Intervista a Daniele Beretta
Guido Gaffuri
Matricola 3907543
Prima di iniziare questa intervista vorrei ringraziarti per aver
accettato di rispondere alle mie domande .
Figurati per me è un piacere condividere la mia esperienza e la mia
passione per questa materia oggi per voi giovani diventata ostica .
Che lavoro svolgi e che ruolo hai all’interno della tua equipe di
lavoro ?
Attualmente sono Project Manager del dipartimento di Ricerca e
Sviluppo Spine (spina dorsale) per una azienda che progetta e
produce endoprotesi per anca ginocchio e spina dorsale .
Come è il rapporto con i membri della equipe con cui lavori ?
Ottimi , anche se a volte il plurilinguismo dei membri rende difficile
fatica il lavoro.
Che lingue parlano i tuoi colleghi ?
Tedesco francese e russo , ma gli ostacoli della lingua vengono
superati grazie alla ottima conoscenza dell’inglese che ognuno di noi
deve avere per favorire il passaggio delle informazioni utili per
svolgere a pieno regime il nostro lavoro.
Passiamo ora a domande più inerenti all’intervista . Sei pronto ?
Certo dimmi pure.
Quando hai cominciato a scoprire la matematica ?
Ho iniziato a scoprire la matematica come tutti a scuola .
Sicuramente il fatto che mi fosse facile giocare con i numeri ha fatto
si che il mio interesse si sviluppasse in parallelo con gli studi.
Chi e cosa ti ha aiutato a scoprire la matematica ?
Direi la mia curiosità verso il perché delle cose .
Sono sempre rimasto affascinato dal fatto che la matematica riesca
a predire determinati comportamenti o fenomeni e che quindi , con
la matematica possono essere analizzati . Con gli studi universitari
ho scoperto come applicare molti dei principi matematici allo
studio dei fenomeni fisici . Inoltre mi hanno sempre affascinato le
storie personali e le vite dei grandi matematici .
Quanto le scuole da te frequentate hanno aumentato il tuo
interesse ? Chi in particolare ?
Tra le persone che mi hanno aiutato a scoprirla ed usarla ricordo
sicuramente la mia professoressa di matematica che, alle superiori
ha chiesto a me ed ad un altro ragazzo di darle una mano a
preparare una piccola presentazione relativa ai numeri transfiniti e
alla teorie di Cantor.
Per quanto la presentazione, in se, non avesse pretese di rigore
scientifico , la scoperta di tali numeri e questa breve avventura nei
territori della matematica complessa mi ha veramente affascinato .
Anche la mia professoressa di meccanica era in grado di stupirmi
per la naturalezza e la competenza con cui utilizzava le formule e i
teoremi che costituiscono le fondamenta delle regole della
progettazione meccanica.
Mai pensato di diventare un professore di matematica ?
Per quanto mi piacerebbe non penso di esserne in grado .
Magari ho le conoscenze necessarie per tenere un corso in una
scuola superiore, ma il riuscire a trasmettere le conoscenze
specifiche è tutt’altra cosa.
Di sicuro non mi dispiacerebbe cimentarmi nella cosa , sarebbe
una bella sfida.
Quindi il tuo lavoro ti permette di ampliare il tuo bagaglio
culturale ?
Esattamente , e di questo ne sono molto fiero.
Torniamo a noi , cosa ne pensi del “livello matematico” delle
nuove generazioni ?
Penso che le diverse scuole ,ciascuna al proprio livello e con la
specifica competenza , preparino adeguatamente gli studenti
anche se il divario tra scuole superiori e università è veramente
ampio e non può che essere compito dello studente colmarlo.
Se l’intenzione è di fare l’ingegnere, il fisico ,l’economista non si
può prescindere dalla preparazione data da un istituto tecnico o
da un liceo, mentre se la propria passione sono le lettere, bhe,
direi che è quantomeno inutile approfondire gli studi matematici
se non per interessi personale.
Probabilmente , poi , se i professori iniziassero a porre più
attenzione alla correttezza dei ragionamento e meno a quella del
risultato numerico, immagino che l’interesse generale per la
materia non potrebbe che essere maggiore .
Ritornando al lavoro che tu svolgi non posso non evitare di porti
una domanda sull’uso del computer.
Ah bene allora entriamo proprio nel vivo della mia attività anche
se ti specifico che non sono un puro matematico ma un ingegnere e
quindi potrei rispondere in maniera esaustiva alla tua domanda .
Tranquillo non sarà una domanda complessa è solo un opinione
personale che ti chiedo di fare.
Dimmi pure allora.
A tuo parere il computer può essere utilizzato per imparate la
matematica ?
Secondo me è fondamentale per usare la matematica ,
soprattutto quando questa diventa un po’ troppo complessa per
essere analizzata con carta e penna .
