 Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Procedure rigide. Poche decine le richieste di accedere alle risorse a fondo perduto. Contributi: domande con il contagocce INGEGNERI PERPLESSI Gambuzzi (presidente Ordine di Modena): «Il percorso di indagine e analisi per la perizia può richiedere anche diversi mesi» BOLOGNA Una procedura troppo rigida e prescrittiva, ma anche i costi elevati, frenano la presentazione delle domande di accesso ai contributi a fondo perduto per la ricostruzione, i sei miliardi disponibili dal prossimo gennaio stanziati dalle legge sulla spending review. Le richieste arrivano ai Comuni del cratere e negli uffici della Regione con il contagocce: fino ad ora, nella sola area del Modenese, ne sono state presentate appena poche decine. A denunciare le difficoltà sono le stesse imprese. Un allarme confermato dall' Ordine degli ingegneri di Modena. «Il percorso di indagine e analisi che porta alla perizia giurata - spiega il presidente dell' Ordine, Augusto Gambuzzi - può richiedere alcuni mesi, minimo due. Le difficoltà, soprattutto in presenza di stabilimenti produttivi di grande estensione, sono molte. Gli spazi di interpretazione della normativa sono ampi e lasciano margine alla discrezionalità di chi esamina le pratiche. Senza contare che non tutti i casi si adattano alla normativa che è stata messa a punto, con una procedura estremamente prescrittiva». Cosa che, aggiunge Gambuzzi, «dilata notevolmente i tempi e fa lievitare i costi». Per le associazioni di categoria è proprio il capitolo delle spese - per la parte tecnica e per quella amministrativa - a scoraggiare molte aziende, in particolare quelle che hanno subito danni contenuti. «Di fronte a un danno elevato - osserva Claudia Zagni, responsabile della divisione Politiche finanziarie della Cna della città emiliana - costi entro e non oltre il 10% sono sostenibili. Ma di fronte a danni che non superano i 40-50 mila euro i costi fissi rappresentano un deterrente. Molte aziende stanno seriamente valutando la convenienza della domanda di accesso ai contributi». Le imprese hanno diritto al rimborso dell' 80% del danno subito, percentuale che scende al 50% per quanto riguarda le scorte e le delocalizzazioni. I tempi non sono strettissimi visto che la scadenza per la presentazione delle richieste è fissata alla fine di maggio del 2013. Ma le poche domande presentate fino ad ora riguardano prevalentemente macchinari e scorte. Segno che tutto procede a rilento sul fronte della ricostruzione degli stabilimenti. «Spesso - aggiunge Gambuzzi - ci troviamo davanti a casi che richiedono di assecondare la normativa. E ci sono problemi anche Normativa Comuni con il sistema telematico messo a punto dalla Regione per la trasmissione online delle domande». Se molto dipende, come osservano le imprese, anche dal singolo funzionario chiamato a esaminare le pratiche, resta il fatto che sembra davvero lontano il traguardo, indicato dalla Regione, di creare nei comuni del cratere un' area a burocrazia zero. «Nonostante gli sforzi fatti - dice Zagni - l' obiettivo non è stato raggiunto. Si continua invece sulla strada dei vincoli e dei paletti». Na. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 18 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Sabato 15 Dicembre 2012 Pagina 21 www.ilsole24ore.com L’ILVA DI TARANTO INDUSTRIA DELLA DIFESA EUROSTAT Firmato l’accordo sulla Cassa in deroga, ma la Fiom si dissocia Le imprese dell’aerospazio fanno quadrato contro i tagli Crescita zero per i redditi degli agricoltori italiani u pagina 22 u pagina 22 u pagina 23 BUROCRAZIA Il terremoto in Emilia. Da Confindustria critiche al pdl, che la Regione porterà in consiglio mercoledì 19 per l’approvazione Costruzioni Ricostruzione a rischio blocco A Napoli si aggrava la crisi dell’edilizia La corsa a ostacoli delle Pmi Marchesini: «Mancano un quadro di riferimento certo e tempi rapidi per ripartire» di Carlo Andrea Finotto è un evidente scollamento tra le esigenze e i tempidelmondoproduttivoe quelli delle istituzioni. Sembrano questi, sempre più spesso, duemondichecorronoparalleli,e faticano a trovare quelle convergenze – evocate in politica con una figura retorica da Aldo Moro – che in questo contesto sarebberovitaliestrategiche. Dipiù:ilgapdacolmareappare, perassurdo,piùevidenteinunarealtàchenonpuòcertoesserepreso come simbolo di ciò che non funzionainItalia.Siamoonesti,laricostruzione del dopo terremoto in Emilia Romagna dei risultati li ha ottenuti. Con fatica, e anche grazie allavorodelcommissariostraordinario Vasco Errani, ma ne ha ottenuti: dai miliardi stanziati per garantirei contributi ad aziende e famiglie colpite, al recepimento (non immediato e dopo svariate sollecitazioni) di alcune delle esigenze evidenziate con forza dalle imprese–peresempioladerogasugli adempimenti fiscali o l’inserimento delle Pmi che hanno subito danni indiretti tra i beneficiari delle agevolazioni. Insomma, si può scommettere che la gestione del post-sismainEmiliaRomagnanon sarà citata dal New York Times quale esempio negativoda non seguire, come invece è successo all’Aquilaalcunigiornifa. Tuttavia la differenza di passo èlìdavedere:leaziendecherimarcavano mancanze e disguidi nei mesi scorsi, appena comparivano bozzedidecretilacunose,echeoggi alzano la voce contro una legge regionale considerata vaga o controunsistemadiaccessoaicontributi che assomiglia a una corsa a ostali, sono le stesse che in meno di sei mesi hanno ripreso l’attività all’80%, arrangiandosi con tende econtainerdovericrearei laboratori del biomedicale per non perdere le commesse. Sono le stesse che – insieme ai dipendenti – hanno riportato il livello di capacità produttiva al 91%, dopo che era crollata insieme agli stabilimenti a causa delle scosse del 20 e 29 maggio scorsi. Se lanciano l’allarmeinvistadell’approvazionedellaleggelofannoconcognizionedi causa e perché sanno che definire facoltatival’adozionediunqualsiasi Piano in Italia, può significare che quello stesso piano non vedrà mai la luce. O la vedrà con tempi che non si raccordano con quelli delle multinazionali che chiedono rassicurazioni per mantenere le loro filiali a Medolla o Cavezzo. E questo può accadere anche nell’efficienteEmilia Romagna. Ilrischiodislogansuggestivi,come "burocrazia zero" per la ricostruzione, è di creare aspettative adeguate e di causare un effetto boomerangse poinon trovano applicazionepratica. C’ [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA EMILIA ROMAGNA Natascia Ronchetti BOLOGNA La proposta di legge sulla ricostruzione post terremoto della Giunta regionale dell’Emilia Romagnasipreparaadapprodare nell’aula dell’Assemblea legislativa. L’esame del testo approvatodalla commissioneTerritorio inizierà mercoledì prossimo. Ma, almeno per ora, senza l’ok degli industriali. Troppo vago, dicono, l’impianto legislativo messo a punto dal presidente dellaRegioneVascoErraniedalla sua squadra, soprattutto per quantoriguardailPianoperlaricostruzione demandato ai Comuni del cratere. Piano per il quale non sono indicati obblighi. Le amministrazioni, in base al testo di legge, non sono infatti tenute a dotarsi dello strumento chedeve disciplinarelaricostruzione. Né ad attenersi a vincoli di tempo, per quanto riguarda l’approvazione. «In questa fase le imprese hanno bisogno di un quadro di riferimento certo – dice il presidente di Confindustria Emilia-RomagnaMaurizioMarchesini – e di tempi rapidi. Tutte le aziende stanno realizzando gliinterventidimessainsicurezza dei capannoni, ma molte dovranno decidere se dar corso, in occasione dell’adeguamento sismico,adunaveraepropriaricostruzioneintegrale.Questedecisioni sono condizionate non solo dai costi, ma anche dalle procedureamministrativeedaitempiburocratici». Letrattative con la Regione sono in corso, il confronto ancora aperto. E sono molti i punti sui quali si concentrano le critiche degli industriali.Siparte,appunto,dalcontestato articolo 11, quello che riguarda il Piano per la ricostruzione, in base al quale i «Comuni inte- ressatidalsisma sipossonodotare di uno specifico piano, denominato Piano per la ricostruzione». Una facoltà, dunque. MentreConfindustriachiedenonsolo di prevederne l’obbligo (per nonpenalizzareleimpresecollocate in aree sprovviste di questo strumento normativo), ma anche di indicare il termine ultimo entro il quale i Comuni devono dotarsene: entro 90-100 dall’approvazione della legge. «La normativa predisposta – prosegue Maurizio Marchesini – dovrebbe diventare un’occasione straordinaria per sperimentare semplificazioni e innovazioni in termini di procedure in campo edilizio e urbanistico. Invece l’attuale testo è privo di elementi di innovazione e rinvia a un ipotetico Piano per la ricostruzione». Per il presidente degliindustrialiemilianoromagnoli,«dobbiamopurtroppoconstatareancoraunavoltache,difronteapropostedisoluzioniinnovativeinterminidiverasemplificazione, la risposta della burocrazia è di sostanziale chiusura». La questionedeipermessidicostruzione in deroga (il testo di legge così formulato non lascia spazi) IMAGOECONOMICA Presidente. Maurizio Marchesini sta molto a cuore alle imprese, che chiedono procedure capaci di assicurare la massima celerità agli interventi di ricostruzione. Cosache,spieganodaConfindustria, non significa lasciare campo a un Far West ma solo mettere le aziende nelle condizioni di ricostruire o rimettere in sicurezza i capannoni senza troppe lungaggini procedurali. Un temamoltosentitosoprattuttodalle multinazionali presenti con stabilimenti nei territori terremotati, di fronte ai costi di una burocrazia che, nonostante gli sforzi per la semplificazione, per le imprese continua a spesare come un macigno sulla ricostruzione. Tanto che, per Marchesini, se la legge non sarà modificatal’Emilia Romagnacorrerà il rischio di «perdere un’utile occasione per fornire una risposta adeguata alle esigenze delle imprese e dell’economia». Un’altra richiesta degli industriali riguarda il cosiddetto Pua, Piano urbanistico attuativo di origine privata in deroga, per le aree industriali più estese. Una forma alternativa al Piano per la ricostruzione, che permetta di abbattere la burocrazia perle dotazioniurbanistiche accessorie, con un percorso agevolato, anche se con vincoli di tempo, per imprimere rapidità agli interventi. «Questo – dice FrancescoMontanari,responsabile della commissione Semplificazione, urbanistica e territorio di Confindustria – potrebbe stimolare e consentire alle imprese scelte di insediamento o di ricostruzione di nuovi capannoni produttivi, caratterizzate da forti elementi di innovazione funzionale, ambientale ed energetica, oltre che di revisione dei layout aziendali». Senza dover subire eccessive lungaggini temporali e amministrative previste dall’attualequadronormativo in materia. © RIPRODUZIONE RISERVATA/ L’impatto del sisma CAMPANIA Iprincipalicentricolpiti elestimedeidanni direttieindiretti Cavezzo Mirandola Finale Emilia Medolla Cento N © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.106,1 A13 S. Giovanni in Persiceto 1.000 0 10km I danni subiti Tipologia di danno Equilibrio tra danni diretti ed indiretti Tra imprese che hanno subito danni diretti Ha subito danni diretti 68% Ha subito danni indiretti Danni ai fabbricati Danni ai beni strumentali 800 Danni ai beni merce 632 600 550 539 400 94% 53% 200 46% 66% 0 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore Il testo e le contestazioni IL RUOLO DEI COMUNI Piano della ricostruzione IlprogettodileggedellaRegione EmiliaRomagnasulla ricostruzioneprevedelafacoltà periComunicoinvoltidalsismadi dotarsidiunPianodella ricostruzione La critica Pergliindustrialieranecessario prevedereinvecel’obbligodi adozionepernonpenalizzarele impresedeicomunichenon adotterannoquestospecifico strumento Contributi:domandeconilcontagocce BOLOGNA Unaproceduratropporigidae prescrittiva,ma anchei costi elevati, frenano la presentazione delle domande di accesso ai contributi a fondo perduto per la ricostruzione, i sei miliardi disponibili dal prossimo gennaio stanziati dalle legge sulla spending review. Le richieste arrivano ai Comuni del cratere e negli uffici della Regione con il contagocce: fino ad ora, nella sola area del Modenese,ne sonostate presentate appena poche decine. A de- nunciare le difficoltà sono le stesse imprese. Un allarme confermato dall’Ordine degli ingegneri di Modena. «Il percorso di indagine e analisi che portaallaperiziagiurata –spiega il presidente dell’Ordine, INGEGNERI PERPLESSI Gambuzzi (presidente Ordine di Modena): «Il percorso di indagine e analisi per la perizia può richiedere anche diversi mesi» Augusto Gambuzzi – può richiedere alcuni mesi, minimo due. Le difficoltà, soprattutto inpresenzadi stabilimentiproduttivi di grande estensione, sono molte. Gli spazi di interpretazione della normativa sono ampi e lasciano margine alla discrezionalità di chi esamina le pratiche. Senza contare che non tutti i casi si adattano alla normativa che è stata messa a punto, con una procedura estremamente prescrittiva». Cosa che, aggiunge Gambuzzi, «dilata notevolmente i tempi e fa lievitare i costi». Per le associazioni di categoria è proprio il capitolo delle spese – per la parte tecnica e per quella amministrativa – a scoraggiare molte aziende, in particolare quelle che hanno subito danni contenuti. «Di fronte a un danno elevato – osserva Claudia Zagni, responsabile della divisione Politiche finanziarie della Cna della città emiliana – costi entro e non oltre il 10% sono sostenibili. Ma di fronte a danniche non superano i40-50 milaeuro i costifissi rappresenta- Mercati globali. Il rapporto della Fondazione Res Export, la Sicilia non decolla ASSISTENTE DI DIREZIONE Le competenze relazionali, organizzative e manageriali per eccellere in un ruolo sempre più richiesto SICILIA Milano, dal 22 febbraio al 25 maggio 2013 3 a edizione Nino Amadore In collaborazione con: PALERMO SHORT MASTER Formazione dinamica per le professioni più richieste dal mercato FORMULA PART TIME: 7 WEEKEND IN AULA + DISTANCE LEARNING È inclusa una sessione di Personal Branding e Self-Reputation On line Seguici su: Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi Milano, via Monte Rosa, 91 Roma, piazza dell’Indipendenza, 23 b/c Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008 Normativa Comuni Na. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.200 EMILIA ROMAGNA Modena IL FATTORE TEMPO Ci sono punti di forza che leimprese sicilianedevonocogliere per far crescere l’export oggi fermo a un misero tre per cento sul totale nazionale. E i punti di forza, in quella che il rapporto della Fondazione Res presieduta da Carlo Trigilia presentato ieri, sono almeno due: «I fattori naturali (suolo e clima) e il saper fare anti- co»comehadettolostessoTrigilia. Elementi che servono a definirel’internazionalizzazione leggera (Dall’isola al mondo. L’internazionalizzazione leggerainSicilia»èiltitolodella ricerca) che trova origine nella manifattura radicata nei territori, nell’elevata diffusioneterritorialeenell’elevatonumero di imprese locali. I numeri della ricerca, coordinata dal direttore della Fondazione Pierfrancesco Asso, indicano che la Sicilia deve fare ancora parecchia strada: su un valore complessivo di circa 10 miliardi dell’Isola, al net- to delle esportazionipetrolifere che coprono i due terzi del totale, le esportazioni non oil incidono solo per poco più di tre miliardi. Quali sono oggi le condizioni? L’internazionalizzazione leggera ha «bassa incidenza sull’export complessivo (8%) ma alta sull’export non oil (28%)», dicono i ricercatori, ma soprattutto «elevato dinamismo:trail2001 eil 2011la crescita è stata del 40 per cento». Per quanto riguarda la tipologia delle imprese, l’internazionalizzazione leggera coinvolgeaziendedipiccoledimensio- NAPOLI La crisi dell’edilizia colpisce la Campania di più rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno.Perso, dal2008a oggi,il 20% degli occupati, mentre il tasso di disoccupazione giovanilesuperail44%. Ildatoriporta l’occupazione agli inizi degli anni 90. A Napoli, nello stesso periodo, sono stati persi 7mila posti di lavoro (dai 22mila si è scesi a meno di 15mila a metà 2012).Leimpresesonoinginocchio,anche perchè continuano a subire ritardi nei pagamenti dapartedellapubblicaamministrazione, talvolta fino al tempo record di 40 o 50 mesi. Un quadrosconfortantequellodelineato ieri in occasione dell’Assemblea dei costruttori di Napoli, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, Maurizio Maddaloni, presidente della Cameradi commercio.E Paolo Buzzetti,presidentedell'Associazione nazionale dei costruttori a cui è toccato inquadrare i problemicampaniinunacornice nazionale molto critica, non risparmiando note dure nei confronti della politica governativaedeuropeadel rigoreattuata nell’ultimo anno. «Il detonatore del processo sta nei tagli ai finanziamenti – per Rudy Girardi, presidente dei costruttori di Napoli –: da un lato meno risorse pubbliche in investimenti, dall’altro un accesso al credito sempre più faticoso». Per i costruttori partenopei«l’impegnodellaregione c’è stato, ma in un tempo troppolungo».Nonèstatopossibile in Campania «interveniresui ritardi nei pagamentialle imprese. Molte di esse rischiano di fallire per credito». Da qui la richiesta al governatore di «una formula intermedia di garanzia dei crediti». Leimpresedicostruzioninapoletane ripongono ora grandi attesesull’utilizzodeifondieuropei. «Un miliardo e mezzo per i 19 "Grandi Progetti"». A cuiCaldorohareplicatoannunciando investimenti dal 2013 per 7 miliardi. Per Napoli, «un anno è passato e anche più dall’insediamento della giunta de Magistris – ricorda Girardi –, ancora un anno di emergenze. Ora, evitato il dissesto, ai progetti – dice – è necessario farseguireunastagionedidecisioniediattidirisolutivi,suBagnoli e Napoli Est, i Pua e molto altro». Impegni confermati dal sindaco de Magistris. Danni ai Danni Danni Danni fabbricati ai beni ai beni indiretti strumentali merce x 1.000 PERMESSI IN DEROGA Non è prevista scadenza Laleggeregionalenonfissala scadenzaentrolaqualeiComuni possonoadottareilPianoper disciplinarelaricostruzionedel dopoterremoto Servono tempi certi PerConfindustriaènecessario invececheilPianovengaadottato entrotremesidall’approvazione dellaleggepergarantiretempi certialleimpresechedevono pianificareinvestimentie interventi Non previsti percorsi agevolati Laleggeregionale,cosìcomeè concepita,nonprevedeal momentolapossibilitàdi usufruiredipermessidi costruzioneinderoga. Serve il Pua Unaltroaspettocontestatodagli industrialichechiedono procedurecelerie,perlearee industrialipiùampie,il cosiddettoPua,Pianourbanistico attuativocheprevedepercorsi agevolati no un deterrente. Molte aziende stanno seriamente valutando la convenienza della domanda di accesso ai contributi». Le imprese hanno diritto al rimborso dell’80% del danno subito, percentuale che scende al 50% per quanto riguarda lescorte e le delocalizzazioni. I tempi non sono strettissimi visto che la scadenza per la presentazione delle richieste è fissata alla fine di maggio del 2013. Ma le poche domande presentate fino ad ora riguardanoprevalentementemacchinari e scorte. Segno che tutto procedea rilentosul fronte della ricostruzione degli stabilimenti. «Spesso – aggiunge Gambuzzi–ci troviamodavan- ti a casi che richiedono di assecondare la normativa. E ci sono problemi anche con il sistema telematico messo a punto dallaRegioneperla trasmissione online delle domande». Se molto dipende, come osservano le imprese, anche dal singolo funzionario chiamato a esaminare le pratiche, resta il fatto che sembra davvero lontano il traguardo, indicato dalla Regione, di creare nei comunidelcratereun’areaaburocrazia zero. «Nonostante gli sforzi fatti – dice Zagni – l’obiettivo non è stato raggiunto. Si continua invece sulla strada dei vincoli e dei paletti». Procedure rigide. Poche decine le richieste di accedere alle risorse a fondo perduto www.formazione.ilsole24ore.com Servizio Clienti Tel. 02 5660.1887 - Fax 02 7004.8601 [email protected] Media della stima dei danni tra chi ha subito danni indiretti Dati in migliaia di euro Ferrara A22 Carpi Vera Viola Il valore dei danni Bondeno Novi di Modena niefatturatibassi:il47%hameno di 10 addetti e il 43% tra 10 e 50 addetti, il 53% ha un fatturato inferiore a 2,5 milioni l’anno. mahannounacapacitàimprenditorialebasata suelevatilivellidi istruzione e sanno costruire relazioni dirette con importatori e imprese esterne grazie a fiere e contatti personali. In questocontesto«cisonosettori che nel tempo sono andati avanti e altri che invece arretrano» spiega Asso. Va avanti il vino mentre arretra la chimica. Crescono i marmi, la frutta, le conserve e il pesce. E possono crescere ancora: puntando su questo Confindustria Sicilia, ha raccontato il vicepresidente Nino Salerno,ha avviato unprogettoperrafforzarelafiliera agroindustriale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 19 di 41 Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Il terremoto in Emilia. Da Confindustria critiche al pdl, che la Regione porterà in consiglio mercoledì 19 per l' approvazione EMILIA ROMAGNA. Ricostruzione a rischio blocco Marchesini: «Mancano un quadro di riferimento certo e tempi rapidi per ripartire» Natascia Ronchetti BOLOGNA La proposta di legge sulla ricostruzione post terremoto della Giunta regionale dell' Emilia Romagna si prepara ad approdare nell' aula dell' Assemblea legislativa. L' esame del testo approvato dalla commissione Territorio inizierà mercoledì prossimo. Ma, almeno per ora, senza l' ok degli industriali. Troppo vago, dicono, l' impianto legislativo messo a punto dal presidente della Regione Vasco Errani e dalla sua squadra, soprattutto per quanto riguarda il Piano per la ricostruzione demandato ai Comuni del cratere. Piano per il quale non sono indicati obblighi. Le amministrazioni, in base al testo di legge, non sono infatti tenute a dotarsi dello strumento che deve disciplinare la ricostruzione. Né ad attenersi a vincoli di tempo, per quanto riguarda l' approvazione. «In questa fase le imprese hanno bisogno di un quadro di riferimento certo - dice il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini - e di tempi rapidi. Tutte le aziende stanno realizzando gli interventi di messa in sicurezza dei capannoni, ma molte dovranno decidere se dar corso, in occasione dell' adeguamento sismico, ad una vera e propria ricostruzione integrale. Queste decisioni sono condizionate non solo dai costi, ma anche dalle procedure amministrative e dai tempi burocratici». Le trattative con la Regione sono in corso, il confronto ancora aperto. E sono molti i punti sui quali si concentrano le critiche degli industriali. Si parte, appunto, dal contestato articolo 11, quello che riguarda il Piano per la ricostruzione, in base al quale i «Comuni interessati dal sisma si possono dotare di uno specifico piano, denominato Piano per la ricostruzione». Una facoltà, dunque. Mentre Confindustria chiede non solo di prevederne l' obbligo (per non penalizzare le imprese collocate in aree sprovviste di questo strumento normativo), ma anche di indicare il termine ultimo entro il quale i Comuni devono dotarsene: entro 90-100 dall' approvazione della legge. «La normativa predisposta - prosegue Maurizio Marchesini - dovrebbe diventare un' occasione straordinaria per sperimentare semplificazioni e innovazioni in termini di procedure in campo edilizio e urbanistico. Invece l' attuale testo è privo di elementi di innovazione e rinvia a un ipotetico Piano per la ricostruzione». Per il presidente degli Normativa Comuni industriali emiliano romagnoli, «dobbiamo purtroppo constatare ancora una volta che, di fronte a proposte di soluzioni innovative in termini di vera semplificazione, la risposta della burocrazia è di sostanziale chiusura». La questione dei permessi di costruzione in deroga (il testo di legge così formulato non lascia spazi) sta molto a cuore alle imprese, che chiedono procedure capaci di assicurare la massima celerità agli interventi di ricostruzione. Cosa che, spiegano da Confindustria, non significa lasciare campo a un Far West ma solo mettere le aziende nelle condizioni di ricostruire o rimettere in sicurezza i capannoni senza troppe lungaggini procedurali. Un tema molto sentito soprattutto dalle multinazionali presenti con stabilimenti nei territori terremotati, di fronte ai costi di una burocrazia che, nonostante gli sforzi per la semplificazione, per le imprese continua a spesare come un macigno sulla ricostruzione. Tanto che, per Marchesini, se la legge non sarà modificata l' Emilia Romagna correrà il rischio di «perdere un' utile occasione per fornire una risposta adeguata alle esigenze delle imprese e dell' economia». Un' altra richiesta degli industriali riguarda il cosiddetto Pua, Piano urbanistico attuativo di origine privata in deroga, per le aree industriali più estese. Una forma alternativa al Piano per la ricostruzione, che permetta di abbattere la burocrazia per le dotazioni urbanistiche accessorie, con un percorso agevolato, anche se con vincoli di tempo, per imprimere rapidità agli interventi. «Questo - dice Francesco Montanari, responsabile della commissione Semplificazione, urbanistica e territorio di Confindustria - potrebbe stimolare e consentire alle imprese scelte di insediamento o di ricostruzione di nuovi capannoni produttivi, caratterizzate da forti elementi di innovazione funzionale, ambientale ed energetica, oltre che di revisione dei layout aziendali». Senza dover subire eccessive lungaggini temporali e amministrative previste dall' attuale quadro normativo in materia. © RIPRODUZIONE RISERVATA I principali centri colpiti e le stime dei danni diretti e indiretti Il testo e le contestazioni IL RUOLO DEI COMUNI Piano della ricostruzione Il progetto di legge della Regione Emilia Romagna sulla ricostruzione prevede la facoltà per i Comuni coinvolti dal sisma di dotarsi di un Piano della ricostruzione La critica Per Pagina 20 di 41 Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 21 gli industriali era necessario prevedere invece l' obbligo di adozione per non penalizzare le imprese dei comuni che non adotteranno questo specifico strumento IL FATTORE TEMPO Non è prevista scadenza La legge regionale non fissa la scadenza entro la quale i Comuni possono adottare il Piano per disciplinare la ricostruzione del dopo terremoto Servono tempi certi Per Confindustria è necessario invece che il Piano venga adottato entro tre mesi dall' approvazione della legge per garantire tempi certi alle imprese che devono pianificare investimenti e interventi PERMESSI IN DEROGA Non previsti percorsi agevolati La legge regionale, così come è concepita, non prevede al momento la possibilità di usufruire di permessi di costruzione in deroga. Serve il Pua Un altro aspetto contestato dagli industriali che chiedono procedure celeri e, per le aree industriali più ampie, il cosiddetto Pua, Piano urbanistico attuativo che prevede percorsi agevolati. Normativa Comuni Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 21 di 41 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 22 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 27 Il Sole 24 Ore Sabato 15 Dicembre 2012 - N. 346 Norme e tributi 27 Immobili. Le Finanze: Stato e Comune pareggiano direttamente le somme senza istanza del contribuente Imu, compensazione ampia I rimborsi per i versamenti in eccesso vanno chiesti solo al sindaco SOS IMU Giorgio Costa N. 12 15 dicembre 2012 –2 I giorni che mancano al saldo Imu DOSSIER ONLINE Il calcolatore e gli approfondimenti in vista dei pagamenti I contribuenti che abbiano versatounacconto ImualloStato e al Comune non dovuto (per successivi interventi sull’aliquota dell’imposta da parte dell’ente locale) potranno chiedere il rimborso direttamente al Comune. Così come saranno poi Stato e Comune a effettuare le relative regolazioni nel caso in cui il contribuente abbia versato somme ineccesso.Unaspetto,quellodella possibile compensazione, che molti software di calcolo non considerano portando quindi i contribuenti a effettuare - ormai a poche ore dal termine - versamentiaquestopuntonondovuti. Leprecisazionisonocontenutenellarisoluzione2/DFdelladirezionelegislativatributariaefe- deralismo fiscale del dipartimento delle Finanze del Mef resa nota ieri. Che entra nel dettaglio di alcune questioni specifiche partendo dal fatto che «l’Imu è un tributo comunale, nonostante la destinazione di una quota di gettito del tributo allo Stato» e che, quindi, per accertamento, riscossione, rimborsi, sanzioni e interessi si applicano, ex articolo 13, comma 11, legge 214/2011, «le disposizioni LE ISTRUZIONI In caso di errata indicazione del codice tributo la correzione non deve essere richiesta all’agenzia delle Entrate vigentiinmateriadiimpostamunicipale propria». E per questa ragioneleattivitàdiaccertamento e riscossione sono svolte dal Comune al quale spettano le somme derivanti da tali attività. Allalucediquestiprincipiildipartimentoaffrontaalcunicasi di erroneoversamentod’imposta. La prima ipotesi è quella in cui è stato versato allo Stato e al Comune un importo non dovuto. Il caso riportato è relativo a un fabbricato posseduto da un anziano che ha trasferito la residenza in una casa di riposo e per il quale il Comune, dopo il termine per il versamento dell’acconto, ha stabilito l’assimilazione all’abitazione principale elevando la detrazione fino a coprire tutta l’impostadovuta.Almomentodelsaldo nondovuto,madovendocomunque versare una somma a titolo di saldo al Comune in quanto la primanon compensa laseconda, il contribuente dovrà inoltrare al Comune un’istanza nella quale evidenzia che il saldo è stato calcolatotenendocontodellaquota erroneamente versata allo Stato. SpetteràancoraaStatoedentilocali effettuare le proprie regolazionifinanziarie. Infine altre due ipotesi considerate dal ministero. In caso di errataindicazionedelcodicetributo che determini una diversa distribuzione del tributo tra Stato ed ente, se l’importo versato è corretto spetterà ai due soggetti pareggiare i conti e «la correzione del codice tributo non potrà essere richiesta all’agenzia delle Entrate in quanto l’Imu è tributo comunale».Se,poi,l’intermediario a cui sia stato presentato l’F24 riporta in maniera errata il codice catastale del Comune, il contribuente deve chiedere all’intermediario l’annullamento dell’F24. Il quadro (17dicembre)ilcontribuentevanterà un credito nei confronti sia dello Stato sia del Comune. Alla lucedelfattochel’Imuèuntributo comunale, «nell’ottica della semplificazione degli adempimenti dei contribuenti» si dovrà presentare un’unica istanza di rimborsoall’entelocaleacuispetta la