Editore e copyright
©SVGW/SSIGA 2013
Pubblicazione trimestrale, 300 esemplari
Realizzazione: medialink, Zürich
Stampa: Zofinger Tagblatt AG
Redazione
Martina Lehn, Paul Sicher, SSIGA
Collaborazione in questa edizione
Markus Biner, SSIGA
Raffaele Domeniconi, SSIGA
Johann H. Sonderegger
01 2013
Editoriale
«Dal rubinetto gocciola un cocktail
chimico» titolava il giornale gratuito
«20 Minuti» del 21 novembre 2012.
All’interno dell’articolo si rincarava
la dose parlando addirittura di possibili malformazioni nelle persone.
L’esempio mostra chiaramente che la
discussione pubblica relativa ai microelementi presenti nell’acqua potabile è stata lanciata in tutte le sue
possibili sfaccettature. Ora non si
tratta più soltanto di un «tema che
riguarda solo Basilea».
Noi aziende dell’acqua potabile facciamo di tutto per attrezzarci; tecnicamente, nella tutela dell’interesse
pubblico e nell’ambito della comunicazione. Il tema viene continuamente sottoposto al pubblico e rappresenta per noi una continua sfida.
La SSIGA lo ha da tempo riconosciuto e coordina la discussione a livello
tecnico, prendendo posizioni chiare
sulla pianificazione della tutela delle
acque, elaborando un argomentario
e una strategia di comunicazione.
Per noi è importante che in particolare la nostra sede, ma anche la rete
di competenza Aquaexpert, in caso
di necessità siano a fianco dei nostri
membri per fornire consulenza. Affrontiamo il tema facendo e non abbiamo nulla da nascondere.
Dott. K. Rüegg, responsabile W-HK
Attualità
L’acqua potabile soddisfa i requisiti
di qualità più elevati
I recenti servizi di Kassensturz, 20 Minuti e Patti Chiari sui microinquinanti nell’acqua, polemici e unilaterali, hanno reso insicuro il consumatore.
Ciò rende più difficile il compito di mantenere e rafforzare la fiducia dei
consumatori da parte delle aziende dell’acqua potabile e di tutto il settore.
La qualità dell’acqua potabile in
Svizzera è irreprensibile e nel corso
degli ultimi anni è addirittura migliorata. Le tecniche di depurazione
oggi sono più precise e hanno un
maggior rispetto della natura. L’aumento constatato di microelementi
conosciuti nell’acqua è da attribuire
in primo luogo alle tecniche di misurazione più precise.
Le aziende dell’acqua potabile,
insieme alle autorità, provvedono
all’irreprensibilità della qualità
Le aziende dell’acqua potabile effettuano ogni anno oltre 100 000 analisi su diversi parametri quali la conta
batterica, sostanze organiche in
concentrazione minima, ioni, metalli
pesanti e così via. Gli enti alimentari
cantonali controllano la qualità
dell’acqua potabile. L’acqua potabile
è sottoposta a dei controlli molto se-
veri e in Svizzera soddisfa dei requisiti elevati di qualità. L’acqua potabile
è un bene basato sulla fiducia e in
Svizzera è considerato «sicuro» e
«sano». Basta poco per far traballare
la fiducia.
L’irreprensibilità dell’acqua non
corrisponde alla purezza dell’H2O
Naturalmente l’acqua potabile è
molto più che «soltanto» dell’acqua
pura. Proprio come tutti gli alimenti
dipende dagli influssi dell’ambiente e
dai microelementi («impronta ecologica dell’uomo»). Allo stesso modo,
ad esempio anche un frutto biologico non è puro. Presenta una serie di
imperfezioni ma è tuttavia sano.
Inoltre pressoché ciascun alimento
viene influenzato dal proprio imballaggio o ha un’influenza su di esso.
In questo modo le impurità sensoriali passano dall’imballaggio all’ali-
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Una scelta dei numerosi articoli sui microelementi dopo il servizio di Kassensturz del 20 novembre 2012
mento o possono svilupparsi proprietà aromatiche e sensoriali errate.
Nonostante ciò, di norma non si presenta alcun pericolo per la salute.
Assumiamo molti microelementi anche dai cosmetici o dagli additivi degli alimenti: generalmente senza alcun pericolo per la salute. Se si approfondisce il tema dei microelementi
presenti nell’acqua o se si vuole risvegliare la coscienza dei consumatori,
allora è necessario esaminare tutta la
merce che un individuo assume sotto
forma di cibo, e non soltanto il tracciamento più semplice mediante l’acqua potabile. Tuttavia è occorre tenere conto delle preoccupazioni dei consumatori.
