AIAS – ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L’ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI 40° CONVEGNO NAZIONALE, 7-10 SETTEMBRE 2011, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO AIAS 2011 - 116 CONDIZIONI DI RISONANZA PER RUOTE PALETTATE, DEFINIZIONE DEL DIAGRAMMA SAFE M. Beghinia, L. Bertinia, C. Santus*a, G. Mariottib a Università degli Studi di Pisa - Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione. Largo Lucio Lazzarino, n.2, 56126 Pisa, *e-mail: [email protected] b General Electric, Oil & Gas, Nuovo Pignone, Firenze 50127, Italy Sommario Le ruote palettate di turbine e compressori interagiscono con il flusso distribuito da uno statore, a sua volta palettato. Le pale della girante sono sollecitate a vibrare rendendo quindi la ruota vulnerabile a fatica, soprattutto in condizioni di risonanza, o nell’intorno di risonanze. L’approccio del diagramma di Campbell è quello di determinare le frequenze proprie ed evitare che vadano a coincidere con le prime frequenze di eccitazione. Tuttavia, una girante ha moltissime frequenze proprie ravvicinate e quindi potenzialmente pericolose. È necessario quindi l’approccio del diagramma SAFE mediante il quale si individuano quelle risonanze che oltre ad avere accoppiamento in termini di frequenza hanno anche accoppiamento di forma. Il lavoro descrive la trattazione che conduce al digramma SAFE e presenta un’analisi estensiva mediante tale diagramma di una famiglia di ruote palettate, individuando una configurazione geometrica ottimale al fine di evitare risonanze. Abstract Compressor and turbine bladed wheels interact with the fluid distributed by the stator vanes. The blades are excited by fluctuating forces, and their vibration is the reason of fatigue failures, especially near the resonances. The Campbell diagram approach is just to avoid the matching between the natural mode frequency and the excitation frequency. However, bladed wheels show many natural frequencies that are very near each other, so it is difficult to avoid any resonance matching. The SAFE diagram approach introduces also the shape matching instead of just the frequency matching. Many frequency matching can be identified as non-critical and then tolerated. The present paper demonstrates the SAFE diagram and then it shows the application of this diagram to a family of bladed wheels, identifying the optimal geometry configuration to avoid any resonance. Parole chiave: Modi propri; Ruote palettate; Risonanza; Diagramma SAFE. 1. INTRODUZIONE Le ruote palettate di turbine e compressori sono sollecitate a vibrare per effetto dell’interazione del fluido fra la girante e lo statore anch’esso palettato. L’eccitazione delle pale può produrre un’intensa sollecitazione a fatica che quindi può portare a fratture tipicamente in corrispondenza dell’attacco della pala al disco oppure nella pala stessa [1]. La determinazione delle frequenze proprie della ruota è, quindi, il primo passo per la verifica del funzionamento in sicurezza della girante. L’approccio più immediato è quello del diagramma di Campbell, in cui si individuano le frequenze proprie e si confrontano con le componenti armoniche della forzante [2]. L’interazione del fluido con le pale della girante è di natura armonica dal momento che il fluido è distribuito da uno statore, i cui vani sono angolarmente equidistanti, e quindi l’interazione si ripete ciclicamente al passaggio di ogni settore. La frequenza principale di questa sollecitazione è legata alla velocità di rotazione della girante e al 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 numero di pale dello statore che coincide con il numero di vani. Le ulteriori armoniche della forzante sono multiple della frequenza principale e quindi anch’esse lineari con la velocità di rotazione della girante. Le frequenze proprie della ruota palettata, invece, sono fondamentalmente non influenzate dalla velocità di rotazione (trascurando possibili effetti di stress stiffening e/o azioni centrifughe). Il diagramma di Campbell delle ruote palettate si