VICENZAPIU.COM: Online il quindicinale diventa quotidiano con i commenti ai fatti del giorno - www.vicenzapiu.com Vicenza Fuoco incrociato su Variati pag 3e6 Contrà F. del Gambero, 26 0444 545378 il buon gelato artigiano Campo Marzo chiarimenti in vista con gli immigrati pag 7 Vicenza Gioco on-line, Contrà F. del Gambero, 26 0444 545378 nuove dipendenze pag 17 il buon gelato artigiano www.vicenzapiu.com n° 204 17 dicembre 2010 euro 1,00 e Ovest - Alto Vicentino Quindicinale di fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Giovanni Coviello In edicola il venerdì Il ruolo di Ecoveneta nell’affaire Marghera: tra silenzi e coperture La Storia non siamo noi di Outsider Cosa Vi aspettavate? Dopo il conto alla rovescia di giornali e televisioni, scattata la fatidica ora X, non è successo nulla che non potessimo già immaginarci. Diradatosi il gran polverone mediatico, è rimasta solo e proprio lei, la grande X di un effimero quasi pareggio. Un risultato che non fa bene e non nuoce concretamente a nessuno. Ma non bisogna dimenticare che al peggio del peggio non c’è misura e forse, per il momento, è meglio che le cose restino così come sono. La nostra classe politica va avanti spavalda con decisionismo badogliano. Dunque “niente di nuovo sul fronte occidentale”. Non resta che sorbirci la ritrita operetta del “ho vinto io ed hai perso tu” o del “hai perso tu ed ho vinto io”. E non credete che ciò succeda solo al Grande Palazzo, dove si coltivano misteriosi accordi e legittimi impedimenti, ma anche nelle remote periferie del Regno. Qui piccoli politici crescono, educati alle regole dell’affaire che, una volta giunti a Corte, dimostrano di saper mettere in pratica. Dilazioni, mistificazioni e piccoli tradimenti, al servizio di una o due bandiere, oppure inventandosene, mentre infuria apparente la lotta, un’altra ancora.... su commissione. Forse è il momento di capire che la Storia non siamo più noi, almeno fino a quando non avremo il coraggio di riprendere a scriverla. Ma per il momento, in attesa di eventi… Buon Natale Controcanto Giglioli Poche ciàcole Cerca “ Citizen writers”: inviare a [email protected] semplici scritti con notizie e commenti sul Vicentino da pubblicare nel maggior numero possibile sulle nostre testate cartacee e web. Collaboratori e corrispondenti: curricula da inviare a [email protected] Agenti che vendano pubblicità per i media del gruppo: curricula da inviare a [email protected] I VicenzaPiù libera l 2010, in Italia come a Vicenza, non sta finendo nel migliore dei modi; il 2011, non solo il suo inizio, non si annuncia certo migliore. Per la politica (che brutta cosa, ormai), per l’economia (male, malissimo quella reale, bene, benissimo quella speculativa), per l’informazione: migliore addirittura, osiamo dire, quella chiaramente di parte, anche se faziosa. Infima quella a comando o su commissione, termine ben noto a chi per togliersi il fango di cui magari è stato coperto prova a scaricarlo addosso a chi non ha né padrini né padroni e scrive per analizzare e informare. Accusa- to di sbagliare per il solo fatto di farlo, a prescindere dai contenuti, che pure potrebbero e dovrebbero essere commentati o confutati da chi li osteggia, ma con altrettanto coraggio di chi li pubblica. Il silenzio per silenziare, in parallelo col continuo attacco alle risorse economiche della libera stampa o alla loro subordinazione alla benevolenza collusiva, è, però, l’arma migliore dei potenti e dei potentati che li sorreggono quando non esistono abbastanza voci per far sì che il fronte da attaccare non sia unico e solo. Non ci arroghiamo certo il merito, con tutti i nostri errori (spesso com- messi, se commessi, proprio perché siamo lontani dalle stanze in cui le informazioni da silenziare giacciono), di essere gli unici a lavorare per l’informazione tout court. Tanti colleghi lo fanno negli altri mezzi locali. Ma se ne intuisce la fatica leggendo quello che scrivono e soprattutto gli spazi … vuoti. VicenzaPiù da quasi 5 anni prova a fare il suo mestiere per i lettori della città e, da poco, anche per quelli di gran parte della provincia. E perciò, insieme alle sue testate sul (santo e libero) web VicenzaPiu.com, SchioPiu. com, ThienePiu.com, MontecchioPiu.com e BassanoPiu.com, augura un felice Natale e un migliore 2011 a tutti i lettori e a tutti gli inserzionisti, che le consentono di dare un’informazione la più ampia possibile. Anche grazie alle rubriche Ground Zero, BackStage e, al suo esordio dal prossimo numero, quella de “L’inno Minato”. Lo stesso augurio facciamo a chi vorrebbe restringere o, peggio, asservire gli spazi dell’informazione, per lo stimolo quotidiano aggiuntivo che ci danno a conquistarceli, giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, clic dopo clic. Per una VicenzaPiù libera. Giovanni Coviello l’intervista 204 del17 dicembre 2010 numero 3 pag Pdl, l’accusa: “Da Variati solo parole” Caso pioppo, post-alluvione, Pat, Aim: Maurizio Franzina (capogruppo in consiglio) boccia la giunta di centrosinistra perché è solo “fuffa”. E attacca i media: “Poco spazio all’opposizione” di Alessio Mannino F uffa. Questa la parola-chiave con cui Maurizio Franzina, ex assessore delle due giunte Hullweck e oggi capogruppo del Popolo della Libertà in consiglio comunale, sintetizza l’operato dell’amministrazione Variati arrivata ormai al giro di boa di metà mandato. «Il sindaco è un maestro nell’applicare un modello vecchio, quello della melassa democristiana, in modo nuovo, aggiungendo la capacità di marketing. E’ bravissimo nel parlare e nel vendere ciò che in realtà non fa». Aiutato, se così si può dire, da un’opposizione di centrodestra, cioè la vostra, che pare alquanto debole. Non è vero. L’opposizione sta producendo molto, in termini di interrogazioni, documenti, atti. Non c’è giorno in cui non solleviamo problemi concreti. Solo che quando all’opposizione c’era il centrosinistra, ai Ds e ad Alifuoco, ad esempio, erano riservati i paginoni; a noi, i francobolli. Neppure la Lega, così combattiva altrove, pare molto vispa qua a Vicenza. Manuela Dal Lago, eterna candidata sindaco, si è eclissata. La Lega è un alleato stabile ma non è il mio partito. La Dal Lago è un ottimo candidato sindaco. Anche se è altrettanto vero che uno stesso partito non può avere la presidenza di Regione, Provincia e Comune. Il suo partito, qui a Vicenza, è sempre diviso, col gruppo che fa capo all’eurodeputata Lia Sartori che fa la fronda. Per me le divergenze non finiscono a tarallucci e vino. Ci sono ancora, ma il rapporto personale e politico è sereno. Solo che abbiamo deciso che le questioni fra noi le discutiamo e risolviamo fra noi. E’ la linea dettata dal coordinatore cittadino Bruno Carta: i panni sporchi si lavano in famiglia, non sui giornali. Eppure, proprio all’indomani dell’alluvione, il sartoriano Lucio Zoppello si è dissociato dall’accusa al sindaco di esse- re in qualche modo responsabile del disastro. Detto che la sua posizione era legittima e che comunque Lucio ha poi riconosciuto che aver reso partecipe l’universo mondo della sua opinione diversa è stato un errore, aveva ragione. Abbiamo sbagliato i tempi. Bisognava dare un giudizio a mente fredda, aspettare qualche giorno. Però Variati, fuori dai microfoni, ammette che la Protezione Civile ha fallito. E la sua amministrazione ha precise responsabilità: aveva chiuso il centro d’intervento, aveva chiuso la centrale operativa di Amcps, e la delega alla Protezione Civile è stata palleggiata in questi due anni fra lui, il consigliere Sgreva e l’assessore Cangini, usandola come un contentino per chi mugugnava. Ricordo che nel 2009 il piano neve ha fallito. L’alluvione è stata l’apoteosi del fallimento. Nel nostro decennio c’era un servizio di protezione civile che funzionava, Variati l’ha smantellato. so tre, dico tre cordoni di polizia intorno a Palazzo Trissino! Lui sì, per il pioppo. E ha gestito la vicenda nel modo furbesco di sempre: prima ha ricevuto i contestatori, ha fatto loro il predicozzo, e poi li ha presi in giro. Noi lasciammo che la sinistra dell’attuale assessore Marco Antonio Dalla Pozza ci si incatenasse, a quel pioppo. La gestione del post-alluvione, coi soldi che da Roma arrivano col contagocce e coi vicentini che neppure li chiedono, come sta andando? Variati sta usando la disgrazia per curare la sua immagine. I discorsi in piazza col presidente Napolitano… Sullo sfondo c’è sempre il nuovo piano urbanistico, il Pat. Come volumi previsti hanno battuto il vostro. Sicuramente, peccato sia solo un libro dei sogni. Se parte il cantiere del nuovo municipio, se si fa la monorotaia tra Vicenza ovest e Vicenza est e si realizzare la galleria automobilistica sopra il canale scolmatore, io sono contento. Ma non accadrà niente di tutto questo. Scommettiamo? Sono riusciti a bloccare il nuovo tribunale e il restauro della Basilica Palladiana è in ritardo di un anno. Alt: Napolitano aveva il dovere civile di venire a far visita, e il sindaco l’obbligo istituzionale di accoglierlo e stare al suo fianco. Sì ma tutta l’esagerazione dei libretti, del dvd, del mensile comunale Citylights con le foto col suo faccione… Un’amministrazione più sobria è indispensabile di questi tempi. Ma sono convinto che tutta questa prosopopea gli si ritorcerà contro. Eppure sul pioppo di Borgo Scroffa è stato deciso: lo ha fatto tagliare, punto e fine. E’ stata una variatata. Ha negato il diritto a manifestare ai contestatori. Suvvia, nel suo partito ai tempi caldi del No Dal Molin se ne sentivano delle belle, anzi delle brutte, sul diritto a manifestare… Sì ma noi non abbiamo mai mes- Lasciaste fare anche perché fra gli assessori Zocca e Cicero non c’era accordo sul disegno della rotatoria. Non si riusciva a trovare una soluzione, è vero. Ma non ci saremmo sognati di ricorrere ad un’ordinanza di ordine pubblico, un provvedimento grave. Sa molto di blitz alla Cicero, l’uomo delle rotatorie e dei modi spicci, oggi nel centrosinistra. Sì ma non la considero una cicerata: Cicero è l’operativo sul campo, il responsabile politico è il sindaco. Si prepara la corsia preferenziale per qualche operazione in particolare, vedi nuovo stadio? Tradotto: c’è il rischio che vengano favoriti alcuni costruttori e immobiliaristi rispetto ad altri, secondo lei? Io credo che sulla carta Variati accontenti tutti. Ma in realtà prenda in giro tutti. Mettere il municipio nell’ex piruea Ftv, ad esempio, farà schizzare in alto il valore di tutta l’area. Solo che per me i risultati non si vedranno. L’anno scorso lo aveva annunciato come la grande novità, e va bene. Ma quest’anno lo ha riannunciato. Come la mettiamo? Questo Comune produce fuffa, non fatti. Ma le cose non fatte stanno diventando di evidenza andare spesso e volentieri a mangiare con Schneck (presidente della Provincia proprietaria di Ftv, ndr), risolva lui il problema politico. Se poi invece ci vogliono far credere che installare i pannelli solari sugli edifici pubblici sia la grande svolta di Aim, siamo ben lontani da quella che è una politica d’investimenti. pubblica, e i vicentini se ne stanno accorgendo. Aim è stata risanata, ha dichiarato il suo presidente Roberto Fazioli. Nemmeno questo è un risultato concreto? Per forza: non avendo fatto nulla, chiaro che i conti ora sono a posto. C’era un passivo, oggi non c’è più. I passivi erano prudenziali, dovuti agli accantonamenti fatti dall’azienda per pagare eventuali danni se avesse perduto i contenziosi che aveva col Comune, suo proprietario. Ma li ha vinti. Inoltre il passivo 2007-2008 è dovuto anche alle scelte non del vecchio cda, ma del commissario Zanguio. Il nostro cda qualcosa di buono l’aveva fatto, o non è forse un buon affare aver comprato la discarica di Grumolo che si è ripagata e ora produce utili? La piattaforma di Marghera al centro della nota vicenda giudiziaria resta come un brutto ricordo, però. I soldi spesi per acquistarla e per bonificarla si ripigliano tutti, visto che l’area è adiacente a Vega2, la più grande zona di sviluppo del Veneto. Avere la licenza di smaltire rifiuti tossico-nocivi, poi, non è da poco. Vogliamo vedere come si attuerà la dismissione. Se sarà una svendita, noi diciamo no. La fusione fra Aim Mobilità e Ftv è al palo, e non solo per colpa dell’Ftv, come sostiene Fazioli. Se Variati dice di Fazioli ha detto anche che nel comparto gas è l’ora delle aggregazioni e delle alleanze, come voi chiedevate da tempo. Ah certo, ormai, un’alleanza basta che respiri… (ride). Sul tavolo non c’è niente. Il solito nulla di fatto. Coi nulla di fatto ma con un diluvio di slogan il presidente del suo partito, Silvio Berlusconi, ha dominato la scena del paese per quindici anni. Variati non potrebbe fare lo stesso, in piccolo, e battervi di nuovo nel 2013? Veramente qualcosa, come da ultimo la riforma dell’università boicottata dagli studenti che manco l’hanno letta, Berlusconi ha tentato di farla. Ma le sacche di privilegio e le corporazioni sono talmente forti che averle sottovalutate ha impedito di cambiare il paese. Ma alla rivoluzione liberale di cui c’è bisogno non c’è alternativa. Quanto a Vicenza, noi faremo le nostre proposte, e se perderemo… pazienza, faremo opposizione anche nel prossimo mandato. Non è un dramma. www.vicenzapiu.com Direttore Responsabile GIOVANNI COVIELLO [email protected] Editore e pubblicità MANY MEDIA SRL Via Pirandello, 11 - Vicenza Tel/fax 0444 923362 [email protected] Redazione Via Pirandello, 11 - Vicenza Tel/fax 0444 923362 [email protected] Direttore Editoriale LUCA MATTEAZZI [email protected] Segretaria di redazione Angela Mignano [email protected] Caporedattore ENRICO SOLI [email protected] ALESSIO MANNINO [email protected] Marco Milioni [email protected] Hanno collaborato a questo numero: Annamaria De Cillis Giuliano Corà Andrea Genito Carlotta Buosi GIUSEPPE BEDIN Giorgio Langella Giornale chiuso in redazione alle ore 24,00 di mercoledì 15 dicembre 2010 Stampa Centro Servizi Editoriali 36040 Grisignano Di Zocco (VI) V. Del Lavoro, 18 Tel. 0444 414303 Autorizzazione Tribunale di Vicenza n. 1181 del 22 agosto 2008 Associato Unione Stampa Periodica Italiana Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi e delle foto sono concordate con i detentori. Se ciò non è stato possibile, l’editore si dichiara disposto a riconoscere il giusto compenso. VicenzaPiù si avvale di opere d’ingegno (testi e fotografie) distribuiti gratuitamente con le licenze Creative Commons “Attribuzione”e “Attribuzione - Non opere derivate”. Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono di utilizzare i loro lavori segnalando il nome o il link ad un loro spazio web personale. Per maggiori informazioni: www.creativecommons.it speciale 204 del17 dicembre 2010 numero 4 pag Il bidone di Ecoveneta Tra le pieghe dell’inchiesta sul caso Aim spuntano documenti compromettenti Mentre il gruppo Maltauro e la procura finiscono nel mirino dell’ex assessore Giglioli di Marco Milioni « Lo stesso Mauro Zanguio, adesso chiamato in causa ultraottantenne come salvatore della patria e di Aim, ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Servizi Costieri legata a Carlo Valle. E vorrò vedere come, di fronte a questo piccolo dettaglio, si potrà sostenere l’assoluta superioritas pro partibus del nuovo commissario... Il sindaco Enrico Hüellweck deve andare casa dopo che si è mostrato mendace e fellone davanti alla città. Tutte le cose che ha fatto il primo cittadino durante questa consiliatura meritano vendetta al cospetto di Dio». Il monito e l’affondo È il 10 maggio 2007. A Vicenza l’aria è livida, in consiglio comunale la si affetta col coltello. Si discute la mozione di sfiducia nei confronti dell’allora capo di una giunta di centrodestra. Il caso Aim è appena deflagrato. Ad invocare la vendetta del Supremo non è qualche frate intriso di millenarismo contemporaneo, ma l’allora consigliere comunale Emilio Franzina, eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione. Franzina, a differenza del resto dell’opposizione di centrosinistra, spara a zero sulla nomina di Zanguio come presidente pro-tempore. Il centrodestra barcolla, ma salva il primo cittadino. Il centrosinistra dà segni di insofferenza per gli attacchi a Zan- le azzurra Lia Sartori e dai suoi fan guio. Soprattutto quando Franzina presso Ecoveneta la Maltauro». parla di strani intrecci tra «affari, finanza e politica. Interessi priPrimi bilanci vati ed interessi collettivi». Poi il Da quella seduta incendiata dalle consigliere lancia un monito che proteste dei cittadini in aula sono sa di chiaroveggenza: «Vedrete passati tre anni e mezzo. L’allora cosa succederà quando i cittadini, cda di Aim è uscito completamente gli storici, potranno entrare nedalle indagini ad ecgli archivi e vedere le cezione dell’ex presicarte». Antonio Dalla dente Beppe Rossi. Pozza, oggi assessore Tra gli indagati di alla sicurezza del Pd, punta ci sono poi il accomodato sul bangeometra Carlo Valle co della minoranza è e il commercialista imbarazzato e porta Gianni Giglioli, ex la mano destra alla assessore alle partebocca; un po’ come fa cipate della attuale il suo capo Massimo Zanguio giunta di centrosiniD’Alema quando è in è stato nel Cda capitanata dal difficoltà. di Servi Costieri stra democratico Achille L’aula è sull’orlo di Variati. L’accusa per una crisi di nervi. loro, a vario titolo è Franca Equizi, ex ledi truffa. Oggetto del contendere ghista finita nel gruppo misto, è il conferimento al gruppo Aim spara a zero: «Durante la dinastia di una piattaforma per lo smaltiRossi, Maggian, Conte, Sartori mento di rifiuti tossici a Marghera Aim è stata sbranata, dilaniata, di proprietà della Servizi Costieri. impoverita... i suoi piani alti si Nella trattativa, grazie alla mesono trasformati in covo di ladri. Il diazione dei tre, almeno sempre sindaco è un essere spregevole, che secondo l’accusa, sarebbe stata si nasconde dietro una espressione indebitamente favorita la Servizi stupida ricoperta di lacca... di Aim Costieri, chiacchieratissima ditta sapeva; e sapeva tutto». Equizi poi di bonifiche che fa riferimento a nel gelo della sala Bernarda lancia Carlo Valle, faccendiere vicentino una manciata di monete all’inarcinoto alle forze dell’ordine. Il dirizzo di Hüellweck perché «se bidone tirato al gruppo Aim amle divida col cda di San Biagio». monterebbe, secondo la procura Sempre Equizi, poco dopo avere berica, ad una decina di milioni terminato l’intervento, a margine di euro. La notizia che la pubblica della seduta rincara la dose: «Con accusa è pronta a chiedere il rinvio Zanguio c’è il rischio di assistere a giudizio per i tre (più altri persoall’ennesima pantomima per nanaggi di rango minore) è rimbalscondere i comportamenti di molzata sui media locali il 30 ottobre. ti. A partire da quelli dall’onorevo- Ma da quella data in città è stato un rincorrersi di voci. Se il bidone è costato ad Aim una decina di milioni di euro perché la magistratura penale non sembra essersi attivata per recuperare il maltolto? Il GdV del 30 ottobre non lo spiega. Nessun quotidiano locale lo spiega. Come nessun quotidiano al contempo spiega come sia possibile che una truffa di quella portata sia stata architettata da tre soli individui senza copertura politica. La reazione Le difese però non sono rimaste immobili. Il GdV del 30 ottobre è chiaro: «Rossi respinge i sospetti affermando che le decisioni strategiche sono state prese da altri». In questi mesi però il più intraprendente è stato Giglioli il quale con molta pazienza ha messo assieme una corposa memoria con cui intende smontare pezzo per pezzo l’impianto accusatorio secondo il quale, sempre secondo il GdV «avrebbe violato le norme deontologiche, facendo affari con Valle con un vantaggio di 294 mila euro poco prima di diventare consulente di Aim nel dicembre 2005, tacendo la circostanza al Cda, e “fornendo pareri positivi” sulla congruità del prezzo di cessione del sito a Valle». Dichiarazioni shock Tant’è che Giglioli spiega: «L’operazione con Valle si era di fatto chiusa da mesi quando fui chiamato da Aim per “trattare” con Ecoveneta il prezzo di cessione del 49% della società Aimeco, di cui erano appunto soci Aim e il gruppo Maltauro... E poi la questione centrale è un’altra... Quello che la procura non ha voluto comprendere è che la decisione di acquistare la quota della società Aimeco, posseduta da Ecoveneta, da parte di Aim era già stata assunta prima di conferirmi l’incarico. Così anche il prezzo, anche se solo verbalmente... Dall’azione civile presentata da Aim contro Ecoveneta si ricava che il trasferimento del contratto d’affitto d’azienda da Ecoveneta ad Aimeco non fu corretto, perché avvenne il giorno dopo che l’attività della piattaforma di Marghera gestita da Ecoveneta fu bloccata dai Nas per operazioni illegittime di | Gianni Giglioli speciale dono l’annullamento del contratto Ecoveneta. La sentenza penale di «per dolo» nonché danni per 15 Venezia l’ha confermato». milioni di euro. Di più nel ricorDa quel giorno nei palazzi del poso presentato dai legali veronesi tere vicentino è scoppiato il finisi punta l’indice ancora nei conmondo, che al momento è stato sofronti di Ecoveneta la quale viene pito. Perché se le dichiarazioni di accusata di avere omesso nel dare Giglioli sono vere la ricostruzione notizia «del sequestro» avvenuto dell’intero affaire Aim cambia «il giorno prima». Ancora i legali prospettiva. Nel ruolo «del cattiparlano della condotta di Ecovevone di turno» infatti non c’è più neta e la definiscono improntata a (o quantomeno marginalmente) «malizia o astuzia volta a realizil plurindagato Valle, ma ci finizare l’inganno perseguito». Nello sce l’intero gruppo Maltauro. Sì stesso documento si fa persino riperché c’è una questione di fondo ferimento a 5.000 tonnellate di rida considerare. Se la piattaforma fiuti illeciti che starebbero in capo di Marghera è stata «un bidone» alla gestione di Ecoveneta e non a per Aim, «la fregatura», almeno Servizi Costieri. Sicché gli avvosecondo Giglioli non sarebbe stacati ingaggiati da Guerzoni non ta interamente rifilata da Servizi lasciano molto spazio alla fantasia Costieri ad Aim. Più nel dettaglio perché il quadro che descrivono SC avrebbe ceduto l’attività in afassomiglia non poco fitto ad Ecoveneta, a quello incastonato la quale poi avrebnella cornice dell’arbe prima cogestiticolo 640 del codice to la piattaforma penale, quello che veneziana assieme tratta il reato di trufad Aimeco (gruppo fa. Aim) per poi rifilarPer di più quando quela definitivamente a Ecoveneta avviene a danno di San Biagio. Almeno ha sbolognato sta un ente pubblico o di sul piano mediatico una società a prevaperché ovviamente la piattaforma lente capitale pubblico nel campo penale le ad Aim la magistratura deve responsabilità sono indagare d’ufficio. Ma sempre personali. la magistratura penale era stata informata di una circoIl carteggio shock stanza che si configura come una Ma allora è possibile dare riscontri possibile notizia di reato? La doalle affermazioni di Giglioli? Per la manda è più che lecita perché dalle prima volta VicenzaPiù rende pubcronache locali non si ha contezza blico un documento in tal senso. Si di inchieste a carico dei vertici del tratta della azione civile promossa gruppo Maltauro-Ecoveneta. dal presidente di Aim Bonifiche Renato Guerzoni contro la EcoveLa procura e la novità «sconneta del Gruppo Maltauro. L’aziovolgente» ne civile (nel dettaglio un ricorso Cosicché è lo stesso Giglioli a in ossequio all’articolo 447 bis del puntare l’indice contro la procura codice di procedura civile) è stata berica. «Quando sono stato ascolprotocollata presso il tribunale di tato dai magistrati inquirenti, Venezia il 4 marzo 2009 col pronemmeno come indagato peraltro, gressivo 1652 dagli avvocati veho spiegato per filo e per segno le ronesi Giulia Ferrarese e Antonio mie fortissime perplessità su quel Rosa. passaggio nella gestione della A pagina due del documento c’è piattaforma dal gruppo Maltauro una precisa ricostruzione degli al gruppo Aim. Passaggio per il eventi ad opera dei legali che opequale Servizi Costieri ha un ruolo rano per conto del gruppo Aim: ma come detentore della nuda pro«Il 27 maggio 2003 la società Ecoprietà della struttura». Ora Giglioli veneta spa stipulava con Servizi è indagato. Quindi potrebbe avere Costieri srl un contratto d’affitto un ipotetico interesse a dire una d’azienda... inerente l’impianto cosa per un’altra. E soprattutto va per il trattamento di rifiuti tossici dimostrato che il commercialista della Servizi Costieri sito a Marabbia effettivamente informato la ghera... l’8 marzo su richiesta delprocura berica. la procura veneziana che indagava E in questo senso le carte danno dal 2002 sulla illecita attività di varie ditte nello smaltimento dei rifiuti, e fra queste la Servizi Costieri, veniva eseguito il sequestro (provvedimento del 23 febbraio 2004, tribunale di Venezia)... di vari impianti... fra cui quello di Marghera... il giorno successivo con scrittura privata autenticata del 9 marzo 2004 Aimeco srl (gruppo Aim) subentrava nel contratto d’affitto ad Ecoveneta spa, nulla opponendo Servizi Costieri. Il contratto di cessione d’affitto d’azienda fu sottoscritto per entrambe le parti dal dottor Bruno Lombardi nella duplice veste di amministratore sia di Ecoveneta sia di Aimeco, a ciò autorizzato...». Si tratta di parole che pesano come pietre perché i legali chie- 204 del17 dicembre 2010 numero ragione a Giglioli: «... tra l’altro il giorno dopo il blocco dei carabinieri del Noe che avevano sequestrato l’area (di Marghera, Ndr), Lombardi firmò un passaggio dell’affitto d’azienda da Ecoveneta alla neocostituita Aimeco, sia come rappresentante di Ecoveneta, sia come rappresentante di Aimeco... Ecoveneta aveva “sbolognato” almeno il problema ad Aim e quindi alla cittadinanza di Vicenza...». Nero su bianco le parole stanno scritte su un un verbale collegato al procedimento penale «3062/07 RG Mod U» in carico alla procura di Vicenza. «Nell’occasione - spiega Giglioli, era il mattino del 20 febbraio 2008 - la verbalizzazione fu affidata all’ufficiale di polizia giudiziaria Michele Agugiaro», un maresciallo della Guardia di Finanza. L’interrogatorio venne condotto invece «direttamente dall’allora procuratore Ivano Salvarani e dal sostituto Giorgio Falcone», oggi in forza alla procura patavina. «Non ho ancora capito - fa sapere lo stesso Giglioli - se quanto riferito ai magistrati sia stato oggetto o meno di indagine, perché mi pare che i profili penali non manchino. Quando ho letto le carte per la prima volta ho appreso una novità sconvolgente. Ad ogni buon conto sconsigliai che Aimeco si prendesse sul groppone anche la parte che faceva riferimento a Ecoveneta». Il silenzio dei protagonisti Ovviamente la ricostruzione così come si presenta ora è parziale. Per dovere di correttezza chi scrive ha chiesto un riscontro alla procura berica e al gruppo Maltauro in primis. Sebbene i commenti siano stati chiesti via fax, i protagonisti della vicenda hanno scelto la strada del silenzio. Pure comune ed Aim sono stati interpellati per iscritto, anche per sapere se intenderanno procedere penalmente contro il gruppo Maltauro. A San Biagio la presidenza ci fa sapere che preferisce non rispondere vista l’inchiesta ancora in corso, mentre il primo cittadino non si degna nemmeno di replicare. Dalla Maltauro invece fanno sapere che al momento Lombardi e Simonetto sono impossibilitati per ragioni di lavoro. continua sul prossimo numero [email protected] | Ivano Nelson Salvarani e Paolo Pecori 5 pag Il retroscena Affaire San Biagio: tra i palazzi del potere e le retrovie dell’inchiesta (M.M.) Il Giornale di Vicenza in questi mesi ha dato prova di grande abilità nel mimetizzare la posizione del gruppo EcovenetaMaltauro rispetto alle presunte responsabilità per la vicenda legata alla piattaforma di Marghera. Il nome della grande impresa di via dell’Industria viene sempre sottaciuto o citato in modo molto defilato. Alcuni esempi di come si è mosso il quotidiano berico di proprietà di Assindustria: «Un accordo a tre per favorire Servizi Costieri», 30 ottobre 2010 pagina 19. «L’attuale Cda presieduto da Roberto Fazioli ha quantificato in 15 milioni di euro il danno che la municipalizzata di San Biagio avrebbe patito con l’acquisto dal geometra Carlo Valle della piattaforma di Marghera per lo smaltimento dei rifiuti», 4 settembre 2010 pagina 16. «Com’è noto, restano al vaglio della procura le posizioni dell’ex presidente della municipalizzata Giuseppe Rossi, il geometra Carlo Valle, che vendette per 6 milioni e mezzo di euro la piattaforma di Marghera», 11 maggio 2010 pagina 14. Ora il Gruppo Maltauro, anche stando alle dichiarazioni dell’ex assessore Gianni Giglioli dovrebbe figurare tra i protagonisti di primo piano della vicenda. Questo dicono anche le carte dell’azione civile promossa dal gruppo Aim contro il gruppo Maltauro stesso. Insomma Valle più che un indagato sembra un parafulmine mediatico: volontario o meno non si sa. Così la lettura in controluce di un articolo del GdV del giorno 11 maggio di quest’anno si presta ad una interpretazione che lascia poco spazio alla chiarezza e alla trasparenza: «Infine, gli altri due indagati archiviati - e di cui si era avuta notizia un paio di mesi fa quando fu depositata la richiesta di archiviazione - sono l’ex consigliere di Aim fino al 2004 Alberto Filosofo e l’amministratore delegato di Ecoveneta Bruno Lombardi, partner di Aim nel prendere in affitto Marghe- ra prima che la municipalizzata l’acquistasse. La richiesta di archiviazione era stata inviata alle parti offese Aim spa, Aim Bonifiche e Comune di Vicenza, difese dall’avvocato Enrico Ambrosetti, perché avrebbero potuto presentare una teorica opposizione. Questo non è avvenuto e il gip ha firmato anche per loro l’uscita di scena». Come mai prima di essere prosciolti Filosofo e Lombardi non hanno avuto la stessa attenzione mediatica di Beppe Rossi? Come mai i media locali raccontano in modo così succinto le vicende giudiziarie di Filosofo e Lombardi? E soprattutto perché non spiegano di quali reati erano stati accusati e da quali reati sono stati prosciolti? Ma la figura di Lombardi è al centro di una strana sciarada politico-economica. Il GdV del 9 marzo 2010 cita anche un dispaccio di San Biagio: «Per i medesimi fatti sono state deliberate le azioni per il risarcimento dei danni anche nei confronti di Bruno Lombardi ex amministratore della società Servizi Costieri, cessionaria della predetta piattaforma, relativamente al quale si è prescritta infatti la sola azione penale, non essendo stata a suo tempo proposta relativa querela». Come mai Lombardi appare come amministratore di Servizi Costieri? Non era amministratore del gruppo Ecoveneta-Maltauro? E perché all’epoca dei fatti nessuno ebbe a redigere una querela nei suoi confronti? Ovviamente la querela va redatta quando il reato è perseguibile solo con tale strumento, ma la truffa a danno di una società facente capo ad un ente pubblico, non va perseguita d’ufficio? A palazzo Negri lo sanno? E soprattutto come mai la procura di Venezia è riuscita ad ottenere una condanna definitiva per Lombardi (seppur con la veste giuridica del patteggiamento della pena) mentre quella berica sembra procedere con tanta fatica? 