8-9 2000 SSERVATORI O & O COMUNICAZIONE CULTURA Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.209 • Fax 06.66398.239 - http://www.chiesacattolica.it • E-mail: [email protected] Servizio nazionale per il progetto culturale Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.288 • Fax 06.66398.272 - http://www.progettoculturale.it • E-mail: [email protected] 1 Editoriale Una cultura della responsabilità verso il creato Roberto Presilla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 2 2 Approfondimenti Dalla materia al bit: seminaristi di teologia studiano le nuove tecnologie Franco Mazza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 2 Il cantiere del progetto culturale Servizio nazionale per il progetto culturale. . . . . . . . . . . pag 6 3 Dossier 4 Comunicazioni sociali • Un sito internet per la diocesi di Kumbakonam . . . pag. • In Spagna 1500 artisti per il Vangelo • In videocassetta le più belle immagini del viaggio del Papa in Terrasanta • “Un modem per la missione” 8 5 Progetto culturale • Cantiere aperto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9 12 6 Novità dai media cattolici • Settimanali diocesani in pericolo . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Nasce un periodico per i cattolici del Laos • Burundi: una radio per la pace • “Vita trentina” vince il “Val di Sole” • Fisc: corsi estivi per giornalisti 14 7 Economia dei media • Accordo Seat-Databank . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Festival di film solo per navigatori • Nasce RTL, colosso europeo dell’audiovisivo • Boom di vendite per il Dvd • Fininvest: utile netto a 271 miliardi 16 8 I fatti del mese sulla stampa • Gay pride . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Giubileo nelle carceri • Prostituzione • Immigrazione • Eutanasia 18 9 Ricognizione bibliografica • TV metafora del postmoderno . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Il piccolo ecclesialese illustrato • Umilissime scuse • Il sentiero dei giusti 22 • Cinema e sacralità, un corso. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Teologia e comunicazione • “Ragio Imaginis”, convegno a Firenze • Un seminario su “Libertà e responsabilità” 23 10 Appuntamenti e segnalazioni 1. EDITORIALE Udellanaresponsabilità cultura verso il creato cambiare, in un senso molto profondo, la natura. In realtà, ogni ritmo stagionale umano è inserito in una cultura che gli dà senso e vigore: l’estate della società industriale è assai diversa da quella della società contadina. Tali ritmi mantengono però un legame di qualche tipo con la stagione che si vive, legame che può essere di tipo diverso ma che parte da una situazione esterna non determinata da noi. Al pari di altre distinzioni ereditate dal passato, quella tra natura e cultura non risulta, insomma, molto feconda, se non come immagine di uno sviluppo che tende a rimodellare ogni ritmo naturale di ROBERTO PRESILLA secondo una forma molto specifica di cultura, quella economico-tecnologica. Tale vicenda è cominciata molto tempo fa, con la nascita delle civiltà ibi transgenici, agricole migliaia di eutanasia, fe- anni orsono e prima condazione assistita: ancora con l’inven- sono alcuni dei pro- zione del fuoco, che blemi che ci troviamo è anzi il simbolo di fronte in questi stesso della società giorni, in cui si cerca umana di andare in vacanza e agli animali. Da di riposarsi. Sono temi Prometeo a Mow- destinati a un dibattito gli ne Il libro acceso, come abbiamo della giungla, il visto nei mesi passati: fuoco simboleggia solo la stagione, proba- lo sforzo compiuto dal- C rispetto bilmente, impedisce che l’uomo per svincolarsi dalle necessità ‘naturali’ e la abbiano luogo discussioni più intense sulla decisione sua progressiva capacità di imporre i suoi desideri della UE a favore dei cibi transgenici. all’ambiente che lo circonda. Già in questo fatto sembra di cogliere una curio- È chiaro, quindi, che leggere il problema ecologi- sa contraddizione: ci si affanna a sancire il nostro co secondo la contrapposizione tra natura e cultu- diritto di intervento in campo biologico nel momen- ra è fuorviante per due ragioni complementari ma to in cui, proprio in seguito a ritmi stagionali ben contrapposte. Da una parte, tutta la vicenda della radicati, l’attenzione è volta al riposo più che ai pro- cultura umana può essere interpretata come il ten- blemi della società. Come dire che bisogna aspettare tativo di affrancarsi dalle dure necessità della vita che la natura ci metta in grado di decidere, anche per poter esprimere appieno il proprio potenziale quando la decisione riguarda la nostra capacità di (come afferma Platone nel Crizia; la filosofia – e 2 1. EDITORIALE cioè la forma più alta di sapere umano, per lui – blema dello sviluppo economico e sociale, che non può nascere solo quando l’uomo non deve più può essere valutato secondo i desideri di qualche preoccuparsi del proprio cibo). Dall’altra, la natu- individuo o di qualche gruppo sociale, ma in vista ra biologica dell’uomo è di essere un animale cultu- del bene dell’umanità. Lo sviluppo ‘sostenibile’ non è rale, un animale cioè che dipende dalla sua cultura che il primo passo verso una maggiore consapevolez- (gli antichi avrebbero detto: dalla sua razionalità) za dei costi, spesso elevatissimi, del progresso tecno- per sopravvivere. logico ed economico. In questo senso, il problema ecologico è un pro- Si tratta poi di avere ben presenti i collegamenti blema epocale in quanto rappresenta il problema di tra questioni apparentemente separate tra loro: per una presenza responsabile dell’uomo nel creato, di esempio, tra la questione ecologica e quella della una presenza cioè che non si ferma alla contrapposi- riduzione del debito dei paesi del terzo mondo. Tale zione tra natura e cultura, tra desiderio/impulso e riduzione potrebbe a ragione essere interpretata regola/legge, ma che riconosce nella propria cultura come una restituzione di quelle risorse di cui il primo lo strumento naturale attraverso il quale abitare il mondo si è appropriato per garantire il progresso creato. tecnologico ed economico. Il modello originario di La questione della responsabilità verso il creato tale progresso, basato sullo sfruttamento dell’uomo comporta quindi un superamento della scissione tra da parte dell’uomo, è ora chiamato in questione desiderio individuale e norma sociale. A tal proposi- dalla necessità, comune a tutti gli uomini, di cerca- to, la figura e l’opera di Gesù (comunque rilevanti re una convivenza pacifica. per lo stretto legame tra creazione, incarnazione e Si tratta, infine, di inserire la riflessione sulla redenzione) sono ricche di stimoli per l’uomo con- responsabilità verso il creato nella domanda di senso temporaneo: la logica dell’amore spinge infatti a ela- che sempre più chiaramente emerge dalla società con- borare una cultura capace di evitare il dilemma sud- temporanea. La nostra vicenda non è quella di Faust, detto, in quanto volta a uno sviluppo integrale del- volto a signoreggiare le forze oscure della natura per l’umanità. piegarle al suo volere, o quella del creatore del Golem, Si tratta, in altre parole, di liberare l’uomo da che rifà la natura a propria immagine, senza peral- tutti quei legami, tro riuscire a dar- spesso frutto di gli forma. Siamo scelte umane, che piuttosto chiama- ne impediscono la ti a «pascere le crescita integrale. pecorelle», secon- È facile, allora, do l’espressione di trarre alcune con- Gv 21,16, a inda- seguenze, peraltro gare cioè le forme molto generali, del creato, a ri- riguardo ai pro- spettarle e a cu- blemi che abbiamo rarle con quello di fronte. spirito che è fatto Occorre anzi- a immagine e so- tutto porre il pro- miglianza di Dio. 3 2. APPROFONDIMENTI Dal bit:allaseminaristi materia di teologia studiano le nuove tecnologie costruzione interattiva e ipertestuale, cenni su strumenti di authoring); e, infine, nozioni base su Internet (modalità di collegamento, browser e posta elettronica, i motori di ricerca, la mailing list, la chat, le iniziative ecclesiali in rete, l’e-commerce...). Una tavola imbandita per un gruppo di lavoro estremamente attento e coinvolto! Un apporto sostanziale, alla riuscita dell’iniziativa, è stato dato dall’IDS Informatica che per tre giorni, senza tralasciare il lavoro ordinario, ha messo a disposizione risorse umane e strumenti tecnologici, per un corso di pregevole qualità. La Diocesi di Messina, poi, nella persona dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra e del suo ausiliare Mons. Francesco Montenegro, hanno accompagnato la tre giorni con gesti di grande cordialità e squisito senso di ospitalità e amicizia. di FRANCO MAZZA n Seminario di studio per studenti di teologia, a ridosso degli esami della sessione estiva, dopo un anno di Seminario, in una Regione con evidente vocazione vacanziera (Messina è nella calda Sicilia dalle bellezze naturali straordinarie e dai contrasti di sapori e colori apprezzati), poteva costituire una premessa frenante o sviante per una iniziativa sperimentale che chiedeva tempi serrati di impegno. Invece, dal 17 al 19 luglio, a Messina, i 46 seminaristi teologi (molti altri sono rimasti fuori perché il corso era a numero chiuso) delle diverse diocesi italiane, hanno dato vita ad una singolare esperienza di studio-vacanza che ha tutta la pretesa di non voler essere l’ultima... “Dalla materia al bit: informatica e telematica per lavorare e comunicare nella pastorale”, questo lo slogan che ha legato tre giorni di interventi, di elaborazione personale e di gruppo: un percorso, cioè, di abilitazione e comprensione del nuovo contesto comunicativo. Ogni giorno, dalle 9 alle 17.00 (con un doveroso break dalle 12.30 alle 14.00), la sede dell’IDS informatica (l’azienda che da dieci anni è il supporto tecnologico dei diversi progetti informatici della Cei) è stato il reale laboratorio dove i partecipanti, interessati e protagonisti, si sono cimentati in una navigazione che dal già conosciuto (nozioni base e principali impieghi di MS word, per la maggior parte) li ha spinti verso i più comuni strumenti di produttività individuale (Excel, Acces, Powerpoint); una tappa obbligata, poi, sulla comunicazione multimediale (come nasce un CD, la U 4 Quali possono essere le riflessioni a margine di tale iniziativa? Non si tratta di conclusioni ma di semplici osservazioni. Innanzitutto, la consapevolezza che momenti formativi di questo genere vanno strutturati continuamente e con tempi sempre più rapidi, visto che i tempi del doveroso aggiornamento (a tutti i livelli!) dipendono dall’accelerazione del contesto. E oggi si avverte di essere in un tempo di massima fluidità e di veloci cambiamenti. L’esperienza fatta a Messina, quindi, voleva consegnare un input per cogliere le novità della comunicazione, per conoscerne da vicino i processi di sviluppo, per maturare una consapevolezza del “nuovo ambiente” rilevando gli “indotti” di ordine culturale, sociale, economici e strutturali che i nuovi linguaggi introducono. Inoltre, il corso aveva l’intenzione di preoccuparsi non solo della pur necessaria formazione personale ma invitava a mettere a fuoco il ruolo, la responsabilità, la funzione di leaders che coloro che si preparano al ministero sacerdotale sono chiamati a svolgere. Ciascuno dei partecipanti, infatti, si è sentito interpellato sul come è 2. APPROFONDIMENTI cambiato e può cambiare il ruolo di operatore pastorale, di responsabile del cammino pastorale o anche, immediatamente, di fruitore dello studio teologico. Una domanda che nei mesi che verranno potrà essere il nodo di