presenta tipicamente come quello di Fig.1. Natural frequency Campbell possible resonance ×n Working frequency Figura 1: Tipico diagramma di Campbell per ruote palettate. La forma complessa delle ruote palettate ha l’effetto che le frequenze proprie siano molto ravvicinate, come rappresentato schematicamente in Fig.1. Di conseguenza ad ogni regime di rotazione c’è, con buona probabilità, una coincidenza (o valori vicini) fra una frequenza di un’armonica multipla della principale ed una frequenza naturale. L’applicazione dell’approccio di Campbell renderebbe quindi impossibile la progettazione, individuando sempre possibili risonanze. Tuttavia, in molte situazioni, sia per le ruote palettate, sia per la dinamica strutturale in generale, la coincidenza fra frequenza propria e frequenza della forzante non implica necessariamente una condizione di risonanza. Le strutture, avendo un’estensione geometrica, possono avere delle forze in contro-fase (anche solo parziale) con la forzante, Fig.2. Questo stesso principio può essere applicato anche alle ruote palettate considerando la pale come le zone di sollecitazione della ruota. Harmonic forces Second natural Harmonic forces Second natural Harmonic forces Ω = ω2 mode, ω2 Ω = ω2 mode, ω2 Ω = ω2 work: max(+) work: max(+) work: (+) work: ( −) Second natural mode, ω2 work: work: max(+ ) max( −) (a) (b) (c) Figura 2: Possibili combinazioni fra forzante e modo proprio, esempio trave appoggiata: (a) composizione costruttiva, (b) composizione parzialmente costruttiva, (c) composizione distruttiva. Il diagramma Singh’s Advanced Frequency Evaluation (SAFE), che fu introdotto da M.P. Singh [1, 3, 4] e successivamente è stato ritenuto il punto di riferimento per la verifica delle ruote palettate [5, 6], viene motivato e descritto nel presente lavoro, e permette appunto di individuare quelle combinazioni fra modi propri e armoniche di eccitazione, considerando sia la coincidenza delle frequenze sia anche la combinazione della forma. Nel presente lavoro infine si applica tale diagramma ad una famiglia di ruote palettate con geometria modulare, riportando quindi una configurazione ottimale, che permette di evitare risonanze pericolose. 2. DINAMICA DELLE RUOTE PALETTATE La Fig.3(a) riporta le principali grandezze necessarie per descrivere la dinamica vibratoria delle ruote palettate. Ω è la velocità angolare della girante, Δϑ è la distanza angolare fra una pala e la successiva, mentre N B , N V sono il numero di pale della girante e il numero di vani, rispettivamente. 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 NV i -th Blade i = 1, 2,..., N B Δϑ Ω Δϑ = NB 2π NB (a) i -th traveling blade (i + 1)-th traveling blade ϑ = Ωt + ϑ0 ϑ = Ωt + Δϑ + ϑ0 Blade force Δϑ = Fi 2π NB Angle coordinate, ϑ 2π NV (b) Blade force Fi 2π 2π 2π ... NV 2 × NV n NV f0 f2 f1 Angle coordinate, ϑ (c) Figura 3: (a) Girante palettata e statore. (b) Interazione fra la variabile tempo e la posizione angolare di ciascuna pala. (c) Scomposizione della forza sulla singola pala in armoniche multiple dell’armonica fondamentale. Ciascuna pala riceve un’azione di interazione con lo statore per mezzo del flusso di fluido. Questa forza è di tipo armonico per la simmetrica ciclica dello statore con cui la singola pala interagisce. Inoltre, le forze sulle varie pale sono uguali fra loro, ma con uno sfasamento angolare. Dato che ciascuna pala interagisce con N V vani con lo statore, la frequenza dell’armonica fondamentale è: Ω1 = N V Ω (1) Le armoniche successive sono semplicemente multiple della prima: Ω n = nΩ1 = nN V Ω (2) La forza complessiva che agisce su ciascuna i-esima pala si può pertanto scomporre secondo la serie di Fourier, Eq3, da notare l’interazione fra tempo e posizione angolare espressa in Fig.3(b). f i = F0 + ∑ n =1 Fn cos(nN V (Ωt + iΔϑ ) + ϕ n ) ∞ (3) F1 , F2 ,..., Fn ,... sono le varie armoniche. La loro sovrapposizione genera la forza totale f i per ciascuna pala i, Fig.3(c). La generica pala risponde alla sollecitazione vibrazionale con un moto oscillatorio di deformazione che si può