Università della Terza Età e del Tempo disponibile – San Martino Buon Albergo docente: prof. Cecilia Chiumenti Sostiene Pereira Antonio Tabucchi biografia Antonio Tabucchi è nato a Pisa il 23 settembre 1943 ed è morto a Lisbona il 25 marzo 2012. Legato da un amore viscerale al Portogallo, è stato il maggior conoscitore, critico e traduttore dell'opera del poeta, scrittore ed aforista portoghese Fernando Pessoa. Tabucchi conobbe l'opera di Pessoa negli anni sessanta, durante le sessioni frequentate alla Sorbona di Parigi, ne rimase talmente affascinato che, tornato in Italia, frequentò un corso di lingua portoghese per comprendere meglio il poeta. I suoi libri e saggi sono stati tradotti in molte lingue, compreso il giapponese. Con María José de Lancastre, sua moglie, ha tradotto in italiano molte delle opere di Fernando Pessoa, ha scritto un libro di saggi e una commedia teatrale su questo grande scrittore. Docente di letteratura portoghese presso l’Università di Siena, iniziò l'attività di scrittore nel 1975 con il romanzo Piazza d'Italia, cui fecero seguito varie raccolte di racconti (Il gioco del rovescio del 1981, Donna di Porto Pim, 1983 e Piccoli equivoci senza importanza del 1985) e dal romanzo breve Notturno indiano, 1984. Il successo giunse con i romanzi Requiem del 1992 e soprattutto Sostiene Pereira del 1994, con cui vinse anche il premio Campiello. L'impegno civile e l'alone di mistero che pervadono lo stile letterario di Tabucchi sono stati confermati nelle sue ultime opere importanti: La testa perduta di Damasceno Monteiro del 1996. Seguiranno: il romanzo epistolare Si sta facendo sempre più tardi del 2001; Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori» sette testi di poetica, per la maggior parte inediti o inediti in Italia, 2003; Il tempo invecchia in fretta, 2009; Racconti con figure 2011. Sostiene Pereira La trama Il romanzo è ambientato a Lisbona nel 1938, nel pieno del regime di Salazar. Pereira è un giornalista malinconico e abitudinario che ha abbandonato la cronaca nera per curare la rubrica culturale di un quotidiano del pomeriggio il Lisboa. E’ un uomo quieto, senza idee o posizioni politiche, dedito solo alla letteratura e al ricordo di sua moglie, morta da qualche anno. Un giorno Pereira, leggendo un articolo di una rivista, decide di contattarne l'autore per offrirgli un posto come collaboratore esterno della sua pagina culturale. L'autore, Francesco Monteiro Rossi accetta senza titubanze. Pereira lo prende così in prova, proponendogli di scrivere dei necrologi anticipati di personaggi celebri ancora in vita, in modo che siano subito pronti in caso di morte improvvisa del soggetto. Il giovane, invece di scrivere necrologi degli autori indicati, ne scrive altri, come quello di Marinetti o Gabriele d'Annunzio, di cui attacca con ferocia l'adesione al fascismo. Pereira li giudica impubblicabili, a causa del contenuto fortemente politico: tuttavia egli rimane come affascinato dalla personalità del ragazzo e della sua fidanzata. Poco tempo dopo Pereira conosce il dottor Cardoso, che gli confida il proposito di abbandonare il Portogallo per la Francia, paese ideale di libertà. Pian piano, Pereira inizia a prendere coscienza della realtà del regime in cui vive: le violenze, il clima di intimidazione, la pesante censura a cui è sottoposta la stampa. Tutte cose cui non aveva fino ad allora fatto caso, isolato com'era dalla vita reale, concentrato solo sul pensiero della moglie, sulla letteratura e sulla paura della morte. Monteiro Rossi, infatti, dopo aver cercato rifugio nella casa di Pereira, verrà interrogato e ucciso da due loschi individui che si dichiarano uomini della polizia politica. Da questo delitto Pereira trarrà la forza per agire: con un trucco