LEISHMANIOSI • La Leishmaniosi è una malattia conosciuta fin dall’antichità, sia nel vecchio che nel nuovo mondo. • Le Leishmanie furono osservate per la prima volta in India nel 1885 da Cunningham, in persone affette da “bottone d’Oriente”. A NEGLECTED DISEASE DEFINIZIONE • Malattia infettiva parassitaria • Coinvolgente il sistema reticolo-endoteliale • Quadri clinici: Malattia Generalizzata - Leishmaniosi viscerale (VL) Malattia localizzata • Leishmaniosi cutanea (CL) • Leishmaniosi mucocutanea (MCL) EZIOLOGIA Protozoi genere Leishmania, parassiti dell’uomo e animali domestici e selvatici Trasmessi da insetto vettore (flebotomo) Intracellulari obbligati (monociti-macrofagi) Le specie patogene sono 21-30 (indistinguibili morfologicamente, differenziabili mediante: metodi “biomolecolari anticorpi monoclonali analisi isoenzimatica (differenziazione dei diversi zimodemi) 3 1 11 2 1 2 1-3 1) Leishmaniosi cutanee del Vecchio Mondo 2) Leishmaniosi cutanee e muco-cutanee del Nuovo Mondo 3) Leismaniosi viscerale 2 TRASMISSIONE • Serbatoio: cane, talvolta roditori, canidi selvatici; uomo (India) • Vettore: flebotomo femmina (2-3 mm) • Modalità di trasmissione: puntura flebotomo femmina (+++); trasmissione verticale (raramente); emotrasfusione ed aghi contaminati (raramente) Delle 500 specie di flebotomi conosciuti, solo 30 sono state identificate come vettori di leishmaniosi. Solo le femmine della zanzara trasmettono il protozoo, infettandosi con i parassiti della Leishmania contenuti nel sangue dei mammiferi parassitati CICLO VITALE • Svolto parte in un mammifero, parte nell’insetto vettore • Mammifero: forma amastigote (senza flagello, ovalare, 2-4 m, citoplasma ialino, nucleo tondeggiante eccentrico e micronucleo bastoncellare); intracellulare (macrofagi) • Insetto vettore: forma promastigote (con flagello); extracellulare • moltiplicazione per fissione binaria; assenza di stadio sessuale CICLO VITALE CDC 2010 Leishmania donovani (stadio di promastigote) Leishmania donovani (coltura di laboratorio: stadio di promastigote - Colorazione di Giemsa) DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA • Varie aree di 88 paesi (prevalente: tropici, subtropici) • Popolazione totale a rischio: 350 milioni • Settings: – foreste pluviali in America centrale e Sud America – deserti in Asia dell’Est, Estremo Oriente, Africa – aree rurali ma anche in alcune aree urbane CDC 2010 CDC 2010 EPIDEMIOLOGIA • Prevalenza stimata: 12 milioni di persone – 500.000 nuovi casi/anno di VL – 1.5 milioni di nuovi casi/anno di CL • VL: 90% dei casi in India, Bangladesh, Nepal, Sudan, Brasile • CL: 90% dei casi in Afghanistan, Brasile, Iran, Perù, Arabia Saudita e Siria • MCL: 90% dei casi in Bolivia, Brasile e Perù WHO, CDC, 2010 Leishmaniosi in Italia • Leishmaniosi viscerali : 141 casi (49 Campania; 32 Sicilia; 19 Lazio; 12 Puglia; 6 Calabria; 5 Liguria) • Leishmaniosi cutanea : 45 casi 0-14 anni 15-24 anni 25-64 anni > 65 anni 56 (39,7%) 13 (9,2%) 66 (46,8%) 15 (10,6%) IMPATTO SOCIO-ECONOMICO • negli ultimi 10 anni netto incremento dei casi riportati (Arabia Saudita, Marocco, regioni amazzoniche, regioni andine) • segnalazione obbligatoria in 32 degli 88 Paesi interessati; di circa 2 milioni di casi stimati nel mondo, solo 600.000 sono segnalati • sporadiche epidemie: - VL in Sudan nel 1990 con 100.000 morti - CL a