esprimere secondo la sovrapposizione modale: 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 xi = X 0 + ∑ m =1 X m cos(ωmt + ϕtm ) cos(d m Δϑ i + ϕϑ m ) ∞ (4) in cui X m è l’ampiezza del singolo modo proprio m, mentre ωm è la frequenza (angolare) del generico modo proprio, ed infine d m è il numero di diametri nodali del singolo modo proprio. Il numero di diametri nodali ovviamente è un concetto specifico della presente trattazione, riguardante ruote palettate. I diametri nodali sono i punti lungo la circonferenza della ruota che non subiscono spostamento, relativamente ad un singolo modo proprio. d m può essere una qualunque naturale fino ad un valore massimo pari a d m ,max = N B / 2 se N B è pari, d m ,max = ( N B − 1) / 2 se N B è dispari. Quindi d m è compreso fra: 0 ≤ d m ≤ d m,max . La Fig.4 mostra tipici esempi di forme di modi propri per una tipica girante palettata. (a) (b) (c) (d) Figura 4: Alcuni fra i primi modi propri di una ruota palettata: (a) modo con distribuzione spaziale non armonica, (b) modo con distribuzione spaziale armonica a 0 diametri nodali, (c) 1 diametro nodale, (d) 2 diametri nodali. Alcuni modi propri mostrano una distribuzione spaziale non armonica (esempio Fig.4(a)) e quindi non rientrano nell’espressione dell’Eq.4. In realtà, la risposta armonica dell’Eq.4, rappresentata come scomposizione modale, dovrebbe contenere anche questi modi. Tuttavia, i modi con distribuzione spaziale non armonica possono generare un accoppiamento con una forzante armonica soltanto di tipo parzialmente costruttivo, come ad esempio nella Fig.2(b) e quindi non possono comportare una significativa risonanza, pertanto vengono esclusi dalla presente trattazione. Altri modi propri hanno zero diametri nodali e quindi l’espressione del moto perde la dipendenza dalla posizione angolare della singola pala. Da notare che ordinando i modi, secondo la frequenza propria crescente, il numero di diametri nodali non è sempre crescente, anche perché i modi sono infiniti, mentre i possibili numeri di diametri nodali sono pochi. Quindi molti modi, a frequenze proprie diverse, possono avere lo stesso numero di diametri nodali, diversificandosi ad esempio per la complessità della deformata della pala. Infine, molto spesso si possono trovare modi con distribuzione spaziale non armonica, intervallati fra modi con distribuzione spaziale armonica. I modi con distribuzione spaziale non armonica possono essere sistematicamente scartati eseguendo la ricerca dei modi propri con un’analisi agli elementi finiti modellando soltanto un settore della ruota palettata ed imponendo la condizione di vincolo di ciclicità. Modellando l’intera ruota, come ad esempio in Fig.4, si ottengono invece tutti i modi propri, ed è quindi necessaria un’analisi critica per classificarli. Un aspetto di notevole interesse nella presente trattazione è l’esistenza di modi “gemelli”, ossia quei modi che hanno la stessa frequenza e la stessa forma e quindi anche lo stesso numero di diametri nodali (l’unica distinzione potrebbe essere l’angolo 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 di fase, anche se ha senso parlare di angolo di fase solo in termini di risposta armonica e non nell’ambito di analisi modale). L’esistenza di modi gemelli si ha soltanto per ciascun modo proprio con numero di diametri nodali maggiore di zero, mentre non si ha per i modi che hanno zero diametri nodali. I due modi propri gemelli suggeriscono la scrittura del moto, relativo al singolo modo proprio, come la sovrapposizione di due onde controrotanti, Eq.5. xm ,i = X m cos(ωmt + ϕtm ) cos(d m Δϑi + ϕϑ m ) Xm [cos(−ωmt + d m Δϑi − ϕ1m ) + cos(ωmt + d m Δϑi + ϕ2 m )] 2 X = m [cos(ωmt − d m Δϑi + ϕ1m ) + cos(ωmt + d m Δϑi + ϕ 2 m )] 2 in cui: ϕ1m = ϕtm − ϕϑ m , ϕ2 m = ϕtm + ϕϑ m = (5) La forma dell’Eq.5 non ha particolare significato per il caso di un modo proprio con zero diametri nodali ( d m = 0 ), tuttavia l’espressione dell’Eq.5 è valida anche per questo caso particolare. La forzante n-esima è un’onda traslante, mentre il singolo modo proprio m-esimo, o