VARROA 2011…..
CHE FARE ???
Serena Rocchi- tecnico ALPA- Roma 6 aprile 2011
In mancanza della bacchetta…
VARROA
rispolverando i libri di storia…
 Acaro proveniente dall’apis Cerana (Asia
orientale), alla quale non crea grossi problemi
 Isolata in Italia a inizi anni ’80
 Parassitizza api adulte (fase foretica) e larve
e pupe (fase riproduttiva)
 Grave infestazione:
1. rapidità di diffusione
2. danni che provoca (malformazioni, virus,
calo produttività, collasso famiglia)
3. mancanza di trattamenti risolutivi al
100%
VARROA
identikit
Femmina:
•Forma appiattita ed ellissoidale
•Colore bruno rossiccio
•Larghezza: 1.5-1,9 mm
•Lunghezza: 1,1-1,7
VARROA
identikit
Maschio:
•+ piccolo della femmina
•Forma + rotondeggiante
•Colore bianco grigiastro
•Larghezza 0,8-0.9 mm
•Lunghezza: 0,7-0.9 mm
VARROA
 Ciclo biologico sincronizzato con quello di Apis
mellifera
 Varroa femmina responsabile della Varroasi (fase
foretica)
 Predilige covata maschile (fase di opercolatura +
lunga)
 Si nutre dell’emolinfa dell’ape indebolendola e
trasmettendo virus (ali deformi ecc)
 La femmina vive vari mesi, variabili. il maschio
muore subito dopo l’accoppiamento
 Se l’uomo non interviene l’alveare collassa e
va a morte
Deposizione uovo
Nascita larva
Ingresso della varroa femmina feconda
Opercolatura celletta
Deposizione uovo maschile
Deposizione uovo femminile
Uovo
protoninfa
deuteroninfa
Maschio adulto
Femmina adulta
sfarfallamento
Schema Unaapi
CI SONO NOVITA’?
• Purtroppo no……!!!!
• Stallo legislativo (leggi sul farmaco veterinario)
• Prodotti da usare ridotti (principi attivi formico,
lattico, e ossalico vietati secondo normativa
vigente….…..in attesa di registrazione del
prodotto che lo contiene
• Ossalico: autorizzato dal 31/7/10 al 31/12/10 in
via sperimentale di nuovo bandito e in attesa di
registrazione defintiva del prodotto (Apibioxal)
• Probabile autorizzazione definitiva del Ministero
della Salute entro l’estate (sia gocciolato che
sublimato) dell’Apibioxal
Come si trasmette?
Per contatto diretto:
• Bottinatrici di vari apiari sullo stesso fiore
• Saccheggio
Il numero di varroe in un alveare
raddoppia di mese in mese!!!
VARROA E VIROSI
LA VARROA sottrae emolinfa all’ape e gli
trasmette .
• VIRUS DELLE ALI DEFORMI
• VIRUS DELLA PARALISI ACUTA
Scelta dei trattamenti da adottare:
• Istituti di Ricerca (Cra-Api; IZS; )
• Ditte produttrici
• Esperienze di campo di tecnici apistici e
apicoltori
Il tutto confluisce in indicazioni pratiche
Commissione sanitaria UNAAPI
Come scrollarcela di dosso? ….
Necessità di usare sostanze acaricide che:
• Non sono mai risolutive al 100% (nessuno)
• L’uso eccessivo prolungato e ingiustificato
può provocare fenomeni di resistenza alla
varroa
• Costituiscono sempre un elemento
“estraneo” e inquinante per le api, l’alveare
e il miele
D. Lgs 193/06
•
Divieto di somministrare agli animali sostanze
farmacologicamente attive se non in forma di medicinali
veterinari autorizzati dal Ministero della Salute
oppure
• che le sostanze farmacologicamente attive siano incluse
nell’allegato I, II o III del Reg.CE 2377/90.