Kabul (Afghanistan) con 200.000 casi POPOLAZIONE A RISCHIO • Soggetti di tutte le età che: – vivono o viaggiano in aree endemiche – risiedono in ambiente rurale ma anche periferie urbane • Periodo più pericoloso: dal crepuscolo all’alba • Frequentatori “viaggi-avventura” – volontari corpi di pace, missionari – ornitologi, soldati, ecc. PATOGENESI I parassiti sono inoculati nella cute dell’ospite sotto forma di promastigoti Questi invadono i macrofagi locali e si moltiplicano in amastigoti Infezione diffusa dei tessuti reticolo-istio-monocitici PATOGENESI I macrofagi infetti determinano l’attivazione monoclonale dei linfociti Un’evoluzione sfavorevole è quindi determinata da tutte le condizioni che causano una risposta Th1 scadente L’immunodeficienza rappresenta quindi un importante fattore di rischio per: •acquisizione dell’infezione •sviluppo di recidive Rapporto fra Linfociti T-helper (Th) 1 and 2 in corso di leishmaniosi. Leishmaniosi è caratterizzata da deficit nella produzione di interferon (IFN)-γ ed inibizione della sua azione. PATOLOGIA DEL SISTEMA RETICOLO ENDOTELIALE Fagocitosi degli amastigoti da parte di cellule del sistema monocito-macrofagico diffusione a: milza fegato linfonodi mucosa intestinale midollo osseo PATOGENESI QUADRI CLINICI • Leishmaniosi viscerale • Leishmaniosi cutanea (forma seccabottone d’oriente; forma umida) • Leishmaniosi muco-cutanea • Leishmaniosi cutanea diffusa • Leishmaniosi recidivans Determinanti: – specie di Leishmania – localizzazione geografica – risposta immune dell’ospite L. VISCERALE • Eziologia: L. donovani complex – (L. donovani, L. infantum, L. Chagasi) • Incubazione: 3-8 mesi (10 gg – 34 mesi) • Serbatoio: India (uomo); Africa e America (roditori) Italia e bacino Meditteraneo(cane) • Clinica: febbre, malessere generale, perdita di peso, epatosplenomegalia • Laboratorio: anemia, neutropenia, piastrinopenia (pancitopenia), ipergammaglobulinemia (IgG) CDC 2010 CDC 2010 Sintomatologia (periodo di stato) • Accessi febbrili, alternati a fasi di apiressia; successivamente febbre remittente con sudorazione abbondante • Epatosplenomegalia, dapprima di consistenza parenchimatosa, poi dura; • Linfadenopatia, decadimento generale grave e progressivo, diarrea • Iperpigmentazione cutanea (India, kala-azar) • Lesioni cutanee tardive, macule e noduli (Africa orientale) Kala-azar – febbre nera (Courtesy of the Wellcome Trust), Yemen, 1990 Leishmaniosi viscerale. (a) Epatosplenomegalia e pallore in uomo italiano di 29 anni. (b) Analoga obiettività in angolano di 23 anni. Entrambi riferivano calo ponderale, astenia, febbre da alcune settimane. L. VISCERALE Pancitopenia • Anemia • Leucopenia • piastrinopenia Disprotinemia • Ipoalbuminemia • ipergammaglobulinemia ELETTROFORESI PROTEICA Albumina 1 1 Pallore cutaneo dimagrimento Epatomegalia Splenomegalia COMPLICANZE (periodo della cachessia) • Se non individuata e trattata può evolvere in forme severe con: − Decadimento dello stato generale − Aplasia midollare − Scompenso cardiaco e renale (proteinuria, ematuria), − Ascite, edemi − Morte per complicanze intercorrenti o infezioni (1-2 anni). DIAGNOSI LV • Dati di laboratorio“aspecifici”: pancitopenia, ipergammaglobulinemia (frazione IgG), ipoalbuminemia • Quadro clinico: DD malaria, febbre tifoide, brucellosi, ascessi epatici, schistosomiasi, istoplasmosi, malattie