204 del17 dicembre 2010 speciale numero 6 “Delusione profonda, Achille” Due anni e mezzo di amministrazione Variati visti da sinistra La giunta esiste? Questa è una domanda che ci poniamo da tempo. In effetti compare quasi esclusivamente il sindaco di Giorgio Langella in prima persona e il suo portavoce. Ci sembra un atteggiamento molto vicino all’apparire più che l veto del 2008 al fare politica. Una attenzione Quando, oltre due anni fa, abtroppo alta alla comunicazione. biamo invitato i nostri elettori a Cosa non ci piace dell’amminivotare Variati al ballottaggio, e i strazione vicentina? Tante cose. voti sono stati determinanti per la Innanzitutto la mancata disconsua elezione, ci aspettavamo qualtinuità rispetto alla giunta di decosa dal nuovo sindaco. Non certo stra che ha preceduto l’attuale. posti o poltrone, non le avevamo Una sorta di continuità evidenchieste anche se ci erano state ziata ultimamente dall’ingresso “promesse”. Ci aspettavamo una in maggioranza del consigliere svolta, una chiara discontinuità Cicero (ex assessore rispetto alla giunta di destra, famoso per precedente. Invece, le rotatorie) che ha a metà mandato, assunto anche la dedobbiamo constatalega (di fatto, n.d.r.) re che poco o nulla è alla mobilità. Poi ci cambiato. sono le prese di posiNel 2008 eravamo Non c’è vera zione sulla sicurezza “rimasti fuori” dalla discontinuità in città. Quella, percoalizione che ap- rispetto lomeno ambigua, sui poggiò Variati al prialla giunta nomadi non ci è piamo turno per queciuta per niente. Non stioni di simbolo. Il precedente parliamo, poi, delle nostro simbolo (la dichiarazioni di Vasinistra, l’arcobaleriati sulla costituziono con gli acronimi ne delle ronde. La sua sostanziale dei quattro partiti che la compoaccettazione dell’idea di Maroni è nevano) era stato bocciato da Vauna cosa degna di altre formazioriati e dagli altri componenti della ni politiche. Ne era convinto, Vacoalizione. Un veto che, forse, era riati, o era solo un modo di cavalpremonitore di una maniera di far care la “moda” di apparire come il politica, di una trasparenza stra“sindaco sceriffo di sinistra” che na. La sinistra, i comunisti in pargarantisce l’ordine come e meglio ticolare, potevano portare i voti, di quelli della Lega? magari essere determinanti, ma non apparire... Comunque quando Cambia il costruttore, non la lo appoggiammo al ballottaggio lo sostanza abbiamo fatto con convinzione e Il Pat. Lo abbiamo analizzato e ci speranza. I pareva (e ci pare) che non ci fosse la svolta che auspicavamo rispetto a una visione di sviluppo urbanistico ed edilizio di vecchio stampo. Aree edificabili, migliaia e migliaia di metri cubi di cemento, una politica di recupero e messa in sicurezza dell’esistente molto carente... La discontinuità non può essere quella di “cambiare il costruttore”. Non è questo il punto. Il punto è la priorità che si dà alle cose. Per noi il recupero e il risanamento dell’esistente (dalle abitazioni alla zona industriale) vengono prima, ma molto prima, rispetto alle nuove edificazioni. Sul Pat avevamo fatto le nostre osservazioni politiche e di merito. Il risultato è stato nullo, neppure una risposta. Bye bye no alla base La questione Dal Molin è stata presto accantonata. Il simbolo dell’elezione di Variati a sindaco presto è diventato merce di scambio per la costruzione di qualcosa per la città. Una tangenziale che servirà soprattutto al trasferimento da Ederle a Dal Molin, un parco che è un contentino e che verrà fatto non si sa quando né come. Le hanno chiamate “compensazioni” ma sono soprattutto il risultato di una sconfitta. Da quel momento, dall’accettazione delle “compensazioni” Variati è come sparito dalla questione Dal Moliin accettando la sconfitta. Anche in questa vicenda sorge il dubbio che, per Variati, il Dal Molin fosse un’opportunità da cavalcare per ottenere consenso. | Il sindaco con il suo portavoce Jacopo Bulgarini D’Elci L’allargamento sospetto della giunta E si potrebbe continuare con altri esempi, fino ad arrivare all’allargamento della maggioranza a UDC e a Cicero. Un allargamento incomprensibile ma che insinua dubbi. Che necessità c’era di allargare la giunta all’opposizione? Perché, poi, imbarcare Cicero, l’ex assessore di destra che tanto si era battuto per la costruzione della nuova base statunitense al Dal Molin? Questa mossa nasconde, a nostro avviso, la volontà di costruire un “listone del sindaco” fuori e contro i partiti e gli attuali movimenti. Una lista trasversale che, accontentando tutti, non faccia del male a nessuno e possa ga- primo piano pag rantire a Variati la rielezione alle prossime elezioni comunali. I poteri forti possono sorridere Tutti questi fatti sono esempi di un modo di governare vecchio (si direbbe democristiano) che tende a seguire l’onda piuttosto che precederla e tracciare strade nuove rischiando di inimicarsi i poteri forti che hanno sempre comandato a Vicenza. Noi ci aspettavamo un colpo d’ala, qualcosa di nuovo, un segnale di discontinuità, una politica di svolta... Ci siamo trovati una giunta silenziosa, un’amministrazione che parla solo per bocca del sindaco o del suo portavoce. Siamo profondamente delusi. INJOY Vicenza Via S.S. Marosticana, 24 36100 Vicenza Tel. 0444 921694 www.enjoyvicenza.com [email protected] 204 del17 dicembre 2010 numero 7 pag Scienze della Formazione, la facoltà della disunità d’Italia Regole diverse tra sedi universitarie del nord e del sud: ecco perché Lega e Liga in Veneto avranno sempre più elettori Numeri imbarazzanti: più crediti a chi fa meno ore di studio o tirocinio (E.S.) Non è finito nel dimenticatoio l’ordine del giorno con il quale, il 18 novembre scorso, il Consiglio Provinciale di fatto denunciava una discriminazione esistente a livello nazionale tra gli studenti che si preparano in Veneto all’insegnamento e quelli che invece si preparano in altre regioni. Alla faccia del buonismo natalizio, dell’artificioso “volemose bene” per i 150 anni dell’Unità d’Italia, l’assessore provinciale all’istruzione Morena Martini sembra determinata a portare avanti la battaglia per ripristinare un’unità nazionale di fatto e non solo di etichetta. Una battaglia che dovrebbe procedere con un’opera di sensibilizzazione-protesta nei confronti della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI). L’ordine del giorno era stato presentato dal consigliere della Liga Veneta per l’autonomia Bortolino Sartore, ma i dati lasciano poco spazio a possibili Si riscontra poi una disparità accuse di antimeridionalismo tra Facoltà nell’impegno richiepadano. In Puglia e in Campasto per il tirocinio obbligatorio: nia si studia per 3.675 ore, a PaPadova richiede 500 ore per lo dova per 4.375: alla fine si è in svolgimento del tirocinio e l’asentrambi i casi maestri elemensegnazione di 29 crediti a fronte tari. In Veneto si fanno più ore ad esempio della di tirocinio e si hanno Facoltà di Salermeno crediti. La tesi no, che per un tidi laurea qui vale 8 rocinio di 400 ore crediti, in Campania ne assegna 48, o e in Puglia invece 21. della Calabria, In Veneto c’è una geche per 296 ore ne nerazione di futuri, o assegna 37. Ma il meglio di potenziali In Sicilia due Veneto esce svaninsegnanti che temo- libri in meno taggiato anche no per il proprio fu- di qui per lo dal confronto con turo e coltivano l’idea altre regioni del di vivere in un Paese stesso esame nord: Emilia Rodove la concorrenza magna e Trentino sleale è diventata reinfatti assegnano 48 crediti per gola. Da un confronto del nume400 ore. “Denunciamo la differo di accessi programmati alle renza di impegno, fatica e lavoro Facoltà di Scienze della Formaper arrivare ad ottenere gli steszione, si nota che alle Facoltà si titoli di studio - lamenta Sardella Regione Veneto viene assetore - Nel Veneto si studia per gnato un numero di accessi net700 ore in più rispetto a Puglia tamente inferiore (156) rispetto e Campania, ma chi in queste a Campania (260) e Lazio (500). due ultime regioni ha studiato, sta lavorando nella scuola veneta. Denunciamo il fatto che nel Veneto si abbiano condizioni di studio più impegnative di altre regioni, soprattutto perché da altre regioni arrivano a lavorare qui attraverso una concorrenza sleale ai residenti. Proponiamo di seguito altre differenze. Esame di Didattica della lingua inglese in un’Università siciliana 2 libri; stesso esame nel Veneto 4 libri, sempre nella Facoltà di Scienze della Formazione Primaria. Tirocinio per diventare Fisioterapista, stesso numero di ore nelle rispettive Università di Medicina: in Campania vengono dati 59 crediti, nel Veneto 48. Esame di Anatomia, Università di Padova, 2 semestri e 188 ore complessive di lezione. Stesso esame a Napoli, Università Federico II: 1 semestre, 0 corsi, 0 seminari, 0 laboratori. Pretendiamo per il 2011 che sia adottato il criterio di residenza per | Morena Martini, assessore istruzione l’accesso all’insegnamento nella scuola del Veneto come forma fondamentale, costituzionalmente riconosciuta, di tutela per chi progetta e realizza la propria vita, intima, civile e professionale, contribuendo allo sviluppo della regione Veneto”. Campo Marzo Quelle proposte portate via dall’alluvione Intervista al Presidente dell’Unione Immigrati Ousmane Condè per non dimenticare che sull’area verde c’era un progetto che coinvolgeva anche i cittadini stranieri. Se ne riparlerà a breve. di Carlotta Buosi ed Enrico Soli C ’era una volta un insieme di buoni propositi, sottoscritti dall’amministrazione, per risolvere i problemi di Campo Marzo non solo con la repressione ma anche attraverso il dialogo con gli immigrati. Era il 22 di ottobre e Variati la definì un’ “operazione di educazione civica”. Il primo cittadino disse anche di voler bruciare i tempi. Signor Condè, sono passati due mesi dall’inizio delle restrizioni operate in Campo Marzo, che idea si è fatto dell’operazione? “Quella dell’amministrazione è stata una scelta dolorosa per me, ma mi rendo conto che fosse necessaria. La situazione non è certo positiva, ma non condivido il fatto che la colpa venga data solamente agli immigrati. La delinquenza c’è non solo dove si trovano gli stranieri: è una bugia dettata dalla xenofobia di molte campagne elettorali. Dalle ultime restrizioni stiamo facendo il massimo per garantire il controllo; sono state fatte anche alcune proposte all’amministrazione. Purtroppo l’alluvione ha ostacolato il progetto”. Può ricordarci quali fossero le proposte? “Per esempio si era pensato di affliggere cartelli e pubblicare volantini nelle lingue più parlate dagli immigrati per ricordare di non buttare cartacce per terra e di coin- volgere anche alcuni mediatori italiani che spiegassero che cosa fare e ricordassero le norme a cui bisogna attenersi. Molte associazioni hanno dato la loro disponibilità a fare da mediatrici, e questo è positivo anche se non possono certo svolgere l’azione delle forze dell’ordine che in molti casi è necessaria. Certo è che il pugno di ferro, da solo, non risolve il problema, ma, come è già successo, lo sposta in altre zone della città”. Si tratta quindi di cercare degli individui che diventino esempi nelle loro comunità? “Sì. Molti rappresentanti delle associazioni poi parlano durante la preghiera o nelle occasioni di ritrovo, ma la collaborazione con gli italiani è fondamentale. Entro una settimana abbiamo in programma di trovarci per decidere il futuro delle proposte con l’amministrazione”. Spostandoci in un ambito più generico, che cosa ne pensa riguardo al nuovo termine di tempo, più lungo, e alle condizioni poste per ottenere la cittadinanza italiana? “Condivido per quanto riguarda la lingua: è fondamentale per chi voglia vivere e lavorare qui parlare italiano, ma è anche vero che bisognerebbe organizzare per questo più corsi, più iniziative per aiutare chi non lo sa. Anche quest’anno abbiamo organizzato dei corsi autofinanziati, ma ci rendiamo conto di quanto sia importante. Per quanto riguarda il periodo più lungo di attesa, è indispensabile valutare distinguendo i diversi casi e i mo- tivi che spingono qualcuno a venire qui”. In qualità di recente cittadino italiano, di fronte ai casi di discriminazione che purtroppo talvolta si verificano, le capita di sentirsi offeso? “Il problema di molti stranieri, è che dopo anni che non vivono nel loro paese, quando vi tornano vengono etichettati come “italiani”, mentre qui li chiamano extracomunitari. Di dove sono, dunque, queste persone? I bambini appena arrivati qui piangono perché non capiscono, vogliono andare a casa, ma spesso per la seconda generazione è ancora peggio: per quei ragazzi che, senza permesso di soggiorno, non possono stipulare contratti lavorativi e quindi avere una vita normale”. www.vicenzapiu.com numero 8 pag Vendola, l’Obama italiano Il governatore pugliese (e leader di Sel) fa tappa a Vicenza. Ecco perché potrebbe deludere la sinistra di Alessio Mannino N ichi Vendola a Vicenza. Finalmente anche qui, nella ultramoderata ex sacrestia d’Italia, chi si professa di sinistra (a scanso di equivoci: noi non siamo fra quelli) sentirà dire qualcosa di sinistra. Già si staglia come l’Obama italiano, il governatore pugliese. Barack è nero, lui è omosessuale. La differenza, razziale o sessuale, fa la differenza. L’eloquio, poi: forbito, fascinoso, immaginifico, ma spesso involuto. In ogni caso: vuole far sognare. Come il presidente Usa. E come Obama, secondo noi, una delusione annunciata. Identikit Tanto per cominciare: chi è Vendola? Nasce a Bari, penultimo di due fratelli e una sorella, nel 1958. La sua famiglia è cattolica e comunista. Lui erediterà entrambe le fedi, e di suo aggiungerà una caratteristica che gli rovinerà i rapporti coi genitori fino a solo qualche anno fa quando è avvenuta la riconciliazione: l’omosessualità. Divoratore di libri, autore prolifico lui stesso, appassionato di poesia, si laurea in lettere e filosofia con una tesi su uno scrittore comunista, omosessuale e guarda caso molto sensibile, come Nichi, al retaggio delle tradizioni rurali: Pierpaolo Pasolini. Più che il Capitale di Marx, la sua bibbia è la Bibbia che conosce attraverso l’insegnamento di don Tonino Bello, teologo della “differenza” e vescovo di Terlizzi, da lui riconosciuto come maestro morale (per farsi un’idea, basterà dire che ha firmato una «Teologia degli oppressi»). Iscrittosi nel 1972 alla Fgci, effettua un brillante cursus honorum nell’apparato del Pci fino a entrare nel 1990 nel comitato centrale del partito. Si oppone alla svolta della Bolognina con cui Occhetto mette fine a settant’anni di comunismo italiano e con Cossutta e Garavini fonda Rifondazione. Parlamentare dal ’92 al 2001, non è ben chiaro se rivendichi ancor oggi la definizione di comunista. Nel 2005, a Bari, dichiara: «Io voglio mettere in discussione e bruciare la mia tradizione culturale, quella di chi non si dichiara ex, ma comunista». L’anno scorso, introducendo il seminario sulla Rifondazione per la Sinistra a Chianciano, afferma invece: «Siamo comunisti non per replicare, nei secoli dei secoli, una storia codificata, una liturgia monotona, una forma statica che contiene una verità rivelata: ma per liberarci dai fantasmi e dai feticci di un mondo che strumentalizza la vita, mercifica il lavoro, distrugge la socialità». Quel che è certo è che Vendola è un animale politico a tutto tondo, che ha capito che con la nostalgia masturbatoria della falce e martello non andrebbe da nessuna parte. A ben guardare, la realizzazione su fondamenta più solide, vissute e di sinistra del sogno (di cartapesta) veltroniano di mettere assieme «istanze cattolico-progressiste, movimentiste, post-berlingueriane, la cultura dell’antimafia e quella dei diritti civili», come ha scritto il Riformista, una volta tanto azzeccandoci, analizzando il vendolismo in gestazione. Amici suoi E difatti la gente di sinistra dovrebbe essere indotta al sospetto dal fatto che il loro homo novus riceva elogi sperticati dall’establishment “padronale”. La presidentessa di Confindustria, Emma Marcegaglia, è una fan entusiasta del cattocomunista pugliese. E si capisce. Il generoso governatore ha donato su un piatto d’argento al gruppo di Emma un affarone: la costruzione di un inceneritore vicino Cerignola, nel mezzo di una zona agricola fra le più belle della Puglia. Vendola si schermisce chiamandolo col rassicurante nome di “termovalorizzatore”. In realtà, come hanno dimostrato i comitati locali che vi si oppongono, si tratta di un impianto di incenerimento vero e proprio, che fa a pugni con l’epica dell’energia rinnovabile sbandierata ai quattro venti da Nichi il rosso(verde). Ma non è finita qui. Mentre è ansioso di dar battaglia al berlusconismo, il paroliere delle Puglie fa affari con Berlusconi e i suoi sodali. Il futuro complesso ospedaliero di Taranto se l’è accaparrato la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, filiazione meridionale di quella fondata a Milano da don Luigi Verzè, padre spirituale di Silvio (per farvi capire il tipo: è stato riammesso al sacerdozio dopo la sospensione decisa da papa Montini che così lo ammonì: «occupati più di sacramenti che degli affari»). Attenzione: il tutto senza gara d’appalto, come se la Fondazione fosse un ente di carità, quando al contrario