Lavoro di Monica Rissone e Veronica Colonna Classi sociali esistenti prima della Rivoluzione: -Nobili: proprietari terrieri, che non svolgevano alcuna mansione; -Clero: utilizzavano “l’energia mentale” per la la predicazione; -Borghesia: svolgevano un lavoro intellettuale (ad es.: intellettuali, commercianti e banchieri); -Contadini: impiegavano la loro forza umana a favore dei proprietari terrieri e coltivavano beni alimentari; -Artigiani: lavoravano anch’essi a favore dei proprietari terrieri ma producevano beni materiali; I nuovi ceti sociali che s’aggiunsero grazie alla Rivoluzione: -Industriali, ex amministratori borghesi, arricchitisi grazie alla chiusura dei campi; - Operai, ex contadini e artigiani, speranzosi di migliorare le condizioni di vita in fabbrica, in cambio della “vendita” della propria forza-lavoro; CONFLITTO DIRETTO Tra INDUSTRIALI bassa retribuzione OPERAI a causa di sfruttamento Gli industriali, per ridurre al minimo i costi della fabbrica e quindi arricchirsi maggiormente, decisero di diminuire le retribuzioni degli operai. I salari, infatti, erano le uniche spese che essi erano in grado di controllare e variare nel modo in cui ritenevano più vantaggioso. Ad aggravare la situazione dei lavoratori s’aggiunse l’orario snervante, alla quale furono costretti ad adattarsi (dalle 10 alle 16 ore giornaliere). Essi, inizialmente, subirono le brusche decisioni degli imprenditori, dopodiché si ribellarono e diedero vita ad un fenomeno di protesta: LUDDISMO dichiarato dal Parlamento congiura contro lo Stato Per luddismo s’intende un movimento popolare sviluppatosi in Inghilterra agli inizi del ‘700, caratterizzato dalla lotta all’introduzione delle macchina. Il movimento prende il nome da Ned Ludd, un tessitore che, secondo la leggenda, avrebbe distrutto per primo un telaio. Questo fenomeno vide come protagonisti operai e lavoratori che, impoveriti dallo sviluppo industriale, decisero di colpire impianti, macchine e prodotti per tornare a fare il lavoro che svolgevano in passato. Siccome ai tempi era considerato un reato protestare, tutti i “luddisti” vennero incarcerati, condannati ai lavori forzati e nel 1812 fu introdotta anche la pena di morte a loro sfavore.