Teologia del matrimonio cristiano Capitolo 9 - Scheda 4 La cura per le situazioni canonicamente irregolari cf CEI, Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia, Roma 1993, 165-191. cf CDF, Sulla pastorale dei divorziati risposati. Documenti, commenti e studi, LAV, Roma 1998. cf A. FUMAGALLI, «Il dibattito sui divorziati risposati. Al di là dell'opposizione tra norma oggettiva e coscienza soggettiva», ScCatt 127 (1999) 513-566. cf PONTIFICIO CONSIGLIO PER L'INTERPRETAZIONE DEI TESTI LEGISLATIVI, «La comunione ai divorziati risposati», Il Regno documenti 45/15 (2000) 487-488. cf A. FUMAGALLI, «Le situazioni matrimoniali irregolari. Disciplina ecclesiale e misericordia evangelica», Ambrosius 77/3-4 (2001) 411-422.427-428; La Rivista del Clero 85/7-8 (2004) 530-540. Cf A. FUMAGALLI - A. CONCI - M. PALEARI, Il cuore ferito. Perdere un amore, restare nell’amore. Tre prospettive cristiane sui matrimoni falliti, San Paolo, Cinisello Balsamo 2010. Riprende gli atti della Giornata Interdisciplinare del 2009, apparsi su Scuola Cattolica 3/137 (2009). 1. Il Direttorio di pastorale familiare (cap. VII) 1. Criteri fondamentali: a) Carità nella verità; b) Chiarezza nei principi; c) Accoglienza e misericordia; d) Eventuali casi di nullità 2. Situazioni particolari: a) separati; b) divorziati non risposati; c) divorziati risposati; d) sposati solo civilmente; e) conviventi; f) Il problema dei figli; g) funerali religiosi 2. Il dibattito teologico 1. "Irregolarità" di tipo canonico - L'irregolarità cui si fa riferimento è di tipo canonico. L'irregolarità morale si chiamerebbe peccato. Da questo punto di vista ogni matrimonio sarebbe in certa misura irregolare, poiché non praticherebbe mai pienamente la carità di Cristo, che si pone come regola della morale cristiana. (…) La nozione canonica di situazione matrimoniale irregolare non è univocamente definita nei documenti della Chiesa universale; una maggior uniformità si trova nei documenti della Chiesa italiana (…). Vale comunque il fatto che con tale espressione non si intende esprimere un giudizio [di tipo morale] sulle singole persone, ma solo indicare lo stato di vita dei battezzati che vivono coniugalmente senza il sacramento del matrimonio (…). Dalle situazioni irregolari si distinguono le situazioni difficili, definibili come quelle in cui un battezzato, pur avendo ricevuto il sacramento del matrimonio, interrompe il legame coniugale. Sulla distinzione, peraltro fluida, tra situazioni “difficili” e situazioni “irregolari” potrebbe essere tenuta presente la seguente osservazione: “Mentre coloro che si trovano in situazioni matrimoniali irregolari sono in stato oggettivamente contrario alla legge della Chiesa, coloro che si trovano in situazioni matrimoniali difficili si trovano nel pericolo di cadere in uno stato oggettivamente contrario alla legge della Chiesa” (G.P. Montini, Le situazioni matrimoniali irregolari e difficili, “Quaderni di diritto ecclesiale” 3 [1993] 239). In base a questa distinzione e tenendo presente il magistero italiano (CEI, Direttorio) possiamo indicare, in linea di massima, la seguente tipologia: situazioni difficili: divorziati; separati - situazioni irregolari: divorziati risposati; sposati solo civilmente; conviventi. 2. 3. 4. 5. La disciplina ecclesiale: l'amore indissolubile di Cristo; l'interruzione della vita coniugale sacramentale; la nuova convivenza coniugale; l'astensione (condizionata) dai sacramenti. Le situazioni personali: peculiarità delle situazioni; appartenenza alla Chiesa; vie aperte per la grazia pre-sacramentale. La questione teologica: il rapporto tra fede e sacramento; il rapporto tra i sacramenti; il rapporto tra sacramento e storia della relazione; l'apporto della tradizione orientale (l'oikonomia; l'analogia con la morte fisica del coniuge); la "materia" ("Ciò che Dio ha congiunto" - Dossier ScC 2009/2). La ricaduta pastorale: una criteriologia; forme di vicinanza fraterna; riconoscimento e valorizzazione dei cammini presenti anche in questa situazione. Matrimonio - scheda 9.4 - pagina 1 di 1