il Consiglio di Stato ha stabilito che il San Raffaele svolge attività commerciale a tutti gli effetti. Il 15 febbraio scorso don Luigi dichiarò solennemente: “Vengo in Puglia per trovare un amico: Vendola. Nichi, fossero come te tutti i politici. Non dovrei parlare di politica ma ve lo confesso: Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola”. E ti credo: il capo del governo ci guadagnerà direttamente perché nei nosocomi di Verzè lavora un’azienda specializzata nella cura del cancro, la MolMed Spa, partecipata al 24% dalla Fininvest (nonché dall’amico Ennio Doris della Mediolanum). Vicepresidente del San Raffaele del Mediterraneo è Renato Botti, contemporaneamente consigliere di amministrazione della MolMed e direttore dell’area sanità del San Raffaele di Milano. Veltronismo rosso Non che qualche buona idea non ce l’abbia, Nichi. Diamo per buona la sua condanna senza se e senza ma del precariato giovanile. E sottolineiamo con stupefatta ammirazione che nel Vendola-pensiero c’è posto per «un esercito europeo» da costituire per risparmiare, ad esempio, sui 20 miliardi spesi quest’anno dallo Stato italiano per i cacciabombardieri (ora chi si professa di sinistra, appena sente proferire parola su qualsiasi cosa abbia a che fare col mondo militare, cioè con la guerra - le “missioni umanitarie” sono rassicuranti menzogne - viene assalito da orticaria istantanea. Vendola è obbiettivamente coraggioso nell’affrontare il problema, in una situazione internazionale che vede le guerre moltiplicarsi anziché diminuire, alla faccia del pacifismo obbligato delle bandiere arcobaleno). Il problema è che, in con- creto, il vendolismo finora non ha superato l’handicap del veltronismo: parlare molto per dire poco o nulla. Molto fumo e pochissimo arrosto. Gratta gratta, dopo aver ascoltato e letto il nuovo messia in innumerevoli presenze televisive e interviste sui giornali, non rimane in testa granché a parte un diluvio di metafore, similitudini, allitterazioni, allegorie con cui il freak in giacca, cravatta e orecchino copre di retorica una sostanziale mancanza di argomenti. Un esempio su tutti: la crisi economica mondiale, il fatto centrale di questi anni. Vendola sostiene correttamente che è sbagliato presentarla come «uno tsunami, una catastrofe naturale senza responsabilità». Se la prende, anche qui giustamente, col centrosinistra, che ha «un respiro corto che non porta da nessuna parte». Eppure, eccetto un fuggevole riferimento all’Fmi, si guarda bene dal fare i nomi dei colpevoli limitandosi a parlare genericamente di «tecnocrazia che ha legittimato la finanziarizzazione delle risorse e occultato le rapine degli speculatori». E soprattutto non s’arrischia a dare non diciamo una proposta di cambiamento del sistema intrinsecamente speculativo e autodistruttivo dell’economia globalizzata, ma neppure una diagnosi approfondita del criminogeno primato della finanza sovranazionale sulla “democrazia”. Anzi, Nichi è abbarbicato al mito della crescita infinita, of course da riformare con la green economy, e sullo strapotere delle oligarchie affaristiche solo qualche parolone di rito. Ha detto bene, credendo di fargli un favore, l’iperliberista Bill Emmott, ex direttore dell’Economist, quando di recente lo ha paragonato a Obama, il lifting nero fatto al Potere, che «con l’oratoria e il carisma evoca i sogni». Beninteso facendoli restare tali, al puro stato di promesse oniriche. Perciò, caro Vendola, ci permetta di rivolgerle alcune domande. Così, per passare dal sogno alla realtà. Caro Nichi, permetta una domanda… Q uando è stato ospite di Confindustria a Vicenza lei ha dichiarato che la Lega è fra i responsabili della morte della lotta di classe nel Veneto. Ha mai sentito parlare del “padroncino”, cioè dell’ex dipendente che per mentalità e abitudini si sente, aspira ad essere e diventa uguale al “padrone”? Sempre qui a Vicenza ha correttamente spiegato, con una battuta, che la crisi mondiale non è come “la depressione di mia zia”, un evento irrazionale e senza colpa né colpevoli. Vogliamo fare i nomi di costoro, e vogliamo proporre, se non una ricetta precisa, almeno qualche idea meno vaga di come si supera l’ingiustizia di fondo del sistema finanziario globale, in mano a pochi centri di potere bancario? Secondo lei si può e si deve tornare alla sovranità sulla moneta, come voleva fare Kennedy in America prima che lo ammazzassero, visto che l’euro, come prima la lira, è di proprietà della Bce, a sua volta controllata dalle banche nazionali, a loro volta di proprietà delle banche private? Secondo lei il ricorso agli inceneritori è compatibile con una riorganizzazione del ciclo dei rifiuti basato su riduzione dei consumi, meno sprechi, riciclo e riutilizzo? Sa cos’è il pensiero della decrescita felice, e se sì, è una strada condivisibile e percorribile? Come infondere, nel concreto, un’anima politica, una missione, un senso che vada al di là del monetarismo e dell’economia, all’Eu- ropa dei burocrati? E ha ancora un senso il Patto Atlantico, cioè l’alleanza obbligata con gli Stati Uniti? Se il federalismo è buono a patto di essere, come Lei ha sostenuto, “solidale”, come conciliarlo con un’applicazione vera, che non contempla solo il federalismo fiscale, ma anche e soprattutto un molto più accentuato autogoverno politico locale? In definitiva, e senza arrampicarsi in frasi fatte, quando lei invoca e dice di voler offrire all’Italia una “narrazione” alternativa al berlusconismo, a cosa pensa nei fatti? Per esempio: ammesso che Lei si proponga di abolire (ripetiamo: abolire, non “riformare”) la legge Biagi, come si regola il rapporto di lavoro per conciliare garanzie e libertà? Monte di Malo, residenti contro la centrale Enel pag 10 VicenzaPiù quotidiano su www.montecchiopiu.com - www.schiopiu.com - www.thienepiu.com 204 del17 dicembre 2010 focus Quindicinale di fatti, personaggi e vita vicentina Schio, la moschea raddoppia in zona industriale pag 12 Ovest Alto Vicentino Direttore responsabile Giovanni Coviello In edicola il venerdì Poveri ma sexy Superstrada Pedemontana: il responsabile unico Fasiol spiega gli espropri di Giuseppe Bedin S ono iniziate in questi giorni le procedure di esproprio relative all’acquisizione dei terreni per la costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta. I primi ad essere interessati al procedimento sono stati i cittadini di Sarcedo, comune che insieme a Breganze, Thiene, Montecchio Precalcino, Villaverla, fanno parte del primo lotto di lavori che comprende il tratto che va dalla Valdastico al casello di Breganze Ovest; a questi comuni si aggiungono quelli di Mason Vicentino e Romano d’Ezzelino per le aree di cantiere. Entro fine anno verrà approvato il progetto esecutivo, che come spiegato in quello definitivo, approvato lo scorso 20 settembre, potrà essere redatto per singoli stralci data l’estensione e la complessità dell’opera. Il calendario dei lavori prevede che all’inizio del prossimo anno partiranno le operazioni di bonifica relativa gli ordigni bellici, seguiranno le indagini archeologiche per arrivare verso aprile/ maggio all’apertura dei primi cantieri. I comuni su cui passerà l’infrastruttura stanno predisponendo gli uffici per dare, in base alle loro possibilità, un aiuto ai cittadini interessati dalle procedure di esproprio. Nel tratto Breganze - Sarcedo i proprietari interessati sono oltre 200. Arzignano, la nuova faccia dei mediatori civici pag 13 Natale all’insegna del risparmio, ma nei doni spopola l’eros Continua a pag 13... Cerca “ Citizen writers”: inviare a [email protected] semplici scritti con notizie e commenti sul Vicentino da pubblicare nel maggior numero possibile sulle nostre testate cartacee e web. Collaboratori e corrispondenti: curricula da inviare a [email protected] Agenti che vendano pubblicità per i media del gruppo: curricula da inviare a [email protected] Regali da un euro. Chi fanno felice? di Andrea Genito C olpa della crisi o semplicemente una risposta obbligata alle più ridotte capacità economiche dei cittadini? Chi avesse visitato il centro storico di Schio solo qualche anno fa, stenterebbe a riconoscerlo oggi, costellato da decine di empori con in bella evidenza la scritta “outlet” o con offerte a basso costo, oltre al proliferare di call center ed alimentari gestiti da immigrati che hanno so- stituito le tradizionali vetrine e i negozi di lusso. Insomma l’ex Manchester d’Italia non parrebbe più un’isola felice per il commercio, adattandosi piuttosto alle necessità dei tempi. Il turn over è stato rapidissimo: molte le attività che hanno dovuto chiudere, in difficoltà nell’ammortizzare i costi, subito soppiantate da stock houses o spacci che offrono griffe scontate anche oltre il 50%, soprattutto nel settore dell’abbigliamento e delle calzature. I riscontri sembrano premiare la nuova situazione, con una ripresa dei consumi, tanto che si preannuncia un Natale decisamente low cost. Il sociologo vicentino Massimo Cippelletti ha però recentemente sollevato la questione su un quotidiano locale, lamentando il rischio di una paradossale diminuzione dell’offerta, o meglio della diversificazione dell’offerta. Continua a pag 10... 204 del17 dicembre 2010 schio numero Il gestore del sexy-shop Doppio Senso fa un bilancio, a due anni dall’apertura. Scommessa vinta I residenti sul piede di guerra ad un anno dalla delibera che ha dato via libera all’Enel Di Andrea Genito “ Questa centrale non s’ha da fare, né ora né mai. Per lo meno non qui”. Parafrasando il manzoniano don Abbondio, i quattrocentoventi firmatari del comitato di Monte di Malo promettono to contatti giornalieri), si fa forza con l’appoggio di Legambiente e Coldiretti, però anche su quest’ultimo fronte c’è qualche scricchiolio, motivato dalla necessità di avere più energia, come chiedono a gran voce commercianti ed industriali per evitare i black-out verificatisi di recente. “Sono traviati da previsioni catastrofiche, ma sballate - sottolineano dal Comitato- Basta solo evitare sprechi e razionalizzare le linee, tutt’al più potenziando la vicina centrale di Liviera. Qui le aziende chiudono per la crisi e gli abitanti non aumentano di certo. Dov’è questa necessità di avere più corrente, inquinando e sbancando il poco verde rimasto a Monte di Malo? Perché piuttosto non sfruttano i grandi capannoni vuoti della zona industriale di Schio, tipo quello dell’ex Lanerossi?” L’Enel ribadisce invece di non avere alternative: “Questo è l’unico sito adatto e smentisco che la nostra presenza impedirà all’azienda agricola di operare- sottolinea l’ingegner Guido Volpe- Occuperemo molto meno spazio di quanto sento dire. Dovunque abbiamo installato impianti abbiamo cercato di sederci ad un tavolo con le controparti, trovando compromessi e mai prevaricando”. I residenti però non mollano e ventilano altre manifestazioni di protesta, dopo quella dell’aprile scorso, che mobilitò anche persone da paesi limitrofi. “Si tratta di una battaglia di tutti- sottolinea una signora di San Vito di Leguzzano- non solo per gli ecologisti. Parliamo di sviluppo sostenibile e poi violentiamo così il territorio? Qui da noi hanno già fatto danni con una cava di bentonite a cielo aperto, sventrata e poi abbandonata. Nei paraggi c’è il Buso della Rana, paradiso degli speleologi (dichiarato recentemente sito di interesse Comunitario, ndr), se fanno quella centrale non verrà più nessuno. Abbiamo già dato e non permetteremo un altro abuso”. Regali da un euro Chi fanno felice? ...Segue da pagina 9 “ Dubito che l’esigenza parta dal consumatore- ha specificatoPiuttosto credo che gli outlet rappresentino una logica difesa degli stessi commercianti rispetto alla crisi, per smaltire un magazzino ed un invenduto sempre più cospicui. Però così si dequalifica il livello dell’offerta, tendendo all’omologazione; uno scenario preoccupante in una città come Schio, in cui venivano a comperare da tutta la provincia”. Sarà, ma appunto la gente pare apprezzare questa opportunità, se è vero che alla vigilia delle festività proprio questi “nuovi” negozi sono tra i più frequentati. “Qui entra sempre tantissima gente, ma nell’imminenza del Natale il via vai è triplicato- conferma Antonio, commesso di ‘Tutto a un Euro’, shop in franchising della centralissima Piazza Almerigo- Tra i clienti c’è anche chi sappiamo essere benestante: evidentemente la crisi ha abbassato le pretese e si torna al classico pensierino. Il nostro target è vario, siamo aperti da due anni ed inizialmente entravano per lo più extracomunitari, ora appunto accontentiamo un po’ tutti, anche perché, nonostante i prezzi irrisori, offriamo anche consulenza e cortesia”. Non sono più solo i cinesi, dunque, a dare risposte concrete a chi non vuole svenarsi troppo per fare un regalo. Tra i primi a crederci in città è stato Aldo Munarini che cinque anni fa, in tempi non sospetti di benessere diffusi, osò aprire un outlet di scarpe a due passi dal Duomo. “Meglio svendere che accumulare magazzino, è la mia filosofia - spiega- Io ci ho creduto e non me ne pento. Non ne ha risentito il mio negozio principale, che ha comunque il suo giro d’affari. 11 pag Qui non c’e’ crisi, anzi!” Insurrezione a Monte di Malo cui posizionare l’impianto che dovrebbe congiungersi con le linee provenienti dal Trentino, il destino di Contrà Gamba pare segnato. Così anche quello di una delle più produttive aziende agricole del territorio, una fattoria modello con una sessantina di mucche, che rifornisce tra l’altro le Latterie Vicentine. “Come faremo a convivere con quel mostro di cemento a pochi metri, con l’inquinamento elettromagnetico generato e col via vai di mezzi che comporterà questa centrale? - lamenta Franco Chiumento, titolare dell’azienda agricola - Dovremo chiudere, in barba alle migliaia di euro investite da poco per rendere più efficiente la produzione. La nostra colpa è lavorare nell’unica area pianeggiante nel raggio di chilometri, ma almeno potevano avvisarci di quanto avevano deciso per noi: lo abbiamo saputo solo dai giornali”. Il Comitato “No Centrale”, che occupa un frequentatissimo spazio su Facebook (oltre duecen- 204 del17 dicembre 2010 numero “Schio bigotta? Megacentrale battaglia ad oltranza, nonostante la decisione dell’Enel di costruire in Contrà Gamba un megaimpianto di trasformazione elettrica da 220 Megawatt stia oramai facendo breccia tra le istituzioni che di primo acchito vi si opponevano. Dopo la delibera comunale che esattamente un anno fa consentì a Terna, azienda partecipata Enel, di iniziare la fase progettuale dopo l’individuazione dei 90.000 mq su schio 10 pag Espongo fine serie, numeri difficili o scarpe leggermente fuori moda, ma pur sempre di marca. Tutto a partire da metà prezzo e vedo che molti stanno seguendo l’esempio, anche se ci sono non pochi outlet mascherati, diciamo non proprio genuini, messi in piedi solo per svuotare scaffali. Il mio bilancio natalizio? Ottimo, forse proprio perché sono partito in anticipo e la gente già mi conosce”. E i consumatori, come giudicano questo nuovo scenario commerciale? “Mi sono appena comperata una tuta da sci che avevo visto in una pubblicità e che pensavo avrei al massimo potuto ammirare in vetrina- confessa Elisa Smiderle, universitaria di Schio- senza neppure dover aspettare i saldi. Quanto l’ho pagata? Meno di cento euro, in linea col mio risicato budget”. Andrea Genito Di Andrea Genito C i vuole coraggio, e forse un pizzico di sana incoscienza, per piazzare nel pieno centro storico della puritana Schio un negozio i cui scaffali hanno in bella vista vibratori, bambole gonfiabili, dvd, preservativi colorati e lingerie molto, molto hard. Cesare Pasin lo ha avuto e la sua scommessa è stata vinta alla grande, a giudicare dal giro di clienti accumulato. “Di qui sono passate centinaia di persone, di tutte le età e status socia- l’altro sapevo che certi articoli li li - conferma il titolare del Doppio vendevano…di straforo altri negozi Senso, con le vetrine ad un passo non proprio specializzati. L’impredalla discussa Piazza del Bào - c’è sa più difficile è stata convincere una sorta di passaparola tra chi si è mia moglie Barbara, che era scetgià rifornito, magari qualcuno