LA RICERCA
FRA
STORIA E
SCIENZA
 A cura di Cristina Tornali
 Corso di Storia della Medicina
Prof. Ignazio Vecchio
 Università degli Studi Di Catania
IL CONCETTO STORICO
DELLA MEDICINA MODERNA

Apllicare alla formazione medica specialistica i concetti generali
dell’instabilità della salute umana nel tempo.
 le malattie dell’uomo evolvono nei lunghi periodi di tempo e le
interrelazioni esistenti fra malattie umane ed ecosistemi che si
sono evoluti e si evolvono sulla Terra.
 Le conoscenze in questo campo rappresentano il fondamento
storico del divenire della salute umana sulla quale vengono
applicate le moderne tecnologie per il suo controllo.
 Pare fondamentale che il Medico, all’inizio della sua formazione,
prenda conoscenza degli stadi principali attraverso i quali si è
evoluta la salute umana, allo scopo di individuare nel passato le
motivazioni della situazione attuale e le tendenze verso le quali le
malattie umane evolvono, anche sotto la pressione ambientale
delle applicazioni tecnologiche della medicina.
UN DOCUMENTARIO DI PATOLOGIA
Il museo della Sanità
militare nella caserma F.Redi
Gen. Me. Alberto Bernini
SCUOLA DI SANITA’ MILITARE AL CHIOSTRO DEL MAGLIO DI FIRENZE
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La raccolta è stata formalmente iniziata nel 1888 come
museo di anatomia e traumatologia; nel 1900 fu
istituito un museo di igiene, poi il “Museo di Storia
Naturale delle Colonie Italiane”, infine divenuto tout
court il “Museo” annesso alla Scuola di Sanità
Militare.
Questa si è trasferita a Roma, portandosi dietro la ricca
biblioteca, ma lasciando in sede strumenti e materiali
obsoleti dei suoi vari istituti, che nel loro insieme
costituiscono un unicum prezioso, che non sono andati
dispersi solo per l’accortezza dei Comandanti che si
sono succeduti nella Caserma “Francesco Redi”.
Ad oggi sono censiti oltre 1.000 reperti: strumenti per lo studio
della meteorologia, della batteriologia e della chimica, diapositive
delle colonie africane, cere dimostrative per la ricostruzione
facciale, cimeli, strumenti chirurgici usati in varie epoche e
bacheche con centinaia tra le specie più velenose di animali
conservati per fini farmaceutici
Il Chiostro del Maglio a
Firenze.Infettivologia e
medicina tropicale
 Iconoteca di Medicina Tropicale, realizzata fra le due guerre
mondiali per impulso del Colonnello Bruni, con la collaborazione
di Mennonna e Piazza. Parte dei reperti era
collocata nell’Istituto di Igiene,
Di particolare rilievo, per numero e qualità, sono le realistiche
ceroplastiche di quadri morbosi che difficilmente ormai è dato
osservare dal vivo;
per quanto riguarda poi il vaiolo, ufficialmente
eradicato fin dal 1979, nessuna sua immagine o
fotografia può illustrarlo meglio nella sua
progressione o varietà clinica.
Con la globalizzazione e l’attuale emergenza
riguardo alla guerra biologica torna l’interesse
per patologie esotiche o del passato, questo
materiale torna utile per la loro didattica.
LA RICERCA FRA STORIA,
geografia e arte .
UMANIZZAZIONE DELL’EPIDEMIOLOGIA
 La medicina è quella disciplina che consente di formulare
decisioni sulla base delle caratteristiche specifiche che ciascun
singolo paziente presenta nel momento in cui è di fronte al
medico, ma è anche quella scienza che si basa sui dati che
provengono dagli studi clinici, cioè da grandi numeri di pazienti e
di fatti aggregati e analizzati per provare e definire l’efficacia degli
interventi. Si può disquisire se in tutto ciò intervenga una
componente “artistica” nel percorso di diagnosi e terapia nel
momento in cui il medico si accosta al letto del paziente, lasciando
intendere con il concetto di “arte” non solo l’ascendenza dell’ars
medica nella storia della cura dell’uomo, ma anche l’assoluta
incomprimibilità del dato umano nella relazione di cura. Resta il
fatto che oggi la medicina contemporanea abbia uno statuto
epistemologico solido sia in fase di ricerca sia in fase di
formulazione delle decisioni, a partire dalla diagnosi differenziale
applicando e soddisfacendo il criterio di falsificazione, che per
Popper definisce la teoria scientifica.
UNO SGUARDO ALLO STUDIO DELLE MALATTIE
INFETTIVE
 In questo panorama la medicina delle malattie infettive
occupa un posto particolare che le consente di
marcare la propria differenza. L’infettivologia si occupa
di tutte le malattie causate da microorganismi, e quindi
non solo delle patologie trasmissibili o contagiose che
dir si voglia, ma è proprio su queste ultime che poggia
la differenza e la componente sociale dell’agire
dell’infettivologo rispetto alle altre specializzazioni
mediche: è la centralità della questione contagio –
inteso in senso ampio- a fare dell’infettivologo un
medico avvantaggiato rispetto ad altri a farsi interprete
della contemporaneità e dei significati dei processi
sociali in atto. Perché è pur vero che la medicina è un
agire tecnico, ma è agire tecnico dotato di senso.
Il contagio
 Come ha scritto Sylvie Fainzang (“La marque
de l’autre”, in Communication, n. 66, 1998, pag
117-118 –numero monografico dedicato a La
contagion) “l’idea di contagio contiene non solo
l’idea di un individuo che è vittima della
malattia di un altro, ma anche che il suo stato
risulta da un rapporto sociale” in particolare
nella misura in cui questo rapporto si iscrive sui
corpi.
IL MITO
 Parlando di contagio va osservato che siamo di
fronte a un concetto chiave e ambivalente,
nonché alle origini della cultura europea:
l’Iliade inizia e narra dell’ira funesta di Apollo.
L’ambivalenza del concetto sta nel fatto che
Apollo è colui che dà avvio alla pestilenza ma è
anche colui il quale la farà cessare: fatto che
rimanda agli aspetti complementari di questa
divinità cui ci si rivolgeva per i riti di
purificazione e quale soccorritore in casi di
calamità per ottenere un rimedio
« Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit.
Dosis sola facit, ut venenum non fit.[1] »
Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in
modo che il veleno non faccia effetto. »

