Progetto Europeo Comenius “LA TUA CULTURA E LE TUE TRADIZIONI MI AIUTANO AD APPREZZARE LE MIE” Istituto Comprensivo Rignano Incisa classi 2 A /B Scuola Primaria di Incisa in Val d’Arno In cerca di un re . C’era una volta un re che aveva tre figli. Un giorno li chiamò, consegnò loro tre scatole con della lana e li invitò ad andare dalle loro fidanzate per farla filare. Chi in tre giorni avesse filato meglio la lana, sarebbe diventato regina e re del regno Il figlio più grande ed il secondo corsero immediatamente dalle loro fidanzate. Ma Niccolino, il più giovane, non aveva la fidanzata, così mise la lana sotto braccio ed andò a passeggiare in un prato vicino al palazzo, lungo un fosso. La rana Stanco e pensieroso, Niccolino si mise a sedere su un sasso. Ad un certo punto arrivò una ranocchia, che gli chiese il motivo di tanta tristezza. Niccolino raccontò tutto; allora la rana gli chiese di lasciarle la scatolina con la lana e di tornare lì tra tre giorni e pronunciare un semplice ritornello: Botta botta melagrana, fila fila la tua lana, e filare o non filare, dopo ti vorrò sposare. Niccolino accettò e dopo tre giorni ritornò su quel sasso e cominciò a recitare il ritornello. Botta botta melagrana, fila fila la tua lana, e filare o non filare, dopo ti vorrò sposare. La rana arrivò subito e gli consegnò una noce, dicendogli che solo il re avrebbe dovuto aprirla. Così il giovane corse subito al palazzo con la noce. L’esito della gara Alla reggia c’era una gran festa con molti invitati. Re e principi dei regni vicini, principesse e regine, marchesi e baroni con tutti i servitori, erano venuti a vedere chi sarebbe stato il nuovo re. Il vecchio re chiamò i figli per stabilire chi avesse filato meglio la lana. I primi due figli portarono la loro lana filata: entrambi ricevettero i complimenti del re. La lana di Niccolino Arrivò il turno di Niccolino, che consegnò la sua noce. Il vecchio re ruppe il guscio: dentro c’era un filino fine come tela di ragno. Il re cominciò a tirarlo e usciva tanta lana e tira, tira, tira, la lana riempì tutto il castello, uscì dalle porte e ricoprì tutta la città. Così il re, proclamò vincitore Niccolino e gli disse di presentarsi alla reggia con la sua principessa per unirli in matrimonio e incoronarlo nuovo re. La proposta di matrimonio Il giorno del matrimonio Niccolino si alzò ed andò al sasso, dove la ranocchia era ad aspettarlo. La futura regina era tutta vestita di verde con un velo verde in testa ed era seduta su una carrozza di foglia di fico trainata da quattro lumache. Il viaggio ebbe inizio, ma le lumache erano molto lente, così Niccolino si fermò sotto una quercia ad aspettare e si addormentò. La trasformazione Quando si svegliò la ranocchia non era ancora arrivata e così Niccolino andò a cercarla tra i cespugli, nell’erba, sotto gli alberi. All’improvviso vide un luccicare: da una carrozza d’oro trainata da quattro cavalli bianchi scese una ragazza stupenda vestita di verde. La ragazza gli raccontò che una strega invidiosa della sua bellezza l’aveva trasformata in rana e che solo la richiesta di matrimonio di un giovanotto l’avrebbe salvata: Niccolino aveva rotto l’incantesimo. Allora Niccolino abbracciò la sua bella fidanzata ed insieme andarono al palazzo. Le nozze Il vecchio re e tutti gli invitati rimasero sorpresi della bella sposa ed i due fratelli erano invidiosi. Il vecchio re proclamò re Niccolino e la sua sposa regina. E vissero felici e contenti …