meglio la singola coppia di modi gemelli, è un’onda stazionaria, che a sua volta può essere vista come la sovrapposizione di due traslanti in direzioni opposte, Fig.5. Traveling wave: cos(ωt + ϑ ) angle coordinate, ϑ Blades: 1 2 3 4 ... Stationary wave: cos(ωt ) cos(ϑ ) = 1 1 cos(−ωt + ϑ ) + cos(ωt + ϑ ) 2 2 angle coordinate, ϑ Figura 5: Forzante come onda traslante. Modo proprio come onda stazionaria che a sua volta può essere vista come la sovrapposizione di due onde traslanti in direzioni opposte. La velocità di vibrazione del singolo modo proprio può essere ottenuta per semplice derivazione, rispetto al tempo dello spostamento: ∂ xm,i = X mωm cos(ωmt + ϕtm + π / 2) cos(d m Δϑi + ϕϑ m ) ∂t X = m ωm [cos(−ωmt + d m Δϑi − ϕ1m + π / 2) + cos(ωmt + d m Δϑi + ϕ 2 m + π / 2)] 2 Xm ωm [cos(ωmt − d m Δϑi + ϕ1′m ) + cos(ωmt + d m Δϑi + ϕ 2′ m )] = 2 in cui: ϕ1′m = ϕ1m − π / 2, ϕ 2′ m = ϕ 2 m + π / 2 vm,i = (6) 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 Il lavoro fatto dalla forzante sull’intera ruota palettata è la somma del lavoro fatto dalle singole armoniche che compongono la forzante sulle singole pale, Eq.7. W = ∑ i =B1 Wi N Wi = ∫ dWi dWi = fi vi dt (7) t Il termine prodotto fra forzante e velocità di vibrazione di ciascuna i-esima pala può essere scritto sfruttando la scomposizione di Fourier della forzante, Eq.3, la scomposizione modale delle velocità e la relativa sovrapposizione di due onde traslanti in direzioni opposte di ciascuna componente modale, Eq.6, ottenendo quindi: X mωm cos(nN V (Ωt + Δϑi ) + ϕn )[cos(ωmt − d m Δϑi + ϕ1′m ) + cos(ωmt + d m Δϑi + ϕ2′ m )] 2 m =1 ∞ ∞ X ω + ∑∑ Fn m m cos(nN V (Ωt + Δϑi ) + ϕn )[cos(ωmt − d m Δϑi + ϕ1′m ) + cos(ωmt + d m Δϑ i + ϕ 2′ m )] 2 n =1 m =1 ∞ fi vi = F0 ∑ (8) Il termine fi vi viene poi integrato su un tempo indefinito che comprende un numero elevato di periodi della forzante principale. Quindi il termine costante F0 della forzante produce un lavoro fluttuante con media nulla, in pratica non produce un lavoro che si accumula nel tempo. Lo stesso vale per una qualunque altra combinazione di n-esima forzante con m-esimo modo proprio per le quali si hanno frequenze diverse. Quindi una combinazione forzante – modo proprio può produrre lavoro in accumulo soltanto se nN V Ω = ωm . Questa condizione può essere riscritta sfruttando la definizione dell’Eq.2: Ω n = ωm (9) L’Eq.9 non è altro che il criterio del diagramma di Campbell, ossia la coincidenza della frequenza di un’armonica con la frequenza naturale di un modo proprio. Il termine fi vi , oltre ad essere integrato nel tempo, viene anche sommato su tutte le pale. Nonostante la coincidenza delle frequenze, alcune pale possono subire un accumulo positivo di lavoro, mentre altre, per effetto dello sfasamento angolare, un accumulo negativo. Questo concetto è descritto schematicamente nella Fig.2. Anche nella dinamica delle ruote palettate esistono tre condizioni: combinazione pienamente costruttiva, parzialmente costruttiva, e distruttiva. Le combinazioni costruttive sono individuate dalla coincidenza del termine di dipendenza angolare su tutte le pale. L’Eq.10 formalizza questa condizione: n N V Δϑ i = d m Δϑ i + k (2π ), per ogni i = 1, 2,..., N B , per un qualunque intero k = ..., −2, −1, 0,1, 2,... oppure n N V Δϑ i = −d m Δϑ i + k (2π ), per ogni i = 1, 2,..., N B , per un qualunque intero k = ..., −2, −1, 0,1, 2,... (10) Da notare che se una delle due condizioni dell’Eq.10 è verificata per i = 1 è anche verificata per un qualunque altro indice i , dal momento che sarà sufficiente moltiplicare per i l’intero k che rendeva soddisfatta la condizione per i unitario. È banalmente verificato il viceversa, se una delle due condizioni è verificata per ogni i lo è anche per i = 1 . Quindi la condizione espressa dall’Eq.10 è equivalente alla stessa condizione soltanto per i = 1 . Inoltre, ricordando la definizione Δϑ = 2π / N B , l’Eq.10 può essere riscritta come segue: n NV ± dm = intero (positivo, negativo o nullo) NB (11) 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 Il verificarsi