8-9
2000
SSERVATORI
O & O
COMUNICAZIONE CULTURA
Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.209 • Fax 06.66398.239 - http://www.chiesacattolica.it • E-mail: [email protected]
Servizio nazionale per il progetto culturale
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.288 • Fax 06.66398.272 - http://www.progettoculturale.it • E-mail: [email protected]
1
Editoriale
Una cultura della responsabilità verso il creato
Roberto Presilla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag
2
2
Approfondimenti
Dalla materia al bit: seminaristi di teologia studiano
le nuove tecnologie
Franco Mazza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag
2
Il cantiere del progetto culturale
Servizio nazionale per il progetto culturale. . . . . . . . . . . pag
6
3
Dossier
4
Comunicazioni
sociali
• Un sito internet per la diocesi di Kumbakonam . . . pag.
• In Spagna 1500 artisti per il Vangelo
• In videocassetta le più belle immagini del viaggio
del Papa in Terrasanta
• “Un modem per la missione”
8
5
Progetto culturale
• Cantiere aperto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
9
12
6
Novità
dai media cattolici
• Settimanali diocesani in pericolo . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Nasce un periodico per i cattolici del Laos
• Burundi: una radio per la pace
• “Vita trentina” vince il “Val di Sole”
• Fisc: corsi estivi per giornalisti
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7
Economia dei media
• Accordo Seat-Databank . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Festival di film solo per navigatori
• Nasce RTL, colosso europeo dell’audiovisivo
• Boom di vendite per il Dvd
• Fininvest: utile netto a 271 miliardi
16
8
I fatti del mese
sulla stampa
• Gay pride . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Giubileo nelle carceri
• Prostituzione
• Immigrazione
• Eutanasia
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9
Ricognizione
bibliografica
• TV metafora del postmoderno . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Il piccolo ecclesialese illustrato
• Umilissime scuse
• Il sentiero dei giusti
22
• Cinema e sacralità, un corso. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Teologia e comunicazione
• “Ragio Imaginis”, convegno a Firenze
• Un seminario su “Libertà e responsabilità”
23
10 Appuntamenti
e segnalazioni
1. EDITORIALE
Udellanaresponsabilità
cultura
verso il creato
cambiare, in un senso molto profondo, la natura. In
realtà, ogni ritmo stagionale umano è inserito in
una cultura che gli dà senso e vigore: l’estate della
società industriale è assai diversa da quella della
società contadina. Tali ritmi mantengono però un
legame di qualche tipo con la stagione che si vive,
legame che può essere di tipo diverso ma che parte da
una situazione esterna non determinata da noi.
Al pari di altre distinzioni ereditate dal passato,
quella tra natura e cultura non risulta, insomma,
molto feconda, se non come immagine di uno sviluppo che tende a rimodellare ogni ritmo naturale
di ROBERTO PRESILLA
secondo una forma molto specifica di cultura, quella
economico-tecnologica. Tale vicenda è cominciata
molto tempo fa, con
la nascita delle civiltà
ibi transgenici,
agricole migliaia di
eutanasia, fe-
anni orsono e prima
condazione assistita:
ancora con l’inven-
sono alcuni dei pro-
zione del fuoco, che
blemi che ci troviamo
è anzi il simbolo
di fronte in questi
stesso della società
giorni, in cui si cerca
umana
di andare in vacanza e
agli animali. Da
di riposarsi. Sono temi
Prometeo a Mow-
destinati a un dibattito
gli ne Il libro
acceso, come abbiamo
della giungla, il
visto nei mesi passati:
fuoco simboleggia
solo la stagione, proba-
lo sforzo compiuto dal-
C
rispetto
bilmente, impedisce che
l’uomo per svincolarsi dalle necessità ‘naturali’ e la
abbiano luogo discussioni più intense sulla decisione
sua progressiva capacità di imporre i suoi desideri
della UE a favore dei cibi transgenici.
all’ambiente che lo circonda.
Già in questo fatto sembra di cogliere una curio-
È chiaro, quindi, che leggere il problema ecologi-
sa contraddizione: ci si affanna a sancire il nostro
co secondo la contrapposizione tra natura e cultu-
diritto di intervento in campo biologico nel momen-
ra è fuorviante per due ragioni complementari ma
to in cui, proprio in seguito a ritmi stagionali ben
contrapposte. Da una parte, tutta la vicenda della
radicati, l’attenzione è volta al riposo più che ai pro-
cultura umana può essere interpretata come il ten-
blemi della società. Come dire che bisogna aspettare
tativo di affrancarsi dalle dure necessità della vita
che la natura ci metta in grado di decidere, anche
per poter esprimere appieno il proprio potenziale
quando la decisione riguarda la nostra capacità di
(come afferma Platone nel Crizia; la filosofia – e
2
1. EDITORIALE
cioè la forma più alta di sapere umano, per lui –
blema dello sviluppo economico e sociale, che non
può nascere solo quando l’uomo non deve più
può essere valutato secondo i desideri di qualche
preoccuparsi del proprio cibo). Dall’altra, la natu-
individuo o di qualche gruppo sociale, ma in vista
ra biologica dell’uomo è di essere un animale cultu-
del bene dell’umanità. Lo sviluppo ‘sostenibile’ non è
rale, un animale cioè che dipende dalla sua cultura
che il primo passo verso una maggiore consapevolez-
(gli antichi avrebbero detto: dalla sua razionalità)
za dei costi, spesso elevatissimi, del progresso tecno-
per sopravvivere.
logico ed economico.
In questo senso, il problema ecologico è un pro-
Si tratta poi di avere ben presenti i collegamenti
blema epocale in quanto rappresenta il problema di
tra questioni apparentemente separate tra loro: per
una presenza responsabile dell’uomo nel creato, di
esempio, tra la questione ecologica e quella della
una presenza cioè che non si ferma alla contrapposi-
riduzione del debito dei paesi del terzo mondo. Tale
zione tra natura e cultura, tra desiderio/impulso e
riduzione potrebbe a ragione essere interpretata
regola/legge, ma che riconosce nella propria cultura
come una restituzione di quelle risorse di cui il primo
lo strumento naturale attraverso il quale abitare il
mondo si è appropriato per garantire il progresso
creato.
tecnologico ed economico. Il modello originario di
La questione della responsabilità verso il creato
tale progresso, basato sullo sfruttamento dell’uomo
comporta quindi un superamento della scissione tra
da parte dell’uomo, è ora chiamato in questione
desiderio individuale e norma sociale. A tal proposi-
dalla necessità, comune a tutti gli uomini, di cerca-
to, la figura e l’opera di Gesù (comunque rilevanti
re una convivenza pacifica.
per lo stretto legame tra creazione, incarnazione e
Si tratta, infine, di inserire la riflessione sulla
redenzione) sono ricche di stimoli per l’uomo con-
responsabilità verso il creato nella domanda di senso
temporaneo: la logica dell’amore spinge infatti a ela-
che sempre più chiaramente emerge dalla società con-
borare una cultura capace di evitare il dilemma sud-
temporanea. La nostra vicenda non è quella di Faust,
detto, in quanto volta a uno sviluppo integrale del-
volto a signoreggiare le forze oscure della natura per
l’umanità.
piegarle al suo volere, o quella del creatore del Golem,
Si tratta, in altre parole, di liberare l’uomo da
che rifà la natura a propria immagine, senza peral-
tutti quei legami,
tro riuscire a dar-
spesso frutto di
gli forma. Siamo
scelte umane, che
piuttosto chiama-
ne impediscono la
ti a «pascere le
crescita integrale.
pecorelle», secon-
È facile, allora,
do l’espressione di
trarre alcune con-
Gv 21,16, a inda-
seguenze, peraltro
gare cioè le forme
molto
generali,
del creato, a ri-
riguardo ai pro-
spettarle e a cu-
blemi che abbiamo
rarle con quello
di fronte.
spirito che è fatto
Occorre anzi-
a immagine e so-
tutto porre il pro-
miglianza di Dio.
3
2. APPROFONDIMENTI
Dal bit:allaseminaristi
materia
di teologia studiano
le nuove tecnologie
costruzione interattiva e ipertestuale, cenni su strumenti di authoring); e, infine, nozioni base su
Internet (modalità di collegamento, browser e posta
elettronica, i motori di ricerca, la mailing list, la chat,
le iniziative ecclesiali in rete, l’e-commerce...). Una
tavola imbandita per un gruppo di lavoro estremamente attento e coinvolto! Un apporto sostanziale,
alla riuscita dell’iniziativa, è stato dato dall’IDS
Informatica che per tre giorni, senza tralasciare il
lavoro ordinario, ha messo a disposizione risorse
umane e strumenti tecnologici, per un corso di pregevole qualità. La Diocesi di Messina, poi, nella persona
dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra e del suo
ausiliare Mons. Francesco Montenegro, hanno accompagnato la tre giorni con gesti di grande cordialità
e squisito senso di ospitalità e amicizia.
di FRANCO MAZZA
n Seminario di studio per studenti di teologia, a
ridosso degli esami della sessione estiva, dopo un
anno di Seminario, in una Regione con evidente vocazione vacanziera (Messina è nella calda Sicilia dalle
bellezze naturali straordinarie e dai contrasti di sapori
e colori apprezzati), poteva costituire una premessa
frenante o sviante per una iniziativa sperimentale che
chiedeva tempi serrati di impegno. Invece, dal 17 al 19
luglio, a Messina, i 46 seminaristi teologi (molti altri
sono rimasti fuori perché il corso era a numero chiuso) delle diverse diocesi italiane, hanno dato vita ad
una singolare esperienza di studio-vacanza che ha
tutta la pretesa di non voler essere l’ultima... “Dalla
materia al bit: informatica e telematica per lavorare e
comunicare nella pastorale”, questo lo slogan che ha
legato tre giorni di interventi, di elaborazione personale e di gruppo: un percorso, cioè, di abilitazione e
comprensione del nuovo contesto comunicativo. Ogni
giorno, dalle 9 alle 17.00 (con un doveroso break dalle
12.30 alle 14.00), la sede dell’IDS informatica (l’azienda che da dieci anni è il supporto tecnologico dei
diversi progetti informatici della Cei) è stato il reale
laboratorio dove i partecipanti, interessati e protagonisti, si sono cimentati in una navigazione che dal già
conosciuto (nozioni base e principali impieghi di MS
word, per la maggior parte) li ha spinti verso i più
comuni strumenti di produttività individuale (Excel,
Acces, Powerpoint); una tappa obbligata, poi, sulla
comunicazione multimediale (come nasce un CD, la
U
4
Quali possono essere le riflessioni
a margine di tale iniziativa?
Non si tratta di conclusioni ma di semplici osservazioni. Innanzitutto, la consapevolezza che momenti
formativi di questo genere vanno strutturati continuamente e con tempi sempre più rapidi, visto che i tempi
del doveroso aggiornamento (a tutti i livelli!) dipendono dall’accelerazione del contesto. E oggi si avverte
di essere in un tempo di massima fluidità e di veloci
cambiamenti. L’esperienza fatta a Messina, quindi,
voleva consegnare un input per cogliere le novità della
comunicazione, per conoscerne da vicino i processi di
sviluppo, per maturare una consapevolezza del “nuovo
ambiente” rilevando gli “indotti” di ordine culturale,
sociale, economici e strutturali che i nuovi linguaggi
introducono.
Inoltre, il corso aveva l’intenzione di preoccuparsi
non solo della pur necessaria formazione personale ma invitava a mettere a fuoco il
ruolo, la responsabilità, la funzione di leaders che coloro
che si preparano al
ministero sacerdotale
sono chiamati a svolgere. Ciascuno dei
partecipanti, infatti,
si è sentito interpellato sul come è
2. APPROFONDIMENTI
cambiato e può cambiare il ruolo di operatore
pastorale, di responsabile del cammino pastorale o
anche, immediatamente, di fruitore dello studio
teologico.
Una domanda che nei mesi che verranno potrà essere il nodo di riferimento per individuare progetti, iniziative, costruzioni nuove,
“contemporanee” con la
nuova cultura
che queste tecnologie stanno
immettendo.
Basterebbe saper coniugare
e applicare alla
vita ecclesiale
alcune delle
parole-chiave
dell’informatica: interattività, connettività, navigazione personalizzata, globalizzazione, comunità virtuale, input, link.
Quanti spazi di novità e di creatività potrebbero aprirsi nella ordinaria progettazione pastorale!
