PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
FILOSOFIA DEL DIRITTO 2 A-L a.a. 2009/2010
A.A. 2009/2010
Filosofia del diritto A-L
Prof. Adriano Ballarini
DIDATTICA INTEGRATIVA
“L’essere se stesso quotidiano e il Si”
Inizio 29.10.2009 ore 13
Aula V
colloquio
facoltativo
Titolo del
corso:
E
S
A
M
E
LEZIONI FRONTALI
Materiale aggiuntivo:
slides
Inizio 21.10.2009 ore 9
Aula IV
SEMINARIO 3CFU
“La tirannia dei valori di Carl Schmitt”
Inizio 27.10.2009 ore 11
Aula VII
colloquio
facoltativo
F
I
N
A
L
E
A.A. 2009/2010
SCHEDA 1.
Filosofia del diritto A-L
Prof. Adriano Ballarini
CAMPO DI RICERCA
Il diritto che “è”
“positivo”
Cosa significa per noi?
CHE COSA SIGNIFICA NELLE NOSTRE COORDINATE STORICO-GEOGRAFICHE-ISTITUZIONALI?
E’diritto solo
quello prodotto dallo STATO
o da esso riconosciuto
PRINCIPI:
• sovranità autonoma e
non derivata;
• divisione dei poteri;
• legalità;
• generalità della norma;
• certezza.
• NOMOS BASILEUSforma moderna del
superamento dell’arbitrio.
STATO = STATO MODERNO:
una nuova organizzazione del
potere
che ha come caratteri originari
IL MONOPOLIO
DELLA PRODUZIONE DEL
DIRITTO E DELL’USO DELLA
FORZA.
FORME:
•Stato assoluto
•Stato di polizia
•Stato di diritto
•Stato liberale
•Stato sociale
•Stato costituzionale
Scheda 1a
Forma stato attuale: stato costituzionale post-bellico, stato di democrazia pluralista.
SISTEMA DI GARANZIE DEL SINGOLO REALE E DEI RAPPORTI TRA
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Filosofia del diritto A-L
INDIVIDUO-SOCIETA’-POTERE AL QUALE RICONOSCIAMO IL CARATTERE
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DELLA GIURIDICITA’.
Questo è quello che chiamiamo “diritto positivo”
E’ “il diritto che è”.
MA ATTENZIONE!
NON un diritto valido per ogni luogo ed ogni tempo.
E’ quello che riconosciamo come diritto all’interno delle nostre
coordinate storiche, geografiche, istituzionali.
A. È il diritto che storicamente ha il suo atto di nascita
nell’umanesimo giuridico.
B. È il diritto che geograficamente si sviluppa nell’Europa
continentale.
C. E’ il diritto che arriva a noi come “prodotto” dello Stato di
democrazia pluralista.
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Scheda 2
Stato di
democrazia
pluralista:
sistema di
garanzie della
singolarità
reale come
portatrice di
diritti.
COME
SINGOLI
REALI
NELLA
VOSTRA
REALTA’
STORICA
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MA
Che cosa garantiamo garantendo la
singolarità reale?
Che cosa vi aspettate
debba esservi garantito?
COME LO
ESPRIMERESTE?
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Scheda 2 bis
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Ambiente fittizio: bellum omnium
contra omnes!
Resistenza ad un attacco
personale! Un diverbio vissuto
come offesa alla nostra persona.
Domanda: se uno tocca il vostro io,
cosa tocca? Risposte: i miei valori; la
mia soggettività; la mia persona; mi
procura una lesione; tocca ciò che
sono; tocca me stesso; togliermi l’io
significa annullarmi; il mio io mi
permette di eccellere rispetto agli
altri; l’io è ciò che mi rappresenta; l’io
è la mia propria essenza; è la libertà
di esprimermi.
Risposte degli studenti: io sono così; io non tollero il tuo
comportamento; tu non mi rispetti; io ti lascio perché io non sono
come te; io non sono come tutti gli altri, sono più bravo…migliore.
L’io è la mia propria
essenza
L’io è ciò che mi rappresenta
Domanda: è maschile o femminile il suo
io?
Com’è che quanto riconosciamo come
di più proprio a noi stessi lo nominiamo
comunque al maschile?
N.B. Vedremo che la singolarità reale non coincide con l’io. Il linguaggio
problematizza ciò che riteniamo ovvio. Come accade che il termine da noi tenuto
come espressivo della nostra identità storica non distingue tra maschile e
femminile?
Scheda 3
Chi garantisce l’Io?
