IASMA Notizie 1 Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi EU Ecolabel: AT/11/001 Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige APICOLTURA 15 giugno 2012 n. 2 IASMA Notizie n. 27 - Anno XI - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN) LA VARROASI IN TRENTINO: PIANO PER IL CONTROLLO E PROPOSTE DI INTERVENTO PER IL 2012 Il controllo della Varroa è l’aspetto fondamentale in ogni tipo di attività apistica. Ormai è chiaro che si deve cercare di utilizzare tutte le strategie possibili per contenere questo parassita, che non solo causa gravi danni diretti, pungendo le api adulte e la covata, ma è responsabile della diffusione di altre patologie, in primo luogo di virosi anche molto gravi, in grado di portare a morte intere colonie anche in un tempo assai breve (morie autunnali) o di pregiudicarne lo svernamento (morie invernali). Oltre all’utilizzo di sostanze acaricide naturali o di sintesi ci sono alcune tecniche apistiche che si sono dimostrate fondamentali nel controllo della Varroa. Queste tecniche permettono da un lato di abbassare drasticamente la popolazione di Varroa nelle colonie ed allo stesso tempo di utilizzare alcune sostanze acaricide in condizioni ottimali. Inoltre alcune tecniche utili per controllare la Varroa possono essere utilizzate anche per moltiplicare le proprie colonie. Fondamentale per il controllo della Varroa è la tempestività degli interventi. La lotta alla Varroa per avere massima efficacia a livello territoriale deve essere collettiva, coordinata e contemporanea, cioè deve essere eseguita da tutti gli apicoltori sulla base di strategie condivise ed in un periodo ristretto per evitare il più possibile il fenomeno della reinfestazione. In Trentino i trattamenti acaricidi e l’applicazione delle tecniche apistiche non dovrebbero mai avere inizio dopo la prima settimana di luglio alle quote più basse e dopo la metà di luglio alle quote superiori. Indicazioni più dettagliate sulle tempistiche verranno date alla fine dell’illustrazione delle varie tecniche e delle varie sostanze acaricide. Importante è comunque tenere controllato il grado di infestazione da Varroa delle colonie, per non giungere in ritardo al momento dei trattamenti e per non adottare strategie poco adeguate. Questo piano di lotta è stato elaborato e condiviso da un gruppo composto da esperti della Fondazione Edmund Mach, da rappresentanti delle diverse associazioni di apicoltori trentini, dai Servizi Veterinari dell’Azienda Sanitaria e dell’Ufficio Veterinario Provinciale. 2 IASMA Notizie 15 giugno 2012 A.TECNICHE APISTICHE PER IL CONTROLLO DELLA VARROA Molte sono le tecniche che possono facilitare il controllo della Varroa: dalla scelta di arnie adeguate alla sostituzione frequente delle regine (regine giovani depongono meno covata maschile), alla prevenzione della deriva e del saccheggio. Ma alcune tecniche sono state proprio sviluppate per la lotta alla Varroa. Tecniche utili solo per il controllo Varroa • Telaino trappola di covata maschile • Blocco della Covata Tecniche utili anche per la moltiplicazione delle colonie • Trattamento degli sciami naturali e artificiali (in assenza di covata opercolata) • Eliminazione della covata opercolata • Utilizzo del Pacco d’api Si deve però considerare che le tecniche apistiche sono fondamentali ma per una efficace strategia di lotta alla Varroa non si può fare a meno di utilizzare prodotti ad azione acaricida. Anche l’importanza dei campionamenti per valutare il grado di infestazione da Varroa è indiscussa ma anche in caso di livelli stimati molto bassi il trattamento estivo e quello autunnale non possono in alcun caso essere evitati. TELAINO TRAPPOLA DI COVATA MASCHILE Questa tecnica sfrutta il principio della preferenza che hanno le varroe adulte di riprodursi all’interno delle celle di covata maschile. Infatti il rapporto esistente tra varroe che preferiscono covata maschile invece di quella femminile è di 8 a 1. Si procede inserendo, fin dalla ripresa primaverile, un telaino da nido senza fili e con 5 cm di foglio cereo a celle femminili saldato nella parte superiore, in prossimità della zona di covata. Le api costruiranno la parte mancante di favo con cellette maschili. Dopo 10-12 giorni dall’introduzione del telaino si asporta la covata