In sintesi: favorire ciascuno nella conoscenza di ciò
che sta cambiando per rendersi protagonisti di una
“conversione pastorale” che guarda ai new media con
sguardo né ostile (apocalittico) né rapito (integrato)
ma si sente convocato per un discernimento critico
che chiede idee creative, criteri applicabili, progetti
possibili. Tutto a servizio dell’annuncio del Vangelo,
unica preoccupazione della comunità ecclesiale.
Dopo Messina? Certamente un primo incontro-richiamo nel prossimo
autunno
con coloro che
hanno vissuto
questa prima esperienza, puntando sull’individuazione
di progetti su
cui lavorare in
sinergia. Tra
ottobre e giugno, invece, in
diversi Seminari Maggiori
italiani sarà riproposta questa
esperienza di
“alfabetizzazione” (allargata anche ai presbiteri che lo desiderano).
Nel periodo di luglio del prossimo anno, quindi, un
altro momento di aggiornamento per i seminaristi teologi che prenda il volto di un laboratorio dove le diverse
esigenze possano trovare un luogo reale di confronto, di
condivisione, di progettazione, di incoraggiamento.
«Mare, sole, spiaggia, lunghe camminate... Macché!!!
Word, Excel, Access, Power Point, Internet e chi più ne ha più ne metta. Tre giorni di full immersion
nell’ormai grande mondo dell’informatica e degli strumenti maggiormente utilizzati nel campo.
Messina è stata un primo tentativo di coinvolgere davvero la formazione al sacerdozio ministeriale con
tecnologie che ormai fanno parte della cultura del nostro tempo e che un prete non può far finta di non
conoscere. I giorni trascorsi insieme ad altri seminaristi, ad esperti nel settore dell’informatica e dell’informazione sono da giudicare veramente con sguardo positivo.
Il computer con tutte le possibilità da esso proposte oggi, come la macchina da scrivere prima e la stampa ancora precedentemente, è lo strumento che è da conoscere per poterlo realmente e pienamente utilizzare al servizio dell’annuncio evangelico che possiamo realizzare anche in un modo “virtuale”.»
Gianluca Merlini - Seminarista
5
3. DOSSIER
Idell progetto
cantiere
culturale
Servizio nazionale per il progetto culturale
a fase di lavoro paziente per la progressiva ‘legittimazione’ del progetto culturale ha rappresentato soprattutto la constatazione di un’esigenza, prima che l’elaborazione di un programma. Ora occorre proseguire nel
coinvolgimento della pluralità di soggetti e nella tessitura di
una rete, per rendere sempre più radicata nelle diverse
situazioni locali una proposta, su cui sono state ormai verificate significative possibilità di sviluppo.
È necessario favorire il passaggio, per crescere sul
piano dell’operatività, dall’enunciazione di un progetto
all’elaborazione di un programma di lavoro, non rigido,
ma in grado di accogliere le diverse istanze che emergano
in realtà e in tempi diversi.
La sfida è quella di verificare la possibilità per l’esperienza cristiana di offrire un apporto originale e determinante per la vita delle persone e il loro cammino di crescita nella libertà, in un contesto caratterizzato da mutamenti accelerati.
Affinché ciò non rimanga una semplice ipotesi di
lavoro, occorre elaborare proposte con cui la comunità
cristiana e i credenti ridicano creativamente il Vangelo
oggi. Si tratta di un cammino a lunga scadenza, già iniziato in molte realtà, che richiede oggi una maggiore
organicità nelle diocesi e un momento di sintesi e di rilancio a livello nazionale.
L’iniziativa, di seguito presentata, nasce con l’intento
di far crescere la capacità dei soggetti protagonisti del
progetto culturale di programmare insieme interventi
significativi e raccordati, ai vari livelli e nel rispetto di esigenze diversificate.
Alla luce dei molti contributi offerti in questa prima
fase di lavoro, possiamo ulteriormente articolare i contenuti del cammino del progetto culturale. Siamo sollecitati infatti a riflettere e offrire proposte per presentare in
modo originale l’esperienza della fede, ricercare forme di trasmissione della fede adeguate alla nuova situazione, elaborare proposte rispetto alle emergenze su cui si misura una
visione dell’uomo e di società (famiglia e vita, scuola e
educazione, lavoro, sviluppo e suoi limiti) e, infine, porre
alcune questioni nodali connesse ai temi della libertà,
dell’identità, della verità.
L
6
Questa griglia, che, con le quattro direttrici appena
menzionate, permette di precisare le aree tematiche in
cui si articola il progetto culturale e di offrire un orizzonte comune in cui possano riconoscersi le molteplici
competenze ed esperienze di persone, di centri culturali,
di istituzioni, del laicato aggregato, è attraversata da due
domande di fondo, che consentono di cogliere l’aspetto
innovativo con cui affrontare temi non nuovi per il cammino della Chiesa.
La prima: quali condizioni creare per riproporre e far
crescere l’esperienza di fede cristiana in questo tempo
così marcatamente segnato dal cambiamento?
La seconda: quale idea e quale esperienza di persona e
di società sostenere in un contesto segnato irrevocabilmente dallo sviluppo tecnologico?
La proposta operativa, di seguito illustrata, intende
sostenere nelle diverse realtà locali lo sviluppo di questo
orizzonte di lavoro comune, contribuendo a elaborare un
programma che potrà essere sempre meglio definito e
realizzato grazie al radicamento territoriale caratteristico
della Chiesa in Italia, per giungere a delineare sintesi
comuni e condivise.
L’iniziativa che viene proposta è pensata con i seguenti
tempi:
• settembre 2000-febbraio 2001: preparazione del programma e delle attività a livello diocesano e regionale;
• 15-17 febbraio 2001: incontro nazionale del progetto
culturale
• marzo-giugno 2001: realizzazione delle attività
e con le seguenti finalità:
• realizzare un momento di presentazione pubblica dei
contenuti e del metodo del progetto culturale, strutturato come insieme coordinato di iniziative locali;
• proporre modalità di apertura della comunità cristiana
alle diverse espressioni culturali, anche non ecclesiali;
• individuare le forme, i contenuti e i percorsi con cui
esprimere il rapporto tra fede e cultura nel territorio.
Percorso operativo
1. Livello diocesano. Nel corso dell’anno il referente
diocesano sollecita i diversi soggetti a elaborare una proposta unitaria e pubblica dei temi e delle modalità con cui il
progetto culturale può prendere forma nel territorio.
L’obiettivo concreto è quello di giungere a un programma di azione aperto all’apporto delle diverse componenti, condiviso e articolato con respiro pluriennale.
Nella primavera 2001 viene previsto un momento di
presentazione di tale dichiarazione di intenti, attraverso
modalità che permettano di rendere pubblica (non limitata al solo ambito ecclesiale) e capillare la diffusione
della proposta.
Nel definire questo piano, sarà necessario partire dal
coinvolgimento di quelle realtà che già operano in dioce-
3. DOSSIER
si sul versante dell’animazione culturale. Basti pensare ad
alcuni campi rispetto ai quali da tempo è da registrare
un’elaborazione progettuale da parte della comunità
ecclesiale, tra cui si segnala:
• la formazione del laicato;
• le comunicazioni sociali aperte a internet ma anche al
cinema, alla musica, allo spettacolo;
• la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici e del
patrimonio artistico in genere;
• la scuola e l’università;
• lo sport e il turismo.
In realtà tutti i versanti dell’animazione pastorale richiedono una capacità di fare emergere le questioni di
fondo su cui il credente è tenuto a misurarsi ogni giorno
per verificare la credibilità della testimonianza personale
e comunitaria. Per questo, anche se l’origine di questa
proposta è intraecclesiale, è importante creare subito
occasioni di confronto con realtà esterne significative per
il territorio.
Si tratta di ripensare le forme adeguate con cui vivere
la fedeltà al Vangelo, che non può essere affidata alla
buona volontà del singolo.
Sul piano del metodo, le iniziative programmabili
dovranno tenere conto dei diversi possibili approcci per
favorire un’effettiva comunicabilità dei contenuti a
diversi soggetti. A titolo esemplificativo, si indicano alcune tipologie già abbondantemente sperimentate in questi
anni: convegni, corsi di aggiornamento, dialoghi pubblici,
conferenze stampa, spettacoli, mostre, percorsi multimediali,
forum via internet, pubblicazioni.
Un programma articolato dovrà prevedere diverse
tipologie di proposte comunicative, magari affidate a
diversi soggetti. Il primo passo necessario è quello della
ricerca di coordinamento contenutistico e metodologico
che pure in alcune diocesi è stato avviato, perché ciascuno si colga parte di un cammino comune. Le iniziative di
livello diocesano, frutto di questa collaborazione, potranno essere segnalate al Servizio nazionale, che curerà la
pubblicazione di un manifesto delle attività.
2. Livello regionale. Al fine di realizzare eventi significativi che esplicitino temi e modalità propri del progetto culturale è necessario incrementare una collaborazione tra le diverse realtà del territorio, in ciascuna regione.
Il Servizio nazionale si rende disponibile a seguire e a
coordinare la definizione delle iniziative regionali.
L’esperienza potrà offrire l’occasione per sperimentare
forme di collaborazione regionale tra i diversi soggetti che
operano nella prospettiva del progetto culturale.
Elenchiamo alcuni possibili eventi regionali:
• dibattiti pubblici su diverse tematiche che sviluppino i
contenuti del progetto culturale già emersi. Ad esempio: Libertà personale e sociale in campo etico - Identità
nazionale, identità locali, identità cristiana - L’interpretazione del reale: scienza e altri saperi - Le sfide culturali
del fenomeno migratorio - Come occupare il tempo libero? - Il cammino di unificazione europea - I mutamenti
culturali interpellano i credenti - L’attuazione delle riforme della scuola;
• rappresentazione di uno spettacolo particolarmente
significativo per la tematica affrontata e per la qualità
dell’interpretazione;
• visione di film con seguente dibattito televisivo, attraverso la rete delle emittenti locali;
• proposta di un percorso per la valorizzazione del patrimonio artistico in occasione della settimana della cultura;
• allestimento di una mostra itinerante;
• proposta di una pagina a tema sui settimanali diocesani della regione;
• ‘festa’ regionale di sensibilizzazione sui temi del tempo libero o del rispetto del creato.
3. Livello nazionale. È previsto dal 15 al 17 febbraio 2001 l’incontro nazionale dei referenti diocesani, dei
rappresentanti dei centri culturali e delle aggregazioni laicali, a sostegno dell’iniziativa che si svilupperà nell’arco
della primavera.
Il Servizio nazionale garantirà inoltre una copertura
informativa sull’intera iniziativa, a integrazione di quella
locale, per favorire il senso del progetto comune e articolato. Alcune modalità con cui verrà offerta questa immagine unitaria del lavoro saranno:
• stesura di un calendario nazionale delle iniziative
principali;
• rilancio delle diverse iniziative tramite la pagina web;
• l’informazione ai media nazionali;
• pubblicazioni che riprendano i messaggi più significativi emersi nel corso dell’iniziativa.
TAPPE DEL CANTIERE 2001
Le proposte per l’organizzazione dell’iniziativa regionale dovrebbero giungere entro il
31 OTTOBRE 2000
Una prima comunicazione
delle iniziative diocesane, aggiornabili successivamente, dovrebbe giungere entro il
15 GENNAIO 2001
Incontro nazionale dei Referenti diocesani,
rappresentanti dei Centri culturali e delle Aggregazioni laicali
15-17 FEBBRAIO 2001
Realizzazione delle iniziative regionali
MARZO-GIUGNO 2001
Il calendario definitivo del cantiere 2001 sarà elaborato con l’apporto delle diverse attività locali e sarà consultabile anche
su www.progettoculturale.it.
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Csocialiomunicazioni
Un sito Internet
per la diocesi di Kumbakonam
Kumbakonam, la prima diocesi indiana di rito latino, è entrata nella rete, aprendo un suo sito Internet.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di divulgare le attività
diocesane e far conoscere la storia della Chiesa cattolica nella regione. Il sito riporta diverse notizie sui santuari locali e le biografie di tre grandi protagonisti dell’evangelizzazione missionaria, i gesuiti Costantino
Beschi, Giovanni De Britto e Roberto De Nobili.