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Che cos’è l’Io?
Trattiamo l’Io come qualcosa
di evidente: un dato di fatto.
Riteniamo che tutto ( tutti i
diritti)
abbiano l’Io come polo
legittimo.
Riteniamo che l’Io sia il riferimento ultimo e
necessario di ogni aspetto del nostro
esistere.
Un dato indubitabile, oggettivo: il nocciolo
senza il quale non potremmo parlare di una
nostra identità
Contro questa convinzione comune
vedremo che il diritto
moderno
PER GARANTIRE
L’UOMO SOGGETTO
DEVE
NON GARANTIRE L’IO
Scheda 4
A.A. 2009/2010
DIRITTO MODERNO: che cosa accade?
Dal subjectum al
soggetto
da assoggettato a soggetto
rivoluzioni
 scientifiche
 istituzionali
 sociali
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Significato storico teorico
“manualistico”
Da rilevante e riconosciuto
solo se e in quanto
parte di un tutto
a individuo portatore
di diritti
in quanto tale
(campo sociale, istituzionale, religioso…)
Scheda 5
SPAZIO OPERATIVO DEL DIRITTO MODERNO
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DAL SUBJECTUM AL SOGGETTO
Una successione storica?
UN EVENTO
STORICAMENTE
SUPERATO?
NO!
CAMPO DI
RICERCA
Dal subjectum al soggetto
Due modi dell’abitare
Due condizioni
d’esistenza
Scheda 6
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Dal subjectum al soggetto
SIGNIFICATO
TRADIZIONALE
DEL PASSAGGIO
Dall’uomo
parte dell’ordine delle cose
All’uomo
metro e misura del divenire
DALLA CONDIZIONE DI ASSOGGETTAMENTO ( in
generale l’uomo giace sotto un ordine che lo sovrasta e del
quale non dispone: ordine naturale, metafisico, sociale)
ALLA CONDIZIONE DI DOMINIO (l’uomo è l’unico signore
del suo tempo e del suo divenire)
MA,
ATTENZIONE!
Questa lettura consolidata
del passaggio dal subjectum al soggetto
si dimostra non corretta
Per accorgersene,
basta verificare che cosa in realtà
accade a partire dalla età
moderna
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Scheda 7
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HOBBES : DAL DE NATURA AL DE CIVE
o La condizione naturale dell’uomo
o La condanna senza appello
o Il Contratto
o Il soggetto artificiale
o L’uomo soggetto di diritto. LEVIATANO.
A. INTERPRETAZIONE
TRADIZIONALE
contrapposizione
ius-lex:
il diritto si stacca
dalla realtà.
L’uomo soggetto si
pone come signore
dell’artificiale negando
il reale.
COSI’ NASCE IL DIRITTO MODERNO
B. INTERPRETAZIONE
POSSIBILE: TEOREMA
DI HOBBES
L’UOMO
SOGGETTO
COME
RIVOLTA AL
METAFISICO
ESISTENZAANTI
IDENTITA’
PER
DIFFERENZA
Il rapporto naturale-artificiale si
capovolge! Dal naturale l’uomo passa
all’artificiale. Lo stesso binomio
insanabile, ma capovolto.
Nostalgia
del
naturale.
INIZIO
DELLA
HYBRIS
MODERNA
Il binomio naturale-artificiale
non segna più una scissione
insanabile: l’artificiale compie
il naturale.
INIZIO DELLA
RIVOLUZIONE DEL FISICO
Scheda 8
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Rivoluzione del FISICO: termini generali
La RAPPRESENTAZIONE
Una condanna senza
appello
cede il passo alla praticabilità
dei diritti
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COMPIE
il naturale
Si spezza ciò che sembrava
imporsi come DESTINO DELLA
NECESSITA’
Il DE NATURA non è più lo spazio di
assoggettamento dell’uomo
N.B.
In
HOBBES
la rappresentazione è, per l’uomo,
la condizione di esistenza del suo
essere soggetto
Scheda 9
RISULTATO
DAL SUBJECTUM AL SOGGETTO: dalla CONDIZIONE di CONDANNA
SENZA APPELLO, al
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non essere assoggettato al destino
della necessità imposto dalla Natura
Correttamente
descritti, questi
sono i termini
del passaggio
dal De Natura al
De Cive
Questione prioritaria: comprendere che cosa esattamente significa
essere soggetto. Questo, partendo dalla domanda:
Perché il DE NATURA indica una
condanna senza appello?
