SE LE CONSEGUENZE MANTENGONO IL PROBLEMA… Può sembrare un’osservazione banale, eppure spesso ce ne dimentichiamo: se un bambino mantiene i suoi comportamenti problematici perché questi gli procurano conseguenze positive (in forma di attenzione, di oggetti o eventi piacevoli, o di evitamento di situazioni o persone sgradevoli) come prima operazione di intervento bisogna modificare le conseguenze del comportamento problematico SE LE CONSEGUENZE MANTENGONO IL PROBLEMA… Se, infatti, il bambino si rende conto (dai fatti, non dalle parole!) che non gli conviene più comportarsi in modo problematico, che tale modo di agire non gli procura più niente di positivo, il comportamento stesso tenderà a presentarsi sempre meno. Così, il problema andrà gradualmente sparendo SE LE CONSEGUENZE MANTENGONO IL PROBLEMA… Ciò dipende da uno dei principi fondamentali sui quali si basa il comportamento di ogni persona, bambino o adulto che sia: si mantengono in vita, a lungo andare, solo i comportamenti che producono qualche effetto positivo. Gli altri compariranno via via più di rado, fino a sparire del tutto; tecnicamente si dice che si “estinguono” STRATEGIE DI INTERVENTO Togliere le conseguenze positive Imparare a ignorare Migliorare la situazione Insegnare qualcosa di nuovo COME SCEGLIERE LE GRATIFICAZIONI ADATTE AL BAMBINO? Abbiamo già detto che l’apprendimento di una nuova abilità è sempre legato ad un “buon motivo” per imparare. Si imparano più facilmente le cose che conducono a conseguenze positive; si imparano più difficilmente (o si disimparano) le azioni che “non rendono” o che “non convengono” È quindi molto importante che il nostro bambino venga gratificato per ogni comportamento positivo prescelto, o per ogni passo verso l’acquisizione di una nuova abilità Il primo passo consisterà quindi nello stendere una lista di cose che piacciono o interessano al nostro bambino (rinforzatori) Ecco, per comodità, un breve elenco di oggetti e di situazioni rinforzanti per la maggior parte dei bambini: RINFORZATORI SOCIALI Approvazione (“Che bravo!”); carezze, baci, essere presi in braccio, giocare insieme (essere lanciato in aria) contatto fisico in genere; … e chi più ne ha, più ne metta! EVENTI GRADEVOLI E OGGETTI PREFERITI acquistare carte, giocattoli, oggetti vari Ascoltare musica giocare con il giocattolo preferito guardare programmi televisivi giocare con i videogiochi praticare uno sport a scuola, aiutare la maestra, avere delle responsabilità … CIBI E BEVANDE cioccolata bibite patatine caramelle … COME SCEGLIERE LE GRATIFICAZIONI ADATTE AL BAMBINO? Gratificare significa dare al bambino un segno concreto (e piacevole per lui) della nostra soddisfazione. Significa comunicargli con i fatti, e non solo con le parole, che siamo contenti di quello che ha fatto. In concreto, quando il nostro bambino compirà una delle azioni positive identificate in precedenza, riceverà dall’adulto, quasi contemporaneamente: 1. 2. Chiari segni di approvazione (per esempio: “Sei stato proprio bravo!”, “Che campione!”, un sorriso, un abbraccio, una carezza, o, meglio ancora, varie cose insieme Un premio concreto, che può essere uno dei vari oggetti, attività, cibi o bevande che avremo scelto in precedenza COME SCEGLIERE LE GRATIFICAZIONI ADATTE AL BAMBINO? L’uso di premi e gratificazioni per rafforzare l’apprendimento di nuovi comportamenti e abilità può sembrare una cosa banale. In realtà, esso può produrre risultati molto validi, a patto che si seguano alcune importanti regole: 1. 2. 3. 4. I premi che si scelgono devono ovviamente essere graditi al bambino, cioè devono renderlo contento e motivarlo a modificare il comportamento negativo e ad attuare e mantenere quello positivo Nessuno dei premi deve essere dato gratis, ma in cambio della collaborazione del bambino, dopo aver pattuito chiaramente con lui i termini dell’”accordo” I premi vanno cambiati spesso, altrimenti il bambino finisce con l’annoiarsi Quando si dà il premio (rinforzo), questo va dato subito dopo il comportamento che vogliamo premiare, e non a distanza di tempo ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI Nessun cambiamento avviene per miracolo: i risultati sono graduali e quasi mai immediati. Spesso bisogna modificare la strategia di intervento finché si trova quella più adatta al nostro caso. Non bisogna però abbattersi, né farsi prendere da frustrazioni o sensi di colpa Ricordate che la coerenza è un elemento fondamentale sia per raggiungere buoni risultati, sia per mantenerli nel tempo. Coerenza significa almeno due cose: 1. 2. Cerchiamo di comportarci sempre allo stesso modo nei confronti del bambino: solo così saremo per lui un punto di riferimento chiaro e prevedibile Cerchiamo di fare in modo che tutte le persone che vivono attorno al bambino si comportino in modo simile. Se, ad esempio, lo stesso tipo di capriccio viene ignorato non solo dalla mamma, ma anche dal papà e dagli altri parenti, il tempo necessario per eliminare il problema viene ridotto di molto ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI L’esperienza indica che spesso, nella famiglia, la madre è la persona che dedica maggior tempo al figlio. Questo, spesso, implica momenti di grande stanchezza, di frustrazione, di rabbia L’esperienza insegna anche che nelle famiglie dove i figli hanno meno problemi di comportamento entrambi i genitori ragionano e discutono insieme per risolvere i problemi, e si aiutano a vicenda Se, per esempio, la madre si è occupata del figlio tutta la settimana, il sabato può essere il padre a occuparsi di lui, e la madre può rilassarsi facendo altro ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI Oppure, se c’è da discutere il problema del bambino che non mangia la verdura, è bene farlo prima di pranzo, non a tavola quando il bambino è presente ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI Non dimentichiamo, infine, che ogni bambino tende a diventare più problematico quando è circondato da persone nervose, stanche, che litigano tra loro o che si sentono in colpa Un’atmosfera di reciproca accettazione non può che aiutare tutti: genitori, insegnanti, e soprattutto il nostro bambino