Rinnovato il sito dei Salesiani
Sito completamente rinnovato per i Salesiani. Dalla
fine di giungo all’indirizzo www.adb.org, è possibile
visitare i settori del lavoro pastorale dell’organizzazione
della casa generalizia di Roma e consultare, in varie
lingue, i bollettini e i prodotti di Ans - Agenzia internazionale salesiana di informazione.
In video cassetta le più belle immagini
del viaggio giubilare in Terra Santa
Il Centro televisivo vaticano (CTV) ha editato il
documentario “Giovanni Paolo II, pellegrino in Terra
Santa”: una video cassetta in edizione home video VHS,
della durata di 53 minuti, con le immagini del pellegrinaggio giubilare del Santo Padre. È il primo di una
nuova serie di documentari sui viaggi apostolici del
Papa, che presenta una significativa novità: le videocassette conterranno solo immagini filmate “da vicino”
(non quelle riprese dalle telecamere “lontane” della
diretta televisiva), offrendo così una documentazione
“di prima mano” con pochi commenti “fuori campo”.
Un concorso riservato ai nonni
L’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi
di Alessandria ha indetto un concorso provinciale
riservato agli ultrasessantacinquenni residenti ad Alessandria e provincia e agli ospiti delle case di cura del
territorio. Sarà possibile partecipare inviando tre tipi di
8
elaborati – poesie sul Giubileo, fiabe a tema libero e
ricordi della propria vita – anche in dialetto, purché
corredati di traduzione.
In Francia quattro settimane
di formazione per giornalisti
L’Università Cattolica di Lione ha organizzato nel
mese di luglio un corso di formazione per giovani giornalisti di diversi Paesi, in particolare dell’Europa
dell’Est. Il corso si articola su quattro settimane una
delle quali dedicata al mondo dei media attraverso
l’approfondimento del tema “In che modo i mass
media affrontano la sfida dell’Europa?”.
Anche l’Ucsi può contare su un sito internet
Si è inaugurato i primi di luglio il sito dell’Ucsi:
www.ucsi.it. L’Unione cattolica della stampa italiana
riunisce oltre tremila giornalisti cattolici italiani che
lavorano nelle più diverse testate tv, radio, quotidiani,
ecc. Attraverso il sito l’associazione vuole informare
sulle sue attività, sulle manifestazioni in programma,
sui documenti associativi e contribuire a far conoscere
la rivista “Desk”, trimestrale di cultura e comunicazione, giunto ormai al suo ottavo anno di vita. In seguito
verranno anche promossi Forum, via Internet, sui temi
della comunicazione, aperti alla partecipazione di tutti.
“Un modem per la missione”
Il mensile “Popoli e missioni”, edito dalle Pontificie
Opere Missionarie, ha lanciato la campagna “Un modem
per la missione”. L’idea, presentata come proposta giubilare, è quella di finanziare, con una cifra di circa due
milioni, l’acquisto di un computer portatile con modem
da consegnare ai missionari che ne faranno richiesta.
In Spagna 1500 artisti per il Vangelo
Ha preso avvio il 13 luglio, per concludersi il 16,
nell’antico villaggio spagnolo di El Burgo de Osma, la
15a edizione del “Multifestival David” che quest’anno
ha avuto per tema: “Comunità reali, comunità virtuali: la sfida del XXI secolo”. La manifestazione, a carattere multimediale, riunisce ogni anno in Spagna cantanti, musicisti, attori, scultori, pittori e gruppi di
danza, non solo ispirati al Vangelo, ma che hanno
messo il loro talento al servizio dell’evangelizzazione ed
è nata per iniziativa di Luiz Alfredo Diaz, cantante cattolico di origine uruguayana, per sostenere e rendere
noto il lavoro di artisti cristiani provenienti da tutto il
mondo ed impegnati nelle rispettive chiese locali. I
circa 1500 partecipanti hanno dato vita a concerti,
mostre e rappresentazioni teatrali e si sono impegnati
in seminari e laboratori per studiare e migliorare le tecniche della comunicazione della Parola.
5. PROGETTO CULTURALE
Capertoantiere
Napoli • maggio
Padre Mario Saviola, degli Scolopi di Napoli, presenta l’itinerario turistico-religioso “L’Appia antica,
cammino di fede e cultura, attraverso le regioni Lazio,
Campania, Basilicata e Puglia”. L’iniziativa, sorta grazie alla collaborazione di 32 Comuni, 7 Province, 11
Diocesi, 4 Ordini e Congregazioni religiose sulla base
della recente Intesa tra il Ministero dei Beni Culturali
e la CEI, mira a rendere accessibili alla pubblica fruizione santuari, chiese, basiliche, biblioteche, musei,
parchi urbani, centri di formazione, di esposizione, di
accoglienza, di convegnistica e di assistenza ai disabili.
Milano • maggio
Il Centro Culturale “San Fedele” organizza un
nutrito programma di iniziative culturali. Il 4 maggio
l’attrice Lella Costa interviene sul tema: “Cammini di
liberazione: dalla colpa alla responsabilità”. Oltre alle
numerose e varie mostre d’arte, viene proposto un itinerario giubilare di visite guidate alle opere di arte e di
culto più significative dell’area milanese: Ede Palmieri
e padre Andrea Dell’Asta curano i “pellegrinaggi milanesi” al Cenacolo dipinto da Leonardo, alla Cappella
Portinari e alla Chiesa di San Giorgio sul Legnano,
recentemente affrescata da Valentino Vago sul tema
dell’Apocalisse. Per il settore dello spettacolo, il “San
Fedele” propone alcune rappresentazioni teatrali offerte in modo particolare alle scuole: “Il Mago di Oz”;
“Bimbi e musica”, teso ad avvicinare i bambini al linguaggio musicale; “Don Giovanni o della seduzione”.
Infine nella collana “I sabati dello spirito” delle edizioni Paoline, il “San Fedele” pubblica le cinque conferenze tenute da Salvatore Natoli, Bruno Maggioni, Luis
Ladaria, Ersilio Tonini e Lella Ravasi Bellocchio sul
tema “Il corpo e lo spirito”. Si introduce così il tema
del ciclo di conferenze della stagione 2000-2001 interamente dedicato al “corpo”.
Cremona • 5 maggio
Il Circolo culturale “Sant’Antonio Maria Zaccaria”
organizza la conferenza di don Fermo Franguelli, presidente di una vicina casa per anziani, sul tema “Gli
anziani: il gusto della vita contro il rischio dell’inutilità”. L’iniziativa prende spunto dalla lettera del Papa
agli anziani, pubblicata lo scorso 27 ottobre.
Lamezia Terme (CZ) · 6 maggio
La Commissione per la cultura della Conferenza
Episcopale Calabra promuove il convegno su “La Fides
et ratio e l’itinerario della Calabria nell’orizzonte del
progetto culturale”. Intervengono: S.E. Mons. Vincenzo Rimedio, Vescovo di Lamezia Terme e Presidente della Commissione, S.E. Mons. Domenico Graziani, Vescovo di Cassano allo Jonio, Alessandro Ghisalberti,
Antonio Staglianò e Giuseppe Chidichimo.
Bergamo • 6 maggio-17 dicembre
La Diocesi, in collaborazione con il Centro
Culturale “Nicolò Rezzara”, realizza l’articolato progetto culturale “Arte per te. Itinerari d’arte, percorsi di
vita”. L’iniziativa intende celebrare il Grande Giubileo
del 2000 con mostre di interesse internazionale, spettacoli teatrali e lirici, incontri e convegni. Dal 7 maggio
al 20 agosto è aperta la mostra “Antiche sete e argenti
d’Europa. Fede, arte, commercio in Val Gandino”, che
testimonia il connubio tra arte, cultura e fede religiosa
tra il XV e XVIII secolo e valorizza il patrimonio di
oggetti sacri scaturito dagli scambi commerciali che i
mercanti gandinesi hanno intrattenuto con l’area mitteleuropea. A Gandino, dopo l’inaugurazione della
mostra, si svolge presso la Basilica Santa Maria Assunta
la “Rappresentazione della Passione”, per la regia di
Antonio Calenda con Piera Degli Esposti, frutto della
collaborazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia e del Teatro Stabile Abruzzese. Dal 12 maggio al
2 luglio si tiene all’interno di due antichi conventi, che
ospitano due comunità religiose femminili, la mostra
“Vocazioni, arte e vita come necessità”. Entrambe le
vocazioni, quella silenziosa della clausura e dell’adorazione e quella dell’arte, rispondono ad una chiamata.
Quattro artiste contemporanee, Manuela Cirino,
Cecilia Guastaroba, Silvia Levenson e Maria Morganti,
espongono le loro opere nate dal confronto con la
complessa storia del convento che ospita la mostra e
che ha rappresentato una fonte di ispirazione. A loro si
aggiunge Shirin Neshat, di origine iraniana, nota per la
sua mostra fotografica Women of Allah sulla condizio-
9
5. PROGETTO CULTURALE
ne femminile nel mondo islamico. Il 13 maggio ha
luogo il convegno “Colpa e pena. Per una nuova cultura della giustizia”, proposto dai Cappellani delle Carceri e dalla Delegazione Caritas della Lombardia. L’intento è di riflettere sui possibili percorsi di riforma dell’amministrazione carceraria e più largamente della
giustizia penale, tenendo presente insieme la dignità
dei detenuti (in buona misura tossicodipendenti e stranieri), per i quali il carcere non serve né da freno all’illegalità né da strumento di recupero, e la crescente richiesta di legalità e di sicurezza da parte dei cittadini.
Intervengono: il Cardinale Carlo Maria Martini; Luciano Eusebi, docente di Diritto Penale nell’Università
Cattolica di Piacenza; Giancarlo Caselli, direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria; Carlo Federico Grosso, presidente della commissione di studio per la riforma del Codice Penale;
Livio Ferrari, presidente della Conferenza Nazionale
Volontariato Giustizia; Giorgio Acquaviva, presidente
regionale dell’UCSI; S. E. Mons. Giuseppe Merisi,
Delegato Caritas-Giustizia della Conferenza Episcopale
Lombarda. Alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea è aperta dal 10 settembre al 17 dicembre la
mostra “Luce del Vero”, che espone opere di Caravaggio, de La Tour, Rembrandt e Zurbaràn. L’iniziativa si
collega alle celebrazioni per la beatificazione di Papa
Giovanni XXIII e all’inaugurazione del Museo Diocesano “Adriano Bernareggi”, in programma per il 26
agosto. Infine dal 17 al 24 settembre nella Piazza Vecchia
di Bergamo alta viene rappresentata l’opera musicale
“Sì”, ispirata al capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. Il
testo è di Luca Doninelli, mentre la musica è di Roberto Andrioni.
Costituzionale e presidente dell’Enciclopedia Italiana, e
Lorenzo Ornaghi, professore nell’Università Cattolica
di Milano.
Catanzaro • 29 maggio
Il Centro diocesano per la pastorale universitaria e la
cultura, in collaborazione con l’Ispettorato generale del
Provveditorato agli Studi, organizza un incontro di giovani, rappresentanti di otto Istituti Superiori della
Provincia, sul tema del progetto educativo dell’anno scolastico in corso: “Il Giubileo e l’impegno per una società
più giusta”. Intervengono l’Arcivescovo Mons. Antonio
Cantisani e Alberto Scerbo, docente di Filosofia del
Diritto nell’Università di Catanzaro. Nel mese di giugno
inoltre, in occasione della presentazione del volume
“L’Immacolata di Catanzaro: il culto, il tempio, l’arciconfraternita”, l’Arcivescovo ha ribadito l’importanza di
collegare la cultura e la fede nell’ottica del progetto
culturale e del suo sviluppo nelle realtà locali.
Pisa • 1 giugno
Il Centro pastorale diocesano per l’Evangelizzazione
e la Catechesi e il Settore Giovani di Azione Cattolica
organizzano l’incontro conclusivo del corso di formazione per animatori e catechisti. Vittorio Sozzi interviene sviluppando il tema: “Educare i giovani a saper
coniugare la fede con la vita. Da una appartenenza
parziale a Cristo ad una compromissione totale per lui
nella testimonianza”.
Brescia • 23 maggio
L’editrice Morcelliana e la “Cooperativa cattolicodemocratica di cultura” organizzano la conferenza di
Giovanni Reale, docente di Storia della Filosofia antica
nell’Università Cattolica di Milano, su “Le negazioni
della bellezza e la domanda sul senso della vita”.