da fuco che nel frattempo sarà stata opercolata. Si lascia poi ricostruire la parte di favo da maschi e si continua a distruggere la covata maschile con regolarità ogni 10-12 giorni. L’operazione d’intrappolamento delle varroe nella covata da fuco si esaurisce quando all’interno della famiglia si interrompono le attività di costruzione e di allevamento dei maschi. TELAINO CAMPERO È una variante al telaino trappola detto anche telaino indicatore a tre settori (TIT 3). É un telaino da nido diviso in tre settori verticali da due listarelle. I tre settori vengono lasciati vuoti, senza foglio cereo e per questo saranno adibiti dalle api a favi da fuchi. Dopo otto giorni le api avranno costruito dei favi da maschi e si ritaglia la prima sezione di favo, dopo altri sette giorni si ritaglia la seconda porzione di favo che possiede già numerose celle di covata maschile. Alla terza settimana si taglia il terzo settore e così si entra nel ciclo di asportazione di covata maschile che avviene asportando in progressione un settore alla settimana. Rispetto al normale telaino trappola di covata maschile questo metodo offre in continuazione alla Varroa cellette maschili con larve e permette quindi un più efficace intrappolamento di questi parassiti. BLOCCO DELLA COVATA Il blocco della covata è una tecnica molto efficace ma deve essere eseguita in modo preciso. Si basa sul confinamento dell’ape regina al fine di ottenere una colonia priva di covata opercolata per poter eliminare tutta la Varroa con un solo trattamento acaricida. Generalmente il blocco della covata viene fatto dopo l’ultimo raccolto ma può essere anticipato a due settimane prima del prelievo degli ultimi melari. Questa operazione non pregiudica in alcun modo la produzione di miele. Ci sono diverse modalità di confinamento della regina e qui di seguito ne descriveremo due, quello del confinamento entro una gabbietta inserita in un normale favo del nido e il blocco di covata su favo orizzontale. L’importante è lasciare ingabbiata o confinata la regina per un periodo sufficientemente lungo, al fine di poter trattare la colonia in totale assenza di covata opercolata (sia femminile che maschile) e quindi eliminare tutte le Varroe con una sola applicazione di Acido ossalico (Apibioxal). Comunque se si sceglie di adottare un particolare metodo si deve seguirlo con precisione, specialmente per quanto riguarda le tempistiche. Anche in Trentino l’uso del IASMA Notizie blocco di covata non compromette la popolosità delle colonie, anzi, permette di ottenere colonie sane e api longeve, adatte a superare il lungo inverno alpino. Blocco della covata con gabbietta Ci sono diversi modelli di gabbiette per il confinamento della regina ma tutte permettono il passaggio delle api operaie e non della regina e tutte hanno una apertura destinata alla liberazione della regina a fine blocco. Queste gabbiette possono essere inserite all’interno di un favo già costruito o in un telaino con foglio cereo. Quale che sia il modello scelto (se ne possono costruire anche artigianalmente utilizzando porzioni di escludiregina) fondamentale è il periodo di confinamento. Un blocco della covata di 24 giorni risulta tra i metodi più sicuri e permette di ottenere, alla fine di tale periodo, una colonia del tutto priva di covata opercolata. La regina viene ingabbiata prendendola con le mani nude o con guanti di lattice sottili. Durante il periodo di ingabbiamento la regina non subisce alcun danno e dopo la sua liberazione riprende a deporre una gran quantità di covata, che però si svilupperà in una colonia priva o quasi di Varroa, dando origine ad api sane e longeve, perfette per lo svernamento. La liberazione della regina avviene senza alcuna manipolazione, ma soltanto aprendo il tappo o la porticina della gabbietta. Il trattamento con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato (5 cc per ogni intertelaino abitato della colonia) può essere fatto il giorno stesso dell’apertura della gabbietta o comunque entro 7 giorni, per evitare la comparsa di nuova covata opercolata. Poiché con il blocco della covata le Varroe saranno presenti solo sulle api adulte, occorre trattare prima possibile per evitare che le prime larve vengano assalite. Il trattamento con ossalico il giorno della liberazione della regina protegge al massimo la colonia e riduce i tempi di intervento. Inoltre in tale momento la regina è probabilmente ancora dentro la gabbietta. 