RUOLO DEL MMG NELLA OSSERVAZIONE E DIAGNOSI Giulio Corgatelli S.I.M.G. Firenze IL PROBLEMA DIPENDENZE IN MEDICINA GENERALE LE “TAPPE” DEL “RUOLO POSSIBILE” 1. Incontrare il paziente 2. instaurare e strutturare una relazione efficace 3. verifica dello stato neuropatologico 4. analisi dello stato della motivazione 1 e 2. INCONTRARE ED INSTAURARE UNA RELAZIONE EFFICACE □ Evitare le “triangolazioni” ed i rapporti indiretti □ Atteggiamento “aperto” (empatico) □ Competenze umane e relazionali oltre che scientifiche □ Massima importanza all’ascolto □ Rispetto dei fondamenti dell’empatia EMPATIA: UN “BUON” ASCOLTO È UN “ASCOLTO ATTIVO” DELL’ALTRO □ Focalizzarsi sull’altro: saper guardare □ Adattarsi all’altro: ascoltare “con le orecchie e con il corpo” □ Non esprimere giudizi negativi o positivi □ Mostrare all’altro la propria comprensione □ Non limitarsi ad accogliere le parole dell’altro ma tutta la sua comunicazione interpretandola attraverso i segnali verbali e non verbali inviati □ Riuscire a stimolare l’altro a continuare il suo discorso. □ Saper rispondere (scegliere parole idonee a mantenere attivi e ben funzionanti i canali comunicativi) 3. VALUTAZIONE DELLO STATO NEUROPATOLOGICO Uso ricreativo o dipendenza (da sostanza o non) più “strutturata”? a)Social use – uso ricreativo b)Regulated relapse – ricaduta ritmata a)Compulsive relapse – ricaduta incontrollabile a) SOCIAL USE - Uso ricreativo □ Fase iniziale, ricreativa ed occasionale dell’uso di droghe – Esempio tipico l’adolescente che inizia a fumare spinelli o fare binge alcolici (abbuffate) o a sniffare eroina e/o cocaina il sabato sera nel suo gruppo di pari. □ Vari fattori, genetici e ambientali, condizionano il passaggio alla fase successiva o la cessazione dell’assunzione o del comportamento additivo a) SOCIAL USE - Uso ricreativo □ Cosa Fare? -Colloquio informativo sui rischi - Ev. invito a colloquio anche presso il SERT, se non già avvenuto - Se necessario impostare con il SERT competente un programma di supporto (counselling ad impronta cognitivo comportamentale) - Screening clinico-laboratoristico (patologie correlate all’addiction) □ Cosa non Fare? - Effettuare diagnosi senza consultare il SERT - Prescrivere psicofarmaci, in particolare benzodiazepine - Ricorrere a professionisti privati (Psicologi, Psichiatri): fondamentale già in questa fase la condivisione del problema con il SERT b) REGULATED RELAPSE- Ricaduta ritmica Uso regolare, ricorrente ma non continuo es. tipico il consumatore di eroina o cocaina (si diceva “luna di miele”) □ Il soggetto: - Sperimenta tolleranza ed astinenza - Mantiene un relativo controllo decisionale sull’uso - Riesce ad avere un funzionamento decente nelle principali aree psicosociali □ Fattori genetici e ambientali condizionano il passaggio alla fase successiva o la cessazione dell’assunzione o del comportamento additivo □ Determinanti per la prognosi diagnosi precoce e adeguato trattamento b) REGULATED RELAPSE- Ricaduta ritmica □ Cosa Fare? - Condividere il programma terapeutico con il SERT competente e supportarne l’ attuazione - Coinvolgere i familiari (se già non coinvolti) e effettuare una efficace azione di orientamento e supporto nei loro confronti - Rimanere “presenti” per tutta la durata del trattamento □ Cosa non Fare? - Effettuare diagnosi o/e proporre piani terapeutici (p.es. Comunità Terapeutiche), senza consultare il SERT - Prescrivere psicofarmaci, in particolare BZD, o ricorrere a professionisti privati (Psicologi, Psichiatri) senza consultare il SERT c) COMPULSIVE RELAPSE - Ricaduta incontrollabile □ Uso continuo, compulsivo, più volte al giorno della/e sostanze o agiti continui del comportamento additivo - Ricadute anche a distanza di anni ed anni dall’ ultima assunzione □ Costante la compulsività-perdita di controllo completo sul comportamento di ricerca ed assunzione (drug seeking, drug intake) □ Scomparso il decision making (capacità di fare scelte tenendo conto di vantaggi e svantaggi futuri) Il soggetto vive per la droga o per il comportamento additivo, incurante dei danni per sé e gli altri (familiari, società) □ Funzionamento psicosociale gravemente invalidato c) COMPULSIVE RELAPSE - Ricaduta incontrollabile □ Cosa Fare? - Comportamento del MMG: centrato sulla collaborazione con il SERT (titolare del clinical management) - MMG: ruolo di vigilanza? Verifica dell’andamento della terapia? Test e controllo patologie correlate (in collaborazione con il SERT) □ Cosa non Fare? – Effettuare diagnosi o/e proporre piani terapeutici (p.es. Comunità Terapeutiche), senza consultare il SERT; – Prescrivere psicofarmaci, in particolare BZD, o ricorrere a professionisti privati (Psicologi, Psichiatri) senza consultare il SERT. 4. ANALISI DELLO STATO DELLA MOTIVAZIONE □ Obiettivo: far emergere la disponibilità del soggetto dipendente a