Mondovì (CN) • 27 maggio
La Diocesi organizza un incontro di riflessione sulle
urgenze odierne in ordine alla costruzione del bene
comune. Intervengono: il Vescovo Mons. Luciano Pacomio, il Vescovo di Prato Mons. Gastone Simoni,
Francesco Paolo Casavola, già presidente della Corte
10
Palermo • 1-3 giugno
La Fondazione “Centro Studi Filosofici di Gallarate”, in collaborazione con il Servizio nazionale per
il progetto culturale e l’Istituto di Formazione Politica
5. PROGETTO CULTURALE
“Pedro Arrupe”, organizza un seminario residenziale di
etica pubblica per ricercatori e dottorandi di ricerca sul
tema: “Pluralismo e ragione pubblica”. Intervengono
F. Cultrera su “I cristiani di fronte alla globalizzazione”, A. Schiavello e F. Viola su “Concezioni della ragione pubblica”; E. Pariotti su “Dal pluralismo al multiculturalismo”. I temi trattati nelle relazioni tenute e
discusse durante la mattinata vengono affrontati nei
gruppi di studio pomeridiani, ai quali i diversi partecipanti forniscono il proprio contributo a partire dai
rispettivi campi specifici di ricerca.
Roma • 3 giugno
L’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro
e il Servizio nazionale per il progetto culturale organizzano il primo incontro del “Gruppo nazionale di studio per la responsabilità verso il creato”. Dopo l’introduzione di don Mario Operti, direttore dell’Ufficio
nazionale per i problemi sociali e il lavoro, intervengono: padre Karl Golser, dell’Istituto per la giustizia, la
pace e la salvaguardia del creato di Bressanone, su
“L’ethos della responsabilità verso il creato. Nuovi stili
di vita sostenibili richiesti al singolo cristiano e alle
comunità ecclesiali”; padre Maurizio Faggioni, docente
di Bioetica all’Accademia Alfonsiana di Roma, su “I
fondamenti teologici per un’etica dell’ambiente”; don
Antonio Donghi, docente di Liturgia a Bergamo, su
“Una spiritualità per il creato entro tutto l’anno liturgico”; Simone Morandini, della Fondazione Lanza di
Padova, su “Le norme etiche per un impegno politicosociale dei cristiani nella responsabilità verso il creato”.
Milano • 8 e 12 giugno
Il “Centro Culturale di Milano” organizza due serate
inserite nel ciclo di incontri di poesia e letture “vini
diVersi”. L’8 giugno si svolge la proiezione in anteprima
nazionale del filmato prodotto dalla RAI “Giorgio
Caproni. Il seme del pianto” di Gabriella Sica per la regia
di Gianni Barcelloni. Intervengono Luca Doninelli,
Daniele Piccini e l’autrice. Il 12 giugno si tiene un incontro con Jean Pierre Lemaire, considerato uno dei più
importanti poeti francesi del momento. La conversazione e la lettura poetica è coordinata da Davide Rondoni.
Roma • 14-16 giugno
I “Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia”
organizzano il proprio pellegrinaggio giubilare all’in-
terno del quale si collocano alcune iniziative culturali:
le conferenze di Mons. Antonio Pitta su “Dio Creatore
nel pensiero di Paolo”, di Piero Santini su “Dio
Creatore nella musica” e di padre Fiorenzo M. Gobbo
su “La gloria di Dio risplende nel creato”; il concerto
di musica devozionale medioevale “Voi ch’amate lo
Criatore”; la lezione magistrale di Donato Valli, docente di Letteratura Italiana nell’Università di Lecce, in
occasione della consegna del XVIII Premio Letterario
Maria Cristina; la tavola rotonda sul tema “Nel rispetto dei diritti umani il segreto della pace vera”, coordinata da Vittorio Sozzi, con interventi di Pier Luigi
Zampetti, docente di Dottrina dello Stato nell’Università di Genova, di Giuseppe Magno, magistrato, e di
S. E. Mons. Elio Sgreccia.
Napoli • 20 giugno
Il Centro Culturale “Oltre il Chiostro”, la rivista
Micromega, e il Dipartimento per il dialogo interreligioso dell’Accademia del Mediterraneo organizzano un
dibattito tra Roberto Esposito, Paolo Flores D’Arcais,
Bruno Forte e Vincenzo Vitiello sul tema: “Dio esiste?
Un confronto a più voci su cristianesimo e ateismo”.
Moderatore è Paolo Gambescia, direttore de Il Mattino.
Lo stesso 20 giugno il medesimo Centro Culturale, in
collaborazione con il Dipartimento per il dialogo interreligioso dell’Accademia del Mediterraneo, organizza,
in occasione della pubblicazione dei volumi “Il medico
e il malato” di N. Entologo e “Il consenso informato”
di S. Awear, una tavola rotonda sul tema: “Quale rapporto tra medico e paziente?”. Intervengono: Lorenzo
De Caprio, Pasquale Giustiniani, Goffredo Sciaudone e
Bruno Zamparelli.
Fiesole • 21 giugno
Il Centro Culturale Cattolico di Fiesole e la Fondazione “Giorgio La Pira” organizzano un incontro sul
tema: “Teresa di Lisieux e Giorgio La Pira pellegrini di
Dio”. L’iniziativa, curata dalla Comunità di San Leolino
e programmata in preparazione all’accoglienza delle reliquie di Santa Teresa in diocesi, intende essere un’occasione di riflessione sugli aspetti che accomunano questi
due personaggi della spiritualità contemporanea.
L’Aquila • 24-30 giugno
Numerosi enti, tra i quali l’Università di L’Aquila, la
Libera Associazione Internazionale Università della
Preghiera di L’Aquila, il Centro Aletti di Roma e la Casa
11
5. PROGETTO CULTURALE
Balthasar di Roma, promuovono un Convegno internazionale interdisciplinare dal titolo “Orationis
Millennium”. L’iniziativa intende approfondire la
conoscenza della dinamica dei processi di simbolizzazione e di motivazione, per promuoverne la pratica
interdisciplinare in ambito socio-culturale-sanitario,
con particolare attenzione al mondo giovanile impegnato negli studi superiori e universitari. Tra i relatori
si segnalano il Cardinale Carlo Maria Martini, il
Vescovo di L’Aquila Mons. Giuseppe Molinari, Elmar
Salman, Luigi Lombardi Vallauri e Jacques Servais.
Stresa (VB) • 16 luglio-4 agosto
Il Centro Culturale “Charles Péguy” organizza una
mostra fotografica ed una serie di “Tre concerti per
riflettere sulla realtà e sulla vita”. “Jardim Felicidade” è
il titolo della mostra del fotografo Paolo Pellegrini, che
documenta la realtà dei bambini brasiliani che vivono
in condizioni di povertà, abbandono e violenza, e l’impegno dell’Associazione Volontari per il Servizio
Internazionale (AVSI) in loro favore. “Dalla realtà alla
speranza”: tale è il percorso che si intende proporre ai
visitatori della mostra, che illustra come l’impegno
umano nell’educare il prossimo possa cambiare la vita
delle persone.
L aboratorio
Dalle Riviste
La rivista Communio ha pubblicato nel numero
167-168 (settembre-dicembre 1999) gli atti del seminario pubblico su “L’umanesimo cristiano per il
terzo millennio”, tenutosi a Milano lo scorso 23 ottobre per iniziativa dell’Associazione culturale Hans Urs
von Balthasar e dell’Associazione Sant’Anselmo per la
promozione della cultura teologica e religiosa, in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto
culturale e il Servizio Formazione Permanente dell’Università Cattolica.
Mons. Giuseppe Betori, sottosegretario della CEI,
ha svolto una delle tre relazioni, sul tema: “Il contri-
12
buto del Progetto culturale alla
nuova umanità”. Egli ha
posto all’attenzione innanzitutto quella “sete di
essenzialità, di autenticità che a stento
viene intercettata
dalle nostre agenzie pastorali e che
non è patrimonio soltanto del
mondo cattolico in senso
stretto,
ma
sembra percorrere tutta la società”. Essa è stata il segreto del
successo del cammino di preparazione al Giubileo che il
Papa ha disegnato e
proposto nella Tertio millennio adveniente. Proprio
per aver messo al centro il contenuto stesso della fede articolata
nei suoi misteri fondamentali, in particolare nella scansione trinitaria del triennio 1997-1999 e
nella celebrazione dell’Incarnazione come centro del
tempo e della storia, la proposta di Giovanni Paolo II si
è affermata tanto da imporsi su “quanto faticosamente si era andati seminando per diversi anni all’interno
degli orientamenti di Evangelizzazione e testimonianza
della carità”. Il relatore ha quindi riassunto i contenuti emersi nel Convegno ecclesiale di Palermo, anch’esso attraversato da una “esigenza di sintesi e di essenzialità”, nei due filoni dell’ “assoluto primato della
spiritualità rispetto ad ogni altro ‘fare’ della e nella
Chiesa” e dell’urgenza di una riconfigurazione missionaria e di un assetto di “estroversione” delle comunità cristiane. Tuttavia – precisa Betori – “non si tratta
di una qualsiasi missionarietà, bensì di quella che
recupera il senso forte della verità, per aprirsi con una
precisa identità al dialogo e all’incontro con l’uomo
contemporaneo, nella consapevolezza che la Parola ha
in sé capacità di incarnazione in ogni tempo e in ogni
luogo”.
I due filoni appena enunciati sono strettamente
connessi alla dimensione culturale della vita di fede. In
effetti l’esigenza di spiritualità corrisponde alla “traduzione in chiave religiosa della ricerca di senso che percorre la società contemporanea”; mentre la missione è
“l’esplicitazione della forza che promana per se stessa
Una
missionarietà
che recupera
il senso forte
della verità,
per aprirsi
con una
precisa identità
al dialogo
e all’incontro
con l’uomo
contemporaneo
5. PROGETTO CULTURALE
dalla verità da cui si è posseduti”. In questa prospettiva si comprendono allora la motivazione e l’atteggiamento che accompagnano e caratterizzano l’iniziativa
del progetto culturale. “Come ripensare la presenza dei
credenti nella storia in questi tempi di post-modernità,
cercando di superare i divieti del laicismo, ma anche
prendendo atto della situazione di pluralismo? Può il
pluralismo della condizione culturale significare la
rinuncia alla convinzione di avere in Cristo il fondamento e il modello di una piena umanità? È a queste
domande che il progetto culturale vuole rispondere,
assumendo con consapevolezza e in modo programmatico il compito perenne di coniugare fede e cultura”.
Il sottosegretario della CEI non trascura di evidenziare
due “motivazioni più contingenti” sottese al progetto
culturale. La prima consiste nel non accettare una
malintesa “diaspora culturale” dei cattolici, che da
alcuni viene confusa e sovrapposta all’intrinseco e
“autentico pluralismo in cui si incarna il Vangelo”.
La seconda, strettamente connessa alla precedente,
intende far emergere la forza propositiva e incisiva
del messaggio cristiano nel concreto tessuto sociale
italiano, a dispetto di qualsiasi ritirata sull’Aventino o,
al contrario, di qualsiasi dispersione, entrambe le quali
ci condannerebbero all’irrilevanza.
Nel contesto del tema affidatogli e del seminario
pubblico cui partecipa come relatore, Betori si dilunga
poi su quei temi, già indicati dal Servizio nazionale nel
sussidio Tre proposte per la ricerca, che a suo parere
risultano emblematici di quanto il progetto culturale
possa rispondere alle istanze di umanizzazione presenti e al contempo da suscitare e incoraggiare nel
nostro tempo. Egli rilegge così la proposta
di ricerca su Identità nazionale, identità
locali, identità cristiana alla luce di
quel diffuso bisogno di “una più
piena cittadinanza, non solo
dei credenti, all’interno di
una società sempre più
complessa”. In proposito
viene ribadito che mai si
potrà ridurre l’apporto
della fede cristiana alla
costruzione della polis
nei termini di “pura religione civile”, capace di
“farsi principio etico e
anima etica di questa
società”. “Occorre riproporre invece – ribatte Betori, biblista e specialista nell’esegesi degli
Atti degli Apostoli – l’identità di
un’esperienza di fede; occorre ridire il
Vangelo e non semplicemente un’etica a questo
mondo”. La pertinenza del tema Libertà personale e
sociale in campo etico viene illustrata nell’ottica della
“riaffermazione del concetto di coscienza, di che cosa
significa formare una coscienza in un contesto pluralistico, di che cosa significa esercitare la propria libertà
in una società pluralistica, e in che modo possono connettersi tra loro l’etica e il diritto in una società democratica”. Infine la proposta di ricerca L’interpretazione
del reale: scienze e altri saperi viene rivisitata nella prospettiva di un umanesimo cristiano che prenda in seria
considerazione l’incidenza della scienza e della tecnica
sulla comprensione che noi uomini del nostro tempo
elaboriamo di noi stessi. “C’è un umanesimo cristiano,
che nel passato non ha preso sufficientemente sul
serio le scienze e gli interrogativi che le scienze hanno
posto all’uomo moderno. Noi siamo figli di quell’umanesimo che ha risposto alle critiche umanistiche
alla fede, ma forse non si è fatto fino in fondo carico
delle critiche scientifiche alla fede. E il sapere che oggi
va dilagando è quest’altro sapere. Gli umanesimi non
cristiani degli ultimi due secoli sono tutti falliti.