linfoproliferative DIAGNOSI LV Dati di laboratorio “specifici” • Messa in evidenza microscopica del protozoo (es diretto, amastigoti; colorazione di Giemsa) su aspirato midollare, splenico, epatico, linfonodale • Esame colturale evidenzia di promastigoti coltura su appositi terreni (NNN) DIAGNOSI LV Dati di laboratorio “specifici” • Anticorpi specifici (buona sensibilità ma scarsa specificità) • Reazione cutanea alla leishmanina, usualmente negativa (positiva dopo 6-8 sett dalla guarigione) • Metodiche molecolari (PCR) che mettono in evidenza la presenza del patogeno nel 90100% dei casi Leishmania donovani Striscio di aspirato midollare con fase extra cellulare di amastigoti Biopsia epatica: cellule di Kupffer contenenti Biopsia splenica: amastigoti Amastigoti in aspirato midollare di paziente HIV positivo con leishmaniosi viscerale da Leishmania infantum. Il nucleo e il cinetoplasto si colorano fortemente con Giemsa conferendo al microrganismo il suo aspetto caratteristico. Importante è la diagnosi differenziale con Histoplasma spp., in cui però mancano caratteristicamente queste strutture. Gli amastigoti hanno dimensioni di 2-3μm di lunghezza e si trovano all'interno dei macrofagi in sezioni di tessuto, nello striscio sono visibili più facilmente. TERAPIA VL Ia scelta • Amfotericina B liposomiale (3 mg/kg/die ev per 5-10 gg fino ad una dose cumulativa di 20-60 mg/kg) • Stibogluconato di sodio o meglumina antimoniato (anche se sono state segnalate resistenze in India e nel Bacino Mediterraneo) (20 mg/kg di Sb al giorno per 28-40 giorni); IIa scelta • Amfotericina B (1 mg/kg/ev al giorno per 20 giorni) • Pentamidina (2-4 mg/kg/im al giorno per 15 giorni) • Miltefosina (2,5 mg/kg al giorno per un massimo di 150 mg al giorno per 28 giorni); CID 2006; 43: 917. Farmaci utilizzati in casi particolari: paromomicina, itraconazolo, fluconazolo, allopurinolo, IFN-γ da soli o in associazione ad antimoniali. NUOVI FARMACI Miltefosina Registrato per l'uso in India nel 2002 è il primo trattamento per via orale per la leishmaniosi viscerale. - Studi clinici di fase IV che mirano a valutare il livello di conformità sono stati recentemente conclusi - Teratogeno, non può essere somministrato a donne in età fertile Paromomicina E’ un aminoglicoside - Attualmente in fase III - Potenziale trattamento per forme da multidrug resistent L. CUTANEA del VECCHIO MONDO CDC 2010 L. CUTANEA del VECCHIO MONDO • Eziologia: L. tropica (urbana; serbatoio: l’uomo; varietà: secca) L. major (rurale; serbatoio: roditori; varietà: umida) L. aethiopica (leishmaniosi cutanea diffusa; serbatoio: roditori) L. infantum, L. donovani (zimodemi demotropi – MON 24 in Italia) • Incubazione: da due settimane a vari mesi • Clinica: ulcere di diversi tipi, noduli; lesioni singole o localizzate, talvolta diffuse • Lesioni: tipo “dry crusted” e “moist exudative” BOTTONE D’ORIENTE - L. VARIETA’ tropica SECCA • Solitamente sono assenti segni sistemici • Inizialmente, lesione papulosa rossa che evolve nel “bottone”: nodulo di consistenza dura, mobile sui piani profondi, cute livida • Crosta spessa e tenacemente aderente, asportando la quale si evidenziano fittoni cornei (Segno di Montpellier) che si approfondono nel derma (Segno del chiodo) • Le piaghe di solito si trovano sulle aree esposte della pelle, soprattutto degli arti e del viso • In 