verifica della fondatezza. E questo perché, nel rispetto del principiodell’affidamentoedella buona fede, non si può «costringere il contribuente a richiedere ilrimborsoa duesoggetti diversi, pur avendo effettuato il versamento di un tributo comunale». Quindi il rimborso andrà chiesto perinteroalComunecheselavedrà poi con lo Stato per le opportunecompensazioni. Un altro caso possibile è quel- lodellostessosoggetto,nellamedesima situazione soprariportata, ma con una detrazione non elevata sino a concorrenza dell’imposta.Poniamocheilcontribuente abbia versato 380 euro di acconto (190 al Comune e 190 alloStato) maconsuccessivadeliberailcomuneabbiarivistol’aliquota in modo tale che l’imposta dovuta per l’intero anno è di 300 euro che vanno per intero al Comune. Quindi, al momento del saldo, il contribuente dovrebbe dare 110 al Comune e chiedere il rimborsodi190alloStato.Spiegano le Finanze che a quel punto il contribuente deve solo chiedere il rimborso di 80 al Comune; Statoedentelocalefarannopoilelororegolazioni.Incaso,poi,diversamento allo Stato di importo inagibile), l’imponibile sarà pari al 25% del totale. Leesenzioni Imusono sostanzialmente riprese dalla normativa Ici. In particolare, sono esenti i fabbricati di categoria E e gli immobili adibiti a usi culturali (musei e biblioteche), a condizione che il proprietario non ne ricavi alcun reddito. Sono inoltre esenti gli immobili posseduti e utilizzati da enti non commerciali, destinatiagli usi indicati nell’articolo7, letterai) deldecreto legislativo 504/92, se l’attività sia svolta gratuitamente o dietro pagamento di corrispettivi simbolici. Sono infine esenti i terreni ubicati in comuni collinari e montani e i fabbricati rurali strumentali ubicati in comuni montani o parzialmentemontani, secondo laclassificazione Istat. Per quel che riguarda le agevolazioni comunali, i sindaci possono assimilare all’abitazione principaleleunitàimmobiliarinonlocate,inproprietàdianzianiodisa- biliresidenti in istituti di ricovero nonché di italiani residenti all’estero.Intaleeventualità,spettano aliquota ridotta e detrazione perl’abitazioneprincipale.Leagevolazioni facoltative possono inoltreassumere laformadell’aliquota ridotta. I casi tipizzati nella legge riguardano: immobili locati; beni delle imprese; immobili di soggetti Ires; fabbricati merce di imprese costruttrici. Nei primi tre casi, l’aliquota può arrivare sinoallo 0,4%, nell’ultimo il limite è lo 0,38. C’è spazio anche per agevolazioni decise a livello locale. Un esempio riguarda le case concesse in uso gratuito a parenti, che non possono mai essere equiparate all’abitazione principale, mapotrebberofruirediun’aliquota ridotta, non inferiore allo 0,46 percento.Conriferimentoall’abitazioneprincipale,leamministrazionipotrebbero elevarela detrazione base di 200 euro e/o ridurre l’aliquota sino allo 0,2 per cento. 01 | LA COMPENSAZIONE Chi ha versato un acconto Imu allo Stato e al Comune non dovuto a causa di successivi interventi sull’aliquota da parte dell’ente potranno chiedere il rimborso direttamente al Comune. E poi saranno Stato e Comune a effettuare le regolazioni tra loro 02 | RISCHIO SOFTWARE Molti software di calcolo dell’Imu non prevedevano questa possibilità di compensazione quindi c’è il rischio che molti contribuenti si siano visti recapitare in automatico conteggi che prevedono prima un pagamento e poi un rimborso. Di certo l’emanazione della risoluzione a poche ore dal termine del versamento a saldo non aiuta concretamente il contribuente © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com Le istruzioni delle finanze I benefici. Verificare le previsioni di legge e le scelte dei municipi Sulsito delSole24Oreè disponibileundossieronline contutteleregoledaseguiree lerisposteaidubbipiù frequentisulleregoleda applicareallediversetipologie diimmobiliperilversamento dell’imposta www.ilsole24ore.com/imu IL SOFTWARE ViaLiberaperlagestioneImu www.vialibera.ilsole24ore.com Le agevolazioni sul prelievo si muovono su due corsie Luigi Lovecchio La materia delle agevolazioniImucomprende una pluralità di situazioni, alcune direttamente disciplinate nella legge, altre rimesse alla facoltà deliberativa dei comuni. Occorre considerare con attenzione le varie fattispecie, in vista del saldo del 17 dicembre. Le agevolazioni previste dalla legge riguardano, in primo luogo, i fabbricati d’interesse storico-artistico ei fabbricatiinagibili e inabitabili. Per entrambe tali tipologie viene prevista la riduzione a metà dell’imponibile. Nel caso dei fabbricati storici, in particolare, lanuova regolaèprofondamente diversa da quella vigen- te nell’ambito Ici. Quest’ultima disponeva,infatti,chel’imponibile fosse determinato sulla base della minore delle tariffe d’estimo relative alle abitazioni ubicate nella medesima zona censuaria. In ambito Imu, invece, la base imponibile si determina secondo le regole ordinarie, cioè sulla base della rendita catastale in atti, e poi si riduce alla metà l’importo così ottenuto. Perifabbricatiinagibilioinabitabili l’agevolazione riproduce quella applicabile nel precedente tributo. Il contribuente, prima di auto-liquidarsil’agevolazione,deve presentare al comune una dichiarazionesostitutivadinotorietà, attestante lo stato di inagibilità o inabitabilità dell’immobile, salvo che il comune non ne sia già a conoscenza. In alternativa, è possibile richiedere all’ufficio tecnico comunale un sopralluogo. Potrebbe accadere che un fabbricato storico sia anche inagibile. Secondo le risposte a quesiti delle Finanze (si veda Il Sole 24 Ore del 31 maggio), la riduzione a metàspetta una sola volta, poiché l’agevolazioneperl’immobilestorico già ricomprenderebbe la situazionediinagibilità. Inrealtà,le cose non stanno così. La riduzioneametàperifabbricatid’interesse storico-artistico si spiega con i vincoli derivanti dalla qualifica storica. Ne deriva che, nel caso ipotizzato (immobile storico e Gli sconti 01 | FABBRICATI STORICI La base imponibile, determinata secondo i criteri ordinari, è ridotta alla metà (riduzione di legge) commerciali, adibiti alle attività indicate nell’articolo 7, lett. i), decreto 504/92, svolte gratuitamente o con corrispettivi simbolici 02 | FABBRICATI INAGIBILI O INABITABILI La base imponibile, determinata secondo i criteri ordinari, è ridotta alla metà (riduzione di legge) 04 | LE SCELTE DEI COMUNI Possibili aliquote ridotte per immobili locati; immobili d’impresa; immobili di soggetti Ires; beni merce delle imprese di costruzione; altre fattispecie 03 | ALTRI SCONTI PER LEGGE Terreni in comuni collinari e montani, secondo l’elenco contenuto nella circolare 9/1993; fabbricati rurali strumentali in comuni montani o parzialmente montani, secondo la classificazione Istat; fabbricati di categoria catastale E; immobili posseduti e usati da enti non 05 | L’ABITAZIONE PRINCIPALE Riduzione di aliquota sino allo 0,2 per cento; elevazione della detrazione base di 200 euro; assimilazione all’abitazione principale delle unità non locate possedute da anziani, disabili o italiani all’estero (decise dai Comuni) © RIPRODUZIONE RISERVATA Calendario degli incontri e iscrizioni: www.professionisti24.formazione.ilsole24ore.com I M M O B I L I A R E LA FORMAZIONE FISCALE ACCREDITATA per i commercialisti ed i professionisti d’impresa S.r.L. Rizzetti Luxury Living. Gli “UNICI” IMMOBILI che FANNO LA STORIA. Parlane con noi. 4 INCONTRI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DA GENNAIO AD APRILE 2013 035 212562 SELEZIONATI PER VOI TRA OLTRE 200 IMMOBILI IN PORTAFOGLIO: TORINO, IMMOBILE A REDDITO Piastra commerciale locata a primario gruppo grande distribuzione bricolage per tot. 4.500mq ca. oltre a 4.000mq di parcheggi. Canone di locazione: € 800.000,00 ca. Durata: 9+9+9 no break option con decorrenza dal 05/05/2010 € 12.500.000,00. ANCONA FORLÌ / CESENA PESCARA BARI GENOVA ROMA BOLOGNA IMPERIA - SANREMO TORINO BRESCIA LECCE TRENTO BUSTO ARSIZIO MESSINA TREVISO CAGLIARI MILANO UDINE CATANIA MODENA VERONA CATANZARO NAPOLI VICENZA FIRENZE PADOVA BERGAMO, AD.ZE CASELLO A4 DALMINE Capannone 7.647mq, h. 10mt., locato a primaria ditta logistica, su area di 13.000mq. Canone di locazione: € 430.000,00; durata: 6 + 6 anni con decorrenza: giugno 2012; prima scadenza giugno 2018; no break option. Redditività: 6,6% € 6.500.000,00. 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COMO, via Enrico Pessina, 8 Intero complesso a reddito Conduttore: Agenzia del Demanio Utilizzatore: INPS Totale mq 7.235 Durata contratto: 9+9 Decorrenza: 29/12/2004; prima scadenza: 28/12/2013; seconda scadenza: 28/12/2022 Canone annuo aggiornato totale: € 620.921,00. € 9.000.000,00. Inquadra il codice QR con il Tuo smartphone per accedere direttamente al nostro sito internet e visionare tutte le nostre proposte. Per scaricare sul tuo smartphone il programma per leggere il codice Qr invia un sms al numero 335 1877961 con scritto “Live”. Sappiamo dare il giusto valore al tuo immobile. RIZZETTI VALUE è la divisione specifica di Rizzetti immobiliare che risponde perfettamente alle esigenze di chi ha un immobile di valore e desidera averne una corretta valutazione, lontani dalla semplice valutazione al metro quadro. Non esiti a contattarci per una valutazione, senza alcun impegno, del Suo immobile di prestigio. V A L U E Rizzetti Immobiliare S.r.l. Bergamo Rotonda dei Mille ingresso da via Piccinini 2 tel. 035 212562 fax 035 233429 [email protected] Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008 Normativa Comuni Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 23 di 41 Sab 15/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 27 I benefici. Verificare le previsioni di legge e le scelte dei municipi. Le agevolazioni sul prelievo si muovono su due corsie Luigi Lovecchio La materia delle agevolazioni Imu comprende una pluralità di situazioni, alcune direttamente disciplinate nella legge, altre rimesse alla facoltà deliberativa dei comuni. Occorre considerare con attenzione le varie fattispecie, in vista del saldo del 17 dicembre. Le agevolazioni previste dalla legge riguardano, in primo luogo, i fabbricati d' interesse storico-artistico e i fabbricati inagibili e inabitabili. Per entrambe tali tipologie viene prevista la riduzione a metà dell' imponibile. Nel caso dei fabbricati storici, in particolare, la nuova regola è profondamente diversa da quella vigente nell' ambito Ici. Quest' ultima disponeva, infatti, che l' imponibile fosse determinato sulla base della minore delle tariffe d' estimo relative alle abitazioni ubicate nella medesima zona censuaria. In ambito Imu, invece, la base imponibile si determina secondo le regole ordinarie, cioè sulla base della rendita catastale in atti, e poi si riduce alla metà l' importo così ottenuto. Per i fabbricati inagibili o inabitabili l' agevolazione riproduce quella applicabile nel precedente tributo. Il contribuente, prima di auto-liquidarsi l' agevolazione, deve presentare al comune una dichiarazione sostitutiva di notorietà, attestante lo stato di inagibilità o inabitabilità dell' immobile, salvo che il comune non ne sia già a conoscenza. In alternativa, è possibile richiedere all' ufficio tecnico comunale un sopralluogo. Potrebbe accadere che un fabbricato storico sia anche inagibile. Secondo le risposte a quesiti delle Finanze (si veda Il Sole 24 Ore del 31 maggio), la riduzione a metà spetta una sola volta, poiché l' agevolazione per l' immobile storico già ricomprenderebbe la situazione di inagibilità. In realtà, le cose non stanno così. La riduzione a metà per i fabbricati d' interesse storico-artistico si spiega con i vincoli derivanti dalla qualifica storica. Ne deriva che, nel caso ipotizzato (immobile storico e inagibile), l' imponibile sarà pari al 25% del totale. Le esenzioni Imu sono sostanzialmente riprese dalla normativa Ici. In particolare, sono esenti i fabbricati di categoria E e gli immobili adibiti a usi culturali (musei e biblioteche), a condizione che il proprietario non ne ricavi alcun reddito. Sono inoltre esenti gli immobili posseduti e utilizzati da enti non commerciali, destinati agli usi indicati nell' articolo 7, lettera i) del decreto legislativo 504/92, se l' attività sia svolta gratuitamente o dietro pagamento di corrispettivi simbolici. Sono infine Normativa Comuni esenti i terreni ubicati in comuni collinari e montani e i fabbricati rurali strumentali ubicati in comuni montani o parzialmente montani, secondo la classificazione Istat. Per quel che riguarda le agevolazioni comunali, i sindaci possono assimilare all' abitazione principale le unità immobiliari non locate, in proprietà di anziani o disabili residenti in istituti di ricovero nonché di italiani residenti all' estero. In tale eventualità, spettano aliquota ridotta e detrazione per l' abitazione principale. Le agevolazioni facoltative possono inoltre assumere la forma dell' aliquota ridotta. I casi tipizzati nella legge riguardano: immobili locati; beni delle imprese; immobili di soggetti Ires; fabbricati merce di imprese costruttrici. Nei primi tre casi, l' aliquota può arrivare sino allo 0,4%, nell' ultimo il limite è lo 0,38. C' è spazio anche per agevolazioni decise a livello locale. Un esempio riguarda le case concesse in uso gratuito a parenti, che non possono mai essere equiparate all' abitazione principale, ma potrebbero fruire di un' aliquota ridotta, non inferiore allo 0,46 per cento. Con riferimento all' abitazione principale, le amministrazioni potrebbero elevare la detrazione base di 200 euro e/o ridurre l' aliquota sino allo 0,2 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli sconti 01|FABBRICATI STORICI La base imponibile, determinata secondo i criteri ordinari, è ridotta alla metà (riduzione di legge) 02| FABBRICATI INAGIBILI O INABITABILI La base imponibile, determinata secondo i criteri ordinari, è ridotta alla metà (riduzione di legge) 03| ALTRI SCONTI PER LEGGE Terreni in comuni collinari e montani, secondo l' elenco contenuto nella circolare 9/1993; fabbricati rurali strumentali in comuni montani o parzialmente montani, secondo la classificazione Istat; fabbricati di categoria catastale E; immobili posseduti e usati da enti non commerciali, adibiti alle attività indicate nell' articolo 7, lett. i), decreto 504/92, svolte gratuitamente o con corrispettivi simbolici 04|LE SCELTE DEI COMUNI Possibili aliquote ridotte per immobili locati; immobili d' impresa; immobili di soggetti Ires; beni merce delle imprese di costruzione; altre fattispecie 05|L' ABITAZIONE PRINCIPALE Riduzione di aliquota sino allo 0,2 per cento; elevazione della detrazione base di 200 euro; assimilazione all' abitazione principale delle unità non locate possedute da anziani, disabili o italiani all' estero (decise dai Comuni) Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 24 di 41 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 25 di 41 . Sab 15/12/2012 la Repubblica SABATO 15 DICEMBRE 2012 La Repubblica Pagina 27 @ ECONOMIA PER SAPERNE DI PIÙ www.senato.it www.tesoro.it ■ 27 Province, tagli congelati per un anno Ammortizzatori rifinanziati: 1,7 miliardi. Sanità, caccia ai “fannulloni” ROBERTO PETRINI I punti Province Riforma congelata per tutto il 2013: le Province continueranno ad operare con le vecchie prerogative. Spetterà al prossimo governo mettere a punto un nuovo intervento di riordino Ammortizzatori Le risorse