tortica essendo Schio na assieme con l’amiconsiderata una co a l’amica. In sopiazza molto partistanza ho un ricamcolare. Poi lei stessa, bio di campionario vedendo che i clienquindicinale e zero ti non mancavano e magazzino, viste le che si trattava di un richieste”. Un esperto commercio tutt’altro del delicato settore o che squallido o traun mago del marke- Il “bello” del sgressivo, è diventata ting commerciale? negozio è al fondamentale nella Macché, Pasin per un piano di sopra vendita. E’ Barbara vita è stato dipendeninfatti che fa conte di una nota azienda sulenza ed indirizza di smaltimento rifiugli acquirenti indecisi, cogliendo ti, ma ha sempre anche esigenze inespresse”. Un avuto l’abito imvalore aggiunto importante, sicuprenditoriale e ramente, ed in effetti girando per così, poco più di la zona superiore si ha l’idea, per un paio di anni fa, quanto possibile, di un’esposizioha rilevato un ne soft e raffinata della merce. “Ci negozio lowteniamo molto- prosegue Pasincost, di quelQui, ripeto, arrivano anche perli che vensone di spessore e non vogliamo dono gran dare l’idea del solito sexy-shop da parte degli camionista, con tutto il rispetto. articoli ad Vengono semplicemente per un reun euro. galo, uno scherzo o per un addio al “A ll’inizio celibato, ma molto più spesso per ho proserivitalizzare la loro vita di coppia, guito la e mi confermano che funziona. Via stessa attimail avvisiamo i clienti quando vità, poi ho arrivano gli articoli richiesti, così capito che non perdono tempo e vanno sul il piano di sicuro. Poi debbo dire che, forse sopra, più grazie all’immagine che ci siamo discreto, pocostruiti, siamo diventati un punto tevo adattarlo di riferimento importante per gay diversamente e tra e single, che anche loro hanno giustamente le loro esigenze e spesso invece altrove provano imbarazzo ad aprirsi. Sì, siamo un po’ psicologi anche noi e non crediamo di fare nulla di male, anzi”. Il nome “Doppio Senso” non è casuale: al piano di sotto, appunto, si continuano a vendere alberelli di Natale, candele, gadget, cancelleria o piccola oggettistica, poi se uno vuole, preavvisato da opportuno cartello, può dare un’occhiata di sopra. Il distributore automatico di dvd, munito di lettore magnetico, seleziona la clientela maggiorenne in base al codice fiscale dei badge. Gli articoli più richiesti? “Direi i vibratori, anche lì cerchiamo di personalizzare l’acquisto e ce ne sono di molto discreti come quello a forma di rossetto, che sta comodamente questa piazza. Considerano questa in borsetta. Però vanno a ruba anuna zona solo di parcheggio auto che i capi di lingerie sexy prodotti e stanno spostando il baricentro da una ditta specializzata tedesca: della città altrove, togliendoci promolto chic nel loro erotismo, non gressivamente iniziative e maniroba volgare. Sotto le feste vendo festazioni oramai tradizionali che tanti abiti da “Babba” Natale (in costituiscono momenti di aggregaeffetti è entrata a ritirarne uno zione importanti. Aluna giovane cliente, cuni colleghi hanno proprio durante la nogià chiuso i battenti, stra intervista ndr)”. il rischio di deser“In quelle case credo tificare la zona insi divertiranno molsomma è forte”. Per to” ammicca Pasin. ora, comunque, qui Preannuncia che prela crisi pare lontana, sto organizzerà una forse anche grazie a sfilata a tema e, ne Ora vanno prezzi decisamente siamo certi, ne bene- i vestiti da ficerà il giro d’affari. “Babba” Natale abbordabili. La richiesta più strana? Il titolare del Doppio “Una signora voleva Senso però paventa contattare Rocco Sifpure una preoccupafredi (nota porno star abruzzese) e zione e lancia un appello all’ammici ha chiesto il telefono. Per questo nistrazione comunale scledense: servizio non siamo ancora attrez“non certo per il sottoscritto, ma a zati, si vedrà”. nome di tutti noi commercianti di schio 204 del17 dicembre 2010 numero 12 Non chiamatele Moschee I centri culturali musulmani a Schio adesso sono due. Dopo quello di via Venezia, eccone un altro in zona industriale Nessun problema di convivenza con residenti e commercianti. di Andrea Genito B envenuti a Schio, dove l’integrazione religiosa e culturale non è mai stata un problema. Nel quartiere di S.Croce da parecchi anni infatti c’è uno dei più importanti centri di preghiera dei Testimoni di Geova, la nutrita comunità rumena ha la sua messa ortodossa e quella ancora più numerosa dei musulmani (circa 1.500 immigrati tra marocchini, egiziani, algerini, tunisini, senegalesi, macedoni e bengalesi) da qualche settimana ha addirittura due moschee per celebrare il proprio culto. “Per la verità preferiamo chiamarle Centri Culturali- precisa Frimane Abderrazak, Imam di quella di Via Venezia, in pieno centro storico, inaugurata nel 1997- Le vere Moschee in Italia sono solo tre, mentre questi sono solo luoghi dove potersi raccogliere ed ascoltare la lettura del Corano. I nostri fedeli vengono liberamen- te a pregare cinque volte al giorno, ma le porte sono sempre aperte per tutti, anche a non musulmani”. Una presenza, quella di Via Venezia, che in tredici anni non ha mai preoccupato nessuno, tanto che i residenti parlano pressoché all’unisono di “corretto vicinato”. Il via vai è continuo, a partire dalle sei di mattina, ma il capiente parcheggio da 200 posti allestito dall’Amministrazione Comunale proprio di fronte alla moschea, pardòn centro culturale, azzera ogni possibile disagio legato al traffico. “I musulmani che vengono qui sono molto cordiali, ci sono anche molti bambini, educatissimi- spiega Wilma Perini- Capita di sentire dalle nostre finestre le litanìe o i canti, ma non ci dà alcun fastidio, anzi se tutte le moschee fossero così credo che nessuno guarderebbe con sospetto chi le frequenta”. Un comportamento voluto proprio dall’Imam, per facilitare l’integrazione: “Ospitiamo scambi culturali e confronti con tutte le religioni, ovviamente i thiene pag 204 del17 dicembre 2010 numero 13 pag Superstrada Pedemontana: il responsabile unico Fasiol spiega gli espropri gio Meneghello: “Detto che il progetto è quello che ci troviamo oggi di fronte, crediamo ancora che la migliore soluzione, pur attraverdi Giuseppe Bedin sando il nostro territorio, sarebbe stata di proseguire lungo il sedi...Segue da pagina 9 me della Nuova Gasparona fino a Thiene, come di fatto avviene sino a Breganze. Ci sarebbe stato un Il Comune di Breganze, attraunico taglio territoriale ed il corriverso l'assessore ai lavori pubdoio in direzione Thiene esiste già. blici Massimo Stefani - spiega il Corridoio dove ora attendiamo che Sindaco Silvia Covolo - sta già tela Società Autostradale Brescia Panendo appuntamenti personalizdova realizzi il raccordo fra Nuozati per i singoli espropriati, che va Gasparona e circonvallazione ci constano essere stati invitati ovest di Thiene, dando seguito ai singolarmente presso la sede istipropri obblighi conseguenti alla tuita da Veneto Strade a Cassola concessione della Valdastico. Tale per negoziare l'indennità di esproraccordo è assolutamente necesprio. Il nostro compito è quello di sario anche in vista supportarli e chiarire dell'apertura del loro quali siano i crinuovo polo ospedateri di liquidazione liero di Santorso”. In dell'indennità in base merito all'iter esproal Protocollo di Intesa. Meneghello priativo il sindaco L'ufficio Lavori Pubattende il spiega: “Per quanto blici attraverso l'ingeriguarda la fase degner Tollardo si è sem- raccordo pre reso disponibile Nuova Gasparona gli espropri, garantiamo il supporto ad offrire consulenza circonvallazione tecnico tecnica e spiegazioni ovest di Thiene dell'ufficio comunale per tutai singoli cittadini”. ti quanti avessero Sulle realtà abitative necessità di nostri soggette a demolizione chiarimenti In particolare seguila Covolo precisa: “Avendo la deleremo la fase di valutazione degli ga all'urbanistica, le sto seguendo edifici interferiti per i quali serve io”. Ma le attenzioni delle ammiuna soluzione condivisa anche con nistrazioni non sono solo sugli noi. In passato tutti i proprietari espropri. La nuova infrastruttura degli edifici interferiti sono stati richiede infatti soluzioni anche più volte sentiti dall'amministrasulla viabilità ordinaria, come zione comunale in modo da conospiega il Sindaco di Sarcedo Gior- “ contatti più importanti sono col mondo cattolico. Qui non si fa certamente apologia del terrorismo”. Un percorso simile è stato scelto anche dall’Associazione “Amal” che ha allestito recentemente un altro grosso centro di preghiera in zona industriale, soprattutto per venire incontro alle necessità di preghiera dei tanti operai e lavoratori immigrati del circondario di Schio. “Per molti di noi era sempre più difficile trovare il tempo di andare in centro per pregare, nelle brevi pause pranzo o prima di rientrare a casasottolinea Belhassan DrissQui siamo più comodi. Inoltre c’era bisogno di un altro spazio per le iniziative dei nostri fedeli, sempre più numerosi. Abbiamo tra noi anche qualche scledense convertito, perfino una donna”. Oltre alle funzioni, in Via Veneto c’è una scuola coranica e di lingua araba per bambini, curata dallo stesso Imam. I primi di dicembre, alla tradizionale “festa del sacrificio dell’agnello” (la più importante ricorrenza musulmana dopo il Ramadan), erano oltre trecento i fedeli arrivati da Marano, Thiene, Zanè ed altri paesi limi- trofi. Anche qui nessun problema coi residenti (pochi, per la verità) e con i commercianti della zona. “Non ci sentiamo penalizzati, né danneggiati- rassicura uno di loroAnzi i musulmani vengono a consumare nei nostri bar per cui anzi il giro d’affari è aumentato grazie alla loro presenza. Qualche collega ha storto il naso, magari perché prevenuto, però non credo possa lamentarsi di come si comportano. Magari qualche nostro connazionale facesse lo stesso”. | Silvia Covolo, sindaco di Breganze scere a fondo la loro posizione e tenerne conto nei contatti e nelle osservazioni relative al progetto”. “Questa fase di immissioni in possesso delle aree destinate al passaggio della Superstrada Pedemontana Veneta e le definizioni dello stato di consistenza dei beni che verranno successivamente | Giuseppe Fasiol, responsabile unico SPV cedura di immissione in possesso sarà l'accordo stilato tra la Regione Veneto, il commissario delegato per l'opera, le diverse associazioni di categoria e il concessionario che ha definito le procedure, i tempi e modalità di calcolo dei beni soggetti a esproprio. Regole uguali per tutti e definite a priori come per il passante di Mestre. “Nel documento - ha spiegato Fasiol - c'è l'individuazione esatta di chi può beneficiare dell'indennizzo, sono | Giorgio Meneghello, sindaco di Sarcedo indicati i parametri per il calcolo automatico dei danni indiretti, il riconoscimento del danno indiespropriati è un passaggio delicaretto per gli edifici all'interno dei to - ha spiegato l’ingegner Giusep40 metri della fascia di rispetto e pe Fasiol, responsabile unico del i componenti della commissione procedimento per la realizzazione tecnica per l'eventuale soluzione della SPV nell'incontro organizzaottimale di contenziosi”. “Tempi to dall'amministrazione comunale certi per gli indendi Sarcedo, lo scorso nizzi - ha più volte 14 dicembre, dove detto Fasiol durante erano presenti anche l'incontro - se si aril direttore dei lavori riva in questa prima ingegner Picca e il refase ad un accordo sponsabile per le probonario e ogni caso cedure d'esproprio verrà preso in condella SIS geometra Fasiol assicura siderazione con la D'Agostino - La com- tempi certi dovuta attenzione. plessità di questo pri- per gli In questo primo pasmo passaggio sta nel saggio sono esclusi fatto che verrà messo indennizzi dall'immissione in nero su bianco la reale possesso gli edifici consistenza del bene e soggetti a demolizione. L'obiettiil documento stilato sarà il punto vo è quello di rendere percorribile di partenza per valutare l'esproquesto primo tratto entro tre anni prio, quindi sarà il presupposto dalla data di apertura dei cantieper il calcolo dell'indennità”. Dori”. cumento di riferimento per la pro- arzignano 204 del17 dicembre 2010 numero 14 pag Dalle pettorine rosse a quelle blu Ad Arzignano i mediatori civici ci sono ancora, solo che vestono la divisa della polizia “Risparmiamo ed è efficace” spiega l’assessore comunale alla sicurezza Enrico Marcigaglia lizzando però personale interno al comune. In sostanza, vincolati dalla necessità di risparmio, abbiamo preso l’esperienza speridi Enrico Soli mentale dei mediatori culturali per mettere a sistema una serie di azioni ed attività che ora sono gel 30 ottobre scorso in “D”, supstite a costo zero da diversi uffici plemento femminile de “La del comune. Dall’ottima esperienRepubblica”, è uscito un pezzo za dei mediatori, infatti, sono stadi elogio alle “pettorine rosse” di te analizzate alcune criticità parArzignano, cioè i mediatori civici ticolarmente legate promossi nel 2008 al fenomeno dell’imdall’allora sindaco migrazione: piccole Stefano Fracasso in controversie condocollaborazione con miniali, problemi di l’Università di Padoconvivenza causata va. Nell’articolo firdal sovraffollamento mato Fabrizio Ravelli Un poliziotto degli appartamenti, si critica il ministero difficoltà nella gedegli Interni per aver controlla le stione differenziata escluso il progetto assemblee dei rifiuti, sovraffoldai finanziamenti condominiali lamento degli uffidei Fondi europei per ci comunali causati l’integrazione, rendalla mancanza di dendo così impossibiun sportello dedicato al cittadino le la prosecuzione dell’esperienza. straniero, necessità di una figura Dal pezzo, a parte Maroni, escono istituzionale che frequenti i quarbene tutti: Fracasso per l’idea e tieri raccogliendo segnalazioni e l’attuale sindaco Giorgio Gentilin richieste. Dall’analisi di queste perché quel progetto avrebbe voparticolari criticità, frutto di qualuto portarlo avanti. “Ad Arzignasi due anni di lavoro dei mediano- conclude Ravelli- aspettano tori, abbiamo attivato i seguenti di conoscere la motivazione del servizi: la polizia di quartiere, taglio”. con lo scopo di girare per le zone Nella città del Grifo però l’ammiresidenziali a reperire informanistrazione non è rimasta con le zioni e gestire, se necessario, semani in mano. Abbiamo quindi gnalazioni relative ad eventuali chiesto all’assessore alla sicurezza controversie tra cittadini italiani Enrico Marcigaglia come si stia e stranieri; muovendo la giunta Gentilin sul sempre tra le funzioni della politema della mediazione. “Quanzia di quartiere è previsto il condo abbiamo appreso che non satrollo della corretta gestione dei rebbero più giunti finanziamenti rifiuti per la raccolta differenziadal ministero, non ci siamo persi ta; all’interno della polizia locale d’animo -spiega Marcigaglia - Abè stato istituito inoltre il ‘nucleo biamo ottimizzato le esperienze immigrazione’, che assieme ad un positive fatte, cercando di riprotecnico comunale ha la funzione porre i punti fondamentali uti- I di verificare e controllare settimanalmente il rispetto dei requisiti igienico-sanitari all’interno degli appartamenti, allo scopo di evitare il rischio di sovraffollamenti; relativamente ai problemi di convivenza nei condomini è stato istituito un particolarissimo servizio, molto apprezzato dai cittadini, che prevede la presenza su invito, di un agente di polizia durante le assemblee condominiali, allo scopo di dare assistenza all’amministratore condominiale e per quanto possibile, fare un po’ di formazione sulle basilari leggi che regolano una civile convivenza; è stato creato, all’interno del comando di polizia locale, l’ufficio unico per l’immigrazione, grande innovazione che va a beneficio della semplicità e comodità d’accesso a tutte quelle pratiche amministrative che vengono richieste dagli stranieri. Infine abbiamo creato un innovativo regolamento ‘anti-moschea abusiva’, allo scopo di garantire, nel rispetto delle basilari regole igienico-sanitarie, pari dignità e decoro a qualunque professione religiosa”. L’amministrazione comunale si è data da fare, non c’è che dire, però i trenta mediatori civici originari erano formati da quindici professionisti e quindici