Figlio di Apollo è Asclepio
esperto nell’arte della
guarigione e dei medicinali,
del farmaco. Termine che
riproduce la stessa ambiguità:
veleno ma anche rimedio, così
come il serpente del caduceo
che simbolizza la vita eterna e
la guarigione, ma anche
l’avvelenamento. Nel mondo
latino la stessa ambivalenza
sta nel venenun:
avvelenamento e
ammaliamento, fascino
maligno e allo stesso tempo
soave accoglienza (quella
della dea Venere) come
scriveva Elemire Zolla. E virus
altro non è che il veleno
attivo, la saetta che colpisce.
Apollo era anche detto colui
che colpisce da lontano e le
sue saette causavano le
epidemie ma le facevano
anche cessare.
Paracelso Einsiedeln, 14 novembre 14
Salisburgo, 24 settembre 1541
Il contagio e gli
spostamenti di massa
 L’Italia del V secolo, la Roma di Papa Gregorio Magno erano
territorio di carestie, guerre e importanti spostamenti di uomini,
con Vandali, i Goti, i Bizantini e i Longobardi che scorrazzavano
per la penisola. Per queste ragioni Roma, che era stata più volte
assediata persa e riconquistata, era giunta ad avere una
popolazione di 90.000 abitanti, una parte dei quali costituita da
profughi. Era cioè una città popolosa ma anche il terreno di coltura
ideale di infezioni e contagi, perché in uno stesso territorio
insistevano più corpi, più comportamenti, più colture. Oggi, nel
mondo attuale, questa contemporanea presenza di corpi culture
comportamenti è moltiplicata all’ennesima potenza, grazie a
dinamiche sociali e globali che agevolano gli spostamenti di
grandi popolazioni e i processi di inurbamento (
 Ecco perché è possibile che un virus come l’H1N1 possa saltare
dall’altra parte del muro più costoso del pianeta (quello che
dovrebbe separare Messico e USA costa 1 milione di dollaro a
chilometro), senza dover fare dogana o compilare il modulo verde
d’ingresso negli Stati Uniti.
L’ORIENTAMENTO
SOCIALE DELLA RICERCA
 Nei decenni centrali del Novecento altri eventi si compiono. Nel
diagramma della mortalità, la linea discendente delle malattie
infettive incrocia la linea ascendente delle malattie metabolicodegenerative in un punto cruciale che segna una svolta: è la
svolta epidemiologica. Le malattie dell’uomo cambiano volto; a
quelle infettive, sradicate dagli antibiotici, subentrano quelle
metabolico-degenerative: l’aterosclerosi con le sue complicanze
(trombosi coronariche e cerebrovascolari), i tumori con le loro
molte varietà. Eponimi e prototipi delle malattie tumorali e
cardiovascolari, “cancro” e “infarto” sono, nella realtà attuale, le
“malattie del presente” subentrate alle “malattie del passato”. Il
passaggio dalle une alle altre sottintende il passaggio dalla
causalità monofattoriale di questo o quell’agente eziologico
infettante (la spirocheta della sifilide, il bacillo di Koch, il plasmodio
della malaria) alla causalità multifattoriale di più fattori di rischio,
insieme convergenti nel determinare questa o quella affezione
cardiovascolare o tumorale. I nuovi modelli di malattia fanno
riferimento ai comportamenti, agli stili di vita, ai condizionamenti
ambientali e socioeconomici non meno che ai fattori genetici,
costituzionali, biologici, biomolecolari.
 Louis Pasteur (18221895)-primo vaccino
antirabbico
 ROBERT KOCH(18431910) Studi sulla
tubercolina
 IMMUNIZZAZIONE
ATTIVA
 PAUL ERLICH (18541915) Scopre il
Treponema Pallidum
della sifilide
IMMUNIZZAZIONE
PASSIVA
VAIOLO
Malattia eradicata
 Il vaiolo è una malattia contagiosa di origine virale che nel 30% dei
casi risulta fatale. L'ultimo caso conosciuto di vaiolo nel mondo è
stato diagnosticato nel 1977 in Somalia. L’Organizzazione
mondiale della sanità ha dichiarato ufficialmente eradicata questa
malattia nel 1980.
Siccome il vaiolo è causato da un virus, il trattamento con
antibiotici non è efficace. Non esiste un trattamento specifico e
l'unico modo di prevenirlo è la vaccinazione. Data l'eradicazione
della malattia, la vaccinazione obbligatoria è stata sospesa a
partire dagli anni ’70 e ’80 in tutti i Paesi. In Italia, la vaccinazione
è stata sospesa nel 1977 e definitivamente abrogata nel 1981.
 Ci sono due forme cliniche di vaiolovirus
Variola major che si manifesta con febbri
elevate e con la comparsa di pustole
ulceranti su tutto il corpo.. Meno
pericoloso, con una mortalità sotto l’1%,
è la forma di vaiolo causata dal virus
Variola minor
Edward Jenner (1749 e il 1823)