stabilisce anche l’uso in deroga del farmaco nel caso in cui
non esista un farmaco autorizzato per una determinata
malattia, disciplina l’uso in deroga per gli animali produttori
di alimenti
Registrare i trattamenti sul registro del farmaco
a meno che uno produca per autoconsumo
Fino a pochi anni fa…
• Consigliati Trattamenti a calendario alla
cieca ossia:
1)Un intervento di “pulizia” invernale
(in assenza di covata)
2) Un intervento “Tampone” in estate
(con covata)
ORA :Occorre Valutare
l’infestazione dei propri alveari
1)VALUTARE LA CADUTA NATURALE
(stime approssimative ma indicative)
Arnie con fondo antivarroa e cassettino
No formiche
No fondo propolizzato
N° medio di varroe cadute ogni giorno:
X 100 famiglia debole
X 200 famiglia di medie dimensioni
X 300 famiglia forte
Valutare l’infestazione
2) PRESENZA DI VARROE SU API
ADULTE
(metodo indaginoso)
3) DISOPERCOLARE COVATA A FUCO
Almeno 50 celle
Estrarre le larve
Contare larve parassitate
4-5 larve (10%) 1000 varroe
Cercare di limitare l’infestazione:
1. Asportazione covata (maschile con telai trappola;
fare nuclei e “spaccare le famiglie a primavera o in
estate)
2. Trattamenti “estivi-autunnali” IN ASSENZA DI
MELARIO:
•Solo per i convenzionali,
•
Apivar (amitraz)
• efficacia incostante, fenomeni di resistenza,
• Apistan (fluvalinate) •alternare ogni 5 anni, ricetta veterinaria per Apivar
• Apiguard e Apilife var (timoli): efficacia bassa
• Acido ossalico blocco di covata (efficacia >90%)
3. Trattamenti invernali con ossalico
Trattamenti in presenza di
covata: “il tampone”
Si agisce solo su fase foretica!!!
La > parte delle varroe è al sicuro….nella
celletta….
Usare un principio attivo che perduri fino a che
l’ultima varroa non è uscita dall’ultima celletta
opercolata dall’inizio del trattamento
(conoscere ciclo biologico ape varroa).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4
1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1
Trattamenti in presenza di
covata:il tampone
•
•
•
•
Si fa ad inizio agosto
Con prodotti evaporanti a base di timolo
(temperature > 20°C)
(massimo numero di varroe e minimo sviluppo
covata)
• In assenza di melario (odori al miele)
Precauzioni:
• Iniziare il trattamento a piccole dosi, meglio la sera per abituare
le api all’odore forte e evitare l’abbandono dell’alveare
• In caso di flusso nettarifero intenso: togliere telai nel nido e
aggiungere fogli cerei per evitare intasamento
A) API LIFE VAR
• Api life var (timolo, eucaliptolo, mentolo,
canfora)
• (1 tavoletta/sett/3-4 settimane)
• Ogni confezione 2 tavolette, 2
confezioni/alveare
• No resistenza, no tossico, buona efficacia
B) API GUARD
• Api guard (timolo)
• (vaschetta da 50 g)
• 1 vaschetta ogni 15 giorni per 2 settimane (2
conf/alveare)
• Aprire vaschetta, rigirare coprifavo,
FLUVALINATE
• APISTAN
Facilità di impiego (2 strisce per 6-10
settimane)
Attenzione:
Dà fenomeni di resistenza :
efficacia incostante e variabile
(da usare a distanza di almeno 5 anni)
Non da residui
Non necessita ricetta veterinaria
Trattamento in assenza di
covata
• Massima efficacia
• Blocco Naturale (a volte!!!) (da novembre
a dicembre, va individuato il momento
giusto)
• Blocco Artificiale, effettuato con
ingabbiamento della regina (fine luglio)
(in alternativa all’uso del timolo, + efficace ma +
laborioso)
• Asportazione covata in primavera o estate
Sostanza più efficace è l’ACIDO OSSALICO
Di fatto…..
• Acido ossalico: prodotto ad oggi più efficace ,
con minor fenomeni di resistenza
• Consentito nel bio
• Spesso si sente dire da alcuni professionisti
“vogliamo più principi attivi!!!” potenti anche per i
non biologici…..