per la cassa integrazione in deroga salgono a 1,7 miliardi per il 2013, somma più che doppia rispetto al testo della Legge di stabilità approvato alla Camera Tarsu Nel 2013 la tassa sui rifiuti si pagherà in quattro rate, a gennaio, aprile, luglio e ottobre, compreso il conguaglio. Dal 2014 sarà possibile versarla in un’unica soluzione ROMA — Maratona finale per la legge di Stabilità 2013, l’ultima della legislatura. Un provvedimento che cresce di ora in ora per farsi carico delle partite ancora aperte e dei provvedimenti che non potranno arrivare al traguardo prima dello scioglimento delle Camere: l’approvazione in Commissione slitta a lunedì e nell’aula di Palazzo Madama si arriverà probabilmente martedì 18. In prima fila tra i testi “recuperati” il tormentato testo di riduzione e accorpamento delle Province: un articolo della legge di Stabilità congela la riforma per un anno, in sostanza per l’intero 2013, e blocca riordino e spacchettamento delle funzioni. Le Province dunque potranno continuare ad operare con la normativa in vigore prima del tentativo di riforma e spetterà al nuovo governo valutare il tenore del nuovo intervento. Risolta anche la questione delle elezioni, in quanto le Province sono già enti di secondo livello e i vertici dovrebbero essere eletti dai Comuni: in attesa della riforma le 6-7 Province per le quali sono previste le urne in primavera saranno commissariate. L’altro nodo risolto è quello della cassa integrazione in deroga. «Abbiamo raggiunto un risultato importante», spiega il relatore Giovanni Legnini del Pd. Le risorse per gli am- mortizzatori sociali sono arrivate a 1,7 miliardi nel 2013, più del doppio di quanto era riuscita a recuperare la Camera. Sempre riguardo al lavoro dipendente una norma elimina la trattenuta del 2,5 per cento del Tfr degli statali: la norma era stata introdotta dal governo Berlusconi e bocciata dalla Corte costituzionale. Per ora sono stati messi in bilancio 67 milioni per integrare il Tfr di coloro che stanno per lasciare il lavoro ma nei prossimi anni il problema si ripresenterà e si parla di un costo complessivo di 1,6 miliardi. La partita della legge di Stabilità tuttavia non è finita: nelle prossime ore arriveranno anche le modifiche al patto di Stabilità dei Comuni (che per ora incassano, con la nuova norma, il gettito completo dell’Imu pari a circa 8 miliardi), resta aperto il tema dell’Università e dei non autosufficienti. Aperta anche la questione della sanità con gli ospedali ormai a corto di risorse e che minacciano di ridurre le prestazioni: per ora, su esplicita richiesta di Mr. Forbici Enrico Bondi, è stata inserita una norma in Finanziaria che prevede verifiche sul personale sanitario che in quanto inidoneo è stato destinato a funzioni di minor aggravio. É in arrivo anche la proroga degli sfratti, mentre si conferma la cosiddetta rottamazione dei ruoli fino a 2.000 euro Maratona finale per la legge di Stabilità, martedì in aula al Senato. Imu tutta ai Comuni antecedenti l’anno 2000: la norma si aggiunge a quella volta a sanare le “cartelle pazze” e che consente ai contribuenti investiti dal fenomeno una interlocuzione paritaria e più rapida con l’amministrazione finanziaria. Infine ancora modifiche alla Tobin tax, depotenziata dalla riduzione della base imponibile al mercato azionario: i derivati, che sono sottoposti ad un bollo a cifra fissa e non proporzionale, pagheranno 200 euro su un contratto dal valore sottostante di un milione di euro (non più come nella prima versione 100 euro). © RIPRODUZIONE RISERVATA I punti Tobin tax La tassa sulle transazioni in derivati partirà da un minimo di 25 centesimi per contratti fino a 2.500 euro. Su quelli superiori al milione l’aliquota viene raddoppiata: da 100 a 200 euro Tfr Eliminata la trattenuta del 2,5% sul trattamento di fine rapporto dei lavoratori statali. Introdotta dal governo Berlusconi, era stata bocciata dalla Corte costituzionale Imu Dal 2013 l’imposta sugli immobili andrà tutta ai Comuni. Dovrebbero così incassare circa 7,6 miliardi di euro in un biennio, più le risorse del Fondo di solidarietà Fannulloni Ricongiungimenti Una “verifica straordianaria” sui lavoratori della sanità giudicati non idonei e assegnati a compiti meno gravosi. La condurrà il prossimo anno l’Inps, di concerto con il ministero Ricongiungimento della pensione gratuito per chi è passato all’Inps entro luglio 2010. Per gli altri, sarà senza oneri solo il cumulo dei contributi per il trattamento di vecchiaia Il caso MICHELE BOCCI UN PROVVEDIMENTO di poche righe per dare il via a un maxi controllo che riguarderà almeno 50mila dipendenti del sistema sanitario nazionale, tra infermieri e oss, cioè gli ex ausiliari. La norma ribattezzata cerca-fannulloni chiede alle Asl e all’Inps di verificare le condizioni di chi è stato riconosciuto “inidoneo alla sua attività” per motivi di salute e per questo è stato spostato a mansioni meno pesanti. Secondo le stime del ministero, che è stato interpellato dai senatori firmatari dell’emendamento, si tratta di circa il 10-15% dei 350mila infermieri e 100mila oss che lavorano negli ospedali pubblici italiani. Il ministro alla Salute Renato Balduzzi parla di verifiche da fare «con buonsenso, responsabilità e saggezza» e di nessuna caccia al furbetto. Alla base del provvedimento ci sarebbero anche varie segnalazioni di Asl e ospedali riguardo a certificazioni sospette di medici del lavoro. La richiesta di cambiare mansioni, magari spostarsi Normativa Comuni Nel mirino infermieri e portantini “inidonei” arrivano 50 mila verifiche straordinarie da un reparto pesante a un ambulatorio oppure di saltare i turni di notte, è abbastanza diffusa nel mondo degli infermieri. L’impiego è spesso duro e con il tempo ci sono persone che per motivi fisici non Balduzzi si affida a Inps e alle Asl: “Controlli con buonsenso e responsabilità” sono più in grado di assicurare come prima l’assistenza ai pazienti, ad esempio perché non possono sollevare pesi. Ci sono poi ragioni più legate allo stress alla base dei trasferimenti. Reparti come le rianimazioni, le chirurgie di alta specialità, i pronto soccorso, sono as- 350 mila 10-15% 80 mila INFERMIERI INIDONEI PRECARI In tutto il sistema sanitario nazionale pubblico sono impiegati 350 mila infermieri, a cui si aggiungono 100 mila Oss ovvero ex ausiliari Circa il 10-15% dei lavoratori infermieri sono stati certificati dai medici legali inidonei, esentati dalle mansioni più usuranti e trasferiti altrove Secondo l’Ipasvi gli infermieri precari nel Ssn sono oltre 80 mila, utilizzando contratti di collaborazione non adatti al tipo di mansione sai usuranti e infatti sono quelli che più spesso hanno difficoltà a reperire personale. Talvolta il cambiamento è solo temporaneo. Al ministero ritengono che alla fine solo per una parte ridotta degli oltre 50mila controllati verranno trovate certificazioni non veritiere. In quel caso è previsto che le aziende sanitarie e ospedaliere ricollochino il dipendente nelle sue mansioni iniziali. Alla base dell’emendamento c’è il tentativo di sfruttare al meglio la forza lavoro di un sistema sanitario pubblico che sta vivendo il suo momento più difficile a causa delle riduzioni dei fondi destinati alla sanità. La crisi di finanziamento colpisce duramente le Regioni e alcune di queste sono costrette a spendere anche per prendere lavoratori precari, magari da cooperative, necessari a coprire i turni nei reparti più pesanti. Recu- Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile perare infermieri e oss da dentro il sistema significherebbe quindi anche risparmiare. La presidente di Ipasvi, che raccoglie i Collegi degli infermieri (cioè gli “Ordini” di questi professionisti), Annalisa Silvestro, è abbastanza innervosita dal provvedimento. «Un intervento per verificare la regolarità delle certificazioni dovrebbe far parte della normalità. Che controllino pure, e se trovano casi di scorrettezza li riportino alla normalità — spiega — Detto questo evitiamo di parlare di fannulloni e usare logiche stereotipate. Verifichino ma non mortifichino le centinaia di migliaia di professionisti sanitari». Silvestro introduce anche un altro tema. «Dobbiamo ricordarci che gli operatori non si autocertificano la non idoneità, lo fa il medico legale. Quindi il discorso non riguarda solo gli infermieri ma tutto il sistema. E comunque chi viene adibito a mansioni meno pesanti svolge comunque un lavoro importantissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 26 di 41 Sab 15/12/2012 La Repubblica Pagina 27 Province, tagli congelati per un anno Ammortizzatori rifinanziati: 1,7 miliardi. Sanità, caccia ai "fannulloni" ROMA - Maratona finale per la legge di Stabilità 2013, l' ultima della legislatura. Un provvedimento che cresce di ora in ora per farsi carico delle partite ancora aperte e dei provvedimenti che non potranno arrivare al traguardo prima dello scioglimento delle Camere: l' approvazione in Commissione slitta a lunedì e nell' aula di Palazzo Madama si arriverà probabilmente martedì 18. In prima fila tra i testi "recuperati" il tormentato testo di riduzione e accorpamento delle Province: un articolo della legge di Stabilità congela la riforma per un anno, in sostanza per l' intero 2013, e blocca riordino e spacchettamento delle funzioni. Le Province dunque potranno continuare ad operare con la normativa in vigore prima del tentativo di riforma e spetterà al nuovo governo valutare il tenore del nuovo intervento. Risolta anche la questione delle elezioni, in quanto le Province sono già enti di secondo livello e i vertici dovrebbero essere eletti dai Comuni: in attesa della riforma le 6-7 Province per le quali sono previste le urne in primavera saranno commissariate. L' altro nodo risolto è quello della cassa integrazione in deroga. «Abbiamo raggiunto un risultato importante», spiega il relatore Giovanni Legnini del Pd. Le risorse per gli ammortizzatori sociali sono arrivate a 1,7 miliardi nel 2013, più del doppio di quanto era riuscita a recuperare la Camera. Sempre riguardo al lavoro dipendente una norma elimina la trattenuta del 2,5 per cento del Tfr degli statali: la norma era stata introdotta dal governo Berlusconi e bocciata dalla Corte costituzionale. Per ora sono stati messi in bilancio 6-7 milioni per integrare il Tfr di coloro che stanno per lasciare il lavoro ma nei prossimi anni il problema si ripresenterà e si parla di un costo complessivo di 1,6 miliardi. La partita della legge di Stabilità tuttavia non è finita: nelle prossime ore arriveranno anche le modifiche al patto di Stabilità dei Comuni (che per ora incassano, con la nuova norma, il gettito completo dell' Imu pari a circa 8 miliardi), resta aperto il tema dell' Università e dei non autosufficienti. Aperta anche la questione della sanità con gli ospedali ormai a corto di risorse e che minacciano di ridurre le prestazioni: per ora, su esplicita richiesta di Mr. Forbici Enrico Bondi, è stata inserita una norma in Finanziaria che prevede verifiche sul personale sanitario che in quanto inidoneo è stato destinato a funzioni di minor aggravio. É in arrivo anche la proroga degli sfratti, Normativa Comuni mentre si conferma la cosiddetta rottamazione dei ruoli fino a 2.000 euro antecedenti l' anno 2000: la norma si aggiunge a quella volta a sanare le "cartelle pazze" e che consente ai contribuenti investiti dal fenomeno una interlocuzione paritaria e più rapida con l' amministrazione finanziaria. Infine ancora modifiche alla Tobin tax, depotenziata dalla riduzione della base imponibile al mercato azionario: i derivati, che sono sottoposti ad un bollo a cifra fissa e non proporzionale, pagheranno 200 euro su un contratto dal valore sottostante di un milione di euro (non più come nella prima versione 100 euro). © RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 27 di 41 . Sab 15/12/2012 Italia Oggi Pagina 31 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Sabato 15 Dicembre 2012 Sa 31 È questo l’effetto della pubblicazione da parte dell’Istat dell’indice per l’adeguamento Multe stradali più care del 6% Dal 1° gennaio 2013 scatta l’aggiornamento biennale DI Pagina a cura STEFANO MANZELLI ED ENRICO SANTI on il cenone di Capodanno arriva l’aumento automatico biennale degli importi delle multe stradali di quasi il 6%. È questo l’effetto conseguente alla pubblicazione da parte dell’Istat del dato relativo alla variazione biennale dell’indice Foi rilevato a novembre e reso disponibile il 13 dicembre. Ai sensi dell’art. 195, comma 3, del codice della strada, la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. Prendendo come riferimento tale indice, il ministro della giustizia, di concerto con i ministri dell’economia e delle finanze, e delle infrastrutture e dei trasporti, fissa i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo. Usualmente il decreto ministeriale di dicembre prende come base di riferimento l’indice Foi di novembre. Dunque, sulla base del dato pubblicato dall’Istat il 13 dicembre scorso, dal 1° gennaio 2013 scatterà un aumento del 5,7% degli importi delle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni stradali. Questo incremento risulta essere il più elevato dal 1998 in poi. L’ultimo aggiornamento era stato stabilito dal decreto ministeriale del 22 dicembre 2010, che aveva disposto l’aumento del 2,4% a partire dal 1° gennaio 2011. Con il decreto di prossima emanazione, nel calcolo dei nuovi importi si applicherà la consueta regola dell’arrotondamento all’unità di euro per eccesso se la frazione decimale sarà pari o superiore a 50 centesimi di euro oppure per difetto se sarà inferiore. L’arrotondamento sarà applicato alle sanzioni edittali, ma non agli importi che costituiscono il risultato di operazioni di divisione rispetto ai valori minimi o massimi previsti dal codice della strada, come, per esempio, le somme da iscrivere a ruolo o le somme richieste a titolo di cauzione. Resteranno escluse dall’aggiornamento, non essendo ancora decorsi due anni, le norme che hanno introdotto o modificato le sanzioni con effetto dopo il 1° gennaio 2011. Per esemplificare come cambieranno gli importi rispetto ad alcune infrazioni stradali, con il nuovo anno la sanzione per il divieto di sosta aumenterà da 39 a 41 euro, quella per C $' !!$$$$&$(" %$$&#$"' %$" %$) #$"$$ "!"!" %"!"$ !!0.6/)(,-%5<%703,%()+6%.)/50)3,*%', .)/50()--%3)5),(3,'%()-'%10-60+0 " .10350'0.1-)44,70()--C%1 1%-50A0-53)#(,'6,A1)30/)3,(, 4,'63)99%/0/40++)55,%3,&%440%5)+03,%13)7%-)/5) A'-%443,5)3,0(,%++,6(,'%9,0/)3)990 1,=&%440,/*)3,03)%26)--010450%&%4)(,+%3%()5)3.,/%50 .)(,%/5)3,&%44046--C)-)/'013)99,%,4)/4,%355'0..% -)55%)'0..%()-+4 4.,%355 )()-/,/%/9,%.)/5,0/(,)+,0/%-, >?!@ )0**)35)(073%//01)37)/,3)%1)/%(,)4'-64,0/)%--% 5%9,0/) "/,'% 11%-5%/5) 307,/',%-) #,% ,.,/0 / >)++,0%-%&3,%)/530)/0/0-53)-)03)()- +,03/0 C%1)3563%()--)0**)35)4%3:)**)556%5%,- %--)03) -&%/(0,/5)+3%-);16&&-,'%50%--C-&0/-,/)()--%307,/',% ()-0.6/)(,-%5<46,1035%-,8881307,/',%3',5888 '0.6/)1-%5,3',58883)+,0/)'%-%&3,%,5)8884)37,9,0 '0/53%55,16&&-,',,5 )410/4%&,-)"/,'0()-30')(,.)/50/+/50/,0%37)--, )410/4%&,-)()-30')(,.)