riferimento per individuare progetti, iniziative, costruzioni nuove, “contemporanee” con la nuova cultura che queste tecnologie stanno immettendo. Basterebbe saper coniugare e applicare alla vita ecclesiale alcune delle parole-chiave dell’informatica: interattività, connettività, navigazione personalizzata, globalizzazione, comunità virtuale, input, link. Quanti spazi di novità e di creatività potrebbero aprirsi nella ordinaria progettazione pastorale! In sintesi: favorire ciascuno nella conoscenza di ciò che sta cambiando per rendersi protagonisti di una “conversione pastorale” che guarda ai new media con sguardo né ostile (apocalittico) né rapito (integrato) ma si sente convocato per un discernimento critico che chiede idee creative, criteri applicabili, progetti possibili. Tutto a servizio dell’annuncio del Vangelo, unica preoccupazione della comunità ecclesiale. Dopo Messina? Certamente un primo incontro-richiamo nel prossimo autunno con coloro che hanno vissuto questa prima esperienza, puntando sull’individuazione di progetti su cui lavorare in sinergia. Tra ottobre e giugno, invece, in diversi Seminari Maggiori italiani sarà riproposta questa esperienza di “alfabetizzazione” (allargata anche ai presbiteri che lo desiderano). Nel periodo di luglio del prossimo anno, quindi, un altro momento di aggiornamento per i seminaristi teologi che prenda il volto di un laboratorio dove le diverse esigenze possano trovare un luogo reale di confronto, di condivisione, di progettazione, di incoraggiamento. «Mare, sole, spiaggia, lunghe camminate... Macché!!! Word, Excel, Access, Power Point, Internet e chi più ne ha più ne metta. Tre giorni di full immersion nell’ormai grande mondo dell’informatica e degli strumenti maggiormente utilizzati nel campo. Messina è stata un primo tentativo di coinvolgere davvero la formazione al sacerdozio ministeriale con tecnologie che ormai fanno parte della cultura del nostro tempo e che un prete non può far finta di non conoscere. I giorni trascorsi insieme ad altri seminaristi, ad esperti nel settore dell’informatica e dell’informazione sono da giudicare veramente con sguardo positivo. Il computer con tutte le possibilità da esso proposte oggi, come la macchina da scrivere prima e la stampa ancora precedentemente, è lo strumento che è da conoscere per poterlo realmente e pienamente utilizzare al servizio dell’annuncio evangelico che possiamo realizzare anche in un modo “virtuale”.» Gianluca Merlini - Seminarista 5 3. DOSSIER Idell progetto cantiere culturale Servizio nazionale per il progetto culturale a fase di lavoro paziente per la progressiva ‘legittimazione’ del progetto culturale ha rappresentato soprattutto la constatazione di un’esigenza, prima che l’elaborazione di un programma. Ora occorre proseguire nel coinvolgimento della pluralità di soggetti e nella tessitura di una rete, per rendere sempre più radicata nelle diverse situazioni locali una proposta, su cui sono state ormai verificate significative possibilità di sviluppo. È necessario favorire il passaggio, per crescere sul piano dell’operatività, dall’enunciazione di un progetto all’elaborazione di un programma di lavoro, non rigido, ma in grado di accogliere le diverse istanze che emergano in realtà e in tempi diversi. La sfida è quella di verificare la possibilità per l’esperienza cristiana di offrire un apporto originale e determinante per la vita delle persone e il loro cammino di crescita nella libertà, in un contesto caratterizzato da mutamenti accelerati. Affinché ciò non rimanga una semplice ipotesi di lavoro, occorre elaborare proposte con cui la comunità cristiana e i credenti ridicano creativamente il Vangelo oggi. Si tratta di un cammino a lunga scadenza, già iniziato in molte realtà, che richiede oggi una maggiore organicità nelle diocesi e un momento di sintesi e di rilancio a livello nazionale. L’iniziativa, di seguito presentata, nasce con l’intento di far crescere la capacità dei soggetti protagonisti del progetto culturale di programmare insieme interventi significativi e raccordati, ai vari livelli e nel rispetto di esigenze diversificate. Alla luce dei molti contributi offerti in questa prima fase di lavoro, possiamo ulteriormente articolare i contenuti del cammino del progetto culturale. Siamo sollecitati infatti a riflettere e offrire proposte per presentare in modo originale l’esperienza della fede, ricercare forme di trasmissione della fede adeguate alla nuova situazione, elaborare proposte rispetto alle emergenze su cui si misura una visione dell’uomo e di società (famiglia e vita, scuola e educazione, lavoro, sviluppo e suoi limiti) e, infine, porre alcune questioni nodali connesse ai temi della libertà, dell’identità, della verità. L 6 Questa griglia, che, con le quattro direttrici appena menzionate, permette di precisare le aree tematiche in cui si articola il progetto culturale e di offrire un orizzonte comune in cui possano riconoscersi le molteplici competenze ed esperienze di persone, di centri culturali, di istituzioni, del laicato aggregato, è attraversata da due domande di fondo, che consentono di cogliere l’aspetto innovativo con cui affrontare temi non nuovi per il cammino della Chiesa. La prima: quali condizioni creare per riproporre e far crescere l’esperienza di fede cristiana in questo tempo così marcatamente segnato dal cambiamento? La seconda: quale idea e quale esperienza di persona e di società sostenere in un contesto segnato irrevocabilmente dallo sviluppo tecnologico? La proposta operativa, di seguito illustrata, intende sostenere nelle diverse realtà locali lo sviluppo di questo orizzonte di lavoro comune, contribuendo a elaborare un programma che potrà essere sempre meglio definito e realizzato grazie al radicamento territoriale caratteristico della Chiesa in Italia, per giungere a delineare sintesi comuni e condivise. L’iniziativa che viene proposta è pensata con i seguenti tempi: • settembre 2000-febbraio 2001: preparazione del programma e delle attività a livello diocesano e regionale; • 15-17 febbraio 2001: incontro nazionale del progetto culturale • marzo-giugno 2001: realizzazione delle attività e con le seguenti finalità: • realizzare un momento di presentazione pubblica dei contenuti e del metodo del progetto culturale, strutturato come insieme coordinato di iniziative locali; • proporre modalità di apertura della comunità cristiana alle diverse espressioni culturali, anche non ecclesiali; • individuare le forme, i contenuti e i percorsi con cui esprimere il rapporto tra fede e cultura nel territorio. Percorso operativo 1. Livello diocesano. Nel corso dell’anno il referente diocesano sollecita i diversi soggetti a elaborare una proposta unitaria e pubblica dei temi e delle modalità con cui il progetto culturale può prendere forma nel territorio. L’obiettivo concreto è quello di giungere a un programma di azione aperto all’apporto delle diverse componenti, condiviso e articolato con respiro pluriennale. Nella primavera 2001 viene previsto un momento di presentazione di tale dichiarazione di intenti, attraverso modalità che permettano di rendere pubblica (non limitata al solo ambito ecclesiale) e capillare la diffusione della proposta. Nel definire questo piano, sarà necessario partire dal coinvolgimento di quelle realtà che già operano in dioce- 3. DOSSIER si sul versante dell’animazione culturale. Basti pensare ad alcuni campi rispetto ai quali da tempo è da registrare un’elaborazione progettuale da parte della comunità ecclesiale, tra cui si segnala: • la formazione del laicato; • le comunicazioni sociali aperte a internet ma anche al cinema, alla musica, allo spettacolo; • la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici e del patrimonio artistico in genere; • la scuola e l’università; • lo sport e il turismo. In realtà tutti i versanti dell’animazione pastorale richiedono una capacità di fare emergere le questioni di fondo su cui il credente è tenuto a misurarsi ogni giorno per verificare la credibilità della testimonianza personale e comunitaria. Per questo, anche se l’origine di questa proposta è intraecclesiale, è importante creare subito occasioni di confronto con realtà esterne significative per il territorio. Si tratta di ripensare le forme adeguate con cui vivere la fedeltà al Vangelo, che non può essere affidata alla buona volontà del singolo. Sul piano del metodo, le iniziative programmabili dovranno tenere conto dei diversi possibili approcci per favorire un’effettiva comunicabilità dei contenuti a diversi soggetti. A titolo esemplificativo, si indicano alcune tipologie già abbondantemente sperimentate in questi anni: convegni, corsi di aggiornamento, dialoghi pubblici, conferenze stampa, spettacoli, mostre, percorsi multimediali, forum via internet, pubblicazioni. Un programma articolato dovrà prevedere diverse tipologie di proposte comunicative, magari affidate a diversi soggetti. Il primo passo necessario è quello della ricerca di coordinamento contenutistico e metodologico che pure in alcune diocesi è stato avviato, perché ciascuno si colga parte di un cammino comune. Le iniziative di livello diocesano, frutto di questa collaborazione, potranno essere segnalate al Servizio nazionale, che curerà la pubblicazione di un manifesto delle attività. 2. Livello regionale. Al fine di realizzare eventi significativi che esplicitino temi e modalità propri del progetto culturale è necessario incrementare una collaborazione tra le diverse realtà del territorio, in ciascuna regione. Il Servizio nazionale si rende disponibile a seguire e a coordinare la definizione delle iniziative regionali. L’esperienza potrà offrire l’occasione per sperimentare forme di collaborazione regionale tra i diversi soggetti che operano nella prospettiva del progetto culturale. Elenchiamo alcuni possibili eventi regionali: • dibattiti pubblici su diverse tematiche che sviluppino i contenuti del progetto culturale già emersi. Ad esempio: Libertà personale e sociale in campo etico - Identità nazionale, identità locali, identità cristiana - L’interpretazione del reale: scienza e altri saperi - Le sfide culturali del fenomeno migratorio - Come occupare il tempo libero? - Il cammino di unificazione europea - I mutamenti culturali interpellano i credenti - L’attuazione delle riforme della scuola; • rappresentazione di uno spettacolo particolarmente significativo per la tematica affrontata e per la qualità dell’interpretazione; • visione di film con seguente dibattito televisivo, attraverso la rete delle emittenti locali; • proposta di un percorso per la valorizzazione del patrimonio artistico in occasione della settimana della cultura; • allestimento di una mostra itinerante; • proposta di una pagina a tema sui settimanali diocesani della regione; • ‘festa’ regionale di sensibilizzazione sui temi del tempo libero o del rispetto del creato. 