farsi carico del suo problema per “cambiare” il suo stato di addiction; □ Modello di riferimento: Ruota degli “stadi” del cambiamento (James Prochaska, Carlo Di Clemente) □ Quale utilità? Riconoscerli = scegliere l’atteggiamento migliore e la strategia di intervento più efficace a favorire nel paziente la motivazione al cambiamento desiderato. LA RUOTA DEL CAMBIAMENTO GLI STADI DEL CAMBIAMENTO (da Prochaska, Di Clemente) a) PRECONTEMPLAZIONE “ Ma dove sta il problema? ” □ La situazione attuale è “tutto ok” □ Nessuna percezione del problema □ Difficile da raggiungere ed “agganciare” □ Non dare messaggi generici □ Dare informazioni per accrescere la consapevolezza □ Aiutare a prendere coscienza dei pericoli B) CONTEMPLAZIONE: PENSO AL CAMBIAMENTO “ Voglio ma non voglio ” □ Continuo ondeggiare tra le ragioni per cambiare e quelle per far perdurare immutata la situazione □ Stadio più importante nella storia di un soggetto con comportamento a rischio □ Esistono i presupposti per accrescere la motivazione al cambiamento ed ottenere lo spostamento di idee e atteggiamenti che porta allo stadio successivo (determinazione: fase di preparazione al cambiamento) □ Mettersi in posizione di ascolto attivo □ Raccogliere con attenzione i messaggi verbali e non verbali … □ In contemplazione un colloquio efficace o un intervento di counselling anche breve può avere le migliori prospettive di raggiungere lo scopo. INDICANO LA VOLONTÀ DI CAMBIARE □ Atteggiamento più calmo, meno polemico □ “la cosa mi preoccupa”… “penso che la situazione sia seria”… “devo fare qualcosa”… “riuscirò a superare tutto questo” □ “in che modo potrò affrontare il problema?”… “ma come è possibile cambiare?”… “allora c’è qualcosa che funziona…” □ “in che modo cambierà la mia vita?”… “quali sono secondo Lei le ricadute più importanti del cambiamento, se riuscissi ad ottenerlo?” Emerge che il soggetto si è già mosso per “fare qualcosa” C) DETERMINAZIONE Cosa c’è da fare? Preparare al cambiamento □ La bilancia dei “pro” e dei “contro” la decisione di cambiare pende stabilmente a favore dei “pro” □ Emerge la motivazione reale e la determinazione ad accettare o a trovare le strade per il cambiamento □ I segnali verbali sono inequivocabili: vanno colti per poterli opportunamente sfruttare a suo favore □ Lo stadio della determinazione è una “finestra che resta aperta solo per un certo periodo di tempo” □ Serve rafforzare l’impegno, acquisire fiducia e perfezionare le strategie. QUALI GLI OBIETTIVI DEL COUNSELLING BREVE IN QUESTA FASE? □ Aiutare il soggetto ad individuare la migliore strada da prendere per cambiare: - Accettabile ed accessibile - Appropriata ed efficace □ Se necessario, discutere e concordare l’opportunità e l’utilità di coinvolgere nel piano d’azione servizi specialistici e creare con essi un aggancio funzionale □ Il soggetto, motivato, ha individuato – in collaborazione con i curanti – i passi necessari per ottenere il cambiamento desiderato □ Agisce in modo coerente al progetto, in genere con l’intervento di specialisti □ Ruolo del MMG: supporto al progetto concordato con il paziente ed all’attività realizzata in collaborazione con i Servizi specialistici AZIONE (attuare il cambiamento) • Il soggetto motivato ha individuato i passi da fare per il cambiamento • Agisce in modo coerente al progetto Ruolo del MMG – supporto al progetto concordato e) MANTENIMENTO (sostenere il cambiamento) • Ricorda: – Aver iniziato un cambiamento non garantisce di per sé che esso verrà mantenuto – È necessario non “abbassare la guardia” – Importante che tutti i curanti (rete) mantengano una buona relazione tra loro e con il soggetto che sta attuando le strategie necessarie al cambiamento – Possibilità di passi indietro “minori” (cedimenti) o “maggiori” (ricadute). f) Ricaduta • I “passi indietro” (cedimenti o ricadute) sono eventi “normali” che possono accadere ogni volta che una persona cerca di modificare qualunque comportamento radicato nel tempo • Dopo una ricaduta il soggetto tende a restare bloccato in questo stadio • Sostenere la fiducia nel “ricominciare a girare” lungo la ruota ripercorrendone tutti i gradini per trovare motivazione, determinazione e le energie per il cambiamento • Se a conoscenza della ricaduta può intervenire con interventi “di opportunità” e con strategie di approccio modulate secondo le regole della “ruota” • Porsi un unico obiettivo: – aiutare il soggetto a riavviare i processi di contemplazione, determinazione e azione per impedire che resti impantanato o demoralizzato a causa della ricaduta CONCLUSIONI: RUOLO POSSIBILE DEL MMG NELLA RETE? 1. Incontrare il paziente 2. Instaurare e strutturare una relazione efficace 3. Verificare lo stato neuropatologico 4. Analizzare lo stato della motivazione 5. Mantenere attiva la relazione con il paziente, la famiglia e la rete