15 giugno 2012 3 • Alla covata di essere presente con i suoi ferormoni. • Alla regina di controllare tutto l’alveare (dall’alto). • Di non manipolare la regina, che rimane sul favo sul quale si trova con risparmio di tempo e lavoro. • Di non usare materiali diversi da quelli che sono già in possesso dell’apicoltore, con notevoli risparmi economici. • Di recuperare il favo infestato dalla Varroa qualora fosse ancora in buono stato. Unico impegno è la costruzione di una apposita cornice (ma volendo è possibile girare il coprifavo evitando la costruzione della cornice). La cornice deve essere alta 7-8 cm, e avrà due scanalature per alloggiarvi le orecchie del telaino; a metà della scanalatura un chiodo permetterà di tenere sollevato il telaino e alla regina la deposizione anche sul lato inferiore. Come si procede: 1) Si preleva il telaino sul quale c’è la regina. 2) Si poggia sul nido l’escludiregina. 3)Si pone la cornice sul nido sopra l’escludiregina e vi si alloggia il telaino con la regina appoggiandolo ai chiodi delle scanalature. 4) Dopo 20-21 giorni si preleva il telaino, si scuotono le api con la regina sui favi nel nido 6) Si pulisce il favo, che sarà pieno di covata infestata dalla Varroa, con un getto d’acqua (o si elimina del tutto) ed in seguito sarà rimesso all’interno del nido. 7) Dopo 3-4 giorni (quindi dopo 24-25 giorni dall’isolamento della regina sul favo orizzontale) la regina avrà iniziato la deposizione e si dovrà fare un trattamento antivarroa con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato, prima di avere nuovamente covata opercolata. In questo modo anche tutta la covata da fuchi sarà aperta. BLOCCO DI COVATA CON FAVO ORIZZONTALE TRATTAMENTO DEGLI SCIAMI NATURALI E ARTIFICIALI Questo metodo permette: • Alla regina di continuare la deposizione sullo stesso favo. • Alle api di non subire shock per la mancanza di covata. • La sciamatura naturale è un evento straordinario e affascinante ma gli apicoltori fanno giustamente di tutto per evitarla per vari motivi. Comunque, uno sciame naturale catturato permette una sua sanificazione dalla Varroa, trattandolo con Acido 4 IASMA Notizie 15 giugno 2012 ossalico (Apibioxal) gocciolato prima che la nuova covata deposta dalla regina sciamata sia opercolata. Inoltre, fornendo telaini disinfettati e con foglio cereo si otterrà una colonia più sana anche nei confronti di altre malattie. • Anche la costituzione di sciami artificiali (detti nuclei) con telaini di covata e scorte permette di sanificare queste nuove colonie dalla Varroa. Se si lascia alle api la produzione di regine di sostituzione, prima di avere covata opercolata prodotta dalla nuova regina, passeranno almeno 25-30 giorni. Quindi, appena la nuova regina avrà iniziato a deporre si procederà ad effettuare un trattamento con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato. • Nel caso si desiderasse formare nuovi nuclei mediante l’acquisito di regine fecondate, si può operare 25-30 giorni prima dell’acquisto delle nuove regine costituendo nuclei orfani e lasciando alle api produrre regine di sostituzione, trattandoli come nel caso precedente alcuni giorni dopo le prime deposizioni della nuova regina. Al momento dell’inserimento della nuova regina acquistata la sua accettazione sarà molto più facile se si sopprime quella di sostituzione, sempre che non abbia evidenziato caratteristiche positive che ne giustifichino il mantenimento in apiario. • Se i nuovi nuclei vengono formati con pacco d’ape e regina fecondata, la sanificazione della nuova colonia è molto facile, trattandola con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato prima che la nuova covata sia opercolata. RIMOZIONE DELLA COVATA OPERCOLATA È una tecnica molto efficace per eliminare drasticamente la Varroa dalle colonie. Se ci si rende conto che il livello di infestazione da Varroa è molto alto, è l’unica operazione che permette di eliminare la Varroa dalla colonia ed al tempo stesso di allontanare la covata molto infestata che darebbe origine a molte api non sane, soggette a virosi e quindi poco longeve. • Si applica subito dopo l’ultima raccolta di