Nascendo da
questo
passaggio, il
diritto
moderno ha
come suo
SPAZIO
SPECIFICO
la garanzia
che l’essere
soggetto sia il
reale status
dell’uomo
Che cos’è Natura in Hobbes? Come può
avere tanto potere sulla condizione dell’uomo
al punto da condannarlo senza appello?
ATTENZIONE! Dalla corretta risposta a
questa domanda deriva la corretta
comprensione di CIO’ CHE ACCADE
DELL’ UOMO E DEL DIRITTO
A PARTIRE DALLA MODERNITA’
Scheda 10
NATURA: per Hobbes è il mondo delle ESSENZE, in generale va compreso
come lo spazio della ONTOLOGIA.
Che significa ontologia?
Che significa: “Logica dell’ente”?
A.A.
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CHIAVE DI LETTURA
Nietzsche : Logica, fisica, morale, arte, politica
Alla base della fisica c’è sempre
una rappresentazione
Il fatto viene privato di quanto ha
di destino della necessità
Il naturale è tradotto in
naturale umano
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Scheda 11
CONDIZIONE DELL’UOMO
Dal
Naturale
SEMPRE
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Al Naturale
umano
Abitare oltre il destino della necessità
ARTIFICIALMENTE ABITA L’UOMO
Specifico modo dell’abitare dell’uomo
L’uomo come essere
che rappresenta
La rappresentazione come condizione di esistenza
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Scheda 12
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MA, ATTENZIONE!
N.B. Si intende:
attenzione alla
virgola.
La rappresentazione
può essere
posta rispetto al reale
come una
LOGICA
DETERMINANDO
A.IL DOMINIO COME MODO DELL’ABITARE;
B.L’ASSOGGETTAMENTO COME CONDIZIONE DI
ESISTENZA.
Scheda 13
A.A. 2009/2010
La rappresentazione come Logica
A. Un GIA’ STATO,
QUALCOSA DI DATO UNA
VOLTA PER TUTTE viene
POSTO come l’AUTENTICO,
come l’ORIGINARIO.
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B. Adoperando la lingua
tedesca, esso è
l’URFACTUM, il FATTO
ORIGINARIO AL QUALE
RICONDURRE
L’ESSERE E IL DIVENIRE
C. E’ il FONDAMENTO
che SOSTIENE il
SENSO e la RAGIONE
delle COSE
D. Significa che QUALCOSA HA SENSO
in quanto riconducibile, o ricondotta al
FONDAMENTO
E. Sulla base dell’URFACTUM, il REALE è organizzato secondo una rigorosa
SCISSIONE tra AUTENTICO (ciò che può essere ricondotto all’originario, al
fondamento) ed INAUTENTICO (ciò che è estraneo, diverso, distante
dall’originario, che non ha fondamento).
A.A. 2009/2010
Scheda 14
Nella lingua tedesca, rappresentare si dice vorstellen.
Sulla base di quanto detto nella scheda precedente,
la Logica è una rappresentare nel modo del Vor-gestellt.
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Vor-ge-stellt: qualcosa di chiuso nel passato, di dato una
volta per tutte (Ge-) è posto (stellt) come l’Urfactum
(l’originario: UR) e, con ciò, come senso e misura
(fondamento: Grund) di tutto ciò che, rispetto all’originario,
è avanti (Vor-): divenire, storia, realtà.
Vor-ge-stellt
A. Il reale ha un principio (Ur-) al quale deve costantemente
rendere conto: questo principio lo sostiene interamente, è ciò su
cui sicuramente poggia (Grund).
B. Il reale è pre-ordinato (vor-ge-stellt) secondo una rigida
sintassi quanto al suo senso, essere e divenire.
C. Il principio scinde insanabilmente il reale in autenticoinautentico, originario-non originario, puro-impuro.
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Scheda 15
ALLORA
A. CHE SIGNIFICA: “Logica dell’ente”? SIGNIFICA: rappresentare nel modo
del vor-ge-stellt, così che L’INTERO REALE SIA SEMPRE PREORDINATO
A PARTIRE DA UN PRINCIPIO DATO UNA VOLTA PER TUTTE.
B. CHE COS’E’ ONTOLOGIA? Qualunque abitare strutturato secondo la
sintassi di un originario.
ONTOLOGICO è allora il modo d’essere che, fissato qualcosa come
“l’originario”, scinde poi l’intero reale secondo il binomio base: autenticoinautentico, considerando autentico ciò che ripete l’originario, inautentico
tutto il resto. A questa coppia base si accompagnano: puro-impuro,
naturale-artificiale, fondato-infondato, reale-astratto, sensato-insensato.