3. Livello nazionale. È previsto dal 15 al 17 febbraio 2001 l’incontro nazionale dei referenti diocesani, dei rappresentanti dei centri culturali e delle aggregazioni laicali, a sostegno dell’iniziativa che si svilupperà nell’arco della primavera. Il Servizio nazionale garantirà inoltre una copertura informativa sull’intera iniziativa, a integrazione di quella locale, per favorire il senso del progetto comune e articolato. Alcune modalità con cui verrà offerta questa immagine unitaria del lavoro saranno: • stesura di un calendario nazionale delle iniziative principali; • rilancio delle diverse iniziative tramite la pagina web; • l’informazione ai media nazionali; • pubblicazioni che riprendano i messaggi più significativi emersi nel corso dell’iniziativa. TAPPE DEL CANTIERE 2001 Le proposte per l’organizzazione dell’iniziativa regionale dovrebbero giungere entro il 31 OTTOBRE 2000 Una prima comunicazione delle iniziative diocesane, aggiornabili successivamente, dovrebbe giungere entro il 15 GENNAIO 2001 Incontro nazionale dei Referenti diocesani, rappresentanti dei Centri culturali e delle Aggregazioni laicali 15-17 FEBBRAIO 2001 Realizzazione delle iniziative regionali MARZO-GIUGNO 2001 Il calendario definitivo del cantiere 2001 sarà elaborato con l’apporto delle diverse attività locali e sarà consultabile anche su www.progettoculturale.it. 7 Csocialiomunicazioni Un sito Internet per la diocesi di Kumbakonam Kumbakonam, la prima diocesi indiana di rito latino, è entrata nella rete, aprendo un suo sito Internet. Obiettivo dell’iniziativa è quello di divulgare le attività diocesane e far conoscere la storia della Chiesa cattolica nella regione. Il sito riporta diverse notizie sui santuari locali e le biografie di tre grandi protagonisti dell’evangelizzazione missionaria, i gesuiti Costantino Beschi, Giovanni De Britto e Roberto De Nobili. Rinnovato il sito dei Salesiani Sito completamente rinnovato per i Salesiani. Dalla fine di giungo all’indirizzo www.adb.org, è possibile visitare i settori del lavoro pastorale dell’organizzazione della casa generalizia di Roma e consultare, in varie lingue, i bollettini e i prodotti di Ans - Agenzia internazionale salesiana di informazione. In video cassetta le più belle immagini del viaggio giubilare in Terra Santa Il Centro televisivo vaticano (CTV) ha editato il documentario “Giovanni Paolo II, pellegrino in Terra Santa”: una video cassetta in edizione home video VHS, della durata di 53 minuti, con le immagini del pellegrinaggio giubilare del Santo Padre. È il primo di una nuova serie di documentari sui viaggi apostolici del Papa, che presenta una significativa novità: le videocassette conterranno solo immagini filmate “da vicino” (non quelle riprese dalle telecamere “lontane” della diretta televisiva), offrendo così una documentazione “di prima mano” con pochi commenti “fuori campo”. Un concorso riservato ai nonni L’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Alessandria ha indetto un concorso provinciale riservato agli ultrasessantacinquenni residenti ad Alessandria e provincia e agli ospiti delle case di cura del territorio. Sarà possibile partecipare inviando tre tipi di 8 elaborati – poesie sul Giubileo, fiabe a tema libero e ricordi della propria vita – anche in dialetto, purché corredati di traduzione. In Francia quattro settimane di formazione per giornalisti L’Università Cattolica di Lione ha organizzato nel mese di luglio un corso di formazione per giovani giornalisti di diversi Paesi, in particolare dell’Europa dell’Est. Il corso si articola su quattro settimane una delle quali dedicata al mondo dei media attraverso l’approfondimento del tema “In che modo i mass media affrontano la sfida dell’Europa?”. Anche l’Ucsi può contare su un sito internet Si è inaugurato i primi di luglio il sito dell’Ucsi: www.ucsi.it. L’Unione cattolica della stampa italiana riunisce oltre tremila giornalisti cattolici italiani che lavorano nelle più diverse testate tv, radio, quotidiani, ecc. Attraverso il sito l’associazione vuole informare sulle sue attività, sulle manifestazioni in programma, sui documenti associativi e contribuire a far conoscere la rivista “Desk”, trimestrale di cultura e comunicazione, giunto ormai al suo ottavo anno di vita. In seguito verranno anche promossi Forum, via Internet, sui temi della comunicazione, aperti alla partecipazione di tutti. “Un modem per la missione” Il mensile “Popoli e missioni”, edito dalle Pontificie Opere Missionarie, ha lanciato la campagna “Un modem per la missione”. L’idea, presentata come proposta giubilare, è quella di finanziare, con una cifra di circa due milioni, l’acquisto di un computer portatile con modem da consegnare ai missionari che ne faranno richiesta. In Spagna 1500 artisti per il Vangelo Ha preso avvio il 13 luglio, per concludersi il 16, nell’antico villaggio spagnolo di El Burgo de Osma, la 15a edizione del “Multifestival David” che quest’anno ha avuto per tema: “Comunità reali, comunità virtuali: la sfida del XXI secolo”. La manifestazione, a carattere multimediale, riunisce ogni anno in Spagna cantanti, musicisti, attori, scultori, pittori e gruppi di danza, non solo ispirati al Vangelo, ma che hanno messo il loro talento al servizio dell’evangelizzazione ed è nata per iniziativa di Luiz Alfredo Diaz, cantante cattolico di origine uruguayana, per sostenere e rendere noto il lavoro di artisti cristiani provenienti da tutto il mondo ed impegnati nelle rispettive chiese locali. I circa 1500 partecipanti hanno dato vita a concerti, mostre e rappresentazioni teatrali e si sono impegnati in seminari e laboratori per studiare e migliorare le tecniche della comunicazione della Parola. 5. PROGETTO CULTURALE Capertoantiere Napoli • maggio Padre Mario Saviola, degli Scolopi di Napoli, presenta l’itinerario turistico-religioso “L’Appia antica, cammino di fede e cultura, attraverso le regioni Lazio, Campania, Basilicata e Puglia”. L’iniziativa, sorta grazie alla collaborazione di 32 Comuni, 7 Province, 11 Diocesi, 4 Ordini e Congregazioni religiose sulla base della recente Intesa tra il Ministero dei Beni Culturali e la CEI, mira a rendere accessibili alla pubblica fruizione santuari, chiese, basiliche, biblioteche, musei, parchi urbani, centri di formazione, di esposizione, di accoglienza, di convegnistica e di assistenza ai disabili. Milano • maggio Il Centro Culturale “San Fedele” organizza un nutrito programma di iniziative culturali. Il 4 maggio l’attrice Lella Costa interviene sul tema: “Cammini di liberazione: dalla colpa alla responsabilità”. Oltre alle numerose e varie mostre d’arte, viene proposto un itinerario giubilare di visite guidate alle opere di arte e di culto più significative dell’area milanese: Ede Palmieri e padre Andrea Dell’Asta curano i “pellegrinaggi milanesi” al Cenacolo dipinto da Leonardo, alla Cappella Portinari e alla Chiesa di San Giorgio sul Legnano, recentemente affrescata da Valentino Vago sul tema dell’Apocalisse. Per il settore dello spettacolo, il “San Fedele” propone alcune rappresentazioni teatrali offerte in modo particolare alle scuole: “Il Mago di Oz”; “Bimbi e musica”, teso ad avvicinare i bambini al linguaggio musicale; “Don Giovanni o della seduzione”. Infine nella collana “I sabati dello spirito” delle edizioni Paoline, il “San Fedele” pubblica le cinque conferenze tenute da Salvatore Natoli, Bruno Maggioni, Luis Ladaria, Ersilio Tonini e Lella Ravasi Bellocchio sul tema “Il corpo e lo spirito”. Si introduce così il tema del ciclo di conferenze della stagione 2000-2001 interamente dedicato al “corpo”. Cremona • 5 maggio Il Circolo culturale “Sant’Antonio Maria Zaccaria” organizza la conferenza di don Fermo Franguelli, presidente di una vicina casa per anziani, sul tema “Gli anziani: il gusto della vita contro il rischio dell’inutilità”. L’iniziativa prende spunto dalla lettera del Papa agli anziani, pubblicata lo scorso 27 ottobre. Lamezia Terme (CZ) · 6 maggio La Commissione per la cultura della Conferenza Episcopale Calabra promuove il convegno su “La Fides et ratio e l’itinerario della Calabria nell’orizzonte del progetto culturale”. Intervengono: S.E. Mons. Vincenzo Rimedio, Vescovo di Lamezia Terme e Presidente della Commissione, S.E. Mons. Domenico Graziani, Vescovo di Cassano allo Jonio, Alessandro Ghisalberti, Antonio Staglianò e Giuseppe Chidichimo. Bergamo • 6 maggio-17 dicembre La Diocesi, in collaborazione con il Centro Culturale “Nicolò Rezzara”, realizza l’articolato progetto culturale “Arte per te. Itinerari d’arte, percorsi di vita”. L’iniziativa intende celebrare il Grande Giubileo del 2000 con mostre di interesse internazionale, spettacoli teatrali e lirici, incontri e convegni. Dal 7 maggio al 20 agosto è aperta la mostra “Antiche sete e argenti d’Europa. Fede, arte, commercio in Val Gandino”, che testimonia il connubio tra arte, cultura e fede religiosa tra il XV e XVIII secolo e valorizza il patrimonio di oggetti sacri scaturito dagli scambi commerciali che i mercanti gandinesi hanno intrattenuto con l’area mitteleuropea. A Gandino, dopo l’inaugurazione della mostra, si svolge presso la Basilica Santa Maria Assunta la “Rappresentazione della Passione”, per la regia di Antonio Calenda con Piera Degli Esposti, frutto della collaborazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e del Teatro Stabile Abruzzese. Dal 12 maggio al 2 luglio si tiene all’interno di due antichi conventi, che ospitano due comunità religiose femminili, la mostra “Vocazioni, arte e vita come necessità”. Entrambe le vocazioni, quella silenziosa della clausura e dell’adorazione e quella dell’arte, rispondono ad una chiamata. Quattro artiste contemporanee, Manuela Cirino, Cecilia Guastaroba, Silvia Levenson e Maria Morganti, espongono le loro opere nate dal confronto con la complessa storia del convento che ospita la mostra e che ha rappresentato una fonte di ispirazione. A loro si aggiunge Shirin Neshat, di origine iraniana, nota per la sua mostra fotografica Women of Allah sulla condizio- 9 5. PROGETTO CULTURALE ne femminile nel mondo islamico. Il 13 maggio ha luogo il convegno “Colpa e pena. Per una nuova cultura della giustizia”, proposto dai Cappellani delle Carceri e dalla Delegazione Caritas della Lombardia. L’intento è di riflettere sui possibili percorsi di riforma dell’amministrazione carceraria e più largamente della giustizia penale, tenendo presente insieme la dignità dei detenuti (in buona misura tossicodipendenti e stranieri), per i quali il carcere non serve né da freno all’illegalità né da strumento di recupero, e la crescente richiesta di legalità e di sicurezza da parte dei cittadini. Intervengono: il Cardinale Carlo Maria Martini; Luciano Eusebi, docente di Diritto Penale nell’Università Cattolica di Piacenza; Giancarlo Caselli, direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria; Carlo Federico Grosso, presidente della commissione di studio per la riforma del Codice Penale; Livio Ferrari, presidente della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia; Giorgio Acquaviva, presidente regionale dell’UCSI; S. E. Mons. Giuseppe Merisi, Delegato Caritas-Giustizia della Conferenza Episcopale Lombarda. Alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea è aperta dal 10 settembre al 17 dicembre la mostra “Luce del Vero”, che espone opere di Caravaggio, de La Tour, Rembrandt e Zurbaràn. L’iniziativa si collega alle celebrazioni per la beatificazione di Papa Giovanni XXIII e all’inaugurazione del Museo Diocesano “Adriano Bernareggi”, in programma per il 26 agosto. Infine dal 17 al 24 settembre nella Piazza Vecchia di Bergamo alta viene rappresentata l’opera musicale “Sì”, ispirata al capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. Il testo è di Luca Doninelli, mentre la musica è di Roberto Andrioni. Costituzionale e presidente dell’Enciclopedia Italiana, e Lorenzo Ornaghi, professore nell’Università Cattolica di Milano. Catanzaro • 29 maggio Il Centro diocesano per la pastorale universitaria e la cultura, in collaborazione con l’Ispettorato generale del Provveditorato agli Studi, organizza un incontro di giovani, rappresentanti di otto Istituti Superiori della Provincia, sul tema del progetto educativo dell’anno scolastico in corso: “Il Giubileo e l’impegno per una società più