La dimostrazione della presenza di
quantità minime non è indicativa
circa gli effetti
La presenza comprovata di una sostanza in un primo momento non è
indicativa circa i rischi. Di norma, sulle persone è irrilevante se una sostanza è presente in una quantità di
concentrazione al di sotto dei 100
nanogrammi.
Facili allarmismi con indicazioni di
quantità inconcepibili
Soltanto poche persone sono in grado di distinguere o addirittura di
classificare le quantità Milli, Micro,
Nano, Pico. 100 ng/l sono molto più
di 0,1 microgrammo/l e qual è quindi il rapporto con 0,0000001 g/l?
Quale significato si cela sotto? I paragoni generici posti qui di seguito
servono per rendere più comprensibile il tema delle piccole quantità:
• Grazie agli odierni metodi di misurazione è possibile rilevare una sola
zolletta di zucchero disciolta nel
lago di Costanza (48 km3 di acqua o
un cubo con una lunghezza dei lati
pari a 3,6 km). Ciononostante nessuno si sognerebbe mai di affermare che il lago di Costanza è dolce.
• 1 ng corrisponde circa a un granello di sale in una grande piscina
olimpionica (50 m × 25 m × 2 m =
2500 m3). Quest’acqua verrebbe
classificata come salata?
• Per assumere la dose di una sola
aspirina bisognerebbe bere due litri
al giorno di acqua con una concentrazione di 100 ng/l del farmaco
per oltre 7000 anni.
PS: confrontate questa quantità
con la dose di medicinali che sappiamo di assumere.
Cosa fa il settore?
Di norma i microelementi non rappresentano per i consumatori alcun
pericolo per la salute. Tuttavia la presenza di questa sostanza nell’acqua
potabile e in altri alimenti è chiaramente indesiderata. Le aziende
dell’acqua potabile si battono per diminuire la presenza di tali sostanze
nelle acque e di conseguenza nell’acqua potabile. Le aziende dell’acqua
potabile, le autorità e le associazioni
si battono per la tutela dell’acqua. La
Società Svizzera dell’Industria del
Gas e delle Acque esige ad esempio
la limitazione nelle acque sotterra-
nee di tutte le sostanze artificiali
durature (come ad esempio i fitofarmaci e i loro prodotti della decomposizione) a un massimo di 0,1 microgrammi al litro, il divieto di utilizzare
i fitofarmaci anche nelle zone di protezione S2 e S3 e l’aumento della
sorveglianza sui pesticidi. Se possibile, l’acqua potabile deve essere assunta soltanto con pochi trattamenti
o addirittura senza alcun trattamento. Le sostanze non dovrebbero raggiungere il ciclo dell’acqua; qualora
fossero presenti vanno rimosse al più
presto. Una tutela particolare della
risorsa acqua è più indispensabile
che mai. Grazie a un uso consapevole di medicinali, sostanze chimiche o
detersivi, ciascuno può portare il
proprio contributo al mantenimento
dell’eccellenza della nostra qualità
dell’acqua.
Cosa sono i microelementi?
I microelementi sono sostanze organiche e inorganiche presenti nell’acqua
nell’intervallo di concentrazione pari a
un nanogrammo per litro o addirittura a
un picogrammo per litro. Possono essere
di origine antropogenica (industria, medicina, agricoltura o trasporto) o di origine naturale (ad es. uranio, radon). Non
devono essere considerati obbligatoriamente come sostanze nocive; nell’acqua
possono essere concentrate piccole
quantità di sali minerali naturali o microelementi come ferro o silicio.
1 nanogrammo per litro (1 ng/l)
= 10 –9 g/l = 0,000000001 g/l
1 picogrammo per litro (1 pg/l)
= 10 –12 g/l = 0,000000000001 g/l
La pagina blu
La qualità dell’acqua ora anche sullo
smartphone: www.svgw.ch/App
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo, l’app sulla
qualità dell’acqua di SSIGA sarà disponibile in tre lingue su tutti gli
smartphone: l’app fornisce informazioni sulla qualità, l’origine e la composizione dell’acqua potabile di quasi ogni località svizzera. Le aziende dell’acqua potabile possono informare i propri utenti su questo nuovo servizio.