delle due condizioni Eq.9 ed Eq.11, per una data combinazione di armonica e modo proprio n, m comporta la condizione di risonanza, perché si accumula indefinitamente lavoro non nullo su un elevato numero di cicli, su tutte le pale. Tuttavia, ci possono essere delle combinazioni n, m per le quali vale la condizione dell’Eq.9, ma non vale l’Eq.11. In questi casi si può avere combinazione parzialmente costruttiva o completamente distruttiva (Fig.2(b), Fig.2(c)). Nei casi di combinazione parzialmente costruttiva, in linea di principio, si ha lo stesso una risonanza. Tuttavia, la trattazione che porta al diagramma SAFE considera solo i casi di risonanza completamente costruttiva, trascurando le altre. Anche i modi propri con distribuzione spaziale non armonica rientrano nel caso di combinazione parzialmente costruttiva e quindi vengono scartati, come detto in precedenza. L’accumulo di lavoro può essere compensato dagli inevitabili attriti e smorzamenti che subisce la struttura. Quindi, l’oscillazione raggiunge un suo limite senza necessariamente degenerare, sia nel caso di risonanza piena, sia nel caso di risonanza con combinazione parzialmente costruttiva. L’eventualità che gli effetti di smorzamento siano in grado di mantenere limitata un’oscillazione di risonanza si assume che valga anche quando si trascurano le armoniche di indice superiore ad un certo numero. Infatti, le combinazioni n, m sono infinite. Fortunatamente, l’intensità delle armoniche tende a zero all’aumentare dell’indice dell’armonica stessa. Questo principio permette quindi di limitare la ricerca di possibili risonanze su un numero finito (e limitato) di armoniche. 3. IL DIAGRAMMA SAFE Applicando le condizioni dell’Eq.11 è possibile determinare per ogni armonica n il numero di diametri nodali d m di accoppiamento pienamente costruttivo. Si può dimostrare che per ogni valore di n esiste uno valore, ed unico, di accoppiamento d m , ricordando deve essere 0 ≤ d m ≤ d m,max . Si può pertanto rappresentare una “mappa di accoppiamento”, Fig.6, in cui si riporta per ogni n il corrispondente valore di d m . Inoltre, si può dimostrare che alternativamente ad applicare l’Eq.11 si può ottenere il numero di diametri nodali di accoppiamento semplicemente contando il numero di vani a partire da d m = 0 per la prima armonica, ripartendo dal valore precedente per le armoniche successive, ed applicando le riflessioni in corrispondenza del numero massimo di diametri nodali, secondo gli schemi rappresentati in Fig.6. Come detto in precedenza non c’è un limite superiore dell’indice di armonica, tuttavia le armoniche che si considerando sono un numero limitato. 8 8 N B = 10 NV = 7 6 5 4 3 7 2 1 0 1 1 2 3 4 2 3 4 nodal diameter 6 5 5 NB 2 7 excitation harmonic order excitation harmonic order 7 NB = 9 NV = 7 6 5 4 3 2 1 0 1 2 7 6 3 4 1 2 3 nodal diameter 4 NB −1 5 2 (a) (b) Figura 6: Mappa di accoppiamento: indice armonica – numero di diametri nodali. (a) Numero di pale pari. (b) Numero di pale dispari. 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 450 N B = 10 450 400 NV = 7 400 350 350 300 300 d m (n = 2), Ω 2 250 200 d2 = 3 150 d m (n = 1), Ω1 100 d1 = 2 50 0 d3 = 4 frequency, Hz frequency, Hz A questo punto è possibile combinare la condizione di accoppiamento di forma con la condizione sulla frequenza, ottenendo appunto il diagramma SAFE. In ascissa si riporta il numero di diametri nodali, in ordinata la frequenza (espressa in Hz, oppure in rad/s, o al limite in rpm). Si riportano i modi propri su questo diagramma, individuandoli come numero di diametri nodali (la forma del modo) e valore della frequenza propria. Successivamente, si riporta una linea (linea delle armoniche) con pendenza pari al valore della velocità di rotazione della ruota palettata (espressa in Hz, oppure in rad/s, o al limite in rpm, in accordo con l’unità di misura usata per i modi propri). Si applica la regola delle riflessioni analogamente alla mappa di accoppiamento, Fig.6. Si marca su questa linea un punto ogni volta che viene percorso un numero di passi pari al numero di vani N V . Il verificarsi di una risonanza è individuato dalla coincidenza di uno di questi punti sulla linea delle armoniche, con uno dei modi propri, Fig.7. 