giusta”. Intervengono l’Arcivescovo Mons. Antonio Cantisani e Alberto Scerbo, docente di Filosofia del Diritto nell’Università di Catanzaro. Nel mese di giugno inoltre, in occasione della presentazione del volume “L’Immacolata di Catanzaro: il culto, il tempio, l’arciconfraternita”, l’Arcivescovo ha ribadito l’importanza di collegare la cultura e la fede nell’ottica del progetto culturale e del suo sviluppo nelle realtà locali. Pisa • 1 giugno Il Centro pastorale diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi e il Settore Giovani di Azione Cattolica organizzano l’incontro conclusivo del corso di formazione per animatori e catechisti. Vittorio Sozzi interviene sviluppando il tema: “Educare i giovani a saper coniugare la fede con la vita. Da una appartenenza parziale a Cristo ad una compromissione totale per lui nella testimonianza”. Brescia • 23 maggio L’editrice Morcelliana e la “Cooperativa cattolicodemocratica di cultura” organizzano la conferenza di Giovanni Reale, docente di Storia della Filosofia antica nell’Università Cattolica di Milano, su “Le negazioni della bellezza e la domanda sul senso della vita”. Mondovì (CN) • 27 maggio La Diocesi organizza un incontro di riflessione sulle urgenze odierne in ordine alla costruzione del bene comune. Intervengono: il Vescovo Mons. Luciano Pacomio, il Vescovo di Prato Mons. Gastone Simoni, Francesco Paolo Casavola, già presidente della Corte 10 Palermo • 1-3 giugno La Fondazione “Centro Studi Filosofici di Gallarate”, in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale e l’Istituto di Formazione Politica 5. PROGETTO CULTURALE “Pedro Arrupe”, organizza un seminario residenziale di etica pubblica per ricercatori e dottorandi di ricerca sul tema: “Pluralismo e ragione pubblica”. Intervengono F. Cultrera su “I cristiani di fronte alla globalizzazione”, A. Schiavello e F. Viola su “Concezioni della ragione pubblica”; E. Pariotti su “Dal pluralismo al multiculturalismo”. I temi trattati nelle relazioni tenute e discusse durante la mattinata vengono affrontati nei gruppi di studio pomeridiani, ai quali i diversi partecipanti forniscono il proprio contributo a partire dai rispettivi campi specifici di ricerca. Roma • 3 giugno L’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro e il Servizio nazionale per il progetto culturale organizzano il primo incontro del “Gruppo nazionale di studio per la responsabilità verso il creato”. Dopo l’introduzione di don Mario Operti, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, intervengono: padre Karl Golser, dell’Istituto per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato di Bressanone, su “L’ethos della responsabilità verso il creato. Nuovi stili di vita sostenibili richiesti al singolo cristiano e alle comunità ecclesiali”; padre Maurizio Faggioni, docente di Bioetica all’Accademia Alfonsiana di Roma, su “I fondamenti teologici per un’etica dell’ambiente”; don Antonio Donghi, docente di Liturgia a Bergamo, su “Una spiritualità per il creato entro tutto l’anno liturgico”; Simone Morandini, della Fondazione Lanza di Padova, su “Le norme etiche per un impegno politicosociale dei cristiani nella responsabilità verso il creato”. Milano • 8 e 12 giugno Il “Centro Culturale di Milano” organizza due serate inserite nel ciclo di incontri di poesia e letture “vini diVersi”. L’8 giugno si svolge la proiezione in anteprima nazionale del filmato prodotto dalla RAI “Giorgio Caproni. Il seme del pianto” di Gabriella Sica per la regia di Gianni Barcelloni. Intervengono Luca Doninelli, Daniele Piccini e l’autrice. Il 12 giugno si tiene un incontro con Jean Pierre Lemaire, considerato uno dei più importanti poeti francesi del momento. La conversazione e la lettura poetica è coordinata da Davide Rondoni. Roma • 14-16 giugno I “Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia” organizzano il proprio pellegrinaggio giubilare all’in- terno del quale si collocano alcune iniziative culturali: le conferenze di Mons. Antonio Pitta su “Dio Creatore nel pensiero di Paolo”, di Piero Santini su “Dio Creatore nella musica” e di padre Fiorenzo M. Gobbo su “La gloria di Dio risplende nel creato”; il concerto di musica devozionale medioevale “Voi ch’amate lo Criatore”; la lezione magistrale di Donato Valli, docente di Letteratura Italiana nell’Università di Lecce, in occasione della consegna del XVIII Premio Letterario Maria Cristina; la tavola rotonda sul tema “Nel rispetto dei diritti umani il segreto della pace vera”, coordinata da Vittorio Sozzi, con interventi di Pier Luigi Zampetti, docente di Dottrina dello Stato nell’Università di Genova, di Giuseppe Magno, magistrato, e di S. E. Mons. Elio Sgreccia. Napoli • 20 giugno Il Centro Culturale “Oltre il Chiostro”, la rivista Micromega, e il Dipartimento per il dialogo interreligioso dell’Accademia del Mediterraneo organizzano un dibattito tra Roberto Esposito, Paolo Flores D’Arcais, Bruno Forte e Vincenzo Vitiello sul tema: “Dio esiste? Un confronto a più voci su cristianesimo e ateismo”. Moderatore è Paolo Gambescia, direttore de Il Mattino. Lo stesso 20 giugno il medesimo Centro Culturale, in collaborazione con il Dipartimento per il dialogo interreligioso dell’Accademia del Mediterraneo, organizza, in occasione della pubblicazione dei volumi “Il medico e il malato” di N. Entologo e “Il consenso informato” di S. Awear, una tavola rotonda sul tema: “Quale rapporto tra medico e paziente?”. Intervengono: Lorenzo De Caprio, Pasquale Giustiniani, Goffredo Sciaudone e Bruno Zamparelli. Fiesole • 21 giugno Il Centro Culturale Cattolico di Fiesole e la Fondazione “Giorgio La Pira” organizzano un incontro sul tema: “Teresa di Lisieux e Giorgio La Pira pellegrini di Dio”. L’iniziativa, curata dalla Comunità di San Leolino e programmata in preparazione all’accoglienza delle reliquie di Santa Teresa in diocesi, intende essere un’occasione di riflessione sugli aspetti che accomunano questi due personaggi della spiritualità contemporanea. L’Aquila • 24-30 giugno Numerosi enti, tra i quali l’Università di L’Aquila, la Libera Associazione Internazionale Università della Preghiera di L’Aquila, il Centro Aletti di Roma e la Casa 11 5. PROGETTO CULTURALE Balthasar di Roma, promuovono un Convegno internazionale interdisciplinare dal titolo “Orationis Millennium”. L’iniziativa intende approfondire la conoscenza della dinamica dei processi di simbolizzazione e di motivazione, per promuoverne la pratica interdisciplinare in ambito socio-culturale-sanitario, con particolare attenzione al mondo giovanile impegnato negli studi superiori e universitari. Tra i relatori si segnalano il Cardinale Carlo Maria Martini, il Vescovo di L’Aquila Mons. Giuseppe Molinari, Elmar Salman, Luigi Lombardi Vallauri e Jacques Servais. Stresa (VB) • 16 luglio-4 agosto Il Centro Culturale “Charles Péguy” organizza una mostra fotografica ed una serie di “Tre concerti per riflettere sulla realtà e sulla vita”. “Jardim Felicidade” è il titolo della mostra del fotografo Paolo Pellegrini, che documenta la realtà dei bambini brasiliani che vivono in condizioni di povertà, abbandono e violenza, e l’impegno dell’Associazione Volontari per il Servizio Internazionale (AVSI) in loro favore. “Dalla realtà alla speranza”: tale è il percorso che si intende proporre ai visitatori della mostra, che illustra come l’impegno umano nell’educare il prossimo possa cambiare la vita delle persone. L aboratorio Dalle Riviste La rivista Communio ha pubblicato nel numero 167-168 (settembre-dicembre 1999) gli atti del seminario pubblico su “L’umanesimo cristiano per il terzo millennio”, tenutosi a Milano lo scorso 23 ottobre per iniziativa dell’Associazione culturale Hans Urs von Balthasar e dell’Associazione Sant’Anselmo per la promozione della cultura teologica e religiosa, in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale e il Servizio Formazione Permanente dell’Università Cattolica. Mons. Giuseppe Betori, sottosegretario della CEI, ha svolto una delle tre relazioni, sul tema: “Il contri- 12 buto del Progetto culturale alla nuova umanità”. Egli ha posto all’attenzione innanzitutto quella “sete di essenzialità, di autenticità che a stento viene intercettata dalle nostre agenzie pastorali e che non è patrimonio soltanto del mondo cattolico in senso stretto, ma sembra percorrere tutta la società”. Essa è stata il segreto del successo del cammino di preparazione al Giubileo che il Papa ha disegnato e proposto nella Tertio millennio adveniente. Proprio per aver messo al centro il contenuto stesso della fede articolata nei suoi misteri fondamentali, in particolare nella scansione trinitaria del triennio 1997-1999 e nella celebrazione dell’Incarnazione come centro del tempo e della storia, la proposta di Giovanni Paolo II si è affermata tanto da imporsi su “quanto faticosamente si era andati seminando per diversi anni all’interno degli orientamenti di Evangelizzazione e testimonianza della carità”. Il relatore ha quindi riassunto i contenuti emersi nel Convegno ecclesiale di Palermo, anch’esso attraversato da una “esigenza di sintesi e di essenzialità”, nei due filoni dell’ “assoluto primato della spiritualità rispetto ad ogni altro ‘fare’ della e nella Chiesa” e dell’urgenza di una riconfigurazione missionaria e di un assetto di “estroversione” delle comunità cristiane. Tuttavia – precisa Betori – “non si tratta di una qualsiasi missionarietà, bensì di quella che recupera il senso forte della verità, per aprirsi con una precisa identità al dialogo e all’incontro con l’uomo contemporaneo, nella consapevolezza che la Parola ha in sé capacità di incarnazione in ogni tempo e in ogni luogo”. I due filoni appena enunciati sono strettamente connessi alla dimensione culturale della vita di fede. In effetti l’esigenza di spiritualità corrisponde alla “traduzione in chiave religiosa della ricerca di senso che percorre la società contemporanea”; mentre la missione è “l’esplicitazione della forza che promana per se stessa Una missionarietà che recupera il senso forte della verità, per aprirsi con una precisa identità al dialogo e all’incontro con l’uomo contemporaneo 5. PROGETTO CULTURALE dalla verità da cui si è posseduti”. In questa prospettiva si comprendono allora la motivazione e l’atteggiamento che accompagnano e caratterizzano l’iniziativa del progetto culturale. “Come ripensare la presenza dei credenti nella storia in questi tempi di post-modernità, cercando di superare i divieti del laicismo, ma anche prendendo atto della situazione di pluralismo? Può il pluralismo della condizione culturale significare la rinuncia alla convinzione di avere in Cristo il fondamento e il modello di una piena umanità? È a queste domande che il progetto culturale vuole rispondere, assumendo con consapevolezza e in modo programmatico il compito perenne di coniugare fede e cultura”. Il sottosegretario della CEI non trascura di evidenziare due “motivazioni più contingenti” sottese al progetto culturale. La prima consiste nel non accettare una malintesa “diaspora culturale” dei cattolici, che da alcuni viene confusa e sovrapposta all’intrinseco e “autentico pluralismo in cui si incarna il Vangelo”. La seconda, strettamente connessa alla precedente, intende far emergere la forza propositiva e incisiva del messaggio cristiano nel concreto tessuto sociale italiano, a dispetto di qualsiasi ritirata sull’Aventino o, al contrario, di qualsiasi dispersione, entrambe le quali ci condannerebbero all’irrilevanza. Nel contesto del tema affidatogli e del seminario pubblico cui partecipa come relatore, Betori si dilunga poi su