ONTOLOGIA NON E’ PRIMARIAMENTE CONOSCENZA
DELL’ESSENZA DELLE COSE, BENSI’
A.UN MODO DELL’ABITARE SECONDO IL DOMINIO SULLA
REALTA’,
B.UNA CONDIZIONE DI ESISTENZA DI ASSOGGETTAMENTO.
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Scheda 16
A. Ontologia come modo del dominio.
L’intero reale deve rendere conto di sé al principio
fissato come l’originario: esso è interamente
assoggettato alla necessità di ripetere l’originario
stesso. E’ questa ripetizione che conferisce senso,
fondatezza, realtà, autenticità…
B. Ontologia come condizione di
assoggettamento.
Il vor-ge-stellt determina gradi d’essere e scissioni
insanabili: si è in dipendenza della conformità o meno
all’originario; tra autentico ed inautentico la differenza è
incolmabile. Strutturato secondo la logica dell’originario, il
reale ha come sua condizione il destino della necessità.
C. Ontologia come INTERPRETAZIONE MORALE DELL’ESISTENZA.
L’ORIGINARIO imprime al reale una sola dinamica che lo fa oscillare tra tre poli:
1.dover essere come l‘originario (da questo dipende senso, fondamento, autenticità);
2.non poter essere mai come l’originario (esso è ciò che è dato una volta per tutte: come UR è
per definizione irripetibile);
3.non essere mai come l’originario (necessariamente, per quanto ci si avvicini ad esso, si avrà
sempre e comunque una copia imperfetta)
LA DINAMICA DELL’ORIGINARIO
1.rende effimero tutto ciò che non è originario, compresa la sua ripetizione;
2.decreta una condanna senza appello per il reale: il modo del vor-ge-stellt fissa come destino del
reale la colpa di non essere l’originario.
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Scheda 17
ONTOLOGIA: QUALUNQUE ABITARE STRUTTURATO
SECONDO LA SINTASSI DELL’ORIGINARIO, DUNQUE NEL
MODO DEL VOR-GE-STELLT.
ORIGINARIO: qualunque fatto (factum) posto come dato
una volta per tutte (Ur-).
N.B. SEMPRE,
POSTO
QUALCOSA
COME URFACTUM, ciò che
si impone e’ la
logica
dell’originario
N.B. QUALUNQUE
COSA PUO’
VALERE COME URFACTUM: idea,
modello, evento
storico, dato
naturale...
Olga
N.B. SEMPRE L’UR-FACTUM (QUALE CHE SIA) SCINDE
INSANABILMENTE IL REALE A PARTIRE DAL BINOMIO
AUTENTICO-INAUTENTICO, CONDANNANDOLO AL DESTINO
DELLA NECESSITA’
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Scheda 18
ONTOLOGIA:
un modo
dell’abitare ed
una
condizione di
esistenza
storicamente
realizzatisi
attuando la
garanzia, il
consolidamen
to e la
legittimità di
un vor-gestellt FISICO
o
METAFISICO
(origine
divina, origine
materiale,
origine
storica,
origine
sociale).
Riferendosi a ciò che è dato una volta per tutte, il
NATURALE è storicamente il mondo delle ESSENZE, di
ciò che STA DI FRONTE alla realtà senza mutare e a cui
la realtà deve uniformarsi. NATURA E’ COSI’ SINONIMO
DI ESSENZA. NATURA DELL’UOMO, NATURA DELLE
COSE, NATURA DELLA SOCIETA’ valgono per ciò che in
esse c’è di autentico, originario, immodificabile. Nominano
che cosa devono essere l’uomo, le cose, il reale nel modo
d’essere improntato al Vor-ge-stellt. Nominano il dominio
sul reale di ciò che è esterno ad esso (dato una volta per
tutte). Nominano l’assoggettamento del reale alla
ripetizione dell’originario (essenza) ed alla scissione
insanabile (tra essenze).
Questa ORIGINE ha determinato ceto, censo,
lavoro, istituzioni, società, morale, conoscenza,
autorità, diritto, strutturandoli sulla base della
sintassi imperniata al binomio natura-artificio.
NATURALE e
ARTIFICIALE,
nella loro
insanabile
opposizione
sintetizzano il
modo d’essere
del vor-ge-stellt.
Autentico il
primo (il
naturale è, per
definizione, il
campo della
ripetizione),
inautentico,
infondato,
innaturale il
secondo.