azzardato, riesce a far pubblicare sul giornale quello che è insieme il necrologio di Monteiro Rossi e un articolo di denuncia verso il regime, costruito con sottile e sapiente ironia. Poi fugge dal Portogallo. Da intellettuale abitudinario e pigro, Pereira diventa, quindi, un impegnato oppositore della dittatura. Lo stile, il messaggio politico • La semplicità con cui si legge Sostiene Pereira e l’impegno sociale del tema in esso trattato suggeriscono un paragone con alcune opere del Neorealismo italiano. Infatti la prosa di Tabucchi è limpida, esatta, essenziale, dominata da un sottile distacco ironico. • «Sostiene Pereira» = il titolo e l’inizio di quasi tutti i capitoli presentano questa espressione ripetuta ossessivamente. Perché? 1) Il narratore sembra aver raccolto la versione del dr. Pereira, circa i fatti narrati, come se questi stesse rendendo una deposizione, una testimonianza 2) la ripetizione ossessiva serve a far sì che il lettore concentri la sua attenzione su quello che Tabucchi considera «un personaggio in cerca di autore». Pereira si discosta dai topoi dell’eroe romantico in lotta contro il mondo e dalla figura del partigiano che combatte per la liberazione del proprio paese dalle dittature. Si potrebbe parlare di un «romanzo di formazione» anche se il protagonista è adulto? Messaggio politico: la letteratura non è avulsa dalla storia, ma parte integrante di essa. Tutti noi, giornalisti, scrittori, cittadini possiamo dare testimonianza di essere presenti alle vicende del Paese in cui viviamo. (Non è solo il Portogallo!) Alcune pagine • Nota a conclusione del romanzo pag. 210 • Pereira sostiene che quel pomeriggio il tempo cambiò pag. 1315-16 • Pereira rientrò in casa pag. 202-203-205-206-fine = una trasformazione umana e civile, un messaggio sulla libertà di stampa, ma più in generale sull’impegno civico di ciascuno di noi. Il film Regia: Roberto Faenza Anno di produzione: 1995 Interpreti: M. Mastroianni (Pereira), Daniel Auteil (dr. Cardoso), Stefano Dionisi (Monteiro Rossi), Nicoletta Braschi (Marta) Musiche: Ennio Morricone La testa perduta di Damasceno Monteiro Ispirato da un fatto di cronaca realmente accaduto (l’assassinio di Carlos Rosas nella notte del 7 maggio 1996) il romanzo si sviluppa come un thriller. Fa da sfondo la bellissima città di Oporto in Portogallo. La trama prende le mosse dal ritrovamento di un cadavere senza testa ad opera di "Manolo il gitano", il quale, avendo poca simpatia per la giustizia, rifiuta di recarsi a denunciare la scoperta alla polizia. Firmino è il giovane inviato di un giornale scandalistico di Lisbona: timido, un po' goffo, ma coraggioso e (come i giovani) pieno di speranze, sogna di dedicarsi un giorno alla ricerca letteraria e di scrivere un saggio su Vittorini e la sua influenza sul romanzo portoghese; lui seguirà le indagini ed a lui Manolo accetterà di raccontare quello che ha visto e sentito la notte dell'omicidio di Damasceno Monteiro. La verità sull'efferato crimine sarà presto svelata: Damasceno Monteiro era un semplice garzone di una ditta di Import-export, ed è stato assassinato da tre agenti della Guardia Civil perché, avendo scoperto che gestivano un traffico internazionale di droga, ha tentato prima di approfittarne, quindi, una volta scoperto, di ricattarli. L'avvocato Fernando de Mello Sequeira, detto Loton per via di una spiccata somiglianza fisica con l'attore Charles Laughton, sosterrà l'accusa nel processo agli agenti della guardia civil. Dietro all’intrigante racconto c’è la denuncia dell’abuso da parte della polizia, della tortura, della marginalità sociale delle società europee. Damasceno Monteiro – ha spiegato Tabucchi – è il nome di una via di un quartiere popolare di Lisbona dove egli ha vissuto.