Gli esseri umani sono gli unici
ospiti del virus del vaiolo che non
si trasmette per mezzo di animali
o insetti. Il virus del vaiolo
appartiene alla famiglia
Orthopoxviridae, è relativamente
stabile a temperatura ambiente e
ha dimensioni contenute per cui
è facilmente trasmissibile tramite
aerosol. Della stessa famiglia
fanno però parte virus che sono
in grado di infettare sia uomo che
animali come il virus del vaiolo
bovino (Cowpox virus), il virus
del vaiolo della scimmia e il virus
vaccinico (Vaccinia virus).
Proprio quest’ultimo fu utilizzato
per la prima volta dal medico
inglese Edward Jenner, nel 1796,
per la formulazione del primo
vaccino propriamente detto,
antivaioloso.
 L'umanità deve molto ad Edward Jenner, un medico di
campagna che nacque a Berkeley, in Inghilterra, nel 1749 e si
rivelò essere colui che, con il suo metodo sperimentale, salvò il
mondo dal vaiolo ed aprì la strada agli studi immunologici.
Jenner, infatti, osservò, riguardo alle epidemie di vaiolo, che le
mungitrici della campagna spesso venivano colpite dal vaiolo
vaccino, una forma molto leggera, ma erano protette nei confronti
di quello umano, che, invece, era devastante.
Così, con molto coraggio, Jenner decise di effettuare un
esperimento. Estrasse del materiale da una pustola di una
mungitrice che era stata colpita dal vaiolo vaccino e lo inoculò in
un bambino sano di otto anni. Il ragazzo cominciò ad avere i primi
sintomi dopo una settimana: mal di testa, sensazione di freddo,
dolore all'ascella, ma nel giro qualche giorno il ragazzo guarì.
“UN SOZZO BUBBONE DI UN
LIVIDO PAONAZZO” (A.
MANZONI) : la PESTE
 La peste è una malattia
infettiva di origine batterica
causata dal batterio Yersinia
pestis. (scoperto come
PASTEURELLA PESTIS da
Alexander Yersin nel 1894
durante una epidemia ad
Hong Kong)“