• In realtà l’acido ossalico è al momento il più
“potente” principio attivo se viene usato con il
“cervello” dall’apicoltore
• Dalla prossima estate si dovrebbe essere
autorizzato ufficialmente (sotto forma di
Apibioxal)
APIBIOXAL
• Chemicals Life sta ultimando l’Iter di
registrazione
• Conclusa il 31/12/2010 la
“sperimentazione” iniziata a luglio 2010
e la possibiltà di reperirlo e usarlo dopo
il Divieto del Ministero all’uso dell’
ossalico del marzo 2010
• Bassa adesione “popolare”
• Confezioni small e large (per
professionisti)
• Costo da definire (in sperimentazione
era di circa 7 euro /Busta/10 alveari)
• Entro l’estate Ministero si spera dia l’ok
• Dati di efficacia condotti nella
sperimentazione Ufficiale della Ditta e
seguita dal Cra api efficacia era >90%
Richiesta autorizzzione
sia per il gocciolato
che per il sublimato
Esperienze di campo di
APICOLTRORI PROFESSIONISTI
del sud Italia
• Savino Petruzzelli e Daniele Greco apicoltori
pugliesi professionisti hanno portato la loro
esperienza 2010 alla Commissione Sanitaria
Unaapi mettendola a disposizione di tutti i
colleghi:
• stanno dimostrando che lottando “con il
cervello” contro la varroa si possono avere
risultati accettabili per non dire invidiabili……..
• Di che si tratta?
Esperienza di Daniele Greco:
Impostazione aziendale
• Apicoltura biologica
• Produzione di miele, pappa reale, polline
• Pacchi d’ape, api regine, sciami artificiali
No a trattamenti a calendario alla
cieca:
• No a rigidi schemi che si ripetono di anno in anno
• Quello che fai un anno non è detto che sia fattibile
e ripetibile l’anno successivo
• Verificare sempre la validità di quello che si è
fatto!!
• Prepararsi una strategia di lotta ,tenendo pronto
un piano B, nel caso per qualche motivo non sia
attuabile la strategia prescelta
Strategia di Daniele
•
•
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Impostare il proprio piano di lotta ottimizzando al
massimo le operazioni
Impostare il proprio piano di lotta in base a:
Propria esperienza
Impostazione aziendale
Capacità lavorativa
Manodopera a disposizione
Ambiente
Ogni volta è diversa dall’altra!
Principi cardine:
• Uscire dall’inverno con < di 10 varroe
• Qualsiasi prodotto si userà, ricordarsi che
la massima efficacia si ha in assenza di
covata
• Trattamento estivo e invernale sono
ugualmente importanti
• Mantenere sempre basso il livello di
infestazione
Metodi usati
• Blocco di covata
• Asportazione covata
In estate……:
•
Abbinato la smielatura alla formazione di
sciami
• Inziato a fine luglio con la prima
postazione e terminato a fine agosto con
ultima postazione
• Per ogni postazione:
1. rimozione melari
2. Dopo 2-3 giorni formazione di sciami
La formazione degli sciami estivi
per il trattamento:
lo sciame è ottenuto mediante:
Nell’alveare di partenza rimane:
1. Asportazione di TUTTA la covata
opercolata (4-5 telai/alveare)
•Solo uova e larve di 2-3 giorni e
regina
2. Trasporto in un’altra postazione
4. Trattamento immediato con
acido ossalico gocciolato
3. Dopo 3 giorni inserita cella reale di
11 giorni
4. Trattamento dopo 15 giorni
dall’inserimento della cella (la covata
è sfarfallata) con acido ossalico
gocciolato (eventuale altra cella se
regina non si è fecondata)
Il lavoro è stato svolto nelle
ore pomeridiane-serali
Sue considerazioni:
• Buoni risultati
• Famiglie in autunno con ottima popolosità e infestazione
contenuta
• Necessità di nutrizione a causa di autunno piovoso
• A novembre è giunto con numero di alveari doppi,
famiglie popolose,
• Tutte in buono stato a fine inverno (comunicazioni di
marzo a piacenza)
• Inconvenienti: difficoltà a prelevare tutta la covata in
molte famiglie (7-8 favi di covata)…..in queste sono stati
fatti 2 passaggi con prodotti a base di timolo oltre
all’ossalico
Altri inconvenienti possibili
• Disponibilità di materiale (portasciami,
diaframmi, nutritori, telai
• Disponibilità di postazioni per trasferimento
nuclei
• Avere celle reali al dell’età giusta
• CAPACITA PROFESSIONALE E
ORGANIZZATTIVA adeguata allo scopo
• Spopolamento dei nuclei in caso di forte
infestazione (per debilitazione e accorciamento
della vita delle api)
In autunno- inverno
• Ingabbiamento autunnale della regina per
ottenere il blocco artificiale della covata e
arrivare alla pulizia quasi totale (<10
varroe per cassa)
• Possibilità di programmare il lavoro e
trattare in modo efficace
• Tutte le famiglie sono uscite bene
dall’inverno
Quando ingabbiare
• Scelta condizionata dal grado di infestazione
• In puglia a inizi novembre è il momento migliore
per questa attività, si asseconda i ritmi fisiologici
delle api
• In puglia anche ingabbiamenti tardivi (dicembregennaio, ma rischio per avversità atmosferiche
possibile
• Fare bene i conti sui giorni per sgabbiare e
trattare!!
