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LA CRISI DAL 2007
Dopo due cadute ....la terza?
In poco più di un quinquennio l’Italia è stata
colpita da due profonde recessioni, un
evento che non ha precedenti nella storia
moderna del Paese.
La crisi lascia cicatrici importanti nel tessuto
sociale e danni strutturali all’apparato
produttivo.
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LA CRISI DAL 2007
Con i ritmi di crescita del PIL attesi per i
prossimi anni, il reddito reale pro-capite
degli italiani potrebbe tornare sui livelli precrisi solo nel 2023.
In questo quadro occorreranno diversi anni
prima che il tasso di disoccupazione ritorni ai
valori toccati al culmine dell’ultima fase
espansiva (6% nel 2007).
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LA CRISI DAL 2007
A sei anni dall’inizio della crisi finanziaria la
disoccupazione è diventata la piaga numero
uno alimentata dalla bassa crescita
economica in una spirale negativa.
«Se i disoccupati potessero formare una loro
regione, sarebbe quasi grande quanto
l’Umbria: 700.000 persone.
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ALCUNI DATI
•
•
•
•
•
raccolta bancaria: in diminuzione,
rettifiche su crediti di importo superiore al RLG
costi operativi - 3%;
spese per il personale - 5%
cost/income stabile al 62% (costi operativi/margine
intermediazione)
• sportelli: -7% da 34.100 a 31.700
• addetti: -9,6% da 337.000 a 306.000
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UN CONTESTO
OGGETTIVAMENTE DIFFICILE
Le opzioni preferite dall’Abi:
- agire sui costi
- agire sull’offerta di servizi
Mentre per noi serve:
- migliorare ed ampliare i servizi
- ridurre i costi del top management, gli sprechi
Comunque senza un intervento sui crediti dubbi,
nessun intervento sarà sufficiente (vedi bad
bank)
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ALCUNE GRANDEZZE DI SISTEMA
• 3.400mld attivi
• 1.800mld impieghi
• 320mld crediti deteriorati di cui 170mld di
sofferenze che produrranno 31mld di
rettifiche
• 75mld margine di intermediazione
• 22mld costo del lavoro
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NUOVO MODELLO DI BANCA
CHE GARANTISCA
•
•
•
•
servizi efficienti alla clientela
sviluppo del paese
occupazione
adeguamenti alle retribuzioni
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OBIETTIVO: SALARIO O OCCUPAZIONE
• Disdetta CCNL 16 settembre 2013 con
conseguente rischio di privare la categoria del
«Fondo di sostegno al reddito».
• Propone di assegnare al secondo livello o ai
contratti di prossimità tematiche che
costituiscono l’ossatura del CCNL, tipo l’area
contrattuale e le deroghe previste dall’art. 8
DL 138/2011.
• Penalizzazione per i neoassunti in tema di
salario area contrattuale e inquadramenti.
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DOPO LA GRANDE ADESIONE
ALLO SCIOPERO DEL 31 OTTOBRE 2013
• sottoscrizione dell’accordo di solidarietà
• proroga della disdetta del CCNL al 30
settembre 2014, poi al 31 dicembre 2014
(dopo l’accordo tabellizzazione EDR), e la
non applicabilità del CCNL dal 1° aprile
2015
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CCNL
Centralità del Contratto Nazionale con
crescita e valorizzazione della contrattazione
decentrata ma con solide e concrete basi di
riferimento normativo del CCNL
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AREA CONTRATTUALE E OCCUPAZIONE
• Le OO.SS per contrastare la perdita di posti di
lavoro, dovuti a mancate assunzioni e ad
operazioni di esternalizzazioni al di fuori del
settore del credito, hanno previsto, nella
piattaforma, di ampliare la nozione di
controllo e quindi di considerare “controllata”
l’impresa che, avendo tra i soci imprese
creditizie e/o finanziarie, svolga attività
ricomprese
prevalentemente
nell’area
contrattuale, grazie alle quali trae sussistenza
economica.
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AREA CONTRATTUALE E OCCUPAZIONE
• Lo stesso discorso, a favore dell’occupazione,
vale per la richiesta di allargamento dell’area
contrattuale a tutti i soggetti e alle attività
sottoposte alla vigilanza della Banca d’Italia o
della Consob (che poi sono le SGR, SIM,
SICAV, Società finanziarie).
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AREA CONTRATTUALE E OCCUPAZIONE
• Richiesta aumento del contributo del top
Management (attualmente al 4%)nel FOC
(Fondo per l’occupazione istituito con il CCNL
del 2012), per potenziare e valorizzare
l’obiettivo del FOC stesso che ad oggi, con un
investimento di 73 MLN di Euro ha
consentito di assumere e stabilizzare 9189
giovani. Previsione di sessioni informative
sulle consulenze esterne che sono un
elemento di riduzione dell’occupazione e
incidono fortemente sui bilanci aziendali.
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AREA CONTRATTUALE E OCCUPAZIONE
• Previsione di estendere l’Area dei contratti
complementari
e
di
rivedere
la
regolamentazione delle attività appaltabili
rendendola meno vincolabile.
• Questi punti comportano il passaggio di tutte
le attività regolate oggi dall’art. 2 nella
disciplina dell’art. 3 del CCNL.
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AREA CONTRATTUALE E OCCUPAZIONE
• Inoltre l’ABI prevede di utilizzare forme di
lavoro autonomo nella rete e gestire,
attraverso la contrattazione di prossimità,
eventuali
necessità
a
livello
di
Azienda/Gruppo delle problematiche legate
all’Area Contrattuale.
• Questa norma potrebbe potenzialmente
portare all’uscita dal perimetro del CCNL del
credito di almeno 70.000 lavoratori.
