INTERVISTA
AL GENIO
DELLA
PORTA
ACCANTO
Intervistatrice
Carmela Caffo
Il genio della
porta accanto
Dott. Giuseppe
Bella
Salve gentile dott.
Bella, sono onorata
di poterle rubare
un po’ di tempo
per porle qualche
domanda.
Si figuri, sono lieto
di aiutarla, mi
auguro che le mie
risposte possano
soddisfare le sue
curiosità.
Cominciamo subito!!
Se le dico
“matematica” cosa le
viene in mente??
Un percorso di studi
che dalla scuola
primaria mi ha
portato, passando
per la scuola media
e il liceo scientifico,
alla laurea in
informatica
Quando ha
realizzato che il
percorso giusto
sarebbe stato
quello scientifico?
L’istituzione scolastica
italiana per come è
strutturata obbliga dopo la
scuola secondaria di primo
grado, a compiere la prima
vera scelta che
condizionerà la formazione
dello studente.
………………….
C’è chi arriva a quel
periodo senza aver
maturato una scelta; io
avevo le idee chiare, ero
consapevole che
l’indirizzo scientifico
avrebbe valorizzato le
mie qualità.
…………….
Vorrei aggiungere che nello
studio della matematica
gioca un ruolo fondamentale
la motivazione, che a parere
mio va al di là del talento
stesso, la matematica è
anche studio, applicazione,
sacrificio.
Qual è l’aspetto
della matematica
che più
l’affascina?
La sua esattezza!!!!
La matematica ha delle regole e
se si agisce all’interno di esse
non si hanno risultati
inaspettati.
Può essere pensata come un
gioco di cui si conoscono le
regole, dunque dato il problema
non resta che trovare la
soluzione utilizzando pazienza e
ragionamento
Traspare
interesse per i
giochi logici….
Sono un appassionato di tutti i
giochi logici da spiaggia. La mia
indole mi porta a cercare una
soluzione soprattutto a quei
problemi logici etichettati dalla
maggioranza come irrisolvibili.
Non c’è nulla di più affascinante
di un problema di cui si sa
esserci una soluzione, ma che
non si riesce a svelare.
In realtà, ho pensato di
intervistarla proprio perché vedo
in lei un modo inconsueto di
vivere la matematica, dalle sue
parole viene fuori l’idea che è
“possibile” trovare le soluzioni ai
problemi, è “divertente” avere
l’intuizione della soluzione; viene
spontaneo chiedere, come mai
allora tanto odio per questa
materia?
Perché per averne
padronanza bisogna
prima studiare a
fondo le leggi e non
tutti sono disposti a
un’applicazione
costante.
Insomma prima
bisogna studiarla
poi può diventare
anche un
divertimento?
Non è proprio così,
divertimento e studio
possono benissimo
andare di pari passo anzi
se in qualche modo si
riesce a provare piacere
facendo matematica si
può trovare uno stimolo
in più per lo studio.
La ringrazio per
l’attenzione e la
disponibilità
prestate.
E’ stato un piacere
aiutarla.
CONSIDERAZIONI FINALI:
Vorrei spendere due parole
sulle motivazioni che mi
hanno spinto ad intervistare
il signor Bella: in lui ho sempre
visto più che un matematico
una persona brillante che riesce
a cogliere l’aspetto ludico,
poco visibile della matematica.
P.S.:nonostante la persona
intervistata sia a me molto cara,
ho deciso, per poter dare la
giusta importanza all’intervista,
di utilizzare un tono formale.
Mettendo da parte il rapporto
personale, il colloquio ha dato
luogo a riflessioni che in altro
modo non sarebbero
venute fuori.
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Intervista a Giuseppe Bella