250 200 NB = 9 NV = 7 d3 = 4 d m (n = 2), Ω 2 150 d2 = 3 100 50 d1 = 2 0 2 3 4 5 0 1 2 3 4 shape shape (a) (b) Figura 7: Costruzione del diagramma SAFE. (a) Numero di pale pari. (b) Numero di pale dispari. 0 1 Nell’esempio di Fig.7(a) il secondo modo proprio è caratterizzato da 3 diametri nodali, del resto anche la prima armonica ha 3 come numero di diametri nodali di accoppiamento, per quella combinazione di numero di pale e numero di vani. Il secondo modo proprio però ha una frequenza non identica alla prima armonica, che è pari alla frequenza di rotazione moltiplicata per il numero di vani (in accordo sia con l’Eq.1 sia con la pendenza della linea delle armoniche). Procedendo, la seconda armonica ha frequenza pari alla velocità di rotazione moltiplicata per 2 volte il numero di vani (in accordo con l’Eq.2). Il terzo modo oltre ad avere la stessa frequenza propria ha anche lo stesso numero di diametri nodali di accoppiamento della seconda armonica. Quindi la combinazione fra il terzo modo proprio e la seconda armonica costituisce una risonanza, ed infatti sono verificate le due condizioni: l’Eq.9 e una delle due dell’Eq.11. Nel diagramma SAFE si individua la risonanza come coincidenza fra il punto che rappresenta il terzo modo proprio e il punto che rappresenta la seconda armonica. Infine, la Fig.7(b) riporta un esempio analogo ma relativo ad un numero di pale dispari. Ritornando all’esempio di Fig.7(a), nonostante fosse stato scartato che il secondo modo potesse dare luogo ad una risonanza con la prima armonica, perché le due frequenze non erano esattamente uguali, bisogna però notare che: • la frequenza di rotazione della girante può subire delle variazioni (regime variabile), infatti spesso si riporta il diagramma SAFE non come una linea delle armoniche singola ma come una banda delimitata da due linee; • l’amplificazione dinamica del modo proprio può essere molto elevata anche se la frequenza di eccitazione non coincide esattamente con la frequenza del modo proprio, generando comunque una vibrazione molto pericolosa della girante. 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 La vicinanza fra un modo proprio e la sua eccitante deve essere valutata sul diagramma SAFE secondo la direzione verticale, ossia secondo la variabile della frequenza, dopo aver verificato l’accoppiamento della forma. Come detto in precedenza, ci si limita ad un numero necessariamente finito, e solitamente non elevato, di armoniche, interrompendo il diagramma SAFE ad un certo livello di frequenza. Coerentemente i modi propri possono essere cercati limitatamente a quel livello di frequenza. Non è possibile escludere, quindi, che ci siano altre frequenze nella parte superiore del diagramma SAFE non investigata. Questa limitazione è tollerata assumendo che l’intensità delle armoniche di ordine elevato tende ad essere sempre più bassa, e quindi anche una risonanza piena può essere non pericolosa, considerando gli inevitabili (in questo caso benefici) effetti di attrito e smorzamento. 4. APPLICAZIONE DEL DIAGRAMMA SAFE AD UNA FAMIGLIA DI RUOTE PALETTATE Si riporta l’analisi di una famiglia di ruote palettate (la geometria di riferimento è quella di Fig.4) per le quali sono stati variati i numeri di pale e di vani e lo spessore del disco, Tab.1. Tabella 1: Famiglia di ruote palettate considerata. Configurazione Ruota/Statore Numero pale Spessore disco [mm] Numero vani NB 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 16 13 15 13 17 13 17 13 16 16 10 19 28 10 22 28 10 16 27 13 4 4 4 7 7 9 11 11 11 9 NV In Fig.8 si riportano i primi 50 modi propri della ruota della configurazione 1, in cui si mette in evidenza la presenza di modi “gemelli”. Molti dei modi propri della ruota 1 (analogamente anche per le altre ruote) sono di natura non armonica secondo la coordinata angolare, per cui sistematicamente scartati nella presente trattazione. Example of “twin” modes