Ontologicamente, l’ordine dei gradi
d’essere è l’ordine NATURALE,
contrapposto al quale c’è l’ordine
ARTIFICIALE. Il primo è l’ordine che
ripete l’originario (in generale quanto ha
come carattere l’essere dato): il mondo
del PERMANENTE. Il secondo quello
che lo snatura e stravolge, perché
proprio al mondo del mutevole.
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Scheda 19
MONDO DELLE ESSENZE: modo dell’abitare secondo il DOMINIO (tutto deve
rendere conto all’essenza); condizione di esistenza di assoggettamento (ai gradi
d’essere, alle scissioni insanabili).
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MONDO DELLE ESSENZE: mondo della condanna
senza appello e del destino della necessità.
A questo mondo fa
riferimento Hobbes
adoperando l’espressione:
DE NATURA. Per questo lo
descrive (il naturale) come lo
spazio dove è impossibile
anche solo vivere.
Con il De Natura
Hobbes, adoperando la
struttura concettuale
propria al suo tempo,
delimita l’unico modo
dell’abitare (il dominio:
bellum omnium contra
omnes) e l’unica
condizione di esistenza
(il destino della
necessità) concessi dalla
ontologia.
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Scheda 20
Riferimento: scheda 9
ALLORA, se NATURA è lo spazio all’interno del quale la condizione di
esistenza è l’assoggettamento ad una condanna senza appello
Qual è la condizione di esistenza e il modo
dell’ abitare che in Hobbes spezzano questo
destino della necessità e portano l’uomo dal
subjectum al soggetto?
ESSERE SOGGETTO=NON
ESSERE ASSOGGETTATO
ALLA RIPETIZIONE
DELL’ORIGINARIO
E’ SOGGETTO quello la cui condizione di
esistenza non è determinata dal VOR-GESTELLT,
- dai suoi MODI,
- dalle sue FORME.
Dal SUBJECTUM al SOGGETTO: sul piano del modo dell’abitare e delle condizioni di esistenza,
Scheda 21
passare dall’uno all’altro SIGNIFICA PASSARE
Riferimento
scheda 5
Dal GRUND all’ ABGRUND
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SI STA OLTRE LO SPAZIO DEL
VOR-GE-STELLT: MANCA L’ESSENZA
Condizione di esistenza:
SEMPRE NE VA QUANTO AD ESSERE
Modo dell’abitare:
Singolo secondo il SENSO della
FATTUALITA’
GRUNDLOSIGKEIT
AVERE DA ESSERE
Scheda 22
A.A. 2009/2010
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SI APRONO DUE CAMPI DI RICERCA
A. Definire quali sono:
• i modi
• le forme
• le situazioni
del VOR-GE-STELLT
B. ERMENEUTICA
DELLA
FATTUALITA’
N.B.
L’esplorazione e la conoscenza di questi campi
sono essenziali per la corretta definizione
dell’ESSERE-SOGGETTO come specifica
CONDIZIONE DI ESISTENZA
GARANTITA DAL DIRITTO MODERNO.
Scheda 23
TESI METODOLOGICHE
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A. Essere è un aver-da-essere (Zusein)
B. Nel campo dell’aver-da-essere, SEMPRE SI TRATTA DI
ESSERE, SEMPRE NE VA QUANTO AD ESSERE
C. Nel campo dell’aver-da-essere, ESSERE è VOR-STELLEN:
determinazione (stellen/Stellung) nella quale si tratta, ne va (vor-)
quanto ad ESSERE.
1. Nel campo dell’aver-da-essere, ESSERE non è mai un CHE COSA, ma è sempre un COME: la
FISICA è sempre una RAPPRESENTAZIONE D’ESSERE
2. Nel campo della FISICA (aver-da-essere), la RAPPRESENTAZIONE è sempre innanzitutto
MODO D’ESSERE: CONDIZIONE E FORMA STORICA DI ESISTENZA
3. SU QUESTO PIANO STANNO ONTOLOGIA ED ERMENEUTICA DELLA FATTUALITA’
entrambe appartengono al campo della FISICA, sono possibilità dell’aver-da-essere,
condizioni e forme storiche di esistenza attuate da forme della RAPPRESENTAZIONE.
Scheda 24
A.A. 2009/2010
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Il fatto che la FISICA è sempre una RAPPRESENTAZIONE spiega i
DIVERSI MODI della ONTOLOGIA e dell’ESSERE SOGGETTO;
Il fatto che la FISICA è una DETERMINAZIONE D’ESSERE spiega
l’ONTOLOGIA e l’ESSERE SOGGETTO come CONDIZIONI e FORME
STORICHE DI ESISTENZA.