volontari formati allo scopo (quattordici dei quali stranieri). “Personalmente ritengo che l’esperienza dei mediatori sia stata fondamentale per meglio inquadrare e raccogliere in maniera analitica tutte quelle problematiche che caratterizzavano il fenomeno dell’immigrazione all’interno della nostra città - dice Marcigaglia- La scommessa del mio assessorato, adesso sta nel fare tesoro di quell’esperienza per cre- attività finalizzate a meglio geare e gestire servizi sempre più vistire e controllare il fenomeno, cini alle reali necessità dei nostri cercando di dare pari dignità ed cittadini, e possibilmente a costo opportunità a tutti i residenti arzero. Preciso infatti che il progetto zignanesi (siano essi stranieri o di mediazione culturale all’epoca italiani), ma ci tengo a sottolineaera costato circa 400.000 euro e, re che per quanto riguarda le leggi sebbene finanziato dal ministero e le norme di civile convivenza, a per un grossa percentuale, oggi mio avviso c’è poco da mediare, ritengo che un tale impegno di in quanto le regole ci sono e vanspesa sarebbe improponibile per no fatte rispettare, con fermezza le casse comunali. Sottolineo che e professionalità. i nuovi servizi intePertanto confermo grati all’interno della nuovamente il motpolizia locale tecnito mio e del sindaco camente non costaGentilin: massima no nulla in quanto disponibilità e sensvolti con personale Creato un sibilità a chi viene e strutture già esiinnovativo ad Arzignano per stenti. Voglio fare lavorare rispettando una precisazione sul regolamento la nostra città, le noprincipio di media- anti-moschea stre leggi e le nostre zione culturale, in abusiva tradizioni…. ma linea quanto come si può durissima e massima notare, il comune di severità contro chi Arzignano, vista aninvece pensa di venire qua per deche la considerevole percentualinquere o non rispettare le nostre le di immigrati (oltre il 21%), ha regole”. sviluppato una serie di servizi ed | Giorgio Gentilin ed Enrico Marcigaglia, qui con Flavio Tosi 204 del17 dicembre 2010 arte numero 16 re di differenti civiltà, dal gotico europeo all’architettura araba, dai pattern ornamentali di tessuti e tappeti all’astrattismo geometrico dell’arte contemporanea, per constatare come vi sia un’attrazione fatale che guida la predilezione degli artisti nell’esercitare un senso dell’ordine, nel creare forme semplici senza riferimento al mondo naturale. Se la dimensione di un disegno “puro” sottende il piacere di applicare simmetria e ripetizione secondo un principio di ritmo ininterrotto, con un’azione ripetitiva ma travolgente, profondamente connaturata all’essere umano come l’esigenza di scandire il tempo e lo spazio o il desiderio di classificazione, una certa parte della contemporaneità tende a sfuggire con convinzione la componente decorativa per agognare ad una determinazione minimalista ed assoluta delle proprie installazioni. Anche per Matteo Fato la decorazione è un simulacro a cui sottrarsi, ma pure un’ossessione ricorrente; le sue opere recenti si connotano come studi sulla funzione della decorazione e sulla sua negazione, sulla visione della parola e del linguaggio come modello del reale tendenti all’essenziale ma condotti anche attraverso il riemergere del disegno, che, assieme alla pittura, accompagna da sempre la sua produzione, ora impostata su un flusso di indagini percettive, di essenzializzazione della forma perché, come scrive Wittgenstein, “ il pensatore somiglia molto al dise- gnatore che vuol riprodurre nel disegno tutte le connessioni possibili”. La tensione verso l’accumulo o la scomparsa della decorazione sottende anche il lavoro di Maria Elisabetta Novello che cerca il grado zero della rappresentatività ponendo sotto teca polvere di cenere con un accumulo construens e destruens che crea effetti di ombre e di luce evocando così Paesaggi che guardano non si sa dove, simulano vedute e finestre su non si sa cosa, ma corteggia con eleganza l’apparizione estrema e labile della decorazione nei suoi mandala di pulviscolo con parole o apparenze di trine, composti al suolo col lavoro paziente del setaccio o applicati su plexiglass trasparente, in grado di rivelarsi solo all’incidenza di un certo raggio di luce. Per entrambi l’occupazione dello spazio per il contemporaneo AB23 è in rapporto con le strutture allestitive e con le preesistenze: rivolto verso un dialogo provocatorio ma rispettoso e pensoso con la costruzione antica quello di Fato, quasi applicato e simbioticamente idoneo alla nuova presenza cubica quello di Novello. Una consimile sensibilità cromatica per l’uso delle tonalità monocordi, ricondotte ai minimi termini, coinvolge inoltre le loro opere che si declinano nell’apparizione del blu e del neon per l’uno, quasi a segnare in altro modo le tracce di precedenti sue produzioni pittoriche, in teche trasparenti trattenute da bare di ferro che racchiudono la cenere per l’altra. Per l’occasione è edito un catalogo con testi di Stefania Portinari e Daniele Capra. La mostra rimarrà aperta ad ingresso libero fino al 30 gennaio 2011, giovedì e venerdì dalle 16 alle 19.30; sabato e domenica dalle 10 alle12.30 e dalle 16 alle 19.30. Chiuso il 25 dicembre 2010 e il 1 gennaio 2011. Informazioni: assessorato alla cultura del Comune di Vicenza 0444 222122, [email protected]. Gli artisti: Matteo Fato (Pescara 1979), riflettendo sull’architettura interna dell’edificio e sulla negazione della decorazione in pittura, compone uno studio sui materiali riferito ai limiti del linguaggio, basato su ispirazioni date dallo studio di Ludwig Wittgenstein e, con una pratica combinatoria di permutazioni e disposizioni, imposta un percorso di essenzializzazione del visibile per ottenere un dominio sull’ordinamento delle varianti, tra video, sculture, libri d’artista e installazioni. Fato è uno dei più noti giovani talenti emergenti del panorama dell’arte non solo nazionale, ha esposto tra le varie mostre anche al Palazzo Reale di Milano, al Museo Michetti di Francavilla a Mare, al museo Luigi Pecci di Prato, alla Stazione Leopolda di Firenze, alla Galleria Comunale Arte Contemporanea di Monfalcone, al Centro Culturale Candiani di Mestre, all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, all’AllArtNow Festival di Damasco in Siria, alla Mole Vanvitelliana di Ancona ed ha trascorso l’estate all’artist residency Art Omi con la critica Sandra Skurvida a Ghent (NY, USA). Ha partecipato a mostre curate, tra gli altri, da Nicolas Bourriaud, Angela Vettese, Alberto Fiz, Cecilia Casorati, Raffaele Gavarro, Angelo Capasso, Ivan Quaroni. Azzardo digitale Maria Elisabetta Novello (Vicenza 1974) insegue effetti di luci e ombre creando pattern evanescenti, produce “immagini a livello di grigio” che compongono un immaginario di simulacri misteriosi e museali, sospesi in un senso di sacrale silenziosità. I suoi Paesaggi, in cui variazioni di colore date dalla cenere simulano finestre sospese, sono vedute imperscrutabili, che guardano su orizzonti ignoti, mentre l’opera 11687 grammi circa, la cui edizione del 2007 è stata premiata a villa Manin di Passariano (Udine), si adagia nel cuore della nuova struttura allestitiva. La Novello ha vinto la borsa di studio della 83^ collettiva Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e del concorso Maninfesto a Villa Manin di Codroipo (Udine) curato da Sarah Cosulich Canarutto sotto la direzione artistica di Francesco Bonami, ha esposto, tra le molte mostre, al Centro Culturale Candiani di Mestre, alla Galleria Comunale Arte Contemporanea di Monfalcone, al Museo Michetti di Francavilla al Mare, al Palazzo Pretorio di Capodistria; alla scorsa biennale di Venezia è stata invitata ad esporre a Sant’Elena in una collettiva tra gli eventi ufficiali collaterali della 53^ Biennale di Venezia a cura di Achille Bonito Oliva e Martina Cavallarin. Tra i critici che hanno scritto per mostre a cui ha partecipato si annoverano Maurizio Calvesi, Francesca Alfano Miglietti e Giorgio Bonomi. A Vicenza ha già esposto al Salone degli Zavatteri e al LAMeC della basilica palladiana di Vicenza oltre che al Museo Casabianca di Malo e nella mostra inaugurale di AB23. Scommesse on-line: un giocatore su dieci rischia la dipendenza Il pericolo nel mondo elettronico è ben maggiore che in quello reale Lo rivela“Punto Informatico” citando uno studio universitario di Marco Milioni « Sempre più navigatori si dirigono verso scommesse e giochi d’abilità come il poker sul web. Raccolto il 30% per cento in più rispetto al 2009. La Rete amplifica anche la dipendenza». È questo il succo di un ampio servizio pubblicato sul magazine Punto Informatico (http://punto-informatico.it). Un servizio che rilancia il dibattito sui giochi on-line, sul gioco d’azzardo e sul mondo ad esso collegato. Le cifre L’analisi della testata romana co- istantanee (tipo gratta e vinci) e mincia con i numeri: «C’è chi ha giochi d’abilità (esempio: il poker). inserito l’attuale crisi economica Ma anche concorsi ad estrazione tra le principali motivazioni che come Superenalotto, Superstar e spingerebbero un numero semWin for Life. Particolarmente redpre più cospicuo di italiani verso ditizio si è rivelato il settore dei i giochi e le scommesse online. Un giochi d’abilità ontrend recentemente line, evidentemente evidenziato da un trascinato dai princomunicato stampa cipali siti legati al pod e l l ’A m m i n i s t r a ker. La raccolta comzione autonoma dei plessiva ha visto un monopoli di Stato incremento del 37,4 (Aams), che ha preOgni giorno per cento rispetto al sentato alcuni dati 2009, con un fattusul cosiddetto gioco si spendono rato di quasi 3 mia distanza. Un’ana- 14 milioni liardi di euro. Simile lisi aggiornata alla di euro è stato l’incremento fine dello scorso norelativo alla raccolta vembre, partita da complessiva dei gioalcuni dei suoi princhi a distanza: il 30 per cento in cipali settori: scommesse sportive più rispetto alla fine del 2009. O a quota fissa e ippiche, lotterie anche 4,4 miliardi di euro contro i 3,7 dell’anno precedente. L’attuale media giornaliera di raccolta è pari a circa 14 milioni di euro». Maschi a rischio ciandosi nel gioco e soprattutto tra Tant’è che il magazine della capile braccia della dea bendata». I ritale chiude così il suo sultati ottenuti partoservizio: «Pare che no dallo studio di «un 1,3 milioni di italiacampione di 2mila ni abbiano puntato soggetti adulti (18-74 soldi veri sul web anni), arrivando alla negli ultimi tre mesi. conclusione che circa Lo studio ha inoltre l’1 per cento dell’intracciato una sorta tera popolazione del La crisi sarebbe di identikit del giocaBelpaese soffre di tra i fattori tore malato: al 78%, comportamenti comdi stimolo single e con almeno pulsivi legati al gioco. un genitore ad aver Una stima che sali- alle giocate avuto problemi anarebbe sul web, dove loghi. Il problema un giocatore su dieci risiederebbe nella scarsa capacità sarebbe a rischio dipendenza, sodi gestire il denaro». prattutto da giochi d’abilità come il poker online». Radiografia sociale Ovviamente una situazione del genere non può che radiografare un determinato contesto sociale. Ambito che Punto Informatico approfondisce così: «Aams ha poi presentato, insieme a Lottomatica e Università “La Sapienza” di Roma, i principali dettagli di uno studio che cerca di analizzare tutti quei comportamenti definiti “a rischio” in ambito ludico. Ovvero tutte quelle persone adulte che non riescono a frenare gli istinti, lan- Christmas 4 you! Sempre più eventi e occasioni Sabato 18 dicembre Fino a Natale aperto tutti i giorNi! www.centrolepiramidi.it Vicenza est, Tangenziale sud, SS11, Padana superiore, verso Padova | Giovanni Roca 17 pag ViPiù Ad AB23 la mostra di Matteo Fato e Maria Elisabetta Novello dal 19 dicembre 2010 al 30 gennaio 2011 Il senso dell’ordine” è l’esposizione degli artisti Matteo Fato e Maria Elisabetta Novello, organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, che sarà inaugurata ad AB23 (chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, contrà S. Ambrogio 23) sabato 18 dicembre alle 18. Sostenuta da Regione Veneto, Aim, Gemmo Spa, e curata da Stefania Portinari, “Il senso dell’ordine” è fondata sull’indagine della percezione e dello spazio, su come disposizione e classificazione tendano a reggere l’ordine delle cose che sfuggono, sul ritmo delle azioni ripetitive, ma anche sullo scorrere ininterrotto del tempo. I due artisti hanno creato appositamente progetti site specific per la chiesa romanica trecentesca dei SS. Ambrogio e Bellino che, dopo i lavori di rinnovamento dell’allestimento e il cambio di programmazione, ha preso nome appunto AB23 - contenitore per il contemporaneo. Il titolo della mostra è ispirato dall’omonimo volume di Ernst H. Gombrich dedicato allo “studio sulla psicologia dell’arte decorativa” (1979) che prende in esame l’uso dell’ornamento in ope- 204 del17 dicembre 2010 numero Tecnologia “Il senso dell’ordine” “ tecnologia pag 24 dicembre aperto dalle 10 alle 20 31 dicembre aperto dalle 10 alle 18 Dalle 10 alle 21 opinioni 204 del17 dicembre 2010 numero 18 opinioni pag Libertà, 204 del17 dicembre 2010 numero 19 pag Il grido di dolore come la si intende a Vicenza di Rebecca neo-ecologista Il presidente della Confcommercio locale ripete il no a nuovi centri commerciali (ex Cis e Grisignano) E afferma: basta con lo sviluppo come dogma Storia di Antonio Giuriolo e del Vescovo Carlo Zinato di Giuliano Corà F ondata nel 1696 dal nobile vicentino Giovanni Maria Bertolo, che donò alla città i suoi novemila volumi, la Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza è oggi una grande e magnifica biblioteca pubblica, che accoglie, tra l’altro, autografi di Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro, oltre ad un’amplissima scelta di opere su Andrea Palladio. Chi ne salga lo scalone d’ingresso troverà, sopra la porta che conduce alle sale di lettura, una lapide, appostavi subito dopo la fine della guerra, in memoria di Antonio Giuriolo. Nato ad Arzignano (VI) nel 1912, Giuriolo frequentò il celebre Liceo Ginnasio “A. Pigafetta” di Vicenza, si laureò in Lettere a Padova nel 1935, ma non poté entrare nei ruoli dell’insegnamento perché rifiutò la tessera del Partito Nazionale Fascista. Dopo l’8 settembre del 1943, entrò nella Resistenza, e col nome di battaglia di ‘Capitan Toni’ combatté sull’Altopiano dei Sette Comuni, organizzando una forma- zione di studenti universitari chiamata dei ‘Piccoli Maestri’. Morì in azione il 12 dicembre 1944, ed è Medaglia d’Oro al Valor Militare. Su Giuriolo scrisse bellissime pagine il grande Luigi Meneghello, che gli dedicò tutto il settimo capitolo dei suoi “Fiori italiani” e un intero romanzo, intitolato appunto “Piccoli maestri” (da cui anche un film di Daniele Luchetti del 1997, con Marco Paolini nella parte di Giuriolo). La lapide in Bertoliana recita così: “In tempi servili/ qui cercava rifugio/nella storia e nella poesia/qui nell’attesa/insegnava la dignità del cittadino/Antonio Giuriolo/cresciuto e caduto per la religione/della libertà”; Arzignano 12/2/12- Lizzano in Belvedere 12/12/44; Medaglia d’Oro. Chi si arresti un attimo ad esaminarla con un po’ d’attenzione, noterà che la vernice che ricopre le parole “religione della” è più brillante di quella del testo rimanente. Si tratta forse di una misteriosa degenerazione chimica? No: più semplicemente, e più miseramente, si tratta di una degenerazione della libertà, che colpì Vicenza poco dopo la guerra, quando il san- E’ | Antonio Giuriolo gue di Giuriolo era ancora fresco e la libertà conquistata proprio grazie a quel sangue ancora giovane. Si racconta infatti (ma nessuno ve lo confermerà. Ricordate: Vicenza è terra di antiche ‘tradizioni’ democristiane: se fa ma no se dixe …) che l’allora Vescovo della città, il ‘famoso’ Carlo Zinato (noto più per le sue battaglie veterocattoliche ed ‘antimoderniste’ che per particolari virtù personali o culturali) abbia allora ‘ordinato’ (come i vescovi-conti!) che quelle parole venissero cancellate, con la motivazione che ‘di religione ce n’è una sola’. Ripristinata successivamente nella sua integrità, quella lapide costituisce oggi una doppia