miele, ma anche prima in casi di grave infestazione. • Le colonie in questo modo vengono risanate, trattandole con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato in assenza di covata opercolata. • La covata opercolata asportata può essere eliminata (mettendo i favi nella sceratrice o median- te getto d’acqua) oppure utilizzata per produrre nuovi nuclei. • Questi nuclei devono essere trasferiti in un apiario isolato per evitare fonti di reinfestazione e possibilmente trattati con un prodotto da utilizzare in presenza di covata come quelli na base di Timolo e l’Apistan, per abbattere man mano le varroe uscite dalla covata.. • In caso di grave infestazione i nuclei ottenuti con la covata asportata possono avere una bassa probabilità di sopravvivenza. • I nuovi nuclei ottenuti vanno lascati orfani fino alla nascita di tutte la covata, trattati e poi si inserisce una nuova regina o si lascia quella eventualmente prodotta dalle api. L’uso della tecnica del pacco d’api per la sanificazione delle api dalla Varroa (illustrato per esteso in Iasma Notizie Apicoltura 3 del 20 maggio 2011) riunisce i vantaggi ed i pregi della costituzione di nuove colonie con la tecnica del pacco d’api e della rimozione della covata. Offre inoltre la possibilità di raddoppiare le proprie colonie oppure di aumentarle di un certo numero ma anche di mantenere costante la consistenza del proprio apiario B.USO DI PRODOTTI AD AZIONE ACARICIDA I prodotti ad azione acaricida utilizzati in apicoltura a livello mondiale sono molti, ma solo alcuni sono permessi dalla legislazione italiana. Occorre sottolineare che i prodotti consentiti dalla legislazione attuale, se applicati secondo modalità e tempistiche corrette, specialmente in abbinamento alle tecniche apistiche precedentemente illustrate, sono efficaci e non è giustificato in alcun modo l’utilizzo di sostanze non autorizzate. Prodotti ad azione acaricida permessi dalla legislazione italiana: AMMESSI IN APICOLTURA BIOLOGICA Acido ossalico: Apibioxal® Timolo: Apilife VAR® Thymovar® Apiguard® IASMA Notizie 15 giugno 2012 NON AMMESSI IN APICOLTURA BIOLOGICA Fluvalinate: Apistan® Amitraz: Apivar® Relativamente all’Acido formico nessun prodotto a base di questa sostanza è oggi ammesso in Italia ma sta per esserne registrato uno con formulazione in gel che probabilmente sarà utilizzabile dalla prossima stagione. 5 • Trattamenti in ASSENZA DI COVATA. È la situazione ideale, infatti in assenza di covata tutta la Varroa è in fase foretica e sensibile al trattamento. L’assenza di covata può essere naturale (autunno inverno) o artificiale (indotta con ingabbiamento regina o rimozione del covata opercolata). Gli acaricidi di sintesi possono dare origine a fenomeni di resistenza se utilizzati ripetutamente. È una buona pratica non utilizzare ogni anno le stesse sostanze e lo stesso schema di difesa dalla Varroa al fine di ottenere la massima efficacia. QUANDO INTERVENIRE • TRATTAMENTO PRIMAVERILE: recenti ricerche canadesi dimostrano che fino a marzo il 75% della Varroa non entra nella covata. In questa fase potrebbe risultare utile fare un trattamento se si ha il dubbio che il trattamento invernale sia stato non del tutto efficace. Potrebbe bastare un Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato. Le metodiche e l’efficacia dei trattamenti primaverili sono però da verificare e mettere a punto. Un trattamento primaverile dovrebbe essere fatto entro marzo. • TRATTAMENTO ESTIVO: il trattamento estivo è considerato un trattamento tampone, che consenta cioè alle colonie di sopravvivere e di produrre api sane fino all’intervento invernale. L’efficacia del trattamento estivo può essere ottimale solo se abbinato ad una delle tecniche apistiche. Il trattamento estivo deve iniziare prima possibile e comunque non oltre la metà di luglio. • TRATTAMENTO INVERNALE: è il trattamento di pulizia e ha la massima efficacia se effettuato in assenza di covata. Occorre quindi attendere il più possibile (se il grado di infestazione lo permette) o utilizzare magari prodotti a lento rilascio come l’APIVAR. TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI • Trattamento in PRESENZA COVATA. Si agisce solo sulle Varroe fuori dalla covata (fase foretica), quindi mentre la maggior parte è al sicuro nelle