Potrebbe essere facile per l’umanesimo cristiano ergersi sulle loro rovine. Meno facile è farsi spazio all’interno del non-umanesimo scientifico, che è l’ottica con
cui oggi si trattano le cose e ci si tratta tra di noi”.
Dopo aver accennato a due orizzonti più ampi nei
quali si collocano le istanze di umanizzazione provenienti dal contesto culturale attuale – istanze che con
il progetto culturale si vorrebbero decifrare e raccogliere – quali il “problema del tempo” e “il problema della
comunicazione”, Betori conclude con un ricentramento cristologico di tutta la sua riflessione su un umanesimo cristiano per
il terzo millennio. “Operare per il
progetto culturale significa
scommettere sulla vitalità
perenne della fede e sulla sua
capacità anche oggi di svelare all’uomo una comprensione più autentica e
più profonda di sé. Ma,
ciò che più conta, questa
comprensione non ci è
offerta da una teoria,
bensì da una persona,
quella di Gesù. (...)
Cercare una ‘nuova umanità’, in questa prospettiva, è
il dono fatto ai credenti e che i
credenti possono e debbono fare
ai fratelli in umanità, indicando
Cristo come fonte, modello e meta”.
Operare per
il progetto culturale
significa scommettere
sulla vitalità perenne
della fede e sulla sua capacità
anche oggi
di svelare all’uomo
una comprensione
più autentica
e più profonda
di sé
13
Ncattoliciovità dai media
proprie esperienze per sentirsi parte di un’unica
Chiesa”. La redazione della pubblicazione è composta
da catechisti, seminaristi e laici.
Burundi: una radio per la pace
Il 15 maggio scorso hanno preso il via le trasmissioni di Radio Ivyiziro (Radio Speranza). “I suoi programmi riguarderanno i temi della pace, della coabitazione pacifica e della riconciliazione”, ha spiegato il
direttore, Samuel Nimubona. Radio Ivyiziro è la quarta
emittente radiofonica privata del Burundi, nonché la
prima di ispirazione cristiana.
Settimanali diocesani in pericolo
La Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici)
e il Consis (Consorzio Nazionale Servizi Informazioni
Settimanali) considerano il nuovo progetto per l’editoria, all’esame del Parlamento, estremamente pericoloso per i settimanali diocesani. Don Vincenzo Rini, presidente della Fisc, e Roberto Massimo, presidente del
Consis, in una audizione alla Commissione parlamentare cultura scienza e istruzione, hanno sottolineato
che “la graduale riduzione e quindi l’eliminazione dei
contributi diretti agli editori senza scopo di lucro causerebbe la scomparsa di moltissime testate storiche e la
riduzione di posti di lavoro.” È stato così riaffermato il
ruolo specifico dei settimanali diocesani quali organi
di informazione sul territorio, da sempre un contributo allo sviluppo del pluralismo, al mantenimento della
democrazia informativa e allo sviluppo delle identità
locali. Ulteriori preoccupazioni riguardano anche le
future tariffe postali: i settimanali cattolici del
Piemonte e della Valle d’Aosta chiedono “una equiparazione formale ai quotidiani di informazione”, che
costituirebbe “un passaggio decisivo per evitare ulteriori discriminazioni con le tariffe postali”.
Nasce un periodico
per i cattolici del Laos
Avrà cadenza trimestrale il nuovo periodico promosso dal vicariato di Vientiane, nel Laos. Nato in una
regione in cui i cattolici rappresentano una esigua
minoranza, 36mila su 5 milioni di abitanti, ha come
obiettivo quello di favorire il collegamento tra le varie
comunità locali, nonché di “aiutare i cattolici laotiani,
anche quelli delle zone più remote, a condividere le
14
“Vita trentina” vince il “Val di sole”
Il settimanale diocesano “Vita trentina” è il vincitore della Targa dell’Ordine dei giornalisti del Trentino
Alto Adige nell’ambito del Premio “Val di Sole”, dedicato quest’anno al tema “Le età dell’informazione”. La
cerimonia di premiazione si svolgerà a Folgarida il
prossimo 4 agosto nel salone del Centro Congressi e
sarà condotta da Oliviero Beha.
Fisc: corsi estivi per giornalisti
Si svolgerà a Someda, dal 21 al 25 settembre, presso la villa del Seminario di Crema, il seminario di giornalismo rivolto ai professionisti cattolici, promosso
dalla Commissione cultura della Fisc, la Federazione
italiana dei settimanali cattolici. “I moduli”, riporta
don Giorgio Zucchelli, presidente della Commissione,
“saranno i seguenti: la scrittura giornalistica; le istituzioni pubbliche civili ed ecclesiastiche; questioni giuridiche, con particolare riguardo alla legge sulla privacy,
e codici di autoregolamentazione”. Obiettivo del corso
“è quello di favorire la partecipazione del maggior
numero di collaboratori, ma anche di mantenere un
proficuo scambio di conoscenze tra gli operatori dei
settimanali del Nord, del centro e del Sud”, prosegue
don Zacchelli.
La Commissione cultura ha fissato, inoltre, le date
dei corsi per il 2001, che si svolgeranno: a marzo (a
Firenze), a maggio (sulla Costa Amalfitana) e a settembre (in Sicilia).
Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sui corsi e sulle modalità di iscrizione potrà contat-
6. NOVITÀ DAI MEDIA CATTOLICI
tare “Il Nuovo Torrazzo di Crema”, ai numeri
0373/256350, oppure inviando un fax al numero
03737257136.
Un documentario sul Papa
Il Centro Televisivo Vaticano, con la Nova-T di
Torino, in collaborazione con Euphon, ha presentato a
Roma il documentario intitolato “Giovanni Paolo II.
Quasi un’autobiografia”. L’opera ripercorre alcuni
momenti della vita del Santo Padre: dall’infanzia a
Wadowice, in Polonia, agli anni del teatro, dal lavoro
in fabbrica, dall’inizio della vocazione sacerdotale ai
quasi 22 anni di pontificato. “Il documentario si snoda
attraverso una lettura della vita del Papa, con i
momenti più significativi del nostro secolo, utilizzando
la voce del pontefice
nel ruolo di se stesso”, ha spiegato il
regista, Michelangelo Dotta.
Nuova vita
per Radio
Amicizia
Vita nuova per
Radio Amicizia.
L’emittente Sanremese, che copre
tutta la provincia di
Imperia, ha ridefinito i suoi palinsesti, presentandosi al
pubblico in una versione completamente rinnovata.
Informazione e musica di qualità sono i capisaldi della
nuova programmazione, anche se non mancano
momenti dedicati all’approfondimento evangelico, alla
cultura e allo sport. Radio Amicizia, oltre alla redazione locale, si avvale della collaborazione con il Circuito
Marconi e l’agenzia radiofonica Blu Sat 2000.
L’emittente è diretta da don Angelo Di Lorenzo, a nome del vescovo di Ventimiglia-San Remo, monsignor
Giacomo Barabino.
Media a Treviso: cambiamenti in corso
Il settimanale diocesano di Treviso “La Vita del
Popolo” e l’emittente “Radio Vita-Circuito Marconi”
hanno un nuovo direttore. La scelta del vescovo Paolo
Magnani è caduta
su Lorenzo Biagi,
insegnante di filosofia nello studio
teologico del seminario diocesano e
nel collegio vescovile “Pio X”, chiamato a succedere a
don Dioniso Rossi.
Biagi. Dopo Dino
Boffo, direttore di
“Avvenire”, è il
secondo direttore
laico dei media diocesani nominato da
Magnani, vescovo
particolarmente
attento alla valorizzazione del laicato.
15
Edei media
conomia
ü
Accordo Seat - Databank
Seat pagine Gialle ha raggiunto un accordo per rilevare il 93,5% di Databank Spa, editore italiano specializzato nel business information, che nel 1999 ha registrato un fatturato consolidato di 13,1 milioni di euro.
web, miglior colonna sonora web, miglior soggetto
web, miglior computer animation web, targa web di
Cinecittà al miglior cortometraggio prodotto da una
scuola di cinema. I premi verranno assegnati a
Cinecittà nel mese di novembre: 1000 metri di negativo 35 mm Kodak, sviluppo e stampa del materiale da
parte di Cinecittà Holding, 5 milioni di lire da parte
della BNL per i corti prodotti dalle scuole di cinema, la
diffusione dei cortometraggi vincenti su Studio
Universale e Coming Soon.
Nasce RTL, colosso europeo
dell’audiovisivo
La Commissione europea ha autorizzato l’acquisizione dell’impresa britannica di produzione televisiva
Pearson Television da parte del gruppo audiovisivo CltUfa, che, detenuto dall’impresa belga Gruppo Bruxelles
Lambert e dalla tedesca Bertelsmann, controlla 22
canali televisivi e 18 stazioni radiofoniche in nove
paesi Ue, per qualcosa come 120 milioni di telespettatori. La nuova struttura che nascerà sarà il “Gruppo
RTL”, controllato per il 37% da Bertelsmann, al 30%
da GBL e al 22% da Pearson. Il rimanente 11% dovrebbe essere quotato in borsa.
France Soir acquisisce un settimanale
Il quotidiano francese “France Soir” ha acquisito il
settimanale “L’evenement de jeudi” e lo trasformerà in
un suo supplemento culturale. Il settimanale, del gruppo Hachette Filipachi, era stato acquistato nell’ottobre
scorso da Marianne Fianances, ma, nonostante l’investimento di oltre sei milioni di euro, la tiratura si è soffermata attorno alle 80.000 copie, 30.000 in meno
rispetto alle aspettative della Marianne Finances.
Fininvest: utile netto a 271 miliardi
Tempo di bilanci per la Fininvest che chiude il 1999
con un risultato operativo consolidato di 804 miliardi,
il 69,3% in più rispetto al 1998 e un utile netto che
passa da 31 a 271 miliardi.
Boom di vendite per il Dvd
Festival di film solo per navigatori
È stato presentato ufficialmente l’ “Internet film
festival” promosso da Cinecittà Holding e dedicato a
cortometraggi ideati e realizzati per essere visti solo
attraverso Internet. Per partecipare basterà inviare a
Cinecittà Holding i propri cortometraggi della durata
massima di 120 secondi che saranno giudicati oltre che
dalla giuria dei professionisti (Gillo Pontecorvo, Dario
Argento, Stefania Rocca e Giuseppe Rotunno) anche
dai navigatori della rete. Queste le categorie in gara:
miglior web clip, miglior regia web, miglior montaggio
16
Nel 1999 il mercato home video ha registrato un
fatturato di 1.150 miliardi, con un incremento del 3%
rispetto al 1998. In volume il mercato ha superato i 41
milioni di pezzi venduti, di cui oltre un milione e centomila Dvd; una crescita in termini di valore del 478%
rispetto all’anno precedente, per un fatturato di oltre
50 miliardi. Il Rapporto annuale, realizzato da
Simmaco Managment Consulting e voluto da Univideo, l’associazione degli editori audiovisivi aderente a
Confindustria, fotografa così il panorama dell’intrattenimento domestico: dei 40 milioni di videocassette
vendute nel 1999, 2 milioni sono andate ai noleggiatori; il noleggio, infatti, segna una ripresa, dopo un
7. ECONOMIA DEI MEDIA
lungo periodo di stagnazione. Le edicole vedono una
costante e drastica riduzione delle videocassette a basso
prezzo, a favore di un prodotto di maggiore qualità. Il
consumatore abituale si trova nella fascia 35-44 anni,
seguita dai vicino dai giovani fino ai 34 anni. Le famiglie con bambini, poi, rappresentano quasi la metà delle
vendite pur essendo pari a meno di un terzo della popolazione. Le videocassette di cartoni animati sono quelle
più vendute. Sul piano dei contenuti il peso dei titoli
esteri rappresenta ancora oltre il 50% del mercato.