È una malattia quarantenaria e
per il Regolamento Sanitario
Internazionale è assoggettata a
denuncia internazionale all'OMS,
sia per i casi accertati che per
quelli sospetti.
 Quello della peste è stato uno dei flagelli più
temuti e catastrofici che hanno per millenni
colpito l'umanità in ogni angolo del mondo.
Spesso le epidemie hanno avuto dimensioni
tali da stravolgere l'assetto sociale ed
economico di intere aree geografiche.
 In generale, va rilevato che solo nel XIX secolo
si è arrivati a significative scoperte in campo
medico e scientifico che hanno permesso di
comprendere l'origine e le modalità di
diffusione del morbo
UNA STORIA PESTILENZIALE
 Alcuni testi egizi del
secondo millennio a.C.
descrivono alcune gravi
epidemie di quella che
convenzionalmente viene
chiamata peste, così
come ne parlano gli Ittiti,
della Mesopotamia
(l'attuale Iraq). Anche
nella Bibbia si parla di
pestilenze ed epidemie, a
testimonianza della
frequenza di questi
eventi.
Il pittore Nicolas Poussin immortala questo passo biblico nel suo dipinto La peste di
Ashdod o, secondo altre fonti, La peste di Azoth' (1630 circa), conservato al Museo de
Louvre a Parigi.

ai tempi di Romolo, il primo re di Roma, vi fu una grave
pestilenza che si abbatté sulla città. (Plutarco)
La peste di Atene del 430 a.C.
Al tempo di Gallieno (260-262)
Si racconta che la peste colpì inizialmente le armate romane
orientali di Valeriano[5] e dopo la sconfitta di Edessa (260) si
propagò fino a Roma ed all'Acaia due anni più tardi, tanto che
in un solo giorno morivano anche 5.000 persone per la malattia
 La peste nera del 1347
 L'epidemia arriva in
Europa dall'Est,
attraverso le rotte
commerciali, nascendo
probabilmente nel
Deserto del Gobi negli
anni venti del XIV secolo
 Nel 1348 la mortalità fu altissima: dato che in
Europa la peste non compariva dal VII secolo,
epoca in cui terminò la cosiddetta "peste di
Giustiniano" descritta da Procopio di Cesarea e
iniziata nel 542-543, non esisteva più una
"memoria immunitaria" per questa malattia e
quindi la forma più frequente di manifestazione
fu quella polmonare, a contagio interumano
(cioè non mediata dalla pulce),
 In alcuni casi le epidemie si differenziano dalla
normale eziologia della "Yersinia pestis"
contemporanea. In particolare chi si ammalava
di peste, se era così fortunato da sopravvivere,
sviluppava poi un'immunità totale, cosa che
con la Yersina non funziona, poiché l'immunità
è solo temporanea e limitata a pochi anni.
Quindi risulta notevolmente credibile che la
peste medioevale e rinascimentale fosse una
malattia diversa, o leggermente diversa dalla
Yersinia pestis, è stato ipotizzato che fosse
una variante
Quando la medicina fa la
storia…