A. ONTOLOGIA: rappresentazione (determinazione) d’essere secondo il senso
della LOGICA, VOR-GE-STELLT, RIPETIZIONE DELL’ORIGINARIO, identità
per differenza (ripetizione del modello).
B. ESSERE SOGGETTO: rappresentazione d’essere secondo il senso della
FATTUALITA’.
A. ONTOLOGIA: aver-da-essere nel senso di QUALCOSA CHE, MENTRE E’, COMUNQUE E’ GIA’
SEMPRE STATO (esistenza allo specchio);
B. ESSERE SOGGETTO: aver-da-essere nel senso di ciò che, MENTRE E’, SEMPRE
COMUNQUE HA ANCORA DA ESSERE (slancio verso l’avvenire).
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Scheda 25
A. In quanto essere è aver-da-essere (un COME, non un CHE COSA)
1. la fisica è rappresentazione;
2. la rappresentazione è determinazione d’essere;
3. la fisica è condizione storica di esistenza.
B. In quanto rappresentazione, la fisica ha potuto storicamente essere lo
spazio reale:
1. dell’ontologia;
2. dell’essere soggetto.
C. In quanto ontologia e soggettività, la fisica è modo d’essere (determinazione)
1. dell’identità secondo modelli (identità secondo la natura delle cose);
2. della singolarità reale (identità secondo il senso della fattualità).
COSI’ COME STORICAMENTE E’ ACCADUTO, ontologia
ed essere soggetto poggiano su una FISICA.
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Scheda 25
ONTOLOGIA: rappresentazione nel modo del VOR-GE-STELLT.
Sempre e comunque un aver-da-essere. Sempre e comunque una
condizione e forma storica di esistenza.
MA
ATTENZIONE
1. Aver-da-essere come DOVER ESSERE ciò che è già sempre stato;
2. aver-da-essere come dover essere: INTERPRETAZIONE MORALE
DELL’ESISTENZA;
3. una NATURA, qualcosa CHE NON HA PIU’ DA ESSERE è ciò che SI
DEVE ESSERE: falsificazione d’essere.
Risultato della FALSIFICAZIONE: totale garanzia
del DOMINIO su quanto attiene ad essere.
Scheda 26
La falsificazione come base del dominio
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Modo della falsificazione
1. Qualcosa che non ha più da essere: l’essenza, le cose
così come esse sono, ciò che si mostra così come è,
EVIDENTE QUANTO AL SUO ESSERE
QUESTO E’ CIO’
CHE SI DEVE
ESSERE
2. Si deve essere ciò che è evidente
che non ha più da essere.
3. Il termine che adoperiamo per indicare
qualcosa che è evidente e che non ha più da
essere è IDEA.
4. Imperativo categorico: mai essere la realtà, essere sempre
un’idea della realtà.
5. Essere sempre un’idea, RIPETENDO CIO’ CHE vale come metro
e misura del reale, SOLO PERCHE’ è posto come ciò che non ha
più da essere (essenza, verità, fondamento, modello, principio
originario, causa prima).
Questa è la
rappresentazio
ne (idea) nel
modo del Vorge-stellt.
Scheda 27
La condizione dell’Io come forma storica della ontologia
1. L’Io, identità per differenza, metro e
misura del reale
2. L’Io, una condizione che, per mantenersi
deve essere ciò che è già sempre stato
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N.B.
4. Per garantirsi nella differenza l’Io
deve necessariamente avere il modo
d’essere del vor-ge-stellt
3. L’Io: una condizione che per essere deve poter
contare su una NATURA dalla quale chiamare
l’intera realtà alla resa dei conti
5. L’Io: maschera del Vor-, assenza di identità, grande falsificatore. L’Io: si presenta come
il chi della storia, come senso, metro e misura del reale ed è invece sempre la maschera
anonima dell’immagine, del modello, dell’essenza o dell’idea. L’Io: la maschera che il gepone (stellt) di fronte (vor). L’Io: la rappresentazione del dominio.
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Scheda 28
DI NUOVO UN CAMPO DI RICERCA
IDENTITA’ secondo MODELLI [ maschera del Vor]
IDENTITA’ FATTUALE
A. dall’ IO all’ IDEOLOGIA TOTALITARIA
B. dal singolo reale esistente [soggetto] al COSTITUZIONALISMO
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Costituzionalismo e forme di ideologia totalitaria