6-12 mesi l’esito di solito è in cicatrizzazione spontanea ma deturpante BOTTONE D’ORIENTE - VARIETA’ SECC BOTTONE D’ORIENTE - L. major VARIETA’ UMIDA •Andamento rapido che si conclude con la comparsa di ulcera da ampio diametro (fino a 8 cm di dimensione) •Bordi sollevati con circostante pelle arrossata e •Fondo papillomatoso con essudato sieropurulento •Caratteristica è l’adenopatia loco-regionale possono •Frequente presenza di ulteriori lesioni satelliti e noduli sottocutanei •Se non trattate le lesioni possono esitare in BOTTONE D’ORIENTE - VARIETA’ UMIDA FORMA CUTANEA DIFFUSA – L. aethiopica Donna con infezione da Leishmania aethiopica. (Wellcome Trust). Tanzania, 1990 FORMA CUTANEA DIFFUSA – L. aethiopic • Osservata prevalentemente in Etiopia e Kenia • Caratterizzata dalla disseminazione di elementi papulo-nodulari • Lesioni con numerosissime leishmanie • Coinvolgimento di tutta la superficie del corpo • Exitus frequente DIAGNOSI CL • Quadro clinico indicativo in aree endemiche • Messa in evidenza di amastigoti nei tessuti e promastigoti nelle colture (terreni NNN) • Basso/assente titolo anticorpale • Reazione cutanea alla leishmanina: positiva Prelievo dal bordo di un’ulcera cronica da Leishmania infantum Gli strisci sono tratti dal bordo rialzato dell’ulcera o dal centro del nodulo, dove gli amastigoti sono più abbondanti. Il bisturi e usando la lama per raschiare il bordo della fessura. Viene di seguito allestito il vetrino e il trasudato posto in coltura. Amastigoti di Leishmania tropica da uno striscio di biopsia cutanea. A) macrofago intatto con amastigoti (frecce) in B) amastigoti vengono liberati da un macrofago TERAPIA CL Ia scelta • Stibogluconato di sodio o meglumina antimoniato (anche se sono state segnalate resistenze in India e nel Bacino Mediterraneo) (20 mg/kg di Sb al giorno per 10-20 giorni); • Itraconazolo (200 mg/die per os per 4 o più sett) IIa scelta • Pentamidina (2-4 mg/kg/im al giorno per 4-7 giorni) • Miltefosina (2,5 mg/kg al giorno per un massimo di 150 mg al giorno per 28 giorni); • Amfotericina B liposomiale e non liposomiale in casi particolari • Paromomicina 15% topica con metilbenzetonio cloruro 12% e paraffina bianca 2 volte al giorno per 10 giorni e iniezioni intralesionali di antimoniali per 30-40 giorni CID 2006; 43: 1089. Trattamento di leishmaniosi cutanea (Uzbekistan, 2000) Lesioni cutanee dopo trattamento con Paramomicina (Iran, 1996) L. CUTANEA E MUCOCUTANEA DEL NUOVO MONDO L. MUCOCUTANEA E CUTANEA DEL NUOVO MONDO • Eziologia: • L. braziliensis (maggiormente diffusa, prognosi severa) • L. mexicana (localizzazione cutanea al padiglione auricolare) • L. peruviana • L. guyanensis • L. amazonensis (forma mucocutanea estremamente diffusa) • Incubazione: 6 anni (1 mese – 20 anni) • Serbatoio principale: Roditori selvatici • Clinica: noduli del setto nasale, collasso piramide nasale CDC 2010 L. CUTANEA E MUCOCUTANEA DEL NUOVO MONDO • Lesioni cutanee singole o multiple che si estendono alle mucose sia per contiguità che per metastasi • Quadri clinici polimorfi con invasività delle mucose e tendenza alla distruzione dei tessuti • Le lesioni della mucosa si sviluppano prevalentemente alla: − mucosa nasale − palato duro e molle • Nell’ESPUNDIA, la manifestazione più classica è una lesione simile all’ulcera umida: evolve 1-3 aa, verso guarigione spontanea