Fra alti e bassi, la peste si
presenta ogni 10-12 anni,
mietendo innumerevoli vittime e
slabbrando il tessuto sociale
La peste, paradossalmente, crea
una forte ricchezza nella gente
sopravvissuta: sia perché la crisi
del mercato del lavoro ha fatto
aumentare enormemente i salari
sia per la questione dei
testamenti: in quanto pochi
muoiono lasciando delle volontà
testamentarie, anche perché
difficilmente i notai si recano in
casa dei moribondi. Dopo la
peste, i tribunali vengono intasati
da centinaia di cause legate a
dispute ereditarie.
 Gli anni 1628 e 1629 vedono
una terribile carestia
imperversare per il nord Italia.
Le città vengono prese
d'assalto da vagabondi e
mendicanti, in cerca di
condizioni di vita migliori
rispetto alle campagne,
scoppiano tumulti ed
agitazioni. Per ultimo arriva la
peste, portata dalla discesa
dei Lanzichenecchi in Italia.
L'esercito si era ammassato a
Chiavenna e nelle sue valli;
da qui, cominciò il contagio in
direzione di Milano.
Cera della peste (Zumbo,
Museo della Specola Firenze)
IL 900
 La peste nel Novecento Le epidemie
più recenti si sono avute in India
(ottobre 1994), Uganda (novembre
1998), in Namibia (maggio 1999) e nel
Malawi (luglio 1999]
La peste nel XXI secolo
 Al giorno d'oggi si registrano tra i 1.000 e
i 3.000 casi annuali di peste nel mondo,
specialmente in Africa e in Asia ed alcuni
focolai vengono saltuariamente segnalati
in alcune aree caucasiche e
nordamericane (Canada sudoccidentale,
Stati Uniti occidentali e meridionali,
Messico settentrionale
La STORIA DEL Malato
la cartella clinica
 E’ uno strumento che dice la storia ma
che contestualmente “fa storia”
 È uno strumento giuridico dal valore
contestuale giuridicamente
immodificabile
 Contiene: ANAMNESI

ESAMI EFFETTUATI

DIAGNOSI
ANAMNESI

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




Stato attuale
– a. patologica prossima
Patologie pregresse
a. patologica remota
Patologie correlabili ai familiari
- a.familare
Storia dello sviluppo psicofisico
–A,P. fisiologica
 COMPILAZIONE REALE - CONFORME
ALLA REALTA-’ e TEMPESTIVA
 CUSTODIA AFFIDATA DURANTE LA
DEGENZA AL CAPOSALA, DOPO LE
DIMISSIONI AL DIRETTORE
SANITARIO
 La linea di guida del Ministero della salute 17 giugno 1992 "la
compilazione, la codifica e la gestione della scheda di
dimissione ospedaliera istituita ex DM 28.12.1991"
definisce la cartella clinica come “lo strumento
informativo individuale finalizzato a rilevare tutte le
informazioni anagrafiche e cliniche significative relative
ad un paziente e ad un singolo episodio di ricovero.
Ciascuna cartella clinica ospedaliera deve
rappresentare l'intero episodio di ricovero del paziente
nell'istituto di cura: essa, conseguentemente, coincide
con la storia della degenza del paziente all'interno
dell'ospedale. La cartella clinica ospedaliera ha così
inizio al momento dell’accettazione del paziente in
ospedale, ha termine al momento della dimissione del
paziente dall'ospedale e segue il paziente nel suo
percorso all'interno della struttura ospedaliera.”
NEL CAMPO DELL’OSSERVAZIONE
IL CASO
FAVORISCE SOLO
LE MENTI PREPARATE”
“LOUIS PASTEUR”
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Lezioni 1-2 (prof. Vecchio) - Medicina