Internet: salgono gli utili di Yahoo!
Ottimi risultati per il secondo trimestre di Yahoo!.
I dati fanno registrare un superamento sia degli utili
del 1999, che delle previsioni degli analisti. Il primo
portale di Internet ha infatti realizzato 65,5 miliardi di
dollari, circa 130 miliardi di lire, contro una perdita di
236 mila dollari dello stesso periodo dell’anno scorso.
Il giro di affari di questo secondo trimestre è stato di
270,1 milioni di dollari, circa 550 miliardi di lire, in
rialzo del 110% rispetto allo stesso periodo del 1999.
Solo nel mese di giungo il portale ha registrato un traffico di 680 milioni di pagine visitate ogni giorno, mentre nel secondo trimestre sono stati aggiunti 800 nuovi
punti di vendita all’interno della piattaforma di commercio elettronico. Nello stesso periodo le aziende che
si sono appoggiate alle pagine di Yahoo! per pubblicizzare i loro prodotti sono state 3.650. Dei 270 milioni
di dollari di utili realizzati nel secondo trimestre 28
milioni provengono dalla divisione europea. Il network
Yahoo! Europa gestisce otto siti e nel solo mese di giugno il suo traffico è salito di oltre un milione di pagine con 27 milioni di singoli utenti.
Cinema: Andrea Occhipinti
nuovo presidente dell’Unidim
Andrea Occhipinti è il nuovo presidente dell’Unidim, l’unione che organizza nell’Anica i distributori cinematografici. Succede a Manfredi Traxler,
recentemente scomparso. I due vicepresidenti sono
Richard Borg, direttore generale della Uip e Francesco
Pamphili, titolare della Morgan.
Rai: società con e.Biscom per il video
portale a banda larga e nuove nomine
È nata la prima piattaforma televisiva on demand
per news, fiction ed intrattenimento. Il Cda della
Rai, ha approvato la costituzione della società mista
con e.Biscom che era stata già delineata con accordo preliminare dello scorso dicembre. La nuova
società, che sarà controllata per il 60% dalla Rai e
per il 40% da e.Biscom, avrà un capitale iniziale di
28 miliardi di lire. L’offerta editoriale (news, sport,
varietà, film, musica) in modalità “video on line”
sarà fruibile sia su Pc che sugli apparecchi televisivi
dotati di “set top box”. La nuova società svilupperà
anche servizi di e.commerce, aprendo prospettive
per la commercializzazione di film, fiction e grandi
eventi.
Il Cda della Rai ha nominato, inoltre, Francesco
Pinto, responsabile della divisione produzione Tv, per
fiction lunga serialità a basso costo, con sede a Napoli
e Giuseppe Cereda alla direzione di Raitre. Agostino
Saccà sarà responsabile della divisione marketing e
Stefano Gigotti della nuova società con e.Biscom di cui
sopra.
Internet:
Aol offre tv, e-mail e chat insieme
Sati Uniti: Aol propone una nuova tv interattiva.
Il servizio consiste in uno speciale apparecchio che,
se collegato al televisore, permette di guardare i
programmi preferiti e nello stesso tempo “chattare”
con altre persone, scrivere e-mail o navigare su
Internet. AolTv non si differenzia di molto rispetto
alla web-tv ideata tre anni fa da Microsoft, ma offre
in più “im”, il servizio di messaggeria istantanea
che vanta ben 90 milioni di utenti; basta, infatti,
schiacciare un pulsante per ridurre i programmi
televisivi a una parte dello schermo e sull’altra è
possibile mandare messaggi immediati ad altri
utenti, sia che posseggano una Aol Tv, sia che usino
un normale pc. Il costo dell’apparecchio è di 250
dollari, circa 500 mila lire.
Cable & Wireless:
continua l’espansione in Europa
Continua la politica di acquisizioni di Cable &
Wireless nel settore Internet. La società britannica di
tlc ha comprato cinque aziende legate alla rete: un’operazione da 100 milioni di dollari con la quale si è
assicurata il controllo della francese Pictime, della
tedesca Pop, delle olandesi Widex Bv e Impact Group e
della spagnola Easia.
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Isullafattistampadel mese
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Gay pride
Le parole del Papa sul “gay pride”, pronunciate subito dopo le celebrazioni per il Giubileo nelle carceri,
hanno riaperto il dibattito sul rapporto tra Chiesa e
“Stato laico”, con relativi commenti ed editoriali pubblicati dai quotidiani nazionali del 9/7.
“Non abbiamo alcuna difficoltà – scrive Piero
Ostellino sul Corriere della Sera – a rispettare l’amarezza del Papa, e persino a comprenderla, entro i limiti
della partecipazione all’afflizione di un’autorità morale
che ha convinzioni diverse in materia di sessualità (...).
Ciò che, invece, non ci sembra né comprensibile, né tanto
meno condivisibile, è la natura del tutto particolare, con i
relativi vincoli, che la Chiesa e il Papa continuano ad assegnare a Roma in quanto ‘cara al cuore dei cattolici di tutto
il mondo’. Natura e vincoli, cioè, di una sorta di ‘città
santa’, governata non solo dalle leggi dello Stato, ma anche
surrettiziamente, da quelle della Chiesa”.
Vittorio Messori, sullo stesso quotidiano, non
nasconde la sua delusione (e quella dell’intero mondo
cattolico) per quella che si è dimostrata una “crociata
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di slogan”, più che una battaglia per i diritti civili.
“L’ideologia gay – commenta lo scrittore a proposito
del raduno mondiale degli omosessuali – vuole ignorare la ricchezza di una riflessione che da decenni prosegue
nella Chiesa e che si è espressa tra l’altro anche in encicliche, in documenti di congregazioni vaticane e di
Conferenze episcopali, nonché in molti discorsi di
Giovanni Paolo II (...). Espressioni che non sembrano
davvero rientrare nello schema aggressivo cui si ispiravano molti slogan sentiti in questi giorni. Parole, comunque, alle quali seguono i fatti: in tutto il mondo, si devono all’iniziativa di religiosi o di laici cattolici molte delle
più efficaci strutture di assistenza agli affetti da
quell’Aids che colpisce soprattutto gli omosessuali”. “Il
mestiere del Papa è quello di dire la verità, e quindi di
andare, molto spesso, controcorrente”, osserva (sempre
sul Corriere) Giorgio Rumi, secondo il quale non c’è
contraddizione tra il Papa che, nella stessa mattinata,
chiede clemenza per i carcerati e quello che esprime
“amarezza” per il gay pride: “A Regina Coeli il Papa ha
chiesto clemenza, non un provvedimento da ‘liberi tutti’.
E ha invitato chi è in carcere al pentimento e al ravvedimento. Allo stesso modo, all’Angelus ha ribadito la condanna di ogni discriminazione contro gli omosessuali,
dicendo chiaramente che vanno rispettati. Ma un conto è
il diritto a non essere discriminati, un altro è la pretesa
di mettere le unioni omosessuali sul piano delle famiglie.
Mi pare insomma che, in tutti i casi, il Papa abbia difeso
dei diritti naturali: quello dei gay ad essere rispettati,
quello dei carcerati a vedersi assicurata la possibilità di un
riscatto e quello delle famiglie”.
Giubileo nelle carceri
“Trovatemi una schiena dritta, davvero dritta capace di
dire questo al Papa, e anche dentro le celle e nei corpi di
guardia ci si sentirebbe capiti come uomini, da uomini.
Invece da fuori non gli arrivano che zaffate di adulazioni,
rumori di dispute futili e imbrattate, solidarietà di pura
finzione. E fasci di giornali che parlano di Papa, spes
unica, ogni giorno”. È quanto scrive Guido Ceronetti
sulla Stampa (2/7), definendo l’appello del Papa per il
Giubileo nelle carceri una indebita interferenza del
Vaticano nelle vicende del nostro Paese. A rispondergli
è Gian Carlo Caselli sullo stesso quotidiano (03/07).
“Il segno di clemenza invocato dal Papa a vantaggio di
tutti detenuti – scrive il direttore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – non si presenta come
8. I FATTI DEL MESE SULLA STAMPA
re ripetere la parola di Cristo sulla croce: perché ci hai
abbandonati? Tutto il resto, leggi rinnovamento delle
strutture carcerarie e quanto ci insegna e ci ha insegnato
la storia è destinato a scomparire nell’oceano del niente,
del nulla e della disperazione”.
Prostituzione
ingerenza né come invito ad una bontà emotiva, comprensibile solo rivolgendo il proprio sguardo alla fede. È molto
di più. È invito perché le revisioni del sistema carcerario
siano il risultato di riflessioni e progetti alti, non imprigionati in logiche di mero consenso o di emergenza. Questo
livello alto può consentire alla giustizia di non identificarsi unicamente con la pena del carcere; e di rispondere alle
esigenze di sicurezza senza limitarsi a segregare e nascondere dietro un muro chi, avendo sbagliato, deve certo pagare un prezzo: da stabilire, però, tenendo anche conto che
spesso, per mille ragioni, si sbaglia anche perché si è
costretti a operare in condizioni di assoluta debolezza; o
addirittura perché (tossicodipendenti o stranieri) di fatto
si finisce per essere delegati a subire anche le conseguenze
di colpe altrui”.
“Il problema delle carceri troverà soluzioni migliori se
prendiamo coscienza di essere noi stessi prigionieri di pregiudizi che paralizzano ogni creatività sociale, se portiamo il peso dei delinquenti di casa nostra con lo stesso
amore con cui portiamo il peso dei nostri vecchi e dei
nostri disabili e se crediamo che in ciascuno uomo vi sia
un angolo puro e tenero rimasto intatto”. È il commento del card. Roger Etchegaray (Corriere della Sera,
9/7) al Giubileo nelle carceri, celebrato a Roma il 9
luglio scorso. A Regina Coeli, fa notare Carlo Bo sul
Corriere della Sera (9/7), Giovanni Paolo II “ha
portato soltanto, con l’idea di perdono, la promessa di
speranza e nello stesso tempo ha affidato a Dio la salvezza che non rientra soltanto nei compiti degli uomini e
delle loro leggi e invece appartiene al destino generale dei
singoli e delle società. Se è vero come è vero che le carceri
sono uno scandalo, è altrettanto vero che all’origine di
ognuno di noi e di ogni società c’è sempre il dato violento
del male e del peccato”. Di fronte ad una situazione del
genere, per Bo, “non c’è che la parola del salmista oppu-
Fa discutere – sui principali quotidiani nazionali
del 6/7 – la proposta del Ministro per gli Affari sociali, Livia Turco, sulla “depenalizzazione” della prostituzione, consentendone l’esercizio tramite case autogestite dalle stesse prostitute.
In un’intervista rilasciata alla Stampa, il Ministro
precisa che si tratta di apportare alcune modifiche alla
legge Merlin, con una precisazione, però: “Chiudere le
case fu atto di grande civiltà. Sia per le donne sia per lo
Stato. Le donne furono liberate dalle catene dello Stato e
questo fu liberato da una vergogna, quella di essere il
gestore del commercio. E poi, francamente, riaprire le case
sarebbe inefficace per il tipo di prostituzione che c’è oggi.”
Riaprire le case chiuse, spiega in altre parole Turco,
sarebbe una soluzione non idonea per le prostitute di
oggi, che “sono, all’80 per cento, né più né meno che
schiave”. Secondo il Ministro, la prostituzione è e deve
rimanere “un fatto privato, non perseguibile penalmente.
Ma oggi non è così, basta guardare cosa sono le nostre
strade, i nostri parchi. Per questo dico che in certe parti
la legge Merlin è datata”. Poi, la proposta concreta:
“Immagino una prostituzione che si svolga all’interno di
appartamenti, con prostitute che si possano organizzare
in cooperazioni. In questo modo si raggiungerebbero
diversi obiettivi: prima di tutto, si toglierebbero dalle strade molte donne, restituendo loro un po’ di dignità, in
secondo luogo si darebbe un brutto colpo a sfruttatori e
criminalità. Inoltre, si garantirebbe più sicurezza alla cittadinanza”.