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CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO
Rafforzamento
dei
due
livelli
di
Contrattazione,Nazionale
e
di
Gruppo/Azienda.
A livello Nazionale presidi normativi che:
• individuino le nuove figure contrattuali e
inquadramentali;
• certifichino la formazione professionale
attraverso l’analisi dello sviluppo delle
competenze;
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CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO
• evitino la deregolamentazione a livello
Aziendale e di Gruppo e impediscano
eventuali tentativi di destrutturare le
normative generali;
• agevolino la contrattazione di secondo livello
con una regolamentazione che consenta alla
categoria e ai singoli lavoratori di essere
tutelata rispetto alla nuova organizzazione
del lavoro;
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CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO
È esclusa ogni deroga alle normative di legge e
le discipline modificabili in sede di
contrattazione aziendale devono essere
individuate e adeguatamente motivate.
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SISTEMA INCENTIVANTE E
PREMIO VARIABILE DI RISULTATO
• Entrambe le parti, al fine di riconquistare la piena
titolarità negoziale su tutto il salario, devono
prevedere la possibilità di proporre il premio
variabile di risultato;
• il modello di riferimento agevola la trattativa in
Azienda/Gruppo con l’individuazione del montante
complessivo del premio, del premio base da ripartire
fra tutti i lavoratori e del premio per obiettivi (nel
caso di accordi che prevedono la destinazione
volontaria del premio aziendale a Welfare, questi
dovranno essere ricompresi all’interno del premio
base);
• rafforzamento della contrattazione del premio
incentivante.
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PRESSIONI COMMERCIALI
Riferimento alle previsioni dell’Art. 51 (Mifid),
richiesta di inserimento nel CCNL del divieto di
pratiche
che
promuovono
pressioni
commerciali indiscriminate.
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PREMIO AZIENDALE
A livello nazionale va inserita una norma che
preveda che la devoluzione del premio nel
sistema del welfare aziendale sarà sempre
individuale e volontaria, e potrà diventare uno
strumento per la creazione delle condizioni di
miglior gestione delle problematiche familiari,
fermo restando l’ambito pensionistico, sanitario e
ricreativo attuale, che dovrà essere difeso e
rafforzato.
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PARTE ECONOMICA
La richiesta in piattaforma era pari al 6,05%:
• recupero del differenziale inflattivo relativo al
periodo 2011/1° semestre 2014 (1,40%);
• previsioni 2° semestre 2014/1° semestre 2017
(4,65%).
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PARTE ECONOMICA
Oggi, secondo i dati definitivi del 2014 e
previsioni 2015 e anni a seguire, la richiesta si
attesta al 4,25% pari a circa 122 euro alla fine
della valenza contrattuale:
• triennio 2011/1° semestre 2014 recupero
pari al 1,1%;
• proiezioni dal 2° semestre 2014 fino al 1°
semestre 2017 inflazione attesa pari al 3,15%.
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PARTE ECONOMICA
In ogni caso prima di parlare di salario è necessario
superare l’impostazione dell’ABI, che propone un
aumento complessivo di 53 euro, da finanziare con
il superamento degli scatti di anzianità e con un
nuovo metodo di calcolo del TFR. Es: un nuovo
assunto/a che dovrà lavorare 42 anni, con
l’eliminazione degli scatti, potrebbe subire una
decurtazione salariale pari a circa 3.000 euro annui
con una rilevante riduzione degli accantonamenti
della previdenza obbligatoria, complementare e
sull’accantonamento del TFR.
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PARTE ECONOMICA
• esclusione recupero relativo al 2011, assorbito
dagli aumenti contrattuali 2012;
• non condivisione dei dati inflattivi della
piattaforma (possibili indici deflattivi 2014/15);
• si considera un indice costruito con un
incremento pari al 3,70%, che al netto del
recupero delle aziende è pari al 1,85% (circa 53
Euro). Questi andranno riconosciuti al termine
della valenza contrattuale sulla base dei dati
dell’inflazione reale;
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PARTE ECONOMICA
• nessuno impegno a garanzia dell’occupazione,
in quanto, ad oggi, non è prevista nessuna
crescita del costo del lavoro;
• calcolo del TFR, dal 1° gennaio del 2015, solo
su voci stipendio, scatti di anzianità ed ex
ristrutturazione tabellare;
• abolizione scatti di anzianità dal 1° gennaio
2015;
• superamento di ogni forma di automatismo di
carriera e di indennità.
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ORARI DI LAVORO ED INQUADRAMENTI
Le OO.SS vogliono affrontare questo tema
unitamente a:
• nuovo modello di banca;
• nuovi servizi da implementare;
• formazione e riconversione professionale;
• termini negoziali del livello nazionale ed
aziendale.
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ORARIO DI LAVORO ED INQUADRAMENTI
• destrutturazione della normativa esistente
con allargamento della flessibilità oraria e
sulla mobilità senza vincoli chilometrici;
• ridurre gli attuali 13 livelli inquadramentali
a 6 con massima fungibilità nell’utilizzo di
tutto il personale, aree professionali e
quadri direttivi.
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COSA FACCIAMO
Il contesto economico e politico è molto difficile.
La trattativa è molto complessa. Le proposte di
Abi di intervento sul contratto sono inaccettabili
e non risolutive dei problemi del settore.
Abi forza la mano disdettando il contratto
(disapplicazione dal 1° aprile 2015).
La prima risposta da dare è la mobilitazione
della categoria e la riuscita dello sciopero del 30
gennaio. LO SCIOPERO DEVE AVERE SUCCESSO
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c-211 Assemblee gennaio 2015