/50(,+%3%05544%,64)1 1,/%,&3, %5%(,,/7,0%--%" -,3,+)/5) " $$##""# " l’eccesso di velocità fra 10 e 40 km/h oltre il limite: la sanzione salirà da 159 a 168 euro fra le ore 7 e le ore 22 e da 212 a 224 euro fra le ore 22 e le ore 7. La sanzione per il conducente o passeggero senza cinture di sicurezza passerà da 76 a 80 euro, mentre quella prevista per chi guida usando il telefonino senza auricolare o senza viva voce aumenterà da152 a 161 euro. Una vera doccia fredda per le tasche degli automobilisti sulla quale già da qualche mese hanno posto l’attenzione le associazioni di tutela. Se non arriverà un improbabile determinazione politica di segno contrario non ci saranno eccezioni. L’aumento è alle porte. E dal prossimo anno debutta l’invio via Pec Dal prossimo anno multe stradali spedite tramite Posta elettronica certificata. È questo lo scenario che si prospetta dopo le recenti novità introdotte dal decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 e dalla relativa legge di conversione. Occorrerà comunque attendere alcune norme di dettaglio per l’entrata a pieno regime del sistema. La notificazione dei verbali tramite Pec si fonda teoricamente sull’art. 149-bis del codice di procedura civile, applicabile ai sensi dell’art. 201 del codice della strada. Ma è il dl 179/2012 a dare la svolta introducendo le norme che potranno rivoluzionare dal 2013 le modalità di notificazione delle multe stradali mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata. Infatti, secondo le nuove disposizioni confermate dalla legge di conversione, ogni cittadino ha la facoltà di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale. L’indirizzo verrà inserito nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente-Anpr. Il dl prevede che dal 1° gennaio 2013, tranne i casi in cui la normativa vigente preveda una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dichiarato, senza oneri di spedizione a suo carico. E questo anche ai fini della notificazione delle multe stradali. Occorrerà attendere però l’emanazione di un decreto ministeriale per la definizione delle modalità di comunicazione del domicilio digitale da parte del cittadino e di consultazione dell’Anpr. Secondo le ulteriori novità introdotte dalla legge di conversione del dl 179/2012, in assenza di dichiarazione del domicilio digitale da parte del cittadino le amministrazioni potranno predisporre le comunicazioni come documenti informatici sottoscritti con firma digitale o firma elettronica avanzata, da conservare nei propri archivi, e inviare ai cittadini stessi, per posta ordinaria o raccomandata con avviso di ricevimento, copia analogica di tali documenti sottoscritti con firma autografa sostituita a mezzo stampa predisposta secondo le disposizioni del dlgs 39/1993. Oltre alle predette nuove regole sulla comunicazione con i cittadini via posta elettronica certificata, il dl 179/2012 prevede novità anche per il domicilio digitale delle persone giuridiche. Infatti, è stato esteso alle imprese individuali che si iscrivono al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane l’obbligo di indicare l’indirizzo di posta elettronica certificata, già previsto dal decreto 185/2008 per le imprese in forma societaria. Le imprese individuali attive dovranno depositare il proprio indirizzo di Pec entro il 30 giugno 2013 (scadenza aggiornata dalla legge di conversione del dl 179/2012). Ed entro metà marzo, sulla base degli elenchi di indirizzi di pec costituiti presso il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, sarà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un Indice nazionale Ini-Pec, al quale le pubbliche amministrazioni potranno accedere. In sostanza, dunque, il dl 179/2012 ha posto le basi per rendere obbligatoria nel corso del 2013 la notificazione via pec delle multe stradali alle persone fisiche (solo ai soggetti che hanno dichiarato il domicilio digitale all’anagrafe comunale) e alle persone giuridiche. Per la piena e completa messa a regime si tratta di attendere rispettivamente da un lato il decreto che fisserà le modalità di dichiarazione dell’indirizzo di pec all’anagrafe comunale e da altro lato le comunicazioni della casella di pec da parte delle imprese individuali. In ogni caso, qualora nelle forme di legge sia stato comunicato l’indirizzo di posta elettronica certificata, la notificazione dei verbali per infrazioni stradali dovrà avvenire soltanto per via telematica; l’inosservanza costituirà fonte di responsabilità per il dirigente. 118111108111099111109115109101 Normativa Enti Locali Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 28 di 41 Sab 15/12/2012 Italia Oggi Pagina 31 E dal prossimo anno debutta l' invio via Pec Dal prossimo anno multe stradali spedite tramite Posta elettronica certificata. È questo lo scenario che si prospetta dopo le recenti novità introdotte dal decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 e dalla relativa legge di conversione. Occorrerà comunque attendere alcune norme di dettaglio per l' entrata a pieno regime del sistema. La notificazione dei verbali tramite Pec si fonda teoricamente sull' art. 149-bis del codice di procedura civile, applicabile ai sensi dell' art. 201 del codice della strada. Ma è il dl 179/2012 a dare la svolta introducendo le norme che potranno rivoluzionare dal 2013 le modalità di notificazione delle multe stradali mediante l' utilizzo della posta elettronica certificata. Infatti, secondo le nuove disposizioni confermate dalla legge di conversione, ogni cittadino ha la facoltà di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale. L' indirizzo verrà inserito nell' Anagrafe nazionale della popolazione residente-Anpr. Il dl prevede che dal 1° gennaio 2013, tranne i casi in cui la normativa vigente preveda una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dichiarato, senza oneri di spedizione a suo carico. E questo anche ai fini della notificazione delle multe stradali. Occorrerà attendere però l' emanazione di un decreto ministeriale per la definizione delle modalità di comunicazione del domicilio digitale da parte del cittadino e di consultazione dell' Anpr. Secondo le ulteriori novità introdotte dalla legge di conversione del dl 179/2012, in assenza di dichiarazione del domicilio digitale da parte del cittadino le amministrazioni potranno predisporre le comunicazioni come documenti informatici sottoscritti con firma digitale o firma elettronica avanzata, da conservare nei propri archivi, e inviare ai cittadini stessi, per posta ordinaria o raccomandata con avviso di ricevimento, copia analogica di tali documenti sottoscritti con firma autografa sostituita a mezzo stampa predisposta secondo le disposizioni del dlgs 39/1993. Oltre alle predette nuove regole sulla comunicazione con i cittadini via posta elettronica certificata, il dl 179/2012 prevede novità anche per il domicilio digitale delle persone giuridiche. Infatti, è stato esteso alle imprese individuali che si iscrivono al registro delle imprese o all' albo delle imprese artigiane l' obbligo di indicare l' indirizzo di posta elettronica certificata, già previsto Normativa Enti Locali dal decreto 185/2008 per le imprese in forma societaria. Le imprese individuali attive dovranno depositare il proprio indirizzo di Pec entro il 30 giugno 2013 (scadenza aggiornata dalla legge di conversione del dl 179/2012). Ed entro metà marzo, sulla base degli elenchi di indirizzi di pec costituiti presso il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, sarà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un Indice nazionale Ini-Pec, al quale le pubbliche amministrazioni potranno accedere. In sostanza, dunque, il dl 179/2012 ha posto le basi per rendere obbligatoria nel corso del 2013 la notificazione via pec delle multe stradali alle persone fisiche (solo ai soggetti che hanno dichiarato il domicilio digitale all' anagrafe comunale) e alle persone giuridiche. Per la piena e completa messa a regime si tratta di attendere rispettivamente da un lato il decreto che fisserà le modalità di dichiarazione dell' indirizzo di pec all' anagrafe comunale e da altro lato le comunicazioni della casella di pec da parte delle imprese individuali. In ogni caso, qualora nelle forme di legge sia stato comunicato l' indirizzo di posta elettronica certificata, la notificazione dei verbali per infrazioni stradali dovrà avvenire soltanto per via telematica; l' inosservanza costituirà fonte di responsabilità per il dirigente. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 29 di 41 . Sab 15/12/2012 La Stampa Pagina 14-15 R 14 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 15 DICEMBRE 2012 U GOVERNO Commissione bilancio del Senato LE ULTIME MISURE Il via libera alla legge di stabilità è atteso per lunedì, poi toccherà all’Aula, poi alla Camera e infine Mario Monti si dimetterà Gli ammortizzatori salgono a 1,7 miliardi Via libera alle ricongiunzioni pensionistiche gratuite, caos Province ROBERTO GIOVANNINI ROMA Il via libera della Commissione Bilancio del Senato alla legge di stabilità è atteso per lunedì; poi toccherà all’Aula di Palazzo Madama, alla Camera e ci saranno le dimissioni di Monti. Nell’ultimo «tram» legislativo utile il Parlamento sta infilando tutto quel che può. Cambia la Tobin Tax, c’è il via libera alle ricongiunzioni pensionisti- che a titolo gratuito, e soprattutto arrivano anche più fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga, visto che gli 800 milioni già previsti sarebbero inevitabilmente finiti a metà del prossimo anno. Ora la «dote» sale a 1,7 miliardi, con risorse prese dal fondo produttività e dal «fondo Brunetta» per i professionisti. Ma siamo al «rompete le righe»: dopo avere imposto la rinuncia al decreto sulle provin- ce, ormai i partiti non hanno più freni. E si accingono a cancellare la pur minima modifica allo status quo di enti locali che pure sembravano condannati. Va da sé che toccherà a noi cittadini sborsare miliardi come imposte o come debito per finanziare istituzioni che i più considerano inutili. Dopo l’addio al decreto legge che comportava l’accorpamento di 35 province, bisognava a tutti i costi trovare un veicolo legislativo per sanare una altrimenti drammatica contraddizione normativa. Senza la riforma, infatti, sarebbero entrate in vigore le norme già approvate a suo tempo nel decreto SalvaItalia e nel decreto «spending review». Norme che riducono le competenze e le risorse delle province, e ne cancellano gli organi elettivi. Risultato, si sarebbe rischiata una paralisi istituzionale, lasciando incer- tezza (ad esempio) su chi deve fare la manutenzione delle scuole e delle strade. Ieri il governo ha così presentato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento alla legge di stabilità che «sistema» le questioni istituzionali, e congela le norme del «SalvaItalia» rinviandone per dodici mesi l’entrata in vigore. Ma a quanto pare neanche questo va bene al Pdl e alla Lega (e sotto sotto ne- anche al Pd). Che hanno presentato un pacchetto di emendamenti che mirano a cancellare completamente gli effetti del «SalvaItalia», ripristinando le province in tutto il loro splendore, numero e potenza. Quasi sicuramente il governo andrà sotto sul suo emendamento, e visto che non si pensa a un voto di fiducia su un testo finale scritto dall’Esecutivo, anche stavolta le province saranno salvate. FINANZA Arriva la Tobin tax I detrattori continuano a dire che la tassa sulle transazioni non colpisce o quasi le banche. La Tobin tax sarà applicata sulle operazioni finanziarie e azionarie, con due differenti aliquote (dello 0,1% per le operazioni nei mercati regolamentati e dello 0,2% per le operazioni nei mercati Otc). C’è una terza aliquota «anti-speculativa», che sarà dello 0,02%. Per le operazioni sui derivati sarà introdotto un prelievo fisso, che potrà arrivare fino a 200 euro. Infine, è prevista un’esenzione per le operazioni a «carattere etico e sociale». RIFIUTI Cambia la Tarsu Dal primo gennaio la vecchia Tarsu (l’imposta sui rifiuti) si chiamerà «Tares», tassa sui rifiuti e servizi. A inizio anno si pagherà la prima rata, poi altre 3 arriveranno ad aprile, luglio e ottobre). Il versamento della prima rata, commisurato alla vecchia Tarsu o Tia, sarà un acconto, in attesa che i Comuni varino le nuove tariffe. Novità vengono introdotte per l’individuazione dei metri quadri sui quali calcolare quantità e qualità dei rifiuti, ma il criterio della superficie catastale sarà applicato solo dopo la riforma del catasto. DIPENDENTI PUBBLICI Stretta sul Tfr Con un abile trucco, il governo accoglie la sentenza della Consulta che giudicava illegittima la trattenuta del 2,5% sulle buste paga per le liquidazioni dei dipendenti pubblici. Ma trasformando il Tfr in Tfs (trattamento di fine servizio) eviterà di restituire 3,8 miliardi sottratti dal 2011. E tutte le vertenze legali già avviate o future per riavere indietro un «prelievo obbligatorio» definito illegittimo saranno estinte. La norma inserita nella legge di stabilità era già prevista in un decreto legge saltato a causa della fine del governo Monti. Normativa Enti Locali Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 30 di 41 Sab 15/12/2012 La Stampa Pagina 14-15 GOVERNO LE ULTIME MISURE. Gli ammortizzatori salgono a 1,7 miliardi Via libera alle ricongiunzioni pensionistiche gratuite, caos Province. Commissione bilancio del Senato Il via libera alla legge di stabilità è atteso per lunedì, poi toccherà all' Aula, poi alla Camera e infine Mario Monti si dimetterà Il via libera della Commissione Bilancio del Senato alla legge di stabilità è atteso per lunedì; poi toccherà all' Aula di Palazzo Madama, alla Camera e ci saranno le dimissioni di Monti. Nell' ultimo «tram» legislativo utile il Parlamento sta infilando tutto quel che può. Cambia la Tobin Tax, c' è il via libera alle ricongiunzioni pensionistiche a titolo gratuito, e soprattutto arrivano anche più fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga, visto che gli 800 milioni già previsti sarebbero inevitabilmente finiti a metà del prossimo anno. Ora la «dote» sale a 1,7 miliardi, con risorse prese dal fondo produttività e dal «fondo Brunetta» per i professionisti. Ma siamo al «rompete le righe»: dopo avere imposto la rinuncia al decreto sulle province, ormai i partiti non hanno più freni. E si accingono a cancellare la pur minima modifica allo status quo di enti locali che pure sembravano condannati. Va da sé che toccherà a noi cittadini sborsare miliardi come imposte o come debito per finanziare istituzioni che i più considerano inutili. Dopo l' addio al decreto legge che comportava l' accorpamento di 35 province, bisognava a tutti i costi trovare un veicolo legislativo per sanare una altrimenti drammatica contraddizione normativa. Senza la riforma, infatti, sarebbero entrate in vigore le norme già approvate a suo tempo nel decreto SalvaItalia e nel decreto «spending review». Norme che riducono le competenze e le risorse delle province, e ne cancellano gli organi elettivi. Risultato, si sarebbe rischiata una paralisi istituzionale, lasciando incertezza (ad esempio) su chi deve fare la manutenzione delle scuole e delle strade. Ieri il governo ha così presentato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento alla legge di stabilità che «sistema» le questioni istituzionali, e congela le norme del «SalvaItalia» rinviandone per dodici mesi l' entrata in vigore. Ma a quanto pare neanche questo va bene al Pdl e alla Lega (e sotto sotto neanche al Pd). Che hanno presentato un pacchetto di emendamenti che mirano a cancellare completamente gli effetti del «SalvaItalia», ripristinando le province in tutto il loro splendore, numero e potenza. Quasi sicuramente il governo andrà sotto sul suo emendamento, e visto che non si Normativa Enti Locali pensa a un voto di fiducia su un testo finale scritto dall' Esecutivo, anche stavolta le province saranno salvate. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 31 di 41 . Sab 15/12/2012 Corriere della Sera Pagina 3 Cronaca di Milano Corriere della Sera Sabato 15 Dicembre 2012 3 MI Nuova bufera Venticinque consiglieri di Pdl e Lega indagati per i rimborsi. E ieri la Procura ha acquisito anche i documenti dell’opposizione Rimborsi «facili», accuse alla Regione Formigoni: regole rispettate. Saviano: migliaia di cavallette avrebbero fatto meno danni Videogiochi, vini, la pizza della domenica sera con gli amici, persino le sigarette e i francobolli. E poi 15 mila euro in dolci, 27 mila in taxi. Settecentocinquanta, invece, in munizioni da caccia. Eppure «Batman non c’è in Lombardia», scandisce Roberto Formigoni. «Credo proprio — aggiunge — che i nostri gruppi abbiano rispettato fino in fondo le regole». Roberto Saviano in serata gli risponderà ironico: «Batman non c’è in Lombardia», dice il governatore. Ma forse migliaia di cavallette affamate avrebbero fatto meno danni». Venticinque indagati e altri in arrivo. Il conto dei consiglieri alle prese con guai giudiziari nell’aula del Pirellone è ormai faccenda complicatissima. Tra gli indagati di giornata figurano anche i due capigruppo dei due partiti di maggioranza. Paolo Valentini (Pdl) e Stefano Galli (Lega). Il primo con 118 mila euro di rimborsi sotto la lente della magistratura, il secondo con meno della metà. «Non riusciamo a capire il motivo, se non che è iniziata la campagna elettorale», commenterà a caldo il capo dei maroniani del Pirellone. Più prudente l’atteggiamento del collega pidiellino: «Da noi ci sono regole che non consentono comportamenti simili a quelli registrati in altre Regioni. Poi se ci sono questioni personali da chiarire, vedremo». Quanto ai rimborsi richiesti, Valentini osserva come quei 118 mila euro equivalgano «nei fatti a 23.600 euro di spese di rappresentanza all’anno e meno di duemila al mese. Nel pieno rispetto delle normative e dei budget regionali». L’inchiesta sulle spese dei consiglieri del Pirellone ha preso il via dalle indagini sui rimborsi esibiti da Franco Nicoli Cristiani, ex vicepresidente dell’aula del Pirellone. Ieri però la Guardia di Finanza è tornata al Pirellone bussando alla porta di tutti gli altri gruppi consiliari e acquisendo anche in questo caso scontrini, ricevute e fatture. Normativa Enti Locali «Ci auguriamo che la magistratura faccia rapidamente chiarezza. Siamo sereni», dicono in coro Luca Gaffuri, Stefano Zamponi e Chiara Cremonesi, capigruppo rispettivamente di Pd, Idv e Sel. «E il funzionamento del consiglio regionale della Lombardia costa lo 0,28% del bilancio regionale», sottolinea l’attuale presidente Fabrizio Cecchetti, anche lui leghista, anche lui indagato. Il Pirellone che verrà prende intanto le distanze dagli eccessi, veri o presunti, dei consiglie- ri di oggi. Per Bobo Maroni, candidato governatore della Lega, parla il plenipotenziario Matteo Salvini: «Con Maroni presidente nessun abuso sarà tollerato. Verrà controllato ogni euro speso e verranno dimezzati i contributi. Se l’inchiesta in corso do- vesse accertare delle responsabilità, chi in passato ha sbagliato sia a destra che a sinistra dovrà rimborsare tutto con gli interessi». Anche Gabriele Albertini è durissimo: «I controlli in corso sono sacrosanti e le ipotesi di L’aula Venticinque indagati e altri in arrivo. Nell’aula del Pirellone il conto dei consiglieri regionali alle prese con guai giudiziari è ormai questione complicata accusa di peculato sono gravi non tanto e non solo per l’eventuale uso illecito di fondi pubblici, ma perché esse suonano ancora più odiose in un momento congiunturale come questo in cui i cittadini italiani e lombardi sono chiamati a compiere gravi sacrifici e rinunce per procedere al risanamento economico». Sul fronte opposto parlano i candidati governatori del centrosinistra. Attacca Alessandra Kustermann, «la primaria alle primarie»: «È l’ennesima prova, della quale non sentivamo assolutamente il bisogno, della mancanza di valori che purtroppo si registra all’interno delle istituzioni e della scarsa o nulla considerazione dei soldi che i cittadini pagano con le loro tasse». Secondo Umberto Ambrosoli «l’inchiesta sui rimborsi dei consiglieri conferma quanto sia necessario vigilare sui comportamenti degli eletti e della classe dirigente». Hanno detto ❜❜ In Lombardia regole chiare per tutti. Stupisce il ritardo delle verifiche a sinistra Roberto Formigoni A.Se. © RIPRODUZIONE RISERVATA La storia La legislatura è iniziata nel marzo del 2010. Poi le indagini che hanno coinvolto maggioranza e opposizione Pirellone, mille giorni di scandali Sotto inchiesta un consigliere su due La legislatura degli orrori inizia come peggio non si potrebbe, con la polemica sulla presunta ineleggibilità del «presidente a vita», alias Roberto Formigoni (la definizione si deve a Silvio Berlusconi), ormai arrivato al quarto mandato consecutivo. Una cavillosa sottigliezza in rapporto alla valanga in arrivo. Perché al Pirellone in fondo è andata proprio così, in questi ultimi due anni. Uno scandalo a seppellire l’altro, sempre in crescendo, vergogna dopo vergogna, inchiesta dopo inchiesta. E così dopo la polemicuzza sulla non eleggibilità del Celeste, ecco la bomba «firme false» con il sospetto, diventato poi inchiesta giudiziaria, che i maggiorenti locali del Pdl abbiano contraffatto le adesioni raccolte a sostegno del listino del governatore. La nona legislatura sarà ricordata per fotogrammi. Quello di Nicole (Minetti) e Renzo (Bossi) insieme, sorridenti all’esordio in aula come fosse il primo giorno di scuola. I simboli perfetti del berluscon-bossismo morente finiti ancora una volta nei guai per aver scaricato sui conti dei rispettivi gruppi i loro vezzi da eterni fanciulli: aperitivi, videogiochi, sigarette, Red Bull. Oppure Filippo Penati. L’uomo forte della sinistra che sembra un secolo fa ed era solo il 2010 quando fu scelto da Pier Luigi Bersani in persona come braccio armato per la riconquista del Nord. Indagato per presunte tangenti nella rossa Sesto. Oppure quel tavolo che doveva essere l’élite del Pirellone. Quell’ufficio di presidenza con quattro indagati su cinque, presidente compreso. Un record. Massimo Ponzoni e Franco Nicoli Cristiani spediti addirittura in carcere. E un certo Spreafico, l’unico della compagnia a non avere guai, a finire paparazzato come un eroe nazionale. Poi in ordine alfabetico, che in Il record Quello dei rimborsi è solo l’ultimo capitolo di un mandato da record per numero di inquisiti quello cronologico si rischia di uscire matti: Daniele Belotti (in un’inchiesta sugli ultrà atalantini), Angelo Giammario, Romano La Russa, Gianluca Rinaldin, Monica Rizzi. Quest’ultima, «la Monica della Valcamonica», accusata di dossieraggi interni contro gli avversari di Bossi junior in ditta con una maga, una sensitiva assunta in Regione «per curare la rassegna stampa». La leggerezza da cinepanettone vira però d’improvviso verso il noir anni 70. L’assessore alla casa Domenico Zambetti finisce in carcere il 10 ottobre con un accusa da brividi: essersi comprato i voti dalle cosche di stanza al Nord. Dalle maghe ai boss, e non c’è più da ridere. È la fine. Meglio: è l’inizio della fine. Che la nona legislatura non possa arrivare a termine diventa da questa data in avanti chiaro a tutti. La Lega di Maroni stacca, come si dice, la spina. Anche perché nel frattempo tra gli indagati è finito pure lui, Roberto Formigoni da Lecco. Per l’inchiesta sulla sanità, sulla clinica Maugeri, e per i suoi rapporti con i faccendieri Daccò e Simone (entrambi finiti in carcere). ❜❜ Non riusciamo a L’agonia è lunga. I consiglieri si dimettono dopo un balletto tragicomico sull’opportunità del voto anticipato. Meglio dicembre o gennaio? O forse tirare primavera sperando che il popolo elettore dimentichi almeno un po’ gli scandali? In ogni caso, coi titoli di coda già sullo schermo, c’è ancora il tempo per ricevere un’altra legnata dal Tar, questa volta in fatto di quote rosa: troppe poche le donne nella giunta di Roberto Formigoni. La sentenza non avrà effetto solo perché quella giunta Formigoni nel frattempo non esiste più, rimpiazzata da una squadra di volenterosi tecnici «di transizione». Ieri l’ultima infornata, e altri 22 indagati. Il conto nel frattempo s’è fatto impossibile; a spanne uno su due è a vario titolo nei guai. E sarà vero che Batman non abiterà qui, come ripetono tutti, consolandosi che a Roma è sempre peggio e che tipi come Fiorito in Lombardia non si sono mai visti. Ma è qui che la cronaca s’è fatta storia. La fine della seconda Repubblica è passata anche dal Pirellone. Da Renzo e Nicole, da Penati a Formigoni, i duellanti della scorsa volta. Era il 29 marzo di due anni fa e sembra un altro secolo. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile capire il motivo di queste cose, se non che è iniziata la campagna elettorale Stefano Galli ❜❜ Ci auguriamo che la magistratura faccia rapidamente chiarezza. Noi siamo sereni, i nostri conti sono in ordine Chiara Cremonesi Andrea Senesi © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 32 di 41 Sab 15/12/2012 Corriere della Sera Pagina 3 Nuova bufera Venticinque consiglieri di Pdl e Lega indagati per i rimborsi. E ieri la Procura ha acquisito anche i documenti dell' opposizione. Rimborsi «facili», accuse alla Regione Formigoni: regole rispettate. Saviano: migliaia di cavallette avrebbero fatto meno danni. Videogiochi, vini, la pizza della domenica sera con gli amici, persino le sigarette e i francobolli. E poi 15 mila euro in dolci, 27 mila in taxi. Settecentocinquanta, invece, in munizioni da caccia. Eppure «Batman non c' è in Lombardia», scandisce Roberto Formigoni. «Credo proprio - aggiunge - che i nostri gruppi abbiano rispettato fino in fondo le regole». Roberto Saviano in serata gli risponderà ironico: «Batman non c' è in Lombardia», dice il governatore. Ma forse migliaia di cavallette affamate avrebbero fatto meno danni». Venticinque indagati e altri in arrivo. Il conto dei consiglieri alle prese con guai giudiziari nell' aula del Pirellone è ormai faccenda complicatissima. Tra gli indagati di giornata figurano anche i due capigruppo dei due partiti di maggioranza. Paolo Valentini (Pdl) e Stefano Galli (Lega). Il primo con 118 mila euro di rimborsi sotto la lente della magistratura, il secondo con meno della metà. «Non riusciamo a capire il motivo, se non che è iniziata la campagna elettorale», commenterà a caldo il capo dei maroniani del Pirellone. Più prudente l' atteggiamento del collega pidiellino: «Da noi ci sono regole che non consentono comportamenti simili a quelli registrati in altre Regioni. Poi se ci sono questioni personali da chiarire, vedremo». Quanto ai rimborsi richiesti, Valentini osserva come quei 118 mila euro equivalgano «nei fatti a 23.600 euro di spese di rappresentanza all' anno e meno di duemila al mese. Nel pieno rispetto delle normative e dei budget regionali». L' inchiesta sulle spese dei consiglieri del Pirellone ha preso il via dalle indagini sui rimborsi esibiti da Franco Nicoli Cristiani, ex vicepresidente dell' aula del Pirellone. Ieri però la Guardia di Finanza è tornata al Pirellone bussando alla porta di tutti gli altri gruppi consiliari e acquisendo anche in questo caso scontrini, ricevute e fatture. «Ci auguriamo che la magistratura faccia rapidamente chiarezza. Siamo sereni», dicono in coro Luca Gaffuri, Stefano Zamponi e Chiara Cremonesi, capigruppo rispettivamente di Pd, Idv e Sel. «E il funzionamento del consiglio regionale della Lombardia costa lo 0,28% del bilancio regionale», sottolinea l' attuale presidente Fabrizio Cecchetti, anche lui leghista, anche lui indagato. Il Pirellone che verrà prende intanto le distanze dagli eccessi, veri o presunti, dei consiglieri di oggi. Per Normativa Enti Locali Bobo Maroni, candidato governatore della Lega, parla il plenipotenziario Matteo Salvini: «Con Maroni presidente nessun abuso sarà tollerato. Verrà controllato ogni euro speso e verranno dimezzati i contributi. Se l' inchiesta in corso dovesse accertare delle responsabilità, chi in passato ha sbagliato sia a destra che a sinistra dovrà rimborsare tutto con gli interessi». Anche Gabriele Albertini è durissimo: «I controlli in corso sono sacrosanti e le ipotesi di accusa di peculato sono gravi non tanto e non solo per l' eventuale uso illecito di fondi pubblici, ma perché esse suonano ancora più odiose in un momento congiunturale come questo in cui i cittadini italiani e lombardi sono chiamati a compiere gravi sacrifici e rinunce per procedere al risanamento economico». Sul fronte opposto parlano i candidati governatori del centrosinistra. Attacca Alessandra Kustermann, «la primaria alle primarie»: «È l' ennesima prova, della quale non sentivamo assolutamente il bisogno, della mancanza di valori che purtroppo si registra all' interno delle istituzioni e della scarsa o nulla considerazione dei soldi che i cittadini pagano con le loro tasse». Secondo Umberto Ambrosoli «l' inchiesta sui rimborsi dei consiglieri conferma quanto sia necessario vigilare sui comportamenti degli eletti e della classe dirigente». A.Se. RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 33 di 41 . Sab 15/12/2012 La Stampa Pagina 14-15 R 14 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 15 DICEMBRE 2012 U GOVERNO Commissione bilancio del Senato LE ULTIME MISURE Il via libera alla legge di stabilità è atteso per lunedì, poi toccherà all’Aula, poi alla Camera e infine Mario Monti si dimetterà Gli ammortizzatori salgono a 1,7 miliardi Via libera alle ricongiunzioni pensionistiche gratuite, caos Province ROBERTO GIOVANNINI ROMA Il via libera della Commissione Bilancio del Senato alla legge di stabilità è atteso per lunedì; poi toccherà all’Aula di Palazzo Madama, alla Camera e ci saranno le dimissioni di Monti. Nell’ultimo «tram» legislativo utile il Parlamento sta infilando tutto quel che può. Cambia la Tobin Tax, c’è il via libera alle ricongiunzioni pensionisti- che a titolo gratuito, e soprattutto arrivano anche più fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga, visto che gli 800 milioni già previsti sarebbero inevitabilmente finiti a metà del prossimo anno. Ora la «dote» sale a 1,7 miliardi, con risorse prese dal fondo produttività e dal «fondo Brunetta» per i professionisti. Ma siamo al «rompete le righe»: dopo avere imposto la rinuncia al decreto sulle provin- ce, ormai i partiti non hanno più freni. E si accingono a cancellare la pur minima modifica allo status quo di enti locali che pure sembravano condannati. Va da sé che toccherà a noi cittadini sborsare miliardi come imposte o come debito per finanziare istituzioni che i più considerano inutili. Dopo l’addio al decreto legge che comportava l’accorpamento di 35 province, bisognava a tutti i costi trovare un veicolo legislativo per sanare una altrimenti drammatica contraddizione normativa. Senza la riforma, infatti, sarebbero entrate in vigore le norme già approvate a suo tempo nel decreto SalvaItalia