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In occasione dell’Olma di quest’anno, i
visitatori del padiglione della qualità
hanno già potuto sperimentare presso
l’«aqua-expo» il prototipo dell’app;
quest’app, sviluppata in collaborazione con Guldager AG, è la pietra miliare dell’esposizione itinerante. Alcune
migliaia di visitatori hanno rilevato la
posizione delle loro aziende dell’acqua
potabile locali e si sono informati sui
dati relativi alla qualità dell’acqua potabile grazie alle pagine dedicate ai
suggerimenti. A partire da metà marzo, sarà possibile scaricare l’app in italiano, francese e tedesco per tutti gli
smartphone, collegandosi alla pagina
web www.svgw.ch/App.
ne presso SSIGA, è convinto che anche
le aziende dell’acqua potabile più piccole possano approfittare dell’app: «È
possibile pubblicizzare il moderno tool
nei propri mezzi di comunicazione (bollettino comunale, sito web e così via) e
ottenere una ripercussione positiva
sull’immagine», afferma Sicher, che ha
lanciato il progetto. «Sapere che la propria azienda dell’acqua potabile è inserita nella banca dati online è un fattore
determinante per incrementare la fiducia da parte del cliente finale», continua
Paul Sicher: «Le aziende dell’acqua potabile, grazie all’app, possono dimostrare di essere trasparenti e di rispettare le direttive circa la qualità.»
Informazioni sulla qualità, suggerimenti sull’utilizzo
Grazie alla funzione GPS è possibile localizzare l’azienda dell’acqua potabile
più vicina oppure basta semplicemente
inserire la località desiderata per visualizzare tutti i dati richiesti. Grazie all’app
sulla qualità dell’acqua chi possiede uno
smartphone può ad es. scoprire se l’acqua potabile deriva da laghi, acque freatiche o altre fonti, come viene sottoposta a trattamenti e molto altro ancora.
I suggerimenti per quanto concerne la
durezza dell’acqua sono d’aiuto sia al
portafoglio e all’ambiente. Sono utili
poiché gli utenti vengono informati
sulla dose esatta di detersivo da impiegare nella propria abitazione o casa di
vacanza e inoltre scoprono maggiori
dettagli sull’addolcimento, sul trattamento ulteriore per l’impiego per scopi
domestici o sul vantaggioso bilancio
ambientale. L’app contiene inoltre suggerimenti circa il risparmio energetico
nell’economia domestica o sulla salutare assunzione di acqua.
Tool promozionali per la propria
comunicazione
Alla pagina web www.svgw.ch/App,
oltre ai link a tutte le piattaforme di
download, è possibile trovare anche
diversi supporti affinché le aziende
dell’acqua potabile possano sfruttare
l’app come mezzo di comunicazione al
passo con i tempi nelle proprie pubblicazioni o sulla homepage del comune:
La trasparenza favorisce la fiducia
Paul Sicher, responsabile comunicazio-
oltre al logo sono a disposizione un
video di presentazione e un testo
campione per uso personale.
Aggiornamento e sviluppo
successivo
Già da ora, grazie a questa app, i
consumatori possono usufruire di
numerosi dati informativi. Eseguendo aggiornamenti costanti e ampliando i servizi in tempi ragionevoli, per i consumatori l’app dovrebbe
diventare ancora più accattivante. Tutte le aziende dell’acqua potabile possono contribuire aggiornando i propri dati immessi sul sito
www.qualitadellacqua.ch e comunicando eventuali errori, ad esempio circa le indicazioni relative alla
località, all’ufficio comunicazione di
SSIGA ([email protected]).
Si prevede di aggiornare l’app annualmente utilizzando i dati riportati su www.qualitadellacqua.ch.
Julia Guran / Martina Lehn
Informazioni e prenotazione per
l’esposizione: www.aqua-expo.ch
Inaugurato il nuovo ufficio SSIGA di Bellinzona
Il 31 gennaio è stata inaugurata la rappresentanza di VSA e SSIGA a Bellinzona. Nella
foto il presidente SSIGA Mauro Suà che parla al centinaio di persone intervenute.
La
SBV-Nachrichten
pagina della Associazione Acquedotti Ticinesi AAT
Arsenico nelle acque potabili:
la Svizzera si adegua all’Europa
La revisione dell’Ordinanza sulle sostanze estranee (OSoE) prevede la
riduzione del valore limite di arsenico (As75 ) nell’acqua potabile da 50 a
10 μg/litro, con un tempo di transizione di 5 anni (entrata in vigore 2018).