quei temi, già indicati dal Servizio nazionale nel sussidio Tre proposte per la ricerca, che a suo parere risultano emblematici di quanto il progetto culturale possa rispondere alle istanze di umanizzazione presenti e al contempo da suscitare e incoraggiare nel nostro tempo. Egli rilegge così la proposta di ricerca su Identità nazionale, identità locali, identità cristiana alla luce di quel diffuso bisogno di “una più piena cittadinanza, non solo dei credenti, all’interno di una società sempre più complessa”. In proposito viene ribadito che mai si potrà ridurre l’apporto della fede cristiana alla costruzione della polis nei termini di “pura religione civile”, capace di “farsi principio etico e anima etica di questa società”. “Occorre riproporre invece – ribatte Betori, biblista e specialista nell’esegesi degli Atti degli Apostoli – l’identità di un’esperienza di fede; occorre ridire il Vangelo e non semplicemente un’etica a questo mondo”. La pertinenza del tema Libertà personale e sociale in campo etico viene illustrata nell’ottica della “riaffermazione del concetto di coscienza, di che cosa significa formare una coscienza in un contesto pluralistico, di che cosa significa esercitare la propria libertà in una società pluralistica, e in che modo possono connettersi tra loro l’etica e il diritto in una società democratica”. Infine la proposta di ricerca L’interpretazione del reale: scienze e altri saperi viene rivisitata nella prospettiva di un umanesimo cristiano che prenda in seria considerazione l’incidenza della scienza e della tecnica sulla comprensione che noi uomini del nostro tempo elaboriamo di noi stessi. “C’è un umanesimo cristiano, che nel passato non ha preso sufficientemente sul serio le scienze e gli interrogativi che le scienze hanno posto all’uomo moderno. Noi siamo figli di quell’umanesimo che ha risposto alle critiche umanistiche alla fede, ma forse non si è fatto fino in fondo carico delle critiche scientifiche alla fede. E il sapere che oggi va dilagando è quest’altro sapere. Gli umanesimi non cristiani degli ultimi due secoli sono tutti falliti. Potrebbe essere facile per l’umanesimo cristiano ergersi sulle loro rovine. Meno facile è farsi spazio all’interno del non-umanesimo scientifico, che è l’ottica con cui oggi si trattano le cose e ci si tratta tra di noi”. Dopo aver accennato a due orizzonti più ampi nei quali si collocano le istanze di umanizzazione provenienti dal contesto culturale attuale – istanze che con il progetto culturale si vorrebbero decifrare e raccogliere – quali il “problema del tempo” e “il problema della comunicazione”, Betori conclude con un ricentramento cristologico di tutta la sua riflessione su un umanesimo cristiano per il terzo millennio. “Operare per il progetto culturale significa scommettere sulla vitalità perenne della fede e sulla sua capacità anche oggi di svelare all’uomo una comprensione più autentica e più profonda di sé. Ma, ciò che più conta, questa comprensione non ci è offerta da una teoria, bensì da una persona, quella di Gesù. (...) Cercare una ‘nuova umanità’, in questa prospettiva, è il dono fatto ai credenti e che i credenti possono e debbono fare ai fratelli in umanità, indicando Cristo come fonte, modello e meta”. Operare per il progetto culturale significa scommettere sulla vitalità perenne della fede e sulla sua capacità anche oggi di svelare all’uomo una comprensione più autentica e più profonda di sé 13 Ncattoliciovità dai media proprie esperienze per sentirsi parte di un’unica Chiesa”. La redazione della pubblicazione è composta da catechisti, seminaristi e laici. Burundi: una radio per la pace Il 15 maggio scorso hanno preso il via le trasmissioni di Radio Ivyiziro (Radio Speranza). “I suoi programmi riguarderanno i temi della pace, della coabitazione pacifica e della riconciliazione”, ha spiegato il direttore, Samuel Nimubona. Radio Ivyiziro è la quarta emittente radiofonica privata del Burundi, nonché la prima di ispirazione cristiana. Settimanali diocesani in pericolo La Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e il Consis (Consorzio Nazionale Servizi Informazioni Settimanali) considerano il nuovo progetto per l’editoria, all’esame del Parlamento, estremamente pericoloso per i settimanali diocesani. Don Vincenzo Rini, presidente della Fisc, e Roberto Massimo, presidente del Consis, in una audizione alla Commissione parlamentare cultura scienza e istruzione, hanno sottolineato che “la graduale riduzione e quindi l’eliminazione dei contributi diretti agli editori senza scopo di lucro causerebbe la scomparsa di moltissime testate storiche e la riduzione di posti di lavoro.” È stato così riaffermato il ruolo specifico dei settimanali diocesani quali organi di informazione sul territorio, da sempre un contributo allo sviluppo del pluralismo, al mantenimento della democrazia informativa e allo sviluppo delle identità locali. Ulteriori preoccupazioni riguardano anche le future tariffe postali: i settimanali cattolici del Piemonte e della Valle d’Aosta chiedono “una equiparazione formale ai quotidiani di informazione”, che costituirebbe “un passaggio decisivo per evitare ulteriori discriminazioni con le tariffe postali”. Nasce un periodico per i cattolici del Laos Avrà cadenza trimestrale il nuovo periodico promosso dal vicariato di Vientiane, nel Laos. Nato in una regione in cui i cattolici rappresentano una esigua minoranza, 36mila su 5 milioni di abitanti, ha come obiettivo quello di favorire il collegamento tra le varie comunità locali, nonché di “aiutare i cattolici laotiani, anche quelli delle zone più remote, a condividere le 14 “Vita trentina” vince il “Val di sole” Il settimanale diocesano “Vita trentina” è il vincitore della Targa dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige nell’ambito del Premio “Val di Sole”, dedicato quest’anno al tema “Le età dell’informazione”. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Folgarida il prossimo 4 agosto nel salone del Centro Congressi e sarà condotta da Oliviero Beha. Fisc: corsi estivi per giornalisti Si svolgerà a Someda, dal 21 al 25 settembre, presso la villa del Seminario di Crema, il seminario di giornalismo rivolto ai professionisti cattolici, promosso dalla Commissione cultura della Fisc, la Federazione italiana dei settimanali cattolici. “I moduli”, riporta don Giorgio Zucchelli, presidente della Commissione, “saranno i seguenti: la scrittura giornalistica; le istituzioni pubbliche civili ed ecclesiastiche; questioni giuridiche, con particolare riguardo alla legge sulla privacy, e codici di autoregolamentazione”. Obiettivo del corso “è quello di favorire la partecipazione del maggior numero di collaboratori, ma anche di mantenere un proficuo scambio di conoscenze tra gli operatori dei settimanali del Nord, del centro e del Sud”, prosegue don Zacchelli. La Commissione cultura ha fissato, inoltre, le date dei corsi per il 2001, che si svolgeranno: a marzo (a Firenze), a maggio (sulla Costa Amalfitana) e a settembre (in Sicilia). Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sui corsi e sulle modalità di iscrizione potrà contat- 6. NOVITÀ DAI MEDIA CATTOLICI tare “Il Nuovo Torrazzo di Crema”, ai numeri 0373/256350, oppure inviando un fax al numero 03737257136. Un documentario sul Papa Il Centro Televisivo Vaticano, con la Nova-T di Torino, in collaborazione con Euphon, ha presentato a Roma il documentario intitolato “Giovanni Paolo II. Quasi un’autobiografia”. L’opera ripercorre alcuni momenti della vita del Santo Padre: dall’infanzia a Wadowice, in Polonia, agli anni del teatro, dal lavoro in fabbrica, dall’inizio della vocazione sacerdotale ai quasi 22 anni di pontificato. “Il documentario si snoda attraverso una lettura della vita del Papa, con i momenti più significativi del nostro secolo, utilizzando la voce del pontefice nel ruolo di se stesso”, ha spiegato il regista, Michelangelo Dotta. Nuova vita per Radio Amicizia Vita nuova per Radio Amicizia. L’emittente Sanremese, che copre tutta la provincia di Imperia, ha ridefinito i suoi palinsesti, presentandosi al pubblico in una versione completamente rinnovata. Informazione e musica di qualità sono i capisaldi della nuova programmazione, anche se non mancano momenti dedicati all’approfondimento evangelico, alla cultura e allo sport. Radio Amicizia, oltre alla redazione locale, si avvale della collaborazione con il Circuito Marconi e l’agenzia radiofonica Blu Sat 2000. L’emittente è diretta da don Angelo Di Lorenzo, a nome del vescovo di Ventimiglia-San Remo, monsignor Giacomo Barabino. Media a Treviso: cambiamenti in corso Il settimanale diocesano di Treviso “La Vita del Popolo” e l’emittente “Radio Vita-Circuito Marconi” hanno un nuovo direttore. La scelta del vescovo Paolo Magnani è caduta su Lorenzo Biagi, insegnante di filosofia nello studio teologico del seminario diocesano e nel collegio vescovile “Pio X”, chiamato a succedere a don Dioniso Rossi. Biagi. Dopo Dino Boffo, direttore di “Avvenire”, è il secondo direttore laico dei media diocesani nominato da Magnani, vescovo particolarmente attento alla valorizzazione del laicato. 15 Edei media conomia ü Accordo Seat - Databank Seat pagine Gialle ha raggiunto un accordo per rilevare il 93,5% di Databank Spa, editore italiano specializzato nel business information, che nel 1999 ha registrato un fatturato consolidato di 13,1 milioni di euro. web, miglior colonna sonora web, miglior soggetto web, miglior computer animation web, targa web di Cinecittà al miglior cortometraggio prodotto da una scuola di cinema. I premi verranno assegnati a Cinecittà nel mese di novembre: 1000 metri di negativo 35 mm Kodak, sviluppo e stampa del materiale da parte di Cinecittà Holding, 5 milioni di lire da parte della BNL per i corti prodotti dalle scuole di cinema, la diffusione dei cortometraggi vincenti su Studio Universale e Coming Soon. Nasce RTL, colosso europeo dell’audiovisivo La Commissione europea ha autorizzato l’acquisizione dell’impresa britannica di produzione televisiva Pearson Television da parte del gruppo audiovisivo CltUfa, che, detenuto dall’impresa belga Gruppo Bruxelles Lambert e dalla tedesca Bertelsmann, controlla 22 canali televisivi e 18 stazioni radiofoniche in nove paesi Ue, per qualcosa come 120 milioni di telespettatori. La nuova struttura che nascerà sarà il “Gruppo RTL”, controllato per il 37% da Bertelsmann, al 30% da GBL e al 22% da Pearson. Il rimanente 11% dovrebbe essere quotato in borsa. France Soir acquisisce un settimanale Il quotidiano francese “France Soir” ha acquisito il settimanale “L’evenement de jeudi” e lo trasformerà in un suo supplemento culturale. Il settimanale, del gruppo Hachette Filipachi, era stato acquistato nell’ottobre scorso da Marianne Fianances, ma, nonostante l’investimento di oltre sei milioni di euro, la tiratura si è soffermata attorno alle 80.000 copie, 30.000 in meno rispetto alle aspettative della Marianne Finances. Fininvest: utile netto a 271 miliardi Tempo di bilanci per la Fininvest che chiude il 1999 con un risultato operativo consolidato di 804 miliardi, il 69,3% in più rispetto al 1998 e un utile netto che passa da 31 a 271 miliardi. Boom di vendite per il Dvd Festival di film solo per navigatori È stato presentato ufficialmente l’ “Internet film festival” promosso da Cinecittà Holding e dedicato a cortometraggi ideati e realizzati per essere visti solo attraverso Internet. Per partecipare basterà inviare a Cinecittà Holding i propri cortometraggi della durata massima di 120 secondi che saranno giudicati oltre che dalla giuria dei professionisti (Gillo Pontecorvo, Dario Argento, Stefania Rocca e Giuseppe Rotunno) anche dai navigatori della rete. Queste le categorie in gara: miglior web clip, miglior regia web, miglior montaggio 16 Nel 1999 il mercato home video ha registrato un fatturato di 1.150 miliardi, con un incremento del 3% rispetto al 1998. In volume il mercato ha superato i 41 milioni di pezzi venduti, di cui oltre un milione e centomila Dvd; una crescita in termini di valore del 478% rispetto all’anno precedente, per un fatturato di oltre 50 miliardi. Il Rapporto annuale, realizzato da Simmaco Managment Consulting e voluto da Univideo, l’associazione degli editori audiovisivi aderente a Confindustria, fotografa così il panorama dell’intrattenimento domestico: dei 40 milioni di videocassette vendute nel 1999, 2 milioni sono andate ai noleggiatori; il noleggio, infatti, segna una ripresa, dopo un 7. ECONOMIA DEI MEDIA lungo periodo di stagnazione. Le edicole vedono una costante e drastica riduzione delle videocassette a basso prezzo, a favore di un prodotto di maggiore qualità. Il consumatore abituale si trova nella fascia 35-44 anni, seguita dai vicino dai giovani fino ai 34 anni. Le famiglie con bambini, poi, rappresentano quasi la metà delle vendite pur essendo pari a meno di un terzo della popolazione. Le videocassette di cartoni animati sono quelle più vendute. Sul piano dei contenuti il peso dei titoli esteri rappresenta ancora oltre il 50% del mercato. Internet: salgono gli utili di Yahoo! Ottimi risultati per il secondo trimestre di Yahoo!. I dati fanno registrare un superamento sia degli utili del 1999, che delle previsioni degli analisti. Il primo portale di Internet ha infatti realizzato 65,5 miliardi di dollari, circa 130 miliardi di lire, contro una perdita di 236 mila dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Il giro di affari di questo secondo trimestre è stato di 270,1 milioni di dollari, circa 550 miliardi di lire, in rialzo del 110% rispetto allo stesso periodo del 1999. Solo nel mese di giungo il portale ha registrato un traffico di 680 milioni di pagine visitate ogni giorno, mentre nel secondo trimestre sono stati aggiunti 800 nuovi punti di vendita all’interno della piattaforma di commercio elettronico. Nello stesso periodo le aziende che si sono appoggiate alle pagine di Yahoo! per pubblicizzare i loro prodotti sono state 3.650. Dei 270 milioni di dollari di utili realizzati nel secondo trimestre 28 milioni provengono dalla divisione europea. Il network Yahoo! Europa gestisce otto siti e nel solo mese di giugno il suo traffico è salito di oltre un milione di pagine con 27 milioni di singoli utenti. Cinema: Andrea Occhipinti nuovo presidente dell’Unidim Andrea Occhipinti è il nuovo presidente dell’Unidim, l’unione che organizza nell’Anica i distributori cinematografici. Succede a Manfredi Traxler, recentemente scomparso. I due vicepresidenti sono Richard Borg, direttore generale della Uip e Francesco Pamphili, titolare della Morgan. Rai: società con e.Biscom per il video portale a banda larga e nuove nomine È nata la prima piattaforma televisiva on demand per news, fiction ed intrattenimento. Il Cda della Rai, ha approvato la costituzione della società mista con e.Biscom che era stata già delineata con accordo preliminare dello scorso dicembre. La nuova società, che sarà controllata per il 60% dalla Rai e per il 40% da e.Biscom, avrà un capitale iniziale di 28 miliardi di lire. L’offerta editoriale (news, sport, varietà, film, musica) in modalità “video on line” sarà fruibile sia su Pc che sugli apparecchi televisivi dotati di “set top box”. La nuova società svilupperà anche servizi di e.commerce, aprendo prospettive per la commercializzazione di film, fiction e grandi eventi. Il Cda della Rai ha nominato, inoltre, Francesco Pinto, responsabile della divisione produzione Tv, per fiction lunga serialità a basso costo, con sede a Napoli e Giuseppe Cereda alla direzione di Raitre. Agostino Saccà sarà responsabile della divisione marketing e Stefano Gigotti della nuova società con e.Biscom di cui sopra. Internet: Aol offre tv, e-mail e chat insieme Sati Uniti: Aol propone una nuova tv interattiva. Il servizio consiste in uno speciale apparecchio che, se collegato al televisore, permette di guardare i programmi preferiti e nello stesso tempo “chattare” con altre persone, scrivere e-mail o navigare su Internet. AolTv non si differenzia di molto rispetto alla web-tv ideata tre anni fa da Microsoft, ma offre in più “im”, il servizio di messaggeria istantanea che vanta ben 90 milioni di utenti; basta, infatti, schiacciare un pulsante per ridurre i programmi televisivi a una parte dello schermo e sull’altra è possibile mandare messaggi immediati ad altri utenti, sia che posseggano una Aol Tv, sia che usino un normale pc. Il costo dell’apparecchio è di 250 dollari, circa 500 mila lire. Cable & Wireless: continua l’espansione in Europa Continua la politica di acquisizioni di Cable & Wireless nel settore Internet. La società britannica di tlc ha comprato cinque aziende legate alla rete: un’operazione da 100 milioni di dollari con la quale si è assicurata il controllo della francese Pictime, della tedesca Pop, delle olandesi Widex Bv e Impact Group e della spagnola Easia. 17 Isullafattistampadel mese ✍ Gay pride Le parole del Papa sul “gay pride”, pronunciate subito dopo le celebrazioni per il Giubileo nelle carceri, hanno riaperto il dibattito sul rapporto tra Chiesa e “Stato laico”, con relativi commenti ed editoriali pubblicati dai quotidiani nazionali del 9/7. “Non abbiamo alcuna difficoltà – scrive Piero Ostellino sul Corriere della Sera – a rispettare l’amarezza del Papa, e persino a comprenderla, entro i limiti della partecipazione all’afflizione di un’autorità morale che ha convinzioni diverse in materia di sessualità (...). Ciò che, invece, non ci sembra né comprensibile, né tanto meno condivisibile, è la natura del tutto particolare, con i relativi vincoli, che la Chiesa e il Papa continuano ad assegnare a Roma in quanto ‘cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo’. Natura e vincoli, cioè, di una sorta di ‘città santa’, governata non solo dalle leggi dello Stato, ma anche surrettiziamente, da quelle della Chiesa”. Vittorio Messori, sullo stesso quotidiano, non nasconde la sua delusione (e quella dell’intero mondo cattolico) per quella che si è dimostrata una “crociata 18 di slogan”, più che una battaglia per i diritti civili. “L’ideologia gay – commenta lo scrittore a proposito del raduno mondiale degli omosessuali – vuole ignorare la ricchezza di una riflessione che da decenni prosegue nella Chiesa e che si è espressa tra l’altro anche in encicliche, in documenti di congregazioni vaticane e di Conferenze episcopali, nonché in molti discorsi di Giovanni Paolo II (...). Espressioni che non sembrano davvero rientrare nello schema aggressivo cui si ispiravano molti slogan sentiti in questi giorni. Parole, comunque, alle quali seguono i fatti: in tutto il mondo, si devono all’iniziativa di religiosi o di laici cattolici molte delle più efficaci strutture di assistenza agli affetti da quell’Aids che colpisce soprattutto gli omosessuali”. “Il mestiere del Papa è quello di dire la verità, e quindi di andare, molto spesso, controcorrente”, osserva (sempre sul Corriere) Giorgio Rumi, secondo il quale non c’è contraddizione tra il Papa che, nella stessa mattinata, chiede clemenza per i carcerati e quello che esprime “amarezza” per il gay pride: “A Regina Coeli il Papa ha chiesto clemenza, non un provvedimento da ‘liberi tutti’. E ha invitato chi è in carcere al pentimento e al ravvedimento. Allo stesso modo, all’Angelus ha ribadito la condanna di ogni discriminazione contro gli omosessuali, dicendo chiaramente che vanno rispettati. Ma un conto è il diritto a non essere discriminati, un altro è la pretesa di mettere le unioni omosessuali sul piano delle famiglie. Mi pare insomma che, in tutti i casi, il Papa abbia difeso dei diritti naturali: quello dei gay ad essere rispettati, quello dei carcerati a vedersi assicurata la possibilità di un riscatto e quello delle famiglie”. Giubileo nelle carceri “Trovatemi una schiena dritta, davvero dritta capace di dire questo al Papa, e anche dentro le celle e nei corpi di guardia ci si sentirebbe capiti come uomini, da uomini. Invece da fuori non gli arrivano che zaffate di adulazioni, rumori di dispute futili e imbrattate, solidarietà di pura finzione. E fasci di giornali che parlano di Papa, spes unica, ogni giorno”. È quanto scrive Guido Ceronetti sulla Stampa (2/7), definendo l’appello del Papa per il Giubileo nelle carceri una indebita interferenza del Vaticano nelle vicende del nostro Paese. A rispondergli è Gian Carlo Caselli sullo stesso quotidiano (03/07). “Il segno di clemenza invocato dal Papa a vantaggio di tutti detenuti – scrive il direttore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – non si presenta come 8. I FATTI DEL MESE SULLA STAMPA re ripetere la parola di Cristo sulla croce: perché ci hai abbandonati? Tutto il resto, leggi rinnovamento delle strutture carcerarie e quanto ci insegna e ci ha insegnato la storia è destinato a scomparire nell’oceano del niente, del nulla e della disperazione”. Prostituzione ingerenza né come invito ad una bontà emotiva, comprensibile solo rivolgendo il proprio sguardo alla fede. È molto di più. È invito perché le revisioni del sistema carcerario siano il risultato di riflessioni e progetti alti, non imprigionati in logiche di mero consenso o di emergenza. Questo livello alto può consentire alla giustizia di non identificarsi unicamente con la pena del carcere; e di rispondere alle esigenze di sicurezza senza limitarsi a segregare e nascondere dietro un muro chi, avendo sbagliato, deve certo pagare un prezzo: da stabilire, però, tenendo anche conto che spesso, per mille ragioni, si sbaglia anche perché si è costretti a operare in condizioni di assoluta debolezza; o addirittura perché (tossicodipendenti o stranieri) di fatto si finisce per essere delegati a subire anche le conseguenze di colpe altrui”. “Il problema delle carceri troverà soluzioni migliori se prendiamo coscienza di essere noi stessi prigionieri di pregiudizi che paralizzano ogni creatività sociale, se portiamo il peso dei delinquenti di casa nostra con lo stesso amore con cui portiamo il peso dei nostri vecchi e dei nostri disabili e se crediamo che in ciascuno uomo vi sia un angolo puro e tenero rimasto intatto”. È il commento del card. Roger Etchegaray (Corriere della Sera, 9/7) al Giubileo nelle carceri, celebrato a Roma il 9 luglio scorso. A Regina Coeli, fa notare Carlo Bo sul Corriere della Sera (9/7), Giovanni Paolo II “ha portato soltanto, con l’idea di perdono, la promessa di speranza e nello stesso tempo ha affidato a Dio la salvezza che non rientra soltanto nei compiti degli uomini e delle loro leggi e invece appartiene al destino generale dei singoli e delle società. Se è vero come è vero che le carceri sono uno scandalo, è altrettanto vero che all’origine di ognuno di noi e di ogni società c’è sempre il dato violento del male e del peccato”. Di fronte ad una situazione del genere, per Bo, “non c’è che la parola del salmista oppu- Fa discutere – sui principali quotidiani nazionali del 6/7 – la proposta del Ministro per gli Affari sociali, Livia Turco, sulla “depenalizzazione” della prostituzione, consentendone l’esercizio tramite case autogestite dalle stesse prostitute. In un’intervista rilasciata alla Stampa, il Ministro precisa che si tratta di apportare alcune modifiche alla legge Merlin, con una precisazione, però: “Chiudere le case fu atto di grande civiltà. Sia per le donne sia per lo Stato. Le donne furono liberate dalle catene dello Stato e questo fu liberato da una vergogna, quella di essere il gestore del commercio. E poi, francamente, riaprire le case sarebbe inefficace per il tipo di prostituzione che c’è oggi.” Riaprire le case chiuse, spiega in altre parole Turco, sarebbe una soluzione non idonea per le prostitute di oggi, che “sono, all’80 per cento, né più né meno che schiave”. Secondo il Ministro, la prostituzione è e deve rimanere “un fatto privato, non perseguibile penalmente. Ma oggi non è così, basta guardare cosa sono le nostre strade, i nostri parchi. Per questo dico che in certe parti la legge Merlin è datata”. Poi, la proposta concreta: “Immagino una prostituzione che si svolga all’interno di appartamenti, con prostitute che si possano organizzare in cooperazioni. In questo modo si raggiungerebbero diversi obiettivi: prima di tutto, si toglierebbero dalle strade molte donne, restituendo loro un po’ di dignità, in secondo luogo si darebbe un brutto colpo a sfruttatori e criminalità. Inoltre, si garantirebbe più sicurezza alla cittadinanza”. D’accordo con il “coraggio civile” del Ministro Turco si dichiara Massimo Valentini (Repubblica, 6/7), secondo il quale “contro la prostituzione, come in tanti altri campi, il proibizionismo non paga. Non basta vietare, reprimere, punire. Anzi, molto spesso questo è proprio il sistema per alimentare il fenomeno nelle condizioni peggiori, per aumentare il pericolo, per allargare l’area del rischio e del contagio. Così si finisce per trasformare il vizio o la debolezza di una minoranza in una piaga aperta per tutta la società”. 