e nel decreto «spending review». Norme che riducono le competenze e le risorse delle province, e ne cancellano gli organi elettivi. Risultato, si sarebbe rischiata una paralisi istituzionale, lasciando incer- tezza (ad esempio) su chi deve fare la manutenzione delle scuole e delle strade. Ieri il governo ha così presentato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento alla legge di stabilità che «sistema» le questioni istituzionali, e congela le norme del «SalvaItalia» rinviandone per dodici mesi l’entrata in vigore. Ma a quanto pare neanche questo va bene al Pdl e alla Lega (e sotto sotto ne- anche al Pd). Che hanno presentato un pacchetto di emendamenti che mirano a cancellare completamente gli effetti del «SalvaItalia», ripristinando le province in tutto il loro splendore, numero e potenza. Quasi sicuramente il governo andrà sotto sul suo emendamento, e visto che non si pensa a un voto di fiducia su un testo finale scritto dall’Esecutivo, anche stavolta le province saranno salvate. FINANZA Arriva la Tobin tax I detrattori continuano a dire che la tassa sulle transazioni non colpisce o quasi le banche. La Tobin tax sarà applicata sulle operazioni finanziarie e azionarie, con due differenti aliquote (dello 0,1% per le operazioni nei mercati regolamentati e dello 0,2% per le operazioni nei mercati Otc). C’è una terza aliquota «anti-speculativa», che sarà dello 0,02%. Per le operazioni sui derivati sarà introdotto un prelievo fisso, che potrà arrivare fino a 200 euro. Infine, è prevista un’esenzione per le operazioni a «carattere etico e sociale». RIFIUTI Cambia la Tarsu Dal primo gennaio la vecchia Tarsu (l’imposta sui rifiuti) si chiamerà «Tares», tassa sui rifiuti e servizi. A inizio anno si pagherà la prima rata, poi altre 3 arriveranno ad aprile, luglio e ottobre). Il versamento della prima rata, commisurato alla vecchia Tarsu o Tia, sarà un acconto, in attesa che i Comuni varino le nuove tariffe. Novità vengono introdotte per l’individuazione dei metri quadri sui quali calcolare quantità e qualità dei rifiuti, ma il criterio della superficie catastale sarà applicato solo dopo la riforma del catasto. DIPENDENTI PUBBLICI Stretta sul Tfr Con un abile trucco, il governo accoglie la sentenza della Consulta che giudicava illegittima la trattenuta del 2,5% sulle buste paga per le liquidazioni dei dipendenti pubblici. Ma trasformando il Tfr in Tfs (trattamento di fine servizio) eviterà di restituire 3,8 miliardi sottratti dal 2011. E tutte le vertenze legali già avviate o future per riavere indietro un «prelievo obbligatorio» definito illegittimo saranno estinte. La norma inserita nella legge di stabilità era già prevista in un decreto legge saltato a causa della fine del governo Monti. Normativa Province Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 34 di 41 Sab 15/12/2012 La Stampa Pagina 14-15 GOVERNO LE ULTIME MISURE. Gli ammortizzatori salgono a 1,7 miliardi Via libera alle ricongiunzioni pensionistiche gratuite, caos Province. Commissione bilancio del Senato Il via libera alla legge di stabilità è atteso per lunedì, poi toccherà all' Aula, poi alla Camera e infine Mario Monti si dimetterà Il via libera della Commissione Bilancio del Senato alla legge di stabilità è atteso per lunedì; poi toccherà all' Aula di Palazzo Madama, alla Camera e ci saranno le dimissioni di Monti. Nell' ultimo «tram» legislativo utile il Parlamento sta infilando tutto quel che può. Cambia la Tobin Tax, c' è il via libera alle ricongiunzioni pensionistiche a titolo gratuito, e soprattutto arrivano anche più fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga, visto che gli 800 milioni già previsti sarebbero inevitabilmente finiti a metà del prossimo anno. Ora la «dote» sale a 1,7 miliardi, con risorse prese dal fondo produttività e dal «fondo Brunetta» per i professionisti. Ma siamo al «rompete le righe»: dopo avere imposto la rinuncia al decreto sulle province, ormai i partiti non hanno più freni. E si accingono a cancellare la pur minima modifica allo status quo di enti locali che pure sembravano condannati. Va da sé che toccherà a noi cittadini sborsare miliardi come imposte o come debito per finanziare istituzioni che i più considerano inutili. Dopo l' addio al decreto legge che comportava l' accorpamento di 35 province, bisognava a tutti i costi trovare un veicolo legislativo per sanare una altrimenti drammatica contraddizione normativa. Senza la riforma, infatti, sarebbero entrate in vigore le norme già approvate a suo tempo nel decreto SalvaItalia e nel decreto «spending review». Norme che riducono le competenze e le risorse delle province, e ne cancellano gli organi elettivi. Risultato, si sarebbe rischiata una paralisi istituzionale, lasciando incertezza (ad esempio) su chi deve fare la manutenzione delle scuole e delle strade. Ieri il governo ha così presentato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento alla legge di stabilità che «sistema» le questioni istituzionali, e congela le norme del «SalvaItalia» rinviandone per dodici mesi l' entrata in vigore. Ma a quanto pare neanche questo va bene al Pdl e alla Lega (e sotto sotto neanche al Pd). Che hanno presentato un pacchetto di emendamenti che mirano a cancellare completamente gli effetti del «SalvaItalia», ripristinando le province in tutto il loro splendore, numero e potenza. Quasi sicuramente il governo andrà sotto sul suo emendamento, e visto che non si Normativa Province pensa a un voto di fiducia su un testo finale scritto dall' Esecutivo, anche stavolta le province saranno salvate. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 35 di 41 . Sab 15/12/2012 Il Messaggero Pagina 49 -MSGR - 20 CITTA - 49 - 15/12/12-N:RCITTA Cronacadi Roma UN PUNTO DI FORZA PER LA VOSTRA SALUTE 13 ºC 10 ºC Sabato 15 Dicembre 2012 [email protected] www.ilmessaggero.it VIA DOMENICO CHELINI 39 Il Sole Sorge 7,31 Tramonta 16,39 La Luna Sorge 9,10 Cala 19,25 www.bios-spa.it [email protected] Gli uffici della Cronaca sono aperti dalle 11 alle 20, via del Tritone, 152, 00187 Roma T 06/4720224 - 06/4720228 F 06/4720446 Top ten Il piacere trasformista delle melanzane alla parmigiana L’evento Polizia in festa con il ministro per il nuovo calendario Il caso Dente a pag. 63 Martinelli a pag. 65 Lazzari a pag. 67 Salone Margherita in vendita l’amarezza di Marini e Prati Lo storico tempio del Bagaglino tra gli immobili in dismissione della Banca d’Italia. Valeria e Pamela: «Speriamo che resti un teatro» Rifiuti, c’è il super commissario Il bilancio dei carabinieri: meno rapine `Negli emendamenti del governo alla legge di stabilità nuovi poteri per affrontare l’emergenza crescono i furti A fine mese scade la proroga per Malagrotta. Incognita sulla discarica di Monti dell’Ortaccio ` Nella legge di stabilità, che dovrebbe essere approvata in Parlamento entro il 21 dicembre, ci sono anche tre emendamenti che consentiranno la nomina di un super commissario che risolva i problemi dei rifiuti di Roma ed eviti che la spazzatura resti per strada. Il 31 dicembre scade il mandato del prefetto Goffredo Sottile, commissario per i rifiuti che ancora sta ragionando sulla possibilità di realizzare una discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio, a ridosso di Malagrotta. Ma il suo potere è limitato alla realizzazione dell’impianto e l’unico altro atto che potrà firma- re sarà la proroga di Malagrotta. Il ministro Clini, prima dell’arrivo del nuovo governo, dovrebbe nominare un nuovo commissario che si faccia carico dell’emergenza (non è chiaro se sarà sempre Sottile e qualcun altro). Con quali poteri non è chiaro. In queste ore infatti è in corso un confronto bipartisan, che vede da una parte il sindaco Gianni Alemanno e dall’altra il Partito democratico per andare a limare gli emendamenti del governo, con dei subemendamenti romani che vadano a definire meglio i poteri del commissario. Evangelisti a pag. 50 e 51 Sanità nel caos gli ospedali religiosi scendono in piazza Il trasporto all’estero lo pagano i cittadini A fine mese scade la proroga per la discarica di Malagrotta. I rifiuti non trattati andranno all’estero: costerà 180mila euro al giorno. Salasso per i cittadini. Parlamento L’intervista Primarie Pd con i consiglieri comunali Lotito: candidato? Se mi chiamano indosserò il saio Dibattito a Roma sulle primarie del Pd per decidere chi correrà per il Parlamento. I consiglieri comunali temevano l’esclusione, ma potranno partecipare perché la legislatura è all’epilogo. a pag. 53 Il presidente della Lazio parla della sua ipotetica candidatura alla Regione: «Amo le sfide impossibili, quando decisi di risanare la Lazio mi prendevano per matto, ma ci sono riuscito». Olivo a pag. 53 Il reportage. Emergenza vandali nel cimitero Nomentana bis quattro chilometri anti-ingorghi `Il primario che ha partecipato agli scontri «Trattano noi medici come malfattori» Manifestazione di medici e infermieri degli ospedali religiosi. Il giorno precedente c’era stata la protesta dei dipendenti del gruppo San Raffaele (il primario che ha partecipato racconta: «Ci trattano come malfattori»). Ieri una delegazione dei sindacati che protestava per i tagli agli ospedali religiosi (i budget del 2012 sono stati ridotti del 7 per cento) è stata ricevuta al ministero della Salute. «Abbiamo chiesto di evitare che si creino situazioni come quelle dell’Idi San Carlo». a pag. 52 Obiettivo Champions Clemente Mimun i serve una punta in grado di sostituire Klose quando il tedesco è fuori gioco. Lo ha confermato anche la partita di Bologna. a pag. 55 C Calano le rapine, ma crescono i furti. Il bilancio di fine anno dei carabinieri parla chiaro. Tirano un sospiro di sollievo le banche con numeri in netto calo, mentre sale la tensione per tabaccherie, pompe di benzina e farmacie, tra gli obiettivi preferiti dai rapinatori, soprattutto sotto Natale. Ma c’è un altro dato curioso tra i numeri, quello che riguarda gli arresti dei cosiddetti produttori di droga «fai da te»: sono in aumento. Una settantina le persone arrestate da gennaio a oggi, perché coltivavano marijuana, per rivenderla ovviamente. Tagliapietra a pag. 55 IL CASO Uno scorcio del Verano: molte zone sono in stato d’abbandono (Foto TOIATI) Ladri e degrado, il Verano cade a pezzi Troili a pag. 59 Inaugurata ieri mattina la Nomentana bis, che collega Tor Lupara con la periferia est della Capitale, zona Capobianco, vicino alla Centrale del latte. L’opera, lunga 4 chilometri, è costata alla Provincia 20 milioni di euro e permetterà uno snellimento del traffico dall’hinterland verso il raccordo anulare. Ne risentirà positivamente la viabilità della via Nomentana, caratterizzata da perenni ingorghi sul territorio dei comuni di Guidonia e Fonte Nuova, in particolare in prossimità di Parco Azzurro, Colleverde e Tor Lupara. Per il presidente dell’amministrazione provinciale, Nicola Zingaretti, questa strada «permetterà di risparmiare una o due ore al giorno di traffico». Bruni a pag. 61 Mauro Evangelisti Ora i romani invidiano la neve di Milano VIA DOMENICO CHELINI 39 - ROMA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AD ALTA TECNOLOGIA RMN - TC MULTISTRATO - M.O.C. DIAGNOSTICA ECOGRAFICA COLONSCOPIA VIRTUALE L’ESAME NON INVASIVO CHE PUÒ SALVARE LA VITA www.bios-spa.it Sindacati [email protected] #neve a Milano, #Alemanno chiuderà le scuole a Roma per non farsi trovare impreparato @lucaro252 n inverno fa, quanta nostalgia, l’obbligo delle catene a bordo e non per essere pronti in caso di rissa. Roma, la neve, il panico, gli autisti dei bus fatti partire scientificamente con le gomme da deserto che alla prima spruzzata di bianco alla Balduina ti guardavano desolati e dicevano: «Scusate, ma dovete scendere». E tu dovevi percorrere decine di chilometri a piedi U con i mocassini per raggiungere la prima fermata della metropolitana (pensate, a quei tempi funzionava). Un inverno fa, la neve, la Cassia bloccata e Roma Nord isolata, come se quel Nord avesse un valore aggiunto, non ancora rapito dalle immagini di innocenti toga party. E quando vedevi i primi fiocchi, scattavi la foto con il telefonino e annunciavi al mondo notizie di portata storica tipo «nevica a Settebagni». Era febbraio, divenne famoso il sindaco di Roma, il suo berretto blu, il gelo con i pronostici della protezione civile, da allora se c’è qualche nuvolone scuro in cielo si dichiara lo stato di allarme universale a Roma perché non si sa mai. Divenne famoso anche l’imitatore del sindaco di Roma e «chiamo esercito» è una frase entrata nella romanità più profonda. Un inverno fa, quanta nostalgia, c’era mezza Italia per due settimane paralizzata da nevicate senza fine però si parlava solo di Roma che per due giornate con qualche fiocco più del solito era in tilt. Ecco perché, in molti ieri su Twitter, vedendo la prima neve a Milano, scrivevano: «Magari nevicasse anche a Roma». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile -TRX IL:15/12/12 01:14-NOTE:RCITTA Pagina 36 di 41 Sab 15/12/2012 Il Messaggero Pagina 49 Sanità nel caos gli ospedali religiosi scendono in piazza Il primario che ha partecipato agli scontri «Trattano noi medici come malfattori» Manifestazione di medici e infermieri degli ospedali religiosi. Il giorno precedente c' era stata la protesta dei dipendenti del gruppo San Raffaele (il primario che ha partecipato racconta: «Ci trattano come malfattori»). Ieri una delegazione dei sindacati che protestava per i tagli agli ospedali religiosi (i budget del 2012 sono stati ridotti del 7 per cento) è stata ricevuta al ministero della Salute. «Abbiamo chiesto di evitare che si creino situazioni come quelle dell' Idi San Carlo». a pag. 52. Sindacati Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 37 di 41 . Sab 15/12/2012 La Stampa Pagina 28-29 T1 AL AT BI CN CV NO PR T2 VB VC LA STAMPA SABATO 15 DICEMBRE 2012 Economia .29 . LA HOLDING PIRELLI A NOVEMBRE NUOVA FLESSIONE DELLE VENDITE NEL 27 PAESI DELL’UE. IL LINGOTTO PERDE IL 12 PER CENTO L’auto europea perde un altro 10% Camfin, avanti con i fondi media Marchionne: il 2013 sarà migliore. A Pomigliano 500 euro di più in busta Unicredit con i Malacalza TEODORO CHIARELLI TORINO Doppio premio Sul mercato europeo dell’auto si abbatte una nuova flessione a due cifre. A novembre le immatricolazioni nei 27 Paesi Ue sono scese del 10,1%. Nei primi undici mesi del 2012, comunica l’Acea, l’associazione dei costruttori europei, il calo in Europa è stato del 7,2%. Dati negativi per la Fiat, che sconta ancora una volta il pesantissimo andamento del mercato italiano: a novembre -12,8% La Fabbrica Italia Pomigliano ha ricevuto la medaglia Silver World class manufactoring di giugno e il primo posto alla Lean Production di settembre I 2.146 lavoratori sono stati a loro volta premiati con 500 euro ciascuno Il Lingotto smentisce l’ipotesi di aumento del capitale: «Abbiamo 10 miliardi in cassa» per le immatricolazioni e quota di mercato nel Vecchio Continente scesa al 6,1%. Da inizio anno la flessione delle vendite del Lingotto è del 15,6%. Nella top ten di novembre dei principali costruttori in Europa continua il testa a testa tra Fiat e Bmw. Il gruppo torinese è ridisceso in settima posizione, scavalcato dal concorrente di Monaco che a novembre ha segnato una quota del 7% e vendite in leggero progresso (+0,4% a 67.200 unità). Prima in classifica Volkswagen, seguita da Psa Peugeot Citroen (-16%), entrambe in calo. Ma la flessione più accentuata è del terzo classificato, il gruppo Renault, le cui vendite sono scese del 27,4%. A novembre Fiat Azienda ricerca immobile da condurre in locazione per adibirlo a propria sede, ubicato nel Comune di Bari. L’immobile in oggetto deve: - essere ubicato nel Comune di Bari; - essere destinato ad uso ufficio; - avere una superficie di ca. 750 mq, anche sviluppata su due piani, da adibire ad uffici; di ca. 160 mq da adibire ad uso magazzino; di ca. 200 mq ad uso spogliatoio con annessi servizi igienici, di ca. 450 mq ad uso laboratorio; di ca. 800 mq scoperti ad uso parcheggio. Le manifestazioni d’interesse dovranno pervenire entro il 31/12/2012 alla casella postale n. 22 c/o Publikompass S.p.A. Via U. Bonino 15/C 98124 Messina, in posta semplice e con la specifica indicazione “Manifestazione d’interesse”. I SINDACATI Bistefani, lunedì scatta lo sciopero Crescono i timori dei sindacati su Bistefani, azienda dolciaria nota per i biscotti Krumiri. Per lunedì è stato proclamato uno sciopero, martedì ci sarà un’assemblea dei 145 lavoratori per decidere le iniziative. Si è parlato di un interesse da parte di Bauli che ha però smentito. 