cellette. Si usano principi attivi a lento rilascio che durino fino a che l’ultima Varroa non è uscita dall’ultima celletta opercolata subito prima del trattamento. SOSTANZE PER TRATTAMENTO IN PRESENZA DI COVATA Apilife VAR® TRATTAMENTO ESTIVO Eseguire il trattamento in assenza di melario. Principi attivi oli essenziali: timolo, eucaliptolo, mentolo, canfora. Dose di impiego: 1 tavoletta (divisa in 4 parti e posta sui telaini ai lati della covata) alla settimana per arnia, ripetuto per 3-4 settimane. Durata trattamento: 21-28 giorni (3-4 interventi). Pregi: -- facilità d’impiego anche se necessari interventi ripetuti -- efficacia -- no resistenza -- non tossico -- non inquinante Difetti: -- efficacia dipendente dalle temperature -- possibilità di saccheggi Precauzioni: in presenza di alte temperature eseguire il trattamento alla sera. Il giorno prima del trattamento abituare le api all’odore inserendo un pezzetto della tavoletta. 6 IASMA Notizie 15 giugno 2012 Thymovar® Apistan® TRATTAMENTO ESTIVO TRATTAMENTO ESTIVO Eseguire il trattamento in assenza di melario. Eseguire il trattamento in assenza di melario. Principi attivo: timolo (15 g). Dose di impiego: 1 spugnetta divisa in tre parti (collocata sui favi ai lati della covata) per 21 giorni, ripetuto per 2 volte. Durata trattamento: 42 giorni (2 interventi). Pregi: -- facilità d’impiego -- efficacia e lungo periodo di copertura -- no resistenza -- non tossico -- no residui nell’alveare -- meno fenomeni di saccheggio Difetti: -- difficoltà di reperimento Precauzioni: efficacia legata all’evaporazione e quindi alle temperature ed alla quota. Principi attivo: Fluvalinate. Dose di impiego: 2 strisce collocate tra i favi laterali di covata, per 6-10 settimane. Durata trattamento: 1,5-2 mesi (12 interventi). Pregi: -- facilità d’impiego -- efficacia variabile -- non tossico Difetti: -- diffusa resistenza e quindi efficacia non sicura -- possibilità di residui nella cera. Precauzioni: dove il prodotto è stato molto utilizzato si osserva una efficacia molto bassa o non sicura. SOSTANZE PER TRATTAMENTO IN ASSENZA DI COVATA Apiguard® Api-Bioxal® TRATTAMENTO ESTIVO TRATTAMENTO PRIMAVERILE, ESTIVO E AUTUNNALE Eseguire il trattamento in assenza di melario. Eseguire il trattamento in assenza di melario. Principi attivo: timolo (12,5 g in 50 g di gel). Dose di impiego: 1 vaschetta per 14 giorni collocato sopra i favi al centro del nido, per 2 volte. Durata trattamento: 28 giorni (2 interventi). Pregi: -- facilità d’impiego -- efficacia -- no resistenza -- non tossico -- no residui nell’alveare Difetti: -- efficacia dipendente dalla temperatura Precauzioni: temperatura di almeno 15°C durante il trattamento e non superiori a 30°C. Non usare su famiglie deboli. Principi attivi: 88,6 g Acido Ossalico Biidrato su 100 g tot. Durata trattamento: trattamento singolo. Pregi: -- facilità d’impiego -- efficacia -- no resistenza -- non tossico -- no residui nell’alveare Difetti: -- efficacia in parte dipendente dal grado di umidità. Precauzioni: Trattamenti ripetuti possono danneggiare le api. IASMA Notizie 15 giugno 2012 7 Api-Bioxal®: modalità di utilizzo Apivar® Gocciolamento: Sciogliere il contenuto della confezione nel quantitativo di sciroppo indicato nella confezione (acqua e saccarosio in rapporto 1:1, preparato come in tabella. Versare 5 cc di prodotto per ogni telaino abitato, versandolo negli spazi tra i telaini o trasversalmente ad essi. TRATTAMENTO PRIMAVERILE (ESTIVO) E INVERNALE Totale sciroppo Zucchero acqua Busta 35 g 0,5 l 308,6 g 308,6 ml Busta 175 g 2,5 l 1543,2 g 1543,2 ml Busta 350 g 5,0 l 3086,4 g 3086,4 ml Api-Bioxal Sublimazione: Versare 2,3 g di Api-Bioxal nell’apparecchio sublimatore rispettando le indicazioni del produttore. Dopo ogni utilizzo raffreddare e ripulire l’apparecchio da ogni eventuale residuo. Eseguire il trattamento in assenza di melario. Principi attivo: Amitraz. Dose di impiego: 2 strisce per 10-12 settimane. Durata trattamento: 2,5-3 mesi (1 intervento). Pregi: -- facilità d’impiego -- periodo di copertura molto lungo -- efficacia in assenza di covata -- non tossico Difetti: -- segnalazioni di resistenza -- possibili residui nel miele -- necessità di ricetta medico veterinaria Precauzioni: questo prodotto viene spesso utilizzato come l’Apistan