19 8. I FATTI DEL MESE SULLA STAMPA “Non siamo alla riapertura delle case chiuse, ma la formula proposta dal ministro Turco va comunque in quella direzione”, commenta Isabella Bossi Fedrigotti sul Corriere della Sera, e prosegue: “Il passo non è da poco, dopo quasi cinquant’anni durante i quali un luogo simile non poteva nemmeno venire nominato, ma è molto probabile che al di là della buona volontà del ministro, che ha diffusamente sottolineato la necessità di ‘salvaguardare le donne sfruttate’, a trarre il maggior vantaggio dalla eventuale istituzione di queste case saranno coloro che oggi sono costretti ad assistere sera per sera lungo viali, strade, stradine, vicoli, parchi e interi quartieri al triste mercato della carne a cielo aperto”. Difficilmente, però, precisa la scrittrice, “le case autogestite rappresenteranno la salvezza per le piccole schiave albanesi, moldave, polacche o nigeriane cadute nelle grinfie del racket. Chi potrà garantire, infatti, che non saranno direttamente gli sfruttatori ad affittare gli appartamenti e metterci dentro cinque, sei, sette ragazze da trattare e maltrattare esattamente come prima?”. Immigrazione “Sommando i processi demografici in atto con le ammissioni sempre più esplicite in sede economica e politica che restringere il flusso degli immigrati sarebbe un rischio per il Paese, le previsioni sul futuro della popolazione cambiano”. A sottolinearlo è Luciano Gallino, sulla Stampa (13/7) che in margine agli ultimi dati Istat riflette sulla “risorsa immigrati”. Gli extracomunitari, commenta Franco Cardini (Resto del Carlino, 12/7), “non riescono a tamponare la falla del decremento demografico. Gli italiani fanno troppi pochi figli, e solo in parte l’immigrazione straniera riempie i vuoti lasciati da un popolo – il nostro – che sembra abbia deciso l’etnosuicidio per una sorta di egoismo generazionale”. Lo storico, in altri termini, si 20 dimostra preoccupato per “il quadro etico degli italiani che emerge in filigrana dietro la questione degli immigrati. Un popolo di giovani abulici che tende a non impegnarsi nel lavoro; di coppie che preferiscono non avere figli, e non certo per motivi economici; di gente pronta a protestare contro le presenze extracomunitarie che inquinano la nostra cultura, ma che non si fa scrupolo poi di sfruttarle”. Al tema delle migrazioni Il Sole 24 ore di domenica 9/7 dedica l’inserto centrale “Tempi moderni”. “Come saranno le migrazioni del XXI secolo?” È la domanda a cui tenta di rispondere, dalle colonne del Sole 24 ore (9/7) Massimo Livi Bacci, secondo il quale in tema di immigrazione la tendenza all’aumento delle diseguaglianze “continuerà per molto tempo anche se la teoria dice che, alla lunga, l’integrazione delle economie dovrà portare ad una convergenza nei livelli di benessere”. Un orizzonte ancora lontano anche perché oggi “il motore dello sviluppo è l’innovazione tecnologica e questa si concentra e si riproduce nei Paesi ricchi.”. Secondo Amartya Sen (Sole 24 Ore, 13/7), “è opportuno considerare il fenomeno migratorio in una prospettiva generale e ‘storica’ che risulterà in contrasto con il modo concitato con cui viene affrontato dalla politica corrente”. Nonostante le contraddizioni, sostiene Sen, come oggi “non è possibile sfuggire alla globalizzazione”, così “è impossibile non accettare le migrazioni internazionali”. “Una prospettiva globale è necessaria quanto quelle nazionali o regionali (...) Quanto qualsiasi Paese (...) – conclude l’economista – considera il proprio atteggiamento nei confronti delle migrazioni, non può prescindere dall’idea di una grande storia che sovrasta le piccole. La storia della civiltà umana dipende dai movimenti di persone così come dai beni di prima necessità e dalla tecnologia”. “Se vogliamo continuare ad essere una sola nazione, non possiamo limitarci ad accogliere: dobbiamo mirare a integrare”. Questa la tesi di 8. I FATTI DEL MESE SULLA STAMPA fondo dell’articolo di Ernesto Galli Della Loggia (Corriere della Sera, 17/7), che ha riaperto sui giornali il dibattito sull’immigrazione, anche in margine a recenti proposte e dibattiti intra ed extraparlamentari. Galli Della Loggia, in particolare, sottolinea “il carattere non etnico o razziale bensì culturale dell’idea di nazione (...). Per diventare cittadino di un Paese, cittadino italiano in questo caso, bisogna aderire ai valori che informano le nostre istituzioni e la nostra società, bisogna desiderare esplicitamente di farlo rinunziando alla propria precedente appartenenza, e infine bisogna concretizzare tale volontà associativa nonché la volontà di inserimento nella nuova patria mostrando di conoscerne la lingua”. “Ci ritroviamo con una massa consistente di stranieri, destinata a rafforzarsi rapidamente, ma ancora non siamo in grado di avere una politica di grande respiro”. Sabino Acquaviva, sulla Gazzetta del Mezzogiorno (18/7), fotografa così l’atteggiamento dell’Italia nei confronti dell’immigrazione. “Visto il processo di autogenocidio demografico – prosegue il sociologo – della società italiana, abbiamo bisogno degli stranieri per compensare le mancate nascite (...). Per raggiungere questo scopo dobbiamo trasformare gli immigrati, e soprattutto i loro figli, in italiani e in europei. E dunque, per raggiungere questo scopo dobbiamo dare vita, molto rapidamente, a una politica europea: i singoli Stati dell’Unione non sono in grado di pilotare da soli un fenomeno che riguarda Paesi che, nel complesso, hanno alcuni miliardi di abitanti”. Contro l’uso “ambiguo, strumentale e banalizzato” che viene fatto di termini come “nazione”, società “multietnica” e “multiculturale”, si scaglia invece Ida Magli (Giornale, 18/7), che a proposito dell’articolo di Galli Della Loggia scrive: “Se gli stranieri dichiarano di obbedire alla Costituzione, di saper parlare un po’ d’italiano e se sono nati o residenti in Italia da qualche anno, sono italiani, quale che sia la loro cultura. Tali semplificazioni non sono accettabili neanche con il massimo di buona volontà. Nazione e cultura sono la stessa cosa, termini interscambiabili. Senza Nazione le culture muoiono (come succede oggi agli zingari perché nomadi)”. Eutanasia “Il nostro codice deontologico è chiaro, chiarissimo. L’eutanasia è una pratica non ammissibile. E non abbia- mo intenzione per il momento di tornare a discutere questo punto”. È quanto dichiara Aldo Pagni, presidente della Federazione dell’Ordine dei Medici, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera (13/7), dopo che il dibattito sull’eutanasia è tornato sui giornali, in seguito ad una recente indagine e ad una “question time” alla Camera a proposito della “dolce morte” (in seguito alla quale il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, ha chiesto al Comitato nazionale di Bioetica di pronunciarsi). Di parere opposto a quello di Pagni è Luigi Manconi, che sul Resto del Carlino (13/7) ricorda l’esistenza di tre diversi disegni di legge “sul diritto ad una morte dignitosa”. Uno di questi, in particolare, “muove dal principio della libertà terapeutica – informa Manconi – per affermare che ‘ogni tipo di intervento sanitario che non sia richiesto e che non abbia il consenso della persona interessata deve considerarsi illecito’ e che, in ragione del principio di dignità, in caso di patologia irreversibile e dolorosa, ciascuno ha il diritto di scegliere consapevolmente le modalità della fine della propria esistenza”. Anche se l’eutanasia è una questione “ormai sul tappeto”, un fatto è certo: “nessuno prenderà l’iniziativa di una riforma della legge vigente”. La previsione è di Indro Montanelli (Corriere della Sera, 18/7), secondo il quale “in Parlamento maggioranza e opposizione (...) concordemente si defileranno perché una cosa è manifestare in favore degli omosessuali, roba che fa festa, allegria, ‘visibilità’, e di conseguenza anche voti. Altra cosa è parlare di morte: argomento che, anche se non procura più scomuniche, rischia di farti passare per jettatore, e voti non ne porta, anzi minaccia di farne perdere”. A proposito di una (per lui auspicabile) legalizzazione della “dolce morte”, Montanelli osserva: “Paese cattolico, noi non abbiamo la forza di cambiare la legge, come hanno fatto in Olanda, Paese di moralità protestante anche in coloro che non lo sono di confessione. Ma se il tabù dell’eutanasia è caduto – conclude Montanelli – se ne può parlare in libertà, sarà pure per dire che contro il diritto del paziente (questo, sì, davvero sacrosanto) di decidere fino a che limite le sue forze lo dispongono all’accettazione delle sofferenze fisiche o morali di un’agonia senza speranza, le arroganti obiezioni dei bigotti sia della Chiesa sia della Scienza sono destinate alla sconfitta, anche se ancora lontana”. 