1 Global Select Sicav FUND COMPARTMENT CCY NAV GLOBAL SELECT Sub-Fund VIII USD 1134,4104 GLOBAL SELECT Sub-Fund XXX USD 657,9187 GLOBAL SELECT Sub-Fund XXXI EUR 634,0163 GLOBAL SELECT Sub-Fund XXVIII EUR 1588,6741 GLOBAL SELECT Sub-Fund L USD 1048,0355 GLOBAL SELECT Sub-Fund XLI USD 1145,1399 GLOBAL SELECT Sub-Fund XLII EUR 1162,4895 Funds data as per 12/12/2012 zioni di alcuni media, ha smentito ieri un possibile aumento di capitale: «Non esiste alcun progetto al riguardo e non ce n’è necessità». Concetto ribadito da Marchionne dagli States: «Non ho mai previsto un aumento di capitale. Si tratta di speculazioni che hanno avuto effetti negativi sul titolo. Fiat può acquistare la quota Veba in Chrysler con altri mezzi. Eserciteremo tutte le call option da ora al 2016. Abbiamo 10 miliardi di liquidità e continueremo a produrre cassa». Fatto sta che il titolo Fiat ieri ha ridotto le perdite solo nel finale, chiudendo a -1,94%, dopo che durante la seduta era arrivato a sfiorare il -6%. Regalo di Natale, invece, per i 2.146 dipendenti Fiat di Fabbri- TORINO Marco Tronchetti Provera continua a trattare su due tavoli per il futuro di Camfin: da una parte con la famiglia Malacalza, grazie all’intervento come «facilitatore» di Unicredit, dall’altra proseguono ufficialmente «i colloqui in corso» con Clessidra e Investindustrial per un eventuale ingresso nelle holding a monte di Pirelli. «Penso che l’interesse per Pirelli alla fine sia quello di avere stabilità dell’azionariato ed è quello che per cui stiamo lavorando», ha commentato l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, a capo di una banca vicina sia ai Malacalza che a Pirelli. Ghizzoni spiega di non voler «commentare operazioni di questo genere», ma intanto in Borsa Pirelli è salito dell’1,25% e Camfin dell’1,45%. A mercati chiusi è arrivato il comunicato congiunto della Mtp & C. Sapa, di Clessidra e Investindustrial che ufficializzano la prosecuzione delle trattative per un ingresso in Gpi e Camfin da parte dei due fondi, che avevano un’esclusiva fino al 15 dicembre. Secondo gli osservatori la partita è solo all’inizio: se davvero i fondi entrassero in forze, i Malacalza potrebbero trovarsi con una quota di Pirelli di minoranza, circa il 5%. Ma l’alternativa, cioè l’Opa, viene sempre ritenuta troppo cara e rischiosa per Tronchetti. Insomma, trattative avanti an[R.E.] che sotto Natale. Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti ASL LECCE www.legaleentieaste.it www.lastampa.it FONDI SICAV ha immatricolato oltre 59 mila vetture. Nei primi undici mesi dell’anno le registrazioni sono state quasi 748 mila e la quota si è attestata al 6,4%. Da mettere in evidenza, secondo il Lingotto, i risultati ottenuti nel Regno Unito, in Svezia e in Germania. L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, intravede, comunque, qualche segnale positivo. «Il mercato italiano dell’auto - dice a New York - sarà in ripresa nel 2013, ma non nel primo trimestre. Molto dipenderà dalle elezioni e da quale governo andrà a governare. In Italia abbiamo il 30% del mercato e il mercato italiano è quello che ha più peso per noi e di questo paghiamo il prezzo in termini di media». Il Lingotto, dopo le indiscre- ca Italia Pomigliano: 500 euro in più in busta paga a fine mese per i due premi ricevuti dal Lingotto, la medaglia Silver World class manufactoring di giugno e il primo posto alla Lean Production di settembre. Un Natale da ricordare, dunque, ma anche la consapevolezza di dover tornare in fabbrica soltanto il prossimo 7 gennaio. La situazione di mercato, del resto, resta pesantissima, come testimoniano i dati di novembre in Europa. Con una comunicazione affissa in bacheca, l’amministratore delegato della newco, Sebastiano Garofalo, a un anno esatto dal lancio ufficiale della nuova Panda, ha ringraziato i dipendenti. «Il 2012 per tutti noi è stato un anno caratterizzato da ansie e sacrifici - ha scritto - ma anche da grandi soddisfazioni. Finalmente grazie al vostro lavoro e alla costanza nel perseguire obiettivi sempre più sfidanti, anche la miglior concorrenza, oltre che il managment Fiat, ha riconosciuto i risultati che noi abbiamo raggiunto. Mi riferisco al conseguimento del Silver Wcm a giugno, e alla vittoria di settembre nella gara della Lean Production con oltre 700 siti produttivi internazionali. Il riconoscimento relativo al Silver Wcm prevede anche un premio in denaro di 200 euro. La novità che ho il piacere di comunicare è che anche per la vittoria nella competizione internazionale Lean Production riceverete un premio aggiuntivo in denaro di 300 euro. Bravi». SERVIZIO SANITARIO DELLA PUGLIA AREA GESTIONE PATRIMONIO Piazza Bottazzi, 1 - 73100 Lecce - tel. 0832.215111 Fax 0832 215786 - e-mail: [email protected] ESTRATTO BANDO DI GARA Questa Azienda, in esecuzione dalla deliberazione n. 1970 del 28/11/2012 indice gara per la fornitura triennale di “SIERI E VACCINI” mediante “procedura aperta” ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs. 163/2006 - CIG n 4752883B1E. - Durata della fornitura 36 mesi (+180 giorni) Importo presunto per tutta la durata dell’appalto Euro 22.400.000,00 (Ventiduemilioniquattrocentomila) oltre IVA. Aggiudicazione al prezzo più basso ex art. 82 D.Lgs. 163/2006. Data ultima di presentazione delle offerte: ore 13,00 del 29/01/2013. Data di apertura delle buste in seduta pubblica: ore 10,00 del 31/01/2013. La documentazione di gara è scaricabile dal sito www.sanita.puglia.it Responsabile del procedimento: Dott.ssa Ermelinda Montesano (Tel. 0832/215827 - 215664). Eventuali richieste di chiarimenti potranno essere inviate per fax al n. 0832/215786 o per E-mail: [email protected]. Il bando è trasmesso alla G.U.U.E. in data 03/12/2012. le domeniche di dicembre aperti tutti i negozi* dalle 9 alle 20 *Stezzano (BG) dalle 9 alle 21 IL DIRETTORE GENERALE Dott. Valdo Mellone Per la pubblicità su: Via G.G. Winckelmann, 1 - 20146 MILANO Tel. 02.244.24.611 - Fax 02.244.244.90 Via Lugaro, 15 - 10126 TORINO Tel. 011.666.52.11 - Fax 011.666.53.00 Sindacati Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 38 di 41 Sab 15/12/2012 La Stampa Pagina 28-29 I SINDACATI. Bistefani, lunedì scatta lo sciopero Crescono i timori dei sindacati su Bistefani, azienda dolciaria nota per i biscotti Krumiri. Per lunedì è stato proclamato uno sciopero, martedì ci sarà un' assemblea dei 145 lavoratori per decidere le iniziative. Si è parlato di un interesse da parte di Bauli che ha però smentito. Sindacati Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 39 di 41 . Sab 15/12/2012 2 MI Corriere della Sera Cronaca di Milano Pagina 2 Sabato 15 Dicembre 2012 Corriere della Sera Trasporti Nella notte dovrebbe tornare in funzione il vecchio sistema Trenord, ancora caos Piano per gli indennizzi Disagi anche per il maltempo. Domani sciopero dell’Orsa La vicenda Il software Nuovo orario Primi problemi all’esordio In questo inizio dicembre il nuovo orario invernale debutta insieme al nuovo software Goal rail prodotto dalla spagnola Goal System: come sempre si comincia di domenica per avere un giorno di «morbida», ma la situazione è da subito molto difficile: oltre duecento i treni cancellati. Alle 8 del mattino va in tilt, ma per il gelo, anche la nuova linea Saronno-Seregno Lunedì La carica dei 700 mila allo sbando «Paura della neve? Ma perché mai? La confusione è già troppo grande perché il maltempo la faccia aumentare». Hanno avuto ragione i viaggiatori che ieri mattina avevano fatto questa previsione per la giornata. E del resto l’assessore regionale Andrea Gilardoni, che ha fatto un giro di ricognizione tra le sale operative di Cadorna e Lambrate nel primo pomeriggio, l’aveva detto l’altra sera: «Il massimo impegno, vicinanza a pendolari e lavoratori, ma non siamo in condizione di dire quando finirà». Qualcuno, chi poteva farlo, ieri ha rinunciato a muoversi, ma il rosario di ritardi e soppressioni non è cambiato in questa quinta giornata di viaggi — le corse dei treni lombardi sono 2.300 ogni 24 ore lungo 1.900 chilometri di rete — governati praticamente a vi- sta: Goal rail, il nuovo (per Trenord) software cui da domenica scorsa erano affidati turni del personale e composizioni di macchina, ha fatto cilecca per mancanza di sperimentazione. Risultato: oltre trecento convogli soppressi e ritardi a catena («abbiamo 51’ di ritardo e siamo solo a Tavazzano» fa sapere Alessia dal Milano-Cremona partito alle 17.51 da Centrale). E poi: guasti per mancata manutenzione, pantografi che non si alzano a causa del gelo, perché la programmazioni non è stata possibile. La riunione dei sindacati con l’assessore regionale, prevista alle 13, è stata cancellata. Orsa conferma lo sciopero programmato fra le 3 di domenica e le 2 di lunedì: «Lo facciamo perché non hanno voluto, neppure le altre sigle, fare il referendum sul nuovo contrat- In attesa I pendolari lombardi, messi a dura prova in questi giorni, sono praticamente raddoppiati: dai 350 mila del 2005, ora sono circa 700 mila to. Lo facciamo in modo da non danneggiare i pendolari perché vogliamo ripristinare regole democratiche», dice il segretario lombardo Antonino Costa. Fit-Cisl dissente: «Fanno del male anche ai lavoratori» sottolinea Leonardo Graziano. E aggiunge il segretario re- A casa Qualcuno, chi poteva farlo, ieri ha rinunciato a muoversi. Trecento i convogli soppressi gionale Francesco Ferrante: «Bisogna lavorare perché Trenord torni all’efficienza. Dieci giorni fa era una realtà di eccellenza, un modello. Quanto al referendum sul contratto, è come se fosse stato fatto: 3 mila dei 4 mila lavoratori di Trenord hanno accettato il siste- ma di welfare aziendale introdotto dal nuovo contratto». Dalla Cgil la segretaria lombarda Fulvia Colombini sollecita un nuovo appuntamento in Regione per avere «un piano chiaro e da divulgare a tutti i pendolari sulle misure e la tempistica entro la quale si prevede il ritorno alla normalità, l’entità e la data entro la quale sarà versato il risarcimento che ripaghi i viaggiatori almeno del danno economico». Trenord annuncia l’avvio del calcolo degli indennizzi; le associazioni del consumatori chiedono un bonus straordinario e un tavolo di confronto, altrimenti passeranno alle vie legali. Nella notte tra oggi e domani dovrebbe tornare in funzione il vecchio sistema, Veste: la task force informatica lavora senza interruzione. E lo stesso, con in mano i loro ordini di servizio scritti a mano, fanno i ferrovieri chiamati a un’emergenza tanto grande che, proprio come dicono i pendolari, neppure la neve e il gelo possono ingrandire. Laura Guardini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Maltempo Incidenti calati di oltre la metà. Strade pulite, mezzi pubblici senza problemi Milano regge all’«urto» neve Cinque macchinisti per guidare un solo treno, oppure treni carichi di passeggeri e pronti a partire ma in inutile attesa di un macchinista. Ancora un 10-15% di soppressione (le corse giornaliere sono 2.300); l’ad di Trenord, Giuseppe Biesuz, chiede scusa ma i sindacati denunciano: «Quel sistema non era stato testato a dovere: lo fanno sulla pelle dei pendolari» Martedì Unica soluzione: reinstallare il vecchio Veste Mentre l’arresto di Biesuz (per il dissesto di un’azienda che non ha a che vedere con le ferrovie) coglie tutti di sorpresa, si fa strada il «piano B»: tornare a Veste, il sistema che ha gestito turni e composizioni fino a domenica. La task force informatica continua a lavorare, mentre anche i ferrovieri hanno turni di 24 ore: domenica 16 si riparte da zero Sindacati Cade la neve e non cade Milano. Il che, dopo le brutte figure degli scorsi anni, è già una bella vittoria. Vietato montarsi la testa però: dopo i primi fiocchi scesi tra la notte di giovedì e ieri (oltre 13 centimetri misurati nel pomeriggio dall’Osservatorio meteorologico Milano-Duomo), stanotte e oggi le precipitazioni potrebbero riprendere. E fra strade e marciapiedi ci dovrebbe essere più gente rispetto a ieri. È il penultimo weekend per lo shopping nata- lizio; comunque Milano era davvero vuota e sarà difficile far peggio. Prendiamo uno dei pochi rilevatori a disposizione: gli ingressi nell’Area C, rimasta attiva. Se venerdì scorso dalle 7.30 alle 14.30 gli ingressi erano stati 70 mila, ieri nel medesimo lasso di tempo sono stati quasi 53 mila. Nonostante gli attacchi del centrodestra, che ha parlato di situazioni critiche in più di un quartiere, Milano sembra aver retto. Efficace il piano scattato da subito: già intorno Gli spalatori A partire dalle 4 e per tutta la mattinata di ieri l’Amsa ha impiegato 600 uomini per spalare la neve Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile alle due della notte di giovedì i mezzi spargisale pattugliavano Milano. A partire dalle 4 e per tutta la mattinata di ieri erano stati attivati per le operazioni 600 uomini dell’Amsa. Soddisfazione in Comune per l’appello raccolto dai milanesi a non usare la macchina (in calo di oltre la metà gli incidenti). Certo, non è mancato il boom di chiamate al 118, chi è scivolato e chi ha perso l’equilibrio. Qualcuno l’equilibrio è riuscito a tenerlo anche in sella: come i 350 «gladiatori» che hanno usufruito del bike sharing. Per chiudere, le previsioni: altri fiocchi attesi per oggi; sempre giù le temperature, per la sofferenza dei clochard. Centri d’accoglienza già a pieno regime: ospitano 1.600 persone. Brutte notizie dal fronte economico: a Milano e in Brianza secondo la Camera di commercio la neve (dipendenti a casa e camion dei rifornimenti bloccati) è costata alle imprese 85 milioni di euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 40 di 41 Sab 15/12/2012 Corriere della Sera Pagina 2 Lunedì. La carica dei 700 mila allo sbando Cinque macchinisti per guidare un solo treno, oppure treni carichi di passeggeri e pronti a partire ma in inutile attesa di un macchinista. Ancora un 10-15% di soppressione (le corse giornaliere sono 2.300); l' ad di Trenord, Giuseppe Biesuz, chiede scusa ma i sindacati denunciano: «Quel sistema non era stato testato a dovere: lo fanno sulla pelle dei pendolari» Sindacati Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 41 di 41