ACQUEDOTTI Scopo: Approvvigionamento idrico di centri urbani, industriali e rurali, per uso idropotabile (uso domestico e cittadino) e non (irriguo o industriale) Definizioni (GU n. 48 del 21-2-1977, Suppl. Ordinario - Delib. 4 febbraio 1977 del COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA TUTELA DELLE ACQUE DALL’INQUINAMENTO: Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all'art. 2, lettere b), d) ed e), della L. 10 maggio 1976, n. 319) Per acquedotto si intende il complesso degli impianti di attingimento, di trattamento, di trasporto e di distribuzione. •Per impianto di attingimento si intende il complesso delle opere occorrenti per la raccolta, la regolazione e la derivazione di acque sotterranee o superficiali. Nell'impianto di attingimento si intendono comprese tutte le opere occorrenti per proteggere e conservare la disponibilità e la qualità delle acque medesime. •Per impianto di trattamento si intende il complesso delle opere occorrenti per conferire alle acque attinte le particolari caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, richieste dalla loro destinazione. L'impianto di trattamento può essere costituito dalle sole apparecchiature destinate alla disinfezione delle acque. •Per impianto di trasporto si intende il complesso delle opere occorrenti per convogliare le acque dagli impianti di attingimento agli impianti di distribuzione. •Per impianto di distribuzione si intende il complesso dei serbatoi, della rete di distribuzione e delle relative diramazioni fino al punto di consegna agli utenti. STIMA DEI FABBISOGNI IDROPOTABILI DEI CENTRI ABITATI Tipi di utenza Orizzonte di stima: 25÷50 anni •Abitazioni private •Edifici pubblici e istituti collettivi pubblici e privati (scuole, ospedali, caserme, ospizi, conventi, …) •Servizi pubblici vari (lavaggio strade, lavaggio fogne, servizi antincendio, fontane pubbliche, innaffiamento verde pubblico, …) •Commerciali e turistiche (esercizi commerciali, alberghi, campeggi, …) •Artigianali e industriali (piccole industrie e attività artigianali inserite nel tessuto urbano e servite dall’acquedotto pubblico) •Perdite e sprechi (rottura tubazioni, difetti di tenuta dei giunti, usi impropri ..): oscillano tipicamente fra il 10% e il 20% dei fabbisogni totali. Quantità fondamentali di riferimento per la stima dei fabbisogni N = Numero di abitanti (proiezione sull’orizzonte progettuale) del centro abitato da servire; q = Dotazione idrica media annua per abitante (in l/giorno/abitante), tiene conto di tutti gli utilizzi, comprese perdite e sprechi. Piano regolatore generale degli acquedotti (D.M. 16/3/1967 e successive modifiche regionali) Valori consigliati da studi specifici Previsioni demografiche N0 = N. di abitanti all’anno 0 (dati censuari) Nn = N. di abitanti all’anno n (previsione) Legge aritmetica Legge dell’interesse composto Legge geometrica Legge logistica (saturazione S) N n = N 0 + mn n N n = N 0 (1 + τ ) ln N n = ln N 0 + kn dN n = KN n (S − N n ) dn S Nn = 1 + ae −bn S − N0 a= N0 b = KS Nf = S /2 Fluttuazione della domanda q = dotazione (litri/abitante/giorno) Volume totale annuo 365 N V= q 1000 Portata media annua Fluttuazione stagionale: portata media mensile nel mese di massimo consumo 3 N [l / s] Q= q 86400 QM = K M Q K M = 1.15 ÷ 1.30 Fluttuazione giornaliera: portata media giornaliera nel giorno di massimo consumo Fluttuazione oraria: portata di picco QH = (1.7 ÷ 2.5)Q [m ] QG = K G QM K G = 1.10 ÷ 1.25 QH = K H QG K H = 1.30 ÷ 1.60 Formula di Gibs: QH 5 = Q (N / 1000)1/ 6