Figura 8: Primi 50 modi propri della ruota della configurazione 1. Nonostante il diverso numero di pale e il diverso spessore del disco (il numero di vani non ha influenza sui modi propri) queste ruote hanno mostrato distribuzioni dei modi propri molto simili, Fig.9, avendo stessi diametri interno ed esterno e stessa altezza. In particolare si riconosce un certo andamento crescente, comune, della frequenza naturale dei primi modi propri con il numero di diametri nodali. Successivamente, sopra ad una certa frequenza (che per la geometria in questione è intorno a 4000 Hz) i modi propri sono distribuiti pressoché uniformemente su tutti i diametri nodali. Data questa distribuzione il diagramma SAFE permette di evitare risonanze nella prima parte del 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 grafico, selezionando il numero di vani ottimale. Invece, per la parte superiore è pressoché impossibile evitare risonanze. L’approccio del diagramma SAFE tuttavia permette di concludere che scegliendo un numero di vani basso, la frequenza di rotazione viene moltiplicato per un numero più piccolo e quindi si raggiunge la soglia di frequenza oltre la quale i modi sono uniformemente distribuiti in corrispondenza di un ordine di armonica più elevato. Come detto in precedenza è lecito attendersi un’intensità debole delle armoniche superiori e quindi tollerare le risonanze con indici di armoniche elevati. 6000 Frequency, Hz 5000 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 4000 3000 2000 1000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Nodal diameters Figura 9: Distribuzione dei modi propri di tutte le 10 ruote. La Fig.10 mostra la scelta ottimale della configurazione ruota – numero di vani, fra quelle considerate, che permette di evitare risonanze fino ad un ordine elevato di armonica. Questa configurazione ottimale è la numero 3 della Tab.1. I diagrammi SAFE delle altre configurazioni non sono stati riportati per brevità. Come discusso precedentemente, il numero di vani della configurazione ottimale è il minimo, pari a 4. La scelta di un numero ridotto di vani deve però essere non in contrasto con le esigenze fluidodinamiche. 6000 41 40 frequency, Hz 5000 4000 38 36 35 21 33 31 18 20 3000 25 16 2000 15 1000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 shape Figura 10: Configurazione ottimale con basso numero di vani. 40° CONVEGNO NAZIONALE – PALERMO, 7-10 SETTEMBRE 2011 5. CONCLUSIONI • • • Il diagramma SAFE permette di superare la semplice condizione di coincidenza fra armonica della forzante e frequenza del modo proprio, identificando come pericolose solo quelle combinazioni per le quali anche la forma del modo proprio è in pieno accoppiamento con la forzante. Questa selezione è di notevole interesse dato che le ruote palettate hanno le frequenze dei modi propri molto ravvicinate. Il diagramma SAFE permette quindi di scegliere la combinazione più opportuna di geometria ruota, numero di pale, e numero di vani dello statore, al fine di evitare le risonanze. La famiglia di ruote considerata ha fornito un esempio di applicazione del diagramma SAFE. È buona norma scegliere un numero di vani basso in modo che le prime armoniche (a più alta intensità) si esauriscano prima di trovare la zona in cui i modi sono distribuiti su tutti i diametri nodali che rende pressoché impossibile individuare una configurazione priva di risonanze. BIBLIOGRAFIA [1] H.P. Bloch and M. Singh. Steam Turbines: design, applications and re–rating. McGraw–Hill, 2nd edition, 2008. [2] R.E.D. Bishop and D.C. Johnson. The Mechanics of Vibration, Cambridge University Press, 1979. [3] M.P. Singh. SAFE Diagram, technical report, Dresser-Rand Company, 1984. ST 16. [4] M.P. Singh. SAFE diagram – a design and reliability tool for turbine blading, technical report, Dresser-Rand Company, 2002. TP024. [5] J.D. Dello. Frequency evaluation of a steam turbine bladed disk, technical report, Dresser-Rand Company, 2002. TP023. [6] G. Nordwall, M. Leduc, and A. Demeulenaere. 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