con cicatrice deturpante. Spesso presenta metastasi rinofaringee. Prognosi severa L. CUTANEA E MUCOCUTANEA DEL NUOVO MONDO DIAGNOSI MCL • Quadro clinico, esordio e storia clinica di malattia • Identificazione delle leishmanie dai tessuti bioptici e esami colturali • Prove sierologiche trovano impiego limitato • Test alla leishmanina, positivo dall’ 86% al 100% dei casi TERAPIA MCL Ia scelta • Stibogluconato di sodio o meglumina antimoniato (anche se sono state segnalate resistenze in India e nel Bacino Mediterraneo) (20 mg/kg di Sb al giorno per 28-40 giorni); • Amfotericina B liposomiale (3 mg/kg/die ev per 5-10 gg fino ad una dose cumulativa di 20-60 mg/kg) IIa scelta • Amfotericina B (0,5-1 mg/kg/die per dose cumulativa 20-40 mg/kg die) • Pentamidina (2-4 mg/kg/im al giorno per 4-7 giorni) • Miltefosina (2,5 mg/kg al giorno per un massimo di 150 mg al giorno per 28 giorni) • Paromomicina 15% topica con metilbenzetonio cloruro 12% e paraffina bianca 2 volte al giorno per 10 giorni LEISHMANIOSI E HIV Distribuzione globale di casi riportati di leishmaniosi e coinfezione HIV/Leishmania, 1990-1998, WHO LEISHMANIOSI E HIV • Fenomeno emergente: 33 Paesi hanno segnalato casi di coinfezione HIV/Leishmaniosi emergente in Europa (Sud-Est) • Popolazione maggiormente a rischio i TD • HIV aumenta di 10-1000 volte il rischio di VL nelle aree endemiche 1440 casi su 1700 riportati al WHO fino al 2004 provenivano da Spagna (835), Italia (229), Francia (259) e Portogallo (117) LEISHMANIOSI E HIV • Le caratteristiche cliniche (febbre, perdita di peso, il fegato e ingrossamento della milza, infiammazione dei linfonodi) non sono sempre presenti • La patologia ha diffusione sistemica (sangue, pelle, apparato digerente, polmoni, sistema nervoso centrale) • Diagnosi differenziale con altre patologie da malattie associate come Cryptosporidium, Criptococcosi disseminata, infezione da citomegalovirus o l'infezione da micobatteri LEISHMANIOSI E HIV • La diagnosi sierologica è falsamente negativa nel 42,6% dei pazienti co-infetti • L’aspirato midollare rimane la tecnica più sicura e più sensibile. • Da considerare anche la biopsia epatica/splenica e la ricerca su sangue periferico con metodiche molecolari Il trattamento è rivolto alla eradicazione e alla prevenzione di recidive, che restano nel 52% dei casi per resistenza/tossicità ai farmaci LEISHMANIOSI E HIV PREVENZIONE • Vaccini e farmaci “preventivi” non disponibili • Misure preventive volte a ridurre il “rischiopuntura” di flebotomo: - usare abbigliamenti protettivi - usare repellenti su cute esposta (ripetere ogni 4 ore) - impregnazione vestiti con permetrina (ogni 5 lavaggi) - protezione fisica (zanzariere a maglia fine per letto, finestre, porte; flebotomi circa 1/3 di zanzare) - usare insetticidi con permetrina (spray) nelle case ed in camera da letto; impregnare materasso con permetrina (dura mesi) Programma per la sorveglianza ed il controllo della Leishmaniosi (WHO. 2008) • Goal: ridurre la frequenza della malattia • Obiettivi: - diagnosi/trattamento precoce - controllo popolazione flebotomi (insetticidi case ed effetti letterecci) - educazione sanitaria-materiale informativo - individuare e controllare epidemie “iniziali” - gestione della coinfezione Leishmania/HIV • Vaccino anti VL: primo trial in Sudan (Khalil, Lancet, nov 2000) • promastigoti di