Ne parliamo con il direttore del Laboratorio cantonale, Dott. Marco Jermini,
e con il capo dell’Ufficio per l’approvvigionamento idrico e la sistemazione
fondiaria, Ing. Athos Pilotti.
Direttor Jermini, com’è la situazione in Ticino rispetto all’arsenico nelle acque potabili?
La situazione relativa all’As75 in
Ticino è stata molto ben studiata.
Le autorità non si son fatte trovare impreparate, nemmeno quelle
dei 29 comuni ticinesi dove alcune
fonti di acqua potabile presentano
concentrazioni di As75 sopra il
nuovo valore limite (10 μg/litro).
È indispensabile precisare che al
momento in Ticino tutte le acque
distribuite alla popolazione soddisfano i requisiti di legge attuali
(50 μg/litro).
rantire la protezione dei consumatori. In studi condotti dall’UFSP
nel Vallese, non si è infatti potuto
dimostrare un nesso tra la frequenza dei casi di tumori e i valori
elevati di arsenico nell’acqua potabile. Tuttavia, sulla base di studi
tossicologici pubblicati di recente
(nel 2010) a livello internazionale,
si è resa necessaria una nuova valutazione giungendo alla conclusione che era auspicabile adattare
il valore massimo a 10 μg/l (valore
raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità e in vigore anche nella UE).
Che impatto ha l’arsenico sulla
salute della popolazione?
L’assunzione di elevati tassi di arsenico (principalmente con l’acqua
potabile e in misura minore con
l’alimentazione) per un lungo periodo può risultare nociva per la
salute e provocare alcune forme di
tumore, fra le quali il più noto è il
tumore della pelle, nonché problemi a vescica, reni e fegato. L’Ufficio federale della sanità (UFSP) ha
confermato per iscritto al Laboratorio cantonale che il rischio sanitario legato al consumo di acqua
con arsenico al di sotto dell’attuale limite è da ritenersi molto basso.
Durante i prossimi 5 anni di transizione non devono quindi essere
adottate particolari misure a tutela
della salute dei consumatori, nemmeno dei più deboli.
Come deve comportarsi un’azienda acqua potabile toccata da questo provvedimento?
Tutte le situazioni problematiche
sono note. Tuttavia chi vuole,
nell’ambito del proprio autocontrollo, può fare eseguire un’analisi
di verifica presso il Laboratorio
cantonale o un laboratorio privato
accreditato per questo tipo di analisi. I distributori di acqua hanno
tempo fino al 2018 per conformarsi alle nuove esigenze di legge.
Lo potranno fare mettendo in atto
strategie alternative di approvvigionamento, distribuzione e trattamento.
L’adeguamento del valore limite a
cosa è dovuto?
Finora le autorità sanitarie (UFSP)
sono partite dal presupposto che il
valore di 50 μg/l di arsenico costituisse un limite sufficiente per ga-
Per eliminare il problema è quindi
necessario rivedere il proprio sistema di approvvigionamento:
chiediamo all’ing. Pilotti in quale
misura è stato considerato il problema dell’arsenico nell’allestimento dei Piani cantonali d’approvvigionamento idrico (PCAI).
Da sempre si è tenuto in considerazione il nuovo limite. In prima
analisi è stata valutata la possibili-
tà di depurare l’acqua arsenicata,
soluzione subito scartata a seguito
dei problemi per il trattamento e
per l’eliminazione dei residui arsenicati. Con il PCAI, per ogni comune «sensibile», è stata individuata la soluzione, che prevede o
la messa fuori uso della fonte arsenicata o la miscelazione della sua
acqua con quella di fonti già esistenti, tramite il collegamento tra
gli acquedotti o con lo sfruttamento condiviso di nuove fonti
che assumeranno una valenza regionale.
Chi si assume i costi di queste
modifiche?
I costi per la messa in conformità
del proprio sistema di distribuzione d’acqua potabile ricadono sui
gestori, e quindi sui comuni. Va
però detto che il cantone sovvenziona in misura importante, in
funzione della forza finanziaria dei
comuni interessati, le opere che
assumono valenza regionale e che
sono integrate nel PCAI.
Michele Broggini
Raffaele Domeniconi
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L`acqua potabile soddisfa i requisiti di qualità più elevati