testimonianza: del sacrificio nobilissimo di tanti come Antonio Giuriolo, che garantirono la libertà anche a reazionari come Carlo Zinato, ma anche - verrebbe da dire amaramente, di fronte a storie come questa - del fatto che forse quel sacrificio non è servito a gran che. Se venite a Vicenza, visitate la Biblioteca Bertoliana, e rivolgete un pensiero ad Antonio Giuriolo, “cresciuto e caduto per la Religione della Libertà”. | Antonio Campo Dall’Orto | Giorgia Meloni funzione sociale: e se chiuderà in quella zona non ci saranno servizi. Così non si tiene conto né della popolazione (sono in aumento gli di Alessio Mannino anziani che faticano a muoversi), né del territorio che va cementificato. Per non parlare del traffico la seconda volta nel giro di che si genererà» (Giornale di Visei mesi che Sergio Rebecca, cenza, 29 giugno 2010). Ineccepipresidente della Confcommercio di bile. Questa volta l’occasione per Vicenza, uno in genere molto parrilanciare l’allarme l’ha fornita la co di interviste, compare a tutta saturazione del paesaggio, causa pagina sul Giornale di Vicenza per a monte dei danni portati dall’alopporsi con durezza a nuovi cenluvione. Il pericolo segnalato da tri commerciali nel Vicentino. Nel Rebecca è che si voglia convertire giugno scorso aveva già chiarito i capannoni vuoti di cui pullula il la posizione nettamente contraria territorio berico in aree commerdella sua categoria, che dovendo ciali, «un’operazione già fare i conti con la che comporterebbe contrazione dei conun’ulteriore colata di sumi si vedrebbe pucemento per adeguagnalata mortalmente re alla nuova funziodall’insediamento di Pericoloso ne queste strutture, grandi strutture di dotandole delle nevendita ipotizzabili convertire cessarie opere viarie nel piano urbanisti- capannoni di complemento, di co della Provincia a vuoti marciapiedi, di parguida Lega Nord. Il cheggi. La domanda a quadro, Rebecca lo in aree questo punto è: dove aveva spiegato alla commerciali vogliamo andare con perfezione: «Nella questi ritmi di conpianificazione regiosumo del nostro amnale del primo Galan, biente?» (Giornale di Vicenza, 10 anno 1996, fu il blocco di nuovi dicembre 2010). insediamenti per sovrabbondanIl rappresentante dei commercianza in tutto il Veneto. Nel secondo ti vicentini neo-ecologista convinGalan, 1999, furono concessi un to? Rebecca sposa in pieno la tesi limitato numero di metri quadradel “cambio di rotta” rispetto al ti che erano consoni: 67 mila in dogma dello sviluppo a tutti i coVeneto, 11.200 nel Vicentino. Nel sti: «Il consumo del territorio non terzo Galan, 2004, via a 113 mila si può chiamare sviluppo: oggi, invece, è più che mai urgente raccogliere la sfida di una crescita sostenibile. Smettiamola, dunque, di avallare la realizzazione di nuove città artificiali, magari scambiandole con opere di urbanizzazione e aggiungendo cemento a cemento. É un’inversione di rotta che forse può dare fastidio ad alcuni, ma che è inderogabile per il bene di tutti». Ma, come è naturale, fra le righe si scorgono due nodi politico-affarimetri quadri, 20.400 nella nostra stici ben individuabili: la converprovincia. E sono andati quasi tutsione dell’ex centro intermodale di ti esauriti. (…) Costruire ancora Montebello in zona commerciale, significa creare sovrabbondanza con relativi profitti del senatore di strutture che porteranno alla leghista Alberto Filippi titolare del crisi, se non alla morte di altre terreno, e il progetto di un outlet strutture. Le più colpite? Il piccolo a Grisignano. Riguardo alla prima supermercato di quartiere che ha | Luigi Meneghello questione, rispetto ai Comuni interessati che si sono detti concordi nel dare semaforo verde all’operazione, Rebecca ribadisce un no secco, parlando senza mezzi termini di speculazione: «Se dovesse passare il cambio di destinazione per il Cis di Montebello verrebbero stravolti i già delicati equilibri della rete distributiva in quell’area, aggravando la situazione ambientale di una provincia già di per sé fortemente cementificata con una nuova “cattedrale nel deserto” di 80mila metri quadri. Senza contare che la questione Cis rischia di trasformarsi in una grande operazione speculativa, perché creerebbe una disparità di trattamento tra gli ex proprietari, che sono stati indotti a suo tempo a cedere i terreni per la realizzazione di un intervento di pubblico interesse, e quelli che, invece, si vedrebbero oggi “premiati” dalla nuova previsione urbanistica. Ce n’é abbastanza, mi sembra, perché la Giunta regionale, chiamata a ratificare il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale che darebbe il via libera a questa nuova mega struttura, si assuma la responsabilità politica di non assecondare un simile progetto». Quanto all’ipotesi di una città degli acquisti a periori alle medie regionali che si registrano in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna». A giugno, il presidente dell’associazione commercianti aveva già puntato il dito, con un’espressione inusuale nelle alte sfere, contro l’«oligarchia di costruttori» che «sta rimettendo mano ai capannoni per adeguarli a standard per il commerciale». Oggi è tornato alla carica. Allora aveva trovato una sponda (solitaria) in Davide Lovat, responsabile enti locali del Carroccio berico Grisignano, Rebecca sostiene, in e avversario interno di Filippi, a parole povere, che ridurrebbe sul cui non pareva vero di poter aflastrico le piccole e medie botteghe fiancarsi alla voce di una categoria della zona («provocherebbe un’irpopolare come quella reversibile disarticodei negozianti per atlazione della rete di taccare il compagno vendita esistente in di partito coinvolto un vastissima area nel caso Cis. Ci sarà tra Vicenza e PadoAlla difesa ora qualcuno che apva») e ricorre, anche poggerà il j’accuse di qui, all’argomenta- dei piccoli Rebecca, o esso è dezione ambientalista: commercianti stinato a restare un «abbiamo espresso si somma ora grido nel silenzio? Il la nostra più totale Pd a Palazzo Nievo contrarietà a questa la ragione ha qualcosa da dire ipotesi, non solo per ambientalista in proposito, o mei risvolti che interesglio far finta di niente sano il settore distriper non creare ostabutivo, ma anche per coli al maxi-affare nuovo stadio a quelli ambientali: basti pensare Vicenza Est tanto caro alla giunta che il nostro territorio provinciale Variati? ha già livelli di urbanizzazione su- | In alto: Sergio Rebecca; a sinistra Cis di Montebello; sopra uno scorcio di Grisignano di Zocco 204 del17 dicembre 2010 vicentinità numero 20 pag 204 del17 dicembre 2010 vicentinità numero 21 pag Piacere, io sono Vegan E tu? In aumento anche nel Vicentino il numero dei vegetariani integrali di Annamaria De Cillis A Natale sulle tavole dei cenoni e dei pranzi abbonderanno le faraone, i capponi, i cotechini e gli arrosti, ma c’è chi ha fatto non solo una scelta alimentare, ma anche di vita: quella di essere Vegan. In Italia se ne stimano circa 600 mila, più numerosi al Nord e al Centro. A Vicenza i Vegani stanno diventando un numero sempre più crescente. Non è una moda, né una tendenza, ma un nuovo modo di pensare e di vivere la propria vita nel rispetto più totale degli animali e dell’ambiente in cui si vive. In inglese Vegan significa “vegetariano integrale”. Il termine nasce proprio dalla contrazione di Vegetarian ed è stato coniato per la prima volta da Donald Watson, che nel 1944 fondò a Londra la Vegan Society. Watson è deceduto alla veneranda età di 95 anni. Chi è Vegan, italianizzato Vegano o Vegetaliano, esclude dalla propria alimentazione l’uso di prodotti di origine animale. Mentre il vegetariano sceglie di non mangiare animali di alcun tipo, il Vegano evita di mangiare e di utilizzare anche tutto ciò che ha a che fare con gli animali e che implica il loro sfrut- tamento, la violenza nei loro confronti e spesso la loro inevitabile morte. Di conseguenza, chi opta per lo stile di vita Vegan non consuma né utilizza alcun prodotto di origine animale, neppure uova, formaggi, latte e latticini, yogurt vaccino, miele, pelle, pellicce, cuoio, piume, lana, seta, perle, spugne di mare. Oltre naturalmente a non impiegare cosmetici e prodotti testati sugli animali o ottenuti con gli stessi o con parti di essi. I Vegani consumano con grande varietà tutti i prodotti vegetali commestibili di terra e di mare: verdura, frutta, cereali, legumi, semi, frutta secca, alghe. Il Veganismo costituisce quindi la naturale evoluzione del vegetarismo, quando è praticato per ragioni etiche e animaliste, con ripercussioni positive anche sul piano sociale ed ecologico in quanto influisce in maniera ancora più ridotta sulle risorse complessive del pianeta. Ecco perché cominciano a fare la loro c om- parsa i negozi specializzati in prodotti Vegan e si cominciano a pubblicare libri sull’argomento. L’uso di questo aggettivo non è poi così sconosciuto come lo era un tempo. Ma quanti e chi sono i Vegani a Vicenza? Non c’è un idetikit ben preciso: giovani e meno giovani, uomini e donne, operai e letterati. Un’unica cosa li accomuna: la consapevolezza di essere Vegan. sugli animali, nel rispetto dei deboli e degli indifesi. E’ bene informarsi, leggere, documentarsi su cosa beviamo, mangiamo, su cosa dicono i medici. Ci stiamo lentamente imbottendo di sostanze chimiche. Essere Vegani non è solo una scelta alimentare, ma anche morale, salutista ed ecologica”. Enrico Bertoldo, operaio: “Io ho deciso di diventare Vegan perché voglio svincolarmi dalle Micaela Carbonielogiche di mercato, ro, responsabisottraendomi, così, le di una ditta di No a uova, alla pubblicità che trasporti interna- formaggi, domina la nostra zionali: “E’ molto e latticini società basata sullo difficile ipotizzare un sfruttamento di esnumero preciso a Viseri senzienti, usati cenza, sul web c’è ancome cibo, divertimento e vestiache un sito con la mappa dei Vegario. Tutto ciò alimenta il sistema ni nelle varie regioni italiane. Di che ci circonda e di conseguenza certo è un numero che va in creanche noi animali umani siamo scendo in quanto il passo tra vevittime del paradigma antropogetariano e vegano è molto breve. centrico che ci costringe a penPenso che la fascia di età più sensare sempre e solo in termini di sibile vada dai 25 ai 40 anni. specie e mai in termini generali ai Ci sono anche molti stuproblemi. Sono Vegan non per un denti che hanno modo discorso salutistico o personale, di informarsi attrama etico, perché sento il dovere verso nuove forme di morale di rispettare ogni terrestre comunicazione come su questa Terra che, come me, ha internet, gli ambienti bisogno della propria libertà e universitari, i media e dignità”. le associazioni del territorio. Basti pensare a Donatella Ceccon, realtà come la Lav: se docente di Storia e si è animalisti, si Filosofia: “Nel mio è anche Vegani. caso è stato proNon esiste un prio l’amore per target vero e un animale doproprio. Nel mestico a farmi mio caso è stacambiare prota una scelta spettiva sul pret ta mente mondo. Prietica, una scelta ma non avevo di vita non viomai provato lenta, un risveglio un particolare che è arrivato da un interesse per gli giorno all’altro. Essere animali, poi ho Vegani porta a un ritorno cominciato ad afalle origini come scelta alimentafinare la mia attenre e nello stesso tempo va contro zione e la mia immagiogni forma di violenza, in primis nazione. Ho capito che gli animali sono esseri senzienti, che possono provare dolore, gioia, paura, senso di abbandono e solitudine esattamente come noi. Mi sono resa conto della spaventosa quantità di dolore che subiscono nel momento in cui sono da noi umani ridotti a pure cose, fatte di parti che hanno la sola finalità del profitto. Ne consegue che l’alimentazione passi in primo piano: mangiare cibo e non dolore. Il teologo De Benedetti dice che uno dei misteri più grandi nel mondo di Dio è la sofferenza degli animali i quali, a differenza dell’uomo, non hanno malizia e non hanno cercato di diventare Dio. Io, pur apprezzando enormemente la sensibilità di questo intellettuale cristiano, non cerco nella religione un orientamento. La mia scelta nasce da una semplice convinzione: cerco di dare senso alla mia vita provando, il più possibile, ad attraversarla producendo la minor quantità di sofferenza negli altri esseri, umani e non, che vorrei pensare come compagni di viaggio su questa Terra”. I ristoratori e la cucina vegetariana (ADC) In provincia di Vicenza qualcosa si sta muovendo: alcuni ristoranti e trattorie propongono menu tipicamente vegetariani e anche Vegan. Altri si stanno ormai specializzando in base al sempre più crescente numero di richieste. Altri ancora accettano, su commissione, di preparare cene e banchetti tipicamente Vegan visto che i Vegetariani integrali spesso si muovono in gruppo e rappresentano uno spaccato della società in continua evoluzione. Vicenza città non ha al momento un grande assortimento di locali con degustazioni Vegan. Probabilmente perché specialità come il baccalà e la soppressa avrebbero vita breve. Eppure molti piatti possono, per così dire, “veganizzarsi”. Ed è così che una cotoletta diventa vegetale, mentre un piatto di lasagne ha una ricca farcitura di verdure miste. Ecco un esempio di un ban- d’orzo, o bevande a base di cacao. chetto Vegano: zuppa di cipolle Esistono poi tanti biscotti senza alla francese, tagliatelle al ragù di latte, burro e uova: si trovano sia seitan alla bolognese, spezzatino nei negozi di alimentazione biolodi soia, funghi, patate con polenta, gica sia nei normali supermercafagottino di frutta con crema alla ti. Anche alcune delle marche più vaniglia. Ma al di là delle occadiffuse producono sioni convivali, quali biscotti Vegan. Chi sono le colazioni, le poi è appassionacene e i pranzi dei to del pane, burro Vegani? Fare una coe marmellata, può lazione di questo tipo usare il burro di soia non è semplicissimo o una margarina vese si è fuori casa, pergetale. Altra opziochè potrebbe essere Menù ne è una colazione molto difficile trova- a base di a base di frutta, o re al bar qualcosa di tofu, seitan una colazione salata, dolce, tipo croissant con crackers e fette o brioche, che non e alghe biscottate guarnicontenga latte, uova, ti da patè vegetali. o addirittura strutto. Molto Vegan è poi la frutta secca. A casa, però, il problema non si A pranzo o a cena si prediligono pone. Al posto del latte di mucca primi piatti sempre a base di cebasta scegliere il latte di soia, di reali o assimilati come pasta, riso, riso, di mandorle, di avena, oppupolenta di mais o di grano sarare si può optare per il caffè, caffè ceno, farro, orzo, cuscus, bulgur, quinoa, tapioca, miglio, avena, segale, oppure le zuppe o gli stufati di legumi. Come secondi piatti gli hamburger, gli affettati e le cotolette, ovviamente solo vegetali. E poi insalate di riso, di pasta, di farro, e quant’altro, fredde nei mesi estivi, da riscaldare nei mesi invernali. Per completare il quadro gastronomico frutta e verdura in abbondanza. Come spuntini ancora frutta, yogurt di soia, biscotti, panini magari con burro di arachidi, o con crema di nocciole o di mandorle. Nell’alimentazione Vegan si utilizzano tanti cibi nuovi, ma tradizionali per altre culture: il tofu, il seitan, le “bistecche” o “spezzatino” di soia, le alghe. Queste ultime sono un cibo ricco di iodio e calcio, e rappresentano un piatto tradizionale nei paesi orientali. Vengono aggiunte in pezzi alle zuppe di legumi, oppure possono essere usate come parte del ripieno in torte salate, grattugiate a piccoli pezzi sulle insalate, in condimenti per la pasta. Ma il tofu cos’è? E’ una sorta di “formaggio” preparato con il latte di soia. E il seitan? E’ un alimento a base di glutine di frumento, iperproteico. Viene venduto in vari formati: affettato per panini, aromatizzato con vari sapori, affumicato, a fette da mettere in padella, “informe” per spezzatini e stufati. E’ proprio l’alter ego della carne. Strano a dirsi, ma alcuni tra i piatti più famosi della cucina italiana “povera”, come le zuppe e le minestre a base di legumi e verdure, sono specialità che oggi apparterrebbero alle specialità Vegan. L’evoluzione, conta, ma il ritorno al passato non è mai