L. major, autoclavati+ BCG (controllo BCG) • due somministrazioni • non significativa immunità protettiva • significativo tasso di positività al test cutaneo, associato a minor frequenza malattia • altri studi con adiuvanti in corso Nuovi approcci basati su antigeni di superficie (gp63, lipophosphoglycan), antigene promastigote derivato da amazonensis L. (46kD proteine), recettore enzima (mancanza), hanno mostrato una certa protezione nei topi. Th1-guida adiuvanti come IL-12 o oligodeoxynucelotides con antigeni leishmania, o di un antigene ricombinante leishmania (TSA, LmSTI1) hanno conferito una protezione nei topi. The Bill and Melinda Gates Foundation funded the development of a chimeric vaccine made as a fusion of three recombinant leishmanial antigens (LeIF, LmSTI-1 and TSA) in monophosphoryl lipid A adjuvant (IDRI -Corixa ) to be tested in Phase 1 in the United States as well as efficacy trials in several countries around the world . Lastly, attenuated vaccines by gene deletion have shown some promise in mice. TERAPIA - II Nei casi in cui è consigliata terapia Antimonio pentavalente 20mg/kg/die per 20 giorni. • Inibisce i processi di glicolisi e di ossidazione degli acidi grassi di Leishmania. • La guarigione è lenta e può essere incompleta alla fine della terapia. • Considerare una terapia antibiotica in caso di sovrainfezione batterica. TERAPIA - III In caso di mancata risposta alla terapia: • Eseguire 2° e 3° ciclo; • Ricorrere a terapie alternative: - amfotericina B desossicolato (l’efficacia dell’amfotericina B liposomiale non è accertata); - antimonio pentavalente + IFN nei casi di leishmaniosi cutanea diffusa; - pentamidina (2-4 mg/kg 1-2 volte/sett) per L. aethiopica diffusa (potenzialmente tossica!); TERAPIA - IV - ketokonazolo 400-600 mg/die per 4-6 sett (70% di guarigioni nei casi di L. major e panamensis; non efficace nei confronti di L. tropica, aethiopica e braziliensis); - Immunoterapia: bacillo di Calmette-Guérin + promastigoti di Leishmania uccisi (nei paesi dell’America latina); - Preparati di : 15% paromomicina + 12% metilbenzetonium cloride + paraffina per lesioni da L. major; - Crioterapia o terapia ipertermica: in Guatemala e Repubblica Dominicana (bruciature locali). TERAPIA - VIII Journal of Postgraduate Medicine (2003): Terapia topica: quando non ci sia il rischio di LMC. • Iniezione locale di Na stibogluconato o Antimoniato di Meglumina (1-3 ml a gg alterni o a sett); • L.major e mexicana: composto 15% paromomicina + 12% metil benzoato cloride + paraffina, 2 applicazioni/die x 10 gg; • Crioterapia; • Courettage; • Imiquimod (Aldara®,immunomodulatore): successo nel 90% dei fallimenti con antimonio in Perù (CID, 2001). TERAPIA - IX Journal of Postgraduate Medicine (2003): Terapia sistemica: Composti dell’antimonio: Na stibogluconato 100 mg/ml Antimoniato di Meglumina 85 mg/ml • LCNW: 20 mg/kg/die x 20 gg (guarigione nel 90 % delle lesioni singole) • LCOW: 20 mg/kg/die x 14 gg. Tossicità (dose-relata e reversibile): Transaminasi Pancreatite Leucopenia Trombocitopenia Alterazioni onda T TERAPIA - XI Med Microbiol Immunol (Nov 2001): Miltefosina (Miltex®,alchilfosfocolina) Trial di fase I, II e III in India: • LV: 100 mg/die x 4 sett guarigione 96% • LCNW: 150 mg/die x 3-4 sett guarigione 94% Effetti collaterali: vomito, diarrea Transaminasi Ac urico e Creatinina