Comunque ritengo che per imparare la matematica il computer
rimane uno strumento chiave .
Innegabilmente è molto più agevole avere immagini a computer
tangibili e chiare piuttosto che parlare e studiare solo concetti
astratti.
Una domanda che mi sorge spontanea e un po’ cattivella, ti senti
felice nel poterti considerare un “secchione” ?
No non mi è mai dispiaciuto perché non lo trovo un dispregiativo.
Sono ben conscio che esistono tantissime persone che sono molto
più “secchione” di me in matematica , ma nel mio piccolo sono
quasi contento di appartenere a questa categoria.
Posso dire che il tuo lavoro ti permette di usare la matematica a
fin di bene ?
Si , direi che si può dire cosi.
In fin dei conti per me vuole dire costruire qualcosa che permette
a molte persone di viver meglio.
E quello che progetto deve essere sufficientemente robusto per
non causare ulteriori danni e sufficientemente innovativo per dare
un vantaggio rispetto ad altri prodotti simili.
Spesso la matematica ti permette di dare una prima valutazione
(magari sommaria ) di quanto meglio hai fatto rispetto agli altri
e quindi quanto riduci il rischio per il paziente.
Nella tua famiglia c’è qualche altro genio matematico ?
Anche Sergio mio fratello, ha un curriculum simile al mio.
Anche lui quotidianamente la matematica per la progettazione
di sistemi di automazione di linee di produzione .
Vi scambiate mai qualche parere in merito a argomenti inerenti
la matematica visto che avete l’obiettivo della progettazione in
comune ?
Si , molto spesso perché magari ci scambiamo consigli che poi
applichiamo sul lavoro.
Infatti lui mi spiega molte volte come risolvere problemi che a volte
hanno le macchine che usiamo per produrre il pezzo da
consegnare agli ospedali mentre io lo aiuto nel qual caso avesse
qualche problema nell’utilizzo di specifici programmi relativi alla
progettazione virtuale .
Sei sempre stato bravo in matematica ?
A scuola si , perché mi è sempre piaciuta e mi è sempre stato facile
usarla.
Chiaramente durante gli studi accademici i problemi posti erano
abbastanza complicati e anche la struttura matematica per
risolverli o spiegarli era complessa , di conseguenza durante questo
percorso la bravura non basta : li devi proprio studiare ! .
Hai mai preso parte a qualche gara matematica ?
No mai , le gare non mi piacciono perché molto spesso vince il più
veloce e io non lo sono di sicuro.
Preferisco applicare quanto ho avuto modo di imparare non per
vincere qualche premio ma per aiutare le persone a vivere
meglio, e di questo caro Guido ne sono estremamente felice.
Una piccola curiosità , quando hai svolto il tuo ultimo esame di
matematica ?
Pochi mesi fa perché ho voluto tentare l’esame per entrare di
diritto nell’albo degli ingegneri .
Ti dirò , l’esame era il più difficile che io abbia mai fatto ma
incredibilmente rileggendo (durante la preparazione) i miei vecchi
libri e gli esercizi svolti in passato non ho potuto fare altro che
ringraziare le mie professoresse perché è proprio grazie a loro che
sono arrivato sino a qui .
Una parte del mio personale successo lo devo a loro.
Scommetto però che anche la tua famiglia abbia avuto un ruolo
fondamentale nella tua vita.
Esattamente proprio così .
Loro mi hanno sempre sostenuto, soprattutto nei momenti più
difficili , non finirò mai di ringraziarli per quello che hanno fatto
nei miei confronti .
Ti hanno aiutato anche a coltivare la tua passione (per la
matematica intendo ) ?
Oltre al sostenermi sempre no , perché mi hanno sempre
permesso di studiare quello che volevo.
Vorrei farti una domanda un po’ particolare . Pronto?
Sempre .
Il problema matematico più duro da risolvere lo hai incontrato
quando frequentavi l’università o al lavoro ?
Ovviamente sul lavoro .
Li i calcoli sono complessi e come se non bastasse sono connessi
con l’anatomia , non sono ammessi errori perché potrebbero
risultare fatali o danneggiare gravemente la mobilità del
paziente .
Mai pensato di diventare medico ?
Assolutamente no perché la laurea in medicina non è mai stata
tra i miei interessi.
Inoltre questo tipo di percorso ritengo non sia adatto per tutti , e
di sicuro io non mi ritenevo tale.
Dopo molto tempo passato a discutere posso dichiarare chiusa
questa intervista.
Peccato , mi stava piacendo molto.
Vorrei ringraziarti per essere stato così disponibile .
Ma figurati è stato un piacere rispondere alle tue domande .
Non mi era mai capitato di essere intervistato e se devo essere
sincero sono anche un po’ emozionato.
Buona giornata e buon lavoro.
Grazie anche e te .
Alla prossima intervista.
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Il genio della porta accanto