D’accordo con il “coraggio civile” del Ministro
Turco si dichiara Massimo Valentini (Repubblica,
6/7), secondo il quale “contro la prostituzione, come in
tanti altri campi, il proibizionismo non paga. Non basta
vietare, reprimere, punire. Anzi, molto spesso questo è proprio il sistema per alimentare il fenomeno nelle condizioni
peggiori, per aumentare il pericolo, per allargare l’area del
rischio e del contagio. Così si finisce per trasformare il
vizio o la debolezza di una minoranza in una piaga aperta per tutta la società”.
19
8. I FATTI DEL MESE SULLA STAMPA
“Non siamo alla riapertura delle case chiuse, ma la formula proposta dal ministro Turco va comunque in quella
direzione”, commenta Isabella Bossi Fedrigotti sul
Corriere della Sera, e prosegue: “Il passo non è da
poco, dopo quasi cinquant’anni durante i quali un luogo
simile non poteva nemmeno venire nominato, ma è molto
probabile che al di là della buona volontà del ministro, che
ha diffusamente sottolineato la necessità di ‘salvaguardare le donne sfruttate’, a trarre il maggior vantaggio dalla
eventuale istituzione di queste case saranno coloro che oggi
sono costretti ad assistere sera per sera lungo viali, strade,
stradine, vicoli, parchi e interi quartieri al triste mercato
della carne a cielo aperto”. Difficilmente, però, precisa la
scrittrice, “le case autogestite rappresenteranno la salvezza per le piccole schiave albanesi, moldave, polacche o nigeriane cadute nelle grinfie del racket. Chi potrà garantire,
infatti, che non saranno direttamente gli sfruttatori ad
affittare gli appartamenti e metterci dentro cinque, sei,
sette ragazze da trattare e maltrattare esattamente come
prima?”.
Immigrazione
“Sommando i processi demografici in atto con le
ammissioni sempre più esplicite in sede economica e
politica che restringere il flusso degli immigrati sarebbe
un rischio per il Paese, le previsioni sul futuro della
popolazione cambiano”. A sottolinearlo è Luciano
Gallino, sulla Stampa
(13/7) che in margine
agli ultimi dati Istat
riflette sulla “risorsa
immigrati”. Gli extracomunitari,
commenta
Franco Cardini (Resto
del Carlino, 12/7),
“non riescono a tamponare la falla del decremento
demografico. Gli italiani
fanno troppi pochi figli, e
solo in parte l’immigrazione straniera riempie i
vuoti lasciati da un popolo – il nostro – che sembra
abbia deciso l’etnosuicidio
per una sorta di egoismo
generazionale”. Lo storico, in altri termini, si
20
dimostra preoccupato per “il quadro etico degli italiani che emerge in filigrana dietro la questione degli immigrati. Un popolo di giovani abulici che tende a non
impegnarsi nel lavoro; di coppie che preferiscono non
avere figli, e non certo per motivi economici; di gente
pronta a protestare contro le presenze extracomunitarie
che inquinano la nostra cultura, ma che non si fa scrupolo poi di sfruttarle”.
Al tema delle migrazioni Il Sole 24 ore di domenica 9/7 dedica l’inserto centrale “Tempi moderni”.
“Come saranno le migrazioni del XXI secolo?” È la
domanda a cui tenta di rispondere, dalle colonne del
Sole 24 ore (9/7) Massimo Livi Bacci, secondo il
quale in tema di immigrazione la tendenza all’aumento delle diseguaglianze “continuerà per molto
tempo anche se la teoria dice che, alla lunga, l’integrazione delle economie dovrà portare ad una convergenza
nei livelli di benessere”. Un orizzonte ancora lontano
anche perché oggi “il motore dello sviluppo è l’innovazione tecnologica e questa si concentra e si riproduce nei
Paesi ricchi.”. Secondo Amartya Sen (Sole 24 Ore,
13/7), “è opportuno considerare il fenomeno migratorio
in una prospettiva generale e ‘storica’ che risulterà in
contrasto con il modo concitato con cui viene affrontato
dalla politica corrente”. Nonostante le contraddizioni,
sostiene Sen, come oggi “non è possibile sfuggire alla
globalizzazione”, così “è impossibile non accettare le
migrazioni internazionali”. “Una prospettiva globale è
necessaria quanto quelle nazionali o regionali (...)
Quanto qualsiasi Paese
(...) – conclude l’economista – considera il
proprio atteggiamento
nei
confronti
delle
migrazioni, non può prescindere dall’idea di una
grande storia che sovrasta le piccole. La storia
della civiltà umana
dipende dai movimenti di
persone così come dai
beni di prima necessità e
dalla tecnologia”.
“Se vogliamo continuare ad essere una sola
nazione, non possiamo
limitarci ad accogliere:
dobbiamo mirare a integrare”. Questa la tesi di
8. I FATTI DEL MESE SULLA STAMPA
fondo dell’articolo di Ernesto Galli Della Loggia
(Corriere della Sera, 17/7), che ha riaperto sui
giornali il dibattito sull’immigrazione, anche in margine a recenti proposte e dibattiti intra ed extraparlamentari. Galli Della Loggia, in particolare, sottolinea
“il carattere non etnico o razziale bensì culturale dell’idea di nazione (...). Per diventare cittadino di un Paese,
cittadino italiano in questo caso, bisogna aderire ai valori che informano le nostre istituzioni e la nostra società,
bisogna desiderare esplicitamente di farlo rinunziando
alla propria precedente appartenenza, e infine bisogna
concretizzare tale volontà associativa nonché la volontà
di inserimento nella nuova patria mostrando di conoscerne la lingua”.
“Ci ritroviamo con una massa consistente di stranieri,
destinata a rafforzarsi rapidamente, ma ancora non siamo
in grado di avere una politica di grande respiro”. Sabino
Acquaviva, sulla Gazzetta del Mezzogiorno (18/7),
fotografa così l’atteggiamento dell’Italia nei confronti
dell’immigrazione. “Visto il processo di autogenocidio
demografico – prosegue il sociologo – della società italiana, abbiamo bisogno degli stranieri per compensare le
mancate nascite (...). Per raggiungere questo scopo dobbiamo trasformare gli immigrati, e soprattutto i loro figli,
in italiani e in europei. E dunque, per raggiungere questo
scopo dobbiamo dare vita, molto rapidamente, a una politica europea: i singoli Stati dell’Unione non sono in grado
di pilotare da soli un fenomeno che riguarda Paesi che, nel
complesso, hanno alcuni miliardi di abitanti”.
Contro l’uso “ambiguo, strumentale e banalizzato”
che viene fatto di termini come “nazione”, società
“multietnica” e “multiculturale”, si scaglia invece Ida
Magli (Giornale, 18/7), che a proposito dell’articolo di Galli Della Loggia scrive: “Se gli stranieri dichiarano di obbedire alla Costituzione, di saper parlare un
po’ d’italiano e se sono nati o residenti in Italia da qualche anno, sono italiani, quale che sia la loro cultura.
Tali semplificazioni non sono accettabili neanche con il
massimo di buona volontà. Nazione e cultura sono la
stessa cosa, termini interscambiabili. Senza Nazione le
culture muoiono (come succede oggi agli zingari perché
nomadi)”.
Eutanasia
“Il nostro codice deontologico è chiaro, chiarissimo.
L’eutanasia è una pratica non ammissibile. E non abbia-
mo intenzione per il momento di tornare a discutere questo punto”. È quanto dichiara Aldo Pagni, presidente
della Federazione dell’Ordine dei Medici, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera (13/7), dopo che
il dibattito sull’eutanasia è tornato sui giornali, in
seguito ad una recente indagine e ad una “question
time” alla Camera a proposito della “dolce morte” (in
seguito alla quale il presidente del Consiglio, Giuliano
Amato, ha chiesto al Comitato nazionale di Bioetica di
pronunciarsi).
Di parere opposto a quello di Pagni è Luigi Manconi, che sul Resto del Carlino (13/7) ricorda l’esistenza di tre diversi disegni di legge “sul diritto ad
una morte dignitosa”. Uno di questi, in particolare,
“muove dal principio della libertà terapeutica – informa
Manconi – per affermare che ‘ogni tipo di intervento
sanitario che non sia richiesto e che non abbia il consenso della persona interessata deve considerarsi illecito’ e
che, in ragione del principio di dignità, in caso di patologia irreversibile e dolorosa, ciascuno ha il diritto di scegliere consapevolmente le modalità della fine della propria esistenza”.
Anche se l’eutanasia è una questione “ormai sul
tappeto”, un fatto è certo: “nessuno prenderà l’iniziativa di una riforma della legge vigente”. La previsione è
di Indro Montanelli (Corriere della Sera, 18/7),
secondo il quale “in Parlamento maggioranza e opposizione (...) concordemente si defileranno perché una cosa
è manifestare in favore degli omosessuali, roba che fa
festa, allegria, ‘visibilità’, e di conseguenza anche voti.
Altra cosa è parlare di morte: argomento che, anche se
non procura più scomuniche, rischia di farti passare per
jettatore, e voti non ne porta, anzi minaccia di farne
perdere”. A proposito di una (per lui auspicabile)
legalizzazione della “dolce morte”, Montanelli osserva: “Paese cattolico, noi non abbiamo la forza di cambiare la legge, come hanno fatto in Olanda, Paese di
moralità protestante anche in coloro che non lo sono di
confessione. Ma se il tabù dell’eutanasia è caduto – conclude Montanelli – se ne può parlare in libertà, sarà
pure per dire che contro il diritto del paziente (questo,
sì, davvero sacrosanto) di decidere fino a che limite le
sue forze lo dispongono all’accettazione delle sofferenze
fisiche o morali di un’agonia senza speranza, le arroganti obiezioni dei bigotti sia della Chiesa sia della
Scienza sono destinate alla sconfitta, anche se ancora
lontana”.
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Rbibliografica
icognizione
a cura di GIANNI MARITATI
Antonio Pieretti
“Tv metafora del postmoderno”, Brescia, Editrice La
Scuola, 2000, pp. 144, Lire 22.000.
La tesi di questo saggio è tutta nel titolo: “ci pare di
poter dire che – chiarisce l’autore, ordinario di Filosofia
teoretica all’Università di Perugia – è nella televisione, articolata in una miriade di canali ed impegnata ad estendere
l’informazione a livello planetario, che trova espressione in
modo significativo, anche se non completo e definitivo, la
‘presa di congedo dalla modernità’, ossia dall’epoca caratterizzata dall’idea di una totalità del mondo e di un senso
unitario della storia, dalla fiducia incondizionata nei poteri della ragione, dalla certezza assoluta della realizzazione
progressiva dell’umanità autentica”. Nasce da qui una
riflessione complessa e impegnativa, che rimette in circolo
- nel nostro panorama culturale - l’imperativo di un “orizzonte di senso” capace di riscattare l’uomo sia dall’asservimento al predominio scientificio-tecnologico che dal relativismo etico percepito come sola risposta possibile davanti alla frantumazione della “modernità”. Interessanti le
oltre dieci pagine della bibliografia finale. Per altre notizie,
il sito dell’editrice è www.lascuola.it.
Roberto Beretta
“Il piccolo ecclesialese illustrato”, Milano, Ancora
Editrice, 2000, pp. 156, lire 24.000.
Leggiamo alla voce Sinergia: “Una volta, quando un
prete andava ad aiutare il parroco del paese vicino per le
confessioni straordinarie, si diceva che gli ‘dava una
mano’. Oggi è preferibile parlare di ‘pastorale di sinergia’ o
magari di ‘valorizzare l’esistente in senso sinergico’, naturalmente ‘rispettando le differenze, le competenze settoriali e territoriali, le professionalità, dove ciascun soggetto
interpreti un suo ruolo, ma con l’esatta percezione della
sua collocazione in rete”. Ecco un bell’esempio di ecclesialese, quel linguaggio settoriale (e un po’ iniziatico) che non
poche volte fa sfoggio di sé in un documento pastorale, in
una omelia o in un saggio religioso. L’idea di classificarlo
per voci è di Roberto Beretta, giornalista e scrittore, che ne
ha ricavato un “dizionario” sorprendente, divertente, ma
soprattutto molto utile: per ricordarci, come san Francesco
ammoniva i suoi frati, che le parole devono essere “ponderate e caste, a utilità e edificazione del popolo”.