ma la sua efficacia appare elevata soprattutto in assenza di covata. Può essere abbinato ad un blocco della covata ed in questo caso può essere inserito all’ingabbiamento della regina. Può essere una soluzione per trattamenti autunnali - invernali per non dover attendere l’assenza di covata. C.PROPOSTE DI STRATEGIE COMPLETE E RELATIVA TEMPISTICA Si ritiene importante nella scelta delle diverse opzioni utilizzabili, indirizzare gli apicoltori a delle strategie complete, che possano essere adottate fino alla prossima primavera. Queste strategie non sono le uniche ma sono quelle che secondo il gruppo di lavoro che ha elaborato questo piano per la lotta alla Varroa sono le più razionali ed efficaci. Naturalmente abbinato a queste strategie deve esserci il trattamento degli sciami naturali e artificiali, al fine di ottenere nuove colonie sane ed evitare la reinfestazione. Apicoltura biologica EPOCA Primavera PROPOSTA 1 Rimozione covata maschile (telaino trappola, telaino Campero, etc.) Estate (fine giugno-inizio luglio) Blocco o eliminazione della covata e trattamento con Apibioxal gocciolato in assenza di covata opercolata Estate (luglio-agosto): solo in caso di forte reinfestazione Prodotti a base di Timolo Autunno inverno Trattamento con Apibioxal gocciolato o sublimato in assenza di covata opercolata PROPOSTA 2 Tecnica del pacco d’ape: trattamento della colonia con covata opercolata con prodotti a base di Timolo e della colonia costituita col pacco d’api con Apibioxal gocciolato Trattamento con Apibioxal gocciolato o sublimato in assenza di covata opercolata 8 IASMA Notizie 15 giugno 2012 Apicoltura convenzionale EPOCA Primavera (entro marzo) PROPOSTA 1 PROPOSTA 2 Trattamento con Apibioxal gocciolato o sublimato in assenza di covata opercolata PROPOSTA 3 Rimozione covata maschile (telaino trappola, telaino Campero, etc.) Estate (fine giugno-inizio luglio) Blocco o eliminazione della covata e trattamento con Apibioxal gocciolato in assenza di covata opercolata Tecnica del pacco d’ape: trattamento della colonia con covata opercolata con Apistan e della colonia costituita col pacco d’api con Apibioxal gocciolato. Blocco o eliminazione della covata e trattamento con Apibioxal gocciolato in assenza di covata opercolata Estate (luglio-agosto): solo in caso di forte reinfestazione Apistan Prodotti a base di Timolo Prodotti a base di Timolo Autunno-inverno Trattamento con Apibioxal gocciolato o sublimato in assenza di covata opercolata Apivar (da settembre): in caso di prolungamento del periodo di deposizione di covata Apivar (da settembre): in caso di prolungamento del periodo di deposizione di covata Le diverse strategie proposte tengono conto delle tecniche adottate e dell’alternanza di prodotti naturali o di sintesi. Le tecniche devono essere bilanciate per non creare troppi squilibri alle colonie. Quindi se si prevede di usare la tecnica del pacco d’api si può evitare la rimozione della cavata maschile. Se a causa del prolungamento della deposizione di covata a tarda stagione si è ritenuto opportuno utilizzare l’Apivar, che ha un copertura per 10-12 settimane, il trattamento primaverile entro marzo dovrebbe risultare non necessario. Inoltre, alcuni prodotti come l’Apistan possono essere non sufficienti come unico trattamento tampone estivo ma possono avere una certa utilità in caso di forte reinfestazione dopo un blocco o rimozione di covata e Apibioxal. IN CONCLUSIONE • Oltre al danno diretto la Varroa trasmette e favorisce lo sviluppo di virosi. • Si deve sempre monitorare il grado di infestazione nelle colonie. • In ogni caso il trattamento estivo e quello autunnale-invernale sono indispensabili. • Il trattamento estivo deve essere il più precoce possibile. • Le tecniche apistiche contro la Varroa sono indispensabili. • Anche l’uso di sostanze acaricide (naturali o di sintesi) è indispensabile. • Per i trattamenti bisogna utilizzare solo prodotti consentiti. • Bisogna utilizzare i prodotti secondo le esatte modalità d’uso. • Non bisogna mai sacrificare la salute delle colonie per un po’ di miele in più. • Tra il trattamento estivo e quello autunnale-invernale potrebbe rendersi necessario un trattamento di piena estate. • La Varroa è un problema da tenere sempre presente durante tutta la stagione apistica.