Inserimento della regina
nella gabbietta cinese (da lui
utilizzata)
Posizionamento della gabbietta al
centro della covata
Dati pratici
•
•
•
Ha ingabbiato 1000 regine in 9 giorni
5 minuti in media a regina …..
Qualche problema di saccheggio con gli sciami
a novembre
• Tempo di ingabbiamento : 23 giorni
1. Allo sgabbiamento: trattamento con ossalico
gocciolato 5 cc per favo popolato
2. Dopo altri 5 giorni dal gocciolato secondo
trattamento con ossalico sublimato
Dati pratici
• Regine riprendono a deporre normalmente dopo
1-2 giorni
• Caduta in media 300 alveari per cassa
• Buona ripresa primaverile
• Efficacia sopra il 90%
• Perdite di regine intorno al 3%
• Grande lavoro ma grande soddisfazione!!
• secondo lui attuabile anche con un n° superiore
di alveari
Questa è stata l’esperienza del 2010 di apicoltura il Giglio, ossia Daniele
Greco, dalla Puglia
Esperienza di Savino Petruzzelli
• Ingabbiamento di 180 regine in estate
• Durante la clausura di 21 giorni inserito porta
stecche con 30 cupolini per produzione di pappa
(togliendo un telaio di miele)
• Caduta di circa 400 varroe dopo 1 trattamento di
ossalico gocciolato
• Ingabbiamento invernale seguito dopo 21 giorni
di clausura a 3 trattamenti ogni 3 giorni di acido
ossalico sublimato (sublimox , 3 g di ossalico)
• Media di 10 minuti a cassa per ingabbiamento
Metodologie di impiego:
ossalico sublimato
Nel Passato:
Nel futuro:
APIBIOXAL
Metodologie di impiego:
ossalico (apibioxal) gocciolato
Foto Pradella
Tipi di gabbietta: un infinità!!!
Mozzato
Scalvini
Con favetto interno
Tipi di gabbietta: un infinità
Bigabbia Cassian (telaio melario)
Alessandri
Con telaio da nido e griglie escludi regine
Cinese
Come scegliere la gabbietta?
•Ognuna ha pro e contro
•Proprie capacità tecniche
•Organizzazione aziendale
•Costi
•Tutti i modelli sono utilizzati e diffusi
Protocolli UNAAPI
• Come ogni anni vengono proposte e coordinate dai
tecnici nazionale di Unaapi delle prove di campo estive
• Sono in via definizione i protocolli: prevedono un
impegno dell’apicoltore : rispetto delle tempistiche e
delle tecniche nonché raccolta dei dati
• Coordinati e in accordo con vari partner (Cra api, Izs,
Ministero, ecc) per avere credibilità e efficacia e a tutela
dell’apicoltore che aderisce
• Potremmo aderire con prove sui blocchi di covata e
asportazione covata o sperimentazione con i beta acidi
(in via di definizione)
• Siamo in attesa dei protocolli Unaapi che cercheremo di
mettere in pratica come Associazone Alpa
Buona stagione a tutti e ....
buon ingabbiamento!!!
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Acido ossalico