Interessanti anche le schede che ritmano la successione
delle voci, dedicate all’eccesso di produzione cartacea della
Chiesa a tutti i livelli (la “documentite”), alle parole ambi-
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gue del gergo ecclesiastico, all’uso (spesso abuso) delle
sigle e delle maiuscole nella comunicazione religiosa. Il
libro si avvale di una prestigiosa prefazione di Tullio De
Mauro ed è arricchito dalle illustrazioni (alcune veramente originali e spiritose) di Gianni Chiostri. Sito dell’editrice: www.ancora-libri.it.
Giovanni Papini-Domenico Giuliotti
“Umilissime scuse”, Genova, Casa Editrice Marietti,
pp. 74, lire 16.000.
Nel 1923 Domenico Giuliotti e Giovanni Papini pubblicano il “Dizionario dell’Omo Salvatico”, primo volume
di un’opera che - nelle intenzioni degli autori - sarebbe
dovuta arrivare fino all’ottavo. Ma il libro, nonostante lo
scandalo e lo scalpore suscitati sia negli ambienti laici che
in alcuni settori del mondo cattolico, non ha un grande
successo e il primo volume resta anche l’ultimo. In seguito
però alle critiche ricevute da più parti, gli autori decidono
di scrivere un pamphlet, intitolandolo – ironicamente –
“Umilissime scuse”. È invece la riproposta, in termini
ancora più vigorosamente polemici, della loro posizione
schierata dalla parte di un cattolicesimo “integrale”, militante, diametralmente opposto a quello che il Vangelo chiama “Mondo”, dominio del male e del peccato. La riedizione di questo testo, ormai lontano e inattuale nella sua
intransigenza fideistica, ha il suo fascino proprio in questa
testimonianza cristiana senza ombre e senza distinguo. Può
essere letto anche in chiave estremamente moderna: “scomoda” e profetica. Il libro (che riproduce in coda alcune
pagine del manoscritto originale) ha anche il merito di
ricordarci, come sottolinea Carlo Bo nell’Introduzione,
“due scrittori oggi ingiustamente dimenticati e per i quali
non è ancora venuta l’ora della resurrezione”. Il testo è preceduto da una illuminante nota di Sergio Pautasso.
Mosè Chajjim Luzzatto
“Il sentiero dei giusti”, a cura di Massimo Giuliani,
Cinisello Balsamo (Milano), Edizioni San Paolo, 2000,
pp. 218, lire 24.000.
“Il fondamento della pietà e la radice del perfetto servizio di Dio consistono in questo: che l’uomo sia illuminato e confermato sulle sue responsabilità nel mondo e su
ciò verso cui bisogna che egli tenga orientato il suo sguardo e il suo desiderio in ogni fatica del vivere quotidiano”.
Comincia così, dopo la prefazione dell’autore, la “Mesilat
Jesharim” (Il sentiero dei giusti), un classico dell’etica e
della spiritualità del giudaismo, qui presentato nella
prima versione integrale dall’originale ebraico del XVIII
secolo. L’autore è un ebreo padovano, letterato e mistico
(1707-1746), che si rivolge ai seguaci della sua religione
per ricordare gli ideali dell’amore, della santità e della giustizia: ideali che, praticati con coraggio e costanza nella
vita quotidiana, portano all’unione con Dio. Luzzatto,
considerato uno dei padri della letteratura ebraica moderna, pubblicò “Il sentiero dei giusti” nel 1740 ad
Amsterdam e da allora questo testo ha avuto grande fortuna nelle comunità ebraiche europee. La sua riproposta
da parte di un editore cattolico ne sottolinea il valore universale, oltre ad offrire uno strumento culturale di
prim’ordine per il dialogo fra cattolici ed ebrei. Sito dell’editrice: www.stpauls.org.
(Per segnalazioni: [email protected])
Ae segnalazioni
ppuntamenti
di teologia per aprire fra gli studiosi un dibattito sul tema del rapporto fra teologia e comunicazione.
Nell’ultimo fascicolo della rivista,
pubblicato in questi giorni, compare il contributo del biblista
Roberto Vignolo su Vangelo e comunicazione.
Nel prossimo numero della rivista, che uscirà dopo l’estate, il liturgista Giorgio Bonaccorso affronterà
il tema La dimensione comunicativa
della liturgia.
Cinema e sacralità,
un corso
“Ratio Imaginis”,
convegno a Firenze
L’Associazione culturale Accademia organizza, dal 20 al 26 agosto presso l’Abbazia di Vallombrosa
(Firenze), un corso su Il cinema
attuale di fronte al sacro.
“Non si dà ragione senza immaginazione né si dà immaginazione
senza ragione.
Il programma prevede proiezioni di film di registi come Scorsese,
Ferrara e Kieslowski, commentate
da don Dario Viganò, responsabile del settore cinema e spettacolo
dell’Ufficio nazionale per le
comunicazioni sociali, e dal prof.
Antonio Termenini, critico cinematografico.
Per informazioni contattare
l’Associazione culturale Accademia,
via Castiglione 31, 20124 Bologna,
tel. 051/234994.
Teologia e comunicazione
Continua la serie di articoli di
riflessione promossi dall’Ufficio
nazionale per le comunicazioni
sociali insieme alla rivista Rassegna
L’esperienza teologica e l’esperienza artistica hanno bisogno di
trovare la loro strada incontrandosi”.
Con questa finalità la Facoltà
teologica dell’Italia Centrale e
l’Institut catholique de Paris organizzano, dal 26 al 28 settembre
presso lo Studium Centro Studi di
Firenze, il convegno di studi Ratio
Imaginis. Esperienza teologica, esperienza artistica.
L’iniziativa ha il patrocinio della
Conferenza episcopale italiana.
Sono previsti interventi di
Severino Dianich, Sergio Givone,
Marko Ivan Rupnik, Jérome Cottin,
Carlo Nardi, Bernard Klasen,
Gilberto Aranci, Denis Lavalle,
Timothy Verdon, François Bousquet, Carlo Chenis, Joseph Caillot e
Régine du Charlat. Le varie forme di
esperienza artistica saranno presen-
tate da Joseph Marty (cinema),
Laurence Bernot (scultura), Giorgio Mazzanti (poesia), Giancarlo
Santi (architettura) e Thierry
Escaich (musica). Una tavola
rotonda su L’emozione estetica: una
via della conoscenza e del pensiero?
vedrà la partecipazione di Geneviève Hebert e Paolo Giannoni. In
programma anche una visita alla
Certosa del Galluzzo e un concerto.
Le iscrizioni, per l’Italia, si ricevono
presso la Facoltà teologica dell’Italia
centrale, via Cosimo il vecchio 26,
50139 Firenze, tel. 055/428221, fax
055/4282222, e-mail: [email protected].
Un seminario su
“Libertà e responsabilità”
Partendo dalle conclusioni dell’analoga iniziativa dello scorso
anno, il Centro studi filosofici di
Gallarate, in collaborazione con il
Servizio nazionale per il progetto
culturale, organizza, dal 28 al 31
agosto a Frascati, presso Villa
Campitelli, un seminario di studio
sul tema Libertà e responsabilità:
implicazioni interpersonali.
L’iniziativa, che approfondisce il
discorso filosofico sulla libertà nelle
prospettive dell’intersoggettività e
dell’etica pubblica, vedrà i contributi di noti studiosi come Luigi
Alici, Roberto Mancini, Franco Riva
e Maurizio Chiodi.
Per informazioni contattare
padre Gian Luigi Brena, fax
049/8768913, oppure il Centro
studi filosofici di Gallarate, tel.
049/8768735, fax 049/8768720, email: [email protected].
23
COMITATO CENTRALE
DEL
GRANDE GIUBILEO DELL’ANNO 2000 • CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA
PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA • VICARIATO DI ROMA
In collaborazione con il
MINISTERO
DELL’UNIVERSITÀ E DELLA
RICERCA SCIENTIFICA
E
TECNOLOGICA
GIUBILEO DELLE UNIVERSITÀ
L’Università per un nuovo umanesimo
INCONTRO MONDIALE DEI DOCENTI UNIVERSITARI
EVENTI COLLATERALI
Incontro mondiale dei Rettori • Incontro mondiale dei Dirigenti Amministrativi
Forum mondiale degli studenti • Incontro mondiale dei cappellani universitari
Roma, 9- 10 Settembre 2000
PROGRAMMA DELLE GIORNATE GIUBILARI
SABATO 9 SETTEMBRE
Aula Paolo VI (Sala Nervi), Città dei Vaticano
INCONTRO DI SUA SANTITÀ
GIOVANNI PAOLO II
CON LA COMUNITÀ UNIVERSITARIA
Ore 9.00
Accoglienza
Ore 9.30
Liturgia della Parola con meditazione
S. Ecc. Mons. FRANCOLS XAVIER NGUYEN VAN
THUAN, Presidente Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace
Ore 9.50
Presentazione: Prof. SERGIO ZANINELLI
Rettore Università Cattolica del S. Cuore, Italia
Prof.ssa JUDITH BAHEMUKA, Università di Nairobi, Kenya
Saluti
S. Em. Card. CAMILLO RUINI, Vicario generale
di Sua Santità per la Diocesi di Roma
Sen. ORTENSIO ZECCHINO, Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
della Repubblica Italiana
Ore 10.15 Presentazione del tema: L’Università per un
nuovo umanesimo
Prof. PEDRO MORANDÉ COURT, Università
Cattolica di Santiago, Cile
Prof. JOSEP BRICALI, Università di Barcellona,
Spagna
Ore 10.45 Intermezzo musicale animato dal coro interuniversitario
Ore 11.15 Arrivo di Sua Santità Giovanni Paolo II
Saluto
S. Em. Card. PAUL POUPARD, Presidente Pontificio Consiglio della Cultura
COMITATO ORGANIZZATORE
Dott. Antonio Cicchetti, presidente; Prof. Paolo Arullani,
vice presidente; Prof. Franco Fontana, tesoriere; Sig.ra
M. Antonietta Lodadio; Mons. Lorenzo Leuzzi, segretario.
Ore 11.30 Interventi di presentazione delle sintesi dei convegni
a. la persona umana: Prof.ssa MARGARET
MELADY, American University of Rome
b. la città dell’uomo: Prof. JEAN DOMINIQUE
DURAND, Università di Lyon
c. la visione delle scienze: Prof. MARIJAN
SUNIJC, Università di Zagabria
d. creatività e memoria: Prof. KRYSZTOF ZABOKLICKI, Università di Varsavia
Ore 12.00 Discorso di Sua Santità Giovanni Paolo II
Benedizione Apostolica
CELEBRAZIONI PENITENZIALI - ORE 16.00
Lingua italiana: S. E. Mons. ENNIO ANTONELLI, Segretario
Generale Conferenza Episcopale Italiana
Chiesa Nuova, Corso Vittorio Emanuele
Lingua inglese: S. Em. Card. ALOYSIUS MATTHEW AMBROZIC, Arcivescovo di Toronto, Canada
Lingua francese: S. Em. Card. CHRISTIAN WIYGHAN TUMI,
Arcivescovo di Doula, Camerun
Lingua portoghese: S. Em. Card. ALEXANDRE DO NASCIMENTO, Arcivescovo di Luanda, Angola
Lingua tedesca: S. Em. Card. FRIEDERICH WETTER, Arcivescovo di Monaco, Germania
Lingua spagnola: S. Em. Card. JUAN SANDOVAL IÑIGUEZ,
Arcivescovo di Guadalajara, Messico
Lingua araba: S. Em. Card. NASRALLAH PIERRE SFEIR,
Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Bkerké, Libano)
Lingua polacca: S. Ecc. Mons. JOZEF MIROSLAW ZYCINSKI,
Arcivescovo di Lublino, Polonia
DOMENICA 10 SETTEMBRE
Basilica di San Pietro - ore 10.00
Introduzione di S. Ecc. Mons. ZENON GROCHOLEWSKI,
Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica
SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA GIUBILARE
PRESIEDUTA DA SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
SEGRETERIA: 4-9 settembre 2000, ore 8.30 -18.00
Segreteria Ega s.r.l. - Pontificia Scuola Pio IX
Via Cavalieri dei S. Sepolcro, 1 (Via della Conciliazione)
E-Mail: [email protected] - www.universitas2000.corn
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