stato così moderno come in questo caso. volontariato 204 del17 dicembre 2010 numero ViPiù Volontariato 22 Pagina redazionale realizzata in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato Racconta le azioni solidali I vincitori Terzo classificato Primo classificato Secondo classificato Le farfalle amiche Stefania aspettava con ansia la chiamata dal Provveditorato. Ci sperava tanto in un incarico annuale. Aveva superato lo scritto e pure l’orale e adesso l’attendeva il primo vero impegno da docente. Per tre anni aveva accettato supplenze sporadiche; ora il punteggio era salito e in cuor suo sperava tanto in una classe da portare avanti tutto l’anno scolastico. Sapeva che le sarebbe spettata una sede al nord; la sua Puglia l’avrebbe portata con sé, nel suo cuore, ovunque si sarebbe spostata. Temeva, ma era anche fiduciosa delle incognite che l’aspettava, dei sacrifici che ancora avrebbe dovuto sostenere. Lei era orgogliosa del suo percorso intellettivo e avrebbe fatto il possibile per realizzare ciò che si era prefissata: meritare una cattedra stabile. “Lettere e storia” la sua materia. Mentre si confidava con la mamma, appianava i suoi timori, e già la stava convincendo di trascorrere un periodo su al nord, una volta stabilitasi. Il trillo del telefono interruppe il loro discorrere amichevole. Stefania ascoltò con attenzione la voce all’altro capo del filo: “Lei è destinata l’intero anno presso l’istituto magistrale di Vicenza. Si presenti in Provveditorato il quindici settembre, alle nove”. La giovane aveva visitato Venezia come regalo di laurea cinque anni prima, ed era stata affascinata da questa città affondata sull’acqua, con quelle calli strette, quei ponti così romantici e quei palazzi immersi nella laguna. Per il resto non sapeva nulla, tranne di un grande architetto di nome Palladio. Sapeva che aveva lavorato a lungo in città e nel territorio circostante. Le ville venete erano sparse soprattutto nelle vicinanze. Palladio aveva segnato la storia dell’architettura fin dal cinquecento e lei l’aveva conosciuto studiando “storia dell’arte”. Stefania aveva un sogno nel cassetto: visitare un giorno “La rotonda” opera massima, conosciuta e copiata fino in America. Le balzò alla mente un inserto nel verde della campagna prospiciente i colli. Già si sentì più tranquilla al pensiero di salire in questa piccola città tutta da scoprire. Fece i bagagli e ottimista assicurò ancora una volta mamma e papà che mai pri- Manifesto “The Box” di Mila Magrin Motivazione: "Le azioni solidali come un’esplosione di energia positiva e colorata che contagia la città con la sua festa e i suoi numerosi momenti comunitari. L’opera di Mila riassume in un solo, qualificante sguardo il significato di quello che sono stati i 3 giorni di Azioni Solidali. E’ un manifesto di gioiosa speranza, uno slogan di raffinata perizia grafica unita ad una soprendente efficacia comunicativa dell’intensità e della vitalità delle Azioni Solidali Vicentine”. Richiami di speranza Voci suoni colori nell’antica piazza. Ai piedi dei palazzi e dei bianchi colonnati sotto la vecchia torre richiami di speranza, oggetti intessuti dei colori della sofferenza e dei fili dell’amore, pagine infinite, storie di vita raccontate in una giornata d’ottobre alla luce chiara del sole che ancora riscalda chi vuole amare ne simultanea avvicinandosi ad ognuno di essi. Entrarono piano piano in un mondo sconosciuto, un universo di realtà da conoscere e approfondire. Stefania si rese conto, quanto in questa piccola città si lavori nel cercare di coinvolgere la gente nell’importante ruolo del ‘donare’ ai più sfortunati un po’ del loro tempo e delle loro energie. Molte le figure femminili che si dedicano a tempo pieno per organizzare, programmare un lavoro come il CVS cui fa capo più di trecento associazioni operanti in città. Alcune appena nate, altre affermate da qualche tempo. Le dissero, che l’anno prossimo 2011 è già stato fissato quale anno europeo del Volontariato. Presero spunto da questo appuntamento. Stefania, d’accordo con la giovane collega, sentirono l’impulso che anche loro dovevano impegnarsi in questo fronte, iniziando già l’indomani, parlandone in classe, per promuovere ciò che avevano visto quel giorno 2 ottobre. Sentirono che la strada giusta era questa: “divulgare il messaggio, per avvicinare le loro ragazze verso chi è nella difficoltà e nel dolore.” Trasmettere amore, ritagliando qualche ora allo svago, spesso vuoto e inoperoso trasformando qualche ora in “azioni solidali”. Dovevano spronare le studentesse ai valori di un tempo, quando la tv non c’era e in ogni contrada ci s’improvvisava psicologi, infermieri, assistenti dei moribondi e disponibili alle veglie funebri. Tutto questo allora veniva spontaneo farlo, era un dare vicen- devole e ci si sentiva bene, perché ”dare è meglio che ricevere”. Tra i gazebo loro due raccolsero più volantini per leggersi con calma le attività e anche ciò che concerne le finalità delle associazioni. Uno di essi recava la sigla UILDM e in basso spiccava una farfallina dai colori della nostra bandiera. La stessa farfallina era stampata sul cartoncino legato ai vasetti di miele siciliano allineati sul tavolino. “La farfalla fatica uscire dal bozzolo, così noi portatori di un gene difettoso, fatichiamo e lottiamo tutti i giorni nella speranza che la ricerca con l’aiuto di tanti generosi donatori e volontari, arrivi un giorno a sconfiggere la Distrofia Muscolare e tutte le altre malattie genetiche“. Noi adulti possiamo rassegnarci, ma i bambini no, devono avere la speranza che si arrivi a una cura, perlomeno di fermare il progredire inesorabile della malattia. Stefania pensò subito ai suoi cugini in Puglia. Loro avevano un piccolo laboratorio dove facevano nascere farfalle. Decise di telefonare e prendere contatti per la giornata importante dell’anno venturo 2011. Sicuramente non si sarebbero tirati indietro. Quel giorno per la gioia dei tanti bambini vicentini in Piazza dei Signori, una variegata gamma di farfalle vere, voleranno tra i gazebo per sorprendere e unire il nord e il sud in una manifestazione unitaria di gioia e solidarietà. ma d’ora, si era sentita realizzata e fiduciosa di ciò che l’attendeva. Arrivata a Vicenza si guardò attorno e tutto le parve gradevole: il clima asciutto, i colli Euganei armoniosi, la Basilica di Monte Berico lì sopra a proteggerla… Trovò in fretta un piccolo alloggio nella zona chiamata Stanga, ma con il tram non ci sarebbero stati problemi arrivare all’istituto Fogazzaro in pochi minuti. Anche i primi approcci con le allieve furono incoraggianti, così i colleghi le dimostrarono simpatia e le dettero i numeri di telefono per chiamare in qualsiasi momento di difficoltà. Qualche domenica successiva uscì con una giovane collega, anche lei al suo primo incarico. Passeggiando per il centro videro tanti gazebo bianchi, ognuno contraddistinto dallo slogan della propria associazione. Si avvicinarono e capirono che si trattava della giornata del Volontariato. Per l’esattezza si festeggiava il decennale di questa grande famiglia di vicentini che operano in silenzio, offrendo il loro tempo a chi vive periodi di difficoltà, dolore e ansia. C’erano uomini con la loro divisa della Protezione Civile, l’Avis contrassegnata da grandi cuori rossi, tanti ragazzi giovani mascherati da Clown che s’infilano nelle corsie delle pediatrie e portano sorrisi ai bambini, la Sogit che trasporta con le ambulanze chi necessita di una visita e altre associazioni ancora. Quel giorno distribuivano palloncini ai bambini che si fermavano con i genitori. Entrambe sentirono un’attrazio- Anna M Albarello Associazione Malattie Rare “Mauro Baschirotto”Onlus Giovanna Grazian cultura pag IL CSV ASSEGNA ALTRI CONTRIBUTI BANDO BLU 2010 PER 36.760 EURO Il Consiglio Direttivo ha deliberato il 6 dicembre c.a. di assegnare per il bando 2010 – Secondo Gruppo (Formazione, Eventi e Pubblicazioni, Idee e Creatività) l'erogazione di contributi per un ammontare complessivo di 36.760,00 euro per un totale di 10 progetti. Si tratta dei progetti presentati per la scadenza del 31/10/2010, gli ultimi del bando 2010. Riceveranno contributi le associazioni: A.Di. Ma. Associazione per la Difesa del Malato (4.000,00 Euro), Amici Del Cuore Vicenza (4.000,00 Euro), Ancis Aureliano (2.400,00 Euro), Croce Verde Bassano (4.000,00 Euro), Culture Amiche (3.900,00 Euro), Gruppo Volontari Ospedalieri Bassano (2.460,00 Euro), H81 (4.000,00 Euro), Malattie Rare Mauro Baschirotto (4.000,00 Euro), Malattie Rare Mauro Baschirotto (4.000,00 Euro), Protezione Civile Misquilese (4.000,00 Euro). Con questa ultima tranche, sottolinea la Presidente Maria Rita Dal Molin, il CSV ha approvato 292 progetti (bando rosso 100 - bando blu 129 - bando verde 63) per un totale di Euro 1.455.395,95 (bando rosso 898.749,72 - bando blu 468.597,00 - bando verde 88.049,23), presentati da 174 associazioni di volontariato iscritte al registro regionale. Si evidenzia rispetto agli anni precedenti un aumento delle associazioni che hanno presentato progetti per concretizzare le loro "Azioni Solidali" a favore della comunità Vicentina. Rinnoviamo la nostra gratitudine alle Fondazioni Bancarie che, grazie al loro contributo, annualmente ci permettono di erogare questa linfa vitale alle associazioni, fornendo al tempo stesso servizi utili a supporto di tutti i volontari che si impegnano in azioni di cittadinanza attiva e responsabile, volano per promuovere solidarietà, condivisione attivando significative relazioni ed alleanze con le istituzioni. Tornando al 5 dicembre "Giornata internazionale del volontarito", vorrei trasmettervi la gioia che ho nel cuore per questo nostro incontro che, a detta di tutti, è stato un vero successo. Siamo riusciti a coniugare la condivisione dei valori con la voglia di ritrovarci tutti insieme: applaudendo i vincitori del concorso “Racconta le Azioni Solidali” abbiamo riassaporato le giornate della solidarietà, rivissuto alcuni momenti abilmente sintetizzati con suoni, immagini e parole. Grande merito poi al gruppo “Le Officine del suono”, che ha saputo toccare il cuore di ciascuno di noi, dei più piccoli come dei più grandi, risvegliando al tempo stesso cari ricordi. Ancora avvolti nella magia di questo incontro, prepariamoci al 2011, “Anno Europeo del Volontariato”, continuando a contraddistinguerci come volontari per la forza del nostro agire, sottolineando i principi fondanti della carta dei valori che si concretizzano ogni giorno nel nostro operato, nel nostro essere “Volontari”. Buon Natale e Sereno Anno Nuovo. 204 del17 dicembre 2010 numero 23 pag ViPiù cultura Un libro per Natale, non natalizio Gaiman racconta di morti, di spiriti e di fantasmi senza mai parlare di Dio, di Bene o di Male. Un bellissimo regalo, utile a riflettere su quanto di falso e di stereotipo vi sia nella melassa di presepi e gesubambini che sta per sommergerci. di Giuliano Corà I n una nebbiosa notte autunnale di una sonnolenta cittadina inglese, un assassino si aggira silenzioso in una casa ai piedi di una collina, tenendo in mano il suo coltello affilato. Ha già ucciso tutti i membri della famiglia: il padre, la madre, la sorellina maggiore. Gli rimane solo il bambino, appena poco più che un neonato, ma quando sale in camera sua non lo trova più. Gattonando gattonando, il piccolo ha risalito la collina e si è infilato tra le sbarre dell’antichissimo cimitero che la sovrasta, tanto antico che non accoglie più nuove sepolture, ed è stato dichiarato monumento nazionale. Il suo arrivo desta non poco turbamento tra gli spiriti, ma appena capiscono che il bambino è in pericolo decidono di aiutarlo: quando l’assassino arriva per finire il suo lavoro, una sottile magia lo conquista e lui pian piano dimentica di esser stato lì, e perché, e se ne va un po’ stordito. Il bambino verrà dunque allevato dagli spiriti, che da secoli abitano nelle loro tombe. A prendersene cura saranno vecchi mercanti del Seicento, gentiluomini del Settecento, zitelle dell’Ottocento, ma anche Lupi Mannari, e Vampiri, e perfino antichi guerrieri celti, dal fondo del loro tumulo. Passeranno molti e molti anni. Il bambino crescerà, avvolto dalle maglie di un affetto tanto bizzarro quanto profondo ed intenso. Scoprirà il mondo esterno, diverrà adolescente, e un libro che avrebbe potuto finalmente incontrerà di nuovo il scrivere solo un inglese, cioè suo assassino, cui chiederà conto il figlio di una cultura in del male commesso. Qualcuno ha cui il Paganesimo ha radici scritto - cito a memoria - che un antichissime, che una Crilibro ‘per ragazzi’ è tale davvero stianizzazione forzata ed solo se può esser letto con piaceimperfetta e mai davvero re ugualmente intenso anche da completata, non ha potuto un adulto. Così è, certamente, per tagliare. Si ha così un libro questo bellissimo libro di Gaiman, che racconta di morti, di che io - più che adulto ormai quasi spiriti e di fantasmi, ma vecchio - ho chiuso con un nodo che mai nemmeno per un alla gola. “Il figlio del cimitero” istante parla di Dio, di è un libro colmo di bene e di teBene o di Male. Dio esnerezza, un libro profondamente sendo per l’autore, mani‘educativo’, non nel senso pedante festamente, un concetto e didascalico del termine, quanto abbastanza lontano, e perché impregnato di ‘buoni senfilosoficamente estratimenti’: amore, affetto, amicizia, neo; e Bene e Male, protezione, rispetto, onestà. È come ho già detto, valoun libro che avvince - e che pure ri che non derivano da si cerca di non leggere troppo in u n’A u t o fretta, per non veder rità superiore, ma finire le pagine! - ma provenienti solo dal soprattutto commuocuore, che è l’unico ve intimamente. Gli criterio con cui qui spiriti, ognuno “crivengono “giudicati” i stallizzato” nelle abivivi e anche i morti. tudini e nelle manie Una storia, insomdella loro esistenza, Una storia ma, morale ma al vengono descritti con morale ma stesso laica. grazia, umanità e rial tempo stesso tempo Dunque, un bellissispetto esemplari: la mo regalo di Natabontà - ci dice Gai- laica le, utile a riflettere man - non ha temsu quanto di falso e po, né appartenenze di stereotipo vi sia culturali, ma può nella melassa di presepi e gesuprovenire solo dall’animo umano. bambini che sta per sommergerci; È inoltre - e mi sembra questa una ottimo per ricordare che valori e considerazione fondamentale - R PASSIONE SOFTAIR Via G. Matteotti, 9 36030 Rettorgole di Caldogno (VI) Tel. Fax 0444 1802026 mail: [email protected] www.passionesoftair.com VENDITA DI ATTREZZATURE DA SOFTAIR morale non sono appannaggio esclusivo di nessun credo religioso, ma soltanto degli “uomini di buona volontà”, a qualsiasi credo appartengano. E - perché no?! anche dei fantasmi. Dopo i precedenti e già molto belli “Coraline” e “Stardust”, questo è certamente il capolavoro di Gaiman: un piccolo libro, ma ti vien da pensare che il mondo non è poi così brutto se, ogni tanto, c’è qualcuno che scrive un libro così. “Il figlio del cimitero”, di Neil Gaiman, Mondadori Editore e Ovest - Alto Vicentino VicenzaPiu.com, SchioPiu.com, ThienePiu.com, MontecchioPiu.com, BassanoPiu.com augurano un felice Natale e un migliore 2011 a tutti i lettori e gli inserzionisti, che ci consentono di dare un’informazione Più libera e pluralista. Lo stesso augurio a chi vorrebbe restringere o, peggio, asservire gli spazi dell’informazione, per lo stimolo quotidiano aggiuntivo che ci danno a conquistarceli, giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, clic dopo clic VicenzaPiù libera Il direttore, la redazione e i collaboratori 2 Fogher Acque del Chiampo Assessorato alla Cultura Comune di Vicenza Berica Motors Canale 68 Veneto Cgil Vicenza Cisl Vicenza CMSR Veneto Medica Confindustria Vicenza Digit World Donegà Gioielleria Eden Ristorante En Plein Air Fiera di Vicenza Galla Girapagina Galleria Milan Gruppo Galla ICV Infoplus In Joy Kebab Al Quds Kronos Leathers La Golosa Gelateria La Sorgente Erboristeria Latterie Vicentine Libreria Traverso Link Video Le Piramidi Moss Sport e Benessere Nogara Passione Softair Pizzeria Da Mario Puliemme Lavanderia Qbe Re Mida Regione Veneto Soprana Tutto Gelato Unichimica Uil Vicenza