21 Rbibliografica icognizione a cura di GIANNI MARITATI Antonio Pieretti “Tv metafora del postmoderno”, Brescia, Editrice La Scuola, 2000, pp. 144, Lire 22.000. La tesi di questo saggio è tutta nel titolo: “ci pare di poter dire che – chiarisce l’autore, ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Perugia – è nella televisione, articolata in una miriade di canali ed impegnata ad estendere l’informazione a livello planetario, che trova espressione in modo significativo, anche se non completo e definitivo, la ‘presa di congedo dalla modernità’, ossia dall’epoca caratterizzata dall’idea di una totalità del mondo e di un senso unitario della storia, dalla fiducia incondizionata nei poteri della ragione, dalla certezza assoluta della realizzazione progressiva dell’umanità autentica”. Nasce da qui una riflessione complessa e impegnativa, che rimette in circolo - nel nostro panorama culturale - l’imperativo di un “orizzonte di senso” capace di riscattare l’uomo sia dall’asservimento al predominio scientificio-tecnologico che dal relativismo etico percepito come sola risposta possibile davanti alla frantumazione della “modernità”. Interessanti le oltre dieci pagine della bibliografia finale. Per altre notizie, il sito dell’editrice è www.lascuola.it. Roberto Beretta “Il piccolo ecclesialese illustrato”, Milano, Ancora Editrice, 2000, pp. 156, lire 24.000. Leggiamo alla voce Sinergia: “Una volta, quando un prete andava ad aiutare il parroco del paese vicino per le confessioni straordinarie, si diceva che gli ‘dava una mano’. Oggi è preferibile parlare di ‘pastorale di sinergia’ o magari di ‘valorizzare l’esistente in senso sinergico’, naturalmente ‘rispettando le differenze, le competenze settoriali e territoriali, le professionalità, dove ciascun soggetto interpreti un suo ruolo, ma con l’esatta percezione della sua collocazione in rete”. Ecco un bell’esempio di ecclesialese, quel linguaggio settoriale (e un po’ iniziatico) che non poche volte fa sfoggio di sé in un documento pastorale, in una omelia o in un saggio religioso. L’idea di classificarlo per voci è di Roberto Beretta, giornalista e scrittore, che ne ha ricavato un “dizionario” sorprendente, divertente, ma soprattutto molto utile: per ricordarci, come san Francesco ammoniva i suoi frati, che le parole devono essere “ponderate e caste, a utilità e edificazione del popolo”. Interessanti anche le schede che ritmano la successione delle voci, dedicate all’eccesso di produzione cartacea della Chiesa a tutti i livelli (la “documentite”), alle parole ambi- 22 gue del gergo ecclesiastico, all’uso (spesso abuso) delle sigle e delle maiuscole nella comunicazione religiosa. Il libro si avvale di una prestigiosa prefazione di Tullio De Mauro ed è arricchito dalle illustrazioni (alcune veramente originali e spiritose) di Gianni Chiostri. Sito dell’editrice: www.ancora-libri.it. Giovanni Papini-Domenico Giuliotti “Umilissime scuse”, Genova, Casa Editrice Marietti, pp. 74, lire 16.000. Nel 1923 Domenico Giuliotti e Giovanni Papini pubblicano il “Dizionario dell’Omo Salvatico”, primo volume di un’opera che - nelle intenzioni degli autori - sarebbe dovuta arrivare fino all’ottavo. Ma il libro, nonostante lo scandalo e lo scalpore suscitati sia negli ambienti laici che in alcuni settori del mondo cattolico, non ha un grande successo e il primo volume resta anche l’ultimo. In seguito però alle critiche ricevute da più parti, gli autori decidono di scrivere un pamphlet, intitolandolo – ironicamente – “Umilissime scuse”. È invece la riproposta, in termini ancora più vigorosamente polemici, della loro posizione schierata dalla parte di un cattolicesimo “integrale”, militante, diametralmente opposto a quello che il Vangelo chiama “Mondo”, dominio del male e del peccato. La riedizione di questo testo, ormai lontano e inattuale nella sua intransigenza fideistica, ha il suo fascino proprio in questa testimonianza cristiana senza ombre e senza distinguo. Può essere letto anche in chiave estremamente moderna: “scomoda” e profetica. Il libro (che riproduce in coda alcune pagine del manoscritto originale) ha anche il merito di ricordarci, come sottolinea Carlo Bo nell’Introduzione, “due scrittori oggi ingiustamente dimenticati e per i quali non è ancora venuta l’ora della resurrezione”. Il testo è preceduto da una illuminante nota di Sergio Pautasso. Mosè Chajjim Luzzatto “Il sentiero dei giusti”, a cura di Massimo Giuliani, Cinisello Balsamo (Milano), Edizioni San Paolo, 2000, pp. 218, lire 24.000. “Il fondamento della pietà e la radice del perfetto servizio di Dio consistono in questo: che l’uomo sia illuminato e confermato sulle sue responsabilità nel mondo e su ciò verso cui bisogna che egli tenga orientato il suo sguardo e il suo desiderio in ogni fatica del vivere quotidiano”. Comincia così, dopo la prefazione dell’autore, la “Mesilat Jesharim” (Il sentiero dei giusti), un classico dell’etica e della spiritualità del giudaismo, qui presentato nella prima versione integrale dall’originale ebraico del XVIII secolo. L’autore è un ebreo padovano, letterato e mistico (1707-1746), che si rivolge ai seguaci della sua religione per ricordare gli ideali dell’amore, della santità e della giustizia: ideali che, praticati con coraggio e costanza nella vita quotidiana, portano all’unione con Dio. Luzzatto, considerato uno dei padri della letteratura ebraica moderna, pubblicò “Il sentiero dei giusti” nel 1740 ad Amsterdam e da allora questo testo ha avuto grande fortuna nelle comunità ebraiche europee. La sua riproposta da parte di un editore cattolico ne sottolinea il valore universale, oltre ad offrire uno strumento culturale di prim’ordine per il dialogo fra cattolici ed ebrei. Sito dell’editrice: www.stpauls.org. (Per segnalazioni: [email protected]) Ae segnalazioni ppuntamenti di teologia per aprire fra gli studiosi un dibattito sul tema del rapporto fra teologia e comunicazione. Nell’ultimo fascicolo della rivista, pubblicato in questi giorni, compare il contributo del biblista Roberto Vignolo su Vangelo e comunicazione. Nel prossimo numero della rivista, che uscirà dopo l’estate, il liturgista Giorgio Bonaccorso affronterà il tema La dimensione comunicativa della liturgia. Cinema e sacralità, un corso “Ratio Imaginis”, convegno a Firenze L’Associazione culturale Accademia organizza, dal 20 al 26 agosto presso l’Abbazia di Vallombrosa (Firenze), un corso su Il cinema attuale di fronte al sacro. “Non si dà ragione senza immaginazione né si dà immaginazione senza ragione. Il programma prevede proiezioni di film di registi come Scorsese, Ferrara e Kieslowski, commentate da don Dario Viganò, responsabile del settore cinema e spettacolo dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, e dal prof. Antonio Termenini, critico cinematografico. Per informazioni contattare l’Associazione culturale Accademia, via Castiglione 31, 20124 Bologna, tel. 051/234994. Teologia e comunicazione Continua la serie di articoli di riflessione promossi dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali insieme alla rivista Rassegna L’esperienza teologica e l’esperienza artistica hanno bisogno di trovare la loro strada incontrandosi”. Con questa finalità la Facoltà teologica dell’Italia Centrale e l’Institut catholique de Paris organizzano, dal 26 al 28 settembre presso lo Studium Centro Studi di Firenze, il convegno di studi Ratio Imaginis. Esperienza teologica, esperienza artistica. L’iniziativa ha il patrocinio della Conferenza episcopale italiana. Sono previsti interventi di Severino Dianich, Sergio Givone, Marko Ivan Rupnik, Jérome Cottin, Carlo Nardi, Bernard Klasen, Gilberto Aranci, Denis Lavalle, Timothy Verdon, François Bousquet, Carlo Chenis, Joseph Caillot e Régine du Charlat. Le varie forme di esperienza artistica saranno presen- tate da Joseph Marty (cinema), Laurence Bernot (scultura), Giorgio Mazzanti (poesia), Giancarlo Santi (architettura) e Thierry Escaich (musica). Una tavola rotonda su L’emozione estetica: una via della conoscenza e del pensiero? vedrà la partecipazione di Geneviève Hebert e Paolo Giannoni. In programma anche una visita alla Certosa del Galluzzo e un concerto. Le iscrizioni, per l’Italia, si ricevono presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale, via Cosimo il vecchio 26, 50139 Firenze, tel. 055/428221, fax 055/4282222, e-mail: [email protected]. Un seminario su “Libertà e responsabilità” Partendo dalle conclusioni dell’analoga iniziativa dello scorso anno, il Centro studi filosofici di Gallarate, in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale, organizza, dal 28 al 31 agosto a Frascati, presso Villa Campitelli, un seminario di studio sul tema Libertà e responsabilità: implicazioni interpersonali. L’iniziativa, che approfondisce il discorso filosofico sulla libertà nelle prospettive dell’intersoggettività e dell’etica pubblica, vedrà i contributi di noti studiosi come Luigi Alici, Roberto Mancini, Franco Riva e Maurizio Chiodi. Per informazioni contattare padre Gian Luigi Brena, fax 049/8768913, oppure il Centro studi filosofici di Gallarate, tel. 049/8768735, fax 049/8768720, email: [email protected]. 23 COMITATO CENTRALE DEL GRANDE GIUBILEO DELL’ANNO 2000 • CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA • VICARIATO DI ROMA In collaborazione con il MINISTERO DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA GIUBILEO DELLE UNIVERSITÀ L’Università per un nuovo umanesimo INCONTRO MONDIALE DEI DOCENTI UNIVERSITARI EVENTI COLLATERALI Incontro mondiale dei Rettori • Incontro mondiale dei Dirigenti Amministrativi Forum mondiale degli studenti • Incontro mondiale dei cappellani universitari Roma, 9- 10 Settembre 2000 PROGRAMMA DELLE GIORNATE GIUBILARI SABATO 9 SETTEMBRE Aula Paolo VI (Sala Nervi), Città dei Vaticano INCONTRO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II CON LA COMUNITÀ UNIVERSITARIA Ore 9.00 Accoglienza Ore 9.30 Liturgia della Parola con meditazione S. Ecc. Mons. FRANCOLS XAVIER NGUYEN VAN THUAN, Presidente Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Ore 9.50 Presentazione: Prof. SERGIO ZANINELLI Rettore Università Cattolica del S. Cuore, Italia Prof.ssa JUDITH BAHEMUKA, Università di Nairobi, Kenya Saluti S. Em. Card. CAMILLO RUINI, Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma Sen. ORTENSIO ZECCHINO, Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica della Repubblica Italiana Ore 10.15 Presentazione del tema: L’Università per un nuovo umanesimo Prof. PEDRO MORANDÉ COURT, Università Cattolica di Santiago, Cile Prof. JOSEP BRICALI, Università di Barcellona, Spagna Ore 10.45 Intermezzo musicale animato dal coro interuniversitario Ore 11.15 Arrivo di Sua Santità Giovanni Paolo II Saluto S. Em. Card. PAUL POUPARD, Presidente Pontificio Consiglio della Cultura COMITATO ORGANIZZATORE Dott. Antonio Cicchetti, presidente; Prof. Paolo Arullani, vice presidente; Prof. Franco Fontana, tesoriere; Sig.ra M. Antonietta Lodadio; Mons. Lorenzo Leuzzi, segretario. Ore 11.30 Interventi di presentazione delle sintesi dei convegni a. la persona umana: Prof.ssa MARGARET MELADY, American University of Rome b. la città dell’uomo: Prof. JEAN DOMINIQUE DURAND, Università di Lyon c. la visione delle scienze: Prof. MARIJAN SUNIJC, Università di Zagabria d. creatività e memoria: Prof. KRYSZTOF ZABOKLICKI, Università di Varsavia Ore 12.00 Discorso di Sua Santità Giovanni Paolo II Benedizione Apostolica CELEBRAZIONI PENITENZIALI - ORE 16.00 Lingua italiana: S. E. Mons. ENNIO ANTONELLI, Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana Chiesa Nuova, Corso Vittorio Emanuele Lingua inglese: S. Em. Card. ALOYSIUS MATTHEW AMBROZIC, Arcivescovo di Toronto, Canada Lingua francese: S. Em. Card. CHRISTIAN WIYGHAN TUMI, Arcivescovo di Doula, Camerun Lingua portoghese: S. Em. Card. ALEXANDRE DO NASCIMENTO, Arcivescovo di Luanda, Angola Lingua tedesca: S. Em. Card. FRIEDERICH WETTER, Arcivescovo di Monaco, Germania Lingua spagnola: S. Em. Card. JUAN SANDOVAL IÑIGUEZ, Arcivescovo di Guadalajara, Messico Lingua araba: S. Em. Card. NASRALLAH PIERRE SFEIR, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Bkerké, Libano) Lingua polacca: S. Ecc. Mons. JOZEF MIROSLAW ZYCINSKI, Arcivescovo di Lublino, Polonia DOMENICA 10 SETTEMBRE Basilica di San Pietro - ore 10.00 Introduzione di S. Ecc. Mons. ZENON GROCHOLEWSKI, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA GIUBILARE PRESIEDUTA DA SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI SEGRETERIA: 4-9 settembre 2000, ore 8.30 -18.00 Segreteria Ega s.r.l. - Pontificia Scuola Pio IX Via Cavalieri dei S. Sepolcro, 1 (Via della Conciliazione) E-Mail: [email protected] - www.universitas2000.corn